PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
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PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Tra una settimana più di 190 leader dei paesi del mondo si riuniranno a Parigi per la XXI Conferenza delle Parti (COP21) sul cambiamento climatico, la riunione più importante degli ultimi anni per decidere come rallentare – e se possibile fermare – l’aumento della temperatura a livello globale nei prossimi decenni.
LA SITUAZIONE
Climatologi e altri ricercatori concordano sul fatto che se si supereranno i 2 °C in più, rispetto alla temperatura media dell’era pre-industriale, gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili. Agli attuali ritmi, entro la fine del secolo si potrebbe arrivare a 5,4 °C in più rispetto all’era pre-industriale, da qui la necessità di cambiare le cose nei prossimi decenni prima che sia troppo tardi. Il problema è che secondo molte proiezioni il miglior accordo possibile a Parigi porterà al superamento di 2,7 °C, quindi comunque ben oltre il limite irreversibile dei principali modelli. Per questo motivo alla conferenza dovranno essere approvati meccanismi di revisione dell’accordo, in modo che ogni cinque anni le quote delle emissioni possano essere riviste (con limiti più rigidi), in modo da raggiungere l’obiettivo anche in seguito al comportamento del clima..
DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO
Molti analisti ritengono che il cambiamento climatico costituisca un’enorme opportunità economica, perché la transizione da economie basate sui combustibili fossili (petrolio, carbone, per citarne un paio) a economie che si basano sulle energie rinnovabili può essere l’occasione per creare milioni di posti di lavoro, nuove opportunità e aprire mercati che finora sono stati marginali. Il problema è che per farlo sono necessari investimenti giganteschi nel breve-medio periodo, che si ripagheranno in un futuro più distante. I paesi in via di sviluppo, inoltre, chiedono da tempo alle economie già affermate di dare loro una mano a convertirsi alla produzione di energia “pulita”, come compensazione visto che hanno potuto beneficiare per molto meno tempo degli altri tipi di energia più economica ma anche più inquinante. A Parigi si parlerà molto anche di questo.
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Vi sembra razionale vedere solo ciò che sta succedendo oggi , per quanto grave sia, e non preoccuparsi seriamente dell'esistenza dell'umanità intera e del futuro che ci aspetta se non riusciamo
a contenere gli effetti del riscaldamento globale che saranno irreversibili se si supereranno i 2 °C in più, rispetto alla temperatura media dell’era pre-industriale.
Non credo che nel Corano ci sia la risposta giusta, ma sarebbe opportuno che gli stati più ricchi del mondo ( quasi tutti di fede islamica) facessero la loro parte.
L’elenco completo, aggiornato al 2013, dei paesi che non conoscono la tassazione sui redditi è il seguente:
Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Kuwait, Isole Cayman, Bahrain, Bermuda, Bahamas, Arabia Saudita, Brunei .
Il Qatar è il paese più ricco del mondo, con un PIL (Prodotto Interno Lordo) pro-capite di 102.800 dollari, grazie agli immensi giacimenti di gas naturale.
Anche per questi paesi come per tutti gli altri esiste questo problema e se non vogliono soccombere
dovrebbero sacrificarsi come tutti gli altri e dare a chi ha più bisogno i mezzi necessari per inquinare di meno.
Oggi USA, Cina, Russia, Europa e altri concordano nei programmi di riduzione degli inquinanti, ma India e altri in condizioni difficili non hanno nulla da perdere e se non vengono aiutati da quelli più ricchi
continuerebbero ad utilizzare sistemi inquinanti con il risultato finale di condannare tutti .
Quindi nell'interesse generale chi ha di più deve dare di più senza recriminare o appellarsi ad ingiustizie dei tempi passati, solo oggi siamo a conoscenza e ci rendiamo conto di questa realtà e dobbiamo correre ai ripari fin che siamo ancora in tempo.
LA SITUAZIONE
Climatologi e altri ricercatori concordano sul fatto che se si supereranno i 2 °C in più, rispetto alla temperatura media dell’era pre-industriale, gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili. Agli attuali ritmi, entro la fine del secolo si potrebbe arrivare a 5,4 °C in più rispetto all’era pre-industriale, da qui la necessità di cambiare le cose nei prossimi decenni prima che sia troppo tardi. Il problema è che secondo molte proiezioni il miglior accordo possibile a Parigi porterà al superamento di 2,7 °C, quindi comunque ben oltre il limite irreversibile dei principali modelli. Per questo motivo alla conferenza dovranno essere approvati meccanismi di revisione dell’accordo, in modo che ogni cinque anni le quote delle emissioni possano essere riviste (con limiti più rigidi), in modo da raggiungere l’obiettivo anche in seguito al comportamento del clima..
DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO
Molti analisti ritengono che il cambiamento climatico costituisca un’enorme opportunità economica, perché la transizione da economie basate sui combustibili fossili (petrolio, carbone, per citarne un paio) a economie che si basano sulle energie rinnovabili può essere l’occasione per creare milioni di posti di lavoro, nuove opportunità e aprire mercati che finora sono stati marginali. Il problema è che per farlo sono necessari investimenti giganteschi nel breve-medio periodo, che si ripagheranno in un futuro più distante. I paesi in via di sviluppo, inoltre, chiedono da tempo alle economie già affermate di dare loro una mano a convertirsi alla produzione di energia “pulita”, come compensazione visto che hanno potuto beneficiare per molto meno tempo degli altri tipi di energia più economica ma anche più inquinante. A Parigi si parlerà molto anche di questo.
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Vi sembra razionale vedere solo ciò che sta succedendo oggi , per quanto grave sia, e non preoccuparsi seriamente dell'esistenza dell'umanità intera e del futuro che ci aspetta se non riusciamo
a contenere gli effetti del riscaldamento globale che saranno irreversibili se si supereranno i 2 °C in più, rispetto alla temperatura media dell’era pre-industriale.
Non credo che nel Corano ci sia la risposta giusta, ma sarebbe opportuno che gli stati più ricchi del mondo ( quasi tutti di fede islamica) facessero la loro parte.
L’elenco completo, aggiornato al 2013, dei paesi che non conoscono la tassazione sui redditi è il seguente:
Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Kuwait, Isole Cayman, Bahrain, Bermuda, Bahamas, Arabia Saudita, Brunei .
Il Qatar è il paese più ricco del mondo, con un PIL (Prodotto Interno Lordo) pro-capite di 102.800 dollari, grazie agli immensi giacimenti di gas naturale.
Anche per questi paesi come per tutti gli altri esiste questo problema e se non vogliono soccombere
dovrebbero sacrificarsi come tutti gli altri e dare a chi ha più bisogno i mezzi necessari per inquinare di meno.
Oggi USA, Cina, Russia, Europa e altri concordano nei programmi di riduzione degli inquinanti, ma India e altri in condizioni difficili non hanno nulla da perdere e se non vengono aiutati da quelli più ricchi
continuerebbero ad utilizzare sistemi inquinanti con il risultato finale di condannare tutti .
Quindi nell'interesse generale chi ha di più deve dare di più senza recriminare o appellarsi ad ingiustizie dei tempi passati, solo oggi siamo a conoscenza e ci rendiamo conto di questa realtà e dobbiamo correre ai ripari fin che siamo ancora in tempo.
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
La lotta alle emissione di CO2. Il cambiamento climatico, esattamente come il terrorismo, rappresenta ormai una sfida per l'umanità intera. Ridurre le emissioni di Co2 costituisce un obiettivo prioritario se si vogliono scongiurare conseguenze catastrofiche su tutti gli ecosistemi della Terra. Secondo gli esperti, la massiccia quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è destinata a trasformare immense aree fertili in terra arida, con un consequenziale aumento di fenomeni meteorologici straordinari (alluvioni, tornado e uragani). Ma non solo. L'aumento della temperatura mette a rischio estinzione oltre il 30% delle specie animali e vegetali presenti sul pianeta. Purtroppo la battaglia per la difesa del clima non si preannuncia così facile considerando che le grandi superpotenze mondiali (Usa, Cina e India), proprio sei anni fa, non riuscirono a trovare un accordo. Va inoltre tenuto presente che le misure proposte da 170 Paesi per ridurre le emissioni (consegnate prima di Cop21), non sembrano accontentare gli scienziati dal momento che secondo recenti studi causerebbero un incremento della temperatura superiore alla soglia
limite dei 2°C.
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-Si parla di terza guerra mondiale in arrivo, , ma se il pianeta Terra salta prima ?
limite dei 2°C.
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-Si parla di terza guerra mondiale in arrivo, , ma se il pianeta Terra salta prima ?
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
La lotta alle emissione di CO2. Il cambiamento climatico, esattamente come il terrorismo, rappresenta ormai una sfida per l'umanità intera. Ridurre le emissioni di Co2 costituisce un obiettivo prioritario se si vogliono scongiurare conseguenze catastrofiche su tutti gli ecosistemi della Terra. Secondo gli esperti, la massiccia quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è destinata a trasformare immense aree fertili in terra arida, con un consequenziale aumento di fenomeni meteorologici straordinari (alluvioni, tornado e uragani). Ma non solo. L'aumento della temperatura mette a rischio estinzione oltre il 30% delle specie animali e vegetali presenti sul pianeta. Purtroppo la battaglia per la difesa del clima non si preannuncia così facile considerando che le grandi superpotenze mondiali (Usa, Cina e India), proprio sei anni fa, non riuscirono a trovare un accordo. Va inoltre tenuto presente che le misure proposte da 170 Paesi per ridurre le emissioni (consegnate prima di Cop21), non sembrano accontentare gli scienziati dal momento che secondo recenti studi causerebbero un incremento della temperatura superiore alla soglia
limite dei 2°C.
