Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Alessandro • un'ora fa
Il signor Luigino D'Angelo era un correntista da 50 anni e da mesi cercava di rientrare in possesso dei suoi soldi: aveva anche proposto alla banca di accontentarsi di una somma più bassa”. Non solo: “L’uomo accusa l’istituto di credito Etruria di avergli cambiato il profilo da basso ad alto rischio e di avergli addirittura mandato un funzionario da Arezzo per rassicurarlo che i suoi risparmi sarebbero stati in buone mani”.
http://etrurianews.it/
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Azava Alessandro • un'ora fa
Un buon 80-90% dei risparmiatori è in una posizione similare, e cioè di debolezza.
Solo un 10-15% non meriterebbe alcun sostegno collettivo, perché sapeva esattamente cosa stava facendo.
Tuttavia, ogni norma dovrebbe tutelare la maggior parte dei cittadini e, nello specifico, questa volta - la più parte - è quella dei gabbati.
La politica, che ha occhi solo per osservare il proprio fine giornata, è colpevole di "grave trascuratezza" (virgolettati d'obbligo per scongiurare ripercussioni negative).
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agabio Azava • un'ora fa
L'unica maniera per non essere controllati è corrompere chi ci deve controllare. Mi domando se in ogni funzionario dello stato non ci sia una certa propensione a farsi "convincere".
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Azava agabio • un'ora fa
Non sempre è necessaria la corruzione.
Accade che, a volte, i controllati siano proprietari del controllore. ;-)
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agabio Azava • 44 minuti fa
Eticamente parlando è una forma più primordiale di corruzione e... va estirpata con le buone (fantascienza) o con le cattive.
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Il signor Luigino D'Angelo era un correntista da 50 anni e da mesi cercava di rientrare in possesso dei suoi soldi: aveva anche proposto alla banca di accontentarsi di una somma più bassa”. Non solo: “L’uomo accusa l’istituto di credito Etruria di avergli cambiato il profilo da basso ad alto rischio e di avergli addirittura mandato un funzionario da Arezzo per rassicurarlo che i suoi risparmi sarebbero stati in buone mani”.
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Azava Alessandro • un'ora fa
Un buon 80-90% dei risparmiatori è in una posizione similare, e cioè di debolezza.
Solo un 10-15% non meriterebbe alcun sostegno collettivo, perché sapeva esattamente cosa stava facendo.
Tuttavia, ogni norma dovrebbe tutelare la maggior parte dei cittadini e, nello specifico, questa volta - la più parte - è quella dei gabbati.
La politica, che ha occhi solo per osservare il proprio fine giornata, è colpevole di "grave trascuratezza" (virgolettati d'obbligo per scongiurare ripercussioni negative).
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agabio Azava • un'ora fa
L'unica maniera per non essere controllati è corrompere chi ci deve controllare. Mi domando se in ogni funzionario dello stato non ci sia una certa propensione a farsi "convincere".
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Azava agabio • un'ora fa
Non sempre è necessaria la corruzione.
Accade che, a volte, i controllati siano proprietari del controllore. ;-)
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agabio Azava • 44 minuti fa
Eticamente parlando è una forma più primordiale di corruzione e... va estirpata con le buone (fantascienza) o con le cattive.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Quando una società umana arriva a questi limiti, è il segnale che è finita.
Abbiamo avuto la possibilità di approffittarne dopo la caduta della Prima Repubblica.
Non lo abbiamo fatto e sappiamo tutti come è andata a finire.
Adesso portiamo il peso del fallimento della Prima e della Seconda Repubblica, e guardando il mondo della politica ci rendiamo conto che non abbiamo futuro
Le nuove generazioni non trasmettono nessuna fiducia. Nessuna speranza.
Forse non è tutta colpa loro.
La politica, i valori
Le parole e il senso perduto
Ne riconosciamo il suono, ma non ne comprendiamo più il significato
di Michele Ainis
Un altro anno se ne va, con il suo carico d’affanni. E di parole: troppe, vocianti in ogni dove, discordi come le note strimpellate da un bambino. Ecco, le parole. Ne riconosciamo il suono, ma non ne comprendiamo più il significato. A forza d’abusarne, le abbiamo logorate. Laicità, democrazia, riforme: quali informazioni, quali concetti ci trasmettono? Credevamo di saperlo, non ne siamo più tanto sicuri. O forse sarà perché il mondo cambia in fretta, mentre da parte nostra non troviamo le parole nuove per descriverlo. La guerra, per esempio. È un’esperienza bellica quella che stiamo attraversando? Nessuno Stato ha convocato i nostri ambasciatori per dichiararci guerra. Là fuori non c’è un esercito nemico, con la sua divisa blu. Non esiste nemmeno una linea del fronte, eppure da qualche tempo ci sentiamo tutti al fronte. E sacrifichiamo una per una le nostre libertà, per guadagnarne maggiore sicurezza. Lo facciamo in difesa dei nostri valori, nel momento esatto in cui li stiamo ricusando. Come soldati della democrazia, altra parola ormai divenuta incerta. Perché qui attorno chiunque si proclama democratico, i politici, gli intellettuali, i nonni, le zie. Ma se tutti sono democratici, nessuno è democratico. L’identità si ritaglia in opposizione all’altro, così come il popolo italiano si distingue dal popolo russo o americano. Nel febbraio 2007 il manifesto fondativo del Pd esordiva con questa frasetta: «Noi, i democratici, amiamo l’Italia». Sarebbe possibile volgerla al contrario? Avrebbe senso scrivere: «Noi, gli antidemocratici, odiamo l’Italia»? No, e allora quella frase non significa più nulla.
