Renzi
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Re: Renzi
Articolo 21 - INTERNI
"Dalla P2 alla P3. Un sistema di potere politico-affaristico che viene da lontano e stravolge la Costituzione"
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di Gianni Rossi
Oggi è Presidente del movimento Libertà e giustizia, ma per molti anni è stata una giornalista di punta per le inchieste proprio sulla P2, la massoneria deviata e gli intrighi di palazzo, prima a Panorama e poi a La Repubblica. Questa è Sandra Bonsanti, con la quale abbiamo condiviso un percorso professionale proprio tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, a cercare di far luce sui “misteri” d’Italia. E con chi, se non con lei, potevamo conversare sugli ultimi scandali del potere politico, affaristico, di questi giorni che sta coinvolgendo il regime berlusconiano?
Sandra, che effetto ti fa risentire parlare di P2 e P3, a 30 anni dagli scandali che seguisti come giornalista? Credi che quel sistema non sia mai stato smantellato o siamo ad una nuova organizzazione?
“Sicuramente quel sistema non è stato mai smantellato del tutto. Però, quello che vediamo adesso non è la stessa cosa di allora. E’ diverso, può sembrare più da “poveracci”, ma questo non significa che sia meno pericolosa o che in questo momento non sia in grado di produrre danni molto gravi ad un sistema sotto pressione e assolutamente minacciato giorno dopo giorno da quella che era proprio la vecchia P2. E’ un qualcosa che si aggiunge a quello che c’era allora.”
Massoneria deviata, mafia e politica d’affari è un intreccio sempre presente nella storia italiana. Perché secondo te?
“E’ vero quello che tu dici, anche se molto complesso. Spesso si è tentato di “nobilitare” questa “devianza”, facendo riferimento a situazioni internazionali come la guerra fredda o il fatto che in Italia ci fosse il maggiore e più potente partito comunista europeo e, quindi, la necessità di non mutare gli equilibri atlantici, riconosciuti da quell’epoca. Credo che non fosse così, ma anche se c’era qualcosa di simile, in realtà si è nobilitata una vicenda molto più legata a cose italiane: come la guerra tra bande nella vecchia DC, tipo una perenne rincorsa al potere, come dispensatore di ricchezze e di vantaggi politici. Questo, purtroppo, deriva anche dalla scarsa sensibilità istituzionale che c’è in Italia, dal fatto che non si è saputo insegnare il rispetto per la Costituzione, già a partire dalla sua nascita fino alla fine del Novecento. E’ una responsabilità che la classe politica ma anche la società civile, la scuola, noi giornalisti ci portiamo dietro. Tutti noi siamo un po’ responsabili di questo degrado di cultura istituzionale. Solo se ci rendiamo conto di questa responsabilità, potremo forse cambiare il passo per il futuro, di rappresentare una speranza per i giovani. Non siamo stati abbastanza severi con noi stessi e con la classe politica, che stava tradendo l’ispirazione iniziale insita nella Costituzione.”
Come è possibile che 30 anni dopo alcuni personaggi, che manovravano dietro quel sistema, ancora circolino ed abbiano credibilità nella politica affaristica?
“E’ accaduto appunto perché siamo passati da un Presidente della Repubblica come Sandro Peritni, che non riceveva personalità che fossero ritenuti amici o conoscenti di Gelli, ad una fase di rilassamento. La P2 in tutti questi anni “si è inabissata”, come fa la mafia, e ha aspettato tempi migliori, ripresentandoci il suo progetto di Rinascita pari pari. E in gran parte riuscendo a realizzarlo, cosa che no era riuscito a Licio Gelli.”
Ci sono stati errori di comportamento e anche di mancate leggi da parte dell’opposizione democratica, dal tempo della P2 a tangentopoli, fino a questo periodo di regime berlusconiano? Insomma cosa fare per cambiare lo stato delle cose?
“Errori legislativi macroscopici ne sono stati fatti: come quello di non far approvare la legge sul conflitto di interessi e di pensare che non interessasse all’opinione pubblica. Adesso, si vede che non era una cosa astratta, ma concreta. Senza quella legge la RAI da servizio pubblico è passata al servizio del governo, significa l’impossibilità di informare correttamente. Lo stesso disegno di legge Alfano sulle intercettazioni è figlia di questa cecità dell’opposizione. Non voglio infierire, ma penso che l’aver abbassato l’attenzione da parte dell’opposizione ci abbia portato a questa situazione. Temo che ci siano state anche solidarietà oscure. La storia con la “S” maiuscola sarà spietata, quando verrà ricostruita questa vicenda, sia con gli attuali vincitori sia con gli oppositori morbidi. E forse noi giornalisti e membri della società civile ci porteremo dietro il rimorso di non aver fatto tutto quello che potevamo fare.”
