Il fallimento della sinistra europea

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
pancho
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da pancho »

Elezioni REGIONALI in Francia e la crisi della sinistra, non solo Francese.

Su RAI3 nella bellissina trasmissione di Diego Bianchi GAZEBO viene intervistato l'Imam di

Marsiglia Nassurdine Haidari che spiega in modo chiaro e netto il perché di questa avanzata Lepeniana che ha coinvolto non solo il popolo di destra ma anche vari strati della sinistra.

Non e' l'immigrazione la causa di tutto questo ma e' la politica e quindi i politicanti di oggi, sia a destra che a sinistra, che non hanno piu' una loro identità politica e quindi sono nelle stessa lunghezza d'onda per cui i problemi non solo non vengono affrontati ma non sono nemmeno ascoltati.

Politici e politica da mandare al macero poiche non sanno più interpretare le esigenze di questo nuovo millennio e di conseguenza non sono in grado di fare alcun programma che possa tenere conto degli obiettivi per cui un tempo erano nati.

Ora questa avanzata Lepeniana non puo essere in alcun modo sbrigativo definita populista o ancor meno di protesta.

E' una rivolta che sta demolendo un po tutto compresi quei valori che si erano conquistati negli anni con la buona politica.

Ora questo partito di destra e' riuscito a captare queste esigenze un po' in anticipo rispetto gli altri e mettono a nudo un re che in questi anni non e' riuscito a trovare nemmeno uno straccio decente per coprirsi da queste prevedibili proteste.

Quello che succedera' da oggi in poi mi e' difficile prevedere.

Di una cosa sono certo: Non sara più come prima sia in francia che in Europa e, se qualcuno sara' in grado nel frattempo correggersi, potra' salvarsi altrimenti ne destra ne sinistra avranno un futuro.

Queste elezioni dimostrano che i vecchi schemi oramai deteriorati dal tempo e dalla cupidigia sono finiti.

Bene o male, non lo so. So pero di certo quali siano state le cause di tutto questo


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
lilly
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da lilly »

L'estrema destra francese raccoglie in gran parte tutte le categorie escluse che non trovano rappresentanza partitica precari disoccupati emarginati.In questo la sinistra deve dare delle risposte
pancho
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da pancho »

lilly ha scritto:L'estrema destra francese raccoglie in gran parte tutte le categorie escluse che non trovano rappresentanza partitica precari disoccupati emarginati.In questo la sinistra deve dare delle risposte
a Ma' , per dare le risposte a quelli che ora vengono considerati gli ultimi basterebbe che la sinistra riuscisse a riscoprire quelle "doti" per cui era nata e poi adottarle a questo nuovo millennio pieno di domanda inevase.

Purtroppo la politica ha perso la sua vera fisionomia e i connotati, sia a destra che a sinistra, non li rispecchiano più.

Questa smania di governare a tutti i costi han fatto di che l'obiettivo unico fosse quello del "proselitismo" e questo a fatto si che entrambi i poli si concentrassero verso il centro confondendosi fra di loro..

La paura di perdere e' prevalsa sugli ideali e tutto questo ha dato una grossa mano all'antipolitica. Certo non e' solo questa la causa ma questo modo di far politica ha permesso tutto il resto.

Spesso nei miei post mi son soffermato sulle ideologie e sulla loro utilità sociale andando controcorrente . Queste nel bene e nel male hanno permesso di avere dei riferimenti e non necessariamente venivano ritenute dei dogmi.

Se eccessi/estremismi ci sono stati, questi solo devono essere condannati.

Con le ideologie, come dice Galimberti, abbiamo buttato via anche le idee.

Quindi, ritornando a quanto sopra, ricostruire questo tessuto sociale proprio in questi precisi momenti, la trovo sia ardua la strada.

Detto questo, concordo con quelli che sempre hanno definito il M5S un movimento di inizio di trasformazione politica che perlomeno ha permesso che questa "rivolta" non cadesse nell'estremismo politico i cui effetti in questo momento sarebbero difficili da prevedere. Capire magari sì.