Wittgenstein li chiamava «crampi mentali»: l’immagine dell’oggetto si dissocia dalla sua sostanza, sicché ciascuno ci vede un po’ quel che gli pare. Come racconta un volumetto di Paolo Legrenzi e Armando Massarenti (La buona logica), la nostra percezione spesso è falsata da queste trappole visive. Che poi si trasformano in trappole verbali, generando in ultimo altrettante logomachie: dispute sulle parole, non sulle questioni. Chiunque accenda a un’ora tarda la tv, sintonizzandosi sul talk show di turno, ne può collezionare un campionario. Come dimostra l’eterna querelle sulle riforme, per fare un altro esempio. C’è mai stato un governo che non si sia dichiarato riformista? Mai: tutti i governi, di destra e di sinistra, di sopra e di sotto, ci hanno sventolato sul naso le proprie riforme. D’altronde ogni legge introduce una riforma sulla legislazione preesistente, e i governi stanno lì per dettare le leggi. Tuttavia, di nuovo: se tutti sono riformisti, nessuno è riformista. Forse è questo a intossicare la nostra vita pubblica, l’assenza d’un linguaggio rigoroso. E più onesto, più sincero. Una riforma, se è davvero tale, pesta qualche piede, e ne riceve in contraccambio dei calcioni. Se tutti stanno buoni e zitti, significa che non è successo niente. È una riforma la Buona Scuola? Certo, a giudicare dal vespaio di reazioni che ha destato. E la riforma Madia sulla pubblica amministrazione? Fin qui procede nel sonno degli astanti, senza incontrare opposizioni. Dunque c’è la parola, non la cosa. D’altronde pure l’opposizione ha perso i suoi colori. Destra e sinistra restano categorie del codice stradale, non più della politica. Sono di sinistra i 5 Stelle? Probabilmente no, però neanche di destra, e men che mai di centro. Allora cosa sono? Per definirli, un’altra pioggia di parole trite: populismo, estremismo, antipolitica. Le stesse che usiamo per la Lega di Salvini, benché i due movimenti muovano verso contrarie direzioni. Il senso di marcia, ecco il senso di cui sono ormai prive le parole. In quello specchio verbale si riflette il nostro spaesamento. 10 dicembre 2015 (modifica il 10 dicembre 2015 | 08:22) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_di ... d58b.shtml
Abbiamo avuto la possibilità di approffittarne dopo la caduta della Prima Repubblica.
Non lo abbiamo fatto e sappiamo tutti come è andata a finire.
Adesso portiamo il peso del fallimento della Prima e della Seconda Repubblica, e guardando il mondo della politica ci rendiamo conto che non abbiamo futuro
Le nuove generazioni non trasmettono nessuna fiducia. Nessuna speranza.
Forse non è tutta colpa loro.
La politica, i valori
Le parole e il senso perduto
Ne riconosciamo il suono, ma non ne comprendiamo più il significato
di Michele Ainis
Un altro anno se ne va, con il suo carico d’affanni. E di parole: troppe, vocianti in ogni dove, discordi come le note strimpellate da un bambino. Ecco, le parole. Ne riconosciamo il suono, ma non ne comprendiamo più il significato. A forza d’abusarne, le abbiamo logorate. Laicità, democrazia, riforme: quali informazioni, quali concetti ci trasmettono? Credevamo di saperlo, non ne siamo più tanto sicuri. O forse sarà perché il mondo cambia in fretta, mentre da parte nostra non troviamo le parole nuove per descriverlo. La guerra, per esempio. È un’esperienza bellica quella che stiamo attraversando? Nessuno Stato ha convocato i nostri ambasciatori per dichiararci guerra. Là fuori non c’è un esercito nemico, con la sua divisa blu. Non esiste nemmeno una linea del fronte, eppure da qualche tempo ci sentiamo tutti al fronte. E sacrifichiamo una per una le nostre libertà, per guadagnarne maggiore sicurezza. Lo facciamo in difesa dei nostri valori, nel momento esatto in cui li stiamo ricusando. Come soldati della democrazia, altra parola ormai divenuta incerta. Perché qui attorno chiunque si proclama democratico, i politici, gli intellettuali, i nonni, le zie. Ma se tutti sono democratici, nessuno è democratico. L’identità si ritaglia in opposizione all’altro, così come il popolo italiano si distingue dal popolo russo o americano. Nel febbraio 2007 il manifesto fondativo del Pd esordiva con questa frasetta: «Noi, i democratici, amiamo l’Italia». Sarebbe possibile volgerla al contrario? Avrebbe senso scrivere: «Noi, gli antidemocratici, odiamo l’Italia»? No, e allora quella frase non significa più nulla.
