I Referendum di Civati.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
iospero
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da iospero »

Oramai ha scritto quasi tutto lucfig

però, non nascondiamocelo, un po' di delusione c'è, resta la certezza che in altre condizioni saremmo senz'altro riusciti a spuntarla .

Civati ci lascia un po' nell'incertezza dicendo " È ancora presto per fornire un dato che non sia parziale"

Una cosa vorrei ribadire bisogna far nascere nei cittadini la voglia di contare di più, di appropriarsi di quei mezzi che la Costituzione ci mette a disposizione perché la sovranità è del popolo e che devono essere resi più efficaci con le dovute modifiche costituzionali, in questo percorso il M5S è fondamentale.
soloo42001
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da soloo42001 »

Far nascere la voglia? Ma dove?

Perdona il pessimismo, ma io all'elettore civico, magari di sinistra, pieno di passione politica civile non ci credo.
Abbiamo al meglio a che fare con benpensanti che capiscono gli eccessi di B.
Ma poi li si fermano.
Non hanno profondità di pensiero, voglia di impegno, neanche di informarsi.
Non guardano sotto la superficie, per cui vedono in Renzi un politico risoluto a muovere le cose dopo 20 anni di morta gora.
E tanto basta.

Che si vada verso un peggioramento delle condizioni generali, verso l'abbandono di conquiste, non interessa a nessuno.

Si è visto proprio coi referendum di Civati.
I grillini, così pieni di civismo, avrebbero dovuto votare in massa, ma sono stati a casa.
Lo stesso Landini, SEL e CGIL.

Magari l'iniziativa di Civati era temeraria.
Ma aveva il suo perchè.
Era proprio quel segnale a quegli "elettori delusi" che si invocava.

Ebbene il segnale è caduto nel vuoto.
Quindi di che parliamo?


soloo42001
iospero
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da iospero »

soloo42001
Ebbene il segnale è caduto nel vuoto.
Quindi di che parliamo?
Non hai del tutto torto, vedremo il risultato finale (quanto si avvicina a 500.000 firme), però devo dirti che stando ai banchetti per raccogliere le firme quelle poche volte che siamo andati ci siamo resi conto che se avessimo raddoppiato la nostra presenza avremmo benissimo raccolto il doppio.
Un po' il periodo estivo, un po' l'assenza delle grandi organizzazioni, un po' la quasi assenza dei media, infine un po' la nostra inesperienza ci hanno portato a questo risultato, ma non sarei così pessimista sulla volontà dei cittadini di contare di più e di cercare un nuovo soggetto politico a sinistra del PD, quindi adesso basta alle divisioni e tutti assieme
guardiamo con più fiducia al costituirsi di questa nuova formazione in grado di affermarsi alle prossime amministrative del 2016 nei grandi comuni.
camillobenso
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da camillobenso »

Sia ben chiaro, nessun processo e nessuna recriminazione, ma solo per capire.

L'informazione sul forum parte il:

Oggetto del messaggio: I Referendum di Civati.
MessaggioInviato: 19/08/2015, 18:29


Non conosco bene la procedura dei referendum, quindi mi chiedo:

1) perché solo 40 giorni per la raccolta firme?
iospero
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da iospero »

camillobenso ha scritto:Sia ben chiaro, nessun processo e nessuna recriminazione, ma solo per capire.

L'informazione sul forum parte il:

Oggetto del messaggio: I Referendum di Civati.
MessaggioInviato: 19/08/2015, 18:29


Non conosco bene la procedura dei referendum, quindi mi chiedo:

1) perché solo 40 giorni per la raccolta firme?
In effetti la raccolta firme era stata autorizzata a partire dal 1 luglio per concludersi il 30 settembre, ma
l'inizio, visto il silenzio dei media, fu solo per gli addetti ai lavori e poi in piena estate la maggior parte dei cittadini ( anche quelli convinti) pensavano alle vacanze.
iospero
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da iospero »

Antonio Padellaro: “Sinistra al bivio, ultima chiamata per l’opposizione”

Il flop Saltano i referendum di Civati, un errore che può bloccare l’opposizione

(ANTONIO PADELLARO – Il Fatto Quotidiano) – Suscita rabbia la notizia che i referendum promossi da Pippo Civati (a tempo scaduto raccolte 300 mila firme e non le necessarie 500 mila) non si faranno. Perché è un’occasione persa. Perché la disponibilità di quelle 300 mila persone può trasformarsi in delusione, e forse anche in un “no grazie, abbiamo già dato” alla prossima richiesta di sottoscrivere qualcosa. Perché, soprattutto, è un altro fallimento che l’opposizione a Matteo Renzi prende e porta a casa, comportandosi al solito come un’armata brancaleone divisa e inconcludente. Dice Civati al manifesto: “A sinistra mille distinguo. Se ci fossero stati Fiom, Coalizione sociale, Sel, Rifondazione e Verdi ce l’avremmo fatta”.Senza contare, diciamo noi, Lista Tsipras, Comunisti italiani, ex Pd e sinistra Pd.

