Un tema mai trattato dal forum
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Un tema mai trattato dal forum
DIVERTIMENTO E DROGHE
E' un tema mai trattato dal forum, ma anche dal forum mamma dell'Ulivo.it in poi.
E certamente un tema controverso e difficile da trattare.
Faccio subito una precisazione per sgomberare il campo. Non ho mai fatto uso di droghe da sballo e non ho mai fumato in tutta la mia vita.
Non che io sia migliore degli altri in questo campo, non diciamo cazzate. Non ne ho fatto uso solo perchè non ne sentivo la necessità.
Dire che non ho assunto droghe sarebbe impreciso, perchè per me era sufficiente la caffeina.
E questa me l'hanno somministrata già da piccolo, dopo lo svezzamento, nel caffelatte mattutino.
Solo ieri mattina incontrando persone, ho dovuto sorbire due capuccini a distanza di due ore e l'effetto è stato che andavo come un treno per tutta la giornata fino a notte inoltrata.
Ogni corpo è un mondo a sé. Reagisce diversamente ai vari input.
Nei momenti cruciali del periodo lavorativo l'assunzione della caffeina tramite caffè era un fatto normale.
Eppure, la somministrazione di caffeina è comunemente accettata dalla società e dallo Stato.
Il punto di vista di Beppe Severgnini, su uno dei temi del giorno.
Caso Cocoricò: non si può sballare con il permesso del questore Alcune discoteche sono luoghi extra-territoriali. Genitori e gestori devono collaborare all’unica soluzione possibile: la repressione (parola sgradevole, ma che funziona)
di Beppe Severgnini
Siamo riusciti a vietare le sigarette nei locali pubblici.
Tutto il resto circola liberamente, e ogni tanto uccide.
Lamberto Lucaccioni, 16 anni, è stato stroncato da una overdose di ecstasy (Mdma) al Cocoricò di Riccione.
Il Questore di Rimini, Maurizio Improta, ha ordinato la chiusura del locale per quattro mesi, elencando dettagliatamente tutti gli interventi delle forze dell’ordine negli ultimi due anni, compresi quelli del 118.
«Chiudere le discoteche per lo sballo è come chiudere le strade per gli incidenti», sostiene il nuotatore Simone Sabbioni, 18 anni, di Riccione.
C’è una differenza che forse sfugge, al giovanotto e a tutti coloro che, in queste ore, dicono cose del genere.
Sulle strade, gli incidenti sono l’eccezione, e tutti cercano di evitarli.
In molte discoteche lo sballo è la regola, tutti lo sanno, ma si fa finta di niente.
I piagnistei dei gestori dei locali notturni li conosciamo bene: noi tentiamo!
Noi controlliamo! Noi interveniamo!
Cosa possiamo fare se i ragazzini bevono fino a rischiare il coma etilico e s’impasticcano?
Se le ragazzine si prostituiscono per una banconota?
Se giovanissimi italiani e coetanei immigrati si picchiano come ebeti nei parcheggi, tirandosi calci e bottiglie?
Si potrebbe rispondere ai virginali disco-imprenditori: quanti minorenni con la vodka nel bicchiere avete allontanato?
Quanti controlli avete condotto, quante pastiglie avete sequestrato?
Quante denunce sono partite da voi, utili a identificare gli spacciatori?
La verità, come spesso capita, è banale.
Le discoteche, come gli stadi di calcio, sono diventati luoghi extraterritoriali.
Posti dove sono consentiti comportamenti che, altrove, porterebbero a una denuncia o a un arresto.
I luoghi dello sballo sono diventati discariche sociali che fingiamo di non vedere.
Papà e mamme preferiscono non sapere.
Finché un giorno capiscono — magari dopo una telefonata notturna dei carabinieri — che là dentro ci stanno i propri figli e i propri nipoti.
E rischiano di non tornare a casa.
Nessuno vuole «criminalizzare l’industria del divertimento», come recita il coro (interessato) dei professionisti del ramo.
Ma qualcuno — la maggioranza degli italiani, almeno — vorrebbe evitare che quest’industria ospiti, tolleri e incoraggi comportamenti criminali.
L’educazione e la prevenzione, evocate dalla politica in queste ore, non bastano.
Davanti all’incoscienza e alla sfacciataggine di certi comportamenti — come quelli raccontati da Fabrizio Roncone giorni fa — c’è solo una strada: la repressione.
Parola sgradevole, ma inevitabile.
La strategia dello struzzo — testa sotto la sabbia, sperando che passi — nasconde quasi sempre l’ignavia.
Per anni abbiamo tollerato gli ubriachi alla guida e le strade notturne trasformate in anticamere dei campisanti.
Tragedie, dolore, invocazioni, prediche, campagna di sensibilizzazione: nessun risultato.
È bastato introdurre norme chiare nel codice della strada (compresa la «tolleranza zero» per i neopatentati) e intensificare i controlli: i risultati sono subito arrivati.
Lo stesso dovremmo fare con le discoteche.
È inutile chiedere, pregare, auspicare.
Bisogna intervenire.
Intendono collaborare, gestori e titolari?
Beppe Riboli, uno dei più noti progettisti di locali notturni, spiegava al Corriere nel 2012: «Le discoteche sono arredate anche per il tipo di stupefacenti che si consumano.
Gli enormi stanzoni neri per l’ecstasy hanno lasciato il posto ai privé della cocaina, con pista da ballo piccolissima e tanto colore bianco».