Quindi, per concludere se queste ideologie siano state un bene o un male e quindi parte in causa di tutto questo, pur condividendo alcune osservazioni di Rosa Aimoni ( http://assdemxmi.net/htm/documenti/906- ... te-un-male ) devo dire che la mia propensione va soprattutto verso le analisi fatte da Galimberti ( http://www.cafeboheme.cz/?p=2819 )


un salutone
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lilly
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da lilly »

Il problema non è la conquista del centro perche il centro si può conquistare per quello che sono interessi legittimi.La socialdemocrazia è più che superata la sfida per la sinistra è diventare un partito lib lab.Enrico Berlinguer diceva che la socialdemocrazia si occupava solo dei lavoratori sindacalmente organizzati e lasciava ai margini donne e deboli ed aveva davanti ad essa sfide fino a quel momento non immaginabili.Alla domanda se le dispiace se i partiti laici lancino segnali verso strati della borghesia affermava"no affatto ,anche noi lo facciamo purche si tratti di interessi legittimi"La vera sfida è che partiti laici sappiano utilizzare questo consenso perche se si trattasse di semplice trasferimento di clientele noi e il paese non sapremmo di cosa dirci entusiasti.In ballo tirava anche l'austerità la spirale perversa della spesa e anticipava la fine del welfare universalistico.Infine tirava in ballo l'invadenza dei partiti nella Pa nelle banche in ogni angolo del paese e la vera sfida era uscire da tutto questo bisognava saper affrontare la questione morale all'origine altrimenti la democrazia sarebbe soffocata in una palude.La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione
camillobenso
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da camillobenso »

lilly ha scritto:Il problema non è la conquista del centro perche il centro si può conquistare per quello che sono interessi legittimi.La socialdemocrazia è più che superata la sfida per la sinistra è diventare un partito lib lab.Enrico Berlinguer diceva che la socialdemocrazia si occupava solo dei lavoratori sindacalmente organizzati e lasciava ai margini donne e deboli ed aveva davanti ad essa sfide fino a quel momento non immaginabili.Alla domanda se le dispiace se i partiti laici lancino segnali verso strati della borghesia affermava"no affatto ,anche noi lo facciamo purche si tratti di interessi legittimi"La vera sfida è che partiti laici sappiano utilizzare questo consenso perche se si trattasse di semplice trasferimento di clientele noi e il paese non sapremmo di cosa dirci entusiasti.In ballo tirava anche l'austerità la spirale perversa della spesa e anticipava la fine del welfare universalistico.Infine tirava in ballo l'invadenza dei partiti nella Pa nelle banche in ogni angolo del paese e la vera sfida era uscire da tutto questo bisognava saper affrontare la questione morale all'origine altrimenti la democrazia sarebbe soffocata in una palude.La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione

La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione


Vero!

Ma proprio perché bisogna andare alle cause originarie dell'uomo, dovremmo smontarlo e rifarlo di nuovo.

E' possibile un'avventura di questo tipo?????
lilly
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da lilly »

Intendeva più che altro uscire dalla Pa dai media.Infatti uscire dalla Pa significa premiare esclusivamente con la meritocrazia uscire dai media significa un'informazione libera dai condizionamenti dei partiti e del governo e quale può essere una soluzione se non quella di scegliere i membri del trust per via concorsuale che poi eleggeranno il presidente?In aggiunta significa utilizzare il collegio dove l'elettore conosce morte vita e miracoli del deputato e dove le campagne elettorali non necessitano di gran che di finanziamenti perche sono alla portata di tutti significa introdurre il reddito minimo garantito che annulla il voto di scambio.Naturalmente la perfezione non esiste ci sarà purtroppo sempre chi riuscirà ad aggirare le regole.I paesi corrotti purtroppo sono anche i più iniqui anche perche mancano di un'etica
pancho
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
lilly ha scritto:Il problema non è la conquista del centro perche il centro si può conquistare per quello che sono interessi legittimi.La socialdemocrazia è più che superata la sfida per la sinistra è diventare un partito lib lab.Enrico Berlinguer diceva che la socialdemocrazia si occupava solo dei lavoratori sindacalmente organizzati e lasciava ai margini donne e deboli ed aveva davanti ad essa sfide fino a quel momento non immaginabili.Alla domanda se le dispiace se i partiti laici lancino segnali verso strati della borghesia affermava"no affatto ,anche noi lo facciamo purche si tratti di interessi legittimi"La vera sfida è che partiti laici sappiano utilizzare questo consenso perche se si trattasse di semplice trasferimento di clientele noi e il paese non sapremmo di cosa dirci entusiasti.In ballo tirava anche l'austerità la spirale perversa della spesa e anticipava la fine del welfare universalistico.Infine tirava in ballo l'invadenza dei partiti nella Pa nelle banche in ogni angolo del paese e la vera sfida era uscire da tutto questo bisognava saper affrontare la questione morale all'origine altrimenti la democrazia sarebbe soffocata in una palude.La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione

La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione


Vero!

Ma proprio perché bisogna andare alle cause originarie dell'uomo, dovremmo smontarlo e rifarlo di nuovo.

E' possibile un'avventura di questo tipo?????
Ammesso e non concesso che l'essere umano che per sua natura e' egoista, si possa rifare, questo credi possa risolvere i nostri problemi attuali.

Se le società sono divise in classi e quelle dominanti determinano le politiche come pensi di invertire queste situazioni.

E' sufficiente formare un'uomo politico eticamente e moralmente se poi deve scontrarsi con questo potere economico/finanziario?

Quando mai sara' possibile che la politica, quella con la P maiuscola, possa avere la meglio su tutto questo visto che chi fa girare le politiche sono i daner?

Se tutta l'economia gira sugli investimenti, chi mai verra' ad investire in un paese dove i loro profitti vengono meno?

Fin che ci sara' un paese ricco ed uno povero il sistema continuerà ad essere cosi e i capitali gireranno all'infinito come in un moto perpetuo. Ora qui domani la.

Chi avrebbe interesse di globalizzare il mondo in modo equo e universale se poi questo va contro i propri interessi?

Non son domande difficili queste. Sono semplici semplici e non sono pochi quelli che se le chiedono. Sono le risposte, purtroppo, che diventano difficili poiche se dette andrebbero contro i loro interessi.

Saltando da palo in frasca do' un esempio: Era difficile capire che la Turchia trafficava petrolio con l'Isis e che altri paesi foraggiavamo questo terrorismo?

No non era difficile e lo sapevamo tutti noi. Pero gli interessi dell'occidente non era quello di smascherare tutto questo ma di aggirare territoriamente la Russia e quindi passare sopra ad ogni evidenza per poi fare la figura mediatica dei pirla e perdere la fiducia del popolo.

Ricostruire la fiducia, poi, come fai?

Ha ragione Grillo a dire :Questa classe politica va rimossa in blocco. E' marcia dentro.
Enrico Letta: " Il mio grande errore e' stato quello di non comprendere il M5S" http://direttainfo.blogspot.it/2015/12/ ... a-mio.html

ORAAAAA!!!! Ci volevano le elezioni in Francia per capire tutto questo? Che politici avete eletto?


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da camillobenso »

pancho ha scritto:
camillobenso ha scritto:
lilly ha scritto:Il problema non è la conquista del centro perche il centro si può conquistare per quello che sono interessi legittimi.La socialdemocrazia è più che superata la sfida per la sinistra è diventare un partito lib lab.Enrico Berlinguer diceva che la socialdemocrazia si occupava solo dei lavoratori sindacalmente organizzati e lasciava ai margini donne e deboli ed aveva davanti ad essa sfide fino a quel momento non immaginabili.Alla domanda se le dispiace se i partiti laici lancino segnali verso strati della borghesia affermava"no affatto ,anche noi lo facciamo purche si tratti di interessi legittimi"La vera sfida è che partiti laici sappiano utilizzare questo consenso perche se si trattasse di semplice trasferimento di clientele noi e il paese non sapremmo di cosa dirci entusiasti.In ballo tirava anche l'austerità la spirale perversa della spesa e anticipava la fine del welfare universalistico.Infine tirava in ballo l'invadenza dei partiti nella Pa nelle banche in ogni angolo del paese e la vera sfida era uscire da tutto questo bisognava saper affrontare la questione morale all'origine altrimenti la democrazia sarebbe soffocata in una palude.La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione

La questione morale non si esaurisce nell'acciuffare i corrotti ma è sistemica bisogna andare alle cause originarie della corruzione


Vero!

