elezioni amministrative 2016

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antonio77
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da antonio77 »

le candidature a !Milano ci sono il problema e il contesto la mobilitazione sociale
e inutile fare nomi ma i profili si.
un leader del movimento del 68, si la nostra memoria storica, un sindaco socialista della prima repubblica si una candidatura contro i servizi segreti americani la CIA, un giovane filosofo marxista abbiamo necessità di radicalità , un giovane ulivista un bimbo della borghesia milanese e brianzola si non e facile ma e pur sempre meglio di bimbominchia e poi i movimenti sociali si insomma i centri sociali ecco siamo a 5 candidati intesi come progetto politico e poi se perché no un doppio turno.
tutto in cordialità tutto in serenità ma anche perché no un po di botte da orbi contro i poteri forti milanesi.
iospero
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da iospero »

Primarie Milano, Civati e la sinistra sconfitta: “Mi hanno dato del pirla, ma ora tutti dicono che avevo ragione”

Il leader di Possibile punta il dito contro Sel: “Posizione incomprensibile, la sconfitta era assicurata”. E chiude sull’ipotesi di una sua candidatura a sindaco del capoluogo lombardo: “Serve un candidato civico, no a scelte calate dall’alto”. Ma in ballo c’è anche Roma: “Fassina farebbe bene a ritirarsi? Non spetta a me dirlo, ma si dovrebbe trovare un nome che rappresenti tutti quanti”
di Giorgio Velardi | 9 febbraio 2016 -il F.Q.

Il messaggio è chiaro. “Per mesi mi hanno dato del ‘pirla’, oggi molti mi dicono ‘avevi ragione’ – dice Giuseppe Civati a ilfattoquotidiano.it –. Meglio tardi che mai…”. Il deputato ex Partito democratico, oggi leader di Possibile, non nasconde l’amarezza per come sono andate le primarie dem per la candidatura a sindaco di Milano. “L’ennesima prova del fatto che il centrosinistra si è ormai totalmente spostato al centro – attacca –. Peccato che qualcuno non lo abbia capito prima”. Quel “qualcuno”, manco a dirlo, sono i ‘compagni’ di Sinistra Ecologia Libertà (Sel). Che nel capoluogo lombardo hanno dapprima sostenuto Francesca Balzani (vice del sindaco uscente Giuliano Pisapia, suo main sponsor) salvo poi, a sconfitta acclarata, paventare l’ipotesi di una candidatura alternativa a quella dell’ex amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala. Il nome? Qualcuno ha addirittura tirato in ballo l’ipotesi-Civati.





Insomma, onorevole Civati, si candida a sindaco di Milano?
No, per una ragione molto semplice

E cioè?
Sono contrario alla logica dei soggetti calati dall’alto. Personalmente, credo che serva un candidato ‘civico’ e non politico. Per cercare di mettere in difficoltà Sala, a Milano la sinistra deve trovare una sintesi costruendo un progetto politico ampio. Anzi: a dire la verità avremmo già dovuto costruirlo. Qualcuno però ha preferito fare di testa propria con i risultati che conosciamo. Per mesi mi hanno dato del ‘pirla’, oggi molti mi dicono che avevo ragione. Meglio tardi che mai…

Si riferisce a Sel?
La loro è una posizione che ho faticato a comprendere e che tutt’ora non condivido. Speriamo solo che quanto è accaduto a Milano sia da esempio.

La sua amarezza è tangibile.

Le primarie dello scorso fine settimana hanno dimostrato che ormai quello di Renzi è un partito di centro che ha poco a che fare con le proprie origini. Al contrario, a sinistra c’è un elettorato privo di rappresentanza che chiede attenzioni. Pisapia, Balzani, Majorino e la stessa Sel avrebbero fatto bene a capirlo invece di andare incontro ad una sicura sconfitta.

Sta dicendo che con il partito di Vendola i rapporti sono chiusi? Fassina ha aperto all’ipotesi di un ticket con Ignazio Marino in vista delle comunali di Roma.
Sono contento che Stefano la pensi così. Ma anche in questo caso siamo un tantino in ritardo.

