THE CATHOLIC QUESTION
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Questa settimana A., incontrata "On the road", ha espresso il suo parere in merito a questa valanga di suicidi sostenendo che probabilmente le generazioni che seguono la nostra sono più deboli. Debbo ammettere che un pensiero analogo è affiorato pure a me,....ma non sono stato in grado di approfondire.
Ora, con il suicidio di oggi tutto sembra decadere.
Meglio tardi che mai si muove il Cardinal Sepe esortando a non restare immobili.
Ma quei tromboni di """"""cattolici""""""in politica a partire da Pierazzurro, Follini, Giovanardi, Buttiglione, Fioroni, Lupi, Boccia, Gentiloni, Lusetti, Binetti, Carra, Baio, e compagnia cantante dove stanno?????
****
TRAGEDIA NEL NAPOLETANO
Si spara in testa dopo aver ricevuto
cartella esattoriale da 15 mila euro
Un 72enne di Pozzuoli ha motivato l'estremo gesto con un biglietto: «La dignità vale più della vita»
MILANO- Si è sparato in testa con la sua pistola e ora versa in condizioni disperate nell'ospedale Loreto Mare di Napoli. Un uomo di 72 anni di Pozzuoli aveva ricevuto qualche settimana fa una cartella esattoriale di 15 mila euro e tutto porta a fare pensare che il gesto estremo sia stato dettato dalle difficoltà economiche dell'uomo. Compreso il messaggio lasciato ai suoi cari in un biglietto: «La dignità vale più della vita». L'ennesima tragedia che si consuma, all'indomani del sequestro- concluso in modo non violento- di Luigi Martinelli, l'ex imprenditore del bergamasco che armi in pugno per 6 ore ha tenuto in ostaggio un impiegato dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia.
IL SUICIDIO TENTATO IN OFFICINA-Il tentato suicidio è avvenuto all'interno dell'officina dove l'uomo riparava le barche, in via Fedro a Napoli. A trovarlo è stato il figlio preoccupato dall'assenza del padre in casa e dal cellulare che squillava a vuoto. Di solito l'anziano si concedeva il sabato mattina una gita in barca nelle acque del Golfo di Napoli, ma le chiave dell'imbarcazione erano state lasciate in casa. A quel punto i familiari hanno chiamato i carabinieri.
IL CARDINAL SEPE: «NON RESTARE IMMOBILI» Il commento a caldo sulla vicenda arriva dall'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe: «Queste che ho chiamato morti bianche sono una tragica realtà davanti alla quale non possiamo rimanere impassibili». «C'è bisogno che ognuno si interroghi sulle cause e sui perchè della situazione che si sta creando - e ho richiamato tutte le istituzioni responsabili di una situazione che è certamente di crisi ma che non può arrivare a conseguenze così dolorose e drammatiche come quelle che stiamo vivendo».
Redazione Online
5 maggio 2012 | 18:22
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Ora, con il suicidio di oggi tutto sembra decadere.
Meglio tardi che mai si muove il Cardinal Sepe esortando a non restare immobili.
Ma quei tromboni di """"""cattolici""""""in politica a partire da Pierazzurro, Follini, Giovanardi, Buttiglione, Fioroni, Lupi, Boccia, Gentiloni, Lusetti, Binetti, Carra, Baio, e compagnia cantante dove stanno?????
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TRAGEDIA NEL NAPOLETANO
Si spara in testa dopo aver ricevuto
cartella esattoriale da 15 mila euro
Un 72enne di Pozzuoli ha motivato l'estremo gesto con un biglietto: «La dignità vale più della vita»
MILANO- Si è sparato in testa con la sua pistola e ora versa in condizioni disperate nell'ospedale Loreto Mare di Napoli. Un uomo di 72 anni di Pozzuoli aveva ricevuto qualche settimana fa una cartella esattoriale di 15 mila euro e tutto porta a fare pensare che il gesto estremo sia stato dettato dalle difficoltà economiche dell'uomo. Compreso il messaggio lasciato ai suoi cari in un biglietto: «La dignità vale più della vita». L'ennesima tragedia che si consuma, all'indomani del sequestro- concluso in modo non violento- di Luigi Martinelli, l'ex imprenditore del bergamasco che armi in pugno per 6 ore ha tenuto in ostaggio un impiegato dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia.