Wittgenstein li chiamava «crampi mentali»: l’immagine dell’oggetto si dissocia dalla sua sostanza, sicché ciascuno ci vede un po’ quel che gli pare. Come racconta un volumetto di Paolo Legrenzi e Armando Massarenti (La buona logica), la nostra percezione spesso è falsata da queste trappole visive. Che poi si trasformano in trappole verbali, generando in ultimo altrettante logomachie: dispute sulle parole, non sulle questioni. Chiunque accenda a un’ora tarda la tv, sintonizzandosi sul talk show di turno, ne può collezionare un campionario. Come dimostra l’eterna querelle sulle riforme, per fare un altro esempio. C’è mai stato un governo che non si sia dichiarato riformista? Mai: tutti i governi, di destra e di sinistra, di sopra e di sotto, ci hanno sventolato sul naso le proprie riforme. D’altronde ogni legge introduce una riforma sulla legislazione preesistente, e i governi stanno lì per dettare le leggi. Tuttavia, di nuovo: se tutti sono riformisti, nessuno è riformista. Forse è questo a intossicare la nostra vita pubblica, l’assenza d’un linguaggio rigoroso. E più onesto, più sincero. Una riforma, se è davvero tale, pesta qualche piede, e ne riceve in contraccambio dei calcioni. Se tutti stanno buoni e zitti, significa che non è successo niente. È una riforma la Buona Scuola? Certo, a giudicare dal vespaio di reazioni che ha destato. E la riforma Madia sulla pubblica amministrazione? Fin qui procede nel sonno degli astanti, senza incontrare opposizioni. Dunque c’è la parola, non la cosa. D’altronde pure l’opposizione ha perso i suoi colori. Destra e sinistra restano categorie del codice stradale, non più della politica. Sono di sinistra i 5 Stelle? Probabilmente no, però neanche di destra, e men che mai di centro. Allora cosa sono? Per definirli, un’altra pioggia di parole trite: populismo, estremismo, antipolitica. Le stesse che usiamo per la Lega di Salvini, benché i due movimenti muovano verso contrarie direzioni. Il senso di marcia, ecco il senso di cui sono ormai prive le parole. In quello specchio verbale si riflette il nostro spaesamento. 10 dicembre 2015 (modifica il 10 dicembre 2015 | 08:22) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_di ... d58b.shtml
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Re: Diario della caduta di un regime.
Visto che si parla di banche nel post sopra che ne direste se qui proseguiamo la discussione sulle banche tenendo conto anche del bail in e del bail out?
Difronte a questa situazione delle banche che possiamo dire a coloro che hanno investito in azioni?
Hanno fatto bene fidandosi di quello che probabilmente veniva detto loro o sono stati un po creduloni magari preferendo un utile che poteva dare loro 0.9% anziché metterli sul conto corrente senza prendere un c...o?
E questi disastri li devono pagare le comunità oppure chi ha sbagliato se la gratti?
Certo, son situazioni difficili e gravi poiché vanno direttamente sulla persona e li può mettere a carità ma cosa potre dire a coloro che han fatto scelte diverse per avere una più sicurezza.
Tutti ora si affannano a favore di questi sfortunati poiché questi sono i ns. politici attuali e mai si permetteranno ad affrontare il problema nella sua complessità e onestà intellettuale.
Chi ha truffato deve essere penalmente perseguito nella misura in cui ha fatto il danno ma se non esiste una legge che dia la giusta proporzione non credo che lo stato possa rismborsare i danni fatti da privati poiché le banche sono sullo stesso livello che erano sia la Cirio che la parmalat.
Che dovremmo dire a costoro se non fosse seguita la stessa prassi?
Adesso sto ascoltando Roberto Fico a Piazza pulita e mi rendo conto quanta inesperienza politica c'è in alcuni elementi del movimento 5stelle e quanto populismo anche.
Un salutone
Difronte a questa situazione delle banche che possiamo dire a coloro che hanno investito in azioni?
Hanno fatto bene fidandosi di quello che probabilmente veniva detto loro o sono stati un po creduloni magari preferendo un utile che poteva dare loro 0.9% anziché metterli sul conto corrente senza prendere un c...o?
E questi disastri li devono pagare le comunità oppure chi ha sbagliato se la gratti?
Certo, son situazioni difficili e gravi poiché vanno direttamente sulla persona e li può mettere a carità ma cosa potre dire a coloro che han fatto scelte diverse per avere una più sicurezza.
Tutti ora si affannano a favore di questi sfortunati poiché questi sono i ns. politici attuali e mai si permetteranno ad affrontare il problema nella sua complessità e onestà intellettuale.
Chi ha truffato deve essere penalmente perseguito nella misura in cui ha fatto il danno ma se non esiste una legge che dia la giusta proporzione non credo che lo stato possa rismborsare i danni fatti da privati poiché le banche sono sullo stesso livello che erano sia la Cirio che la parmalat.
Che dovremmo dire a costoro se non fosse seguita la stessa prassi?
Adesso sto ascoltando Roberto Fico a Piazza pulita e mi rendo conto quanta inesperienza politica c'è in alcuni elementi del movimento 5stelle e quanto populismo anche.
Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Diario della caduta di un regime.
Ho sentito in questi giorni tante di quelle corbellerie dette sul caso delle 4 banche saltate.
