PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
camillobenso
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da camillobenso »

lilly ha scritto:Bisogna incentivare l'utilizzo di pannelli solari che diminuiscono in modo drastico le polveri sottili il cui rischio è di provocare l'aumento della spesa sanitaria.I pannelli solari che possono essere sia per uso civile ed industriale danno un risparmio del 60% sull'utenza.Anche gli alberi in città sono importanti perche con la fotosintesi clorofilliana trasformano l'enidrite carbonica in ossigeno.Per il resto in città si cammina a piedi e si utilizzano tramvie e metropolitano e solo se necessario l'auto dotata di freni elettromagnetici perche il consumo dei vecchi freni a disco provocano le polveri sottili.Matteo Renzi dopo i dati sull'inquinamento utilizzerà i pattini per andare da Palazzo Chigi al parlamento

Bisogna incentivare l'utilizzo di pannelli solari che diminuiscono in modo drastico le polveri sottili

Con l'occasione riprendo un vecchio pallino personale, già presentato qualche anno fa sui forum che hanno anticipato questo.

Compresi gli elementi architettoni, quali sono i pregi e i difetti di poter coprire(per il momento come prova), l'autostrada del Sole?


Il vostro parere.
lilly
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da lilly »

Per pannelli solari non intendevo solo quelli fotoivoltaici che ormai possono coprire il 90% del fabbisogno di una piccola industria e che sono per l'energia elettrica ,ma i pannelli solari per l'acqua calda e il riscaldamento che hanno una bella resa possono coprire al di là del 60% dei consumi dell'utenza domestica ed industriale ma iol bello è che questa energia non si paga a differenza di quelle derivanti dai combustibili fossili e rappresenta un grande risparmio sull'utenza del gas e dell'energia elettrica sia per gli usi civili che industriale ed emissioni inquinanti praticamente nulle
pancho
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
lilly ha scritto:Bisogna incentivare l'utilizzo di pannelli solari che diminuiscono in modo drastico le polveri sottili il cui rischio è di provocare l'aumento della spesa sanitaria.I pannelli solari che possono essere sia per uso civile ed industriale danno un risparmio del 60% sull'utenza.Anche gli alberi in città sono importanti perche con la fotosintesi clorofilliana trasformano l'enidrite carbonica in ossigeno.Per il resto in città si cammina a piedi e si utilizzano tramvie e metropolitano e solo se necessario l'auto dotata di freni elettromagnetici perche il consumo dei vecchi freni a disco provocano le polveri sottili.Matteo Renzi dopo i dati sull'inquinamento utilizzerà i pattini per andare da Palazzo Chigi al parlamento
Bisogna incentivare l'utilizzo di pannelli solari che diminuiscono in modo drastico le polveri sottili

Con l'occasione riprendo un vecchio pallino personale, già presentato qualche anno fa sui forum che hanno anticipato questo.

Compresi gli elementi architettoni, quali sono i pregi e i difetti di poter coprire(per il momento come prova), l'autostrada del Sole?


Il vostro parere.
Secondo il mio umile parere tutto quello che va verso il risparmio energetico anche se non trascuro del tutto le critiche di Sgarbi, va nella giusta direzione e che queste soluzioni debbano sempre nascere nell'ottica del continuo miglioramento.

Detto questo, però, se non segue la strada pari passo con la diminuzione dei prezzi al consumo, credo che non abbiano tutta la giusta attenzione da parte del singolo utente.

Prendiamo a caso (?) la benzina:
Qualora la potessimo (?) sostituire, qualcuno potrebbe dire:MAGARIII!!

A questo punto dove sarebbero spostate tutte le accise ora in carico a questo prodotto http://www.leggioggi.it/2014/08/30/tass ... i-veicoli/ e che in parte sostengono l'economia attuale?

Non sarebbero eliminate. Sarebbero solamente spostate da un'altra parte.

