Renzi
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Re: Renzi
LA BUONA SOLA
18 ago 2015 12:36
SCUOLA BASTARDA
– CON LA RIFORMA UN PROFESSORE SU TRE DOVRÀ MOLLARE TUTTO E TRASFERIRSI DAL SUD AL NORD
– LE PREVISIONI PARLANO DI ALMENO 20 MILA PRECARI CHE FARANNO LE VALIGIE
– I SINDACATI CONSIGLIANO DI FARE RICORSO
Verrà chiesto di emigrare al 57,51% dei precari siciliani, al 51,50% di quelli calabresi e al 46,1% dei campani. Andranno nelle regioni dove ci saranno più posti disponibili: in Lombardia, dove rispetto alle domande arrivate dai precari lombardi avanzano 1401 cattedre, in Piemonte 1037, in Liguria 701. Altri posti avanzano in Friuli ed Emilia Romagna, ma molti di meno. Anche 1.925 precari del Lazio dovranno partire… -
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 107004.htm
18 ago 2015 12:36
SCUOLA BASTARDA
– CON LA RIFORMA UN PROFESSORE SU TRE DOVRÀ MOLLARE TUTTO E TRASFERIRSI DAL SUD AL NORD
– LE PREVISIONI PARLANO DI ALMENO 20 MILA PRECARI CHE FARANNO LE VALIGIE
– I SINDACATI CONSIGLIANO DI FARE RICORSO
Verrà chiesto di emigrare al 57,51% dei precari siciliani, al 51,50% di quelli calabresi e al 46,1% dei campani. Andranno nelle regioni dove ci saranno più posti disponibili: in Lombardia, dove rispetto alle domande arrivate dai precari lombardi avanzano 1401 cattedre, in Piemonte 1037, in Liguria 701. Altri posti avanzano in Friuli ed Emilia Romagna, ma molti di meno. Anche 1.925 precari del Lazio dovranno partire… -
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 107004.htm
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Re: Renzi
LA BUONA SOLA
Scuola
Precari scuola: caro Marco, mamma parte, l’ha deciso Renzi
di Alex Corlazzoli | 12 agosto 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... i/1953041/
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Precari scuola: caro Marco, mamma parte, l’ha deciso Renzi
di Alex Corlazzoli | 12 agosto 2015
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Re: Renzi
18 ago 2015 11:00
EMORRAGIA RENZIANA
- ALTRO CHE SPENDING REVIEW: DALLE CASSE DELLO STATO ESCONO TRE MILIARDI IN PIÙ AL MESE, NONOSTANTE SIA AUMENTATA LA RACCOLTA (E LA PRESSIONE) FISCALE
- PEGGIO ANCORA: CRESCONO LE SPESE CORRENTI E CALANO QUELLE PER INVESTIMENTI
Il compito di ridurre il macigno statale ora passa a Gutgeld e Perotti: prima i ministeri, per circa 4,5 miliardi, e il resto dovrà venire dalla lotta ai falsi invalidi, dalla razionalizzazione delle spese della pubblica amministrazione, e da una stretta
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 7001.htmda due miliardi sul ginepraio di partecipate pubbliche...
EMORRAGIA RENZIANA
- ALTRO CHE SPENDING REVIEW: DALLE CASSE DELLO STATO ESCONO TRE MILIARDI IN PIÙ AL MESE, NONOSTANTE SIA AUMENTATA LA RACCOLTA (E LA PRESSIONE) FISCALE
- PEGGIO ANCORA: CRESCONO LE SPESE CORRENTI E CALANO QUELLE PER INVESTIMENTI
Il compito di ridurre il macigno statale ora passa a Gutgeld e Perotti: prima i ministeri, per circa 4,5 miliardi, e il resto dovrà venire dalla lotta ai falsi invalidi, dalla razionalizzazione delle spese della pubblica amministrazione, e da una stretta
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 7001.htmda due miliardi sul ginepraio di partecipate pubbliche...
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Re: Renzi
Ja buana!
(Marco Travaglio)
19/08/2015 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/2015/0 ... travaglio/
(Marco Travaglio)
19/08/2015 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/2015/0 ... travaglio/
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Re: Renzi
Ambiente & Veleni
Clima, luglio è il mese più caldo di sempre. Matteo Renzi, qual è il tuo piano?
di Maria Rita D'Orsogna | 21 agosto 2015
........................................................Circa un anno fa Matteo Renzi all’Onu aveva detto che occorre che i leader del mondo trovino il modo di salvare il pianeta per le generazioni future.
