Integrazione, razzismo e razzismo inverso
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo Levi
Tu passerai per il camino
Tu passerai per il camino : vita e morte a Mauthausen
Pappalettera, Vincenzo
Mursia - 1965
Memorie di Vincenzo Pappalettera, partigiano e scrittore milanese arrestato in Brianza per reati politici nel 1943 e deportato nel lager di Mauthausen. La narrazione inizia con il racconto della liberazione del lager per poi ripercorrere a ritroso il momento dell'arresto, la vita quotidiana del lager - al quale viene dato ampio risalto - la liberazione e l'attesa del ritorno a casa. In appendice contiene una breve storia su Mauthausen e i suoi sottocampi, una bibliografia e l'elenco delle italiane e degli italiani deportati a Mauthausen. (A5)
"Tu passerai per il camino" è stata la minaccia che per anni i kapò e gli aguzzini nazisti hanno ripetuto ai prigionieri del campo di Mauthausen. Un riferimento esplicito e crudele ai forni crematori, una frase che è diventata sinonimo di morte. Vincenzo Pappalettera aveva venticinque anni quando fu deportato. Vent'anni dopo la liberazione ha raccontato in questo libro l'orrore di quei giorni. Per chi è morto, per i molti che non sanno e i troppi che non vogliono sapere, per gli increduli in buona e mala fede e per le generazioni future.
Ai fini dei risultati finali, che differenza fa se la morte avviene nelle camere a gas oppure nei forni crematori invece che in altro modo??????
Da Wikipedia:
Campo di sterminio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un campo di sterminio, in lingua tedesca Vernichtungslager, è un campo il cui scopo unico o principale è quello di uccidere i prigionieri che vi giungono. Questi centri di annientamento furono creati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per attivare la cosiddetta soluzione finale del problema ebraico, che consisteva nell'uccisione di tutti gli ebrei d'Europa compresi nella sfera d'influenza politico-militare del Terzo Reich.
Creati sulla base di un complesso ed efficiente programma organizzativo, i campi di sterminio nazisti causarono la morte di circa sei milioni di ebrei e costituiscono l'unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un'intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. L'attività di annientamento dei campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più tragica dell'Olocausto.
L'uso dell'espressione "campo di sterminio" per descrivere realtà differenti dai centri di sterminio nazisti della "soluzione finale", è materia di dibattito e non trova ampia diffusione nella storiografia
La macchina della morte
Le operazioni di annientamento delle vittime, uomini, vecchi, donne e bambini, erano l'elemento costitutivo dei centri di sterminio ed erano accuratamente pianificate ed organizzate dall'amministrazione e dal personale, secondo procedure dettagliate dirette a velocizzare il meccanismo massimizzandone l'efficienza omicida, a schiacciare con la violenza ogni opposizione, a mantenere il più possibile la calma e la disciplina tra i deportati con il rigore dell'autorità e con artifizi e inganni rassicuranti. Il meccanismo, nonostante errori e incidenti, venne perfezionato e per la sua capacità di distruzione e impersonalità industriale divenne noto tra le SS come am laufenden band, "il nastro trasportatore"[75].
Quello che su Wikipedia manca è il dato che la scelta di questa eliminazione di massa di tipo industriale era stata fatta anche su basi economiche. Perché era la meno dispendiosa.
Anche i crukken nazi ci tenevano al denaro.
Ieri:
Naufragio nell’Egeo, 39 migranti morti: almeno cinque sono bambini
Sono 3.419 i migranti morti nel Mediterraneo nel 2014
Secondo i dati annunciati dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati almeno 3.419 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo da gennaio 2014, la traversata è diventa così la “strada più mortale del mondo”.
Secondo il TG7 delle 13,30 i morti sono raddoppiati. Per il momento non sono disponibili i dati delle Nazioni Unite RLATIVI AL 2015.
Disponiamo però i dati del settembre 2015.
Migranti, oltre 400mila nel 2015 dal Mediterraneo: "Il doppio ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cronaca
11 set 2015 - Migranti, oltre 400mila nel 2015 dal Mediterraneo: “Il doppio rispetto al 2014″ ... migrazioni nel 2015 in Grecia, Italia, Spagna e Malta sono arrivate 432mila persone. ... Nel 2014 nei quattro Paesi citati dall'organizzazione erano giunte ... accogliamo tutti quanti senza limiti e distinzioni, perché dovrebberò ...
CONTINUA
Primo Levi
Tu passerai per il camino
Tu passerai per il camino : vita e morte a Mauthausen
Pappalettera, Vincenzo
Mursia - 1965
Memorie di Vincenzo Pappalettera, partigiano e scrittore milanese arrestato in Brianza per reati politici nel 1943 e deportato nel lager di Mauthausen. La narrazione inizia con il racconto della liberazione del lager per poi ripercorrere a ritroso il momento dell'arresto, la vita quotidiana del lager - al quale viene dato ampio risalto - la liberazione e l'attesa del ritorno a casa. In appendice contiene una breve storia su Mauthausen e i suoi sottocampi, una bibliografia e l'elenco delle italiane e degli italiani deportati a Mauthausen. (A5)
"Tu passerai per il camino" è stata la minaccia che per anni i kapò e gli aguzzini nazisti hanno ripetuto ai prigionieri del campo di Mauthausen. Un riferimento esplicito e crudele ai forni crematori, una frase che è diventata sinonimo di morte. Vincenzo Pappalettera aveva venticinque anni quando fu deportato. Vent'anni dopo la liberazione ha raccontato in questo libro l'orrore di quei giorni. Per chi è morto, per i molti che non sanno e i troppi che non vogliono sapere, per gli increduli in buona e mala fede e per le generazioni future.
Ai fini dei risultati finali, che differenza fa se la morte avviene nelle camere a gas oppure nei forni crematori invece che in altro modo??????
Da Wikipedia:
Campo di sterminio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un campo di sterminio, in lingua tedesca Vernichtungslager, è un campo il cui scopo unico o principale è quello di uccidere i prigionieri che vi giungono. Questi centri di annientamento furono creati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per attivare la cosiddetta soluzione finale del problema ebraico, che consisteva nell'uccisione di tutti gli ebrei d'Europa compresi nella sfera d'influenza politico-militare del Terzo Reich.
Creati sulla base di un complesso ed efficiente programma organizzativo, i campi di sterminio nazisti causarono la morte di circa sei milioni di ebrei e costituiscono l'unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un'intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. L'attività di annientamento dei campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più tragica dell'Olocausto.
L'uso dell'espressione "campo di sterminio" per descrivere realtà differenti dai centri di sterminio nazisti della "soluzione finale", è materia di dibattito e non trova ampia diffusione nella storiografia
La macchina della morte
Le operazioni di annientamento delle vittime, uomini, vecchi, donne e bambini, erano l'elemento costitutivo dei centri di sterminio ed erano accuratamente pianificate ed organizzate dall'amministrazione e dal personale, secondo procedure dettagliate dirette a velocizzare il meccanismo massimizzandone l'efficienza omicida, a schiacciare con la violenza ogni opposizione, a mantenere il più possibile la calma e la disciplina tra i deportati con il rigore dell'autorità e con artifizi e inganni rassicuranti. Il meccanismo, nonostante errori e incidenti, venne perfezionato e per la sua capacità di distruzione e impersonalità industriale divenne noto tra le SS come am laufenden band, "il nastro trasportatore"[75].