Il problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
E' ovvio che comprare un'obbligazione che rendeva tra il 6% e il 7% mentre i BTP decennali rendevano l'1,54% qualche campanello d'allarme doveva farlo suonare nella testa del risparmiatore che non ricorda mai che quello che chiamiamo "interesse" è veramente "il premio al rischio" e quindi più è alto più grande è il rischio, come non vuole capire che concentrandosi su pochi o peggio un solo titolo aumenta il rischio e qui è la colpa delle Banche: non aver spiegato bene ai propri clienti i concetti di Rischio e Diversificazione per favorire solo il proprio tornaconto.
Le Banche poi specialmente quelle medie e piccole, sono troppo legate al clientelismo politico che le "obbliga" a fare prestiti certamente non di alto rating e quindi ad andare incontro poi a pesanti perdite finanziarie che minano la loro stabilità economica e qui il problema è la legislazione italiana che non colpisce in maniera adeguata gli autori di tali "reati" permettendo loro di farla relativamente franca e di arricchirsi indebitamente alle spalle del "parco buoi".
La soluzione sarebbe facile: colpire i colpevoli e chi non ha eseguito i dovuti controlli, colpire i mandanti politici di tali nefandezze, approvare anche in Italia leggi più severe sull'argomento come quelle presenti negli altri paesi civili... ma siamo in Italia e tutto questo come sempre non avverrà e tutto finirà a tarallucci e vino...
PS Non sono solo quelle 4 le banche a rischio in Italia ce ne sono molte altre...
Il problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
E' ovvio che comprare un'obbligazione che rendeva tra il 6% e il 7% mentre i BTP decennali rendevano l'1,54% qualche campanello d'allarme doveva farlo suonare nella testa del risparmiatore che non ricorda mai che quello che chiamiamo "interesse" è veramente "il premio al rischio" e quindi più è alto più grande è il rischio, come non vuole capire che concentrandosi su pochi o peggio un solo titolo aumenta il rischio e qui è la colpa delle Banche: non aver spiegato bene ai propri clienti i concetti di Rischio e Diversificazione per favorire solo il proprio tornaconto.
Le Banche poi specialmente quelle medie e piccole, sono troppo legate al clientelismo politico che le "obbliga" a fare prestiti certamente non di alto rating e quindi ad andare incontro poi a pesanti perdite finanziarie che minano la loro stabilità economica e qui il problema è la legislazione italiana che non colpisce in maniera adeguata gli autori di tali "reati" permettendo loro di farla relativamente franca e di arricchirsi indebitamente alle spalle del "parco buoi".
La soluzione sarebbe facile: colpire i colpevoli e chi non ha eseguito i dovuti controlli, colpire i mandanti politici di tali nefandezze, approvare anche in Italia leggi più severe sull'argomento come quelle presenti negli altri paesi civili... ma siamo in Italia e tutto questo come sempre non avverrà e tutto finirà a tarallucci e vino...
PS Non sono solo quelle 4 le banche a rischio in Italia ce ne sono molte altre...
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Re: Diario della caduta di un regime.
Etruria, banca spolpata tra fidi ai consiglieri e yacht fantasma, Alberto Statera racconta diIl problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
“13 ricchi ex amministratori e 5 ex sindaci di Banca Etruria che probabilmente non restituiranno
mai i 185 milioni che si sono auto concessi con 198 posizioni di fido finiti in “ sofferenza” e in “incaglio”,
settore che in banca curava Emanuele Boschi, fratello del super-ministro Maria Elena.
Né, visti i precedenti, restituiranno i 14 milioni riscossi di gettoni negli ultimi cinque anni”.
Intorno a Banca Etruria che “non si tocca”, come “andava proclamando l’ex sindaco di
Arezzo Giuseppe Fanfani” -poi promesso da Renzi al CSM- giravano - spiega Statera-
affaristi spregiudicati e massoni, clienti di ogni governo che si è succeduto.
Costoro non perderanno nulla; anzi. Luigi D’Angelo ha perso 110mila euro e si è impiccato.
https://www.facebook.com/notes/corradin ... 0852038049
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla
l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al
diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”
(Art. 47 della Costituzione italiana)
Non ho mai avuto tantissimo a che fare con le banche ma so, come sanno tutti, come andavano e vanno le cose.
Appare ancora per l'ennesima volta che chi deve “disciplinare, coordinare, controllare, tutelare “ niente ha fatto e fà di tutto questo.
Pensare che i nostri governanti giurano sulla Costituzione per poi tradirla sistematicamente, badando solo ed esclusivamente
a TUTELARE i propri affari e a difendere ed ampliare i loro privilegi.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Infatti, ma per risolvere la situazione ci vorrebbe la rivoluzione o gli extraterrestri...
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Re: Diario della caduta di un regime.
Quello che dici e' purtroppo la sacrosanta verita'.Maucat ha scritto:Ho sentito in questi giorni tante di quelle corbellerie dette sul caso delle 4 banche saltate.
