referendum del 17 aprile - NO TRIV

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iospero
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referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da iospero »

Votare Sì al referendum ha un significato che va anche al di là dello stesso quesito, significa non accontentarsi del nostro primato sul fotovoltaico o di aver già raggiunto i limiti de protocollo di Kyoto , perché dobbiamo ricordarci che siamo il primo paese al mondo per importazione di energia elettrica e il quarto paese al mondo per importazione di petrolio, quindi per essere più indipendenti e più puliti dobbiamo guardare alle rinnovabili vere , quelle con una EROEI favorevole.. Che cosa è l'EROEI ? la resa energetica, un rapporto tra l’energia ottenibile da un prodotto e l’energia spesa per la sua lavorazione. La tendenza alla discesa dell'EROEI è comune a tutte le fonti che utilizzano un vettore energetico di accumulo (gas, petrolio, carbone, uranio) perchè l'accesso a questi serbatoi diventa ovviamente sempre più difficile e costoso energeticamente man mano che le risorse vengono estratte.
La tendenza dell'EROEI delle FER è esattamente opposta. Qui non c'è un accumulo da "succhiare", ma si tratta di sfruttare un'enorme flusso energetico infinito e costante (il sole, il vento, l'acqua) . Quindi il costo energetico deriva quasi esclusivamente dalla tecnologia, che come si sa, tende a evolvere e a diventare sempre più efficiente.


P.S. quando il pc non funziona , uno si sente fuori.
camillobenso
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

Sarò di certo banale, ma io al referendum cercherò in tutti i modi di andarci per votare contro Renzi, anche se so di perdere in partenza avendo a che fare con una moltitudine di connazionali che ha subito il lavaggio, il contro lavaggio, il risciacquo, ed il candeggio del cervello a cura del potere costituito.
camillobenso
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

Referendum 17 aprile: il tagliando per il ‘Renzi touch’
di Pierfranco Pellizzetti | 10 aprile 2016
COMMENTI (17)



Ormai dovrebbe essere più che appurato (specie per i tifosi più sfegatati): la politica spettacolo dei comunicatori star system opera alla grande nella conquista del potere; non fornisce alcuna garanzia sulla capacità di governare, una volta entrati con chiacchiere e diversivi nella stanza dei bottoni. Anzi.



Ormai il meccanismo è stato smontato e i suoi pezzi sono sotto i nostri occhi. Vedremo se in queste condizioni riesce ancora a funzionare, mentre ci stiamo avviando alla “prova finestra” del prossimo referendum-trivelle. Comunque basato su tre criteri guida:

– Reiterazione, la vecchia regola in base alla quale se ripeti all’infinito un’affermazione, questa finirà per essere ritenuta “vera”. Il primo rifugio degli impreparati, cui la lezioncina a tiritera consente comunque di colmare di suoni latamente articolati interviste e momenti pubblici, altrimenti condannati a imbarazzanti silenzi. Ciambella di salvataggio per le ministre veline;
– Rimozione, il campo in cui opera alla grande l’astuzia pelosa e ipocrita del politicamente corretto, per cui certi argomenti sono scorretti anche se veri (garantismo e privacy usati come mannaie); rito in cui possono diventare molto utili le celebrazioni pompieristiche esterne di pronto intervento, ad opera di cardinali di curia tipo Paolo Mieli;
– Illusione, le pratiche di narcotizzazione degli aspetti giudicati sfavorevoli alla propria parte, presenti nella scena pubblica, attraverso una ricostruzione della realtà in cui le alternative ritratteggiate sono fittizie; ma che consentono di depistare indignazioni e risentimenti, confinandoli in aree dove non possano fare danni disturbando il manovratore.


Il terzo criterio è certamente il più efficace e – dunque – pericoloso. Verrebbe da definirlo il “Codice Taranto”, perché fu praticato a pieno regime nel balletto attorno allo stabilimento siderurgico della città pugliese (mentre amministratori regionali e padroni delle ferriere se la ridevano allegramente).