Ma proprio perché bisogna andare alle cause originarie dell'uomo, dovremmo smontarlo e rifarlo di nuovo.

E' possibile un'avventura di questo tipo?????
Ammesso e non concesso che l'essere umano che per sua natura e' egoista, si possa rifare, questo credi possa risolvere i nostri problemi attuali.

Se le società sono divise in classi e quelle dominanti determinano le politiche come pensi di invertire queste situazioni.

E' sufficiente formare un'uomo politico eticamente e moralmente se poi deve scontrarsi con questo potere economico/finanziario?

Quando mai sara' possibile che la politica, quella con la P maiuscola, possa avere la meglio su tutto questo visto che chi fa girare le politiche sono i daner?

Se tutta l'economia gira sugli investimenti, chi mai verra' ad investire in un paese dove i loro profitti vengono meno?

Fin che ci sara' un paese ricco ed uno povero il sistema continuerà ad essere cosi e i capitali gireranno all'infinito come in un moto perpetuo. Ora qui domani la.

Chi avrebbe interesse di globalizzare il mondo in modo equo e universale se poi questo va contro i propri interessi?

Non son domande difficili queste. Sono semplici semplici e non sono pochi quelli che se le chiedono. Sono le risposte, purtroppo, che diventano difficili poiche se dette andrebbero contro i loro interessi.

Saltando da palo in frasca do' un esempio: Era difficile capire che la Turchia trafficava petrolio con l'Isis e che altri paesi foraggiavamo questo terrorismo?

No non era difficile e lo sapevamo tutti noi. Pero gli interessi dell'occidente non era quello di smascherare tutto questo ma di aggirare territoriamente la Russia e quindi passare sopra ad ogni evidenza per poi fare la figura mediatica dei pirla e perdere la fiducia del popolo.

Ricostruire la fiducia, poi, come fai?

Ha ragione Grillo a dire :Questa classe politica va rimossa in blocco. E' marcia dentro.
Enrico Letta: " Il mio grande errore e' stato quello di non comprendere il M5S" http://direttainfo.blogspot.it/2015/12/ ... a-mio.html

ORAAAAA!!!! Ci volevano le elezioni in Francia per capire tutto questo? Che politici avete eletto?


un salutone



Ammesso e non concesso che l'essere umano che per sua natura e' egoista, si possa rifare, questo credi possa risolvere i nostri problemi attuali.


L’egoismo è almeno il 90 % delle cause di tutti i problemi dell’uomo e delle società umane.
lilly
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da lilly »

Anche qui si possono trovare delle vie d'uscita.I paesi industrializzati devono riconvertire la loro industria bellica in produzioni civili e lasciare solo quella destinata alla difesa legittima.Per le fonti fossili è ormai scontato che bisogna procedere in direzione dell'energia verde pannelli solari fotovoltaici idrogeno energia del vento sfruttata sulle grandi arterie materiale biodegradabile.Infine per quando riguarda i profitti aziendali fin quando la tassazione sarà fisiologica e progressiva le aziende non avvertiranno la necessità di traslocare verso i paesi emergenti.La cosa che rimane insoluta è l'economia finanziarizzata che sembra aver rotto il principio che la mia libertà c'è fin quando non limito quella dell'altro.La soluzione è nel separare banche commerciali da quelle di investimento e far si che la tassazione sia fisiologica per l'economia reale altrimenti se non sarà conveniente fare azienda si preferiranno altre strade ed è quello che è avvenuto con l'economia finanziarizzata
camillobenso
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Re: Il fallimento della sinistra europea

