Giustizia e (in)giustizia
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Cmq, Zione, dopo questa mia sciamo sempre alla domanda iniziale: come dovremmo comportarci se dovessimo trovarsi in queste situazioni?
Un salutone
Se intendi munirti di un mezzo di protezione individuale cosa scegli?
Un battipanni o una pistola?
Se scegli il battipanni conosci che il limite estremo è quello di spaccarlo in testa al ladro ma non lo uccidi.
Se scegli una pistola sai di aver messo in conto di uccidere il ladro.
E’ diventato così facile superare la barriera preventiva di uccidere un ‘uomo?
Da quando è stato introdotto nel nostro ordinamento il diritto di uccidere?
Un salutone
Se intendi munirti di un mezzo di protezione individuale cosa scegli?
Un battipanni o una pistola?
Se scegli il battipanni conosci che il limite estremo è quello di spaccarlo in testa al ladro ma non lo uccidi.
Se scegli una pistola sai di aver messo in conto di uccidere il ladro.
E’ diventato così facile superare la barriera preventiva di uccidere un ‘uomo?
Da quando è stato introdotto nel nostro ordinamento il diritto di uccidere?
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Legittima difesa, la riforma del 2006 ha ampliato il diritto: “Ma andare oltre la legge attuale porta a situazioni rischiose”
Cronaca
Dopo il caso di Vaprio d'Adda dove un 65enne ha sorpreso un ladro in casa e lo ha ucciso, si riapre il dibattito. La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi sempre e comunque. L'ordinamento italiano "prevede molte situazioni - spiega l'avvocato Gennaro De Falco - persino il caso in cui si agisca non per tutelare se stessi ma terzi". Il docente: "Con questa legge la reazione può essere giudicata quasi sempre proporzionata"
di Luisiana Gaita | 21 ottobre 2015
Svegliato dai rumori in piena notte, ha sorpreso un ladro in casa.
Gli ha sparato con una pistola ‘regolarmente detenuta’, uccidendolo (leggi).
A Vaprio D’Adda, in provincia di Milano, è andato in scena un (brutto) film già visto.
Che fomenta una polemica mai placata in Italia.
Il pensionato che ha sparato al ladro, un immigrato di 28 anni, è indagato per omicidio volontario.
Un atto necessario per eseguire tutti gli accertamenti e valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l’eccesso colposo in legittima difesa o la legittima difesa, come ha chiarito la Procura.
E in materia, le modifiche apportate del 2006 al codice penale ancora oggi continuano a dividere.
La politica più che i giuristi. Poi c’è la cronaca.
Solo pochi giorni fa è stata chiesta l’assoluzione per Franco Birolo, il tabaccaio che a Civè di Correzzola, nel Padovano, uccise nel 2012 un ladro di origine moldava che nel cuore della notte si era introdotto nel suo negozio.
Intanto, il leader della Lega Matteo Salvini – già intervenuto qualche giorno fa dopo la rapina avvenuta a Ercolano – ha subito commentato l’ultima vicenda su Facebook: “Pazzesco: giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto “sul lavoro”, non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare”.
Ma cosa dice la legge italiana sull’eccesso di legittima difesa?
QUELLO CHE DICE LA LEGGE –
Prima del 2006, la materia era disciplinata dall’articolo 52 del codice penale, secondo cui non è punibile chi reagisce in una situazione di pericolo a patto che la difesa sia necessaria, attuale (il che esclude la circostanza per la quale un ladro, ad esempio, è già in fuga) e che sia proporzionale all’offesa.
“Nel 2006 è subentrata la riforma – spiega a IlFattoQuotidiano.it Alfonso Maria Stile, professore di diritto penale all’Università La Sapienza di Roma – che giungeva dopo un lungo dibattito in seguito a una serie di furti in ville e rapine violente che avevano spaventato l’opinione pubblica”.
Con la modifica all’articolo 52 si disciplina il diritto all’autotutela di un domicilio privato, un negozio o un ufficio, autorizzando il ricorso a un’arma “legittimamente detenuta” per difendere “la propria o altrui incolumità” e “i beni propri o altrui”.
“Sì, ma a condizione che il rapinatore non desista e che vi sia pericolo di aggressione”, aggiunge il docente.
La modifica, in pratica, ha allargato le maglie della legittima difesa.
Ha introdotto una vera e propria forma di autotutela mai prevista prima, rendendo la reazione sempre (o quasi) ‘proporzionata': il cittadino – con i dovuti paletti – può usare un’arma anche a difesa di un diritto patrimoniale.
Da qui i timori di un ‘ritorno al far west’.
L’APPLICAZIONE SECONDO I GIURISTI – Ma come viene considerata la nostra legge dagli addetti ai lavori?
Secondo l’avvocato Stile il nostro sistema è piuttosto equilibrato.
“Il giudice – dichiara il giurista – ha gli strumenti, in termini tecnici, per valutare tutte le situazioni”.
“Quando ci fu la modifica – spiega – ricordo che fu molto criticata, ma devo dire che in questi anni la sua applicazione è stata abbastanza oculata”.
Secondo il docente universitario, è difficile individuare una colpa senza fare una distinzione tra elementi soggettivi e oggettivi in ciascuna vicenda.
“I giudici esaminano caso per caso – spiega – ed è impossibile dare una valutazione univoca.
Molto, ad esempio, dipende dalla personalità di chi reagisce quando si trova in una situazione di pericolo.
Questo, ovviamente, sempre che vi siano le condizioni ben descritte dalla legge”.
In pratica è un principio sacrosanto che la difesa debba essere proporzionata all’offesa, ma il pericolo avvertito dipende molto dalla persona ed è “difficile poter riuscire a legare il giudice a una valutazione precostituita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’opinione dell’avvocato Gennaro De Falco dell’omonimo studio legale di Napoli.
“La legge italiana prevede molte situazioni – dice De Falco – persino il caso in cui si agisca non per difendere se stessi, ma per difendere terzi, come accadde nel caso del benzinaio Graziano Stacchio”.
Per il legale “andare oltre la legge attuale, potrebbe portare a situazioni rischiose”.
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI – La legittima difesa applicata anche ai beni, oltre che alle persone è un concetto già noto negli altri Paesi europei.
In Germania l’eccesso di legittima difesa, intanto, non è punito anche qualora sia dovuto “a turbamento, paura o panico” ed è generalmente riconosciuto anche nel caso del ladro che fugge con la refurtiva, a patto che ci sia proporzione tra il valore dei beni e la reazione.
In Olanda, invece, la legittima difesa è limitata alla tutela contro un’aggressione – immediata e illegittima – dell’incolumità, del pudore (per i reati a sfondo sessuale) e del patrimonio.
Ma anche in questo caso è prevista la non punibilità dell’eccesso di difesa, qualora sia la conseguenza immediata di una violenta emozione provocata dall’aggressione.
Per quanto riguarda la difesa della dimora, invece, in Spagna ci si può difendere da qualsiasi indebita introduzione.
LA PROPOSTA DELLA LEGA E LA POLEMICA POLITICA – La Lega ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi, sempre e comunque.
“Quando eravamo al governo – dice il leader Salvini a IlFattoQuotidiano.it - avevamo cercato di rendere meno rigide le norme sulla legittima difesa”.
La posizione del Carroccio è chiara: “Cancellare il reato di eccesso di legittima difesa che è un assurdo giuridico”.
E il leader annuncia: “Su questo tema l’8 novembre a Bologna raccoglieremo anche le firme, perché non è concepibile che uno che si difende in casa propria rischia più di chi lo aggredisce o lo deruba”.
E sul confronto con gli Usa: “Nessuno insegue il modello americano, nessuno vuole che la gente si armi fino ai denti comprando pistole come fossero caramelle. Ma non vogliamo nemmeno che si venga criminalizzati solo perché si possiede un fucile”.