Ave Cesare, morituri te salutant: la P3 del Venerabile Giulio Cesare - di Giulio Cavalli / Cosentino: gli artificieri del Pdl hanno disinnescato la bomba. Ma a cosa servirà? - di Ottavio Olita
http://archivio.articolo21.org/1488/not ... otere.html
"Dalla P2 alla P3. Un sistema di potere politico-affaristico che viene da lontano e stravolge la Costituzione"
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di Gianni Rossi
Oggi è Presidente del movimento Libertà e giustizia, ma per molti anni è stata una giornalista di punta per le inchieste proprio sulla P2, la massoneria deviata e gli intrighi di palazzo, prima a Panorama e poi a La Repubblica. Questa è Sandra Bonsanti, con la quale abbiamo condiviso un percorso professionale proprio tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, a cercare di far luce sui “misteri” d’Italia. E con chi, se non con lei, potevamo conversare sugli ultimi scandali del potere politico, affaristico, di questi giorni che sta coinvolgendo il regime berlusconiano?
Sandra, che effetto ti fa risentire parlare di P2 e P3, a 30 anni dagli scandali che seguisti come giornalista? Credi che quel sistema non sia mai stato smantellato o siamo ad una nuova organizzazione?
“Sicuramente quel sistema non è stato mai smantellato del tutto. Però, quello che vediamo adesso non è la stessa cosa di allora. E’ diverso, può sembrare più da “poveracci”, ma questo non significa che sia meno pericolosa o che in questo momento non sia in grado di produrre danni molto gravi ad un sistema sotto pressione e assolutamente minacciato giorno dopo giorno da quella che era proprio la vecchia P2. E’ un qualcosa che si aggiunge a quello che c’era allora.”
Massoneria deviata, mafia e politica d’affari è un intreccio sempre presente nella storia italiana. Perché secondo te?
“E’ vero quello che tu dici, anche se molto complesso. Spesso si è tentato di “nobilitare” questa “devianza”, facendo riferimento a situazioni internazionali come la guerra fredda o il fatto che in Italia ci fosse il maggiore e più potente partito comunista europeo e, quindi, la necessità di non mutare gli equilibri atlantici, riconosciuti da quell’epoca. Credo che non fosse così, ma anche se c’era qualcosa di simile, in realtà si è nobilitata una vicenda molto più legata a cose italiane: come la guerra tra bande nella vecchia DC, tipo una perenne rincorsa al potere, come dispensatore di ricchezze e di vantaggi politici. Questo, purtroppo, deriva anche dalla scarsa sensibilità istituzionale che c’è in Italia, dal fatto che non si è saputo insegnare il rispetto per la Costituzione, già a partire dalla sua nascita fino alla fine del Novecento. E’ una responsabilità che la classe politica ma anche la società civile, la scuola, noi giornalisti ci portiamo dietro. Tutti noi siamo un po’ responsabili di questo degrado di cultura istituzionale. Solo se ci rendiamo conto di questa responsabilità, potremo forse cambiare il passo per il futuro, di rappresentare una speranza per i giovani. Non siamo stati abbastanza severi con noi stessi e con la classe politica, che stava tradendo l’ispirazione iniziale insita nella Costituzione.”
Come è possibile che 30 anni dopo alcuni personaggi, che manovravano dietro quel sistema, ancora circolino ed abbiano credibilità nella politica affaristica?
“E’ accaduto appunto perché siamo passati da un Presidente della Repubblica come Sandro Peritni, che non riceveva personalità che fossero ritenuti amici o conoscenti di Gelli, ad una fase di rilassamento. La P2 in tutti questi anni “si è inabissata”, come fa la mafia, e ha aspettato tempi migliori, ripresentandoci il suo progetto di Rinascita pari pari. E in gran parte riuscendo a realizzarlo, cosa che no era riuscito a Licio Gelli.”
Ci sono stati errori di comportamento e anche di mancate leggi da parte dell’opposizione democratica, dal tempo della P2 a tangentopoli, fino a questo periodo di regime berlusconiano? Insomma cosa fare per cambiare lo stato delle cose?
“Errori legislativi macroscopici ne sono stati fatti: come quello di non far approvare la legge sul conflitto di interessi e di pensare che non interessasse all’opinione pubblica. Adesso, si vede che non era una cosa astratta, ma concreta. Senza quella legge la RAI da servizio pubblico è passata al servizio del governo, significa l’impossibilità di informare correttamente. Lo stesso disegno di legge Alfano sulle intercettazioni è figlia di questa cecità dell’opposizione. Non voglio infierire, ma penso che l’aver abbassato l’attenzione da parte dell’opposizione ci abbia portato a questa situazione. Temo che ci siano state anche solidarietà oscure. La storia con la “S” maiuscola sarà spietata, quando verrà ricostruita questa vicenda, sia con gli attuali vincitori sia con gli oppositori morbidi. E forse noi giornalisti e membri della società civile ci porteremo dietro il rimorso di non aver fatto tutto quello che potevamo fare.”
Ave Cesare, morituri te salutant: la P3 del Venerabile Giulio Cesare - di Giulio Cavalli / Cosentino: gli artificieri del Pdl hanno disinnescato la bomba. Ma a cosa servirà? - di Ottavio Olita
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Re: Renzi
Ma che cos' è la P3? E' come la P2?
