La Sardegna abolisce quattro province.
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La Sardegna abolisce quattro province.
Lunedì, 07 Maggio 2012 15:07
La Sardegna abolisce quattro province. Ma i partiti scalpitano: hanno bisogno della greppia pubblica
di Fulvio Lo Cicero
C’è qualcuno che conosce Medio Campidano? Od Ogliastra? Sono due delle provincie sarde che, insieme a Sulcis e Gallura saranno abolite, dopo il risultato del referendum «anticasta» svoltosi in Sardegna e che ha visto una forte partecipazione popolare. I cittadini sardi hanno inviato un segnale roboante all’attuale e al prossimo governo: bisogna abolire al più presto questi repertori dell’impero romano e del fascismo, oramai del tutto inutili nella gestione amministrativa dello Stato. Ci vorrà una legge costituzionale, si dice: e allora? È forse impossibile mettere in calendario una riscrittura semplice semplice dell’articolo 114: «La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato». L’iter della legge, che è “rinforzato”, essendo la nostra una Costituzione rigida, potrebbe iniziare ora e magari terminare nella prossima legislatura.
Inutile continuare ad affermare, come pure sostengono alcuni esponenti del Partito democratico, ad esempio Massimo D’Alema, che i risparmi non ci sarebbero, perché comunque le funzioni delle Province dovrebbero essere svolte dai Comuni o dalle Regioni. Se gli accorpamenti e le eliminazioni di sedi ed uffici non comportano alcun risparmio, allora ci dovrebbe spiegare come mai, in tutto il territorio nazionale, stanno aggregando selvaggiamente migliaia di istituti scolastici ed ora si vogliono “razionalizzare” (che nel linguaggio in auge di questi tempi significa “tagliare”) gli uffici delle prefetture e perfino quelli della polizia e dei carabinieri. Anche in questi casi non spariscono le “funzioni” e in parte nemmeno il personale, eppure i risparmi ci sono.
La realtà è che il ceto politico vive anche di province. I responsabili dei partiti, i funzionari e i dirigenti locali, vivono anche dello stipendio che ricevono in qualità di consiglieri provinciali, di assessori ed aspirano a diventare Presidenti di provincia per scalare la classifica. Eliminare questi inutili orpelli significa togliere di mezzo un possibile stipendio per un funzionario di partito, che così rimarrà un peso per il suo gruppo, costretto a trovare altre forme di finanziamento.
La cosa vergognosa è che, i partiti titubano sull’abolizione delle province ma sono pronti (almeno il Pdl e la Lega) a tagliare qualsiasi finanziamento ai sindacati.
Fra i compiti assegnati all’evergreen Giuliano Amato ci sarebbe anche quello di rivedere il finanziamento statale ai patronati e ai CAF, gestiti dai sindacati. Lo Stato trasferisce a queste meritorie istituzioni finanziamenti per ogni 730 e per il loro lavoro di consulenza. Ovviamente, la destra starnazza, come sempre quando si tratta di scontrarsi con le organizzazioni dei lavoratori. Ci si dimentica che, a differenza dei partiti, i sindacati offrono servizi gratuiti ai cittadini e che ogni taglio ai finanziamenti equivale ad un servizio pubblico in meno. Ci sono milioni di persone che non possono farsi fare la dichiarazione dei redditi dallo studio Vitaletti-Tremonti.
http://www.dazebaonews.it/italia/a-dent ... a-pubblica
Ultima modifica il Martedì, 08 Maggio 2012 09:32
La Sardegna abolisce quattro province. Ma i partiti scalpitano: hanno bisogno della greppia pubblica
di Fulvio Lo Cicero
C’è qualcuno che conosce Medio Campidano? Od Ogliastra? Sono due delle provincie sarde che, insieme a Sulcis e Gallura saranno abolite, dopo il risultato del referendum «anticasta» svoltosi in Sardegna e che ha visto una forte partecipazione popolare. I cittadini sardi hanno inviato un segnale roboante all’attuale e al prossimo governo: bisogna abolire al più presto questi repertori dell’impero romano e del fascismo, oramai del tutto inutili nella gestione amministrativa dello Stato. Ci vorrà una legge costituzionale, si dice: e allora? È forse impossibile mettere in calendario una riscrittura semplice semplice dell’articolo 114: «La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato». L’iter della legge, che è “rinforzato”, essendo la nostra una Costituzione rigida, potrebbe iniziare ora e magari terminare nella prossima legislatura.