“Invito Salvini a una maggiore prudenza quando interviene su questioni così drammatiche, anche perché parliamo di una persona che è morta”.
Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera non ci sta: “Dopo l’ennesima strage degli Stati Uniti d’America si dibatte della riduzione dell’uso delle armi, mentre in Italia si inviano messaggi devastanti.
Impossibile aprire il dialogo sull’eccesso di legittima difesa, piuttosto mi concentrerei sul modo in cui il governo affronta la questione sicurezza perché è lo Stato che dovrebbe garantirla ai cittadini. Salvini gioca con il fuoco”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2145839/
Cronaca
Dopo il caso di Vaprio d'Adda dove un 65enne ha sorpreso un ladro in casa e lo ha ucciso, si riapre il dibattito. La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi sempre e comunque. L'ordinamento italiano "prevede molte situazioni - spiega l'avvocato Gennaro De Falco - persino il caso in cui si agisca non per tutelare se stessi ma terzi". Il docente: "Con questa legge la reazione può essere giudicata quasi sempre proporzionata"
di Luisiana Gaita | 21 ottobre 2015
Svegliato dai rumori in piena notte, ha sorpreso un ladro in casa.
Gli ha sparato con una pistola ‘regolarmente detenuta’, uccidendolo (leggi).
A Vaprio D’Adda, in provincia di Milano, è andato in scena un (brutto) film già visto.
Che fomenta una polemica mai placata in Italia.
Il pensionato che ha sparato al ladro, un immigrato di 28 anni, è indagato per omicidio volontario.
Un atto necessario per eseguire tutti gli accertamenti e valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l’eccesso colposo in legittima difesa o la legittima difesa, come ha chiarito la Procura.
E in materia, le modifiche apportate del 2006 al codice penale ancora oggi continuano a dividere.
La politica più che i giuristi. Poi c’è la cronaca.
Solo pochi giorni fa è stata chiesta l’assoluzione per Franco Birolo, il tabaccaio che a Civè di Correzzola, nel Padovano, uccise nel 2012 un ladro di origine moldava che nel cuore della notte si era introdotto nel suo negozio.
Intanto, il leader della Lega Matteo Salvini – già intervenuto qualche giorno fa dopo la rapina avvenuta a Ercolano – ha subito commentato l’ultima vicenda su Facebook: “Pazzesco: giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto “sul lavoro”, non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare”.
Ma cosa dice la legge italiana sull’eccesso di legittima difesa?
QUELLO CHE DICE LA LEGGE –
Prima del 2006, la materia era disciplinata dall’articolo 52 del codice penale, secondo cui non è punibile chi reagisce in una situazione di pericolo a patto che la difesa sia necessaria, attuale (il che esclude la circostanza per la quale un ladro, ad esempio, è già in fuga) e che sia proporzionale all’offesa.
“Nel 2006 è subentrata la riforma – spiega a IlFattoQuotidiano.it Alfonso Maria Stile, professore di diritto penale all’Università La Sapienza di Roma – che giungeva dopo un lungo dibattito in seguito a una serie di furti in ville e rapine violente che avevano spaventato l’opinione pubblica”.
Con la modifica all’articolo 52 si disciplina il diritto all’autotutela di un domicilio privato, un negozio o un ufficio, autorizzando il ricorso a un’arma “legittimamente detenuta” per difendere “la propria o altrui incolumità” e “i beni propri o altrui”.
“Sì, ma a condizione che il rapinatore non desista e che vi sia pericolo di aggressione”, aggiunge il docente.
La modifica, in pratica, ha allargato le maglie della legittima difesa.
Ha introdotto una vera e propria forma di autotutela mai prevista prima, rendendo la reazione sempre (o quasi) ‘proporzionata': il cittadino – con i dovuti paletti – può usare un’arma anche a difesa di un diritto patrimoniale.
Da qui i timori di un ‘ritorno al far west’.
L’APPLICAZIONE SECONDO I GIURISTI – Ma come viene considerata la nostra legge dagli addetti ai lavori?
Secondo l’avvocato Stile il nostro sistema è piuttosto equilibrato.
“Il giudice – dichiara il giurista – ha gli strumenti, in termini tecnici, per valutare tutte le situazioni”.
“Quando ci fu la modifica – spiega – ricordo che fu molto criticata, ma devo dire che in questi anni la sua applicazione è stata abbastanza oculata”.
Secondo il docente universitario, è difficile individuare una colpa senza fare una distinzione tra elementi soggettivi e oggettivi in ciascuna vicenda.
“I giudici esaminano caso per caso – spiega – ed è impossibile dare una valutazione univoca.
Molto, ad esempio, dipende dalla personalità di chi reagisce quando si trova in una situazione di pericolo.
Questo, ovviamente, sempre che vi siano le condizioni ben descritte dalla legge”.
In pratica è un principio sacrosanto che la difesa debba essere proporzionata all’offesa, ma il pericolo avvertito dipende molto dalla persona ed è “difficile poter riuscire a legare il giudice a una valutazione precostituita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’opinione dell’avvocato Gennaro De Falco dell’omonimo studio legale di Napoli.
“La legge italiana prevede molte situazioni – dice De Falco – persino il caso in cui si agisca non per difendere se stessi, ma per difendere terzi, come accadde nel caso del benzinaio Graziano Stacchio”.
Per il legale “andare oltre la legge attuale, potrebbe portare a situazioni rischiose”.
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI – La legittima difesa applicata anche ai beni, oltre che alle persone è un concetto già noto negli altri Paesi europei.
In Germania l’eccesso di legittima difesa, intanto, non è punito anche qualora sia dovuto “a turbamento, paura o panico” ed è generalmente riconosciuto anche nel caso del ladro che fugge con la refurtiva, a patto che ci sia proporzione tra il valore dei beni e la reazione.
In Olanda, invece, la legittima difesa è limitata alla tutela contro un’aggressione – immediata e illegittima – dell’incolumità, del pudore (per i reati a sfondo sessuale) e del patrimonio.
Ma anche in questo caso è prevista la non punibilità dell’eccesso di difesa, qualora sia la conseguenza immediata di una violenta emozione provocata dall’aggressione.
Per quanto riguarda la difesa della dimora, invece, in Spagna ci si può difendere da qualsiasi indebita introduzione.
LA PROPOSTA DELLA LEGA E LA POLEMICA POLITICA – La Lega ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi, sempre e comunque.
“Quando eravamo al governo – dice il leader Salvini a IlFattoQuotidiano.it - avevamo cercato di rendere meno rigide le norme sulla legittima difesa”.
La posizione del Carroccio è chiara: “Cancellare il reato di eccesso di legittima difesa che è un assurdo giuridico”.
E il leader annuncia: “Su questo tema l’8 novembre a Bologna raccoglieremo anche le firme, perché non è concepibile che uno che si difende in casa propria rischia più di chi lo aggredisce o lo deruba”.
E sul confronto con gli Usa: “Nessuno insegue il modello americano, nessuno vuole che la gente si armi fino ai denti comprando pistole come fossero caramelle. Ma non vogliamo nemmeno che si venga criminalizzati solo perché si possiede un fucile”.
“Invito Salvini a una maggiore prudenza quando interviene su questioni così drammatiche, anche perché parliamo di una persona che è morta”.
Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera non ci sta: “Dopo l’ennesima strage degli Stati Uniti d’America si dibatte della riduzione dell’uso delle armi, mentre in Italia si inviano messaggi devastanti.