Il problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
E' ovvio che comprare un'obbligazione che rendeva tra il 6% e il 7% mentre i BTP decennali rendevano l'1,54% qualche campanello d'allarme doveva farlo suonare nella testa del risparmiatore che non ricorda mai che quello che chiamiamo "interesse" è veramente "il premio al rischio" e quindi più è alto più grande è il rischio, come non vuole capire che concentrandosi su pochi o peggio un solo titolo aumenta il rischio e qui è la colpa delle Banche: non aver spiegato bene ai propri clienti i concetti di Rischio e Diversificazione per favorire solo il proprio tornaconto.
Le Banche poi specialmente quelle medie e piccole, sono troppo legate al clientelismo politico che le "obbliga" a fare prestiti certamente non di alto rating e quindi ad andare incontro poi a pesanti perdite finanziarie che minano la loro stabilità economica e qui il problema è la legislazione italiana che non colpisce in maniera adeguata gli autori di tali "reati" permettendo loro di farla relativamente franca e di arricchirsi indebitamente alle spalle del "parco buoi".
La soluzione sarebbe facile: colpire i colpevoli e chi non ha eseguito i dovuti controlli, colpire i mandanti politici di tali nefandezze, approvare anche in Italia leggi più severe sull'argomento come quelle presenti negli altri paesi civili... ma siamo in Italia e tutto questo come sempre non avverrà e tutto finirà a tarallucci e vino...
PS Non sono solo quelle 4 le banche a rischio in Italia ce ne sono molte altre...
Per quanto riguarda le obbligazioni subordinate, mi sembra che non ci sia ancora una legge specifica e che quindi siano date ad investitori qualificati e istituzionali appunto perché sono titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di una normale obbligazione senior.
Si dovra' fare per forza ma ora e' cosi', purtroppo
Se poi ci siano colpe specifiche, questo se la vedra' la magistratura.
Detto questo, bisogna fare anche delle distinzioni fra coloro che sono stati fregati .
Ci sono persone inesperte che a proposte di interessi maggiori, ci cascano come dei birilli al booling. Ma anche qui mi domando : E' possibile che costoro qualche domandina non se la siano fatta e se hanno dei figli non abbiamo chiesto consiglio a costoro?
Poi c'e' un'altra categoria di persone e cioe quelledagli investimenti elevati. Queste non sono inesperte. Hanno rischiato e ora pretendono che sia la comunita a farsi carico dei loro rischi.
Le banche sono delle SPA come qualsiasi altra SPA e quindi se il governo dovesse andare incontro a costoro lo dovrebbero fare anche per tutti quei piccoli azionisti la cui fabbrica e' andata in malora.
Attenti su questo poiche l'europa non credo lo possa permettere. Si creerebbero dei precedenti dai quali sara poi difficile venirne fuori.
Dispiace ma gli errori si devono pagare siano fatti dai soliti furbetti che da noi. Non possiamo sempre cavarcela cosi facilmente e casomai pensare che sia il governo di turno a risolvere queste situazioni.
Io delle banche mi fido poco e di conseguenza mi adopero.
A mio suocero quando aveva ottant'anni gli e' stato proposto di investire una bella somma per un tempo di 10 anni. Ha accettato senza che nessuno sapesse poiche gli interessi buoni lo avevano invogliato.
Se le cose dovessero andargli male ora che e' vicino ai novanta, a chi dovremmo dare la colpa ? Al venditore o all'acquirente?
Certo, fare una proposta del genere ad un'ottantenne e' folle ma non c'e' legge che non lo permetta.
C'e' chi vende e chi acquista. Non bisogna essere sprovveduti soprattutto in questi anni
Tutto qui..
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Diario della caduta di un regime.
Hai ragione soprattutto nella tua ultima affermazione.pancho ha scritto:Quello che dici e' purtroppo la sacrosanta verita'.Maucat ha scritto:Ho sentito in questi giorni tante di quelle corbellerie dette sul caso delle 4 banche saltate.
Il problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
E' ovvio che comprare un'obbligazione che rendeva tra il 6% e il 7% mentre i BTP decennali rendevano l'1,54% qualche campanello d'allarme doveva farlo suonare nella testa del risparmiatore che non ricorda mai che quello che chiamiamo "interesse" è veramente "il premio al rischio" e quindi più è alto più grande è il rischio, come non vuole capire che concentrandosi su pochi o peggio un solo titolo aumenta il rischio e qui è la colpa delle Banche: non aver spiegato bene ai propri clienti i concetti di Rischio e Diversificazione per favorire solo il proprio tornaconto.
Le Banche poi specialmente quelle medie e piccole, sono troppo legate al clientelismo politico che le "obbliga" a fare prestiti certamente non di alto rating e quindi ad andare incontro poi a pesanti perdite finanziarie che minano la loro stabilità economica e qui il problema è la legislazione italiana che non colpisce in maniera adeguata gli autori di tali "reati" permettendo loro di farla relativamente franca e di arricchirsi indebitamente alle spalle del "parco buoi".
La soluzione sarebbe facile: colpire i colpevoli e chi non ha eseguito i dovuti controlli, colpire i mandanti politici di tali nefandezze, approvare anche in Italia leggi più severe sull'argomento come quelle presenti negli altri paesi civili... ma siamo in Italia e tutto questo come sempre non avverrà e tutto finirà a tarallucci e vino...