Ricordate? Il giochino illusionistico consistette nel presentare la faccenda come un’alternativa secca tra occupazione e salute: se fermi le lavorazioni inquinanti a livello mortale costringi l’azienda a licenziare i dipendenti, mettendo a repentaglio la vita loro e delle loro famiglie. Uno scambio inaccettabile, tradotto in gioco delle tre carte assolutamente mistificatorio. Se non altro alla luce del fatto che in Europa si fa siderurgia senza con questo diffondere leucemia, soltanto depurando emissioni.

Ma – tant’è – l’ultima carta che il governo Renzi tenta di mettere sul tavole, dopo aver esibito quella della rimozione (“il giorno del referendum andatevene in gita”. Resta da vedere se l’argomentazione-remake funzionerà bene come al cardinal Ruini o male come per Bettino Craxi) e quella della reiterazione: salviamo il capitale energetico nazionale. Tesi peregrina che fa il paro con quella per cui la Total – intenta a farsi gli affaracci suoi – sarebbe una sorta di Mano Invisibile, che porta vantaggi e giovamenti inintenzionali (quali, di grazia?) a tutto il Paese e alla Basilicata in particolare. Semmai l’unico beneficio è stato quello più generale di averci offerto l’ennesima conferma dell’inettitudine a governare del personale selezionato con i criteri del politainment e – nello specifico – di averci liberato della ministra Federica Guidi. Non meno kitsch degli slip esibiti al Quirinale della Boschi o i pantaloni a tubo di stufa del premier.

E non è detto che questa volta la parlantina sonora e inespressiva riuscirà a salvarlo, insieme alla first lady. Attendiamo il “tagliando” del 17 prossimo venturo.

http://www.lettera43.it/capire-notizie/ ... 240918.htm
camillobenso
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

IL BANDITISMO AL LIMITE


Considerare sempre gli italiani come dei poveri scemi.

PREMIER
Trivelle, Renzi: «È un referendum bufala. Astensione è legittima»
In vista del voto del 17 di aprile il presidente del Consiglio nella sua Enews ribadisce: «Non c’è nessun referendum sulle trivelle. Non c’è una sola trivella in discussione». «Astensionismo è costituzionalmente legittimo» dice. E cita Giorgio Napolitano
di Redazione Online PREMIER
Trivelle, Renzi: «È un referendum bufala. Astensione è legittima»
In vista del voto del 17 di aprile il presidente del Consiglio nella sua Enews ribadisce: «Non c’è nessun referendum sulle trivelle. Non c’è una sola trivella in discussione». «Astensionismo è costituzionalmente legittimo» dice. E cita Giorgio Napolitano
di Redazione Online


http://www.corriere.it/politica/16_apri ... 35ca.shtml
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

Referendum Trivelle: le ragioni del Sì, le ragioni del No.

Votare informati di Valigia Blu @valigiablu info@valigiablu.it Share 27143 Tweet 0 Share 90 +1 di Angelo Romano e Antonio Scalari [hanno collaborato Arianna Ciccone, Marco Nurra, Andrea Zitelli]

Ricorda di citare la fonte: http://www.valigiablu.it/referendum-trivelle/
Licenza cc-by-nc-nd valigiablu.it


http://www.valigiablu.it/referendum-trivelle/
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

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POLITICA
Referendum trivelle, domenica si gioca la partita populismo contro imbroglionismo
di Pierfranco Pellizzetti | 14 aprile 2016
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Ancora una volta le parole si rivelano decisive nell’eterna contesa politica sul verisimile e l’inverosimile, che ha in palio il controllo sulle menti o la loro liberazione; particolarmente accentuata all’epoca in cui l’intreccio tra Comunicazione e Potere diventa di giorno in giorno sempre più inestricabile. La solita questione del Dominio che si riveste di Verità, creando una neolingua per confondere le idee e avvalorare false rappresentazioni della realtà.