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Inquinamento, in Italia record Ue di morti premature: “Nella Penisola 84.400 decessi su 491mila”
Ambiente & Veleni
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente attribuisce il record negativo a tre agenti killer: le micro polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L'area più colpita è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e Milano ma anche Torino
di F. Q. | 30 novembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... a/2264023/
Ambiente & Veleni
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente attribuisce il record negativo a tre agenti killer: le micro polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L'area più colpita è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e Milano ma anche Torino
di F. Q. | 30 novembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... a/2264023/
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
"Se le emissioni di carbonio non dovessero diminuire, tra 100 anni le più grandi capitali del mondo verranno sommerse dagli oceani". L'avvertimento è dei ricercatori di Climate Central, un'organizzazione indipendente di scienziati e giornalisti che studiano gli effetti dell'inquinamento sul clima e l'impatto che ha sull'ambiente.
Se i governi, afferma l'articolo di Climate Change, non si decidono a dare una frenata all'emissione di carbonio nell'atmosfera, il livello del mare per il 2100 sarà salito di ben 12 metri, causando la distruzione di ben 1800 città, tra cui 21 capitali internazionali. Londra, Shanghai, Mumbai, Sydney, Rio de Janeiro e New York sono avvertite.
Ma, sostengono sempre gli esperti, se finalmente si riuscisse a ridurre drasticamente l'uso dei combustibili fossili, il pericolo potrebbe essere evitato.
Qualora la situazione non cambiasse, nei prossimi decenni, verrebbe messa a rischio la vita di 760 milioni di persone sparse in tutti i continenti.
Secondo gli scienziati di Climate Central, le emissioni di carbonio, i combustibili fossili e le altre forme di energia "sporche", si soffermano per molto tempo nell'atmosfera, causando un fenomeno di surriscaldamento che difficilmente si riuscirà a risolvere nell'arco di poco tempo.
"Questo vuol dire che abbiamo già raggiunto un punto di non ritorno - spiegano gli scienziati - anche se fossimo in grado di eliminare la nostra dipendenza da combustibili fossili. Il livello del mare salirà".
Se i governi, afferma l'articolo di Climate Change, non si decidono a dare una frenata all'emissione di carbonio nell'atmosfera, il livello del mare per il 2100 sarà salito di ben 12 metri, causando la distruzione di ben 1800 città, tra cui 21 capitali internazionali. Londra, Shanghai, Mumbai, Sydney, Rio de Janeiro e New York sono avvertite.
Ma, sostengono sempre gli esperti, se finalmente si riuscisse a ridurre drasticamente l'uso dei combustibili fossili, il pericolo potrebbe essere evitato.
Qualora la situazione non cambiasse, nei prossimi decenni, verrebbe messa a rischio la vita di 760 milioni di persone sparse in tutti i continenti.
Secondo gli scienziati di Climate Central, le emissioni di carbonio, i combustibili fossili e le altre forme di energia "sporche", si soffermano per molto tempo nell'atmosfera, causando un fenomeno di surriscaldamento che difficilmente si riuscirà a risolvere nell'arco di poco tempo.
"Questo vuol dire che abbiamo già raggiunto un punto di non ritorno - spiegano gli scienziati - anche se fossimo in grado di eliminare la nostra dipendenza da combustibili fossili. Il livello del mare salirà".
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
A Parigi la Germania da chi è rappresentata??????
Dalla Volkwagen??????
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
COP 21: tutti ne parlano, ma perché è così importante?
“Parigi 2015 è l’ultima chiamata!”. “Non abbiamo un piano B perché non esiste un pianeta B!”. Sono solo alcune delle dichiarazioni lapidarie, la prima del nostro Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, la seconda del Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, che illustrano il ruolo cruciale della Conferenza sul Clima di Parigi.
“Parigi 2015 è l’ultima chiamata!”. “Non abbiamo un piano B perché non esiste un pianeta B!”. Sono solo alcune delle dichiarazioni lapidarie, la prima del nostro Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, la seconda del Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, che illustrano il ruolo cruciale della Conferenza sul Clima di Parigi.
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Pechino, smog ai livelli massimi: per la prima volta scatta allarme rosso. Tre giorni di misure straordinarie
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12 ... 84/6/#foto
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Ma a Parigi che balle siamo andati a raccontare?????????????????????
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Bisogna incentivare l'utilizzo di pannelli solari che diminuiscono in modo drastico le polveri sottili il cui rischio è di provocare l'aumento della spesa sanitaria.I pannelli solari che possono essere sia per uso civile ed industriale danno un risparmio del 60% sull'utenza.Anche gli alberi in città sono importanti perche con la fotosintesi clorofilliana trasformano l'enidrite carbonica in ossigeno.Per il resto in città si cammina a piedi e si utilizzano tramvie e metropolitano e solo se necessario l'auto dotata di freni elettromagnetici perche il consumo dei vecchi freni a disco provocano le polveri sottili.Matteo Renzi dopo i dati sull'inquinamento utilizzerà i pattini per andare da Palazzo Chigi al parlamento
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