Impossibile aprire il dialogo sull’eccesso di legittima difesa, piuttosto mi concentrerei sul modo in cui il governo affronta la questione sicurezza perché è lo Stato che dovrebbe garantirla ai cittadini. Salvini gioca con il fuoco”.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Legittima difesa, la riforma del 2006 ha ampliato il diritto: “Ma andare oltre la legge attuale porta a situazioni rischiose”
Cronaca
Dopo il caso di Vaprio d'Adda dove un 65enne ha sorpreso un ladro in casa e lo ha ucciso, si riapre il dibattito. La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi sempre e comunque. L'ordinamento italiano "prevede molte situazioni - spiega l'avvocato Gennaro De Falco - persino il caso in cui si agisca non per tutelare se stessi ma terzi". Il docente: "Con questa legge la reazione può essere giudicata quasi sempre proporzionata"
di Luisiana Gaita | 21 ottobre 2015
Svegliato dai rumori in piena notte, ha sorpreso un ladro in casa.
Gli ha sparato con una pistola ‘regolarmente detenuta’, uccidendolo (leggi).
A Vaprio D’Adda, in provincia di Milano, è andato in scena un (brutto) film già visto.
Che fomenta una polemica mai placata in Italia.
Il pensionato che ha sparato al ladro, un immigrato di 28 anni, è indagato per omicidio volontario.
Un atto necessario per eseguire tutti gli accertamenti e valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l’eccesso colposo in legittima difesa o la legittima difesa, come ha chiarito la Procura.
E in materia, le modifiche apportate del 2006 al codice penale ancora oggi continuano a dividere.
La politica più che i giuristi. Poi c’è la cronaca.
Solo pochi giorni fa è stata chiesta l’assoluzione per Franco Birolo, il tabaccaio che a Civè di Correzzola, nel Padovano, uccise nel 2012 un ladro di origine moldava che nel cuore della notte si era introdotto nel suo negozio.
Intanto, il leader della Lega Matteo Salvini – già intervenuto qualche giorno fa dopo la rapina avvenuta a Ercolano – ha subito commentato l’ultima vicenda su Facebook: “Pazzesco: giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto “sul lavoro”, non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare”.
Ma cosa dice la legge italiana sull’eccesso di legittima difesa?
QUELLO CHE DICE LA LEGGE –
Prima del 2006, la materia era disciplinata dall’articolo 52 del codice penale, secondo cui non è punibile chi reagisce in una situazione di pericolo a patto che la difesa sia necessaria, attuale (il che esclude la circostanza per la quale un ladro, ad esempio, è già in fuga) e che sia proporzionale all’offesa.
“Nel 2006 è subentrata la riforma – spiega a IlFattoQuotidiano.it Alfonso Maria Stile, professore di diritto penale all’Università La Sapienza di Roma – che giungeva dopo un lungo dibattito in seguito a una serie di furti in ville e rapine violente che avevano spaventato l’opinione pubblica”.
Con la modifica all’articolo 52 si disciplina il diritto all’autotutela di un domicilio privato, un negozio o un ufficio, autorizzando il ricorso a un’arma “legittimamente detenuta” per difendere “la propria o altrui incolumità” e “i beni propri o altrui”.
“Sì, ma a condizione che il rapinatore non desista e che vi sia pericolo di aggressione”, aggiunge il docente.
La modifica, in pratica, ha allargato le maglie della legittima difesa.
Ha introdotto una vera e propria forma di autotutela mai prevista prima, rendendo la reazione sempre (o quasi) ‘proporzionata': il cittadino – con i dovuti paletti – può usare un’arma anche a difesa di un diritto patrimoniale.
Da qui i timori di un ‘ritorno al far west’.
L’APPLICAZIONE SECONDO I GIURISTI – Ma come viene considerata la nostra legge dagli addetti ai lavori?
Secondo l’avvocato Stile il nostro sistema è piuttosto equilibrato.
“Il giudice – dichiara il giurista – ha gli strumenti, in termini tecnici, per valutare tutte le situazioni”.
“Quando ci fu la modifica – spiega – ricordo che fu molto criticata, ma devo dire che in questi anni la sua applicazione è stata abbastanza oculata”.
Secondo il docente universitario, è difficile individuare una colpa senza fare una distinzione tra elementi soggettivi e oggettivi in ciascuna vicenda.
“I giudici esaminano caso per caso – spiega – ed è impossibile dare una valutazione univoca.
Molto, ad esempio, dipende dalla personalità di chi reagisce quando si trova in una situazione di pericolo.
Questo, ovviamente, sempre che vi siano le condizioni ben descritte dalla legge”.
In pratica è un principio sacrosanto che la difesa debba essere proporzionata all’offesa, ma il pericolo avvertito dipende molto dalla persona ed è “difficile poter riuscire a legare il giudice a una valutazione precostituita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’opinione dell’avvocato Gennaro De Falco dell’omonimo studio legale di Napoli.
“La legge italiana prevede molte situazioni – dice De Falco – persino il caso in cui si agisca non per difendere se stessi, ma per difendere terzi, come accadde nel caso del benzinaio Graziano Stacchio”.
Per il legale “andare oltre la legge attuale, potrebbe portare a situazioni rischiose”.
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI – La legittima difesa applicata anche ai beni, oltre che alle persone è un concetto già noto negli altri Paesi europei.
In Germania l’eccesso di legittima difesa, intanto, non è punito anche qualora sia dovuto “a turbamento, paura o panico” ed è generalmente riconosciuto anche nel caso del ladro che fugge con la refurtiva, a patto che ci sia proporzione tra il valore dei beni e la reazione.
In Olanda, invece, la legittima difesa è limitata alla tutela contro un’aggressione – immediata e illegittima – dell’incolumità, del pudore (per i reati a sfondo sessuale) e del patrimonio.
Ma anche in questo caso è prevista la non punibilità dell’eccesso di difesa, qualora sia la conseguenza immediata di una violenta emozione provocata dall’aggressione.
Per quanto riguarda la difesa della dimora, invece, in Spagna ci si può difendere da qualsiasi indebita introduzione.
LA PROPOSTA DELLA LEGA E LA POLEMICA POLITICA – La Lega ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi, sempre e comunque.
“Quando eravamo al governo – dice il leader Salvini a IlFattoQuotidiano.it - avevamo cercato di rendere meno rigide le norme sulla legittima difesa”.
La posizione del Carroccio è chiara: “Cancellare il reato di eccesso di legittima difesa che è un assurdo giuridico”.
E il leader annuncia: “Su questo tema l’8 novembre a Bologna raccoglieremo anche le firme, perché non è concepibile che uno che si difende in casa propria rischia più di chi lo aggredisce o lo deruba”.
E sul confronto con gli Usa: “Nessuno insegue il modello americano, nessuno vuole che la gente si armi fino ai denti comprando pistole come fossero caramelle. Ma non vogliamo nemmeno che si venga criminalizzati solo perché si possiede un fucile”.
“Invito Salvini a una maggiore prudenza quando interviene su questioni così drammatiche, anche perché parliamo di una persona che è morta”.
Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera non ci sta: “Dopo l’ennesima strage degli Stati Uniti d’America si dibatte della riduzione dell’uso delle armi, mentre in Italia si inviano messaggi devastanti.
Impossibile aprire il dialogo sull’eccesso di legittima difesa, piuttosto mi concentrerei sul modo in cui il governo affronta la questione sicurezza perché è lo Stato che dovrebbe garantirla ai cittadini. Salvini gioca con il fuoco”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2145839/
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Dopo il caso di Vaprio d'Adda dove un 65enne ha sorpreso un ladro in casa e lo ha ucciso, si riapre il dibattito. La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi sempre e comunque. L'ordinamento italiano "prevede molte situazioni - spiega l'avvocato Gennaro De Falco - persino il caso in cui si agisca non per tutelare se stessi ma terzi". Il docente: "Con questa legge la reazione può essere giudicata quasi sempre proporzionata"
di Luisiana Gaita | 21 ottobre 2015
Svegliato dai rumori in piena notte, ha sorpreso un ladro in casa.