Quello che su Wikipedia manca è il dato che la scelta di questa eliminazione di massa di tipo industriale era stata fatta anche su basi economiche. Perché era la meno dispendiosa.
Anche i crukken nazi ci tenevano al denaro.
Ieri:
Naufragio nell’Egeo, 39 migranti morti: almeno cinque sono bambini
Sono 3.419 i migranti morti nel Mediterraneo nel 2014
Secondo i dati annunciati dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati almeno 3.419 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo da gennaio 2014, la traversata è diventa così la “strada più mortale del mondo”.
Secondo il TG7 delle 13,30 i morti sono raddoppiati. Per il momento non sono disponibili i dati delle Nazioni Unite RLATIVI AL 2015.
Disponiamo però i dati del settembre 2015.
Migranti, oltre 400mila nel 2015 dal Mediterraneo: "Il doppio ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cronaca
11 set 2015 - Migranti, oltre 400mila nel 2015 dal Mediterraneo: “Il doppio rispetto al 2014″ ... migrazioni nel 2015 in Grecia, Italia, Spagna e Malta sono arrivate 432mila persone. ... Nel 2014 nei quattro Paesi citati dall'organizzazione erano giunte ... accogliamo tutti quanti senza limiti e distinzioni, perché dovrebberò ...
CONTINUA
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
CONTINUA
Se i dati del TG7 di oggi sono reali, i morti nel Mediterraneo nel 2015 dovrebbero essere 6.200 circa.
Certo, non siamo al livello dello sterminio degli ebrei, ma sostanzialmente quello che sta accadendo è la stessa cosa. L’eliminazione di massa di esseri umani. Dove anche la Chiesa Cattolica, come allora, non si muove a sufficienza perché questo sterminio abbia fine.
Come l’indifferenza dei tedeschi che vivevano nel circondario dei campi di sterminio, che avevano compreso cosa fosse quel fumo che usciva dai camini all’interno dei campi, accompagnato da un puzzo terribile, non hanno mosso un dito per ribellarsi allo sterminio, ai giorni nostri registriamo che la storia si ripete assistendo indifferenti alle morti nel Mediterraneo.
Indifferenti al genocidio di bambini, oggi come allora.
Mondo \ Europa
Altri migranti morti nell'Egeo. Unicef: genocidio di bambini
30/01/2016 16:51
http://it.radiovaticana.va/news/2016/01 ... ni/1204965
I soldati dell’Armata Rossa e quelli delle Forze Anglo-Americane, giunti davanti ai campi di sterminio, alla vista di quel dispiegamento di ossa a terra e di scheletri vaganti senza meta all’interno dei campi, dissero all’unanimità: MAI PIU’.
Ma adesso sappiamo che non è vero.
L’uomo dimentica, e come ha sostenuto Primo Levi, che sapeva con che tipo di umanità aveva che fare, ci ha trasmesso la sua conclusione:
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Se i dati del TG7 di oggi sono reali, i morti nel Mediterraneo nel 2015 dovrebbero essere 6.200 circa.
Certo, non siamo al livello dello sterminio degli ebrei, ma sostanzialmente quello che sta accadendo è la stessa cosa. L’eliminazione di massa di esseri umani. Dove anche la Chiesa Cattolica, come allora, non si muove a sufficienza perché questo sterminio abbia fine.
Come l’indifferenza dei tedeschi che vivevano nel circondario dei campi di sterminio, che avevano compreso cosa fosse quel fumo che usciva dai camini all’interno dei campi, accompagnato da un puzzo terribile, non hanno mosso un dito per ribellarsi allo sterminio, ai giorni nostri registriamo che la storia si ripete assistendo indifferenti alle morti nel Mediterraneo.
Indifferenti al genocidio di bambini, oggi come allora.
Mondo \ Europa
Altri migranti morti nell'Egeo. Unicef: genocidio di bambini
30/01/2016 16:51
http://it.radiovaticana.va/news/2016/01 ... ni/1204965
I soldati dell’Armata Rossa e quelli delle Forze Anglo-Americane, giunti davanti ai campi di sterminio, alla vista di quel dispiegamento di ossa a terra e di scheletri vaganti senza meta all’interno dei campi, dissero all’unanimità: MAI PIU’.
Ma adesso sappiamo che non è vero.
L’uomo dimentica, e come ha sostenuto Primo Levi, che sapeva con che tipo di umanità aveva che fare, ci ha trasmesso la sua conclusione:
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
Repubblica 31.1.16
La strage dei bambini naufragio nell’Egeo Allarme dell’Unicef
“Genocidio dell’infanzia”. Europol: 10 mila minori arrivati e scomparsi. “Germania, 400 mila espulsioni”
di Pietro Del Re
Un ennesimo naufragio nel braccio di mare tra Grecia e Turchia ha provocato un’altra strage di migranti. I morti di quest’ultima tragedia dell’Egeo sarebbero almeno 39, di cui almeno 5 bambini. Ma secondo le autorità di Ankara il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente, perché in serata non era ancora stato recuperato il relitto del barcone di 17 metri, affondato poco dopo esser salpato dalle coste di Canakkale, diretto verso l’isola di Lesbo. L’imbarcazione s’è infranta andando a sbattere contro gli scogli e si teme che diverse persone siano rimaste intrappolate nella stiva. La guardia costiera ha potuto soccorrere 75 persone e sta cercando di ripescare una donna con il suo bimbo di tre mesi, trascinati dalla corrente verso il largo.
Secondo la stampa turca sul barcone viaggiavano migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Birmania. Un portavoce della polizia ha invece dichiarato che un cittadino turco è stato arrestato con l’accusa di aver organizzato la traversata verso la Grecia. Tre giorni fa, in un altro naufragio avevano perso la vita 10 bambini.
Tutte vittime che vanno ad aggiungersi alle tremila persone che nel 2015 hanno perso la vita tentando di raggiungere le isole di Kos e Lesbos partendo dalle coste turche. In questa strage senza fine nel solo mese di gennaio sono annegati nell’Egeo oltre 50 bambini. Più di 80mila sono i migranti salvati in mare dalla guardia costiera dei due Paesi. Ma l’emergenza non finisce con il viaggio: Europol lancia l’allarme dei bimbi scomparsi. «Ne stiamo cercando più di 10mila, 5mila solo in Italia: sono migranti minorenni non accompagnati». Molti potrebbero essersi ricongiunti con le famiglie, ma su tanti si stende l’ombra dei trafficanti.
Sempre ieri, le due motovedette della Guardia costiera italiana impegnate in quel tratto di mare hanno soccorso 3 gommoni salvando 31 migranti e hanno recuperati 15 persone abbandonate all’addiaccio su una scogliera. Tra loro c’erano quattro donne e cinque bambini di meno di quattro anni.