Dunque, Fassina farebbe bene a fare un passo indietro, magari lasciando spazio al sindaco uscente o addirittura all’ex ministro Massimo Bray?
Non spetta a me dire cosa Fassina deve o non deve fare. Per ora, la sua candidatura non esclude sia quella di Marino sia quella di Bray. Ma si dovrebbe trovare un nome che rappresenti tutti quanti. A Roma, dove, come per Milano, la richiesta di rappresentanza è elevata, Possibile sta promuovendo un lavoro collettivo con tutti i soggetti interessati a portarlo avanti. Io sono per presentarci tutti insieme, loro non lo so.

A Napoli, invece, sia Possibile che Sel appoggeranno la ricandidatura di Luigi De Magistris.
Sì. Nei prossimi giorni ci incontreremo con il sindaco per definire gli ultimi dettagli.
camillobenso
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da camillobenso »

Politica
‘Plimalie’ a Milano, Tafazzi e i continui regali a Renzi
di Andrea Scanzi | 9 febbraio 2016
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Non so, in tutta onestà, se siano state peggiori le plimalie di Milano o chi, ad esempio il buon Michele Serra su Repubblica ieri, le ha addirittura elette a esempio di democrazia. Il segretario del Pd se l’è presa col Fatto, tacciandoci di razzismo. Ohibò, che bell’ardire. Lo ringrazio, ma il razzismo c’entra meno di niente: le flotte di cinesi erano ai seggi dalle 8 di mattina col bigliettino e le istruzioni su come votare, e dire (come è vero) che “i cinesi erano solo il 4%” non cancella l’evidente malcostume. Oltretutto Sala fino a ieri faceva parte del centrodestra, notoriamente poco aperto a stranieri e immigrati, e non si capisce perché di colpo i cinesi avrebbero dovuto avvertire questo colpo di fulmine per il rutilante Mister Expo.

Milano Expo, Renzi al summit dei ministri della Cultura

La vittoria di Sala sancisce un ulteriore passo di Renzi verso il (già nato) Partito della Nazione. Del resto lui stesso ha detto che è inutile fare gli schifiltosi coi voti, infatti ha già imbarcato deluchiani, cuffariani e verdiniani (eccetera). Se possibile trovo però ancora più sconfortante l’ennesimo harakiri della sinistra. Un harakiri che ha tante sfaccettature. C’è chi l’harakiri lo ha subito e chi lo ha voluto. Come lo scaltro Pisapia, che ha sabotato Majorino (in corsa da giugno) appoggiando la Balzani e spezzando così in due la maggioranza che avrebbe sconfitto Sala. L’obiettivo di Pisapia? Costituire “l’ala sinistra di Renzi”. Il solito gioco delle parti, che vede cornuti e mazziati i soliti elettori di sinistra: quella vera, o almeno verosimile. E adesso? Milano dovrà scegliere tra tre candidati di centrodestra: Sala, Parisi e Passera. Uno scenario esaltante.


Per tutti coloro che non si riconoscono in questa lotta avvincente tra programmi pressoché identici (appunto: Partito della Nazione), si aprirebbe un’autostrada. Non vedo però bolidi pronti a percorrerla a tutta velocità, e il rischio Liguria – “Tra i due litiganti il Toti gode” – è più che concreto. Civati poteva candidarsi, ma è già ripartito con un’altra tapioca prematurata (a sinistra) delle sue: quando c’è da fare il passo decisivo, lui marca puntualmente visita. Il M5S ha scelto un nome che conoscono in sei e che, oltretutto, pare piacere a Grillo ma non a Casaleggio: zero chance di vittoria finale. Basterebbe un nome trasversalmente condiviso e in grado di piacere anche ai moderati, per mettere in difficoltà Sala (cioè Renzusconi). Per dire: Ferruccio De Bortoli. Sarebbe un nome perfetto per Milano e in tanti lo voterebbero di corsa. Ma la sensazione è che Tafazzi, l’alleato migliore del Pacioccone Mannaro di Rignano, trionferà anche stavolta. Che dire? Complimenti a tutti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... i/2447581/
iospero
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da iospero »

Ieri a Ballarò la Ghisleri per Euromedia ha dato questo sondaggio:

PRIMARIE A MILANO : SALA Può RIUNIRE IL CENTRISINISTRA ?