PS Non sono solo quelle 4 le banche a rischio in Italia ce ne sono molte altre...
Per quanto riguarda le obbligazioni subordinate, mi sembra che non ci sia ancora una legge specifica e che quindi siano date ad investitori qualificati e istituzionali appunto perché sono titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di una normale obbligazione senior.
Si dovra' fare per forza ma ora e' cosi', purtroppo
Se poi ci siano colpe specifiche, questo se la vedra' la magistratura.
Detto questo, bisogna fare anche delle distinzioni fra coloro che sono stati fregati .
Ci sono persone inesperte che a proposte di interessi maggiori, ci cascano come dei birilli al booling. Ma anche qui mi domando : E' possibile che costoro qualche domandina non se la siano fatta e se hanno dei figli non abbiamo chiesto consiglio a costoro?
Poi c'e' un'altra categoria di persone e cioe quelledagli investimenti elevati. Queste non sono inesperte. Hanno rischiato e ora pretendono che sia la comunita a farsi carico dei loro rischi.
Le banche sono delle SPA come qualsiasi altra SPA e quindi se il governo dovesse andare incontro a costoro lo dovrebbero fare anche per tutti quei piccoli azionisti la cui fabbrica e' andata in malora.
Attenti su questo poiche l'europa non credo lo possa permettere. Si creerebbero dei precedenti dai quali sara poi difficile venirne fuori.
Dispiace ma gli errori si devono pagare siano fatti dai soliti furbetti che da noi. Non possiamo sempre cavarcela cosi facilmente e casomai pensare che sia il governo di turno a risolvere queste situazioni.
Io delle banche mi fido poco e di conseguenza mi adopero.
A mio suocero quando aveva ottant'anni gli e' stato proposto di investire una bella somma per un tempo di 10 anni. Ha accettato senza che nessuno sapesse poiche gli interessi buoni lo avevano invogliato.
Se le cose dovessero andargli male ora che e' vicino ai novanta, a chi dovremmo dare la colpa ? Al venditore o all'acquirente?
Certo, fare una proposta del genere ad un'ottantenne e' folle ma non c'e' legge che non lo permetta.
C'e' chi vende e chi acquista. Non bisogna essere sprovveduti soprattutto in questi anni
Tutto qui..
un salutone
Io nelle banche ci lavoro da oltre 30 anni e siamo passati purtroppo da una situazione dove bastava rinnovare i BOT a oltre il 10% annuo alla situazione degli ultimi 10 anni dove per trovare un rendimento accettabile ci si deve inventare di tutto e di più.
Finché lo si fa insieme al cliente è un conto, lo si informa, si discute e poi "LUI" decide e non la Banca, ma quando di fronte alle masse del "parco buoi" manager senza scrupoli spingono i loro dipendenti a vendere di tutto a tutti i costi solo per rimpinguare il conto economico e i super-premi e bonus dei manager stessi (ai dipendenti ne rimane ben poco credimi) allora dovrebbero entrare in azione i controlli e la vigilanza degli organi preposti.
Invece tutto tace e italicamente va tutto in "caciara" e a rimetterci oltre ai dipendenti "onesti" e non "squali in carriera" sono gli ignavi e non ignari risparmiatori, ignavi perché per pigrizia e ingordigia non verificano i rischi a cui vanno incontro solo per il miraggio di un tasso assolutamente fuori mercato. E' strano che nessuno si insospettisca se una banca offre un tasso 4 o 5 volte superiore al normale (anzi si parla male delle altre banche considerate "tirchie") mentre nessuno comprerebbe un IPhone 6s nuovo a 100€ anziché 700€ in un negozio senza insospettirsi...
La Banca non è un'associazione a delinquere è una SpA che deve guadagnare altrimenti chiude, o ritorniamo ai tempi ante 1991 e legge Amato e ricreiamo le banche di diritto pubblico oppure dobbiamo accettare il fatto che le banche non sono tutte uguali e quindi qualcuna può anche fallire e chi apre un c/c, vuole investire o chiedere un prestito ci deve pensare bene dove lo fa prima di farlo oltre a chiedere il tasso di interesse applicato e ragionare solo su quello...
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- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Diario della caduta di un regime.
Sono in perfetta sintonia con te, Maurizio.Maucat ha scritto:Hai ragione soprattutto nella tua ultima affermazione.pancho ha scritto:Quello che dici e' purtroppo la sacrosanta verita'.Maucat ha scritto:Ho sentito in questi giorni tante di quelle corbellerie dette sul caso delle 4 banche saltate.
Il problema è purtroppo molto più semplice: la colpa è di chi non ha vigilato!
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
E' ovvio che comprare un'obbligazione che rendeva tra il 6% e il 7% mentre i BTP decennali rendevano l'1,54% qualche campanello d'allarme doveva farlo suonare nella testa del risparmiatore che non ricorda mai che quello che chiamiamo "interesse" è veramente "il premio al rischio" e quindi più è alto più grande è il rischio, come non vuole capire che concentrandosi su pochi o peggio un solo titolo aumenta il rischio e qui è la colpa delle Banche: non aver spiegato bene ai propri clienti i concetti di Rischio e Diversificazione per favorire solo il proprio tornaconto.