Allora, e concludo, se tutto questo va verso una sola direzione per quanto giusta che sia, puo avere un' impatto sulla popolazione che non corrisponde all'importanza della soluzione.
Questo vale per tutto il discorso energetico anche se sono state decise le detrazioni fiscali. E speriamo che tengano! http://www.pmi.it/tag/incentivi-rinnovabili

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
iospero
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da iospero »

Non dimentichiamo il principio delle pompe di calore.
Infatti Una pompa di calore assorbe un 1 kW di energia elettrica e ne rilascia fino a 4 di energia termica, la caldaia tradizionale ha un rendimento che non arriva a 1”.

Oltretutto è possibile fare contratti energetici per i dispositivi a bassa tensione e alto uso, come appunto le pompe di calore, in modo da installare un secondo contatore con tariffa agevolata, invece di dover trasformare il primo dai 3 kW tipicamente adottati dai residenziali a un contratto superiore ai 4 kW.

Per rendere l'idea della convenienza, un chilowattora con normale elettricità costa 0,22 euro, mentre un kWh termico con la pompa di calore costa 0,063 €.
lilly
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da lilly »

Gli elementi archdettonici si possono migliorare.Per ex pensiamo alle pale eoliche che potrebbero essere trasparenti.Ma per quel che riguarda il vento gli elementi archidettonici si eliminano se si sfrutta l'energia del vento sulle grandi arterie provocata dal moto ondoso dei veicoli dal momento che abbiamo poco vento sulle colline.Ci sarebbero delle mini pale sull'arteria stradale o sulle pareti delle gallerie che non si vedono.Invece per i pannelli fotovoltaici esistono le centrali magari circondate da alberi ma è possibile realizzarli come grattacielo.Per ex un grattacielo dove al posto delle vetrate ci sono dei pannelli fotovolaici.Le osservazioni sull'aspetto esteriore non si possono trascurare.Infatti secondo la costituzione la Repubblica tutela il paesaggio naturalistico e artistico del paese
camillobenso
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da camillobenso »

lilly ha scritto:Gli elementi archdettonici si possono migliorare.Per ex pensiamo alle pale eoliche che potrebbero essere trasparenti.Ma per quel che riguarda il vento gli elementi archidettonici si eliminano se si sfrutta l'energia del vento sulle grandi arterie provocata dal moto ondoso dei veicoli dal momento che abbiamo poco vento sulle colline.Ci sarebbero delle mini pale sull'arteria stradale o sulle pareti delle gallerie che non si vedono.Invece per i pannelli fotovoltaici esistono le centrali magari circondate da alberi ma è possibile realizzarli come grattacielo.Per ex un grattacielo dove al posto delle vetrate ci sono dei pannelli fotovolaici.Le osservazioni sull'aspetto esteriore non si possono trascurare.Infatti secondo la costituzione la Repubblica tutela il paesaggio naturalistico e artistico del paese


SMS per Lilly




Vedi, caro lilly, finché avremo a che fare con gente come i signori de "Il Giornale"
non ne verremo mai a capo.


Noi paghiamo i rifiuti, i nordici ci guadagnano

L'Italia ogni anno sborsa 150 milioni per esportarli in Austria e Olanda. Dove li usano (gratis) per riscaldare case e uffici
Angelo Allegri - Lun, 04/01/2016 - 20:36
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I treni carichi di immondizia, almeno due o tre alla settimana, risalgono lentamente la Penisola fino al confine austriaco. Molti si fermano in riva al Danubio, non lontano da Vienna, alcuni proseguono fino in Ungheria o in Slovacchia. Poi ci sono le navi, stracolme di pattume: partono di solito dalla Campania e attraccano in Olanda, vicino a Rotterdam, o in Spagna, a Palma di Maiorca.

È il made in Italy che sarebbe meglio non avere, che anziché farci guadagnare ci costa soldi, che arricchisce gli altri e impoverisce noi.

Nel 2014, secondo l'annuale rapporto dell'Ispra, l'Italia ha esportato più di 320mila tonnellate di rifiuti urbani: non riusciamo a trattarli, non sappiamo dove metterli e allora li regaliamo.