NO, LA SINISTRA Presenterà UN SUO CANDIDATO 71%
iospero
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da iospero »

09 febbraio 2016























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Pippo Civati: "C'è spazio per un'altra candidatura. Io no, ma chissà"

Pippo Civati

"MADDAI, chi l'avrebbe mai detto che finiva così?". Pippo Civati non è contento, ma un po' dopotutto sì: ha vinto la non continuità con la stagione arancione, come aveva previsto. "Quante me ne hanno dette in questi mesi, Giuliano Pisapia compreso...", dice.

Va bene, ma adesso?
"Si fa ciò che abbiamo proposto di fare da tempo, la politica si liofilizza in una proposta civica: noi di Possibile, Rifondazione, socialisti, dissidenti di Sel, insieme per promuovere qualcosa di più grande e milanese. Tocca a noi costruire il centrosinistra".

Perché, questo non lo è?
"Beppe Sala e Stefano Parisi (il probabile candidato del centrodestra, ndr) sono indistinguibili, sembra una gara tra manager dell'anno più che tra aspiranti sindaco".

Ma c'è spazio per un'altra candidatura ancora?
"La misura con la quale ha vinto Sala, non eccezionale direi, dimostra che adesso lo spazio si allarga".

Non si poteva fare qualcosa prima, alle primarie?
"La regia delle primarie è stata di Alfred Hitchcock...".

Lei non poteva sostenere la candidatura di Majorino? Era un civatiano nel Pd...
"Sono sempre stato rispettoso della sua candidatura. Gli avevo proposto altre cose in realtà. Ma ci siamo capiti e siamo stati entrambi coerenti, anche se poi certamente qualcuno dei nostri l'avrà anche votato, esiste un'ampia zona grigia. Per me correre a queste primarie equivaleva a fare un favore a Matteo Renzi, cosa che poi è avvenuta".

Adesso accusano Majorino di aver fatto il suo gioco infatti.
"No, non ci vedo malizie nella sua operazione. Quando lo si accusa bisogna ricordare che era sostenuto da sinistra Pd e Sel".

A proposito di Sel, sarà della partita alternativa al Pd?
"Non capisco che libertà d'azione abbiano ora. Ma vogliamo coinvolgere il loro elettorato".

Se Sel si sganciasse le farebbe piacere o no?
"Ovvio, non sono mica cretino...".

Entro quando proporrete il vostro nome?
"Entro fine mese al massimo".

E sarà lei?
"Io eviterei una candidatura




così politica, vorrei che i candidati fossero della città stessa, personalmente non ci ho pensato e non ho lavorato per costruire la mia candidatura. Dopodiché non posso prevedere cosa accadrà".

Quindi non è impossibile.
"Ma nego di volerlo fare".

Ma di Pisapia cosa pensa?
"Ha fatto una serie di mosse che nessuno ha capito. O forse ha agito ben consapevolmente.

da repubblica.it
cielo 70
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da cielo 70 »

A Roma spero che si affermi Fassina, unico che ha cuore lo sviluppo del trasporto pubblico, eventualmente unito a Marino, e anche a Tocci.
iospero
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da iospero »

Mi sembra interessante quel dato del sondaggio di Euromedia su MILANO in cui il 71% degli intervistati ritengono che la SINISTRA Presenterà UN SUO CANDIDATO non riconoscendosi in Sala.
camillobenso
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Mi sembra interessante quel dato del sondaggio di Euromedia su MILANO in cui il 71% degli intervistati ritengono che la SINISTRA Presenterà UN SUO CANDIDATO non riconoscendosi in Sala.

Se i dati sono attendibili, e se nando Dalla Chiesa accetta, come accennato nel primo TG7 di oggi, è stato ventilato il suo nome.

Per il momento meglio di così non si può chiedere.

Se i rappresentanti della sinistra non si accordassero è meglio che cambino mestiere.