Solo a citarli tutti viene il mal di testa. Civati ha il merito,almeno,di averci provato e tutto gli si può dire tranne che agisca con la logica del liderino del quartierino. Come invece tanti suoi presunti compagni di strada, più attenti a gestire il proprio gruzzolo di voti o a segare le gambe ai partiti vicini che a fare squadra. Con avversari così, al premier fiorentino piace davvero vincere facile. A questo punto, dalle colonne di un giornale come il Fatto–che nei sei anni di vita non ha mai smesso di battersi per la difesa della Costituzione contro tutti i califfati di destra e sinistra – è bene parlarsi chiaro. Siamo di fronte un bivio obbligato. Da una parte,c’è la strada della rassegnazione e della resa. Prendere atto che Renzi ha stravinto e continuerà a stravincere perché ha tutti gli assi in mano. Il controllo completo del Pd, con una sinistra interna ricattata o addomesticata: vedi l’accordo-truffa sull’elettività del Senato. L’informazioneRaisaldamente in mano a Palazzo Chigi, attraverso la trasformazione del servizio pubblicoradiotelevisivoinun’emanazione diretta del governo: pieni poteri al renziano Campo Dall’Orto, oggi direttore generale ma – con la riforma in arrivo – super amministratore delegato. Il pieno sostegno dei poteri forti dell’economia, che dal Jobs Act al fisco più leggero per le imprese, all’abolizionedellatassasulla prima casa invocata dai costruttori, stravedono per il presidente del Consiglio. Infine, l’asso pigliatutto e cioè il dominio sul Parlamento.Con il Senato dei nominati e l’Italicum della maggioranza assoluta a chi vince: se si votasse oggi indovinate chi? E allora, affrontare un decennio (se ci va bene) renziano in una sorta di Aventino degli impotenti, per l’opposizione (o ciò che ne resterebbe) sarebbe vergognoso. Ma di vergogna,come si dice,non è mai morto nessuno. Esiste poi un’altra strada molto più complicata e faticosa che dovrebbe porsi come traguardo il referendum confermativo del 2016. Sarà la madre di tutte le battaglie. Se riceverà anche il consenso popolare sullo smantellamento della Costituzione, Renzi potrà celebrare la sua Austerlitz. Ma un No degli italiani,segnerebbe probabilmente la sua Waterloo.

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Credo che tutta l'opposizione al governo ha perso un buona occasione , forse è un'opposizione di facciata.
lucfig
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Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da lucfig »

Padellaro ha colto nel segno
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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soloo42001
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Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: I Referendum di Civati.

Messaggio da soloo42001 »

Mah.
Padellaro è un'altro profeta senza chiesa.

Secondo me è peggio di così.
A SX abbiamo a che fare con esponenti (Landini, Bertinotti, Ferrero, Vendola, ...) talmente presi da se stessi e dal proprio furore ideologico da finire con l'agire in modo irresponsabile.
Non sentono minimamente la necessità storica di mettersi insieme per fondare uno strumento organico all'implementazione di un'azione politica.

Si limitano a darsi le colpe a vicenda.
A farsi le scarpe fra loro.
A maledire il nemico, ma ancor di più il vicino collaborazionista.

Ma di azione politica non si parla mai.
Ne' degli strumenti necessari.

Del resto lo strumento si chiamerebbe P-A-R-T-I-T-O.
E invece corrono anche loro dietro alla retorica del movimento apartitico.
Come se il mettersi insieme dandosi un'organizzazione per fare politica
(ovvero il partito) sia cosa da condannarsi in se.

Così poi al dunque si trovano senza la leva per trasformare le loro idee in iniziative politiche vere.
Dall'idea non riescono a passare all'azione.
Sono del tutto impotenti, e gli sta bene così, non se ne preoccupano minimamente.

Landini oramai è più di un anno che parla di coalizione sociale.
Gli altri vegetano.

Civati ha preso un'iniziativa.
Ma anche lui è limitato dal fatto che non ha dietro un'organizzazione partito da
utilizzare, in modo legittimo e democratico sia chiaro, per ATTUARE le iniziative politiche.
Così hanno improvvisato in modo maldestro questa cosa dei referendum.

Io l'ho votato perchè mi spiaceva scoraggiare l'iniziativa.

Però è evidente che così non si vince.

Ma è mai possibile che proprio a sinistra non si guardi al passato, alla propria storia,
per capire che occorre un vero partito di massa per attuare delle idee politiche?

Boh.

Ci arrivo io che sono cattocomunista, ci è arrivato persino Renzi, prendendosi
il PD prima di tentare la sua scalata, ma non ci arrivano i cuggini de sinistraaaa.


soloo42001
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