Dopo la strage di ieri, il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, è tornato a chiedere corridoi umanitari sicuri: «Davanti al genocidio in mare di bambini l’Italia si sta colpevolmente assuefacendo. La Ue batta un colpo, è una questione che riguarda tutti. Affondano come su Titanic di carta».
Dalla Germania è arrivata la notizia pubblicata da Die Welt secondo cui - stando a un documento interno della Cdu - Berlino si preparerebbe a espellere 400 mila richiedenti asilo nel 2016.
La strage dei bambini naufragio nell’Egeo Allarme dell’Unicef
“Genocidio dell’infanzia”. Europol: 10 mila minori arrivati e scomparsi. “Germania, 400 mila espulsioni”
di Pietro Del Re
Un ennesimo naufragio nel braccio di mare tra Grecia e Turchia ha provocato un’altra strage di migranti. I morti di quest’ultima tragedia dell’Egeo sarebbero almeno 39, di cui almeno 5 bambini. Ma secondo le autorità di Ankara il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente, perché in serata non era ancora stato recuperato il relitto del barcone di 17 metri, affondato poco dopo esser salpato dalle coste di Canakkale, diretto verso l’isola di Lesbo. L’imbarcazione s’è infranta andando a sbattere contro gli scogli e si teme che diverse persone siano rimaste intrappolate nella stiva. La guardia costiera ha potuto soccorrere 75 persone e sta cercando di ripescare una donna con il suo bimbo di tre mesi, trascinati dalla corrente verso il largo.
Secondo la stampa turca sul barcone viaggiavano migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Birmania. Un portavoce della polizia ha invece dichiarato che un cittadino turco è stato arrestato con l’accusa di aver organizzato la traversata verso la Grecia. Tre giorni fa, in un altro naufragio avevano perso la vita 10 bambini.
Tutte vittime che vanno ad aggiungersi alle tremila persone che nel 2015 hanno perso la vita tentando di raggiungere le isole di Kos e Lesbos partendo dalle coste turche. In questa strage senza fine nel solo mese di gennaio sono annegati nell’Egeo oltre 50 bambini. Più di 80mila sono i migranti salvati in mare dalla guardia costiera dei due Paesi. Ma l’emergenza non finisce con il viaggio: Europol lancia l’allarme dei bimbi scomparsi. «Ne stiamo cercando più di 10mila, 5mila solo in Italia: sono migranti minorenni non accompagnati». Molti potrebbero essersi ricongiunti con le famiglie, ma su tanti si stende l’ombra dei trafficanti.
Sempre ieri, le due motovedette della Guardia costiera italiana impegnate in quel tratto di mare hanno soccorso 3 gommoni salvando 31 migranti e hanno recuperati 15 persone abbandonate all’addiaccio su una scogliera. Tra loro c’erano quattro donne e cinque bambini di meno di quattro anni.
Dopo la strage di ieri, il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, è tornato a chiedere corridoi umanitari sicuri: «Davanti al genocidio in mare di bambini l’Italia si sta colpevolmente assuefacendo. La Ue batta un colpo, è una questione che riguarda tutti. Affondano come su Titanic di carta».
Dalla Germania è arrivata la notizia pubblicata da Die Welt secondo cui - stando a un documento interno della Cdu - Berlino si preparerebbe a espellere 400 mila richiedenti asilo nel 2016.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
Corriere 31.1.16
Xenofobia
Svezia, uomini mascherati a caccia di nordafricani
Impennata di arrivi, strutture sovraffollate, incidenti all’ordine del giorno, come l’accoltellamento di un’impiegata di un centro per minori: tutti elementi che stanno spingendo l’accogliente Svezia a respingere gli immigrati
di Alessandra Coppola
Una missione punitiva di «uomini neri» contro bambini stranieri nel centro di Stoccolma. Hooligan, dice la polizia, estremisti di destra vestiti di scuro coi cappucci delle felpe tirati sugli occhi e le sciarpe a coprire la bocca, dichiaratamente a caccia «di bambini nordafricani che vagano in strada». Radunati nel buio di venerdì sera in una sorta di flash mob del terrore con lo slogan: «Adesso basta!». Qualcuno è stato fermato, qualcun altro segnalato. Ma è evidente che la Svezia sta vivendo una stagione di paure. Non nuove, ma mai così esasperate.
L’esperienza di accoglienza si è consolidata negli anni. Ma la più grande migrazione euromediterranea che la Storia recente ricordi contiene due elementi di destabilizzazione: i numeri e i tempi. La Svezia ha ricevuto, solo nel 2015, 163.000 richieste d’asilo, con un’impennata da giugno, a un ritmo di 4-5.000 arrivi al mese. Le strutture sono sovraffollate, e gli incidenti all’ordine del giorno. Il grave episodio di lunedì, quando un’impiegata di un centro per minori stranieri vicino a Göteborg è stata accoltellata a morte da un ragazzino somalo, era drammaticamente nell’aria. Ugualmente, gli episodi di xenofobia si sono moltiplicati, allungandosi fino in Grecia. Sulle spiagge di Lesbo da mesi si raccolgono volantini firmati dalla destra estrema degli Svedesi democratici: «Non ci sono soldi, né lavoro, né case. Non venite, possiamo offrirvi solo tende, e rimandarvi indietro».
Con parole diverse, l’ha annunciato anche il governo socialdemocratico: in 80 mila dovranno essere rimpatriati. Perché lungo questo canale che si è spalancato all’improvviso sono passati rifugiati, ma non solo. A molti sarà negata la protezione internazionale. E che ne sarà dei 35 mila minori non accompagnati che si trovano nel Paese e non possono essere espulsi? «La gente teme nuove violenze — ha ammesso il premier, Stefan Löfven —. Molti di quei giovanissimi hanno avuto esperienze traumatiche e per loro non ci sono risposte facili».
Xenofobia
Svezia, uomini mascherati a caccia di nordafricani
Impennata di arrivi, strutture sovraffollate, incidenti all’ordine del giorno, come l’accoltellamento di un’impiegata di un centro per minori: tutti elementi che stanno spingendo l’accogliente Svezia a respingere gli immigrati
di Alessandra Coppola
Una missione punitiva di «uomini neri» contro bambini stranieri nel centro di Stoccolma. Hooligan, dice la polizia, estremisti di destra vestiti di scuro coi cappucci delle felpe tirati sugli occhi e le sciarpe a coprire la bocca, dichiaratamente a caccia «di bambini nordafricani che vagano in strada». Radunati nel buio di venerdì sera in una sorta di flash mob del terrore con lo slogan: «Adesso basta!». Qualcuno è stato fermato, qualcun altro segnalato. Ma è evidente che la Svezia sta vivendo una stagione di paure. Non nuove, ma mai così esasperate.