Aprano una salumeria in Corso Como.
aaaa42
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Iscritto il: 08/03/2012, 23:18

Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da aaaa42 »

a milano volano gli stracci tra mario capanna e aldo aniasi

anche a milano come a roma siamo allo scontro frontale

a sinistra dopo la candidatura giovanil ulivista di beppin civati
si schierano SCENDONO IN CAMPO i giovalisti il filosofo markista baby faccia d angelo e il medico
so tutto su l AIDS
ma la notizia è un altra
si alzano in volo i bombardieri sul cielo di milano con 2 bombe nucleari.
sono il marietto capanna e il socialista gia sindaco di milano aldo aniasi.
ormai e quasi ufficiale maria capanna e aldo aniasi si candidano alle primarie di sinistra e socialiste a milano.

aldo aniasi partigiano socialista è abituato alla guerra.
la dichiarazione di guerra :

' mario capanna è un cialtrone come tutti i sessantotini, in vita loro non hanno vinto un caXXo manco la tunica da chiricchetto in chiesa, piccolo borghese da iscrivendo alla cattolica e cacciato, anche dai preti si è fatto prendere a calci nel culo,
parlano da marxisti extraterrestri e poi vivono con pensioni d oro rubate agli operai.
usano un linguaggio alla cicerone ma non sano scrivere una delibera comunale sui vespasiani.
capanna è stato visto a londra in tunica bianca rapato cantando convertito agli haricrisna, e ora fa il contadino biovegetale, produce egli stesso biomassa, uno volta noi socialisti lottavamo contro i coltivatori diretti servi della gleba dei capibastone democristiani, ora noi socialisti dobbiamo lottare contro questi naturalisti hegeliani antistorici antimaterialisti antimarxisti.
non possiamo lasciare la milano antifascista la citta della resistenza la citta del prefetto riccardo lombardi del commandante pertini in mano a questo
piccolo borghese figli dei fiori appassiti, venditore di vino in concorrenza con
d alema.'

L ONOREVOLE CONTADINO MARIO CAPANNA E IN VOLO PER LONDRA OVE DOMANI NOTTE RISPONDERA AL COMMANDANTE PARTIGIANO ALDO ANIASI SEDUTO SULLA TOMBA DI CARLO MARX.
( continua)
camillobenso
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Re: elezioni amministrative 2016

Messaggio da camillobenso »

Tg LA7 Cronache - 25/02/2016

E' presente in rete ma non parte.

Si è occupato di Salah, e le sue balle sull'EXPO.

Chi si somiglia si piglia.



Expo, gli amministratori: “Rosso 2015 è di almeno 30,6 milioni. A marzo riduzione del capitale per perdite”
Lobby

La relazione del consiglio di amministrazione di Expo 2015 presentata ai soci il 9 febbraio. Sala: "Risorse sono sufficienti per le prossime 3-4 settimane". Corte dei Conti: "Mancano risposte sulla copertura dei costi post esposizione"
di Gaia Scacciavillani | 24 febbraio 2016
Commenti (1528)


Il candidato sindaco di Milano del Pd, Giuseppe Sala, ha un bel dire che non c’è nessun buco Expo. La società che ha gestito l’esposizione universale meneghina ha chiuso il 2015 con un rosso compreso tra 30,6 e 32,6 milioni di euro, a seconda dei risultati finali del recupero crediti. A smentire Sala è lo stesso Sala. O meglio, il consiglio di amministrazione di Expo 2015 da lui guidato, che lo scorso 18 gennaio ha messo nero su bianco la cifra in una relazione che è stata discussa dai soci il 9 febbraio scorso. Dieci giorni dopo la data inizialmente prevista, il 29 gennaio a ridosso delle primarie del Pd che hanno incoronato Sala candidato sindaco di Milano, poi spostata su indicazione del ministero dell’Economia. Nel documento, che ribadisce la rilevanza del risultato a livello di patrimonio netto, positivo per 14,2 milioni, si legge anche che “in considerazione delle spese strutturali previste nei primi mesi del 2016 (quantificabili in 4 milioni mensili), è probabile una ricaduta nelle previsioni dell’articolo 2447 del codice civile durante il mese di marzo”. Il che significa, in altre parole, che secondo i calcoli del consiglio guidato dallo stesso Sala, da febbraio 2016 le disponibilità liquide di Expo 2015 si sono esaurite, ma non le spese. E andando avanti così, è sempre la stima del cda, è prevedibile che entro il mese prossimo la società arrivi ad accumulare perdite superiori a un terzo del suo capitale. Una situazione in cui la legge impone l’abbattimento del capitale stesso e il suo contemporaneo aumento per riportarlo al minimo legale.

