Top News
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Re: Top News
Cosa fare a Faenza quando sei morto
by Gene Gnocchi
pubblicato da Bompiani
Se sei morto, o stai per diventarlo, Faenza è il buen retiro che hai sempre sognato. O almeno così pensa Piero Schivazappa, in arte Rudi Ortolani detto Rudi O' che, in fuga dal frastuono del mondo, tenta maldestramente di scrollarselo di dosso. Con risultati tragici, in ogni senso: perché anche in mezzo alle piste ciclabili e con il mare in lontananza non c'è modo di sottrarsi al molesto cicaleccio degli indispensabili opinionisti nostrani, delle trasmissioni tv a bassissimo contenuto riflessivo, del frusto discorso politico, degli speciali su Padre Pio e soprattutto delle migliaia di notizie futili vomitate a getto continuo dai mass media. Attraverso un flusso di coscienza tra la confessione personale e la satira spietata, Gene Gnocchi in queste pagine dipinge un personaggio memorabile: comico, cupo e surreale allo stesso tempo, che sbeffeggia la nostra ossessione per la celebrità, l'ansia di essere à la page e le nostre velleità intellettuali. L'orgia chiassosa dei discorsi pubblici vuoti e ampollosi, degli scandali mediatici e della passività con cui facciamo finta che tutto questo sia normale.
http://www.mondadoristore.it/Cosa-fare- ... 884527875/
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Se sei morto, o stai per diventarlo, Faenza è il buen retiro che hai sempre sognato. O almeno così pensa Piero Schivazappa, in arte Rudi Ortolani detto Rudi O' che, in fuga dal frastuono del mondo, tenta maldestramente di scrollarselo di dosso. Con risultati tragici, in ogni senso: perché anche in mezzo alle piste ciclabili e con il mare in lontananza non c'è modo di sottrarsi al molesto cicaleccio degli indispensabili opinionisti nostrani, delle trasmissioni tv a bassissimo contenuto riflessivo, del frusto discorso politico, degli speciali su Padre Pio e soprattutto delle migliaia di notizie futili vomitate a getto continuo dai mass media. Attraverso un flusso di coscienza tra la confessione personale e la satira spietata, Gene Gnocchi in queste pagine dipinge un personaggio memorabile: comico, cupo e surreale allo stesso tempo, che sbeffeggia la nostra ossessione per la celebrità, l'ansia di essere à la page e le nostre velleità intellettuali. L'orgia chiassosa dei discorsi pubblici vuoti e ampollosi, degli scandali mediatici e della passività con cui facciamo finta che tutto questo sia normale.
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Re: Top News
E bravi questi piddini!!!!
Kyenge: "Io tradita
Non so se resto nel Pd"
Raffaello Binelli
L'ex ministro dell'Integrazione non ha gradito il voto dei senatori dem contro l'autorizzazione a procedere su Calderoli per "istigazione al razzismo"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 72135.html
Kyenge: "Io tradita
Non so se resto nel Pd"
Raffaello Binelli
L'ex ministro dell'Integrazione non ha gradito il voto dei senatori dem contro l'autorizzazione a procedere su Calderoli per "istigazione al razzismo"
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Re: Top News
Corriere 24.9.15
Evoluzione della Cia La nuova forza armata
risponde Sergio Romano
Seguo su «Arte», una rete tv franco-tedesca, un programma incentrato sull’attività della Cia dal tempo dalla Seconda guerra mondiale a oggi. Una rete spionistica alla quale sembra che tutto fosse permesso con la scusa di combattere il comunismo; e ci si chiede se il suo illimitato potere fosse al servizio del presidente oppure se fosse fine a se stesso. Il silenzio sulle sue attività copre responsabilità civili e morali di immensa portata e le chiedo quale sia il suo giudizio sulla Cia e sulle sue attività, in danno anche di governi che si ritenevano e si ritengono alleati degli Stati Uniti.