Le Banche poi specialmente quelle medie e piccole, sono troppo legate al clientelismo politico che le "obbliga" a fare prestiti certamente non di alto rating e quindi ad andare incontro poi a pesanti perdite finanziarie che minano la loro stabilità economica e qui il problema è la legislazione italiana che non colpisce in maniera adeguata gli autori di tali "reati" permettendo loro di farla relativamente franca e di arricchirsi indebitamente alle spalle del "parco buoi".
La soluzione sarebbe facile: colpire i colpevoli e chi non ha eseguito i dovuti controlli, colpire i mandanti politici di tali nefandezze, approvare anche in Italia leggi più severe sull'argomento come quelle presenti negli altri paesi civili... ma siamo in Italia e tutto questo come sempre non avverrà e tutto finirà a tarallucci e vino...
PS Non sono solo quelle 4 le banche a rischio in Italia ce ne sono molte altre...
Per quanto riguarda le obbligazioni subordinate, mi sembra che non ci sia ancora una legge specifica e che quindi siano date ad investitori qualificati e istituzionali appunto perché sono titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di una normale obbligazione senior.
Si dovra' fare per forza ma ora e' cosi', purtroppo
Se poi ci siano colpe specifiche, questo se la vedra' la magistratura.
Detto questo, bisogna fare anche delle distinzioni fra coloro che sono stati fregati .
Ci sono persone inesperte che a proposte di interessi maggiori, ci cascano come dei birilli al booling. Ma anche qui mi domando : E' possibile che costoro qualche domandina non se la siano fatta e se hanno dei figli non abbiamo chiesto consiglio a costoro?
Poi c'e' un'altra categoria di persone e cioe quelledagli investimenti elevati. Queste non sono inesperte. Hanno rischiato e ora pretendono che sia la comunita a farsi carico dei loro rischi.
Le banche sono delle SPA come qualsiasi altra SPA e quindi se il governo dovesse andare incontro a costoro lo dovrebbero fare anche per tutti quei piccoli azionisti la cui fabbrica e' andata in malora.
Attenti su questo poiche l'europa non credo lo possa permettere. Si creerebbero dei precedenti dai quali sara poi difficile venirne fuori.
Dispiace ma gli errori si devono pagare siano fatti dai soliti furbetti che da noi. Non possiamo sempre cavarcela cosi facilmente e casomai pensare che sia il governo di turno a risolvere queste situazioni.
Io delle banche mi fido poco e di conseguenza mi adopero.
A mio suocero quando aveva ottant'anni gli e' stato proposto di investire una bella somma per un tempo di 10 anni. Ha accettato senza che nessuno sapesse poiche gli interessi buoni lo avevano invogliato.
Se le cose dovessero andargli male ora che e' vicino ai novanta, a chi dovremmo dare la colpa ? Al venditore o all'acquirente?
Certo, fare una proposta del genere ad un'ottantenne e' folle ma non c'e' legge che non lo permetta.
C'e' chi vende e chi acquista. Non bisogna essere sprovveduti soprattutto in questi anni
Tutto qui..
un salutone
Io nelle banche ci lavoro da oltre 30 anni e siamo passati purtroppo da una situazione dove bastava rinnovare i BOT a oltre il 10% annuo alla situazione degli ultimi 10 anni dove per trovare un rendimento accettabile ci si deve inventare di tutto e di più.
Finché lo si fa insieme al cliente è un conto, lo si informa, si discute e poi "LUI" decide e non la Banca, ma quando di fronte alle masse del "parco buoi" manager senza scrupoli spingono i loro dipendenti a vendere di tutto a tutti i costi solo per rimpinguare il conto economico e i super-premi e bonus dei manager stessi (ai dipendenti ne rimane ben poco credimi) allora dovrebbero entrare in azione i controlli e la vigilanza degli organi preposti.
Invece tutto tace e italicamente va tutto in "caciara" e a rimetterci oltre ai dipendenti "onesti" e non "squali in carriera" sono gli ignavi e non ignari risparmiatori, ignavi perché per pigrizia e ingordigia non verificano i rischi a cui vanno incontro solo per il miraggio di un tasso assolutamente fuori mercato. E' strano che nessuno si insospettisca se una banca offre un tasso 4 o 5 volte superiore al normale (anzi si parla male delle altre banche considerate "tirchie") mentre nessuno comprerebbe un IPhone 6s nuovo a 100€ anziché 700€ in un negozio senza insospettirsi...
La Banca non è un'associazione a delinquere è una SpA che deve guadagnare altrimenti chiude, o ritorniamo ai tempi ante 1991 e legge Amato e ricreiamo le banche di diritto pubblico oppure dobbiamo accettare il fatto che le banche non sono tutte uguali e quindi qualcuna può anche fallire e chi apre un c/c, vuole investire o chiedere un prestito ci deve pensare bene dove lo fa prima di farlo oltre a chiedere il tasso di interesse applicato e ragionare solo su quello...
Finché gli investitori non crescono "culturalmente" sul come funziona ano queste società bancarie e. In solo, saranno sempre i primi a rimetterci.
Dare poi la colpa ad il singolo interlocutore bancario e' riduttivo poiche costoro sono assillati dai loro vertici a vendere tutto quello che può portare più utili alla societa(bancaria) o l'alternativa e' quella di licenziarsi .