Oggi dice, a proposito del Cocoricò: «Se fai un club così (enorme, psichedelico, zero arredi), se offri musica così (hard core, techno, trance), se la mandi a 120 decibel (un aereo al decollo), se hai un parco-luci così (strobo da 5.000 watt, teste mobili, accecatori, videoled) non c’è verso: per essere normale devi essere sballato».
Una novità, per gli addetti ai lavori?
Qualcuno, leggendo, dirà: non fate gli ipocriti, voi giornalisti, voi genitori, voi educatori, voi adulti!
Cosa credete che girasse ai vostri tempi, nei concerti rock o nelle cantine del punk?
Incensi e camomilla?
Risposta: giravano alcol e droghe anche allora, ma in quantità e con modalità diverse.
Chi ne faceva uso aveva le sue colpe, spesso pagate a caro prezzo; ma almeno ci risparmiava il perbenismo della trasgressione.
I nuovi, giovanissimi trasgressori vogliono sballare col permesso del Questore: francamente, è troppo. 4 agosto 2015 (modifica il 4 agosto 2015 | 15:56) © RIPRODUZIONE RISERVATA] DIVERTIMENTO E DROGHE
4 agosto 2015 (modifica il 4 agosto 2015 | 15:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/opinioni/15_agos ... 281d.shtml
E' un tema mai trattato dal forum, ma anche dal forum mamma dell'Ulivo.it in poi.
E certamente un tema controverso e difficile da trattare.
Faccio subito una precisazione per sgomberare il campo. Non ho mai fatto uso di droghe da sballo e non ho mai fumato in tutta la mia vita.
Non che io sia migliore degli altri in questo campo, non diciamo cazzate. Non ne ho fatto uso solo perchè non ne sentivo la necessità.
Dire che non ho assunto droghe sarebbe impreciso, perchè per me era sufficiente la caffeina.
E questa me l'hanno somministrata già da piccolo, dopo lo svezzamento, nel caffelatte mattutino.
Solo ieri mattina incontrando persone, ho dovuto sorbire due capuccini a distanza di due ore e l'effetto è stato che andavo come un treno per tutta la giornata fino a notte inoltrata.
Ogni corpo è un mondo a sé. Reagisce diversamente ai vari input.
Nei momenti cruciali del periodo lavorativo l'assunzione della caffeina tramite caffè era un fatto normale.
Eppure, la somministrazione di caffeina è comunemente accettata dalla società e dallo Stato.
Il punto di vista di Beppe Severgnini, su uno dei temi del giorno.
Caso Cocoricò: non si può sballare con il permesso del questore Alcune discoteche sono luoghi extra-territoriali. Genitori e gestori devono collaborare all’unica soluzione possibile: la repressione (parola sgradevole, ma che funziona)
di Beppe Severgnini
Siamo riusciti a vietare le sigarette nei locali pubblici.
Tutto il resto circola liberamente, e ogni tanto uccide.
Lamberto Lucaccioni, 16 anni, è stato stroncato da una overdose di ecstasy (Mdma) al Cocoricò di Riccione.
Il Questore di Rimini, Maurizio Improta, ha ordinato la chiusura del locale per quattro mesi, elencando dettagliatamente tutti gli interventi delle forze dell’ordine negli ultimi due anni, compresi quelli del 118.
«Chiudere le discoteche per lo sballo è come chiudere le strade per gli incidenti», sostiene il nuotatore Simone Sabbioni, 18 anni, di Riccione.
C’è una differenza che forse sfugge, al giovanotto e a tutti coloro che, in queste ore, dicono cose del genere.
Sulle strade, gli incidenti sono l’eccezione, e tutti cercano di evitarli.
In molte discoteche lo sballo è la regola, tutti lo sanno, ma si fa finta di niente.
I piagnistei dei gestori dei locali notturni li conosciamo bene: noi tentiamo!
Noi controlliamo! Noi interveniamo!
Cosa possiamo fare se i ragazzini bevono fino a rischiare il coma etilico e s’impasticcano?
Se le ragazzine si prostituiscono per una banconota?
Se giovanissimi italiani e coetanei immigrati si picchiano come ebeti nei parcheggi, tirandosi calci e bottiglie?
Si potrebbe rispondere ai virginali disco-imprenditori: quanti minorenni con la vodka nel bicchiere avete allontanato?
Quanti controlli avete condotto, quante pastiglie avete sequestrato?
Quante denunce sono partite da voi, utili a identificare gli spacciatori?
La verità, come spesso capita, è banale.
Le discoteche, come gli stadi di calcio, sono diventati luoghi extraterritoriali.
Posti dove sono consentiti comportamenti che, altrove, porterebbero a una denuncia o a un arresto.
I luoghi dello sballo sono diventati discariche sociali che fingiamo di non vedere.
Papà e mamme preferiscono non sapere.
Finché un giorno capiscono — magari dopo una telefonata notturna dei carabinieri — che là dentro ci stanno i propri figli e i propri nipoti.
E rischiano di non tornare a casa.
Nessuno vuole «criminalizzare l’industria del divertimento», come recita il coro (interessato) dei professionisti del ramo.
Ma qualcuno — la maggioranza degli italiani, almeno — vorrebbe evitare che quest’industria ospiti, tolleri e incoraggi comportamenti criminali.
L’educazione e la prevenzione, evocate dalla politica in queste ore, non bastano.
Davanti all’incoscienza e alla sfacciataggine di certi comportamenti — come quelli raccontati da Fabrizio Roncone giorni fa — c’è solo una strada: la repressione.