Nerio Fornasier
Caro Fornasier,
Il predecessore della Cia si chiamava Oss (Organizzazione dei servizi strategici), una denominazione volutamente vaga che copriva una larga gamma di operazioni possibili. Il nuovo organismo nacque nel 1947 e uno dei suoi primi compiti fu l’analisi della situazione politica italiana alla vigilia delle elezioni dell’aprile 1948. Se il Pci avesse vinto, la Cia non si sarebbe limitata a raccogliere «intelligence». Avrebbe dato per scontato lo scoppio di una guerra civile e avrebbe operato sul terreno fornendo al fronte anti-comunista armi e denaro. L’obiettivo era evitare che l’Italia precipitasse in una situazione simile a quella che aveva sconvolto la Grecia sino a qualche mese prima. Sin dagli inizi, quindi, la Cia è una organizzazione in cui la frontiera tra spionaggio e impiego della forza su larga scala è scritta sulla sabbia. Ne avemmo una dimostrazione nell’aprile del 1961 quando apprendemmo dalla stampa americana che in un piccolo Paese dell’America centrale la Cia stava addestrando un corpo militare. Erano gli esuli cubani che di lì a poco sarebbero sbarcati sulle coste dell’isola per tentarne la conquista. L’operazione fallì, ma questo non impedì alla Cia di continuare a rafforzare il suo dispositivo militare.
Anche la sua attività di intelligence, nel frattempo, andava di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie e cominciava a suscitare parecchie perplessità. Nel 1975 una Commissione del Senato, presieduta dal senatore Frank Church, sottopose la Cia a una sorta di radiografia e denunciò il rischio di crescenti interferenze nella vita privata dei cittadini americani. Uno dei risultati della Commissione fu l’ordinanza del presidente Ford che proibiva gli omicidi «sponsorizzati» di leader politici stranieri.
Tutti i limiti e i freni richiesti dalla Commissione Church furono rimessi in discussione dagli attentati dell’11 settembre. La Cia e la Fbi colsero l’occasione per recuperare le prerogative perdute; e anche in questa fase le nuove tecnologie hanno moltiplicato le ambizioni. Negli anni seguenti, soprattutto in Afghanistan e in Iraq, la Cia ha assunto le dimensioni di un’Arma combattente, la quinta dopo l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e i Marines. Non conosciamo il suo bilancio e il suo organico, protetti dal segreto di Stato, ma comprendiamo meglio le ragioni per cui gli Stati Uniti si sono rifiutati di ratificare il Trattato penale internazionale. Molti dei loro agenti sparsi per il mondo correrebbero il rischio di essere chiamati in giudizio.
Evoluzione della Cia La nuova forza armata
risponde Sergio Romano
Seguo su «Arte», una rete tv franco-tedesca, un programma incentrato sull’attività della Cia dal tempo dalla Seconda guerra mondiale a oggi. Una rete spionistica alla quale sembra che tutto fosse permesso con la scusa di combattere il comunismo; e ci si chiede se il suo illimitato potere fosse al servizio del presidente oppure se fosse fine a se stesso. Il silenzio sulle sue attività copre responsabilità civili e morali di immensa portata e le chiedo quale sia il suo giudizio sulla Cia e sulle sue attività, in danno anche di governi che si ritenevano e si ritengono alleati degli Stati Uniti.
Nerio Fornasier
Caro Fornasier,
Il predecessore della Cia si chiamava Oss (Organizzazione dei servizi strategici), una denominazione volutamente vaga che copriva una larga gamma di operazioni possibili. Il nuovo organismo nacque nel 1947 e uno dei suoi primi compiti fu l’analisi della situazione politica italiana alla vigilia delle elezioni dell’aprile 1948. Se il Pci avesse vinto, la Cia non si sarebbe limitata a raccogliere «intelligence». Avrebbe dato per scontato lo scoppio di una guerra civile e avrebbe operato sul terreno fornendo al fronte anti-comunista armi e denaro. L’obiettivo era evitare che l’Italia precipitasse in una situazione simile a quella che aveva sconvolto la Grecia sino a qualche mese prima. Sin dagli inizi, quindi, la Cia è una organizzazione in cui la frontiera tra spionaggio e impiego della forza su larga scala è scritta sulla sabbia. Ne avemmo una dimostrazione nell’aprile del 1961 quando apprendemmo dalla stampa americana che in un piccolo Paese dell’America centrale la Cia stava addestrando un corpo militare. Erano gli esuli cubani che di lì a poco sarebbero sbarcati sulle coste dell’isola per tentarne la conquista. L’operazione fallì, ma questo non impedì alla Cia di continuare a rafforzare il suo dispositivo militare.
Anche la sua attività di intelligence, nel frattempo, andava di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie e cominciava a suscitare parecchie perplessità. Nel 1975 una Commissione del Senato, presieduta dal senatore Frank Church, sottopose la Cia a una sorta di radiografia e denunciò il rischio di crescenti interferenze nella vita privata dei cittadini americani. Uno dei risultati della Commissione fu l’ordinanza del presidente Ford che proibiva gli omicidi «sponsorizzati» di leader politici stranieri.