Improbabile questa visto i tempi che corriamo.
Morte tua vita mia non lo si deve attribuire ai semplici dipendenti. È' il sistema che non funziona e bisogna cambiarlo.
Vale sempre il detto che la legge non ammette ignoranza e questo è questo vale per tutto.
Dobbiamo sempre più informarci in tutti i campi poiche le regole di questa globalizzazione ce lo impone. Risoveremo molti dei ns. dubbi e la politica stessa sicuramente ne trarra' dei vantaggi.
Molte di queste situazioni politiche derivano spesso dalla ns. ignoranza e poi quando ci cadono addosso vorremmo solo allora fare la rivoluzione ma purtroppo ci troveremo e si trovano costoro ad essere da soli.
Da soli a fare quello che per anni non hanno voluto fare e magari ora, come ho sentito nel servizio di Piazza Pulita di ieri sera: Ci rimborsino con i soldi che ora danno agli immigrati".
Tipica ignoranza di coloro che per anni, forse, non si son interessati dei problemi della comunita e quindi di tutti noi e ora vorrebbero che lo stato risolvesse i loro specifici errori.
Roba da matti!!!
Ora staremo a vedere se questo governo si dimostra ancora di essere populista visto che questo termine lo affibia molto volentieri ad altri.
Pero'...... non e' un termine cosi dispregevole se leggiamo la Treccani.
Per concludere voglio far presente che i soldi non sono tutto nella vita per cui con l'accumulare, accumulare, accumulare si diventa poi schiavi del denaro e diventi tu stesso parte del danaro .
Se un giorno sfortunato questi li dovessi perdere diventi immediatamente un nulla e quindi puoi fare questi gesti inconsulti.
Accontentarsi del dovuto e' sempre la cosa migliore e sicura e ti rende la vita più facile e più felice.
Certo, l'incertezza che ti crea questo Paese sul domani non ti aiuta, anzi ma questo non puo' giustificare l'eccessivo risparmio tipico degli italiani. Se i soldi ti bastano e ne avanzi e' giusto pensare anche ai sfortunati figli ma non andar oltre ai nipoti e ai pronipoti.
Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Diario della caduta di un regime.
Che quelle 4 banche fossero al collasso si sapeva da tempo nell'ambiente bancario e Bankit aveva mandato i suoi ispettori ma a fare che? Perché non aveva verificato nel tempo come dovrebbe fare per tutte le banche la situazione patrimoniale e lo stato degli affidamenti?
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
Maucat
La storia dell’umanità è la somma infinita dei fallimenti delle singole tribù nel corso della loro evoluzione.
A momenti di solidarietà e manifestazioni di umanità, a seguito di momenti tormentati come il fascismo di nota memoria in tempi recenti, e a momenti di terrore come la guerra, seguono sempre momenti di normale decomposizione quando si torna alla così detta ”normalità”. Tempi in cui ci si dimentica della solidarietà e dell’umanità con una velocità della luce.
Questo accade regolarmente in tutte le tribù del pianeta. Da noi negli ultimi duecento anni subiamo l’aggravante di un dna tendente alla mafiosità.
Poi incide fortemente il fattore culturale.
Nell’estate appena trascorsa, Elio Lannutti ha dato alle stampe il libro : LA BANDA D’ITALIA.
http://www.illibraio.it/inchiesta-banca ... ti-235286/
Queste cose ad un certo livello erano a conoscenza.
Non che La Banda d’Italia ai tempi di Ciampi fosse un convento di Orsoline.
Ma questa non ha paragone. La degenerazione all’ennesima potenza.
Perché l'Autorità preposta all'applicazione della normativa MIFID (i famosi profili di rischio sugli investimenti) non ha verificato i collocamenti di queste banche?
Perché la CONSOB ha autorizzato quelle banche a emettere Obbligazioni subordinate (che normalmente sono destinate agli investitori qualificati e istituzionali essendo titoli dall'alto rendimento e dal rischio molto più elevato di un'obbligazione senior) da vendere ai normali risparmiatori?
Maucat
La storia dell’umanità è la somma infinita dei fallimenti delle singole tribù nel corso della loro evoluzione.
A momenti di solidarietà e manifestazioni di umanità, a seguito di momenti tormentati come il fascismo di nota memoria in tempi recenti, e a momenti di terrore come la guerra, seguono sempre momenti di normale decomposizione quando si torna alla così detta ”normalità”. Tempi in cui ci si dimentica della solidarietà e dell’umanità con una velocità della luce.
Questo accade regolarmente in tutte le tribù del pianeta. Da noi negli ultimi duecento anni subiamo l’aggravante di un dna tendente alla mafiosità.
Poi incide fortemente il fattore culturale.
Nell’estate appena trascorsa, Elio Lannutti ha dato alle stampe il libro : LA BANDA D’ITALIA.
http://www.illibraio.it/inchiesta-banca ... ti-235286/
Queste cose ad un certo livello erano a conoscenza.
Non che La Banda d’Italia ai tempi di Ciampi fosse un convento di Orsoline.
Ma questa non ha paragone. La degenerazione all’ennesima potenza.
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