Ma non è un regalo gratis: se mettiamo insieme i costi per il pre-trattamento (indispensabile per fare viaggiare l'immondizia), quelli per il trasporto, e le tasse che versiamo ai Paesi d'arrivo, lo scherzo ci costa quasi 150 milioni l'anno.


Soldi che noi paghiamo e che vanno a beneficio dei contribuenti dei Paesi che accolgono a braccia aperte i nostri rifiuti. Sì, perché l'immondizia tricolore all'estero viene bruciata e utilizzata per produrre energia o calore da riscaldamento: dall'Austria all'Olanda, fino a Budapest a Copenaghen interi quartieri sono riscaldati a spese nostre. Noi paghiamo i costi, all'estero risparmiano in metano e olio combustibile (e in più, come vedremo, ci guadagnano in termini di minor inquinamento).

Al danno si aggiunge la beffa considerando che ai 150 milioni di cui sopra dobbiamo aggiungere le multe che periodicamente l'Unione europea ci appioppa per l'ostinazione nel non rispettare le norme europee sui rifiuti, per le discariche abusive e lo smaltimento irregolare. In un'audizione parlamentare del ministro per l'Ambiente Galletti che risale alla primavera scorsa, si mettevano in fila sanzioni per 200 milioni, che nella maggior parte dei casi si ripetono anno dopo anno. «Tra noi e molti Paesi europei, soprattutto del Nord Europa, c'è una differenza di fondo», spiega Nadia Ramazzini, giurista ambientale che con Daniele Fortini, numero uno dell'Ama, l'azienda dei rifiuti romana, ha pubblicato di recente un libro sull'argomento (La raccolta differenziata, Ediesse editore). «All'estero quella dei rifiuti viene considerata una filiera industriale vera e propria, in cui l'immondizia diventa una risorsa preziosa.

Qui da noi a farla da padrone sono invece gli aspetti ideologici».


LA PARALISI

Proprio l'ideologia e la cattiva politica sono le protagoniste del braccio di ferro che da mesi si trascina tra governo e Conferenza delle Regioni sulla costruzione di una decina di nuovi inceneritori (da affiancare alla cinquantina scarsa già esistente), che potrebbero contribuire a superare l'endemica emergenza rifiuti della Penisola. Il via libera ai lavori era contenuto nel cosiddetto decreto «Sblocca Italia» approvato nel novembre 2014. Nel testo i termovalorizzatori vengono definiti «infrastrutture e insediamenti strategici di interesse nazionale», si stabiliscono procedure di autorizzazione semplificate. Quando il ministero dell'Ambiente, come previsto, ha messo a punto il decreto legislativo per passare alla fase operativa, le Regioni hanno però alzato un pesantissimo fuoco di sbarramento.

Dal governatore pugliese Michele Emiliano e da quello siciliano Rosario Crocetta le proteste più vivaci: «Io i termovalorizzatori non li farò mai», ha dichiarato platealmente quest'ultimo. Il piemontese Sergio Chiamparino, prima di dare le dimissioni da presidente dalla Conferenza delle Regioni, ha chiesto con una lettera l'istituzione di una «cabina di regia» in cui le decisioni venissero condivise. Il ministro ha risposto che un accordo è possibile ma che non possono essere messe in discussione le scelte già definite, e cioè fondamentalmente quella di costruire i nuovi termovalorizzatori, e così il braccio di ferro è ripreso. In gennaio è previsto un nuovo round di incontri, ma intanto, dopo più di un anno dalla decisione, gli inceneritori sono ancora un lontano progetto.