Inutile continuare ad affermare, come pure sostengono alcuni esponenti del Partito democratico, ad esempio Massimo D’Alema, che i risparmi non ci sarebbero, perché comunque le funzioni delle Province dovrebbero essere svolte dai Comuni o dalle Regioni. Se gli accorpamenti e le eliminazioni di sedi ed uffici non comportano alcun risparmio, allora ci dovrebbe spiegare come mai, in tutto il territorio nazionale, stanno aggregando selvaggiamente migliaia di istituti scolastici ed ora si vogliono “razionalizzare” (che nel linguaggio in auge di questi tempi significa “tagliare”) gli uffici delle prefetture e perfino quelli della polizia e dei carabinieri. Anche in questi casi non spariscono le “funzioni” e in parte nemmeno il personale, eppure i risparmi ci sono.
La realtà è che il ceto politico vive anche di province. I responsabili dei partiti, i funzionari e i dirigenti locali, vivono anche dello stipendio che ricevono in qualità di consiglieri provinciali, di assessori ed aspirano a diventare Presidenti di provincia per scalare la classifica. Eliminare questi inutili orpelli significa togliere di mezzo un possibile stipendio per un funzionario di partito, che così rimarrà un peso per il suo gruppo, costretto a trovare altre forme di finanziamento.
La cosa vergognosa è che, i partiti titubano sull’abolizione delle province ma sono pronti (almeno il Pdl e la Lega) a tagliare qualsiasi finanziamento ai sindacati.
Fra i compiti assegnati all’evergreen Giuliano Amato ci sarebbe anche quello di rivedere il finanziamento statale ai patronati e ai CAF, gestiti dai sindacati. Lo Stato trasferisce a queste meritorie istituzioni finanziamenti per ogni 730 e per il loro lavoro di consulenza. Ovviamente, la destra starnazza, come sempre quando si tratta di scontrarsi con le organizzazioni dei lavoratori. Ci si dimentica che, a differenza dei partiti, i sindacati offrono servizi gratuiti ai cittadini e che ogni taglio ai finanziamenti equivale ad un servizio pubblico in meno. Ci sono milioni di persone che non possono farsi fare la dichiarazione dei redditi dallo studio Vitaletti-Tremonti.
http://www.dazebaonews.it/italia/a-dent ... a-pubblica
Ultima modifica il Martedì, 08 Maggio 2012 09:32
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: La Sardegna abolisce quattro province.
vabbè te credo .... fra le tante vergogne" isole comprese "....le provincie sarde erano nella top ten... il medio campidano provincia!!! ma de che? delle pecore? dai assurdo.
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Re: La Sardegna abolisce quattro province.
loro lo hanno fatto!Le altre regioni?
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
Re: La Sardegna abolisce quattro province.
loro avevano le provincie più recenti.
ma ti do atto, nessun'altra voce si è levata.
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Re: La Sardegna abolisce quattro province.
Amadeus ha scritto:loro avevano le provincie più recenti.
ma ti do atto, nessun'altra voce si è levata.
E la Puglia dove la metti? Barletta-Andria-Trani
Vendola dove stava?
Credo che anche il Veneto non scherzi! Belluno
e La Lombardia? Monza e Brianza
Lo schifo in Italia è dappertutto, e Lega insegna.
Un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: La Sardegna abolisce quattro province.
Hai preso un granchio, amico mio. La provincia Belluno e' nata nel 1866 con i suoi 3.678 kmq in gran parte montuosi è la più estesa del Veneto ma nello stesso tempo la meno popolata con i suoi 212.243 abitanti.Joblack ha scritto:Amadeus ha scritto:loro avevano le provincie più recenti.
ma ti do atto, nessun'altra voce si è levata.
E la Puglia dove la metti? Barletta-Andria-Trani
Vendola dove stava?
Credo che anche il Veneto non scherzi! Belluno
e La Lombardia? Monza e Brianza
Lo schifo in Italia è dappertutto, e Lega insegna.
Un salutoCredo che anche il Veneto non scherzi! Belluno
In questi ultimi anni alcune cittadine sia erano candidate a province(tra cui Bassano del Grappa) poi tutto si e' fermato.
Fatta questa precisazione son daccordo con te che dovrebbero sparire ma nello stesso tempo si dovra' dire dove potranno essere inserite queste persone e per fare questa operazione si dovra' dire pure dove prendere i soldi. E qui vengono fuori i veri orientamenti politici.
un salutone da Juan
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