IL SUICIDIO TENTATO IN OFFICINA-Il tentato suicidio è avvenuto all'interno dell'officina dove l'uomo riparava le barche, in via Fedro a Napoli. A trovarlo è stato il figlio preoccupato dall'assenza del padre in casa e dal cellulare che squillava a vuoto. Di solito l'anziano si concedeva il sabato mattina una gita in barca nelle acque del Golfo di Napoli, ma le chiave dell'imbarcazione erano state lasciate in casa. A quel punto i familiari hanno chiamato i carabinieri.
IL CARDINAL SEPE: «NON RESTARE IMMOBILI» Il commento a caldo sulla vicenda arriva dall'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe: «Queste che ho chiamato morti bianche sono una tragica realtà davanti alla quale non possiamo rimanere impassibili». «C'è bisogno che ognuno si interroghi sulle cause e sui perchè della situazione che si sta creando - e ho richiamato tutte le istituzioni responsabili di una situazione che è certamente di crisi ma che non può arrivare a conseguenze così dolorose e drammatiche come quelle che stiamo vivendo».
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
SERVE UNA RISPOSTA ALLA CALAMITA' SOCIALE
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
javascript:selectNews('row48','48','4','2012/05/05/2012050502057100539.PDF','2341224987','',0);
Chiara Saraceno - La Repubblica - sito Ministero Dell'interno
**
I NOSTRI MARITI SONO MORTI DI STATO
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
**
A GIOVANNI DOVEVANO 200MILA EURO L'HANNO UCCISO I CREDITI, NON I DEBITI
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
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Chiara Saraceno - La Repubblica - sito Ministero Dell'interno
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I NOSTRI MARITI SONO MORTI DI STATO
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
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A GIOVANNI DOVEVANO 200MILA EURO L'HANNO UCCISO I CREDITI, NON I DEBITI
http://tweb.interno.it/pressreview/newWinPDF.php
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Deve 15 mila euro al Fisco, si spara
E un precario disperato si toglie la vita
L'officina dove si è sparato il 72enne di Napoli
In fin di vita a Napoli dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Ore di lavoro ridotte, 47enne suicida:
lascia moglie e due figli
***
Andiam bene, adesso la media si sta alzando a 2.
Quanti suicidi siamo disposti a tollerare???
E un precario disperato si toglie la vita
L'officina dove si è sparato il 72enne di Napoli
In fin di vita a Napoli dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Ore di lavoro ridotte, 47enne suicida:
lascia moglie e due figli
***
Andiam bene, adesso la media si sta alzando a 2.
Quanti suicidi siamo disposti a tollerare???
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
“Scout cattolici discriminano i gay”: comune sardo nega spazi ad Agesci
In un documento l'associazione scoraggia il 'coming out' degli educatori omosessuali. L'amministrazione di Jerzu, in Ogliastra, ha deciso pertanto di non offrire più strutture e servizi locali: "Possono tornare solo se non condividono queste posizioni"
di Monia Melis | 5 maggio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ci/219731/
In un documento l'associazione scoraggia il 'coming out' degli educatori omosessuali. L'amministrazione di Jerzu, in Ogliastra, ha deciso pertanto di non offrire più strutture e servizi locali: "Possono tornare solo se non condividono queste posizioni"
di Monia Melis | 5 maggio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ci/219731/
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Conoscendo lo scoutismo ed il suo "mondo" posso testimoniare che nelle sue associazioni, federate a livello internazionale,c'è molta libertà e spirito critico ed una ampia pluralità di pensiero.
Vorrei ricordare che il 7° articolo della legge scout (molto interessante) recita:
Lo scout sa obbedire.
Non dice Obbedisce, ma SA obbedire. Tutto viene subordinato alla sua libera coscienza e capacità di discernimento.
un saluto erding
Vorrei ricordare che il 7° articolo della legge scout (molto interessante) recita:
Lo scout sa obbedire.
Non dice Obbedisce, ma SA obbedire. Tutto viene subordinato alla sua libera coscienza e capacità di discernimento.
un saluto erding
Re: THE CATHOLIC QUESTION
8 X 1000 ?camillobenso ha scritto:
Quanti suicidi siamo disposti a tollerare???
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Beh, i loro capi non danno un esempio di libertà di pensiero, mi pare.erding ha scritto:Conoscendo lo scoutismo ed il suo "mondo" posso testimoniare che nelle sue associazioni, federate a livello internazionale,c'è molta libertà e spirito critico ed una ampia pluralità di pensiero.