IL BLUFF DEI GOVERNATORI

Il mantra dei governatori regionali contrari ai termovalorizzatori è il richiamo alla raccolta differenziata. E il riferimento sarebbe serissimo se non fossero proprio le legislazioni regionali a trasformarlo in un paravento che sta tra l'ipocrisia e la truffa vera e propria. Per rendersene conto basta guardare ai 20 Piani regionali di gestione dei rifiuti urbani. «Tutti partono da un presupposto», spiega la già citata Ramazzini. «Che l'obiettivo di raccolta differenziata fissato dalla legge, che era al 65% per l'ormai lontano 2012, sia stato raggiunto. Quindi non resta che da provvedere gli impianti per trattare e smaltire il restante 35%. Il problema è che in quasi tutte le Regioni la raccolta differenziata è ben al di sotto della soglia prevista per legge. E quindi impianti e discariche ufficiali non bastano mai». Per dare un'idea di quanto la maggior parte dei piani regionali siano fasulli basta passare in rassegna le cifre reali sulla raccolta differenziata nelle varie parti della Penisola. Le uniche ad avvicinarsi all'obiettivo del 65% sono Veneto e Trentino Alto Adige (entrambe al 64,6%), ma ci sono Regioni come Molise (19,9%), Calabria (14,8%) o Sicilia, al 13,3%, con Province come Enna o Siracusa tra il 6 e il 7%.

Eppure nella legislazione regionale tutti sono alla soglia magica del 65%. Ed è per questo che nemmeno l'inadempiente Sicilia ha «ufficialmente» bisogno di inceneritori. Quanto a questi ultimi hanno un tradizionale nemico negli ecologisti. All'annuncio dei nuovi impianti associazioni come il Wwf si sono stracciate le vesti contro «una politica retrograda che non ha spazio in Europa e non ha futuro in Italia» e hanno avanzato la richiesta di rito: «definire piani regionali di gestione del riciclo dei rifiuti, che puntino decisamente alla loro riduzione, al riuso e al riciclaggio dei materiali». A parte il riferimento ai piani regionali (si spera diversi da quelli attuali) è anche l'affermazione sull'Europa ad apparire temeraria. Perché nel resto del continente, soprattutto nel virtuoso Nord, riciclo e inceneritori non sono affatto visti in contrapposizione. Anzi, come dimostra il grafico pubblicato in questa pagina, sono proprio i Paesi più attenti al riuso dei rifiuti a scegliere i termovalorizzatori, respingendo il tradizionale deposito in discarica (ormai ridotto a zero in Germania, il Paese che ha inventato le moderne metodologie di riciclo e che «brucia» i rifiuti in una percentuale praticamente doppia rispetto all'Italia). Il problema è che nel resto d'Europa la pensano in maniera esattamente opposta rispetto agli ecologisti italiani. La Svezia, per esempio, bruciando i rifiuti scalda circa 800mila abitazioni e produce energia elettrica per 250mila. Per raggiungere l'obiettivo importa ogni anno un milione di tonnellate di immondizia. Un Paese di sconsiderati inquinatori? Non sembrerebbe.



RISPARMI EUROPEI

Secondo le cifre ufficiali il risparmio nell'uso di olio combustibile è pari a 1,1 milioni di metri cubi e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica è pari a quella prodotta da 600mila automobili. Perché a parità di calore prodotto, secondo studi come quelli dell'Epa, l'agenzia dell'ambiente Usa, i termovalorizzatori hanno meno impatto ambientale della maggior parte delle altre centrali e inquinano più o meno come una piccola azienda. Si spiegano così scelte a prima vista incomprensibili se viste dall'Italia, come gli inceneritori nel pieno centro di Vienna (uno disegnato dall'architetto ecologista Hundertwasser) o quelli metropolitani di Parigi. Il caso più estremo è quello della mecca del lusso e dei miliardari di mezzo mondo: il principato di Monaco. In pieno centro, a due passi dall'ospedale intitolato alla principessa Grace e a un tiro di schioppo dalla residenza dei principi, sono accese le caldaie dell'inceneritore di Fontvieille.Quanto all'Italia, abbiamo altri pensieri: ridurre al minimo i danni ecologici legati al mancato smaltimento di 6 milioni di tonnellate di ecoballe sparsi in giro per la Campania; pagare le multe per la discarica romana di Malagrotta (un inferno di immondizia grande come 300 campi di calcio); bonificare e possibilmente chiudere oltre 100 discariche che l'Unione europea considera un pericolo per la salute pubblica. Gli inceneritori, però, per carità, non li vogliamo. Tanto peggio per i principi di Monaco.
lilly
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da lilly »