Parola sgradevole, ma inevitabile.
La strategia dello struzzo — testa sotto la sabbia, sperando che passi — nasconde quasi sempre l’ignavia.
Per anni abbiamo tollerato gli ubriachi alla guida e le strade notturne trasformate in anticamere dei campisanti.
Tragedie, dolore, invocazioni, prediche, campagna di sensibilizzazione: nessun risultato.
È bastato introdurre norme chiare nel codice della strada (compresa la «tolleranza zero» per i neopatentati) e intensificare i controlli: i risultati sono subito arrivati.
Lo stesso dovremmo fare con le discoteche.
È inutile chiedere, pregare, auspicare.
Bisogna intervenire.
Intendono collaborare, gestori e titolari?
Beppe Riboli, uno dei più noti progettisti di locali notturni, spiegava al Corriere nel 2012: «Le discoteche sono arredate anche per il tipo di stupefacenti che si consumano.
Gli enormi stanzoni neri per l’ecstasy hanno lasciato il posto ai privé della cocaina, con pista da ballo piccolissima e tanto colore bianco».
Oggi dice, a proposito del Cocoricò: «Se fai un club così (enorme, psichedelico, zero arredi), se offri musica così (hard core, techno, trance), se la mandi a 120 decibel (un aereo al decollo), se hai un parco-luci così (strobo da 5.000 watt, teste mobili, accecatori, videoled) non c’è verso: per essere normale devi essere sballato».
Una novità, per gli addetti ai lavori?
Qualcuno, leggendo, dirà: non fate gli ipocriti, voi giornalisti, voi genitori, voi educatori, voi adulti!
Cosa credete che girasse ai vostri tempi, nei concerti rock o nelle cantine del punk?
Incensi e camomilla?
Risposta: giravano alcol e droghe anche allora, ma in quantità e con modalità diverse.
Chi ne faceva uso aveva le sue colpe, spesso pagate a caro prezzo; ma almeno ci risparmiava il perbenismo della trasgressione.
I nuovi, giovanissimi trasgressori vogliono sballare col permesso del Questore: francamente, è troppo. 4 agosto 2015 (modifica il 4 agosto 2015 | 15:56) © RIPRODUZIONE RISERVATA] DIVERTIMENTO E DROGHE
4 agosto 2015 (modifica il 4 agosto 2015 | 15:56)
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http://www.corriere.it/opinioni/15_agos ... 281d.shtml
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Re: Un tema mai trattato dal forum
La vox populi del Corriere della Sera è un obbligo:
Lettore_11608876 4 agosto 2015 | 20:03
il proibizionismo ha fallito, svegliati. In Olanda i residenti si drogano meno di quanto facciano gli italiani (in proporzione)
Lettore_11608876 4 agosto 2015 | 20:01
I ragazzi del zoo di Berlino, paura e delirio a las vegas, arancia meccanica, sono tutti film/realtà del 2015, a me sembra che le persone che muoiano per droga non sia la normalità, ma l'eccezione. Sulle strade la gente sceglie di guidare drogato, e nel caso faccia un incidente coinvolge altre persone, innocenti, chi si droga fa male solo a se stesso, ma in questo caso anche al locale. assurdo
Lettore_10784334 4 agosto 2015 | 19:59
I ragazzi sanno tutto sulle droghe e sui loro effetti. A volte penso che troppa informazione aumenti la curiosità di provare cose nuove.
Lettore_10784334 4 agosto 2015 | 19:52
Condivido in pieno il commento di Severgnini.Solo chi ha figli e nipoti può capire la pericolosità di posti simili. I gestori si lamentano? Lo credo bene. Si arricchiscono offrendo ad adolescenti il peggio del peggio. E'ora di porre rimedio .
Lettore_666966 4 agosto 2015 | 19:36
la ricerca dello sballo c'è sempre stata e ci sarà sempre... per me, è uno dei piaceri della vita... bisogna farlo con intelligenza e soprattutto conoscenza.
Lettore_11608876 4 agosto 2015 | 20:03
il proibizionismo ha fallito, svegliati. In Olanda i residenti si drogano meno di quanto facciano gli italiani (in proporzione)
Lettore_11608876 4 agosto 2015 | 20:01
I ragazzi del zoo di Berlino, paura e delirio a las vegas, arancia meccanica, sono tutti film/realtà del 2015, a me sembra che le persone che muoiano per droga non sia la normalità, ma l'eccezione. Sulle strade la gente sceglie di guidare drogato, e nel caso faccia un incidente coinvolge altre persone, innocenti, chi si droga fa male solo a se stesso, ma in questo caso anche al locale. assurdo
Lettore_10784334 4 agosto 2015 | 19:59
I ragazzi sanno tutto sulle droghe e sui loro effetti. A volte penso che troppa informazione aumenti la curiosità di provare cose nuove.
Lettore_10784334 4 agosto 2015 | 19:52
Condivido in pieno il commento di Severgnini.Solo chi ha figli e nipoti può capire la pericolosità di posti simili. I gestori si lamentano? Lo credo bene. Si arricchiscono offrendo ad adolescenti il peggio del peggio. E'ora di porre rimedio .
Lettore_666966 4 agosto 2015 | 19:36
la ricerca dello sballo c'è sempre stata e ci sarà sempre... per me, è uno dei piaceri della vita... bisogna farlo con intelligenza e soprattutto conoscenza.
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Re: Un tema mai trattato dal forum
Lettore_666966 4 agosto 2015 | 19:34
non fate gli ipocriti...