Vorrei ricordare che il 7° articolo della legge scout (molto interessante) recita:
Lo scout sa obbedire.
Non dice Obbedisce, ma SA obbedire. Tutto viene subordinato alla sua libera coscienza e capacità di discernimento.
un saluto erding
E vorrei ricordare i "papa boys" del polacco (sì, il polacco, il santo subito, ma di cosa...) che aggredivano i ragazzi che distribuivano profilattici contro l'Aids.
A me questa gente comincia a rompere sul serio.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Lo spassosissimo Celeste celestiale sta preoccupando anche l'Oltretevere,..così risulta dall'articolo di Claudio Tito su Repubblica di stamani.
Tieni duro Robertino,...che come buldozer non sei male...
IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA: GUADAGNO MENO DI 100 MILA EURO ALL'ANNO, LÌ NE SPESI 5.000
Formigoni: pentito di quelle vacanze di Natale
«Su Comunione e liberazione maso chiuso faccio volentieri autocritica»
MILANO - Presidente, una cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto a Natale del 2008 e del 2009».
Roberto Formigoni risponde quasi di getto, nel mezzo di una lunga analisi sull'editoriale di Ernesto Galli della Loggia dedicato al caso di Comunione e Liberazione. Una analisi in cui il governatore, mai indagato ma finito sotto i riflettori dopo gli scandali che hanno travolto il San Raffaele e la Fondazione Maugeri e per i quali sono in carcere il faccendiere Piero Daccò (con il quale Formigoni era in vacanza, giusto a Natale del 2008 e del 2009, ai Caraibi) e l'imprenditore ciellino Antonio Simone, dichiara più volte di essere «pronto all'autocritica» e di «condividere alcune riflessioni di Galli della Loggia».
Le riflessioni del professore sono molto dure. Che cosa condivide?
«Il fare politica è insito nel fatto cristiano, perché il cristianesimo che non è una teoria ma un avvenimento che coinvolge la totalità della persona: il cristiano, il cattolico, è chiamato ad assumersi questo rischio, pur sapendo che si può sbagliare. Noi ciellini preferiamo rischiare di sbagliare, piuttosto che stare fermi e immobili a bordo campo, perché la società ha bisogno di chi fa politica».
Roberto Formigoni ha sbagliato?
«Posso aver sbagliato e ho sbagliato tante volte. Ma non mi pento di essermi misurato con questa sfida».
Della Loggia denuncia la tentazione della separatezza e dell'egemonismo del mondo cattolico. Cl è un «maso chiuso»?
«Sono consapevole del fatto che tentazione ed egemonismo siano due errori da evitare. Quanto al maso, io sono ciellino di base da 50 anni e dico: se diamo questa impressione, se un esterno ha questa immagine, volentieri accettiamo di fare autocritica. Giussani ci ha bastonati infinite volte perché non fossimo autoreferenziali: ci ha ripetuto che compito del cristiano nel mondo è la presenza, non l'egemonia. Facciamo autocritica, lo ha fatto anche Carrón».
La lettera di don Carrón a «Repubblica» va in questo senso?
«Certo. Accetta le critiche, le assume su di sé».
Nella lettera di don Carrón, quando parla di uomini che sbagliano, si è sentito chiamato in causa?
«Sì, come ogni altro ciellino all'interno della propria condizione di vita e responsabilità. Per questo ho scritto che le sue parole mi costringevano a purificarmi e ripartire: ma Carrón non ha fatto prediche a nessuno, non ha detto Voi, ma Noi».
Si è sentito abbandonato dal movimento?
«Mai, neppure un istante. Semmai mi sento sempre in dovere di rendere conto dei miei atti: la politica è responsabilità».
Quindi, la cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto nel 2008 e 2009. Sono andato due volte ai Caraibi, a mie spese, non in alloggiamenti faraonici. Guadagno meno di 100 mila euro netti all'anno e mi sono permesso questa vacanza da 5 mila euro: non lo rifarei, soprattutto considerato il momento di crisi che impone a tutti sobrietà».
Lei è una persona sobria?
«I lombardi mi conoscono. Sanno qual è il mio tenore di vita, sanno che lavoro 10-12 ore al giorno, sanno che incontro e rispondo a tutti, che non me la tiro anche se qualche volta mi piace mettere una maglietta colorata, cantare e ballare in compagnia perché non sono un musone».
La sanità in Lombardia è a sua immagine?