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Abracadabra
Migliore risposta: I "pupari" di questa associazione, definita dai magistrati "massonica" tanto da ipotizzare il reato di violazione della leggi Anselmi anche per Denis Verdini e Marcello Dell'Utri, erano il noto faccendiere ed ex P2 Flavio Carboni, il geometra tributarista, Pasquale Lombardi e l'imprenditore napoletano, Arcangelo Martino. Tutti insieme a tramare, a "nominare" politici e magistrati, a tentare di fare affari con milioni (molti transitati dal Credito Cooperativo fiorentino di Denis Verdini) da parte di imprenditori che facevano cordata con Carboni ed Arcangelo Martino. E, come dimostrano le numerose intercettazioni telefoniche agli atti dell'inchiesta, gli indagati riuscivano ad avere rapporti con i vertici della magistratura, del Csm, della Corte Costituzionale, e con molti capi di Procure italiane, non esclusa quella di Firenze che proprio in quei mesi stava indagando sul G8 , sui grandi appalti della Maddalena e sulla Scuola dei Marescialli.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07...
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Abracadabra
Migliore risposta: I "pupari" di questa associazione, definita dai magistrati "massonica" tanto da ipotizzare il reato di violazione della leggi Anselmi anche per Denis Verdini e Marcello Dell'Utri, erano il noto faccendiere ed ex P2 Flavio Carboni, il geometra tributarista, Pasquale Lombardi e l'imprenditore napoletano, Arcangelo Martino. Tutti insieme a tramare, a "nominare" politici e magistrati, a tentare di fare affari con milioni (molti transitati dal Credito Cooperativo fiorentino di Denis Verdini) da parte di imprenditori che facevano cordata con Carboni ed Arcangelo Martino. E, come dimostrano le numerose intercettazioni telefoniche agli atti dell'inchiesta, gli indagati riuscivano ad avere rapporti con i vertici della magistratura, del Csm, della Corte Costituzionale, e con molti capi di Procure italiane, non esclusa quella di Firenze che proprio in quei mesi stava indagando sul G8 , sui grandi appalti della Maddalena e sulla Scuola dei Marescialli.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07...
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Re: Renzi
Verdini, quinto processo: rinvio a giudizio per il crac di ditta indebitata con il Ccf
L'esponente di Forza Italia e sponsor del dialogo con Renzi per le riforme istituzionali è già imputato per l'affare P3, la bancarotta del Credito cooperativo fiorentino e per la plusvalenza di un appartamento di Roma (insieme a un altro senatore del centrodestra)
di F. Q. | 23 luglio 2015
Il senatore Denis Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup di Firenze nell’ambito di un procedimento in cui viene ipotizzata la bancarotta fraudolenta per il fallimento di una ditta che aveva un debito di 4 milioni di euro con il Credito Cooperativo fiorentino, che era presieduto da Verdini. A giudizio anche due imprenditori. Il crac ha travolto un’impresa edile di Campi Bisenzio, Il coinvolgimento di Verdini viene ipotizzato in relazione al suo ruolo di presidente della banca all’epoca dei fatti. La prima udienza del processo si terrà il 13 ottobre. “Se l’imputato si chiamava Giuseppe Rossi non sarebbe stato rinviato a giudizio – ha commentato l’avvocato Massimo Rocchi, legale di Verdini – Il capo di imputazione non sta in piedi perché è contradditorio. Si contestano due condotte che non posso esistere contemporaneamente”.
Per Verdini si tratta del quinto processo. Il senatore, pontiere delle riforme, grande sponsor del patto del Nazareno, è infatti imputato per il cosiddetto “affare P3“, per la Scuola dei marescialli di Firenze, per la bancarotta dello stesso Credito cooperativo fiorentino e per la plusvalenza nella vendita di un appartamento di via della Stamperia, a Roma, nel quale peraltro è a giudizio insieme a un altro senatore di centrodestra (uscito di recente da Forza Italia per andare nel gruppo misto), Riccardo Conti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... f/1900310/
L'esponente di Forza Italia e sponsor del dialogo con Renzi per le riforme istituzionali è già imputato per l'affare P3, la bancarotta del Credito cooperativo fiorentino e per la plusvalenza di un appartamento di Roma (insieme a un altro senatore del centrodestra)
di F. Q. | 23 luglio 2015
Il senatore Denis Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup di Firenze nell’ambito di un procedimento in cui viene ipotizzata la bancarotta fraudolenta per il fallimento di una ditta che aveva un debito di 4 milioni di euro con il Credito Cooperativo fiorentino, che era presieduto da Verdini. A giudizio anche due imprenditori. Il crac ha travolto un’impresa edile di Campi Bisenzio, Il coinvolgimento di Verdini viene ipotizzato in relazione al suo ruolo di presidente della banca all’epoca dei fatti. La prima udienza del processo si terrà il 13 ottobre. “Se l’imputato si chiamava Giuseppe Rossi non sarebbe stato rinviato a giudizio – ha commentato l’avvocato Massimo Rocchi, legale di Verdini – Il capo di imputazione non sta in piedi perché è contradditorio. Si contestano due condotte che non posso esistere contemporaneamente”.