Lettore_1893947 4 agosto 2015 | 19:34
Cosa deve fare un gestore piu' che avere un buon servizio di vigilanza che controlli parcheggi, ingressi e magari i bagni? Ma non puo' perquisire tutti quelli che entrano. C'e' gente che nasconde droga o boccette di alcool nei pantaloni. E quindi voi chiudete un locale? Grandi campagne di informazione e pene molto severe per gli spacciator che vengono beccati, questo si deve fare, non la retorica del 'il Cocorico' e' un brutto posto, con quella musica li' ti devi drogare per forza'.
tonix2013 4 agosto 2015 | 19:31
Sono favorevole alla chiusura del Cocoricò e di tutti i locali che si comportano allo stesso modo. La nostra Italia sarà più bella se persone come lei ne stanno fuori.
notsonice 4 agosto 2015 | 19:27
Lei sa bene che i buttafuori di un locale non possono effettuare perquisizioni a piacimento, e che le pastiglie sono facilmente occultabili tranne che a ispezioni dettagliate che nemmeno la Polizia può permettersi di eseguire su larga scala. L'assenza dello Stato lascia il buttafuori e il gestore completamente solo, nel caso intenda proibire l'accesso a soggetti pericolosi, ammesso che sia consentito e ignorando il microspaccio "fai da te". La legge è sbagliata, prima si capisce e meglio è
non fate gli ipocriti...
Lettore_1893947 4 agosto 2015 | 19:34
Cosa deve fare un gestore piu' che avere un buon servizio di vigilanza che controlli parcheggi, ingressi e magari i bagni? Ma non puo' perquisire tutti quelli che entrano. C'e' gente che nasconde droga o boccette di alcool nei pantaloni. E quindi voi chiudete un locale? Grandi campagne di informazione e pene molto severe per gli spacciator che vengono beccati, questo si deve fare, non la retorica del 'il Cocorico' e' un brutto posto, con quella musica li' ti devi drogare per forza'.
tonix2013 4 agosto 2015 | 19:31
Sono favorevole alla chiusura del Cocoricò e di tutti i locali che si comportano allo stesso modo. La nostra Italia sarà più bella se persone come lei ne stanno fuori.
notsonice 4 agosto 2015 | 19:27
Lei sa bene che i buttafuori di un locale non possono effettuare perquisizioni a piacimento, e che le pastiglie sono facilmente occultabili tranne che a ispezioni dettagliate che nemmeno la Polizia può permettersi di eseguire su larga scala. L'assenza dello Stato lascia il buttafuori e il gestore completamente solo, nel caso intenda proibire l'accesso a soggetti pericolosi, ammesso che sia consentito e ignorando il microspaccio "fai da te". La legge è sbagliata, prima si capisce e meglio è
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Re: Un tema mai trattato dal forum
Lettore_11474394 4 agosto 2015 | 19:21
Articolo miope. Se chiudessero le discoteche i ragazzi si drogherebbero altrove. Lo sballo è come la prostituzione; va legalizzata affinché la qualità sia sempre garantita.
Andcon74 4 agosto 2015 | 19:20
Secondo me bsev ha ragione: non si può continuare a rimandare il problema dicendo "le cose da fare sono ben altre". E' il classico modo per non fare niente. Se invece iniziassimo a chiudere le discoteche (nella stagione clou), ma anche gli stati (per tutto un campionato), scommettiamo che si inizierebbe a fare vera prevenzione?! Perché l'unico modo, secondo me, per cambiare, è proprio toccare gli interessi economici di chi fa finta di non vedere sperando gli vada bene l'ennesima volta.
Lettore_2450466 4 agosto 2015 | 19:12
I ragazzi arrivano già sballati in discoteca. Ergo:comprano la roba fuori. I gestori non possono perquisire nessuno e quindi come si pensa di trovare le pasticche diaboliche portate addosso? I gestori devono collaborare, giusto, ma l'unica cosa concreta che davvero possono fare è rifiutare gli alcolici ai minorenni e a chi appare già alterato dall'alcool. Tutto qui. Il resto è pura propaganda.
ettoremuti, aviatore 4 agosto 2015 | 19:11
Bisogna distinguere l'assunzione della droga dall'attività di smercio. Ovvio che il titolare di un locale aperto al pubblico deve vigilare su cosa avviene al proprio interno; è un suo diritto-dovere, e non riguarda solo la droga. Poi la ratio dell'art.100 del TULPS è duplice: sia soggettiva, cioè sanzionare l'eventuale omissiva condotta dell'esercente, sia oggettiva, cioè escludere dal circuito dello spaccio il locale (che evidentemente funziona da aggregante e facilita lo spaccio).
Articolo miope. Se chiudessero le discoteche i ragazzi si drogherebbero altrove. Lo sballo è come la prostituzione; va legalizzata affinché la qualità sia sempre garantita.
Andcon74 4 agosto 2015 | 19:20
Secondo me bsev ha ragione: non si può continuare a rimandare il problema dicendo "le cose da fare sono ben altre". E' il classico modo per non fare niente. Se invece iniziassimo a chiudere le discoteche (nella stagione clou), ma anche gli stati (per tutto un campionato), scommettiamo che si inizierebbe a fare vera prevenzione?! Perché l'unico modo, secondo me, per cambiare, è proprio toccare gli interessi economici di chi fa finta di non vedere sperando gli vada bene l'ennesima volta.