La scivolosità del caso non è sfuggita al collegio sindacale di Expo 2015 che, nel corso dell’assemblea che due settimane fa ha deliberato la messa in liquidazione della società, ha chiesto “chiarezza in relazione alla necessità di risorse per la liquidazione” stessa. Richiesta condivisa dal magistrato della Corte dei Conti, Maria Teresa Docimo, che ha sottolineato come la messa in liquidazione risponde “ad uno solo dei temi inseriti nella relazione degli amministratori, mentre non sono fornite risposte, nel merito, in relazione alla copertura dei costi sopportati dalla società successivamente alla data di chiusura dell’evento”. Tanto più che lo stesso Sala ha confermato che “le risorse sono sufficienti per le prossime 3-4 settimane” e che “è importante rendere chiara la situazione al nominato organo di liquidazione”. Anche perché i liquidatori freschi di nomina – il prorettore della Bocconi Alberto Grando, Elena Vasco (Camera di Commercio), Maria Martoccia (ministero Finanze) e i confermati Domenico Ajello (Regione Lombardia) e Michele Saponara (Città Metropolitana) per i quali è stato fissato un compenso complessivo di 150mila euro – hanno 90 giorni per elaborare un progetto di liquidazione. Per la scadenza, però, stando alle stime del cda, Expo 2015 avrà una carenza di liquidità di oltre 80 milioni di euro.

Nel frattempo, però, è imminente una finalizzazione degli accordi con Arexpo sulla gestione delle aree fino al 30 giugno 2016, quando i terreni torneranno sotto l’ala della società in cui sta facendo il suo ingresso il Tesoro. Le indicazioni dei soci di Expo 2015 ai liquidatori sono inequivocabili, in quanto auspicano “il compimento di una attività di rivitalizzazione di parti del sito Expo 2015 nella fase transitoria dello smantellamento del sito stesso, attuato preservando i valori del sito medesimo, secondo principi di sinergia fra le società Expo 2015 S.p.A. e Arexpo S.p.A., nel rispetto delle funzioni proprie di ciascuna delle due società”. I liquidatori, quindi, sono invitati ad individuare, tra i principali criteri in base ai quali deve svolgersi la liquidazione, quelli preordinati alla realizzazione “di eventuali sinergie e collaborazioni tra Expo e Arexpo S.p.A; anche con riferimento alla fase convenzionalmente denominata Fast Post Expo“. Cioè l’evento previsto in concomitanza con la ventunesima Triennale Internazionale di Milano, tra aprile e settembre, che dovrebbe utilizzare l’area del Cardo.

Il punto non è secondario. Secondo i calcoli del vecchio cda di expo, infatti, per il 2016 la società ha bisogno di 58,3 milioni di euro: 39,6 per lo smantellamento e 18,7 per la chiusura dell’azienda. La somma andrebbe chiesta pro quota ai soci (pubblici) di Expo. Ma grazie al Fast Post Expo può essere ridotta di 19,5 milioni con il “ribaltamento dei costi sostenuti ad Arexpo”. E così agli azionisti di Expo toccherebbe sborsare “solo” 38,8 milioni: al ministero dell’Economia toccherebbero 15,5 milioni, alla Regione e al Comune 7,8 a testa, mentre la Provincia e alla Camera di Commercio ne dovrebbero versare 3,9 ciascuna. Resta da capire quanto costerà l’operazione sul lato Arexpo i cui soci, dopo l’ingresso del Tesoro, saranno ancora una volta lo Stato, la Regione e il Comune, oltre alla Fondazione Fiera Milano pur destinata a diluirsi fortemente.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2491936/



24 febbraio 2016 | di Luigi Franco
Expo, Sala non conferma i conti da lui stesso presentati. Ma per la prima volta ammette perdite

Anche il giorno in cui la pubblicazione del verbale dell’ultima assemblea dei soci di Expo rende evidente che la società ha chiuso il 2015 con un rosso di 32,6 milioni di euro (leggi), il candidato sindaco del centrosinistra a Milano Giuseppe Sala dichiara: “Mi pare la perdita sia di 15 milioni”. E nega di avere sostenuto nelle settimane passate che non c’era alcuna perdita. “Si ritirerebbe da candidato se risultasse che ha mentito?”, gli chiede il giornalista del Fatto Gianni Barbacetto. Ma Sala nega di avere detto bugie e si definisce “sereno”. E garantisce: “Io di bilancio me ne intendo tanto”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/02/ ... te/484693/
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