Tutti i limiti e i freni richiesti dalla Commissione Church furono rimessi in discussione dagli attentati dell’11 settembre. La Cia e la Fbi colsero l’occasione per recuperare le prerogative perdute; e anche in questa fase le nuove tecnologie hanno moltiplicato le ambizioni. Negli anni seguenti, soprattutto in Afghanistan e in Iraq, la Cia ha assunto le dimensioni di un’Arma combattente, la quinta dopo l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e i Marines. Non conosciamo il suo bilancio e il suo organico, protetti dal segreto di Stato, ma comprendiamo meglio le ragioni per cui gli Stati Uniti si sono rifiutati di ratificare il Trattato penale internazionale. Molti dei loro agenti sparsi per il mondo correrebbero il rischio di essere chiamati in giudizio.
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Re: Top News
Morto Pietro Ingrao, un padre della Repubblica
Se ne va a 100 anni lo storico leader del Pci
IL RITRATTO – IL VERO COMUNISTA AMATO DALLA GENTE. E SOFFERTO DAL PARTITO
(di Primo Di Nicola)
Politica
Se ne va uno degli storici dirigenti del Partito comunista italiano, nonché uno dei personaggi più importanti della storia repubblicana. È morto a Roma Pietro Ingrao, ex presidente della Camera e dirigente comunista. Aveva compiuto 100 anni il 30 marzo del 2015. Era nato a Lenola, in provincia di Latina nel 1915, in una famiglia dell’agiata borghesia locale con tradizioni liberali. Renzi: “Scompare uno dei protagonisti della storia della sinistra italiana”
Se ne va a 100 anni lo storico leader del Pci
IL RITRATTO – IL VERO COMUNISTA AMATO DALLA GENTE. E SOFFERTO DAL PARTITO
(di Primo Di Nicola)
Politica
Se ne va uno degli storici dirigenti del Partito comunista italiano, nonché uno dei personaggi più importanti della storia repubblicana. È morto a Roma Pietro Ingrao, ex presidente della Camera e dirigente comunista. Aveva compiuto 100 anni il 30 marzo del 2015. Era nato a Lenola, in provincia di Latina nel 1915, in una famiglia dell’agiata borghesia locale con tradizioni liberali. Renzi: “Scompare uno dei protagonisti della storia della sinistra italiana”
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Re: Top News
Pietro Ingrao, morto a Roma storico dirigente Pci: padre della Repubblica aveva 100 anni
Era nato a Lenola, in provincia di Latina, il 30 marzo del 1915. Ex direttore dell'Unità, in Parlamento dal 1950, è stato il primo presidente della Camera eletto dai comunisti
di F. Q. | 27 settembre 2015
ARTICOLO + FOTO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... i/2072810/
Era nato a Lenola, in provincia di Latina, il 30 marzo del 1915. Ex direttore dell'Unità, in Parlamento dal 1950, è stato il primo presidente della Camera eletto dai comunisti
di F. Q. | 27 settembre 2015
ARTICOLO + FOTO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... i/2072810/
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Re: Top News
Da destra e da sinistra fioccano le espressioni di apprezzamento per un uomo definito un grande statista, soprattutto un politico coerente.
Con tutto il rispetto per la morte di chiunque, non mi pare che la sua coerenza sia meritevole di particolari riconoscimenti.
Era il direttore dell'Unità nel 1956, del giornale che definì gli operai ungheresi insorti contro la dittatura comunista "teppisti" e "spregevoli provocatori", "fascisti" e "nostalgici del regime Horthyiano", e giustificò l'intervento delle truppe sovietiche come un elemento di "stabilizzazione internazionale" e di un "contributo alla pace nel mondo".
Solo 45 anni dopo definì "pessimo" il suo articolo di fondo.
Un po' troppi. La coerenza è certamente una qualità, ma non sempre c'è da andarne orgogliosi.
Con tutto il rispetto per la morte di chiunque, non mi pare che la sua coerenza sia meritevole di particolari riconoscimenti.
Era il direttore dell'Unità nel 1956, del giornale che definì gli operai ungheresi insorti contro la dittatura comunista "teppisti" e "spregevoli provocatori", "fascisti" e "nostalgici del regime Horthyiano", e giustificò l'intervento delle truppe sovietiche come un elemento di "stabilizzazione internazionale" e di un "contributo alla pace nel mondo".