Lettore_2450466 4 agosto 2015 | 19:12
I ragazzi arrivano già sballati in discoteca. Ergo:comprano la roba fuori. I gestori non possono perquisire nessuno e quindi come si pensa di trovare le pasticche diaboliche portate addosso? I gestori devono collaborare, giusto, ma l'unica cosa concreta che davvero possono fare è rifiutare gli alcolici ai minorenni e a chi appare già alterato dall'alcool. Tutto qui. Il resto è pura propaganda.
ettoremuti, aviatore 4 agosto 2015 | 19:11
Bisogna distinguere l'assunzione della droga dall'attività di smercio. Ovvio che il titolare di un locale aperto al pubblico deve vigilare su cosa avviene al proprio interno; è un suo diritto-dovere, e non riguarda solo la droga. Poi la ratio dell'art.100 del TULPS è duplice: sia soggettiva, cioè sanzionare l'eventuale omissiva condotta dell'esercente, sia oggettiva, cioè escludere dal circuito dello spaccio il locale (che evidentemente funziona da aggregante e facilita lo spaccio).
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Re: Un tema mai trattato dal forum
septicbro 4 agosto 2015 | 19:06
Sono d'accordo con chi parla di disinformazione riguardo alle droghe. Se ne parla solo quando ci scappa il morto e anche quando succede nessuno si prende la briga di mettere un tossicologo davanti a una telecamera a spiegare perche' e quali sono i rischi. Sempre tutti a dire "Drugs are bad, mkay?" come il mr. Mackey di South Park, senza spiegare perche'. La repressione e' sinonimo di sconfitta. E sara' sempre come cercare di fermare l'acqua con le mani.
telepaco 4 agosto 2015 | 18:53
Si mettete in galera i gestori, cosi chiudono tutti e riaprono all'estero i loro locali, a voi resteranno i pensionati tedeschi che si lamentano dle prezzo del gelato. Ma mi raccomando, per gli spaciatori di strada specie se sono stranieri, indulti, amnistie e tanta e tanta tolleranza poverini. Coi gestori massimo della pena, bravi. Lo spacciatore che ha venduto la droga al ragazzo morto uscira' prima che riapra il Coccorico', questa è la vostra bella Italia
telepaco 4 agosto 2015 | 18:50
Dico l'esatto contrario, che la repressione dovrebbero farla i poliziotti e non gli esercenti. e i giornalisti come Beppe più informazione sui danni della droga? Ha mai visto una pubblicità sui danni dell'estasy o un dibattito televisivo nei talk show? No meglio chiudere gli esercizi commerciali che funzionano, continuate cosi, disoccupazione alle stelle
Lettore_11457902 4 agosto 2015 | 18:45
Ossia la libertà di drogarsi dovrebbe essere garantita per legge? Perché non prendere atto di una situazione di diffusa illegalità ed agire di conseguenza equivale a garantire l'impunità. Eddai, è una richiesta semplicemente assurda.
Sono d'accordo con chi parla di disinformazione riguardo alle droghe. Se ne parla solo quando ci scappa il morto e anche quando succede nessuno si prende la briga di mettere un tossicologo davanti a una telecamera a spiegare perche' e quali sono i rischi. Sempre tutti a dire "Drugs are bad, mkay?" come il mr. Mackey di South Park, senza spiegare perche'. La repressione e' sinonimo di sconfitta. E sara' sempre come cercare di fermare l'acqua con le mani.
telepaco 4 agosto 2015 | 18:53
Si mettete in galera i gestori, cosi chiudono tutti e riaprono all'estero i loro locali, a voi resteranno i pensionati tedeschi che si lamentano dle prezzo del gelato. Ma mi raccomando, per gli spaciatori di strada specie se sono stranieri, indulti, amnistie e tanta e tanta tolleranza poverini. Coi gestori massimo della pena, bravi. Lo spacciatore che ha venduto la droga al ragazzo morto uscira' prima che riapra il Coccorico', questa è la vostra bella Italia
telepaco 4 agosto 2015 | 18:50
Dico l'esatto contrario, che la repressione dovrebbero farla i poliziotti e non gli esercenti. e i giornalisti come Beppe più informazione sui danni della droga? Ha mai visto una pubblicità sui danni dell'estasy o un dibattito televisivo nei talk show? No meglio chiudere gli esercizi commerciali che funzionano, continuate cosi, disoccupazione alle stelle
Lettore_11457902 4 agosto 2015 | 18:45
Ossia la libertà di drogarsi dovrebbe essere garantita per legge? Perché non prendere atto di una situazione di diffusa illegalità ed agire di conseguenza equivale a garantire l'impunità. Eddai, è una richiesta semplicemente assurda.
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Re: Un tema mai trattato dal forum
Si dovrebbe far capire che lo sballo è "out" e non "cool". Fare campagne mediatiche sull'assurdità di sballarsi e rendere invisibili tutte quelle che invece tendono a propagandare modelli che inneggiano allo sballo soprattutto nel mondo della "musica" e dei film/telefilm (anche se chiamare musica quell'accozzaglia di suoni/rumori che sparano a tutto volume nelle discoteche è forse troppo...).
Dare visibilità a chi non si sballa e preferisce mantenere la sua mente libera e condannare all'oblio le altre figure, solo rendendo lo sballo fuori moda lo si può combattere e salvare la mente e anche la vita in alcuni casi di migliaia di giovani.
Anche negli anni '70 del XX secolo c'erano tanti che si sballavano ma non in queste quantità industriali e con gli attuali giri di affari e poi molti (la maggioranza, tra cui il sottoscritto) non lo facevano e non avevano paura di sentirsi out anzi era out chi si sballava troppo.