Messaggio da camillobenso »

il manifesto 8.12.15
Olivier Roy, docente all’Istituto universitario europeo di Firenze
«Tanta astensione nelle banlieue lasciate dalla sinistra
»
intervista di Giuseppe Acconcia

Abbiamo raggiunto al telefono a Parigi Olivier Roy, docente all’Istituto universitario europeo di Firenze, si è occupato di islamismo politico, jihadismo ed è consulente del ministero degli Esteri francese.
Come hanno votato i giovani delle periferie alle elezioni che hanno portato all’affermazione del Front National? Pare che in quei quartieri abbia vinto la sinistra.
La mia impressione è che ci sia stato un forte astensionismo giovanile nelle periferie. Detestano Sarkozy ma si sentono traditi dal discorso politico di Hollande e del premier Valls.
Come giudica la reazione energica di Hollande che ha imposto un lungo stato di emergenza dopo gli attentati del 13 novembre scorso?
Hollande ha voluto riprendere le redini dello stato. Ma l’Is non si vince con le bombe, è necessaria una coalizione politica. L’imposizione dello stato d’emergenza ha avuto un costo politico enorme: ha minacciato l’intero spazio delle libertà politiche.
Il disagio dei giovani musulmani francesi nasce dall’assenza di sinistra?
Sì, un tempo si riconoscevano nei partiti comunisti, soprattutto tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Poi questi partiti hanno assunto una posizione ambigua su Islam e immigrazione. Anche l’alternativa della sinistra radicale si è ridimensionata per la sua ambiguità in tema di laicità: vedere una ragazza velata era uno scandalo a sinistra. I giovani delle periferie non sopportano il divieto del velo.
E proprio questa depoliticizzazione delle periferie è la causa del fenomeno dei foreign fighters?
I jihadisti non si interessano alla politica francese. Militano nei quartieri periferici ma non costruiscono un discorso politico nelle periferie. Sono anche disinteressati alla politica estera di Hollande, sebbene non abbiano mai sentito una parola seria levarsi dalla sinistra anti-imperialista. Il loro problema principale riguarda la politica interna di Hollande, la mancanza di lavoro, il discorso politico di destra di Valls.
Quindi l’avanzata del fenomeno jihadista è una conseguenza della crisi della rappresentanza democratica?
Certo, io direi della crisi della cittadinanza. Chi si dà all’Islam radicale non si riconosce nella vita politica, si sente escluso e ha interiorizzato questa esclusione. Per esempio, non ci sono partiti musulmani in Europa. A parte in Belgio, non vedo tentativi seri che rappresentino i giovani musulmani, ad esempio in tema di immigrazione.
Riguarda anche il Belgio dove gli attacchi di Parigi sono stati pianificati?
In Belgio c’è una società comunitarista: fiamminghi, da una parte, e valloni dall’altra. Anche gli immigrati si sono adeguati al comunitarismo creando la loro repubblica di Molenbeek.
Sembra poi che i più radicali nel discorso jihadista siano i convertiti?
Chi pensa che il problema sia l’Islam non riesce ad afferrare come sia possibile che non musulmani (cattolici, atei) passino al jihad. Pensano si tratti di musulmani «nascosti». Non è così. I convertiti all’Islam scelgono il salafismo: sono spesso i più religiosi tra i religiosi.
Evidentemente emerge un forte contrasto tra genitori e figli?
I giovani non sono radicati nell’Islam culturale, religioso, linguistico dei padri ma cercano il loro Islam nel discorso salafita.
È così che nascono i foreign fighters?
Si interessano all’Islam mondializzato, sono internazionalisti in un certo senso. Questa è la genialità di Is: fare appello al jihadista globale.
E la risposta arriva dai lupi solitari…
Il jihadismo non è un movimento di massa. Richiama individui non integrati socialmente. E nel mercato della rivolta, Is è in testa.
Perché non funziona l’alternativa dell’Islam politico?
I Fratelli musulmani non sono riusciti a creare un’organizzazione internazionale efficace. Sono un movimento gerontocratico in cui è necessario un apprendistato di cinque anni per poter parlare in pubblico. E poi non sono violenti.
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