Per Verdini si tratta del quinto processo. Il senatore, pontiere delle riforme, grande sponsor del patto del Nazareno, è infatti imputato per il cosiddetto “affare P3“, per la Scuola dei marescialli di Firenze, per la bancarotta dello stesso Credito cooperativo fiorentino e per la plusvalenza nella vendita di un appartamento di via della Stamperia, a Roma, nel quale peraltro è a giudizio insieme a un altro senatore di centrodestra (uscito di recente da Forza Italia per andare nel gruppo misto), Riccardo Conti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... f/1900310/
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Re: Renzi
La vox populi
unicuique suum tribuere • 34 minuti fa
Tutti lo vogliono, sull'aria di Rossini
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Scope Senior • 35 minuti fa
Riunificazione massonica, la loggia fiorentina ha raggiunto il suo scopo.
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mariù • un'ora fa
Ma in Italia siamo tutti corrotti o per uno scherzo del caso i peggiori li abbiamo (hanno) messi lì?
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Alba 39 • un'ora fa
Ma dai Verdini,non affliggerti,un processo in piu' o uno in meno,che danno ti puo' fare e non ti preoccupare se Forza Italia,non ti vuole piu',tanto c'e' il buon Renzi,che t'accogliera' a braccia aperte,perche' sai, se non sono piu' che plurinquisiti,nel PD,non li vogliono e tu Verdini,con tutti i tuoi processi,fai proprio al caso loro Rallegrati,ti vorranno un mondo di bene
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giancarlo4601 • un'ora fa
Renzi, versione verde. Finalmente uno che chiude il ciclo dei rifiuti.
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unicuique suum tribuere • 34 minuti fa
Tutti lo vogliono, sull'aria di Rossini
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Scope Senior • 35 minuti fa
Riunificazione massonica, la loggia fiorentina ha raggiunto il suo scopo.
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mariù • un'ora fa
Ma in Italia siamo tutti corrotti o per uno scherzo del caso i peggiori li abbiamo (hanno) messi lì?
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Alba 39 • un'ora fa
Ma dai Verdini,non affliggerti,un processo in piu' o uno in meno,che danno ti puo' fare e non ti preoccupare se Forza Italia,non ti vuole piu',tanto c'e' il buon Renzi,che t'accogliera' a braccia aperte,perche' sai, se non sono piu' che plurinquisiti,nel PD,non li vogliono e tu Verdini,con tutti i tuoi processi,fai proprio al caso loro Rallegrati,ti vorranno un mondo di bene
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giancarlo4601 • un'ora fa
Renzi, versione verde. Finalmente uno che chiude il ciclo dei rifiuti.
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Re: Renzi
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Luciano Coniglione • un'ora fa
Silvio sta pulendo il partito ah ahhhhhhhhh
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asmara2741 Luciano Coniglione • 41 minuti fa
silvio sta pulendo il suo partito
matteo sta arricchendo vieppiù culturalmente il piddì
SICURAMENTE COMUNQUE ASSIEME O QUASI ASSIEME UNA BELLA CATASTROFE PER NOI ITALIANI.....
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Davide_M • un'ora fa
beh col quinto processo ha tutti i requisiti per entrare nel pd
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asmara2741 Davide_M • 40 minuti fa
entrare nrl piddì e ad alto livello
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Nedo • un'ora fa
Perfetto....è maturo per un incarico da ministro
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Luciano Coniglione • un'ora fa
Silvio sta pulendo il partito ah ahhhhhhhhh
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asmara2741 Luciano Coniglione • 41 minuti fa
silvio sta pulendo il suo partito
matteo sta arricchendo vieppiù culturalmente il piddì
SICURAMENTE COMUNQUE ASSIEME O QUASI ASSIEME UNA BELLA CATASTROFE PER NOI ITALIANI.....
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Davide_M • un'ora fa
beh col quinto processo ha tutti i requisiti per entrare nel pd
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asmara2741 Davide_M • 40 minuti fa
entrare nrl piddì e ad alto livello
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Nedo • un'ora fa
Perfetto....è maturo per un incarico da ministro
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Re: Renzi
Razzi4President • un'ora fa
Io non voglio nè aperture a destra nè a sinistra.Io voglio un'apertura agli incensurati.
Scusatemi,non fateci caso,è il caldo,è stato solo un lampo di terrore alla vista di questo nuovo agghiacciandeeeee Pentapartito anni 80.Mi rimetto alla Clemenza del Ponentino.
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Sinistro76 • un'ora fa
Sarebbe interessante sapere chi è lo stratega di renzi, Lex Luthor? Gamba di Legno? o i Fratelli Dalton?
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Unbanned4Me Sinistro76 • un'ora fa
Jovanotti!
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A_lessandra_a • un'ora fa
dai...Verdini ha mandato in malora il Credito Cooperativo Fiorentino, specula sui benefici della politica come nessun'altro, è un furbacchione che si aggrappa al tram di chi governa per spendere e spandere (mentre noi paghiamo imu, imis, imev ecc.). Il PD dichiara etica e moralità della politica, e arruola questi personaggi??? ..... penso che il consenso al PD non durerà molto.
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Esprit • un'ora fa
Incredibile ! E scommetto che ci saranno molti piduini che approveranno la cosa accampando le scuse più assurde o quelle che gli dirà di dire il loro renzino. Davvero incredibile l'idioz1a di queste persone.