I locali devono essere controllati e se palesemente fuori norma (come quelli che fatti solo per lo sballo) chiusi. Gli spacciatori perseguiti e puniti duramente.
Dobbiamo salvaguardare la sanità mentale dei nostri ragazzi prima di creare l'ennesima generazione persa...
Dare visibilità a chi non si sballa e preferisce mantenere la sua mente libera e condannare all'oblio le altre figure, solo rendendo lo sballo fuori moda lo si può combattere e salvare la mente e anche la vita in alcuni casi di migliaia di giovani.
Anche negli anni '70 del XX secolo c'erano tanti che si sballavano ma non in queste quantità industriali e con gli attuali giri di affari e poi molti (la maggioranza, tra cui il sottoscritto) non lo facevano e non avevano paura di sentirsi out anzi era out chi si sballava troppo.
I locali devono essere controllati e se palesemente fuori norma (come quelli che fatti solo per lo sballo) chiusi. Gli spacciatori perseguiti e puniti duramente.
Dobbiamo salvaguardare la sanità mentale dei nostri ragazzi prima di creare l'ennesima generazione persa...
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Re: Un tema mai trattato dal forum
Che uno sia per lo sballo o no a me importa poco. Importa poco anche se questo sballo possa essere intelligente o no.
E' un fatto personale. Ognuno puo decidere sulla propria pelle ma farlo su un luogo pubblico, questo non puo essere consentito poiche esistono regole alle quali tutti noi dobbiamo attenerci.
Non ci comodano queste regole?
Si cambino ma fino a che esistono queste devono essere rispettate e chi non le rispetta deve essere punito,
Le punizioni, come in tutte le regole non rispettate, devono essere esemplari al fine che non si ripetano e che siano un buon deterrenti per chi si e' abituato a fare calcoli su costi e benefici .
Quindi, essere severi con chi non rispetta le regole senza se e senza ma, come di solito ci si e' abituati per non rispettarle.
4 mesi di chiusura?
No, son pochi.
Annullare la licenza e mettere sotto sequestro il locale vedrete che il prossimo adotterà tutte le misure necessarie affinchè questo non possa ripetersi.
E' un deterrente che funziona sempre e non ci può essere alcuna attenuante per chi sostiene la solita scusa: Se vale per me perche' non deve valere anche per gli altri?
Certamente!!! Allora ci si mobiliti affinchè venga attuato per tutti e non perche', visto che non vale per gli altri, non deve valere anche per me.
un salutone
E' un fatto personale. Ognuno puo decidere sulla propria pelle ma farlo su un luogo pubblico, questo non puo essere consentito poiche esistono regole alle quali tutti noi dobbiamo attenerci.
Non ci comodano queste regole?
Si cambino ma fino a che esistono queste devono essere rispettate e chi non le rispetta deve essere punito,
Le punizioni, come in tutte le regole non rispettate, devono essere esemplari al fine che non si ripetano e che siano un buon deterrenti per chi si e' abituato a fare calcoli su costi e benefici .
Quindi, essere severi con chi non rispetta le regole senza se e senza ma, come di solito ci si e' abituati per non rispettarle.
4 mesi di chiusura?
No, son pochi.
Annullare la licenza e mettere sotto sequestro il locale vedrete che il prossimo adotterà tutte le misure necessarie affinchè questo non possa ripetersi.
E' un deterrente che funziona sempre e non ci può essere alcuna attenuante per chi sostiene la solita scusa: Se vale per me perche' non deve valere anche per gli altri?
Certamente!!! Allora ci si mobiliti affinchè venga attuato per tutti e non perche', visto che non vale per gli altri, non deve valere anche per me.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Un tema mai trattato dal forum
Il caso
Cocoricò: pugno duro di Alfano
«Pronti a chiudere altri locali»
Il sindaco di Riccione: «Giusti i sigilli, i dipendenti possono trovare anche un altro lavoro»
BOLOGNA - «Contro lo sballo che uccide adotteremo la tolleranza zero.
(Bumm-ndt)
Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare la vita. Se non addirittura perderla».
Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno e leader di Ncd Angelino Alfano torna sulla vicenda della chiusura del Cocoricò.
Il ministro conferma anche la linea dura contro lo spaccio nei locali: «continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione, ma su un punto voglio essere chiaro: non esiste linea dura contro le discoteche, ma contro la vendita e la cessione di droga nelle discoteche».
Se sarà disposta la chiusura di altri locali? «Agiremo contro coloro che non rispettano la legge».
LE MISURE — Quanto alle misure di prevenzione in atto «ritengo - dice Alfano - che i controlli a tappeto nei locali dove più alto è il rischio di spaccio siano la strategia più efficace».
«Ho emanato direttive affinché vengano effettuati il maggior numero di interventi per verificare le condizioni dei conducenti. Se vogliamo ottenere risultati, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti».
Il ministro spiega di rivolgersi «ai cittadini, soprattutto ai genitori.
Il numero verde attivato per le segnalazioni relative alle scuole ha avuto un successo inaspettato. Contiamo di poter raggiungere lo stesso obiettivo in questo settore».