Gli ha sparato con una pistola ‘regolarmente detenuta’, uccidendolo (leggi).
A Vaprio D’Adda, in provincia di Milano, è andato in scena un (brutto) film già visto.
Che fomenta una polemica mai placata in Italia.
Il pensionato che ha sparato al ladro, un immigrato di 28 anni, è indagato per omicidio volontario.
Un atto necessario per eseguire tutti gli accertamenti e valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l’eccesso colposo in legittima difesa o la legittima difesa, come ha chiarito la Procura.
E in materia, le modifiche apportate del 2006 al codice penale ancora oggi continuano a dividere.
La politica più che i giuristi. Poi c’è la cronaca.
Solo pochi giorni fa è stata chiesta l’assoluzione per Franco Birolo, il tabaccaio che a Civè di Correzzola, nel Padovano, uccise nel 2012 un ladro di origine moldava che nel cuore della notte si era introdotto nel suo negozio.
Intanto, il leader della Lega Matteo Salvini – già intervenuto qualche giorno fa dopo la rapina avvenuta a Ercolano – ha subito commentato l’ultima vicenda su Facebook: “Pazzesco: giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto “sul lavoro”, non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare”.
Ma cosa dice la legge italiana sull’eccesso di legittima difesa?
QUELLO CHE DICE LA LEGGE –
Prima del 2006, la materia era disciplinata dall’articolo 52 del codice penale, secondo cui non è punibile chi reagisce in una situazione di pericolo a patto che la difesa sia necessaria, attuale (il che esclude la circostanza per la quale un ladro, ad esempio, è già in fuga) e che sia proporzionale all’offesa.
“Nel 2006 è subentrata la riforma – spiega a IlFattoQuotidiano.it Alfonso Maria Stile, professore di diritto penale all’Università La Sapienza di Roma – che giungeva dopo un lungo dibattito in seguito a una serie di furti in ville e rapine violente che avevano spaventato l’opinione pubblica”.
Con la modifica all’articolo 52 si disciplina il diritto all’autotutela di un domicilio privato, un negozio o un ufficio, autorizzando il ricorso a un’arma “legittimamente detenuta” per difendere “la propria o altrui incolumità” e “i beni propri o altrui”.
“Sì, ma a condizione che il rapinatore non desista e che vi sia pericolo di aggressione”, aggiunge il docente.
La modifica, in pratica, ha allargato le maglie della legittima difesa.
Ha introdotto una vera e propria forma di autotutela mai prevista prima, rendendo la reazione sempre (o quasi) ‘proporzionata': il cittadino – con i dovuti paletti – può usare un’arma anche a difesa di un diritto patrimoniale.
Da qui i timori di un ‘ritorno al far west’.
L’APPLICAZIONE SECONDO I GIURISTI – Ma come viene considerata la nostra legge dagli addetti ai lavori?
Secondo l’avvocato Stile il nostro sistema è piuttosto equilibrato.
“Il giudice – dichiara il giurista – ha gli strumenti, in termini tecnici, per valutare tutte le situazioni”.
“Quando ci fu la modifica – spiega – ricordo che fu molto criticata, ma devo dire che in questi anni la sua applicazione è stata abbastanza oculata”.
Secondo il docente universitario, è difficile individuare una colpa senza fare una distinzione tra elementi soggettivi e oggettivi in ciascuna vicenda.
“I giudici esaminano caso per caso – spiega – ed è impossibile dare una valutazione univoca.
Molto, ad esempio, dipende dalla personalità di chi reagisce quando si trova in una situazione di pericolo.
Questo, ovviamente, sempre che vi siano le condizioni ben descritte dalla legge”.
In pratica è un principio sacrosanto che la difesa debba essere proporzionata all’offesa, ma il pericolo avvertito dipende molto dalla persona ed è “difficile poter riuscire a legare il giudice a una valutazione precostituita”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’opinione dell’avvocato Gennaro De Falco dell’omonimo studio legale di Napoli.
“La legge italiana prevede molte situazioni – dice De Falco – persino il caso in cui si agisca non per difendere se stessi, ma per difendere terzi, come accadde nel caso del benzinaio Graziano Stacchio”.
Per il legale “andare oltre la legge attuale, potrebbe portare a situazioni rischiose”.
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI – La legittima difesa applicata anche ai beni, oltre che alle persone è un concetto già noto negli altri Paesi europei.
In Germania l’eccesso di legittima difesa, intanto, non è punito anche qualora sia dovuto “a turbamento, paura o panico” ed è generalmente riconosciuto anche nel caso del ladro che fugge con la refurtiva, a patto che ci sia proporzione tra il valore dei beni e la reazione.
In Olanda, invece, la legittima difesa è limitata alla tutela contro un’aggressione – immediata e illegittima – dell’incolumità, del pudore (per i reati a sfondo sessuale) e del patrimonio.
Ma anche in questo caso è prevista la non punibilità dell’eccesso di difesa, qualora sia la conseguenza immediata di una violenta emozione provocata dall’aggressione.
Per quanto riguarda la difesa della dimora, invece, in Spagna ci si può difendere da qualsiasi indebita introduzione.
LA PROPOSTA DELLA LEGA E LA POLEMICA POLITICA – La Lega ha presentato una proposta di legge che consentirebbe a chi viene aggredito di difendersi, sempre e comunque.
“Quando eravamo al governo – dice il leader Salvini a IlFattoQuotidiano.it - avevamo cercato di rendere meno rigide le norme sulla legittima difesa”.
La posizione del Carroccio è chiara: “Cancellare il reato di eccesso di legittima difesa che è un assurdo giuridico”.
E il leader annuncia: “Su questo tema l’8 novembre a Bologna raccoglieremo anche le firme, perché non è concepibile che uno che si difende in casa propria rischia più di chi lo aggredisce o lo deruba”.
E sul confronto con gli Usa: “Nessuno insegue il modello americano, nessuno vuole che la gente si armi fino ai denti comprando pistole come fossero caramelle. Ma non vogliamo nemmeno che si venga criminalizzati solo perché si possiede un fucile”.
“Invito Salvini a una maggiore prudenza quando interviene su questioni così drammatiche, anche perché parliamo di una persona che è morta”.
Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera non ci sta: “Dopo l’ennesima strage degli Stati Uniti d’America si dibatte della riduzione dell’uso delle armi, mentre in Italia si inviano messaggi devastanti.
Impossibile aprire il dialogo sull’eccesso di legittima difesa, piuttosto mi concentrerei sul modo in cui il governo affronta la questione sicurezza perché è lo Stato che dovrebbe garantirla ai cittadini. Salvini gioca con il fuoco”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2145839/
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Per rendersi conto di come la pensano gli italiani che stanno sull'agitato anche per l'accumulo di altri motivi, consiglio di leggere i 249 commenti riportati sotto l'articolo.
Più delle volte precedenti conoscere la vox populi permette di comprendere la drammatica fase che stiamo vivendo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2145839/
Più delle volte precedenti conoscere la vox populi permette di comprendere la drammatica fase che stiamo vivendo.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Dispositivo dell'art. 52 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO PRIMO - Dei reati in generale → Titolo III - Del reato (artt. 39-84) → Capo I - Del reato consumato e tentato
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere (1) un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale (2) di un'offesa ingiusta (3), sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa (4) (5) [55].
Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
Note
(1) In merito al problema della "fuga" in rapporto con la legittima difesa, ovvero se si possa applicare tale causa di giustificazione al soggetto che poteva evitare l'offesa fuggendo, la dottrina prevalente risponde positivamente quando, in base al criterio del bilanciamento degli interessi, la fuga esporrebbe i beni personali (es.: pericolo di infarto per il cardiopatico) o di terzi (es.: rischio di investire i passanti con una fuga in macchina) a lesioni uguali o superiori alla lesione che provocherebbe all'aggressore difendendosi. Si ricordi poi che la difesa può riguardare anche quella di un diritto altrui, addirittura di uno sconosciuto (cd difesa altruistica).