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Io non voglio nè aperture a destra nè a sinistra.Io voglio un'apertura agli incensurati.
Scusatemi,non fateci caso,è il caldo,è stato solo un lampo di terrore alla vista di questo nuovo agghiacciandeeeee Pentapartito anni 80.Mi rimetto alla Clemenza del Ponentino.
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Sinistro76 • un'ora fa
Sarebbe interessante sapere chi è lo stratega di renzi, Lex Luthor? Gamba di Legno? o i Fratelli Dalton?
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Unbanned4Me Sinistro76 • un'ora fa
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A_lessandra_a • un'ora fa
dai...Verdini ha mandato in malora il Credito Cooperativo Fiorentino, specula sui benefici della politica come nessun'altro, è un furbacchione che si aggrappa al tram di chi governa per spendere e spandere (mentre noi paghiamo imu, imis, imev ecc.). Il PD dichiara etica e moralità della politica, e arruola questi personaggi??? ..... penso che il consenso al PD non durerà molto.
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Esprit • un'ora fa
Incredibile ! E scommetto che ci saranno molti piduini che approveranno la cosa accampando le scuse più assurde o quelle che gli dirà di dire il loro renzino. Davvero incredibile l'idioz1a di queste persone.
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Re: Renzi
Esprit • un'ora fa
Incredibile ! E scommetto che ci saranno molti piduini che approveranno la cosa accampando le scuse più assurde o quelle che gli dirà di dire il loro renzino. Davvero incredibile l'idioz1a di queste persone.
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KnockOut • un'ora fa
Credo che il regolamento interno della p2 preveda che dopo il quinto rinvio a giudizio, l'onorevole inquisito passi da deputato del pdl a segretario del pd per meriti ottenuti.
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Pato Osko • un'ora fa
sono sicuro che i PDuisti troveranno un altrettanto degno interlocutore
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lapunta del'ice • 2 ore fa
siamo sicuri che la vera mafia sia ancora in sicilia?
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andrea p. • 2 ore fa
Per un'Italia più onesta vota Verdini
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Incredibile ! E scommetto che ci saranno molti piduini che approveranno la cosa accampando le scuse più assurde o quelle che gli dirà di dire il loro renzino. Davvero incredibile l'idioz1a di queste persone.
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KnockOut • un'ora fa
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Pato Osko • un'ora fa
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lapunta del'ice • 2 ore fa
siamo sicuri che la vera mafia sia ancora in sicilia?
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andrea p. • 2 ore fa
Per un'Italia più onesta vota Verdini
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Re: Renzi
frantic • 2 ore fa
dopo questa notizia il giornaletto l'Unità☭ ha richiesto di Fallire definitivamente.
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gianni p. • 2 ore fa
Verdini è stato salvato da una fideiussione di Berlusconi da 1 milione di euro. Bel ringraziamento!!! Finita l'era Renzi, gli italiani torneranno sotto l'ala moderata, non ci sono altre vie, i scissionisti pd sono niente, il M5S non governerà mai, a Grillo sta bene così.
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frantic • 2 ore fa
P1 P2 P3 PD.
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dopo questa notizia il giornaletto l'Unità☭ ha richiesto di Fallire definitivamente.
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gianni p. • 2 ore fa
Verdini è stato salvato da una fideiussione di Berlusconi da 1 milione di euro. Bel ringraziamento!!! Finita l'era Renzi, gli italiani torneranno sotto l'ala moderata, non ci sono altre vie, i scissionisti pd sono niente, il M5S non governerà mai, a Grillo sta bene così.
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frantic • 2 ore fa
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Re: Renzi
24 lug 2015 09:56
BENVENUTO COMPAGNO VERDINI!
– IL MACELLAIO TOSCANO TAGLIA IL TRAGUARDO DEL SETTIMO RINVIO A GIUDIZIO E SALUTA IL BANANA SFANCULANDO “LE TRE RAGAZZINE” ROSSI-BERGAMINI-PASCALE
- IL CAVALIERE GODE: “PEGGIO PER RENZI CHE SE LO PRENDE IN CARICO. VERDINI GLI PROVOCHERÀ UN DANNO D’IMMAGINE BESTIALE”
Nel Pd non solo le minoranze interne tirano su le antenne e si preparano a protestare con Renzi per l’operazione Verdini, sulla quale il premier fa bene attenzione a non mettere il cappello.
Non aiuta il fatto che i senatori di “Azione liberale” siano quasi tutti legati a sponsor come Nicola Cosentino, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo…
1.PD
Jena per “la Stampa”
Benvenuto compagno Verdini.
2. FI, LA SCISSIONE DI VERDINI “SILVIO,TI FAI COMANDARE DA QUELLE TRE RAGAZZINE”
Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Finisce come annunciato: una scissione e fiumi di muti rancori. Tra Silvio Berlusconi e Denis Verdini l’addio è gelido, perché si conoscono da decenni e hanno attraversato assieme terreni troppo minati per sollevare polveroni pubblici.
Nel chiuso di Palazzo Grazioli - di fronte a Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Nicolò Ghedini - trovano però sfogo le accuse di sempre.