«Governo la Regione da 17 anni, ma non sono mai stato da solo. Se in Lombardia la sanità funziona, come tutti riconoscono, è anche merito degli alleati con cui abbiamo lavorato: Forza Italia, An e l'Udc prima; la Lega e il Pdl dopo. Ricordo il lavoro enorme dell'assessore Borsani, del leghista Cè che aveva introdotto con le sue delibere le funzioni non tariffabili, dell'assessore Bresciani».
Perché nella sanità lombarda contano così tanto i ciellini?
«Non è vero. Su 53 posizioni apicali, soltanto sei sono affidate a persone della fraternità e Cl e la Compagnia delle Opere non possiedono ospedali».
E tutti questi medici obiettori in Lombardia?
«La Lombardia è il regno della libertà e i medici lombardi non sentono Formigoni come un dittatore, via...».
L'autocritica riguarda anche il suo ruolo di amministratore?
«Certamente. Sento l'esigenza di avviare una revisione radicale delle politiche regionali che abbiamo messo in piedi. Dobbiamo ripensare il modo di fare amministrazione pubblica ai tempi della crisi: abbiamo meno risorse e più domande di aiuto. Formigoni guarda avanti e, senza volontà di egemonismo ma aperto al contributo anche critico di tutti, cerca la strada migliore per essere utile ai cittadini lombardi».
Elisabetta Soglio
6 maggio 2012 | 12:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
Tieni duro Robertino,...che come buldozer non sei male...
IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA: GUADAGNO MENO DI 100 MILA EURO ALL'ANNO, LÌ NE SPESI 5.000
Formigoni: pentito di quelle vacanze di Natale
«Su Comunione e liberazione maso chiuso faccio volentieri autocritica»
MILANO - Presidente, una cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto a Natale del 2008 e del 2009».
Roberto Formigoni risponde quasi di getto, nel mezzo di una lunga analisi sull'editoriale di Ernesto Galli della Loggia dedicato al caso di Comunione e Liberazione. Una analisi in cui il governatore, mai indagato ma finito sotto i riflettori dopo gli scandali che hanno travolto il San Raffaele e la Fondazione Maugeri e per i quali sono in carcere il faccendiere Piero Daccò (con il quale Formigoni era in vacanza, giusto a Natale del 2008 e del 2009, ai Caraibi) e l'imprenditore ciellino Antonio Simone, dichiara più volte di essere «pronto all'autocritica» e di «condividere alcune riflessioni di Galli della Loggia».
Le riflessioni del professore sono molto dure. Che cosa condivide?
«Il fare politica è insito nel fatto cristiano, perché il cristianesimo che non è una teoria ma un avvenimento che coinvolge la totalità della persona: il cristiano, il cattolico, è chiamato ad assumersi questo rischio, pur sapendo che si può sbagliare. Noi ciellini preferiamo rischiare di sbagliare, piuttosto che stare fermi e immobili a bordo campo, perché la società ha bisogno di chi fa politica».
Roberto Formigoni ha sbagliato?
«Posso aver sbagliato e ho sbagliato tante volte. Ma non mi pento di essermi misurato con questa sfida».
Della Loggia denuncia la tentazione della separatezza e dell'egemonismo del mondo cattolico. Cl è un «maso chiuso»?
«Sono consapevole del fatto che tentazione ed egemonismo siano due errori da evitare. Quanto al maso, io sono ciellino di base da 50 anni e dico: se diamo questa impressione, se un esterno ha questa immagine, volentieri accettiamo di fare autocritica. Giussani ci ha bastonati infinite volte perché non fossimo autoreferenziali: ci ha ripetuto che compito del cristiano nel mondo è la presenza, non l'egemonia. Facciamo autocritica, lo ha fatto anche Carrón».
La lettera di don Carrón a «Repubblica» va in questo senso?
«Certo. Accetta le critiche, le assume su di sé».
Nella lettera di don Carrón, quando parla di uomini che sbagliano, si è sentito chiamato in causa?
«Sì, come ogni altro ciellino all'interno della propria condizione di vita e responsabilità. Per questo ho scritto che le sue parole mi costringevano a purificarmi e ripartire: ma Carrón non ha fatto prediche a nessuno, non ha detto Voi, ma Noi».
Si è sentito abbandonato dal movimento?
«Mai, neppure un istante. Semmai mi sento sempre in dovere di rendere conto dei miei atti: la politica è responsabilità».