Sono oltre vent’anni che dalle nostre parti i manipolatori linguistici sono all’opera, per un padrone che cambia faccia e nome ma che promuove sempre l’identico disegno strategico: i laboratori illusionistici che lavoravano per Silvio Berlusconi (copyright: “comunista”, “giustizialista”, “quelli che amano contro quelli che odiano”), passati armi e bagagli al servizio di Matteo Renzi (copy: “rottamare”, “gufi”, “politica del fare”). Produttori di un armamentario lessicale che si rinnova nel tempo, eppure mantenendo un filo conduttore che non si spezza mai; evidenziato da un evergreen terminologico: populista.



Come le altre parole trabocchetto (da “comunista”, per criminalizzare chi vorrebbe contrastare l’egoismo menefreghista elevato a unico metro di giudizio, a “gufo” per infangare a prescindere l’esercizio della critica), “populista” si trasforma in un suono carico di esecrazione, finalizzato a indurre subliminalmente immediata ripulsa nell’uditorio, nonostante che nelle pratiche contemporanee si riferisca a ben altre funzioni; particolarmente meritorie: contrastare gli effetti anti-popolari delle scelte politiche a supporto dell’egemonia del privilegio e della disuguaglianza, tuttora imperanti. Segno lampante che le nobili intenzioni di passate stagioni (giustizia sociale, accesso alle opportunità, promozione dei diritti) sono definitivamente svanite.

Come definire questa distorsione linguistica? Stante la difficoltà di trovare nel linguaggio corrente una parola che incorpori adeguato sdegno per questa ciclopica opera di mistificazioni a scopo di grassazione sistemica, questa turlupinatura a livello epocale, qui si propone di ricorrere a un neologismo: “imbroglionista”.

Che altro è se non imbroglionismo la campagna di disinformazione, messa a punto dagli gnomi nelle officine governative della comunicazione, per disinnescare l’appuntamento referendario di domenica? Il cui quesito viene svilito a populistico e la cui convocazione viene infangata con la duplice pretestuosità dell’insignificanza e dell’onerosità (in questo secondo caso, un aggravio di spese che rappresenta il fisiologico costo della democrazia; che poteva essere risparmiato accorpando la consultazione alle imminenti amministrative. Scelta non fatta per inceppare il raggiungimento del quorum). Così come imbroglionistico è il terrorismo sulle migliaia di posti di lavoro in pericolo e i danni, favoleggiati come incalcolabili, inferti alla raccolta nazionale di idrocarburi.


Sicché, al di là della specifica questione, su cui era necessario aprire un dibattito chiarificatore che l’imbroglionismo ha reso impossibile, ormai l’appuntamento di domenica prossima acquisisce valenze di principio ancora più generali:
A. Una ferma presa di posizione a difesa delle norme costituzionali che sanciscono la tutela dell’ambiente (e la trivellazione d’alto mare inquina in misura non trascurabile lo specchio acqueo interessato);
B. Una altrettanto decisa ripulsa di uno stile di governo, che utilizza le modalità imbonitorie per camuffare la realtà, e le tecniche ricattatorie (dopo di me il diluvio) per imporci i propri voleri capricciosi.

Un altolà per questi costruttori di verità fasulle. In modo tale che – come diceva Oscar Wilde – “la verità, prima o poi, verrà smascherata”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04 ... o/2635434/
camillobenso
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

"Sì contro il petrolio", "No, i giacimenti servono"
Vox - Referendum trivelle, quorum impossibile?