«Io continuo a volerti bene, presidente. Ma lascio - sibila l’ex coordinatore, secondo quanto riferiscono - perché non posso prendere ordini da tre ragazzine ».
Pensa al cerchio magico fondato da Maria Rosaria Rossi, Debora Bergamini e Francesca Pascale.
«Con Renzi non hai futuro, non conterai più nulla e sarai irrilevante», prevede l’anziano leader. Il resto è battaglia di numeri e reclutamento di senatori tra due esperti del ramo.
Quando varca la soglia dell’ufficio romano dell’ex premier, Verdini già conosce l’esito del faccia a faccia.
L’ha confidato proprio a Confalonieri, incontrato segretamente una settimana prima: «Io voterò le riforme. E non riuscirò a far capire a Silvio che sta sbagliando linea».
Il presidente Mediaset, fan della linea del dialogo, gli consiglia di sostenere l’esecutivo restando nel partito. Di più, l’idea è quella di puntellare la maggioranza dai banchi dell’opposizione, appoggiando lo sforzo anti-tasse promesso da Renzi.
Troppo tardi, però, perché l’ingranaggio non si può fermare e Verdini ha bisogno di mostrarsi ufficialmente “renziano”.
Berlusconi, invece, continua a contrastare Palazzo Chigi. Eppure due sere fa, a cena con i senatori, si è detto incuriosito dalle mosse del premier: «Bisogna capire se riuscirà davvero a costruire il “partito della nazione”...».
Si combatte con il pallottoliere alla mano, a questo punto. Numeri certi non ne esistono. La controinformazione dissemina falsi indizi.
Di certo Verdini tempesta di telefonate i senatori, promettendo un futuro nel grande contenitore renziano. Può contare su due fittiani (Langella e Longo), l’azzurro Mazzoni, Barani e D’Anna (Gal), Pietro Langella (Ncd) e Riccardo Conti (Misto).
In bilico i due uomini di Raffaele Lombardo (Scavone e Compagnone), anche se l’ex governatore siciliano ha già fatto sapere informalmente: «Io non tratto con Verdini, parlo direttamente con Renzi». Undici senatori al massimo, comunque. «Noi andiamo per la nostra strada - assicura un fedelissimo come Ignazio Abrignani - ed entro mercoledì terremo una conferenza stampa per annunciare l’addio a Forza Italia».
All’ex Cavaliere non resta che provare a ridimensionare l’ennesima scissione. Contatta i dubbiosi, uno per uno.
Ma l’amico di un tempo è parecchio oltre.
Ha anche individuato la nuova sede di Azione liberale.
In pieno centro, dove un tempo sventolava la bandiera del Psdi di Pietro Longo.
3. SILVIO E VERDINI, PRANZO D’ADDIO: “SE TE NE VAI SARÀ PEGGIO PER TE”
fedele confalonieri.2
fedele confalonieri.2
Ugo Magri per “la Stampa”
Per tutto il pranzo, Berlusconi non ha fatto che ripetergli col cuore in mano: «Se te ne vai mi dispiace da morire», oppure «ti prego, Denis, evita di darmi questo immenso dolore». Ma poi, non appena Verdini ha infilato l’uscio di Palazzo Grazioli, e Silvio è rimasto da solo con gli altri tre commensali (che erano Confalonieri, Letta e l’avvocato Ghedini), il tono dei discorsi è cambiato radicalmente: «Vuole correre in sostegno al governo? Peggio per lui. Anzi, peggio per Renzi che se lo prende in carico. Verdini gli provocherà un danno d’immagine bestiale. Se il premier legittima un’operazione del genere, vuol dire che si sente davvero alla canna del gas».
Insomma, il rammarico di perdere un altro pezzo di partito sembra più che bilanciato, agli occhi di Berlusconi, dalla ghiotta opportunità di scatenare qualche bella campagna mediatica (le bocche da fuoco non gli mancano certo) contro il «governo Renzi-Verdini» e di ergersi addirittura a censore del «nuovo trasformismo». Il rinvio a giudizio del senatore toscano, deciso ieri dal Gup con l’accusa di bancarotta in concorso con tre imprenditori, non poteva cadere con una tempistica migliore.
matteo renzi gianni letta
matteo renzi gianni letta
Riflessi negativi
Il rischio di una figura poco esaltante è ben chiaro ai piani alti Pd. Voci autorevoli dal Senato hanno messo in guardia Renzi che, se a Verdini e soci si spalancassero le porte della maggioranza, potrebbero determinarsi contraccolpi forti. Non solo la minoranza interna si sentirebbe sfidata, ma tutte le anime belle della sinistra, che sono tante, proverebbero disagio nel combattere fianco a fianco con i nuovi «Responsabili».
Già, perché il gruppo che si costituirà sotto l’insegna di Azione liberal-popolare sarà composto in Senato da personaggi quasi tutti legati a sponsor del calibro di Cosentino, Cuffaro, Lombardo. Nomi che nella base Pd non evocano sensazioni positive. Due soli senatori lascerebbero Forza Italia (Verdini, appunto, e Mazzoni); altri due verrebbero strappati a Fitto (Longo e Falanga), un altro paio a Gal (Barani e D’Anna).
cena di finanziamento del pd a roma luca lotti
cena di finanziamento del pd a roma luca lotti
A questi sei, considerati lo «zoccolo duro», pare vogliano aggiungersi Scavone e Compagnone, vicini all’ex governatore siciliano Lombardo, molto voglioso di un contatto con Renzi. Forse aderirà Ruvolo, a suo tempo intimo di Cuffaro. Forse da Ncd si aggiungerà Langella, o magari aderirà Lavico... Potranno essere alla fine dieci, forse undici, magari 12, quanti bastano per formare un gruppo parlamentare che reca piccoli privilegi (stanze, segretarie, portaborse). Il numero esatto lo scopriremo nei primi giorni della prossima settimana, anche se sulla tempistica Verdini vuole rifletterci su e i più saggi dei suoi non intendono mettergli ansia.
Il ruolo di Lotti
Due sere fa, racconta l’«Huffington Post», Verdini è andato a cena con il braccio destro del premier al «Gallura», ristorante chic dei Parioli. Non è una sorpresa, dal momento che i due sono entrambi fiorentini e in continuo contatto via sms. Lotti ha la delega piena e totale di Renzi al quale, formalmente, di questa trattativa nulla risulta. Mille indizi portano però a ritenere che, senza una mano da Palazzo Chigi, Verdini mai ce l’avrebbe fatta a raccogliere la sua «sporca dozzina». A Matteo l’estetica interessa fino lì. Gli preme piuttosto avere i numeri per governare. E i voti in Parlamento, come la pecunia, «non olent».
BENVENUTO COMPAGNO VERDINI!
– IL MACELLAIO TOSCANO TAGLIA IL TRAGUARDO DEL SETTIMO RINVIO A GIUDIZIO E SALUTA IL BANANA SFANCULANDO “LE TRE RAGAZZINE” ROSSI-BERGAMINI-PASCALE
- IL CAVALIERE GODE: “PEGGIO PER RENZI CHE SE LO PRENDE IN CARICO. VERDINI GLI PROVOCHERÀ UN DANNO D’IMMAGINE BESTIALE”
Nel Pd non solo le minoranze interne tirano su le antenne e si preparano a protestare con Renzi per l’operazione Verdini, sulla quale il premier fa bene attenzione a non mettere il cappello.
Non aiuta il fatto che i senatori di “Azione liberale” siano quasi tutti legati a sponsor come Nicola Cosentino, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo…
1.PD
Jena per “la Stampa”
Benvenuto compagno Verdini.
2. FI, LA SCISSIONE DI VERDINI “SILVIO,TI FAI COMANDARE DA QUELLE TRE RAGAZZINE”
Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Finisce come annunciato: una scissione e fiumi di muti rancori. Tra Silvio Berlusconi e Denis Verdini l’addio è gelido, perché si conoscono da decenni e hanno attraversato assieme terreni troppo minati per sollevare polveroni pubblici.
Nel chiuso di Palazzo Grazioli - di fronte a Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Nicolò Ghedini - trovano però sfogo le accuse di sempre.
«Io continuo a volerti bene, presidente. Ma lascio - sibila l’ex coordinatore, secondo quanto riferiscono - perché non posso prendere ordini da tre ragazzine ».
Pensa al cerchio magico fondato da Maria Rosaria Rossi, Debora Bergamini e Francesca Pascale.
«Con Renzi non hai futuro, non conterai più nulla e sarai irrilevante», prevede l’anziano leader. Il resto è battaglia di numeri e reclutamento di senatori tra due esperti del ramo.
Quando varca la soglia dell’ufficio romano dell’ex premier, Verdini già conosce l’esito del faccia a faccia.
L’ha confidato proprio a Confalonieri, incontrato segretamente una settimana prima: «Io voterò le riforme. E non riuscirò a far capire a Silvio che sta sbagliando linea».
Il presidente Mediaset, fan della linea del dialogo, gli consiglia di sostenere l’esecutivo restando nel partito. Di più, l’idea è quella di puntellare la maggioranza dai banchi dell’opposizione, appoggiando lo sforzo anti-tasse promesso da Renzi.
Troppo tardi, però, perché l’ingranaggio non si può fermare e Verdini ha bisogno di mostrarsi ufficialmente “renziano”.
Berlusconi, invece, continua a contrastare Palazzo Chigi. Eppure due sere fa, a cena con i senatori, si è detto incuriosito dalle mosse del premier: «Bisogna capire se riuscirà davvero a costruire il “partito della nazione”...».
Si combatte con il pallottoliere alla mano, a questo punto. Numeri certi non ne esistono. La controinformazione dissemina falsi indizi.
Di certo Verdini tempesta di telefonate i senatori, promettendo un futuro nel grande contenitore renziano. Può contare su due fittiani (Langella e Longo), l’azzurro Mazzoni, Barani e D’Anna (Gal), Pietro Langella (Ncd) e Riccardo Conti (Misto).
In bilico i due uomini di Raffaele Lombardo (Scavone e Compagnone), anche se l’ex governatore siciliano ha già fatto sapere informalmente: «Io non tratto con Verdini, parlo direttamente con Renzi». Undici senatori al massimo, comunque. «Noi andiamo per la nostra strada - assicura un fedelissimo come Ignazio Abrignani - ed entro mercoledì terremo una conferenza stampa per annunciare l’addio a Forza Italia».
All’ex Cavaliere non resta che provare a ridimensionare l’ennesima scissione. Contatta i dubbiosi, uno per uno.
Ma l’amico di un tempo è parecchio oltre.
Ha anche individuato la nuova sede di Azione liberale.
In pieno centro, dove un tempo sventolava la bandiera del Psdi di Pietro Longo.
3. SILVIO E VERDINI, PRANZO D’ADDIO: “SE TE NE VAI SARÀ PEGGIO PER TE”
fedele confalonieri.2
fedele confalonieri.2
Ugo Magri per “la Stampa”
Per tutto il pranzo, Berlusconi non ha fatto che ripetergli col cuore in mano: «Se te ne vai mi dispiace da morire», oppure «ti prego, Denis, evita di darmi questo immenso dolore». Ma poi, non appena Verdini ha infilato l’uscio di Palazzo Grazioli, e Silvio è rimasto da solo con gli altri tre commensali (che erano Confalonieri, Letta e l’avvocato Ghedini), il tono dei discorsi è cambiato radicalmente: «Vuole correre in sostegno al governo? Peggio per lui. Anzi, peggio per Renzi che se lo prende in carico. Verdini gli provocherà un danno d’immagine bestiale. Se il premier legittima un’operazione del genere, vuol dire che si sente davvero alla canna del gas».
Insomma, il rammarico di perdere un altro pezzo di partito sembra più che bilanciato, agli occhi di Berlusconi, dalla ghiotta opportunità di scatenare qualche bella campagna mediatica (le bocche da fuoco non gli mancano certo) contro il «governo Renzi-Verdini» e di ergersi addirittura a censore del «nuovo trasformismo». Il rinvio a giudizio del senatore toscano, deciso ieri dal Gup con l’accusa di bancarotta in concorso con tre imprenditori, non poteva cadere con una tempistica migliore.
matteo renzi gianni letta
matteo renzi gianni letta
Riflessi negativi
Il rischio di una figura poco esaltante è ben chiaro ai piani alti Pd. Voci autorevoli dal Senato hanno messo in guardia Renzi che, se a Verdini e soci si spalancassero le porte della maggioranza, potrebbero determinarsi contraccolpi forti. Non solo la minoranza interna si sentirebbe sfidata, ma tutte le anime belle della sinistra, che sono tante, proverebbero disagio nel combattere fianco a fianco con i nuovi «Responsabili».
Già, perché il gruppo che si costituirà sotto l’insegna di Azione liberal-popolare sarà composto in Senato da personaggi quasi tutti legati a sponsor del calibro di Cosentino, Cuffaro, Lombardo. Nomi che nella base Pd non evocano sensazioni positive. Due soli senatori lascerebbero Forza Italia (Verdini, appunto, e Mazzoni); altri due verrebbero strappati a Fitto (Longo e Falanga), un altro paio a Gal (Barani e D’Anna).
cena di finanziamento del pd a roma luca lotti
cena di finanziamento del pd a roma luca lotti
A questi sei, considerati lo «zoccolo duro», pare vogliano aggiungersi Scavone e Compagnone, vicini all’ex governatore siciliano Lombardo, molto voglioso di un contatto con Renzi. Forse aderirà Ruvolo, a suo tempo intimo di Cuffaro. Forse da Ncd si aggiungerà Langella, o magari aderirà Lavico... Potranno essere alla fine dieci, forse undici, magari 12, quanti bastano per formare un gruppo parlamentare che reca piccoli privilegi (stanze, segretarie, portaborse). Il numero esatto lo scopriremo nei primi giorni della prossima settimana, anche se sulla tempistica Verdini vuole rifletterci su e i più saggi dei suoi non intendono mettergli ansia.
Il ruolo di Lotti
Due sere fa, racconta l’«Huffington Post», Verdini è andato a cena con il braccio destro del premier al «Gallura», ristorante chic dei Parioli. Non è una sorpresa, dal momento che i due sono entrambi fiorentini e in continuo contatto via sms. Lotti ha la delega piena e totale di Renzi al quale, formalmente, di questa trattativa nulla risulta. Mille indizi portano però a ritenere che, senza una mano da Palazzo Chigi, Verdini mai ce l’avrebbe fatta a raccogliere la sua «sporca dozzina». A Matteo l’estetica interessa fino lì. Gli preme piuttosto avere i numeri per governare. E i voti in Parlamento, come la pecunia, «non olent».
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- Messaggi: 1188
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: Renzi
Renzi:
"...
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola
in ogni giorno che passa correndo
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo. ... "
(F.G.)
Strano, il contesto di questa storia descrive tutt'altro, eppure... mi viene in mente Renzi
"...
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola
in ogni giorno che passa correndo
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo. ... "
(F.G.)
Strano, il contesto di questa storia descrive tutt'altro, eppure... mi viene in mente Renzi
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