(2) Posto che il pericolo deve essere attuale, la dottrina prevalente ha poi individuato un ulteriore possibile requisito, specificando che la legittima difesa è ammissibile anche nel caso di pericolo volontariamente causato, contrariamente a quanto ritiene la giurisprudenza. S ricordi poi che la legittima difesa trova applicazione, qui senza contrasti, nel caso in cui da un proprio comportamento nasca un pericolo più grave di quello preventivato (si pensi al soggetto che, partecipando ad una rissa (v. 588) senza armi o strumenti contundenti, si veda poi minacciato da un coltello e sia costretto per difendersi a farne uso a sua volta).
(3) A riguardo dell'espressione "offesa ingiusta", la giurisprudenza ha parlato di "torto" e di "evento dannoso", prescindendo da considerazioni strettamente giuridiche, come del resto parte della dottrina, la quale ritiene che debba considerarsi l'offesa non come "contra ius", bensì contraria alle valutazioni sociali di giustizia che sono alla base dell' ordinamento giuridico.
(4) In merito alla valutazione della proprozionalità tra difesa e offesa, si ritiene, prevalentemente, che debbano essere considerati sia il rapporto tra mezzi difensivi e mezzi offensivi, sia la relazione male minacciato-male inflitto, in aderenza al principio del bilanciamento degli interessi. Quindi, la proporzionalità sarà presente in quei casi in cui il male provocato dall'aggredito risulta essere inferiore, uguale o superiore, in modo tollerabile, a quello subito e dovrà essere valutata attraverso un giudizio ex ante. Si ricordi poi che è configurabile una legittima difesa putativa (v. 59 4), ovvero quella esercitata a fronte di una la situazione di pericolo che non esiste obiettivamente, ma è supposta erroneamente dall'agente a causa di un erroneo apprezzamento dei fatti. Affinchè possa trovare applicazione tale tipologia di legittima difesa è però necessario che l'erroneo convincimento abbia un fondamento obbiettivo. Per chiarire, non è punibile il proprietario di una gioielleria che, ritenendo reale un tentativo di rapina a mano armata simulato, reagisca uccidendo l'apparente aggressore.
(5) Tale comma è stato inserito dalla le. 13 febbraio 2006, n.59 (art. 1), relativamente ai casi di violazione di domicilio cui all'art. 614 del c.p., comma 1 e 2, cui vengono assimilate le violazione di quei luoghi in cui viene esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Il legislatore, in questi casi, ha previsto una presunzione assoluta di proporzione fra difesa e offesa,che opera in presenza di alcuni requisiti: il soggetto che ha posto in essere la legittima difesa aveva il diritto di trovarsi in quel luogo, l'incolumità della persona fosse in pericolo, la legittima difesa è stata attuata attraverso un'arma o un altro strumento di coercizione legittimamente detenuto. Qualora tutte queste condizioni siano presenti la presunzione opera automaticamente, se invece manca anche una queste la presunzione non ha luogo, ma sarà comunque possibile accertare la proporzione fra mezzi di difesa e di offesa.
http://www.brocardi.it/codice-penale/li ... art52.html
Fonti → Codice Penale → LIBRO PRIMO - Dei reati in generale → Titolo III - Del reato (artt. 39-84) → Capo I - Del reato consumato e tentato
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere (1) un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale (2) di un'offesa ingiusta (3), sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa (4) (5) [55].
Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
Note
(1) In merito al problema della "fuga" in rapporto con la legittima difesa, ovvero se si possa applicare tale causa di giustificazione al soggetto che poteva evitare l'offesa fuggendo, la dottrina prevalente risponde positivamente quando, in base al criterio del bilanciamento degli interessi, la fuga esporrebbe i beni personali (es.: pericolo di infarto per il cardiopatico) o di terzi (es.: rischio di investire i passanti con una fuga in macchina) a lesioni uguali o superiori alla lesione che provocherebbe all'aggressore difendendosi. Si ricordi poi che la difesa può riguardare anche quella di un diritto altrui, addirittura di uno sconosciuto (cd difesa altruistica).
(2) Posto che il pericolo deve essere attuale, la dottrina prevalente ha poi individuato un ulteriore possibile requisito, specificando che la legittima difesa è ammissibile anche nel caso di pericolo volontariamente causato, contrariamente a quanto ritiene la giurisprudenza. S ricordi poi che la legittima difesa trova applicazione, qui senza contrasti, nel caso in cui da un proprio comportamento nasca un pericolo più grave di quello preventivato (si pensi al soggetto che, partecipando ad una rissa (v. 588) senza armi o strumenti contundenti, si veda poi minacciato da un coltello e sia costretto per difendersi a farne uso a sua volta).
(3) A riguardo dell'espressione "offesa ingiusta", la giurisprudenza ha parlato di "torto" e di "evento dannoso", prescindendo da considerazioni strettamente giuridiche, come del resto parte della dottrina, la quale ritiene che debba considerarsi l'offesa non come "contra ius", bensì contraria alle valutazioni sociali di giustizia che sono alla base dell' ordinamento giuridico.
(4) In merito alla valutazione della proprozionalità tra difesa e offesa, si ritiene, prevalentemente, che debbano essere considerati sia il rapporto tra mezzi difensivi e mezzi offensivi, sia la relazione male minacciato-male inflitto, in aderenza al principio del bilanciamento degli interessi. Quindi, la proporzionalità sarà presente in quei casi in cui il male provocato dall'aggredito risulta essere inferiore, uguale o superiore, in modo tollerabile, a quello subito e dovrà essere valutata attraverso un giudizio ex ante. Si ricordi poi che è configurabile una legittima difesa putativa (v. 59 4), ovvero quella esercitata a fronte di una la situazione di pericolo che non esiste obiettivamente, ma è supposta erroneamente dall'agente a causa di un erroneo apprezzamento dei fatti. Affinchè possa trovare applicazione tale tipologia di legittima difesa è però necessario che l'erroneo convincimento abbia un fondamento obbiettivo. Per chiarire, non è punibile il proprietario di una gioielleria che, ritenendo reale un tentativo di rapina a mano armata simulato, reagisca uccidendo l'apparente aggressore.
(5) Tale comma è stato inserito dalla le. 13 febbraio 2006, n.59 (art. 1), relativamente ai casi di violazione di domicilio cui all'art. 614 del c.p., comma 1 e 2, cui vengono assimilate le violazione di quei luoghi in cui viene esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Il legislatore, in questi casi, ha previsto una presunzione assoluta di proporzione fra difesa e offesa,che opera in presenza di alcuni requisiti: il soggetto che ha posto in essere la legittima difesa aveva il diritto di trovarsi in quel luogo, l'incolumità della persona fosse in pericolo, la legittima difesa è stata attuata attraverso un'arma o un altro strumento di coercizione legittimamente detenuto. Qualora tutte queste condizioni siano presenti la presunzione opera automaticamente, se invece manca anche una queste la presunzione non ha luogo, ma sarà comunque possibile accertare la proporzione fra mezzi di difesa e di offesa.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Legittima difesa in un privato domicilio: le nuove disposizioni
Legge, 13/02/2006 n° 59, G.U. 02/03/2006
Pubblicato il 06/03/2006
Chi usa un'arma legittimamente detenuta contro il soggetto che ha violato il privato domicilio per difendere la propria o altrui incolumità oppure i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione, non sarà più punibile.
E' quanto previsto dalla legge n. 59 del 13 febbraio 2006 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2 marzo 2006.