Qual è il suo piano?
Nessuno.
Luglio e agosto.
Così più pensionati miuoiono, più soldi ho a disposizione per le mie supercazzole.
Parola del figlio segreto di Vanna Marchi.
Clima, luglio è il mese più caldo di sempre. Matteo Renzi, qual è il tuo piano?
di Maria Rita D'Orsogna | 21 agosto 2015
........................................................Circa un anno fa Matteo Renzi all’Onu aveva detto che occorre che i leader del mondo trovino il modo di salvare il pianeta per le generazioni future.
Qual è il suo piano?
Nessuno.
Luglio e agosto.
Così più pensionati miuoiono, più soldi ho a disposizione per le mie supercazzole.
Parola del figlio segreto di Vanna Marchi.
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Re: Renzi
Gioca
Test: scopri quanto Matteo Renzi c'è in te
Si avvicina la ripresa autunnale, ma sotto l'ombrellone c'è ancora tempo per il gioco. Ventiquattro risposte per scoprire in che misura si assomiglia al premier
di Lia Quilici
25 agosto 2015
l
Test: scopri quanto Matteo Renzi c'è in te
Questo gioco di fine agosto è dedicato ai nostri lettori, in particolare a quanti si dicono di centro sinistra, senza distinzioni tra quelli che apprezzano l’attuale premier e quelli che cordialmente lo detestano.
Ma dato che il “renzismo” è ormai una categoria dello spirito che prescinde dalle vecchie e care convinzioni politiche, potrete qui scoprire quanto Renzi c’è davvero in voi.
Per iniziare cliccate su: "Gioca!"
Per giocare vai su:
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
Dopo aver risposto alle domende, è uscito questo profilo:
Ostinati: tendenza Anna Finocchiaro
Con il bagaglio delle vecchie e collaudate idee, pensate ancora di piegare la rutilante frenesia della nuova politica. Allora spiegate, proponete, insistete. E infine vi fate convincere.
A questo:
E infine vi fate convincere.
Rispondo:
Col piffero.
Test: scopri quanto Matteo Renzi c'è in te
Si avvicina la ripresa autunnale, ma sotto l'ombrellone c'è ancora tempo per il gioco. Ventiquattro risposte per scoprire in che misura si assomiglia al premier
di Lia Quilici
25 agosto 2015
l
Test: scopri quanto Matteo Renzi c'è in te
Questo gioco di fine agosto è dedicato ai nostri lettori, in particolare a quanti si dicono di centro sinistra, senza distinzioni tra quelli che apprezzano l’attuale premier e quelli che cordialmente lo detestano.
Ma dato che il “renzismo” è ormai una categoria dello spirito che prescinde dalle vecchie e care convinzioni politiche, potrete qui scoprire quanto Renzi c’è davvero in voi.
Per iniziare cliccate su: "Gioca!"
Per giocare vai su:
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
Dopo aver risposto alle domende, è uscito questo profilo:
Ostinati: tendenza Anna Finocchiaro
Con il bagaglio delle vecchie e collaudate idee, pensate ancora di piegare la rutilante frenesia della nuova politica. Allora spiegate, proponete, insistete. E infine vi fate convincere.
A questo:
E infine vi fate convincere.
Rispondo:
Col piffero.
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Re: Renzi
27 ago 2015 17:26
RENZI NON È AUGUSTO, SOLO ANGUSTO
- LUCIANO CANFORA: “LA RAI OCCUPATA E I GIORNALI SERVI: RENZI È PEGGIO DI BERLUSCONI. INTERPRETA IL POTERE IN MANIERA TOTALITARIA: QUALUNQUE DISSENSO VA COLPITO”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 107561.htm
RENZI NON È AUGUSTO, SOLO ANGUSTO
- LUCIANO CANFORA: “LA RAI OCCUPATA E I GIORNALI SERVI: RENZI È PEGGIO DI BERLUSCONI. INTERPRETA IL POTERE IN MANIERA TOTALITARIA: QUALUNQUE DISSENSO VA COLPITO”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 107561.htm
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Re: Renzi
LE PRODEZZE DEL MAGO BUFALA BILL
Fiesta
02/09/2015 di triskel182
Al presidente è riuscita un’altra magia: aver spostato il baricentro del discorso dai numeri e dalla realtà, alla sua narrazione. I numeri forniti dall’Istat su lavoro e PIL sono stati usati ai fini dello storytelling: l’Italia riparte, è la volta buona, viva le riforme.