Quindi, la cosa che non rifarebbe?
«Non rifarei le vacanze che ho fatto nel 2008 e 2009. Sono andato due volte ai Caraibi, a mie spese, non in alloggiamenti faraonici. Guadagno meno di 100 mila euro netti all'anno e mi sono permesso questa vacanza da 5 mila euro: non lo rifarei, soprattutto considerato il momento di crisi che impone a tutti sobrietà».
Lei è una persona sobria?
«I lombardi mi conoscono. Sanno qual è il mio tenore di vita, sanno che lavoro 10-12 ore al giorno, sanno che incontro e rispondo a tutti, che non me la tiro anche se qualche volta mi piace mettere una maglietta colorata, cantare e ballare in compagnia perché non sono un musone».
La sanità in Lombardia è a sua immagine?
«Governo la Regione da 17 anni, ma non sono mai stato da solo. Se in Lombardia la sanità funziona, come tutti riconoscono, è anche merito degli alleati con cui abbiamo lavorato: Forza Italia, An e l'Udc prima; la Lega e il Pdl dopo. Ricordo il lavoro enorme dell'assessore Borsani, del leghista Cè che aveva introdotto con le sue delibere le funzioni non tariffabili, dell'assessore Bresciani».
Perché nella sanità lombarda contano così tanto i ciellini?
«Non è vero. Su 53 posizioni apicali, soltanto sei sono affidate a persone della fraternità e Cl e la Compagnia delle Opere non possiedono ospedali».
E tutti questi medici obiettori in Lombardia?
«La Lombardia è il regno della libertà e i medici lombardi non sentono Formigoni come un dittatore, via...».
L'autocritica riguarda anche il suo ruolo di amministratore?
«Certamente. Sento l'esigenza di avviare una revisione radicale delle politiche regionali che abbiamo messo in piedi. Dobbiamo ripensare il modo di fare amministrazione pubblica ai tempi della crisi: abbiamo meno risorse e più domande di aiuto. Formigoni guarda avanti e, senza volontà di egemonismo ma aperto al contributo anche critico di tutti, cerca la strada migliore per essere utile ai cittadini lombardi».
Elisabetta Soglio
6 maggio 2012 | 12:11
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Anche Sua Eminenza fa finta di non capire.
Questa della casta non è politica,..non certo come la intende la Costituzione se non la si usa come usa Bossi la bandiera.
Quella attuale è"anticasta",... contro tutte le caste...
A LOCRI
Bagnasco: antipolitica diseducativa
Il presidente della Cei: «Allontana i giovani dalle istituzioni, serve una netta inversione di tendenza»
MILANO - Un attacco all'antipolitica arriva dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. «Oltre ad essere particolarmente attaccati e dipendenti dalle cose materiali, ad allontanare sempre più i giovani dalle istituzioni è la cosiddetta antipolitica, aspetto questo negativo e diseducativo - ha detto a Locri -. Ci vuole quindi una netta inversione di tendenza».
Redazione Online
6 maggio 2012 | 14:21
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Corriere.it
Questa della casta non è politica,..non certo come la intende la Costituzione se non la si usa come usa Bossi la bandiera.
Quella attuale è"anticasta",... contro tutte le caste...
A LOCRI
Bagnasco: antipolitica diseducativa
Il presidente della Cei: «Allontana i giovani dalle istituzioni, serve una netta inversione di tendenza»
MILANO - Un attacco all'antipolitica arriva dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. «Oltre ad essere particolarmente attaccati e dipendenti dalle cose materiali, ad allontanare sempre più i giovani dalle istituzioni è la cosiddetta antipolitica, aspetto questo negativo e diseducativo - ha detto a Locri -. Ci vuole quindi una netta inversione di tendenza».
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Eh certo, specie quando la cosiddetta antipolitica ricorda i privilegi del vaticano.
E di Emanuela Orlandi che dicono?
E la facciamo una bella autopsia sui resti di Albino Luciani, così dimostriamo che è stato AMMAZZATO? E il suo successore, il "santo subito" UN BENEAMATO C****, non ci ha pensato nemmeno per mezzo secondo a fare chiarezza...
E di Emanuela Orlandi che dicono?
E la facciamo una bella autopsia sui resti di Albino Luciani, così dimostriamo che è stato AMMAZZATO? E il suo successore, il "santo subito" UN BENEAMATO C****, non ci ha pensato nemmeno per mezzo secondo a fare chiarezza...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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