Il provvedimento definisce il rapporto di proporzione di cui all'art. 52 cod.pen. allargando le maglie della legittima difesa.
Le nuove disposizioni si applicheranno anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
http://www.altalex.com/documents/leggi/ ... sposizioni
Legge, 13/02/2006 n° 59, G.U. 02/03/2006
Pubblicato il 06/03/2006
Chi usa un'arma legittimamente detenuta contro il soggetto che ha violato il privato domicilio per difendere la propria o altrui incolumità oppure i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione, non sarà più punibile.
E' quanto previsto dalla legge n. 59 del 13 febbraio 2006 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2 marzo 2006.
Il provvedimento definisce il rapporto di proporzione di cui all'art. 52 cod.pen. allargando le maglie della legittima difesa.
Le nuove disposizioni si applicheranno anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Codice penale/Libro I/Titolo III
< Codice penale | Libro I
https://it.wikisource.org/wiki/Codice_p ... Titolo_III
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Re: Giustizia e (in)giustizia
Spara e uccide ladro, i dubbi degli inquirenti. La Lega con lui: "Ha fatto bene"
Francesco Sicignano interrogato a Milano: il 65enne è accusato di omicidio volontario per aver sparato ad un ladro nella sua casa a Vaprio d'Adda, Milano. L'uomo nega di avere sparato fuori da casa, ma nell'abitazione non ci sono tracce di sangue. Matteo Salvini: "Il pensionato ha fatto bene"
Mercoledì, 21 ottobre 2015 - 20:18:00
vaprio
Vaprio d'Adda: manifestazione davanti all'abitazione di Francesco Sicignano
E' terminato l'interrogatorio di Francesco Sicignano, il pensionato che nella notte tra lunedi' e martedi' ha ucciso a colpi di pistola un giovane ladro che era entrato nel suo appartamento a Vaprio d'Adda (Milano). L'uomo è sentito nell'ufficio del pm Antonio Pastore.
L'uomo ha ribadito di avere colpito il ladro per legittima difesa mentre l'intruso si trovava gia' nel suo appartamento. E non all'esterno dove poi il corpo e' stato trovato. Secondo quanto si apprende, e' questa la versione dei fatti che il pensionato ha dato al pm Antonio Pastore durante un interrogatorio durato circa un'ora e mezza al quarto piano del palazzo di giustizia di Milano. Sicignano, quella notte, con il figlio al piano di sotto, si sarebbe trovato quasi faccia a faccia con il ladro che si avvicinava in modo 'minaccioso'. A quanto si apprende da fonti investigative, in casa non si sono tuttavia trovate tracce di sangue anche se, viene sottolineato, questo non vuole automaticamente dire che che sia stato ucciso sulle scale. Bisogna aspettare che siano fatti tutti i rilievi del caso. Quello che e' certo e' che il ladro non era armato: in mano aveva solo una torcia. La vittima e' un albanese con precedenti per furto e un foglio di via.
"Non volevo che morisse": così ha ripetuto più volte agli inquirenti il 65enne. Secondo quanto emerso, l'abitazione dii via Cagnola era già stata visitata quattro volte in pochi mesi dai malviventi. Per questo Sicignano si era dotato di una pistola, regolarmente detenuta. Ma non avrebbe avuto intenzione di uccidere. Il pm Antonio Pastore nel corso della giornata di ieri ha riformulato l'accusa, passata da eccesso colposo in legittima difesa a omicidio volontario. Un atto necessario per svolgere tutti gli accertamenti, mentre il pensionato è indagato a piede libero.
TRAIETTORIA DEL PROIETTILE DALL'ALTO AL BASSO - Il proiettile che ha ucciso il ladro albanese intenzionato a rubare nell'appartamento di Francesco Sicignano, a Vaprio d'Adda, avrebbe avuto una traiettoria dall'alto verso il basso, compatibile, per esempio, con un colpo sparato dalla cima delle scale verso i gradini in basso. E' quanto emerge dalle prime indagini. Secondo quanto si apprende non risulterebbero segni di effrazione in casa. La traiettoria del proiettile e' molto importante per capire da dove sia partito lo sparo. In quanto Sicignano afferma di aver esploso il colpo all'interno della propria abitazione. E non all'esterno, sulle scale, dove e' stato trovato il corpo del giovane albanese. "Scusi ma lei e' salito su una sedia per sparare?" Avrebbe chiesto il pm al pensionato durante l'interrogatorio di questa mattina. Anche la possibilita' che il ladro sia riuscito a uscire di casa dopo essere stato colpito al cuore sembra molto poco probabile secondo gli inquirenti. Stando alla versione dell'indagato, l'uomo avrebbe dovuto prima uscire da una finestra per poi passare su una grondaia e su un terrazzo e, infine, arrivare alle scale. Per sgombrare il campo dalle ipotesi bisognera' attendere gli esami balistici e l'autopsia, che e' stata fissata per il prossimo 26 ottobre.
IL LEGALE: "HA VISTO L'OMBRA DI UN UOMO IN CUCINA" - "Il mio assistito ha raccontato di aver visto l'ombra di un uomo nella cucina della sua casa, e di avergli detto 'cosa stai facendo': a quel punto l'uomo invece di allontanarsi gli e' venuto incontro come per aggredirlo e lui ha sparato". Cosi' l'avvocato Antonella Pirro, difensore di Francesco Sicignano. L'avvocato oggi ha accompagnato il suo assistito al palazzo di Giustizia, per l'interrogatorio. "Nella casa di Sicignano per ora e' stato trovato solo un proiettile inesploso: per questo saranno decisivi gli esami balistici", ha aggiunto il legale. "Aspettiamo i risultati degli esami balistici e dell'autopsia - ha concluso -. Il mio assistito e i suoi familiari sono ancora molto scossi per quello che e' accaduto". Questa mattina con Francesco Sicignano in tribunale c'era anche il figlio: "Non abbiamo certo passato una notte serena" ha detto andando via"
MARONI CONFERMA: "REGIONE SOSTERRA' SPESE LEGALI, ACCUSE FOLLI" - "Credo sia una follia accusarlo di omicidio volontario, se l'imputazione rimane questa c'e' da reagire in qualche modo". Cosi' il presidente della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, sul ladro ucciso da un pensionato a Vaprio d'Adda. A margine dell'inaugurazione di Smau, il governatore ha commentato l'ipotesi che il ladro sia stato ucciso sulle scale fuori dall'abitazione: "Fuori casa vuol dire sulle scale di casa, cosa doveva fare questa persona? Fermarlo e chiedergli se era armato e che intenzioni avesse? Stiamo parlando di una cosa che crea adrenalina, sono sentimenti incontrollabili, non e' che ti puoi fermare e ragionare. E' una reazione istintiva certo, ma e' una reazione di difesa di fronte a un'intrusione illecita". Secondo Maroni, se l'imputazione resta quella attuale, questo "vuol dire legittimare tutti quelli che entrano a rubare, stare dalla parte dei ladri e dei delinquenti". Dunque "non credo che questo possa essere l'esito della giustizia italiana. Mi auguro che sia una formula per poter svolgere le indagini ma gia' questa formulazione mi sembra una cosa aberrante. Il messaggio che dai e' che non puoi difenderti e che se uno entra illegalmente in casa tua devi alzare le mani, e' una cosa che non esiste". Il presidente, quindi, conclude: "Noi seguiamo la vicenda con attenzione, secondo me ci sono al massimo gli estremi per eccesso colposo di legittima difesa quindi interverremo a sostegno, ho gia' chiesto all'assessore alla Sicurezza Bordonali di mettersi in contatto con i legali".