Ieri è stata una grande giornata per Renzi e per i renziani. Specie quelli da tastiera.
Vai a spiegare, in 140 caratteri, che la disoccupazione cresce ma per gli over 50 e grazie alla Fornero:
“per l’Istat l’effetto sui dati c’è l’ha avuto per la legge Fornero. Nel secondo trimestre, in-fatti, crescono solo gli over50(+5,8%) mentre calano i 18-34 (-2,2%) e i 35-49 (-1,1%), “anche a motivo delle mancate uscite generate dall’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione”. Tradotto: quegli over 50 non sono mai usciti dal mercato del lavoro.” Carlo di Foggia sul FQ
Che cresce il PIL (grazie alla domanda interna) ma l’export no.
“Se in Grecia –o Cina –il so-spetto sui dati riguarda l’indi-pendenza dal potere politico di chi li fornisce, in Italia Renzista riuscendo a rendere irrilevanti i numeri come strumento di valutazione del successo di una politica pubblica. Ce nesono troppi, volutamente con-fusi (dal governo e dai giorna-li), troppo frequenti. Così tuttodiventa un’opinione. E l’opi-nione più forte è quella di chidetiene il potere.”Stefano Feltri sul FQ
Sono stati bravi a spostare l’attenzione sulle tragedie di queste settimane sulle spalle degli altri: dell’emergenza profughi se ne deve far carico l’Europa, non è un problema solo nostro. Vero, certo. Ma i profughi (o clandestini, come dice Salvini) qui sbarcano e diventano un “problema” per i nostri sindaci.
Come il sindaco di Mineo che il CARA vorrebbe pure chiuderlo.
Così se l’Europa ci monita, ricordandoci che il taglio delle tasse sulla casa è contro le raccomandazioni che ci hanno fatto, noi possiamo sempre rispondere con un preoccupatevi piuttosto degli immigrati, che decidiamo noi sulle nostretasse (come se non ci fossero gli accordi e i vincoli..).
Dell’appalto del Cara, su cui si è interessato anche Cantone (post), del sottosegretario Castiglione che pur indagato rimane al suo posto, di quel centro per richiedenti asilo che è uno scandalo, nessuno ne parla più.
Arriva il giubileo? Tanto c’è il super prefetto Gabrielli a vigilare su Marino. Roma non si può sciogliere, metti che saltano certi equilibri.
La mucca deve magnare, diceva Buzzi. E deve continuare mangiare anche adesso.
Ieri, nel video messaggio Renzi ribadiva il refrain: le riforme servono, ora stiamo ripartendo, non siamo gli ultimi. E chi blocca le riforme, blocca il paese.
Bastano pochi decimali e parte la fiesta, la sbornia.
E tutto il resto?
La corruzione, l’evasione, le eco mafie, il clientelismo (il patto elettorale per l’NCD Castiglione, di cui parlano i verbali sul Cara di Mineo)?
Quei 15-20 miliardi che servono per tagliare le tasse (anche se l’Europa dice di no)?
Roba da gufi.
Da unoenessuno.blogspot.it
Fiesta
02/09/2015 di triskel182
Al presidente è riuscita un’altra magia: aver spostato il baricentro del discorso dai numeri e dalla realtà, alla sua narrazione. I numeri forniti dall’Istat su lavoro e PIL sono stati usati ai fini dello storytelling: l’Italia riparte, è la volta buona, viva le riforme.
Ieri è stata una grande giornata per Renzi e per i renziani. Specie quelli da tastiera.
Vai a spiegare, in 140 caratteri, che la disoccupazione cresce ma per gli over 50 e grazie alla Fornero:
“per l’Istat l’effetto sui dati c’è l’ha avuto per la legge Fornero. Nel secondo trimestre, in-fatti, crescono solo gli over50(+5,8%) mentre calano i 18-34 (-2,2%) e i 35-49 (-1,1%), “anche a motivo delle mancate uscite generate dall’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione”. Tradotto: quegli over 50 non sono mai usciti dal mercato del lavoro.” Carlo di Foggia sul FQ
Che cresce il PIL (grazie alla domanda interna) ma l’export no.