Nel silenzio dei media, Rai iclusa (leggi) motivazioni e dubbi dei cittadini a 2 giorni dal voto. SONDAGGIO
Con il sì che fine fanno le proroghe? Emiliano: "Ci saranno, con verifiche". Giuristi: "Vietate" (di L. Gaita)


FattoTv
A pochi giorni dall'appuntamento del 17 aprile, siamo tornati in strada per verificare il livello di informazione e motivazione. La sensazione è che qualcosa sia cambiato rispetto a poco più di un mese fa. Lo scandalo Trivellopoli, il tam tam sui social network, la presa di posizione di alcune personalità hanno fatto crescere la motivazione, anche se il tema specifico del quesito non è arrivato a tutti. "Andrò a votare Sì per limitare il potere dei petrolieri", dice più di una voce. "No perché sono a favore dello sfruttamento dei giacimenti già esistenti", obiettano altri. Ma il quorum appare difficile. Voi come la pensate?

di Piero Ricca, riprese Ricky Farina


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15 aprile 2016 | di Piero Ricca
Trivelle, quorum impossibile? Piero Ricca alle prese con la confusione degli italiani

A pochi giorni dall’appuntamento di domenica 17 aprile, siamo tornati in strada per verificare il livello di informazione e motivazione al voto sul referendum sulle trivelle. La sensazione è che qualcosa sia cambiato rispetto alla generale indifferenza di poco più di un mese fa. Nelle ultime settimane lo scandalo Trivellopoli, la copertura dell’argomento sui grandi media, il tam tam sui social network, la presa di posizione di alcune personalità di spicco hanno fatto crescere la motivazione al voto tra i cittadini, anche se il tema specifico del quesito referendario non è arrivato a tutti. “Andrò a votare Sì per limitare il potere dei petrolieri“, dice più di una voce. “Voterò No perché sono a favore dello sfruttamento dei giacimenti già esistenti“, obiettano altri. “Il popolo è sovrano? Avrei preferito essere consultato prima che iniziassero a trivellare il nostro mare, ora il danno è fatto”, osserva un cittadino. Ma il quorum appare ancora un obiettivo difficile. E voi come la pensate? di Piero Ricca, riprese Ricky Farina


Referendum sulle Trivelle: quorum possibile?
No
Si
Vote
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http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/04/ ... ni/506890/
camillobenso
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da camillobenso »

La trivella Edison avvelena la Sicilia: a processo
Mise: danni per 69 milioni. Ma proroga permessi
Ministero parte civile a Ragusa contro la società a cui nel 2015 ha esteso la concessione: “Buona gestione”
Referendum trivelle: Vaticano e l’intesa con i vescovi per la campagna in prima linea sul tema del petrolio
trivelle referendum 990
Economia & Lobby
Delle inchieste non ci interessa; dei danni ambientali nemmeno; del referendum di domenica men che meno; noi rilasciamo concessioni a trivellare in mare vicino alla costa a prescindere da qualunque considerazione. È questa – se traducessimo in italiano colloquiale il burocratese ministeriale – la risposta a un’interrogazione di Davide Crippa (M5S) che ieri è stata depositata alla Camera dal dicastero dello Sviluppo economico per confermare il via libera al raddoppio della piattaforma Vega (di proprietà di Edison, che poi sono i francesi di Edf), che sta nel canale di Sicilia, davanti a Ragusa, a meno di 12 miglia dalla riserva naturale del fiume Irminio
di Marco Palombi


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Trivella Edison avvelena la Sicilia: a processo. Il Mise chiede danni per 69 milioni, ma intanto proroga i permessi
Lobby
La piattaforma Vega davanti alla costa ragusana avrebbe smaltito illegalmente i rifiuti. Ma il governo allunga le concessioni per "buona condotta"
erding
Messaggi: 1188
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Re: referendum del 17 aprile - NO TRIV

Messaggio da erding »

Referendum sulle Trivelle: quorum possibile?

Io andrò a votare e a votare SI con convinzione,
anche se intimamente temo che sia difficile raggiungere il quorum.

Attenzione però, la percentuale dei votanti non sarà politicamente ininfluente.

Anche in assenza di quorum, se voterà il 35% o il 45% non sarà la stessa cosa, penso che,

la percentuale avrà un suo valore politico.
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