Solo 45 anni dopo definì "pessimo" il suo articolo di fondo.
Un po' troppi. La coerenza è certamente una qualità, ma non sempre c'è da andarne orgogliosi.
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Re: Top News
QUESTO E' DIVENTATO UN PAESE DI DEGENERATI
andria
Lo legano all’albero e postano
la foto su Facebook, è caccia ai bulli
Un uomo con problemi psichici immobilizzato con nastro adesivo, orrore e indignazione sui social network. Il sindaco : «È un fatto gravissimo». Sull’accaduto indaga la polizia
di Carmen Carbonara
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... c6df.shtml
andria
Lo legano all’albero e postano
la foto su Facebook, è caccia ai bulli
Un uomo con problemi psichici immobilizzato con nastro adesivo, orrore e indignazione sui social network. Il sindaco : «È un fatto gravissimo». Sull’accaduto indaga la polizia
di Carmen Carbonara
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... c6df.shtml
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Re: Top News
Corriere 1.10.15
La Giamaica chiede i danni per lo schiavismo Cameron rifiuta
Caraibi amari per il premier David Cameron che ieri ha respinto la richiesta di riparazioni per lo schiavismo qui praticato fino all’inizio del 1800 dalla Gran Bretagna. La premier giamaicana Portia Simpson Miller ha chiesto l’apertura di un negoziato per definire un risarcimento ma si è sentita rispondere che «non è la risposta giusta». Cameron ha poi citato i 300 milioni di sterline di «contributi» per gli investimenti in infrastrutture nei Caraibi.
La Giamaica chiede i danni per lo schiavismo Cameron rifiuta
Caraibi amari per il premier David Cameron che ieri ha respinto la richiesta di riparazioni per lo schiavismo qui praticato fino all’inizio del 1800 dalla Gran Bretagna. La premier giamaicana Portia Simpson Miller ha chiesto l’apertura di un negoziato per definire un risarcimento ma si è sentita rispondere che «non è la risposta giusta». Cameron ha poi citato i 300 milioni di sterline di «contributi» per gli investimenti in infrastrutture nei Caraibi.
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Re: Top News
Lo sapevate ?
Cos’hanno in comune una mucca e un’utilitaria? Entrambe producono emissioni di gas serra dannosi per l’ambiente, però le prime liberano nell’atmosfera metano, che è 25-100 volte più dannoso del CO2 nel produrre l’effetto serra. Allargando lo sguardo, gli allevamenti di animali destinati all’alimentazione umana sono responsabile di oltre il 51% delle emissioni di gas serra al mondo, contro il 13% del settore dei trasporti. Di questa cifra spaventosa, il 18% è prodotto dal sistema digestivo delle mucche, il 5% in più di quello prodotto dai combustibili fossili, che vengono comunemente additati come i principali produttori di gas serra.
da Il F.Q.
Cos’hanno in comune una mucca e un’utilitaria? Entrambe producono emissioni di gas serra dannosi per l’ambiente, però le prime liberano nell’atmosfera metano, che è 25-100 volte più dannoso del CO2 nel produrre l’effetto serra. Allargando lo sguardo, gli allevamenti di animali destinati all’alimentazione umana sono responsabile di oltre il 51% delle emissioni di gas serra al mondo, contro il 13% del settore dei trasporti. Di questa cifra spaventosa, il 18% è prodotto dal sistema digestivo delle mucche, il 5% in più di quello prodotto dai combustibili fossili, che vengono comunemente additati come i principali produttori di gas serra.
da Il F.Q.
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Re: Top News
La crisi morde anche in Francia.
Air France, irruzione dei dipendenti in riunione: manager fugge a torso nudo
Mondo
Nella sede della compagnia aerea era in corso una riunione sul piano di ristrutturazione che prevede quasi 3mila esuberi. Gli impiegati hanno strappato la camicia a Xavier Broseta, direttore delle risorse umane. Anche il presidente Gagey costretto a scappare
di F. Q. | 5 ottobre 2015
Articolo + Video
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2096249/
Air France, irruzione dei dipendenti in riunione: manager fugge a torso nudo
Mondo
Nella sede della compagnia aerea era in corso una riunione sul piano di ristrutturazione che prevede quasi 3mila esuberi. Gli impiegati hanno strappato la camicia a Xavier Broseta, direttore delle risorse umane. Anche il presidente Gagey costretto a scappare
di F. Q. | 5 ottobre 2015
Articolo + Video
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Chi c’è in linea
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