L’esperienza di accoglienza si è consolidata negli anni. Ma la più grande migrazione euromediterranea che la Storia recente ricordi contiene due elementi di destabilizzazione: i numeri e i tempi. La Svezia ha ricevuto, solo nel 2015, 163.000 richieste d’asilo, con un’impennata da giugno, a un ritmo di 4-5.000 arrivi al mese. Le strutture sono sovraffollate, e gli incidenti all’ordine del giorno. Il grave episodio di lunedì, quando un’impiegata di un centro per minori stranieri vicino a Göteborg è stata accoltellata a morte da un ragazzino somalo, era drammaticamente nell’aria. Ugualmente, gli episodi di xenofobia si sono moltiplicati, allungandosi fino in Grecia. Sulle spiagge di Lesbo da mesi si raccolgono volantini firmati dalla destra estrema degli Svedesi democratici: «Non ci sono soldi, né lavoro, né case. Non venite, possiamo offrirvi solo tende, e rimandarvi indietro».
Con parole diverse, l’ha annunciato anche il governo socialdemocratico: in 80 mila dovranno essere rimpatriati. Perché lungo questo canale che si è spalancato all’improvviso sono passati rifugiati, ma non solo. A molti sarà negata la protezione internazionale. E che ne sarà dei 35 mila minori non accompagnati che si trovano nel Paese e non possono essere espulsi? «La gente teme nuove violenze — ha ammesso il premier, Stefan Löfven —. Molti di quei giovanissimi hanno avuto esperienze traumatiche e per loro non ci sono risposte facili».
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
La disgregszione dell'Europa non può che proseguire che in questa direzione
Caos migranti, il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa
Scritto il 30/9/15 • nella Categoria: segnalazioni
post Inviato: 14/01/2016, 23:16 in questo 3D
Già nel '900 c'è stato lo zampino della massoneria Usa nell'avvento di Benito e Adolf gli amici per la pelle, come Marine & Matteo.
Il virus del nazifascimo non può che svilupparsi, anche se il ricordo in Europa fa da freno.
Ma piano piano i fatti prevalgono sulla memoria,
30 gen 2016 14:06
1. SALUTAME LA CIVILISSIMA SVEZIA: DECINE DI UOMINI INCAPPUCCIATI AGGREDISCONO MIGRANTI A STOCCOLMA. UNA RAPPRESAGLIA PER L'OMICIDIO DELLA GIOVANE COOPERANTE (VIDEO)
2. TRA LE 50 E LE 100 PERSONE CON MASCHERE O PASSAMONTAGNA, HANNO PICCHIATO E AGGREDITO GLI STRANIERI, MOLTI DEI QUALI MINORI ARRIVATI IN EUROPA SENZA GENITORI
3. UN SITO NEONAZISTA AVEVA PUBBLICATO IERI SERA UN ANNUNCIO NEL QUALE «CENTO HOOLIGANS» ERANO PRONTI «A FAR PULIZIA DAI CRIMINALI IMMIGRATI DELL’AFRICA DEL NORD»
4. LA RABBIA TRA GLI SVEDESI È CRESCIUTA DOPO CHE LA 22ENNE ALEXANDRA MEZHER, ASSISTENTE SOCIALE, È STATA ACCOLTELLATA A MORTE DA UN RICHIEDENTE ASILO DI 15 ANNI
5. LE AUTORITÀ HANNO DISPIEGATO SUL TERRITORIO AGENTI ANTI-SOMMOSSA E HANNO FATTO SORVOLARE IL CENTRO CITTADINO DA ELICOTTERI. TRE ARRESTI, MA L'INDAGINE SI ALLARGA
VIDEO - UN GRUPPO DI UOMINI INCAPPUCCIATI AGGREDISCE I MIGRANTI A STOCCOLMA
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 117608.htm
Caos migranti, il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa
Scritto il 30/9/15 • nella Categoria: segnalazioni
post Inviato: 14/01/2016, 23:16 in questo 3D
Già nel '900 c'è stato lo zampino della massoneria Usa nell'avvento di Benito e Adolf gli amici per la pelle, come Marine & Matteo.
Il virus del nazifascimo non può che svilupparsi, anche se il ricordo in Europa fa da freno.
Ma piano piano i fatti prevalgono sulla memoria,
30 gen 2016 14:06
1. SALUTAME LA CIVILISSIMA SVEZIA: DECINE DI UOMINI INCAPPUCCIATI AGGREDISCONO MIGRANTI A STOCCOLMA. UNA RAPPRESAGLIA PER L'OMICIDIO DELLA GIOVANE COOPERANTE (VIDEO)
2. TRA LE 50 E LE 100 PERSONE CON MASCHERE O PASSAMONTAGNA, HANNO PICCHIATO E AGGREDITO GLI STRANIERI, MOLTI DEI QUALI MINORI ARRIVATI IN EUROPA SENZA GENITORI
3. UN SITO NEONAZISTA AVEVA PUBBLICATO IERI SERA UN ANNUNCIO NEL QUALE «CENTO HOOLIGANS» ERANO PRONTI «A FAR PULIZIA DAI CRIMINALI IMMIGRATI DELL’AFRICA DEL NORD»
4. LA RABBIA TRA GLI SVEDESI È CRESCIUTA DOPO CHE LA 22ENNE ALEXANDRA MEZHER, ASSISTENTE SOCIALE, È STATA ACCOLTELLATA A MORTE DA UN RICHIEDENTE ASILO DI 15 ANNI
5. LE AUTORITÀ HANNO DISPIEGATO SUL TERRITORIO AGENTI ANTI-SOMMOSSA E HANNO FATTO SORVOLARE IL CENTRO CITTADINO DA ELICOTTERI. TRE ARRESTI, MA L'INDAGINE SI ALLARGA
VIDEO - UN GRUPPO DI UOMINI INCAPPUCCIATI AGGREDISCE I MIGRANTI A STOCCOLMA
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 117608.htm
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
Scusami Zione ma rileggendo i post mi son accorto di non averti dato risposta su quanto sopra.camillobenso ha scritto:Caro pancho, sono fresco fresco del confronto mattutino con gli amici leghisti con la mimetica e l’elmetto della Biblioteca Centrale di SSG, che forti di quanto accaduto a capodanno a Colonia sono partiti all’attacco testa bassa per poi andare a parare sul naturale del rifiuto del diverso sul suolo italiano.pancho ha scritto:Insisto per l'ultima volta per non apparire quello che veramente nono sono!
1-È' giusto e non giusto che i popoli siano aiutati nel loro posto o sia giusto farli immigrare contro la loro volontà perché nel loro paese di origine non possono sfamarsi o condurre una vita dignitosa?
2-È stato giusto o non giusto giustificare le ns. migrazioni an altri paesi e di questo vantarcene come un fatto positivo?
Buozzi un vecchio sindacalista di altri tempi quando gli fu chiesto di andare a Roma rispose di lavoro ne aveva abbastanza nel sindacato è qui si sentiva molto più utile che essere a Roma.
A proposito delle emigrazioni verso altri paesi non se la sentiva proprio di criticarle ma nello stesso tempo riteneva eroici coloro che rimanevano poiche solo in questo modo si sarebbe potuto cambiare l'Italia.
Chiudo qui aspettando che la discussione segua la strada nelle risposte sopra richieste .
un salutone
Quando tu affermi:
1-È' giusto e non giusto che i popoli siano aiutati nel loro posto o sia giusto farli immigrare contro la loro volontà perché nel loro paese di origine non possono sfamarsi o condurre una vita dignitosa?