SALVINI NON CAMBIA IDEA: "IL PENSIONATO HA FATTO BENE" - Il pensionato che a Vapiro d'Adda ha ucciso il giovane malvivente che aveva sorpreso in casa "ha difeso la sua famiglia, e ha fatto bene!". Lo scrive su Facebook il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che domani pomeriggio sara' davanti al tribunale di Milano per manifestare solidarieta' all'anziano. "Qualche benpensante di sinistra - afferma ancora - ora dice 'il pensionato pero' non doveva sparare al rapinatore che gli e' entrato in casa'. Pazzesco. Che doveva fare, gli doveva offrire caffe' e biscotti? Quel pensionato ha difeso la sua famiglia, e ha fatto bene!".
IL SIT IN: "UNO DI NOI" - Nella serata di martedì un presidio si è formato davanti all'abitazione dell'uomo. C'erano anche Riccardo De Corato e Carlo Fidanza ed altri esponenti di Fratelli d'Italia ed è stato intonato l'inno di Mameli. Sicignano si è affacciato al balcone per ringraziare. "Sei uno di noi", hanno urlato i manifestanti.
PRESIDIO PER LA LEGALITA' DELLA LEGA - Un presidio della Lega Nord per la legalita' e la sicurezza di fronte al Tribunale di Milano. La manifestazione e' stata organizzata a sostegno del pensionato che ha ucciso un ladro a Vaprio d'Adda. Il presidio si svolgera' domani, alle alle 17.30, ed e' prevista anche la partecipazione del segretario federale del Carroccio Matteo Salvini. "Noi - dichiara il segretario milanese della Lega, Davide Boni - siamo sempre dalla parte della gente per bene. Poter vivere tranquillamente nelle proprie case, non e' un optional ma un diritto sacrosanto".
Francesco Sicignano interrogato a Milano: il 65enne è accusato di omicidio volontario per aver sparato ad un ladro nella sua casa a Vaprio d'Adda, Milano. L'uomo nega di avere sparato fuori da casa, ma nell'abitazione non ci sono tracce di sangue. Matteo Salvini: "Il pensionato ha fatto bene"
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vaprio
Vaprio d'Adda: manifestazione davanti all'abitazione di Francesco Sicignano
E' terminato l'interrogatorio di Francesco Sicignano, il pensionato che nella notte tra lunedi' e martedi' ha ucciso a colpi di pistola un giovane ladro che era entrato nel suo appartamento a Vaprio d'Adda (Milano). L'uomo è sentito nell'ufficio del pm Antonio Pastore.
L'uomo ha ribadito di avere colpito il ladro per legittima difesa mentre l'intruso si trovava gia' nel suo appartamento. E non all'esterno dove poi il corpo e' stato trovato. Secondo quanto si apprende, e' questa la versione dei fatti che il pensionato ha dato al pm Antonio Pastore durante un interrogatorio durato circa un'ora e mezza al quarto piano del palazzo di giustizia di Milano. Sicignano, quella notte, con il figlio al piano di sotto, si sarebbe trovato quasi faccia a faccia con il ladro che si avvicinava in modo 'minaccioso'. A quanto si apprende da fonti investigative, in casa non si sono tuttavia trovate tracce di sangue anche se, viene sottolineato, questo non vuole automaticamente dire che che sia stato ucciso sulle scale. Bisogna aspettare che siano fatti tutti i rilievi del caso. Quello che e' certo e' che il ladro non era armato: in mano aveva solo una torcia. La vittima e' un albanese con precedenti per furto e un foglio di via.
"Non volevo che morisse": così ha ripetuto più volte agli inquirenti il 65enne. Secondo quanto emerso, l'abitazione dii via Cagnola era già stata visitata quattro volte in pochi mesi dai malviventi. Per questo Sicignano si era dotato di una pistola, regolarmente detenuta. Ma non avrebbe avuto intenzione di uccidere. Il pm Antonio Pastore nel corso della giornata di ieri ha riformulato l'accusa, passata da eccesso colposo in legittima difesa a omicidio volontario. Un atto necessario per svolgere tutti gli accertamenti, mentre il pensionato è indagato a piede libero.
TRAIETTORIA DEL PROIETTILE DALL'ALTO AL BASSO - Il proiettile che ha ucciso il ladro albanese intenzionato a rubare nell'appartamento di Francesco Sicignano, a Vaprio d'Adda, avrebbe avuto una traiettoria dall'alto verso il basso, compatibile, per esempio, con un colpo sparato dalla cima delle scale verso i gradini in basso. E' quanto emerge dalle prime indagini. Secondo quanto si apprende non risulterebbero segni di effrazione in casa. La traiettoria del proiettile e' molto importante per capire da dove sia partito lo sparo. In quanto Sicignano afferma di aver esploso il colpo all'interno della propria abitazione. E non all'esterno, sulle scale, dove e' stato trovato il corpo del giovane albanese. "Scusi ma lei e' salito su una sedia per sparare?" Avrebbe chiesto il pm al pensionato durante l'interrogatorio di questa mattina. Anche la possibilita' che il ladro sia riuscito a uscire di casa dopo essere stato colpito al cuore sembra molto poco probabile secondo gli inquirenti. Stando alla versione dell'indagato, l'uomo avrebbe dovuto prima uscire da una finestra per poi passare su una grondaia e su un terrazzo e, infine, arrivare alle scale. Per sgombrare il campo dalle ipotesi bisognera' attendere gli esami balistici e l'autopsia, che e' stata fissata per il prossimo 26 ottobre.
IL LEGALE: "HA VISTO L'OMBRA DI UN UOMO IN CUCINA" - "Il mio assistito ha raccontato di aver visto l'ombra di un uomo nella cucina della sua casa, e di avergli detto 'cosa stai facendo': a quel punto l'uomo invece di allontanarsi gli e' venuto incontro come per aggredirlo e lui ha sparato". Cosi' l'avvocato Antonella Pirro, difensore di Francesco Sicignano. L'avvocato oggi ha accompagnato il suo assistito al palazzo di Giustizia, per l'interrogatorio. "Nella casa di Sicignano per ora e' stato trovato solo un proiettile inesploso: per questo saranno decisivi gli esami balistici", ha aggiunto il legale. "Aspettiamo i risultati degli esami balistici e dell'autopsia - ha concluso -. Il mio assistito e i suoi familiari sono ancora molto scossi per quello che e' accaduto". Questa mattina con Francesco Sicignano in tribunale c'era anche il figlio: "Non abbiamo certo passato una notte serena" ha detto andando via"
MARONI CONFERMA: "REGIONE SOSTERRA' SPESE LEGALI, ACCUSE FOLLI" - "Credo sia una follia accusarlo di omicidio volontario, se l'imputazione rimane questa c'e' da reagire in qualche modo". Cosi' il presidente della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, sul ladro ucciso da un pensionato a Vaprio d'Adda. A margine dell'inaugurazione di Smau, il governatore ha commentato l'ipotesi che il ladro sia stato ucciso sulle scale fuori dall'abitazione: "Fuori casa vuol dire sulle scale di casa, cosa doveva fare questa persona? Fermarlo e chiedergli se era armato e che intenzioni avesse? Stiamo parlando di una cosa che crea adrenalina, sono sentimenti incontrollabili, non e' che ti puoi fermare e ragionare. E' una reazione istintiva certo, ma e' una reazione di difesa di fronte a un'intrusione illecita". Secondo Maroni, se l'imputazione resta quella attuale, questo "vuol dire legittimare tutti quelli che entrano a rubare, stare dalla parte dei ladri e dei delinquenti". Dunque "non credo che questo possa essere l'esito della giustizia italiana. Mi auguro che sia una formula per poter svolgere le indagini ma gia' questa formulazione mi sembra una cosa aberrante. Il messaggio che dai e' che non puoi difenderti e che se uno entra illegalmente in casa tua devi alzare le mani, e' una cosa che non esiste". Il presidente, quindi, conclude: "Noi seguiamo la vicenda con attenzione, secondo me ci sono al massimo gli estremi per eccesso colposo di legittima difesa quindi interverremo a sostegno, ho gia' chiesto all'assessore alla Sicurezza Bordonali di mettersi in contatto con i legali".