Torna poi sulle reazioni alla chiusura del Cocoricò; le proteste dei gestori, che reputano il provvedimento troppo severo? «Abbiamo il dovere di seguire la linea dura». E sul disaccordo espresso da alcuni esponenti di Ncd, «chi rappresenta istanze del territorio - dice Alfano - è particolarmente attento alla esigenze occupazionali e imprenditoriali. Noi pensiamo di salvaguardare l’impresa dell’intrattenimento tenendo lontano pusher e droga e riaffermando che ci si può divertire fino all’alba anche senza impasticcarsi o ubriacarsi di superalcolici».
IL SINDACO — «Giusta la chiusura del Cocoricò. Le imprese sono importanti, ma anche la sicurezza dei cittadini».
Così il sindaco di Rimini Renata Tosi, intervistata da Repubblica sulla decisione del
Questore di chiudere la discoteca per 4 mesi dopo la morte per ecstasy di un ragazzo di 16 anni.
I lavoratori dell’azienda rischiano di perdere il posto.
«Intanto - risponde il sindaco - mi pare che a libro paga ce ne siano meno di 200. E comunque penso possano sempre trovare un altro impiego. Per me sono importanti le imprese, ma anche la sicurezza dei miei cittadini e dei ragazzi».
«Avevo chiesto al Prefetto e al Questore che dopo la morte di un ragazzo di 16 anni arrivasse un segnale, sul consumo di stupefacenti.
Il segnale è arrivato, e io lo considero importante. Ovviamente non risolve il problema, anzi apre una riflessione che ci coinvolge tutti». Quanto alla petizione online con migliaia di firme per la riapertura del locale, il sindaco di Riccione risponde: «È facile fare un clic e molti di coloro che lo fanno non conoscono la vicenda.
Credo che la conosca meglio il Questore, che ha ponderato la sua scelta anche considerando che quel locale ha una storia di diffide e chiusure, negli ultimi anni».
IL TITOLARE — «C’è una proposta di legge ferma da tempo in Parlamento che prevede l’istituzione di un Daspo per le discoteche.
Il sistema è analogo a quello che vige negli stadi di calcio. In altre parole chi commette reati all’interno di un locale notturno non ci deve più mettere piede.
La proposta è ferma da un anno alla Camera e, a questo punto, è arrivato il momento di riprenderla in mano».
A dirlo è Fabrizio de Meis, uno dei cinque azionisti del Cocoricò, intervistato da Il Tempo.. «Chiediamo anche la possibilità di eseguire tamponi sulla saliva dei clienti all’entrata e all’uscita dal locale.
Così potremmo facilmente individuare chi fa uso di sostanze stupefacenti prima o durante la permanenza in discoteca.
Attualmente abbiamo anche un problema legato alla privacy che ci impedisce di fare perquisizioni a tappeto sugli avventori».
Per De Meis, l’ordinanza della Questura di Rimini, che ha imposto al locale una chiusura di 4 mesi «è un provvedimento inutile che non risolve il problema dello spaccio di droga.
Faremo ricorso al Tar - conferma - e, se verrà respinto, chiuderemo definitivamente i battenti. In questo periodo dell’anno non potremmo sopravvivere a una chiusura di 120 giorni». «Il nostro fatturato si aggira sui 4 milioni di euro all’anno.
Circa la metà di questi soldi li facciamo nei mesi estivi.
Per questo la chiusura decisa dalla Questura ci provocherà un danno di 2 milioni di euro.
Senza contare le conseguenze sull’indotto». De Meis sottolinea i rischi per i dipendenti: «Duecento famiglie rischiano di perdere tutto con la chiusura del Cocoricò».
04 agosto 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 1117.shtml
Cocoricò: pugno duro di Alfano
«Pronti a chiudere altri locali»
Il sindaco di Riccione: «Giusti i sigilli, i dipendenti possono trovare anche un altro lavoro»
BOLOGNA - «Contro lo sballo che uccide adotteremo la tolleranza zero.
(Bumm-ndt)
Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare la vita. Se non addirittura perderla».
Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno e leader di Ncd Angelino Alfano torna sulla vicenda della chiusura del Cocoricò.
Il ministro conferma anche la linea dura contro lo spaccio nei locali: «continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione, ma su un punto voglio essere chiaro: non esiste linea dura contro le discoteche, ma contro la vendita e la cessione di droga nelle discoteche».
Se sarà disposta la chiusura di altri locali? «Agiremo contro coloro che non rispettano la legge».
LE MISURE — Quanto alle misure di prevenzione in atto «ritengo - dice Alfano - che i controlli a tappeto nei locali dove più alto è il rischio di spaccio siano la strategia più efficace».
«Ho emanato direttive affinché vengano effettuati il maggior numero di interventi per verificare le condizioni dei conducenti. Se vogliamo ottenere risultati, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti».
Il ministro spiega di rivolgersi «ai cittadini, soprattutto ai genitori.
Il numero verde attivato per le segnalazioni relative alle scuole ha avuto un successo inaspettato. Contiamo di poter raggiungere lo stesso obiettivo in questo settore».
Torna poi sulle reazioni alla chiusura del Cocoricò; le proteste dei gestori, che reputano il provvedimento troppo severo? «Abbiamo il dovere di seguire la linea dura». E sul disaccordo espresso da alcuni esponenti di Ncd, «chi rappresenta istanze del territorio - dice Alfano - è particolarmente attento alla esigenze occupazionali e imprenditoriali. Noi pensiamo di salvaguardare l’impresa dell’intrattenimento tenendo lontano pusher e droga e riaffermando che ci si può divertire fino all’alba anche senza impasticcarsi o ubriacarsi di superalcolici».