2-È stato giusto o non giusto giustificare le ns. migrazioni an altri paesi e di questo vantarcene come un fatto positivo?
In linea di principio è giusto, ma poi dobbiamo analizzare fino in fondo in pratica perché tutto questo non avviene e rimane accantonato nell’armadio delle buone intenzioni.
Ma quello che mi preme far osservare è la linea di attacco sostenuta stamani dalle truppe d’assalto degli arditi del Leghistan, con tanto di coltello tra i denti.
- Ma dobbiamo far venire tutta l’Africa qui? – Mi hanno chiesto.
- Al che sono andato su GOOGLE:
alla voce Crescita demografica, si cita che nel 2020 saranno in 1.022 milioni. http://www.fc.camcom.it/download/intern ... ?DWN=12418
- Normale quindi chiedere agli arditi del Leghistan se i 1.022 milioni intendevano ospitarli in casa loro, perché lo Stivalone fa fatica ad ospitare solo 60 milioni di abitanti. Iperbole x iperbole.
- Poi si sono spostati sul fatto che l’anno scorso ne sono arrivati 180.000. Vero.
Ma si sono dimenticati di mettere sulla bilancia, quanto appena comunicato:
Lavoro, "il 61% dei giovani italiani pronto a emigrare per ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cervelli in fuga
12 set 2015 - Lavoro, “il 61% dei giovani italiani pronto a emigrare per cercarlo all'estero” .... I giovani sono costretti a emigrare perchè l'Italia si è trasformata in un regime .... Italiani all'estero, 90mila trasferiti nel 2014: metà under 40. +30% ...
Italiani all'estero, 90mila trasferiti nel 2014: metà under 40. + ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cervelli in fuga
3 giorni fa - Sono 90mila gli italiani che nel 2014 hanno trasferito la loro residenza ... Città, a parte l'universitaria Pavia, di confine, dove l'emigrazione di 'corto ..... I giovani sono costretti a emigrare perchè l'Italia si è trasformata in un ...
Italiani all'estero, emigrazione record: mai così tanti negli ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cervelli in fuga
10 dic 2014 - E a emigrare sono in particolare persone tra i 20 e i 45 anni, più uomini (57,6%) .... degli anni 30 quando migliaia di italiani furono costretti ad emigrare in america .... Italiani all'estero, 90mila trasferiti nel 2014: metà under 40.
Italiani in fuga dalla disoccupazione: braccia e cervelli ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Cervelli in fuga
22 dic 2013 - Italiani in fuga dalla disoccupazione: braccia e cervelli cercano lavoro all'estero .... “Ma a emigrare – spiega Licata – sono anche ex dirigenti ed ex manager che ..... cittadino italiano e costretto ad Emigrare . voi cosa avreste fatto al Mio,posto? ... Italiani all'estero, 90mila trasferiti nel 2014: metà under 40.
Quando ci lamentiamo che dall’estero in 180.000 si riversano in Italia, dobbiamo tenere conto che in questo momento noi ci stiamo comportando allo stesso modo di quei Paesi che non fanno niente per trattenere i loro concittadini per mancanza di lavoro, oppure noi abbiamo un diritto speciale?
Quando i nostri non hanno lavoro in Italia possono recarsi tranquillamente all’estero, mentre gli altri non possono venire da noi?
Anche se poi dei 180.000 non tutti sono intenzionati a fermarsi in Italia.
La mia domanda e semplice ed altrettanto veloce: E' giusto emigrare e lasciare ad altri il gravoso compito di cambiare queste Italietta o e' piuttosto giusto che questo compito se lo assumano tutti?
Stessa domanda ve l'avevo fatta riguardo al ns. recente passato dal quale si fuggiva per le americhe lasciando la lotta ai volenterosi partigiani.
Su questo non ho avuto risposte esaurienti per non dire nulla.
Mi rendo conto che sto' chiedendo cose abbastanza onerose per chi volesse o avrebbe voluto fare ma come sai anche te, nessuno ti regala niente.
Bisogna che te lo conquisti e se sei in pochi non ce la farai mai.
Questo vale anche per quei popoli che sono in cerca della loro "democrazia" e se veramente vogliamo aiutarli dovremmo valutare seriamente come farlo senza che intervengano interessi personali o di stato.
Accettare le masse in fuga dalle guerre e dalla poverta', e' un atto doveroso mai poi?
Sergio Romano qualche tempo fa aveva proposto una nuova colonizzazione da parte degli stati democratici.
A questa affermazione mi son drizzati i capelli ma poi seguendo cosa e' successo ne frattempo mi son chiesto: Forse la proposta non e' proprio da buttare se ha l'obiettivo di dare una mano affinche costoro arrivino ad una loro autodeterminazione "democratica".
Ma questo sara' mai possibile viste che esiste uno stato ricco soltanto perche ne esiste uno povero?
Detto questo, per concludere Zione, e visto che le cose son talmente incrudite in questo sistema in modo tale da rendere difficile un po tutto , che colpa ne hanno coloro che non fanno le mie elucubrazioni mentali e vanno dritto ai loro problemi magari creando guerre fra i poveri?.
Non me la sento di incolpare quella famiglia che si incazza quando si vede passare davanti uno ancor piu povero di lui che si prende l'appartamento delle case popolari che lui stesso aspettava da anni.
O che non riesce a trovare lavoro perche uno piu povero di lui e' venuto nel suo paese e si accontenta di una paga molto piu bassa.
Che colpa hanno costoro?
E' la politica che manca e non e' in grado di fare il suo lavoro.
Quindi, scappare e non dare la mano tutti assieme per risolvere il problema (nostro che di quelli che fuggono) non lo trovo giusto. Non ci si prende una parte di responsabilita e questo lo trovo grave.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
La mia domanda è semplice ed altrettanto veloce: E' giusto emigrare e lasciare ad altri il gravoso compito di cambiare queste Italietta o e' piuttosto giusto che questo compito se lo assumano tutti?
La domanda è semplice ed altrettanto veloce, caro Pancho, ma la risposta è lunga e complessa.
Solo stamani da un addetto dell’Ipercoop tesserato all’Anpi ho ricevuto un’informazione correlata alla tua domanda. Ecco perché la risposta è complessa.
L’ANPI di Milano ha ricevuto l’ordine dall’ANPI di Roma di votare per Sala.
All’ANPI di Milano sono tutti incazzati neri.
Se anche la politica mette il naso in questo modo in questo tipo di organizzazione, è la fine. Soprattutto se chiede di votare per un candidato di destra voluto da Renzi, che partecipa al gioco sporco della P2-P3-P4 di Verdini e della finanza internazionale della J.P.Morgan che si è prefissata il ritorno del fascismo nell’Eurozona.
Non basta aver rottamato la sinistra, devono distruggere anche tutte le organizzazioni antifasciste.
Perché questo fatto è correlato alla tua domanda.