SALVINI NON CAMBIA IDEA: "IL PENSIONATO HA FATTO BENE" - Il pensionato che a Vapiro d'Adda ha ucciso il giovane malvivente che aveva sorpreso in casa "ha difeso la sua famiglia, e ha fatto bene!". Lo scrive su Facebook il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che domani pomeriggio sara' davanti al tribunale di Milano per manifestare solidarieta' all'anziano. "Qualche benpensante di sinistra - afferma ancora - ora dice 'il pensionato pero' non doveva sparare al rapinatore che gli e' entrato in casa'. Pazzesco. Che doveva fare, gli doveva offrire caffe' e biscotti? Quel pensionato ha difeso la sua famiglia, e ha fatto bene!".
IL SIT IN: "UNO DI NOI" - Nella serata di martedì un presidio si è formato davanti all'abitazione dell'uomo. C'erano anche Riccardo De Corato e Carlo Fidanza ed altri esponenti di Fratelli d'Italia ed è stato intonato l'inno di Mameli. Sicignano si è affacciato al balcone per ringraziare. "Sei uno di noi", hanno urlato i manifestanti.
PRESIDIO PER LA LEGALITA' DELLA LEGA - Un presidio della Lega Nord per la legalita' e la sicurezza di fronte al Tribunale di Milano. La manifestazione e' stata organizzata a sostegno del pensionato che ha ucciso un ladro a Vaprio d'Adda. Il presidio si svolgera' domani, alle alle 17.30, ed e' prevista anche la partecipazione del segretario federale del Carroccio Matteo Salvini. "Noi - dichiara il segretario milanese della Lega, Davide Boni - siamo sempre dalla parte della gente per bene. Poter vivere tranquillamente nelle proprie case, non e' un optional ma un diritto sacrosanto".
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Re: Giustizia e (in)giustizia
22 ott 2015 16:18
MEGLIO UN BANDITO AL CIMITERO – I PM NON CREDONO AL PENSIONATO AMMAZZA-LADRO: SOSPETTANO CHE ABBIA SPARATO A UN UOMO IN FUGA (E DISARMATO) – FELTRI: MA COME SI FA A SAPERE SE IL LADRO È ARMATO? GLIELO SI CHIEDE? LO SI PERQUISISCE?
“Proteggere i propri beni non è un delitto. Il problema non è «farsi giustizia da sé» ma impedire sia commessa un'ingiustizia. Se ciò impone l'uso di un' arma, pazienza. Meglio un ladro steso che un cittadino onesto al cimitero”. Renzi: “Si può discutere della legge, ma non facciamo del pensionato un eroe”...
1.MEGLIO UN BANDITO AL CIMITERO
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Chi ha scritto la legge sulla legittima difesa, e coloro che l' hanno approvata, non hanno tutte le rotelle a posto.
Quantomeno, al momento di elaborare la norma, erano parzialmente incapaci di intendere se non, anche, di volere. Infatti, hanno licenziato una boiata pazzesca in base alla quale se il derubato viene ucciso dal ladro, il caso non suscita grande scalpore; se, viceversa, la vittima del furto reagisce, per difendere se stesso, la famiglia e i propri averi, e stecchisce il delinquente, apriti cielo: succede il finimondo. La prima cosa che fanno i media è quella di deprecare la cosiddetta «giustizia fai da te», giudicata inammissibile, incivile e chi più ne ha più ne metta.
^
Infatti, l’idiota, che non sa vedere oltre il proprio naso, assieme agli altri due idioti fascio leghisti, Salvini e Meloni, non riescono a vedere il clima che si potrà produrre in futuro con le loro idiozie.
Se fino ad ora i ladri intervenivano disarmati perché conoscono la legge meglio dei fascio leghisti, ora se si prospetta che diventi lecito sparare vista all’intruso in casa altrui, si adegueranno alla nuova situazione.
Che sia per necessità economica o perché si professa questo mestiere perché non si ha voglia di lavorare, i ladri non si doteranno più della sola classica torcia ma si adegueranno anche loro a dotarsi di un arma, in quanto il rischio professionale è aumentato,secondo le proposte fascio leghiste.
E dato che non rinunceranno ai furti, cercheranno di sparare per primi quando gli si presenta un’ostacolo.
A che pro serve recarsi “al lavoro” disarmati se poi il proprietario può spararti tranquillamente ponendo termine alla tua carriera.
Diventa quindi logico dotarsi di un arma e sparare per primi anche quando il proprietario dell’appartamento o del negozio non è dotato di arma.
Lo stesso ragionamento che alcuni fanno adesso in un senso, lo faranno anche i ladri nell’altro.
Cosa ne esce da questo Far West lo lascio immaginare a voi.
VEDI DAGOSPIA
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 111199.htm
MEGLIO UN BANDITO AL CIMITERO – I PM NON CREDONO AL PENSIONATO AMMAZZA-LADRO: SOSPETTANO CHE ABBIA SPARATO A UN UOMO IN FUGA (E DISARMATO) – FELTRI: MA COME SI FA A SAPERE SE IL LADRO È ARMATO? GLIELO SI CHIEDE? LO SI PERQUISISCE?
“Proteggere i propri beni non è un delitto. Il problema non è «farsi giustizia da sé» ma impedire sia commessa un'ingiustizia. Se ciò impone l'uso di un' arma, pazienza. Meglio un ladro steso che un cittadino onesto al cimitero”. Renzi: “Si può discutere della legge, ma non facciamo del pensionato un eroe”...
1.MEGLIO UN BANDITO AL CIMITERO
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Chi ha scritto la legge sulla legittima difesa, e coloro che l' hanno approvata, non hanno tutte le rotelle a posto.
Quantomeno, al momento di elaborare la norma, erano parzialmente incapaci di intendere se non, anche, di volere. Infatti, hanno licenziato una boiata pazzesca in base alla quale se il derubato viene ucciso dal ladro, il caso non suscita grande scalpore; se, viceversa, la vittima del furto reagisce, per difendere se stesso, la famiglia e i propri averi, e stecchisce il delinquente, apriti cielo: succede il finimondo. La prima cosa che fanno i media è quella di deprecare la cosiddetta «giustizia fai da te», giudicata inammissibile, incivile e chi più ne ha più ne metta.
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Infatti, l’idiota, che non sa vedere oltre il proprio naso, assieme agli altri due idioti fascio leghisti, Salvini e Meloni, non riescono a vedere il clima che si potrà produrre in futuro con le loro idiozie.
Se fino ad ora i ladri intervenivano disarmati perché conoscono la legge meglio dei fascio leghisti, ora se si prospetta che diventi lecito sparare vista all’intruso in casa altrui, si adegueranno alla nuova situazione.
Che sia per necessità economica o perché si professa questo mestiere perché non si ha voglia di lavorare, i ladri non si doteranno più della sola classica torcia ma si adegueranno anche loro a dotarsi di un arma, in quanto il rischio professionale è aumentato,secondo le proposte fascio leghiste.
E dato che non rinunceranno ai furti, cercheranno di sparare per primi quando gli si presenta un’ostacolo.
A che pro serve recarsi “al lavoro” disarmati se poi il proprietario può spararti tranquillamente ponendo termine alla tua carriera.
Diventa quindi logico dotarsi di un arma e sparare per primi anche quando il proprietario dell’appartamento o del negozio non è dotato di arma.
Lo stesso ragionamento che alcuni fanno adesso in un senso, lo faranno anche i ladri nell’altro.
Cosa ne esce da questo Far West lo lascio immaginare a voi.
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Re: Giustizia e (in)giustizia
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