“Se in Grecia –o Cina –il so-spetto sui dati riguarda l’indi-pendenza dal potere politico di chi li fornisce, in Italia Renzista riuscendo a rendere irrilevanti i numeri come strumento di valutazione del successo di una politica pubblica. Ce nesono troppi, volutamente con-fusi (dal governo e dai giorna-li), troppo frequenti. Così tuttodiventa un’opinione. E l’opi-nione più forte è quella di chidetiene il potere.”Stefano Feltri sul FQ
Sono stati bravi a spostare l’attenzione sulle tragedie di queste settimane sulle spalle degli altri: dell’emergenza profughi se ne deve far carico l’Europa, non è un problema solo nostro. Vero, certo. Ma i profughi (o clandestini, come dice Salvini) qui sbarcano e diventano un “problema” per i nostri sindaci.
Come il sindaco di Mineo che il CARA vorrebbe pure chiuderlo.
Così se l’Europa ci monita, ricordandoci che il taglio delle tasse sulla casa è contro le raccomandazioni che ci hanno fatto, noi possiamo sempre rispondere con un preoccupatevi piuttosto degli immigrati, che decidiamo noi sulle nostretasse (come se non ci fossero gli accordi e i vincoli..).
Dell’appalto del Cara, su cui si è interessato anche Cantone (post), del sottosegretario Castiglione che pur indagato rimane al suo posto, di quel centro per richiedenti asilo che è uno scandalo, nessuno ne parla più.
Arriva il giubileo? Tanto c’è il super prefetto Gabrielli a vigilare su Marino. Roma non si può sciogliere, metti che saltano certi equilibri.
La mucca deve magnare, diceva Buzzi. E deve continuare mangiare anche adesso.
Ieri, nel video messaggio Renzi ribadiva il refrain: le riforme servono, ora stiamo ripartendo, non siamo gli ultimi. E chi blocca le riforme, blocca il paese.
Bastano pochi decimali e parte la fiesta, la sbornia.
E tutto il resto?
La corruzione, l’evasione, le eco mafie, il clientelismo (il patto elettorale per l’NCD Castiglione, di cui parlano i verbali sul Cara di Mineo)?
Quei 15-20 miliardi che servono per tagliare le tasse (anche se l’Europa dice di no)?
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Re: Renzi
La gara a chi dice più pirlate
il leader della Lega a Mattino 5
Migranti, Salvini insulta Renzi
«È un verme, usa il bimbo»
Pesante affondo in tv dopo le parole del premier sulla «destra che si comporta come le bestie» sui profughi
di Redazione Online
http://www.corriere.it/politica/15_sett ... eae0.shtml
il leader della Lega a Mattino 5
Migranti, Salvini insulta Renzi
«È un verme, usa il bimbo»
Pesante affondo in tv dopo le parole del premier sulla «destra che si comporta come le bestie» sui profughi
di Redazione Online
http://www.corriere.it/politica/15_sett ... eae0.shtml
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Re: Renzi
Il Fatto 23.9.15
“Renzi ha partecipato al golpe Ora faccio la sinistra europea”[/size]
Ho lasciato Syriza, Tsipras è saggio ma temo che il suo nuovo governo
sia costretto a ripetere errori imposti da altri
di Yanis Vaeoufakis
Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, si è rallegrato di essersi “liberato di me”, interpretando la mia uscita di scena come un segno che gli apostati (cioè a dire quanti dividono i loro partiti) vengono gettati a mare. La sua è una motivata illusione. Lo scorso luglio “loro” si “sono liberati” di qualcosa molto più importante di me, si sono liberati della loro stessa integrità. Ma Renzi mi dipinge come un apostata che ha abbandonato Syriza e ora si trova nel deserto politico. La verità è portatrice di maggiori spunti di riflessione. A differenza di molti miei compagni, sono rimasto fedele alla piattaforma di Syriza con la quale il 25 gennaio scorso siamo stati eletti in quanto partito unito e capace di suscitare speranza nei greci e nei popoli europei. Speranza di cosa? Speranza che avesse definitivamente fine il tira e molla dei prestiti di bailout che sono costati caro all’Europa e che hanno condannato la Grecia a una depressione permanente e hanno anticipato politiche fallimentari nel resto del continente.