Perché in questo modo si va a minare quell’unità che richiedi nella tua domanda. Sono troppe le cose che dividono e alla fine qualcuno si stanca e se ne va altrove rendendo difficile l’ottenimento di certi risultati.
La domanda è semplice ed altrettanto veloce, caro Pancho, ma la risposta è lunga e complessa.
Solo stamani da un addetto dell’Ipercoop tesserato all’Anpi ho ricevuto un’informazione correlata alla tua domanda. Ecco perché la risposta è complessa.
L’ANPI di Milano ha ricevuto l’ordine dall’ANPI di Roma di votare per Sala.
All’ANPI di Milano sono tutti incazzati neri.
Se anche la politica mette il naso in questo modo in questo tipo di organizzazione, è la fine. Soprattutto se chiede di votare per un candidato di destra voluto da Renzi, che partecipa al gioco sporco della P2-P3-P4 di Verdini e della finanza internazionale della J.P.Morgan che si è prefissata il ritorno del fascismo nell’Eurozona.
Non basta aver rottamato la sinistra, devono distruggere anche tutte le organizzazioni antifasciste.
Perché questo fatto è correlato alla tua domanda.
Perché in questo modo si va a minare quell’unità che richiedi nella tua domanda. Sono troppe le cose che dividono e alla fine qualcuno si stanca e se ne va altrove rendendo difficile l’ottenimento di certi risultati.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
Se Wayne Madsen, autore dell’articolo “Caos migranti, il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa” dovesse avere ragione con la sua intuizione, allora, quella di Soros e della Cia, è una scelta vincente. Chissà se Salvini & Co con le loro soluzioni strampalate, sono in grado di capirlo. Nel qual caso sarebbero in grado di combattere la genesi di questa straordinaria emigrazione,opponendosi al miliardario americano ed alla Cia?
^^^^^^^
Migranti, esodo invertito al Brennero. Polizia: “Vienna ci manda i profughi illegalmente”
Cronaca
Gli agenti di frontiera accusano: "Mandano in Italia immigrati che non hanno mai messo piede nel nostro paese: solo questo mese abbiamo respinto 250 persone". Dal canto suo l'Austria paventa la costruzione di una barriera al confine meridionale sullo stile di quella eretta dall'Ungheria. L'Alto Adige rischia così di trasformarsi in un enorme campo profughi a cielo aperto
di Lorenzo Galeazzi | 6 febbraio 2016
Solo a gennaio gli agenti italiani hanno scoperto e riaccompagnato alla frontiera austriaca 250 immigrati che cercavano di entrare in Italia senza averne titolo.
“In tasca hanno solo il biglietto ferroviario da Innsbruck, capoluogo del Tirolo, fino a Bolzano, ma nessun altro documento”, svela un agente della polizia di frontiera che parla apertamente di rimpatri illegali organizzati da Vienna a scapito del nostro paese.
“Da quello che abbiamo potuto verificare stiamo parlando di gente che non ha mai messo piede in Italia. Quindi non si capisce perché dovremmo prenderli noi”.
Migranti che per raggiungere l’Unione europea hanno percorso la cosiddetta rotta balcanica: Turchia, Grecia, stati dell’ex Jugoslavia fino alla Slovenia o all’Ungheria per poi entrare in Austria.
“Oppure profughi ai quali è stato negato lo status di rifugiato dalla Germania o dalla Svezia”, aggiunge il poliziotto che parla di numeri molto più grandi rispetto agli effettivi rimpatri: “Saranno transitati da Nord verso Sud attraverso l’asse del Brennero almeno un migliaio di clandestini – continua – ma con le forze messe in campo dal Viminale per far fronte a questa sorta di contro-esodo è già tanto se siamo riusciti a “restituire a Vienna” 250 individui”.
La polizia italiana li può respingere in virtù degli accordi di Dublino, gli stessi impugnati dai nostri vicini, Francia in primis, l’anno scorso quando il viaggio era all’incontrario.
“Quei trattati sentenziano che la domanda di protezione internazionale vada fatta nel primo paese di approdo.
Che in questo caso è l’Austria”, spiega l’agente.
Una sorta di contrappasso rispetto alla passata primavera quando erano i paesi confinanti a rispedire in Italia i profughi, come fossero pacchi postali, impugnando le leggi internazionali.
Fatto sta che la stretta all’accoglienza messa in atto dai paesi centro e nord europei ha invertito il flusso e l’Italia, da paese esclusivamente di transito, è tornata a essere la meta di migliaia di persone in fuga dalle loro case.
“A fronte delle 250 riammissioni che l’Austria è stata costretta a fare, noi abbiamo avuto solo 70 casi in senso opposto ”, specifica l’agente.
Nel frattempo mentre a livello internazionale continua ad andare in scena un profluvio di dichiarazioni per scongiurare la chiusura a catena delle frontiere, nel chiuso delle cancellerie nazionali le cose vanno in senso opposto.
Come a Vienna, dove la ministra dell’Interno Johanna Mikl-Leitner ormai parla apertamente della “possibilità di erigere al Brennero una barriera protettiva lungo il confine con l’Italia”.
Esattamente come quello che l’estate scorsa l’Ungheria di Victor Orban aveva eretto con la Serbia provocando un’ondata di sdegno generale. Le fa eco il titolare della Difesa austriaca Hans Peter Doskozi che, vista la stretta sul confine con la Slovenia, propone la creazione di campi profughi in provincia di Bolzano in modo da contingentare gli ingressi dall’Italia.
“Vienna si sta preparando a chiudere le frontiere.
Questo è un fatto – sostiene Fulvio Coslovi, segretario altoatesino del sindacato di polizia Coisp – Ma non lo farà né oggi né domani dato che la cosa sarebbe controproducente visti i casi di rimpatri illegali scoperti dai colleghi in frontiera”.
E allora quando? “Entro massimo la fine di marzo quando riprenderanno i massicci sbarchi sulle coste del Meridione e la direttrice dei migranti tornerà a essere il Nord Europa.
Il piano è chiaro: trasformare il Sud Tirolo in una sorta di posteggio per clandestini come è accaduto alla Serbia in questi ultimi mesi”.
Tant’è che la tensione sotto le Dolomiti è altissima.
Solo ieri la Camera di Commercio di Bolzano ha diramato un comunicato in cui annunciava come cosa fatta il benservito austriaco a Schengen, il trattato che garantisce la libera circolazione dentro l’Ue messo in discussione dall’eccezionale pressione migratoria.
“Abbiamo saputo in via informale che la polizia tirolese sta prendendo misure per la predisposizione di una barriera al Brennero”, si legge nella nota che prosegue elencano i danni incalcolabili di una scelta del genere.
Secca la risposta di Innsbruck: “Falso, ma nel caso prendetevela con Vienna e non con noi”. Alla fine, nonostante la parziale smentita, l’Austria è stata costretta ad ammettere che rafforzerà i controlli “sul confine meridionale”, per il momento però solo a campione.