IL SINDACO — «Giusta la chiusura del Cocoricò. Le imprese sono importanti, ma anche la sicurezza dei cittadini».
Così il sindaco di Rimini Renata Tosi, intervistata da Repubblica sulla decisione del
Questore di chiudere la discoteca per 4 mesi dopo la morte per ecstasy di un ragazzo di 16 anni.
I lavoratori dell’azienda rischiano di perdere il posto.
«Intanto - risponde il sindaco - mi pare che a libro paga ce ne siano meno di 200. E comunque penso possano sempre trovare un altro impiego. Per me sono importanti le imprese, ma anche la sicurezza dei miei cittadini e dei ragazzi».
«Avevo chiesto al Prefetto e al Questore che dopo la morte di un ragazzo di 16 anni arrivasse un segnale, sul consumo di stupefacenti.
Il segnale è arrivato, e io lo considero importante. Ovviamente non risolve il problema, anzi apre una riflessione che ci coinvolge tutti». Quanto alla petizione online con migliaia di firme per la riapertura del locale, il sindaco di Riccione risponde: «È facile fare un clic e molti di coloro che lo fanno non conoscono la vicenda.
Credo che la conosca meglio il Questore, che ha ponderato la sua scelta anche considerando che quel locale ha una storia di diffide e chiusure, negli ultimi anni».
IL TITOLARE — «C’è una proposta di legge ferma da tempo in Parlamento che prevede l’istituzione di un Daspo per le discoteche.
Il sistema è analogo a quello che vige negli stadi di calcio. In altre parole chi commette reati all’interno di un locale notturno non ci deve più mettere piede.
La proposta è ferma da un anno alla Camera e, a questo punto, è arrivato il momento di riprenderla in mano».
A dirlo è Fabrizio de Meis, uno dei cinque azionisti del Cocoricò, intervistato da Il Tempo.. «Chiediamo anche la possibilità di eseguire tamponi sulla saliva dei clienti all’entrata e all’uscita dal locale.
Così potremmo facilmente individuare chi fa uso di sostanze stupefacenti prima o durante la permanenza in discoteca.
Attualmente abbiamo anche un problema legato alla privacy che ci impedisce di fare perquisizioni a tappeto sugli avventori».
Per De Meis, l’ordinanza della Questura di Rimini, che ha imposto al locale una chiusura di 4 mesi «è un provvedimento inutile che non risolve il problema dello spaccio di droga.
Faremo ricorso al Tar - conferma - e, se verrà respinto, chiuderemo definitivamente i battenti. In questo periodo dell’anno non potremmo sopravvivere a una chiusura di 120 giorni». «Il nostro fatturato si aggira sui 4 milioni di euro all’anno.
Circa la metà di questi soldi li facciamo nei mesi estivi.
Per questo la chiusura decisa dalla Questura ci provocherà un danno di 2 milioni di euro.
Senza contare le conseguenze sull’indotto». De Meis sottolinea i rischi per i dipendenti: «Duecento famiglie rischiano di perdere tutto con la chiusura del Cocoricò».
04 agosto 2015
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http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 1117.shtml
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Re: Un tema mai trattato dal forum
La vox populi.
Su di una scelta così tranchant del nuovo Re Salomone, è più che utile leggere i pareri dei "moderati" del Corriere della Sera.
Diversamente dal solito, le risposte le diluirò una alla volta, per essere comprese meglio.
^^^^^^^^^
Lettore_116663984 Agosto 2015 | 21.44
Il ragazzo morto non aveva comprato la droga in discoteca, bensi' a Città di Castello. Si accaniscono contro le discoteche per nascondere la loro inettitudine nel contrastare lo spaccio. La discoteca è stata chiusa mentre invece lo spacciatore è regolarmente a spasso. Sono veramente ridicoli.
COMMENTO NEL POST SUCCESSIVO
Su di una scelta così tranchant del nuovo Re Salomone, è più che utile leggere i pareri dei "moderati" del Corriere della Sera.
Diversamente dal solito, le risposte le diluirò una alla volta, per essere comprese meglio.
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Lettore_116663984 Agosto 2015 | 21.44
Il ragazzo morto non aveva comprato la droga in discoteca, bensi' a Città di Castello. Si accaniscono contro le discoteche per nascondere la loro inettitudine nel contrastare lo spaccio. La discoteca è stata chiusa mentre invece lo spacciatore è regolarmente a spasso. Sono veramente ridicoli.
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Re: Un tema mai trattato dal forum
In effetti il mercato della droga è una delle attività più efficienti dello Stivale.
Non crea lacune di sorta. L’impasticcamento te lo porti da casa, oppure lo trovi nelle zone limitrofe della discoteca, e a volte all’interno.
Ma all’interno non sono i pusher a rischiare, sarebbero dei polli, ma chi consuma all’interno della discoteca ed intende raggranellare qualche soldo per pagarsi “la robba” e l’ingresso della discoteca.
Si accaniscono contro le discoteche per nascondere la loro inettitudine nel contrastare lo spaccio.
Questo è più che evidente.
Non crea lacune di sorta. L’impasticcamento te lo porti da casa, oppure lo trovi nelle zone limitrofe della discoteca, e a volte all’interno.
Ma all’interno non sono i pusher a rischiare, sarebbero dei polli, ma chi consuma all’interno della discoteca ed intende raggranellare qualche soldo per pagarsi “la robba” e l’ingresso della discoteca.
Si accaniscono contro le discoteche per nascondere la loro inettitudine nel contrastare lo spaccio.
Questo è più che evidente.
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