Quelli del cdx hanno fatto sempre cosi anche di fronte all'evidenza degli sconvolgimenti climatici e alla pericolosità del nucleare.Il cdx it is and conservative
cielo 70
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da cielo 70 »

lilly ha scritto:Per pannelli solari non intendevo solo quelli fotoivoltaici che ormai possono coprire il 90% del fabbisogno di una piccola industria e che sono per l'energia elettrica ,ma i pannelli solari per l'acqua calda e il riscaldamento che hanno una bella resa possono coprire al di là del 60% dei consumi dell'utenza domestica ed industriale ma iol bello è che questa energia non si paga a differenza di quelle derivanti dai combustibili fossili e rappresenta un grande risparmio sull'utenza del gas e dell'energia elettrica sia per gli usi civili che industriale ed emissioni inquinanti praticamente nulle
Poi c'era anche il solare termodinamico di Rubbia che si poteva usare di notte o quando il cielo è nuvoloso. Ma l'Italia ha puntato sulle perforazioni per cercare il petrolio.
pancho
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Re: PARIGI : LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA

Messaggio da pancho »

ambiamenti climatici: le opinioni di Zichichi e Rubbia
By Edoardo Capuano - Posted on 04 gennaio 2016
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Rubbia e Zichichi“Proibiamo di immettere veleni nell’aria con leggi draconiane” ma ricordiamoci che “l’effetto serra è un altro paio di maniche, e noi umani c’entriamo poco. Sfido i climatologi a dimostrarmi che tra cento anni la Terrà sarà surriscaldata. La storia del climate change è un’opinione, un modello matematico che pretende di dimostrare l’indimostrabile”.

Antonio Zichichi, 85 anni, in una intervista a Il Mattino avverte: “Noi studiosi possiamo dire a stento che tempo farà tra quindici giorni, figuriamoci tra cento anni”. E poi si chiede Zichichi: “In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della Terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili? Divinazioni”.

Lo scienziato spiega che “per dire che tempo farà tra molti anni, dovremmo potere descrivere l’evoluzione del tempo istante per istante sia nello spazio che nel tempo. Ma questa evoluzione si nutre anche di cambiamenti prodotti dall’evoluzione stessa. È un sistema a tre equazioni che non ha soluzione analitica”.

Quindi perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale?

“Perché hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna. Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari. Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione. Ma il metodo scientifico è un’altra cosa”.

E “occorre distinguere nettamente tra cambio climatico e inquinamento. L’inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l’operato dell’uomo. Ma attribuire alla responsabilità umana il surriscaldamento globale è un’enormità senza alcun fondamento: puro inquinamento culturale. L’azione dell’uomo incide sul clima per non più del dieci per cento. Al novanta per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali a oggi gli scienziati, come dicevo, non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future. Ma io sono ottimista”.


Carlo Rubbia, fisico italiano, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984, smonta la grande bufala dei cambiamenti climatici.

Il discorso è stato tenuto al Senato nel 2014.

Malgrado ormai molti scienziati abbiamo apertamente denunciato la frode del global warming, Bergoglio, la Boldrini ed i suoi accoliti di sinistra (che scienziati non sono) continuano a imperterriti a prendere in giro i cittadini con un mostruoso spreco di denaro pubblico e parlando di riscaldamento globale e fantomatici “migranti climatici”.
http://www.ecplanet.com/node/4894
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:shock: :shock: :shock: :shock: :o :o :o :?: :?: :?:
A questo punto chi devo ascoltare? Tiro a sorte?

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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