A Bolzano però non c’è stato il tempo neanche di tirare un sospiro di sollievo perché i nuovi annunci sulla costruzione di una rete al confine meridionale austriaco hanno fatto ripiombare la provincia autonoma nel panico.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2439076/
^^^^^^^
Migranti, esodo invertito al Brennero. Polizia: “Vienna ci manda i profughi illegalmente”
Cronaca
Gli agenti di frontiera accusano: "Mandano in Italia immigrati che non hanno mai messo piede nel nostro paese: solo questo mese abbiamo respinto 250 persone". Dal canto suo l'Austria paventa la costruzione di una barriera al confine meridionale sullo stile di quella eretta dall'Ungheria. L'Alto Adige rischia così di trasformarsi in un enorme campo profughi a cielo aperto
di Lorenzo Galeazzi | 6 febbraio 2016
Solo a gennaio gli agenti italiani hanno scoperto e riaccompagnato alla frontiera austriaca 250 immigrati che cercavano di entrare in Italia senza averne titolo.
“In tasca hanno solo il biglietto ferroviario da Innsbruck, capoluogo del Tirolo, fino a Bolzano, ma nessun altro documento”, svela un agente della polizia di frontiera che parla apertamente di rimpatri illegali organizzati da Vienna a scapito del nostro paese.
“Da quello che abbiamo potuto verificare stiamo parlando di gente che non ha mai messo piede in Italia. Quindi non si capisce perché dovremmo prenderli noi”.
Migranti che per raggiungere l’Unione europea hanno percorso la cosiddetta rotta balcanica: Turchia, Grecia, stati dell’ex Jugoslavia fino alla Slovenia o all’Ungheria per poi entrare in Austria.
“Oppure profughi ai quali è stato negato lo status di rifugiato dalla Germania o dalla Svezia”, aggiunge il poliziotto che parla di numeri molto più grandi rispetto agli effettivi rimpatri: “Saranno transitati da Nord verso Sud attraverso l’asse del Brennero almeno un migliaio di clandestini – continua – ma con le forze messe in campo dal Viminale per far fronte a questa sorta di contro-esodo è già tanto se siamo riusciti a “restituire a Vienna” 250 individui”.
La polizia italiana li può respingere in virtù degli accordi di Dublino, gli stessi impugnati dai nostri vicini, Francia in primis, l’anno scorso quando il viaggio era all’incontrario.
“Quei trattati sentenziano che la domanda di protezione internazionale vada fatta nel primo paese di approdo.
Che in questo caso è l’Austria”, spiega l’agente.
Una sorta di contrappasso rispetto alla passata primavera quando erano i paesi confinanti a rispedire in Italia i profughi, come fossero pacchi postali, impugnando le leggi internazionali.
Fatto sta che la stretta all’accoglienza messa in atto dai paesi centro e nord europei ha invertito il flusso e l’Italia, da paese esclusivamente di transito, è tornata a essere la meta di migliaia di persone in fuga dalle loro case.
“A fronte delle 250 riammissioni che l’Austria è stata costretta a fare, noi abbiamo avuto solo 70 casi in senso opposto ”, specifica l’agente.
Nel frattempo mentre a livello internazionale continua ad andare in scena un profluvio di dichiarazioni per scongiurare la chiusura a catena delle frontiere, nel chiuso delle cancellerie nazionali le cose vanno in senso opposto.
Come a Vienna, dove la ministra dell’Interno Johanna Mikl-Leitner ormai parla apertamente della “possibilità di erigere al Brennero una barriera protettiva lungo il confine con l’Italia”.
Esattamente come quello che l’estate scorsa l’Ungheria di Victor Orban aveva eretto con la Serbia provocando un’ondata di sdegno generale. Le fa eco il titolare della Difesa austriaca Hans Peter Doskozi che, vista la stretta sul confine con la Slovenia, propone la creazione di campi profughi in provincia di Bolzano in modo da contingentare gli ingressi dall’Italia.
“Vienna si sta preparando a chiudere le frontiere.
Questo è un fatto – sostiene Fulvio Coslovi, segretario altoatesino del sindacato di polizia Coisp – Ma non lo farà né oggi né domani dato che la cosa sarebbe controproducente visti i casi di rimpatri illegali scoperti dai colleghi in frontiera”.
E allora quando? “Entro massimo la fine di marzo quando riprenderanno i massicci sbarchi sulle coste del Meridione e la direttrice dei migranti tornerà a essere il Nord Europa.
Il piano è chiaro: trasformare il Sud Tirolo in una sorta di posteggio per clandestini come è accaduto alla Serbia in questi ultimi mesi”.
Tant’è che la tensione sotto le Dolomiti è altissima.
Solo ieri la Camera di Commercio di Bolzano ha diramato un comunicato in cui annunciava come cosa fatta il benservito austriaco a Schengen, il trattato che garantisce la libera circolazione dentro l’Ue messo in discussione dall’eccezionale pressione migratoria.
“Abbiamo saputo in via informale che la polizia tirolese sta prendendo misure per la predisposizione di una barriera al Brennero”, si legge nella nota che prosegue elencano i danni incalcolabili di una scelta del genere.
Secca la risposta di Innsbruck: “Falso, ma nel caso prendetevela con Vienna e non con noi”. Alla fine, nonostante la parziale smentita, l’Austria è stata costretta ad ammettere che rafforzerà i controlli “sul confine meridionale”, per il momento però solo a campione.
A Bolzano però non c’è stato il tempo neanche di tirare un sospiro di sollievo perché i nuovi annunci sulla costruzione di una rete al confine meridionale austriaco hanno fatto ripiombare la provincia autonoma nel panico.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2439076/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
TU PASSERAI PER IL CAMINO, E TU MORIRAI IN ACQUA
Ma non siamo nel Giubileo della MISERICORDIA?????
Migranti, due naufragi nell’Egeo, oltre 30 morti: 11 sono bambini. In Turchia neonata morta di freddo e fame
Mondo
Due i naufragi. Entrambe le imbarcazioni erano dirette a Lesbo. Nel finesettimana soccorsi 573 migranti. Altri 530 sbarcati questa mattina
di F. Q. | 8 febbraio 2016
Commenti (39)
Una tragedia, quella dei migranti, il cui bilancio si fa sempre più pesante: specie quando a subire le conseguenze peggiori sono i bambini, come si è verificato in queste ore. Ultime vittime dell’emergenza migrazione, solo in ordine di tempo, sono la siriana Garam, neonata morta di fame e di freddo dopo aver attraversato con la madre il confine turco-siriano, e gli undici piccoli annegati durante la notte fra il sette e l’otto febbraio nel mar Egeo, mentre cercavano di raggiungere le sponde di Lesbo.
L’ultima tragedia del mar Egeo ha mietuto 35 vittime accertate, mentre 12 migranti sono ancora dispersi in mare. Tra di loro, undici erano minori. Due le imbarcazioni che sono affondate nelle prime ore di lunedì 8 febbraio nel Mar Egeo, al largo della Turchia. Dei migranti che erano a bordo, almeno 24 sono annegati al largo della Turchia questa mattina, poco dopo la partenza della loro imbarcazione da Edremit, nella provincia di Balikesir, sull’Egeo; mentre altri 11 sono annegati in un altro naufragio, al largo di Dikili, nella provincia di Izmir. Solo tre passeggeri di quest’ultimo barcone, riferiscono i media locali, si sono salvati. Entrambe le imbarcazioni erano dirette all’isola greca di Lesbo.