COSA È ACCADUTO? Con estrema durezza da parte dei leader europei, compreso Matteo Renzi (che si è rifiutato di discutere in maniera ragionevole le proposte della Grecia) il mio primo ministro, Alexis Tsipras, il 12 e 13 luglio ha dovuto subire un insopportabile bullismo, autentici ricatti e pressioni inumane. Matteo Renzi ha svolto un ruolo centrale nel contribuire a piegare Tsipras con la tattica del poliziotto buono che ti si avvicina e ti dice “se non cedi, ti distruggono. Ti prego, accetta le loro proposte”. Alexis e io ci siamo divisi sull’ipotesi che si potesse trattare o meno di un bluff e, in ogni caso, sul nostro diritto morale e politico di firmare l’ennesimo accordo non percorribile consegnando le chiavi di ciò che resta dello Stato greco a una troika spietata. Questa è stata, ed è tuttora, la divergenza tra Alexis e me. A seguito della divergenza, Alexis ha imposto una conversione a U alla politica di Syriza in ordine al tira e molla dei prestiti (accettandoli per la prima volta nella storia di Syriza come un male necessario) e, di conseguenza, molti esponenti del partito hanno deciso che non potevano seguirlo su questa strada. E a uscire dal partito non è stata solamente la corrente di Unità popolare. Sono state anche persone come Tasos Koronakis, segretario del partito, io e molti altri che non hanno mai condiviso il programma politico di Unità popolare. Non eravamo apostati – solo compagni che rifiutavano l’idea che Syriza diventasse il nuovo Pasok, il partito socialista, che non volevano entrare nei ranghi degli scissionisti come Unità popolare e hanno preferito non partecipare a queste tristi elezioni parlamentari che non potevano–e così è stato, dare vita a un Parlamento in grado di attuare un realizzabile programma di riforme in Grecia. Ma Tspiras non è come Renzi. Alexis è saggio. Quello a cui deve stare attento sono gli insidiosi processi che possono portare a una trasformazione quando si consentono politiche non fattibili, volute da burocrati senza volto di Bruxelles e Francoforte, con l’unico obiettivo di mantenere la loro autorità.
A PROPOSITO di Renzi. Ho un messaggio il premier italiano: può rallegrarsi quanto vuole del fatto che non sono più ministro delle Finanze e che non faccio parte del Parlamento. Ma lei non si è liberato di me. Sotto il profilo politico sono vivo e vegeto come mi ricorda la gente in Italia quando cammino per le strade del vostro bel Paese. Partecipando lo scorso luglio all’ignobile golpe contro Alexis Tsipras e la democrazia greca, si è liberato della sua integrità di democratico europeo. E forse anche della sua anima. Per fortuna la cosa non è irreversibile. Ma deve porre mano a profondi cambiamenti. Non vedo l’ora di vederla rientrare nei ranghi dei democratici europei.
Il problema delle richieste della cancelliera Merkel è che non sono implementabili.
Questo è un paradosso che, di nuovo, Matteo Renzi conosce molto bene: i governi di Italia, Francia, Grecia e non solo sono forzati a scontrarsi o contro le “volontà” stabilite o con... la realtà. E da quando la realtà è spietata, il risultato è una crisi irrisolvibile. Temo che il nuovo governo greco non possa che continuare con l’auto-alimentata crisi del debito. E questo non perché Tsipras lo voglia, ma perché quando sei obbligato a seguire le stesse ricette finirai con gli stessi risultati, indipendentemente dai tuoi desideri.
HO IMPARATO una cosa quest’anno, abbiamo bisogno di un movimento paneuropeo per democratizzare l’eurozona. I nostri partiti nazionali non possono farlo né attraverso la politica nazionale, né con deboli alleanze al livello del Parlamento europeo. Abbiamo bisogno di una rete paneuropea con un obiettivo semplice: democratizzare l’euro! Questo è quello di cui ha disperato bisogno l’Europa oggi. A questo sto lavorando assieme a molti altri in tutta Europa. Quindi sì, continuerò a far politica in Grecia e in Europa.
(a cura di Carlo A. Biscotto e Cosimo Caridi)
“Renzi ha partecipato al golpe Ora faccio la sinistra europea”[/size]
Ho lasciato Syriza, Tsipras è saggio ma temo che il suo nuovo governo
sia costretto a ripetere errori imposti da altri
di Yanis Vaeoufakis
Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, si è rallegrato di essersi “liberato di me”, interpretando la mia uscita di scena come un segno che gli apostati (cioè a dire quanti dividono i loro partiti) vengono gettati a mare. La sua è una motivata illusione. Lo scorso luglio “loro” si “sono liberati” di qualcosa molto più importante di me, si sono liberati della loro stessa integrità. Ma Renzi mi dipinge come un apostata che ha abbandonato Syriza e ora si trova nel deserto politico. La verità è portatrice di maggiori spunti di riflessione. A differenza di molti miei compagni, sono rimasto fedele alla piattaforma di Syriza con la quale il 25 gennaio scorso siamo stati eletti in quanto partito unito e capace di suscitare speranza nei greci e nei popoli europei. Speranza di cosa? Speranza che avesse definitivamente fine il tira e molla dei prestiti di bailout che sono costati caro all’Europa e che hanno condannato la Grecia a una depressione permanente e hanno anticipato politiche fallimentari nel resto del continente.
COSA È ACCADUTO? Con estrema durezza da parte dei leader europei, compreso Matteo Renzi (che si è rifiutato di discutere in maniera ragionevole le proposte della Grecia) il mio primo ministro, Alexis Tsipras, il 12 e 13 luglio ha dovuto subire un insopportabile bullismo, autentici ricatti e pressioni inumane. Matteo Renzi ha svolto un ruolo centrale nel contribuire a piegare Tsipras con la tattica del poliziotto buono che ti si avvicina e ti dice “se non cedi, ti distruggono. Ti prego, accetta le loro proposte”. Alexis e io ci siamo divisi sull’ipotesi che si potesse trattare o meno di un bluff e, in ogni caso, sul nostro diritto morale e politico di firmare l’ennesimo accordo non percorribile consegnando le chiavi di ciò che resta dello Stato greco a una troika spietata. Questa è stata, ed è tuttora, la divergenza tra Alexis e me. A seguito della divergenza, Alexis ha imposto una conversione a U alla politica di Syriza in ordine al tira e molla dei prestiti (accettandoli per la prima volta nella storia di Syriza come un male necessario) e, di conseguenza, molti esponenti del partito hanno deciso che non potevano seguirlo su questa strada. E a uscire dal partito non è stata solamente la corrente di Unità popolare. Sono state anche persone come Tasos Koronakis, segretario del partito, io e molti altri che non hanno mai condiviso il programma politico di Unità popolare. Non eravamo apostati – solo compagni che rifiutavano l’idea che Syriza diventasse il nuovo Pasok, il partito socialista, che non volevano entrare nei ranghi degli scissionisti come Unità popolare e hanno preferito non partecipare a queste tristi elezioni parlamentari che non potevano–e così è stato, dare vita a un Parlamento in grado di attuare un realizzabile programma di riforme in Grecia. Ma Tspiras non è come Renzi. Alexis è saggio. Quello a cui deve stare attento sono gli insidiosi processi che possono portare a una trasformazione quando si consentono politiche non fattibili, volute da burocrati senza volto di Bruxelles e Francoforte, con l’unico obiettivo di mantenere la loro autorità.
A PROPOSITO di Renzi. Ho un messaggio il premier italiano: può rallegrarsi quanto vuole del fatto che non sono più ministro delle Finanze e che non faccio parte del Parlamento. Ma lei non si è liberato di me. Sotto il profilo politico sono vivo e vegeto come mi ricorda la gente in Italia quando cammino per le strade del vostro bel Paese. Partecipando lo scorso luglio all’ignobile golpe contro Alexis Tsipras e la democrazia greca, si è liberato della sua integrità di democratico europeo. E forse anche della sua anima. Per fortuna la cosa non è irreversibile. Ma deve porre mano a profondi cambiamenti. Non vedo l’ora di vederla rientrare nei ranghi dei democratici europei.
Il problema delle richieste della cancelliera Merkel è che non sono implementabili.
Questo è un paradosso che, di nuovo, Matteo Renzi conosce molto bene: i governi di Italia, Francia, Grecia e non solo sono forzati a scontrarsi o contro le “volontà” stabilite o con... la realtà. E da quando la realtà è spietata, il risultato è una crisi irrisolvibile. Temo che il nuovo governo greco non possa che continuare con l’auto-alimentata crisi del debito. E questo non perché Tsipras lo voglia, ma perché quando sei obbligato a seguire le stesse ricette finirai con gli stessi risultati, indipendentemente dai tuoi desideri.
HO IMPARATO una cosa quest’anno, abbiamo bisogno di un movimento paneuropeo per democratizzare l’eurozona. I nostri partiti nazionali non possono farlo né attraverso la politica nazionale, né con deboli alleanze al livello del Parlamento europeo. Abbiamo bisogno di una rete paneuropea con un obiettivo semplice: democratizzare l’euro! Questo è quello di cui ha disperato bisogno l’Europa oggi. A questo sto lavorando assieme a molti altri in tutta Europa. Quindi sì, continuerò a far politica in Grecia e in Europa.
(a cura di Carlo A. Biscotto e Cosimo Caridi)
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