I due naufragi sono avvenuti nel giorno in cui è attesa ad Ankara la cancelliera tedesca Angela Merkel per discutere proprio della crisi dei migranti.
Nelle stesse ore una bimba di un anno proveniente da Aleppo è stata trovata morta alla stazione dei bus di Adana, nel sud della Turchia, dove era giunta con la madre dopo un viaggio di oltre 100 km a piedi da Aleppo, in fuga dalla guerra. Secondo i primi rilievi, la piccola Garam sarebbe morta per malnutrizione e freddo. Il corpo della piccola è stato portato all’Istituto di medicina legale di Adana per essere sottoposto ad autopsia. La madre, Nesrin Berdos di 33 anni, era giunta in Turchia con altri familiari e si trova ancora in stato di shock. Secondo quanto riportano media locali, il gruppo stava aspettando alla stazione di Adana un bus che avrebbe dovuto condurlo a Istanbul.
La situazione rimane in costante fermento in tutti i porti dell’Egeo, dove nel corso dell’ultimo fine settimana 573 migranti e rifugiati sono stati tratti in salvo, secondo le stime della guardia costiera greca. Nella mattinata di lunedì, inoltre, nel porto del Pireo sono arrivati altri 530 migranti, la maggior parte dei quali vorrebbe proseguire il viaggio verso l’Europa settentrionale. In Grecia intanto proseguono le proteste sull’isola di Kos e a Salonicco contro la costruzione di centri per la registrazione, i cosiddetti ‘hotspot’. Le operazioni di ricerca e di soccorso di eventuali dispersi e sopravvissuti sono tuttora in corso, come si apprende dall’agenzia di stampa turca Dogan.
Sull’argomento si fa netta la posizione della Fondazione Migrantes, organismo facente capo alla Conferenza Episcopale Italiana. “All’indignazione – dice il direttore generale della Fondazione monsignor Gian Carlo Perego – occorre far seguire realmente una nuova operazione ‘Mare nostrum’ che non solo arrivi a salvare in mare le persone, ma giunga con le navi della flotta della Marina dei diversi Paesi europei sulle coste da dove partono i migranti forzati (in particolare in Libia e in Turchia), per proteggere e accompagnare almeno le persone più fragili e deboli: le donne, le famiglie con bambini, i minori non accompagnati”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... a/2443084/
Ma non siamo nel Giubileo della MISERICORDIA?????
Migranti, due naufragi nell’Egeo, oltre 30 morti: 11 sono bambini. In Turchia neonata morta di freddo e fame
Mondo
Due i naufragi. Entrambe le imbarcazioni erano dirette a Lesbo. Nel finesettimana soccorsi 573 migranti. Altri 530 sbarcati questa mattina
di F. Q. | 8 febbraio 2016
Commenti (39)
Una tragedia, quella dei migranti, il cui bilancio si fa sempre più pesante: specie quando a subire le conseguenze peggiori sono i bambini, come si è verificato in queste ore. Ultime vittime dell’emergenza migrazione, solo in ordine di tempo, sono la siriana Garam, neonata morta di fame e di freddo dopo aver attraversato con la madre il confine turco-siriano, e gli undici piccoli annegati durante la notte fra il sette e l’otto febbraio nel mar Egeo, mentre cercavano di raggiungere le sponde di Lesbo.
L’ultima tragedia del mar Egeo ha mietuto 35 vittime accertate, mentre 12 migranti sono ancora dispersi in mare. Tra di loro, undici erano minori. Due le imbarcazioni che sono affondate nelle prime ore di lunedì 8 febbraio nel Mar Egeo, al largo della Turchia. Dei migranti che erano a bordo, almeno 24 sono annegati al largo della Turchia questa mattina, poco dopo la partenza della loro imbarcazione da Edremit, nella provincia di Balikesir, sull’Egeo; mentre altri 11 sono annegati in un altro naufragio, al largo di Dikili, nella provincia di Izmir. Solo tre passeggeri di quest’ultimo barcone, riferiscono i media locali, si sono salvati. Entrambe le imbarcazioni erano dirette all’isola greca di Lesbo.
I due naufragi sono avvenuti nel giorno in cui è attesa ad Ankara la cancelliera tedesca Angela Merkel per discutere proprio della crisi dei migranti.
Nelle stesse ore una bimba di un anno proveniente da Aleppo è stata trovata morta alla stazione dei bus di Adana, nel sud della Turchia, dove era giunta con la madre dopo un viaggio di oltre 100 km a piedi da Aleppo, in fuga dalla guerra. Secondo i primi rilievi, la piccola Garam sarebbe morta per malnutrizione e freddo. Il corpo della piccola è stato portato all’Istituto di medicina legale di Adana per essere sottoposto ad autopsia. La madre, Nesrin Berdos di 33 anni, era giunta in Turchia con altri familiari e si trova ancora in stato di shock. Secondo quanto riportano media locali, il gruppo stava aspettando alla stazione di Adana un bus che avrebbe dovuto condurlo a Istanbul.
La situazione rimane in costante fermento in tutti i porti dell’Egeo, dove nel corso dell’ultimo fine settimana 573 migranti e rifugiati sono stati tratti in salvo, secondo le stime della guardia costiera greca. Nella mattinata di lunedì, inoltre, nel porto del Pireo sono arrivati altri 530 migranti, la maggior parte dei quali vorrebbe proseguire il viaggio verso l’Europa settentrionale. In Grecia intanto proseguono le proteste sull’isola di Kos e a Salonicco contro la costruzione di centri per la registrazione, i cosiddetti ‘hotspot’. Le operazioni di ricerca e di soccorso di eventuali dispersi e sopravvissuti sono tuttora in corso, come si apprende dall’agenzia di stampa turca Dogan.
Sull’argomento si fa netta la posizione della Fondazione Migrantes, organismo facente capo alla Conferenza Episcopale Italiana. “All’indignazione – dice il direttore generale della Fondazione monsignor Gian Carlo Perego – occorre far seguire realmente una nuova operazione ‘Mare nostrum’ che non solo arrivi a salvare in mare le persone, ma giunga con le navi della flotta della Marina dei diversi Paesi europei sulle coste da dove partono i migranti forzati (in particolare in Libia e in Turchia), per proteggere e accompagnare almeno le persone più fragili e deboli: le donne, le famiglie con bambini, i minori non accompagnati”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... a/2443084/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Integrazione, razzismo e razzismo inverso
TG7 - ore 13,30
600 siriani in fuga, si lamenta Ankara.
Ma l'Europa non gli aveva dato 3 miliardi di euro????
Oppure l'Europa si é italianizzata????
Domanda:
Come la mettiamo???
600 siriani in fuga, si lamenta Ankara.
Ma l'Europa non gli aveva dato 3 miliardi di euro????
Oppure l'Europa si é italianizzata????
Domanda:
Come la mettiamo???
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti