Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA "DEMOCRAZIA" DI MUSSOLONI
Basilicata, Pd rimuove consigliere non renziano
“Io epurato per la campagna contro le trivelle”
Pittella allarga la maggioranza e la presidenza del consiglio va all’Udc. Fuori Piero Lacorazza: “Mi hanno
fatto notare che non mi sono schierato sulle riforme”. Speranza: “Renzi inizia moratoria con epurazione”
renzi-pittella-pp
Politica
Dentro Franco Mollica (Udc), fuori Piero Lacorazza (Pd). Il nuovo presidente del Consiglio regionale della Basilicata è un esponente dell’UdC. Il motivo: da “non renziano”, Lacorazza era stato tra i promotori e tra i maggiori sostenitori del referendum anti trivelle dello scorso 17 aprile. Con l’elezione di Mollica, si “allarga” all’Area Popolare la maggioranza del governatore Marcello Pittella (Pd). “Il primo atto della moratoria proposta ieri da Renzi è l’epurazione del presidente del consiglio regionale in Basilicata avvenuta per mano del neo renzianissimo presidente Marcello Pittella” – è il commento di Roberto Speranza, capo della sinistra Pd – Con una scelta sconsiderata e priva di qualsiasi legittimazione formale si è deciso di epurarlo rompendo l’unità del Pd”
di Pierluigi Giordano Cardone
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... e/2715367/
Basilicata, Pd rimuove consigliere non renziano
“Io epurato per la campagna contro le trivelle”
Pittella allarga la maggioranza e la presidenza del consiglio va all’Udc. Fuori Piero Lacorazza: “Mi hanno
fatto notare che non mi sono schierato sulle riforme”. Speranza: “Renzi inizia moratoria con epurazione”
renzi-pittella-pp
Politica
Dentro Franco Mollica (Udc), fuori Piero Lacorazza (Pd). Il nuovo presidente del Consiglio regionale della Basilicata è un esponente dell’UdC. Il motivo: da “non renziano”, Lacorazza era stato tra i promotori e tra i maggiori sostenitori del referendum anti trivelle dello scorso 17 aprile. Con l’elezione di Mollica, si “allarga” all’Area Popolare la maggioranza del governatore Marcello Pittella (Pd). “Il primo atto della moratoria proposta ieri da Renzi è l’epurazione del presidente del consiglio regionale in Basilicata avvenuta per mano del neo renzianissimo presidente Marcello Pittella” – è il commento di Roberto Speranza, capo della sinistra Pd – Con una scelta sconsiderata e priva di qualsiasi legittimazione formale si è deciso di epurarlo rompendo l’unità del Pd”
di Pierluigi Giordano Cardone
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA VOX POPULI
sanjust43 • 4 minuti fa
Sanno Bersani Cuperlo Bindi Speranza Gotor e tutta la cosidetta sinistra del PD che il trattamento utilizzato per liquidare Piero Lacorazza è quello che sarà riservato a loro stessi? Se lo sanno allora sono proprio dei masochisti.
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Salsero Se • 4 minuti fa
Ma non è che percaso è il cugino di Fassina XD ???
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ZoT.. • 4 minuti fa
Eh si ... si epurano quelli che la pensano diversamente dall'imperatore ... non i vari indagati, inquisiti ecc.. ... eh no loro sono Garanti Garantisti col Petegree .... si si !
sanjust43 • 4 minuti fa
Sanno Bersani Cuperlo Bindi Speranza Gotor e tutta la cosidetta sinistra del PD che il trattamento utilizzato per liquidare Piero Lacorazza è quello che sarà riservato a loro stessi? Se lo sanno allora sono proprio dei masochisti.
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Salsero Se • 4 minuti fa
Ma non è che percaso è il cugino di Fassina XD ???
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ZoT.. • 4 minuti fa
Eh si ... si epurano quelli che la pensano diversamente dall'imperatore ... non i vari indagati, inquisiti ecc.. ... eh no loro sono Garanti Garantisti col Petegree .... si si !
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Re: Diario della caduta di un regime.
Doctor Stein • un minuto fa
In quanti hanno deciso democraticamente per l'epurazione?
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In quanti hanno deciso democraticamente per l'epurazione?
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Re: Diario della caduta di un regime.
IL SILENZIO DI MUSSOLONI.
QUANDO SI DEVE ATTRIBUIRE UN MERITO E' IN PRIMA FILA A STARNAZZARE.
QUANDO SI AFFRONTA LA DURA REALTA' SE LA DA A GAMBE.
INPS, 600 MLN DA RESTITUIRE
Boeri: “Uso illecito
di sgravi per almeno
100mila lavoratori”
UTILIZZO ILLECITO degli sgravi contributivi
sulle assunzioni a tempo indeterminato
nel 2015: secondo i rilievi dell’Inps,
presentati ieri dal presidente Tito Boeri con la
direttrice delle Entrate, Gabriella Di Michele riguardano
circa 100 mila lavoratori degli oltre
1,5 milioni assunti nel 2015. Sgravi contributivi
totali, senza diritto agli incentivi, per circa 60
mila aziende, il risparmio complessivo per il
triennio è calcolato in circa 600 milioni: 100
milioni di recupero di contributi e 500 milioni
di gettito futuro dato che le aziende dal momento
del controllo non usufruiranno più dello
sgravio e pagheranno la contribuzione intera.
Tolleranza zero per i rapporti di lavoro fittizi per
ottenere l’indennità di disoccupazione. Nel
2016 si stimano 20 mila rapporti “finti”. E, a
quanto pare, da giugno sarà operativa l'Anpal,
Agenzia del lavoro prevista dal Jobs act, che
dovrebbe gestire sia l'assegno di ricollocazione
sia il sistema dei centri per l'impiego. “L'An -
pal - ha spiegato il presidente Del Conte - può
controllare in tempo reale se la persona che
non si presenta al corso di formazione (o non
accetta un lavoro) prende la Naspi. Avvertiremo
in questo caso l'Inps che dovrebbe togliere
almeno una parte del sussidio”.
QUANDO SI DEVE ATTRIBUIRE UN MERITO E' IN PRIMA FILA A STARNAZZARE.
QUANDO SI AFFRONTA LA DURA REALTA' SE LA DA A GAMBE.
INPS, 600 MLN DA RESTITUIRE
Boeri: “Uso illecito
di sgravi per almeno
100mila lavoratori”
UTILIZZO ILLECITO degli sgravi contributivi
sulle assunzioni a tempo indeterminato
nel 2015: secondo i rilievi dell’Inps,
presentati ieri dal presidente Tito Boeri con la
direttrice delle Entrate, Gabriella Di Michele riguardano
circa 100 mila lavoratori degli oltre
1,5 milioni assunti nel 2015. Sgravi contributivi
totali, senza diritto agli incentivi, per circa 60
mila aziende, il risparmio complessivo per il
triennio è calcolato in circa 600 milioni: 100
milioni di recupero di contributi e 500 milioni
di gettito futuro dato che le aziende dal momento
del controllo non usufruiranno più dello
sgravio e pagheranno la contribuzione intera.
Tolleranza zero per i rapporti di lavoro fittizi per
ottenere l’indennità di disoccupazione. Nel
2016 si stimano 20 mila rapporti “finti”. E, a
quanto pare, da giugno sarà operativa l'Anpal,
Agenzia del lavoro prevista dal Jobs act, che
dovrebbe gestire sia l'assegno di ricollocazione
sia il sistema dei centri per l'impiego. “L'An -
pal - ha spiegato il presidente Del Conte - può
controllare in tempo reale se la persona che
non si presenta al corso di formazione (o non
accetta un lavoro) prende la Naspi. Avvertiremo
in questo caso l'Inps che dovrebbe togliere
almeno una parte del sussidio”.
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Re: Diario della caduta di un regime.
MUSSOLONI-EPURATOR-INCUL@TOR
Basilicata, Pd rimuove consigliere: sostenne referendum No-Triv. Speranza: “Epurato, rotta l’unità del partito”
Politica
Franco Mollica, esponente dell'Unione di Centro, prende il posto di Piero Lacorazza alla presidenza del Consiglio regionale. Si allarga così all’Area Popolare la maggioranza di centrosinistra guidata dal governatore Marcello Pittella e di cui entra a far parte ufficialmente anche il consigliere Aurelio Pace (nel Gruppo misto, ma rappresentante dei Popolari per l’Italia). Esultano i centristi, Viceconte: "Primo organico accordo tra dem e Area popolare"
di F. Q. | 10 maggio 2016
con 273 commenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... e/2715367/
Basilicata, Pd rimuove consigliere: sostenne referendum No-Triv. Speranza: “Epurato, rotta l’unità del partito”
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Franco Mollica, esponente dell'Unione di Centro, prende il posto di Piero Lacorazza alla presidenza del Consiglio regionale. Si allarga così all’Area Popolare la maggioranza di centrosinistra guidata dal governatore Marcello Pittella e di cui entra a far parte ufficialmente anche il consigliere Aurelio Pace (nel Gruppo misto, ma rappresentante dei Popolari per l’Italia). Esultano i centristi, Viceconte: "Primo organico accordo tra dem e Area popolare"
di F. Q. | 10 maggio 2016
con 273 commenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... e/2715367/
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Re: Diario della caduta di un regime.
MUSSOLONI
Il capo è nervoso: sa che ormai tutti cercano un sostituto
Scritto il 11/5/16 • LIBRE nella Categoria: idee Condividi
Attenti, il “capo” è nervoso: sa perfettamente che, se è ancora al suo posto, è solo perché nessun altro è ancora pronto a sostituirlo. Ma la voglia di rottamarlo sta crescendo velocemente.
Lo scrive Sergio Cararo su “Contropiano”: che Matteo Renzi sia diventato molto nervoso lo testimoniano «la quantità di contestazioni (e di manganellate della polizia) che lo inseguono ovunque vada».
E’ nervoso, il boss del Pd, «perché sa di aver fatto parecchio del lavoro sporco che gli era stato richiesto contro lavoratori, pensionati, risparmiatori». La famigerata lettera della Bce firmata da Draghi e Trichet il 5 agosto del 2011? E’ stata applicata, appunto, “alla lettera”. Eppure, i suoi “mandanti” non sono ancora contenti.
Non lo è l’Unione Europea, «che mal sopporta le sue rodomontate così come non sopportava le stramberie di Berlusconi». E non lo è Confindustria, «oggi pesantemente ipotecata dalle aziende di cui il governo è azionista». Gli industriali vogliono «rendere strutturali e non congiunturali gli sgravi contributivi», con «mano libera alle imprese nel licenziare o assumere con salari da fame».Non è contento di Renzi neppure un potere forte come la magistratura, che «mostra forti segni di fastidio verso un premier che, come Berlusconi, ritiene che la legalità vada bene per tutti tranne che per i suoi uomini e donne ripetutamente beccati con le mani nella marmellata». Renzi è contrariato: «Gli indicatori economici sull’andamento della recessione smentiscono ogni sua fanfaronata sulla disoccupazione, i redditi, i consumi, il risparmio, la fiducia sul futuro», continua Cararo. L’unica carta su cui può ancora contare il capo del Pd? Non ci sono alternative, al momento: «Le classi dominanti non hanno ancora trovato un “leader” di ricambio con cui sostituirlo senza ricorrere alle elezioni», esattamente come venne fatto con Berlusconi (piazzando Monti a Palazzo Chigi) o con «il povero Letta», messo alla porta dall’ambizioso fiorentino. Renzi può anche mascherare il suo nervosismo «ricorrendo a Tweet sferzanti e a interviste televisive con giornalisti in ginocchio», ma è talmente inquieto che «ha anticipato di mesi le nomine ai vertici di polizia, servizi segreti, guardia di finanza, per cercare di legare a sé gli apparati coercitivi dello Stato che gli stanno salvando il culo dalle contestazioni nella strade e nelle città italiane». Come contropartita, aggiunge “Contropiano”, hanno però preteso che Carrai, l’amico di Renzi, venisse tenuto fuori dai servizi di sicurezza.La verità è sotto gli occhi di tutti: un cittadino su tre è andato a votare al referendum contro le trivelle, anche se il premier gli aveva “consigliato” di stare a casa. E l’aria che tira per le elezioni comunali nella grandi città vede i suoi candidati in serissima difficoltà. In più, «ogni volta che annuncia che andrà a casa, se perde», come nel caso del prossimo referendum sulle controriforme costituzionali, «non c’è nessuno che cerchi di dissuaderlo». Bella occasione, quella di ottobre, per mandarlo a casa davvero: «Le tensioni con Confindustria, magistratura e Unione Europea si stanno accumulando pericolosamente», ma un’altra “deposizione” come quella di Berlusconi non passerebbe facilmente. Quello di ottobre, insiste Cararo, sarà un referendum decisivo: non solo per impedire che la Costituzione diventi carta straccia, «ma per dare una spallata ad un capo nervoso e pericoloso». Chi auspica di “spacchettare” i quesiti, per votare in modo differenziato, non comprende la portata epocale della sfida: «Lo scontro sul referendum di ottobre è uno spartiacque: o con Renzi (e la Troika) o con la democrazia».
Il capo è nervoso: sa che ormai tutti cercano un sostituto
Scritto il 11/5/16 • LIBRE nella Categoria: idee Condividi
Attenti, il “capo” è nervoso: sa perfettamente che, se è ancora al suo posto, è solo perché nessun altro è ancora pronto a sostituirlo. Ma la voglia di rottamarlo sta crescendo velocemente.
Lo scrive Sergio Cararo su “Contropiano”: che Matteo Renzi sia diventato molto nervoso lo testimoniano «la quantità di contestazioni (e di manganellate della polizia) che lo inseguono ovunque vada».
E’ nervoso, il boss del Pd, «perché sa di aver fatto parecchio del lavoro sporco che gli era stato richiesto contro lavoratori, pensionati, risparmiatori». La famigerata lettera della Bce firmata da Draghi e Trichet il 5 agosto del 2011? E’ stata applicata, appunto, “alla lettera”. Eppure, i suoi “mandanti” non sono ancora contenti.
Non lo è l’Unione Europea, «che mal sopporta le sue rodomontate così come non sopportava le stramberie di Berlusconi». E non lo è Confindustria, «oggi pesantemente ipotecata dalle aziende di cui il governo è azionista». Gli industriali vogliono «rendere strutturali e non congiunturali gli sgravi contributivi», con «mano libera alle imprese nel licenziare o assumere con salari da fame».Non è contento di Renzi neppure un potere forte come la magistratura, che «mostra forti segni di fastidio verso un premier che, come Berlusconi, ritiene che la legalità vada bene per tutti tranne che per i suoi uomini e donne ripetutamente beccati con le mani nella marmellata». Renzi è contrariato: «Gli indicatori economici sull’andamento della recessione smentiscono ogni sua fanfaronata sulla disoccupazione, i redditi, i consumi, il risparmio, la fiducia sul futuro», continua Cararo. L’unica carta su cui può ancora contare il capo del Pd? Non ci sono alternative, al momento: «Le classi dominanti non hanno ancora trovato un “leader” di ricambio con cui sostituirlo senza ricorrere alle elezioni», esattamente come venne fatto con Berlusconi (piazzando Monti a Palazzo Chigi) o con «il povero Letta», messo alla porta dall’ambizioso fiorentino. Renzi può anche mascherare il suo nervosismo «ricorrendo a Tweet sferzanti e a interviste televisive con giornalisti in ginocchio», ma è talmente inquieto che «ha anticipato di mesi le nomine ai vertici di polizia, servizi segreti, guardia di finanza, per cercare di legare a sé gli apparati coercitivi dello Stato che gli stanno salvando il culo dalle contestazioni nella strade e nelle città italiane». Come contropartita, aggiunge “Contropiano”, hanno però preteso che Carrai, l’amico di Renzi, venisse tenuto fuori dai servizi di sicurezza.La verità è sotto gli occhi di tutti: un cittadino su tre è andato a votare al referendum contro le trivelle, anche se il premier gli aveva “consigliato” di stare a casa. E l’aria che tira per le elezioni comunali nella grandi città vede i suoi candidati in serissima difficoltà. In più, «ogni volta che annuncia che andrà a casa, se perde», come nel caso del prossimo referendum sulle controriforme costituzionali, «non c’è nessuno che cerchi di dissuaderlo». Bella occasione, quella di ottobre, per mandarlo a casa davvero: «Le tensioni con Confindustria, magistratura e Unione Europea si stanno accumulando pericolosamente», ma un’altra “deposizione” come quella di Berlusconi non passerebbe facilmente. Quello di ottobre, insiste Cararo, sarà un referendum decisivo: non solo per impedire che la Costituzione diventi carta straccia, «ma per dare una spallata ad un capo nervoso e pericoloso». Chi auspica di “spacchettare” i quesiti, per votare in modo differenziato, non comprende la portata epocale della sfida: «Lo scontro sul referendum di ottobre è uno spartiacque: o con Renzi (e la Troika) o con la democrazia».
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Re: Diario della caduta di un regime.
Paolo Maddalena: “La riforma della Costituzione serve alle multinazionali e alla finanza”
https://www.youtube.com/watch?v=ERs6GT141R4
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Re: Diario della caduta di un regime.
Non si può neanche sperare che le elezioni a Roma (e in altri posti) non abbiano dei vincitori, visto che la legge col premio assicura la maggioranza dei seggi al sindaco che ha più voti.
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Re: Diario della caduta di un regime.
UNA COSA E' CERTA. MAI E POI MAI MI SAREI ASPETTATO UNA MATTINA DI LEGGERE UN ARTICOLO COSI' IMPOSTATO.
PAOLO BARNARD HA UNA TENDENZA AD ESTREMIZZARE TUTTO QUELLO CHE TRATTA MA SE QUELLI DI LIBRE HANNO SCELTO DI PUBBLICARE L'ARTICOLO, QUALCHE FONDAMENTO DEVE ESISTERE.
PARLARE DI "COMPAGNI" NEL CASO DEL PD RENZIANO E' UNA LIBERTA' ANTISTORICA. FUORI DALLA STORIA.
UNO CHE FA UN'ALLEANZA CON ALFANO, L'UOMO DELLA MAFIA, E CON LUPI CL, QUANDO E' IN DIFFICOLTA' USA LA STAMPELLA VERDINI, P2, P3, P4, P5, E' DEL TUTTO ANACRONISTICO.
QUELLO CHE C'E' DI VERO E' CHE NEI TRATTATI SEGRETI TTIP TRA USA ED EUROPA, UNO DEGLI OBIETTIVI E' LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA', COME DELLA SCUOLA E DELL'ACQUA.
MUSSOLONI SI E' PORTATO AVANTI CON LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA CHE HA DESTATO L'ALLARME DI PADRE ALEX ZANOTELLI(l'articolo è sul forum).
NULLA VIETA DI PENSARE CHE ANCHE IN EMILIA MUSSOLONI ABBIA VOLUTO ANTICIPARE IL PROGRAMMA DELLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA'.
D'ALTRA PARTE E' GIA' STATO SCRITTO CHE :
E’ nervoso, il boss del Pd, «perché sa di aver fatto parecchio del lavoro sporco che gli era stato richiesto contro lavoratori, pensionati, risparmiatori».
LIBRE news
Curati meglio, pagando Unipol: è la procto-politica del Pd
Scritto il 13/5/16 • nella Categoria: idee
In Proctologia, la medicina di ano-retto, esiste una sindrome che prende il nome di Ipertono Anale (ano troppo contratto). In questi casi il proctologo prescrive una serie di dilatazioni anali graduali che si fanno in bagno, dopo bidè caldi nella zona, usando dilatatori di plastica di varie dimensioni: inizi da quello da 1 cm, poi 1,5, poi 2 ecc. finché il muscolo anale si allenta e il sintomo passa. Il Pd usa precisamente la stessa tecnica nella sua politica coi cittadini. Iniziano con l’infilarti il mignolo nel sedere, con suadenti descrizioni del perché. Poi indice, poi due dita, poi la mano, poi ‘full fisting’ con avambraccio a seguito, poi un pilone da seggiovia. Io la chiamo Proctopolitica. E qui non si sta scherzando, per nulla. Leggete sotto. Questi bastardi da impiccagione senza processo che si chiamano Pd, cioè la sinistra del fascismo finanziario, applicano la Proctopolitica da anni ormai, come gli ha insegnato la Cgil, la quale ha imparato dal Pci, che imparò dal Council on Foreign Relation Usa e da Milton Friedman (lunga storia).Ho già dato conto dell’applicazione della Proctopolitica Pd nell’articolo sul salva-banche di Renzi e Poletti. Ora lo stanno facendo nella Sanità, tema purtroppo penosissimo perché si parla di malattia, sofferenza, di quella parte della vita che è veramente il suo massimo orrore (in Occidente), perché la parola finale è morte, addio a tutto ciò che siamo e che abbiamo amato. Il fatto che vado a descrivere è forse noto ad alcuni (non il neologismo Proctopolitica di cui mi faccio vanto), ma c’è un assioma che è utile tenere a mente quando si vuole contrastare la devastante inculata (pane al pane…) che il Pd ci rifilerà in Sanità. Non che tutto ciò valga la pena di essere scritto per la gggènte, e lo ribadisco: i cittadini italiani, le scimmie-cani in maggioranza, se ne strafottono come porci di qualsiasi cosa riguardi la malattia, di chi e di come ci curano, delle strutture, di come si formano i medici, e non ci spendono mai neppure un quarto d’ora di lotta in tutta una vita per tutelarsi, loro, sti ‘tantoamenoncapita’ teste di caXXo. Non solo: quando quei pochissimi eroi tentano di informarli perché si attivino sulla voragine della Sanità, si toccano le palle e tirano dritto (ne so qualcosa da 22 anni). Ma poi, ’sti stronzi, li vedi arrivare in corsia stravolti quando una bella patacca scura gli fa ciao ciao dalla lastra Tac. Pianti e strepiti, proteste perché non ci sono i letti, e le liste d’attesa sono la Milano-Nairobi.Come si diceva durante la Rivoluzione Francese, “hai i diritti per cui hai lottato”, e ho di recente risposto a un mio lettore medico con queste parole: «Non guardi mai nel profondo degli occhi dei suoi ammalati, perché se no li prende a schiaffi e li caccia a calci, ’sti menefreghisti che mai un minuto in tutta la vita si sono occupati di sofferenza e malattia, ma ora vogliono tutto (bambini esclusi)». Ma… questo non solleva la politica dalle sue responsabilità sancite dalla Costituzione (be’, i brandelli che ne rimangono dopo il tritacarne Ue) di garantirci le cure migliori, per tutti, e senza che dobbiamo vendere un rene per curare quell’altro. Ma anche la politica, col permesso della fantastica gggènte, se ne fotte. Non tutta. Come dicevo sopra, c’è un partito italiano che eccelle nella sua porcaggine nella gestione mafiosa e speculativa della Sanità: il Pd. Io so cose fatte da ’sti bastardi, i ‘compagni’ del fascismo finanziario di destra, che farebbero vomitare Niki Vendola e svenire Formigoni. Oggi, e alcuni già lo sanno, il Pd sta introducendo la Proctopolitica per la finale privatizzazione della Sanità. E il laboratorio è ovviamente quello del Feudo Emilia Romagna.Oltre 200.000 bolognesi sono cascati nella fase 1 della Proctopolitica sanitaria Pd, dilatatore da 1 cm. Si sono assicurati con UniSalute, Gruppo Unipol, con la promessa che in caso di necessità mediche avranno accesso privilegiato a visite, diagnostica e interventi presso strutture pubbliche negli spazi della libera professione dei medici pubblici. L’accordo UniSalute e Usl Bologna è già stato firmato il 27 aprile. Sembra un buon affare, ma una semplice considerazione logica fa a pezzi questa truffa. E qui sta l’assioma che vale la pena farvi imparare. La nuova convenzione crea infatti due categorie di cittadini: quelli che rimarranno dipendenti dalle prestazioni erogate dal Servizio Pubblico con o senza ticket – chiamiamoli cittadini-A. E quelli che essendo assicurati privatamente con UniSalute avranno accessi privilegiati al medesimo Servizio Pubblico ma in regime di libera professione – chiamiamoli cittadini-B.Il direttore generale della Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni, assicura che non vi saranno disparità di trattamento fra queste due categorie, né prolungamenti delle già tragiche liste d’attesa per i non assicurati privati. Ma ciò è palesemente falso. Eccovi perché: se fosse vero che i cittadini-A usufruiranno di prestazioni mediche di identica qualità rispetto ai cittadini assicurati-B, perché mai i B dovrebbero sborsare ulteriore denaro per assicurarsi con UniSalute? Chi glielo fa fare, se nella sanità tradizionale ricevessero cure d’identica qualità e senza pagare polizze? Già, chi caXXo glielo fa fare? Ma non lo capite che la risposta è ovvia e campeggia gigantesca nella mente di qualsiasi persona razionale? Sia i cittadini-B che -A saranno costretti ad assicurarsi privatamente in numeri sempre maggiori perché in realtà il Sistema Sanitario pubblico erogato tradizionalmente via semplice ticket… verrà di proposito degradato al punto da non lasciare altra scelta, sia ai cittadini-B che ai cittadini-A, se non correre ad assicurarsi pur di essere curati decentemente in ospedali pubblici ma nel settore libera professione, per l’ovvio e glorioso beneficio finanziario del settore assicurativo.Capito il trucco di ’sti bastardi? E non è un allarme. E’ realtà già oggi per chiunque abbia sfortunatamente a che fare da paziente con la sempre più depauperata Sanità pubblica. In Sanità non esiste la magia della “botte piena e della moglie ubriaca”, cioè la magia dell’esistenza di Sistemi Sanitari pubblici che erogano servizi della medesima qualità dei Sistemi Sanitari partecipati dai privati. Altrimenti, ribadisco, nessuno si rivolgerebbe mai ai privati – perché spendere altri soldi se col ticket mi curo bene lo stesso? E i privati si seccherebbero al sole. E’ ovvio, ribadisco, che la Sanità pubblica sarà resa una tale miseria da forzare masse di cittadini verso le assicurazioni pur di curarsi in modo decente. E questa è una privatizzazione graduale della Sanità che vi sta entrando in c…(finisce per ulo) courtesy of the fantastic Proctopolitica del Pd e di Unipol. Siete Procto-pronti? Abituatevi.
(Paolo Barnard, “Vi dovete abituare alla proctologia del Pd, introducing alla Proctopolitica”, dal blog di Barnard del 7 maggio 2016).
PAOLO BARNARD HA UNA TENDENZA AD ESTREMIZZARE TUTTO QUELLO CHE TRATTA MA SE QUELLI DI LIBRE HANNO SCELTO DI PUBBLICARE L'ARTICOLO, QUALCHE FONDAMENTO DEVE ESISTERE.
PARLARE DI "COMPAGNI" NEL CASO DEL PD RENZIANO E' UNA LIBERTA' ANTISTORICA. FUORI DALLA STORIA.
UNO CHE FA UN'ALLEANZA CON ALFANO, L'UOMO DELLA MAFIA, E CON LUPI CL, QUANDO E' IN DIFFICOLTA' USA LA STAMPELLA VERDINI, P2, P3, P4, P5, E' DEL TUTTO ANACRONISTICO.
QUELLO CHE C'E' DI VERO E' CHE NEI TRATTATI SEGRETI TTIP TRA USA ED EUROPA, UNO DEGLI OBIETTIVI E' LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA', COME DELLA SCUOLA E DELL'ACQUA.
MUSSOLONI SI E' PORTATO AVANTI CON LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA CHE HA DESTATO L'ALLARME DI PADRE ALEX ZANOTELLI(l'articolo è sul forum).
NULLA VIETA DI PENSARE CHE ANCHE IN EMILIA MUSSOLONI ABBIA VOLUTO ANTICIPARE IL PROGRAMMA DELLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA'.
D'ALTRA PARTE E' GIA' STATO SCRITTO CHE :
E’ nervoso, il boss del Pd, «perché sa di aver fatto parecchio del lavoro sporco che gli era stato richiesto contro lavoratori, pensionati, risparmiatori».
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Curati meglio, pagando Unipol: è la procto-politica del Pd
Scritto il 13/5/16 • nella Categoria: idee
In Proctologia, la medicina di ano-retto, esiste una sindrome che prende il nome di Ipertono Anale (ano troppo contratto). In questi casi il proctologo prescrive una serie di dilatazioni anali graduali che si fanno in bagno, dopo bidè caldi nella zona, usando dilatatori di plastica di varie dimensioni: inizi da quello da 1 cm, poi 1,5, poi 2 ecc. finché il muscolo anale si allenta e il sintomo passa. Il Pd usa precisamente la stessa tecnica nella sua politica coi cittadini. Iniziano con l’infilarti il mignolo nel sedere, con suadenti descrizioni del perché. Poi indice, poi due dita, poi la mano, poi ‘full fisting’ con avambraccio a seguito, poi un pilone da seggiovia. Io la chiamo Proctopolitica. E qui non si sta scherzando, per nulla. Leggete sotto. Questi bastardi da impiccagione senza processo che si chiamano Pd, cioè la sinistra del fascismo finanziario, applicano la Proctopolitica da anni ormai, come gli ha insegnato la Cgil, la quale ha imparato dal Pci, che imparò dal Council on Foreign Relation Usa e da Milton Friedman (lunga storia).Ho già dato conto dell’applicazione della Proctopolitica Pd nell’articolo sul salva-banche di Renzi e Poletti. Ora lo stanno facendo nella Sanità, tema purtroppo penosissimo perché si parla di malattia, sofferenza, di quella parte della vita che è veramente il suo massimo orrore (in Occidente), perché la parola finale è morte, addio a tutto ciò che siamo e che abbiamo amato. Il fatto che vado a descrivere è forse noto ad alcuni (non il neologismo Proctopolitica di cui mi faccio vanto), ma c’è un assioma che è utile tenere a mente quando si vuole contrastare la devastante inculata (pane al pane…) che il Pd ci rifilerà in Sanità. Non che tutto ciò valga la pena di essere scritto per la gggènte, e lo ribadisco: i cittadini italiani, le scimmie-cani in maggioranza, se ne strafottono come porci di qualsiasi cosa riguardi la malattia, di chi e di come ci curano, delle strutture, di come si formano i medici, e non ci spendono mai neppure un quarto d’ora di lotta in tutta una vita per tutelarsi, loro, sti ‘tantoamenoncapita’ teste di caXXo. Non solo: quando quei pochissimi eroi tentano di informarli perché si attivino sulla voragine della Sanità, si toccano le palle e tirano dritto (ne so qualcosa da 22 anni). Ma poi, ’sti stronzi, li vedi arrivare in corsia stravolti quando una bella patacca scura gli fa ciao ciao dalla lastra Tac. Pianti e strepiti, proteste perché non ci sono i letti, e le liste d’attesa sono la Milano-Nairobi.Come si diceva durante la Rivoluzione Francese, “hai i diritti per cui hai lottato”, e ho di recente risposto a un mio lettore medico con queste parole: «Non guardi mai nel profondo degli occhi dei suoi ammalati, perché se no li prende a schiaffi e li caccia a calci, ’sti menefreghisti che mai un minuto in tutta la vita si sono occupati di sofferenza e malattia, ma ora vogliono tutto (bambini esclusi)». Ma… questo non solleva la politica dalle sue responsabilità sancite dalla Costituzione (be’, i brandelli che ne rimangono dopo il tritacarne Ue) di garantirci le cure migliori, per tutti, e senza che dobbiamo vendere un rene per curare quell’altro. Ma anche la politica, col permesso della fantastica gggènte, se ne fotte. Non tutta. Come dicevo sopra, c’è un partito italiano che eccelle nella sua porcaggine nella gestione mafiosa e speculativa della Sanità: il Pd. Io so cose fatte da ’sti bastardi, i ‘compagni’ del fascismo finanziario di destra, che farebbero vomitare Niki Vendola e svenire Formigoni. Oggi, e alcuni già lo sanno, il Pd sta introducendo la Proctopolitica per la finale privatizzazione della Sanità. E il laboratorio è ovviamente quello del Feudo Emilia Romagna.Oltre 200.000 bolognesi sono cascati nella fase 1 della Proctopolitica sanitaria Pd, dilatatore da 1 cm. Si sono assicurati con UniSalute, Gruppo Unipol, con la promessa che in caso di necessità mediche avranno accesso privilegiato a visite, diagnostica e interventi presso strutture pubbliche negli spazi della libera professione dei medici pubblici. L’accordo UniSalute e Usl Bologna è già stato firmato il 27 aprile. Sembra un buon affare, ma una semplice considerazione logica fa a pezzi questa truffa. E qui sta l’assioma che vale la pena farvi imparare. La nuova convenzione crea infatti due categorie di cittadini: quelli che rimarranno dipendenti dalle prestazioni erogate dal Servizio Pubblico con o senza ticket – chiamiamoli cittadini-A. E quelli che essendo assicurati privatamente con UniSalute avranno accessi privilegiati al medesimo Servizio Pubblico ma in regime di libera professione – chiamiamoli cittadini-B.Il direttore generale della Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni, assicura che non vi saranno disparità di trattamento fra queste due categorie, né prolungamenti delle già tragiche liste d’attesa per i non assicurati privati. Ma ciò è palesemente falso. Eccovi perché: se fosse vero che i cittadini-A usufruiranno di prestazioni mediche di identica qualità rispetto ai cittadini assicurati-B, perché mai i B dovrebbero sborsare ulteriore denaro per assicurarsi con UniSalute? Chi glielo fa fare, se nella sanità tradizionale ricevessero cure d’identica qualità e senza pagare polizze? Già, chi caXXo glielo fa fare? Ma non lo capite che la risposta è ovvia e campeggia gigantesca nella mente di qualsiasi persona razionale? Sia i cittadini-B che -A saranno costretti ad assicurarsi privatamente in numeri sempre maggiori perché in realtà il Sistema Sanitario pubblico erogato tradizionalmente via semplice ticket… verrà di proposito degradato al punto da non lasciare altra scelta, sia ai cittadini-B che ai cittadini-A, se non correre ad assicurarsi pur di essere curati decentemente in ospedali pubblici ma nel settore libera professione, per l’ovvio e glorioso beneficio finanziario del settore assicurativo.Capito il trucco di ’sti bastardi? E non è un allarme. E’ realtà già oggi per chiunque abbia sfortunatamente a che fare da paziente con la sempre più depauperata Sanità pubblica. In Sanità non esiste la magia della “botte piena e della moglie ubriaca”, cioè la magia dell’esistenza di Sistemi Sanitari pubblici che erogano servizi della medesima qualità dei Sistemi Sanitari partecipati dai privati. Altrimenti, ribadisco, nessuno si rivolgerebbe mai ai privati – perché spendere altri soldi se col ticket mi curo bene lo stesso? E i privati si seccherebbero al sole. E’ ovvio, ribadisco, che la Sanità pubblica sarà resa una tale miseria da forzare masse di cittadini verso le assicurazioni pur di curarsi in modo decente. E questa è una privatizzazione graduale della Sanità che vi sta entrando in c…(finisce per ulo) courtesy of the fantastic Proctopolitica del Pd e di Unipol. Siete Procto-pronti? Abituatevi.
(Paolo Barnard, “Vi dovete abituare alla proctologia del Pd, introducing alla Proctopolitica”, dal blog di Barnard del 7 maggio 2016).
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Re: Diario della caduta di un regime.
Economia Occulta
Crisi, disoccupazione e banche al collasso. L’Italia sprofonda ma si pensa solo a Pizzarotti
di Loretta Napoleoni | 15 maggio 2016
Commenti
La politica interna ha sempre il sopravvento sulla quella estera, è questo un principio universale.
Quindi perché meravigliarsi se in Italia il dibattito politico – o almeno quello che rimane della battaglia di idee che la politica dovrebbe essere – è sempre concentrato su questioni ‘nostrane’?
Anche il processo di gettare fango sui nemici politici è una pratica universale che in Italia, a differenza delle altre nazioni europee, avviene esclusivamente nel giardinetto di casa.
Ed ecco spiegato perché l’espulsione di Federico Pizzarotti dal MoVimento 5 Stelle diventa la notizia delle notizie mentre l’ennesimo round di statistiche negative sull’economia italiana neppure incuriosisce i cronisti economici.
Eppure si potrebbero usare quei numeri per dimostrare che chi ci ha portato in Eurolandia e chi ci vuole far rimanere in questo club non più esclusivo ci ha danneggiato.
Ed ecco alcuni numeri scomodi che lo dimostrano, secondo Svimez dal 2008 la produzione industriale è scesa del 35 per cento e gli investimenti del 59 per cento.
Come si elucida dal grafico qui di seguito compilato dall’ufficio studi della Fred di St Louis.
Vedi grafico
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... i/2729437/
Il tasso ufficiale di disoccupazione in Italia è al’11,4 per cento, ma è si tratta di un dato fuorviante.
La Commissione europea sostiene che un ulteriore 12 per cento ha abbandonato il mercato del lavoro portando il numero dei lavoratori scoraggiati nel nostro paese a tre volte la media dell’Unione Europea.
e scendiamo al sud, i numeri aumentano vertiginosamente: il tasso di disoccupazione giovanile in Calabria è il 65 per cento, in Sicilia il 56 per cento e in Campania il 53 per cento, tutto ciò nonostante l’esodo annuale di 100.000 giovani del sud verso l’estero.
Ancora più preoccupanti sono i dati relativi al settore bancario. I non performing loans, le cosiddette sofferenze bancarie, ammontano al 18 per cento del totale dei prestiti bancari ed ad un quinto del Pil.
Il Patto di stabilità impedisce all’Italia di creare una bad bank, una banca dove far confluire tutte le sofferenze come fa fatto a suo tempo la Spagna.
Secondo Bruxelles questa mossa equivale ad un intervento monetario da parte del governo a favore delle banche.
Se il sistema bancario italiano non è più in grado di sopravvivere a causa dell’ammontare del debito accumulato, allora l’Italia può chiedere aiuti come ha fatto la Grecia, in altre parole cedere la sovranità economica alla Troika.
Più si va avanti per questa strada meno facile diventa trovare una soluzione ai seri problemi economici e più il paese sprofonda nell’impoverimento.
Il Pil resta di gran lunga al di sotto del picco del 2008.
La Commissione ha tagliato le sue previsioni di crescita 2016 per l’Italia dal 1,4 per cento al 1,1 per cento, mentre nel 2015 l’Italia è cresciuta di un pietoso 0,6%. Il debito pubblico è ormai gigantesco (133 per cento del Pil).
Come ai tempi dell’Impero Romano mentre i barbari avevano rotto le postazioni ai confini dell’impero a Roma la lotta per le poltrone era più che mai agguerrita e la si giocava in casa.
Quale reato supera quello di portare una nazione come l’Italia, la terza economia di Eurolandia verso la stagnazione permanente e la bancarotta finanziaria?
Eppure nessuno si azzarda a considerare le scellerate politiche economiche degli ultimi 15 anni come dei crimini, ma tutti, proprio tutti, si accaniscono contro la corruzione nel Bel Paese.
La storia di Pizzarotti è identica a quelle di centinaia di politici o pubblici ufficiali regolarmente eletti che lo hanno proceduto, fa parte del lancio di fango contro il nemico.
Si accusano costoro di reati connessi alla loro posizione pubblica, favori, concessione di appalti e così via, cose piccole rispetto alla sistematica svendita dell’industria e distruzione dell’economia nazionale.
Un magistrato indaga e generalmente decide che sì, l’accusa ha una certa validità quindi si avvia un procedimento investigativo per provare che il reato sia stato effettivamente commesso.
Questa in sintesi è la spiegazione semplificata del concetto di “inquisito”.
In nessun altro paese libero ed occidentale è così facile inquisire qualcuno, ed in nessun altro gli inquisiti non finiscono quasi mai in prigione.
Allora domandiamoci a che serve spendere i soldi del contribuente per condurre indagini di questo tipo?
E’ questa una distrazione dai problemi veri la cui origine è fuori dai confini del paese… I barbari, non dimentichiamolo, anche 1.500 anni fa venivano dal centro Europa.
di Loretta Napoleoni | 15 maggio 2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... i/2729437/
Crisi, disoccupazione e banche al collasso. L’Italia sprofonda ma si pensa solo a Pizzarotti
di Loretta Napoleoni | 15 maggio 2016
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La politica interna ha sempre il sopravvento sulla quella estera, è questo un principio universale.
Quindi perché meravigliarsi se in Italia il dibattito politico – o almeno quello che rimane della battaglia di idee che la politica dovrebbe essere – è sempre concentrato su questioni ‘nostrane’?
Anche il processo di gettare fango sui nemici politici è una pratica universale che in Italia, a differenza delle altre nazioni europee, avviene esclusivamente nel giardinetto di casa.
Ed ecco spiegato perché l’espulsione di Federico Pizzarotti dal MoVimento 5 Stelle diventa la notizia delle notizie mentre l’ennesimo round di statistiche negative sull’economia italiana neppure incuriosisce i cronisti economici.
Eppure si potrebbero usare quei numeri per dimostrare che chi ci ha portato in Eurolandia e chi ci vuole far rimanere in questo club non più esclusivo ci ha danneggiato.
Ed ecco alcuni numeri scomodi che lo dimostrano, secondo Svimez dal 2008 la produzione industriale è scesa del 35 per cento e gli investimenti del 59 per cento.
Come si elucida dal grafico qui di seguito compilato dall’ufficio studi della Fred di St Louis.
Vedi grafico
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... i/2729437/
Il tasso ufficiale di disoccupazione in Italia è al’11,4 per cento, ma è si tratta di un dato fuorviante.
La Commissione europea sostiene che un ulteriore 12 per cento ha abbandonato il mercato del lavoro portando il numero dei lavoratori scoraggiati nel nostro paese a tre volte la media dell’Unione Europea.
e scendiamo al sud, i numeri aumentano vertiginosamente: il tasso di disoccupazione giovanile in Calabria è il 65 per cento, in Sicilia il 56 per cento e in Campania il 53 per cento, tutto ciò nonostante l’esodo annuale di 100.000 giovani del sud verso l’estero.
Ancora più preoccupanti sono i dati relativi al settore bancario. I non performing loans, le cosiddette sofferenze bancarie, ammontano al 18 per cento del totale dei prestiti bancari ed ad un quinto del Pil.
Il Patto di stabilità impedisce all’Italia di creare una bad bank, una banca dove far confluire tutte le sofferenze come fa fatto a suo tempo la Spagna.
Secondo Bruxelles questa mossa equivale ad un intervento monetario da parte del governo a favore delle banche.
Se il sistema bancario italiano non è più in grado di sopravvivere a causa dell’ammontare del debito accumulato, allora l’Italia può chiedere aiuti come ha fatto la Grecia, in altre parole cedere la sovranità economica alla Troika.
Più si va avanti per questa strada meno facile diventa trovare una soluzione ai seri problemi economici e più il paese sprofonda nell’impoverimento.
Il Pil resta di gran lunga al di sotto del picco del 2008.
La Commissione ha tagliato le sue previsioni di crescita 2016 per l’Italia dal 1,4 per cento al 1,1 per cento, mentre nel 2015 l’Italia è cresciuta di un pietoso 0,6%. Il debito pubblico è ormai gigantesco (133 per cento del Pil).
Come ai tempi dell’Impero Romano mentre i barbari avevano rotto le postazioni ai confini dell’impero a Roma la lotta per le poltrone era più che mai agguerrita e la si giocava in casa.
Quale reato supera quello di portare una nazione come l’Italia, la terza economia di Eurolandia verso la stagnazione permanente e la bancarotta finanziaria?
Eppure nessuno si azzarda a considerare le scellerate politiche economiche degli ultimi 15 anni come dei crimini, ma tutti, proprio tutti, si accaniscono contro la corruzione nel Bel Paese.
La storia di Pizzarotti è identica a quelle di centinaia di politici o pubblici ufficiali regolarmente eletti che lo hanno proceduto, fa parte del lancio di fango contro il nemico.
Si accusano costoro di reati connessi alla loro posizione pubblica, favori, concessione di appalti e così via, cose piccole rispetto alla sistematica svendita dell’industria e distruzione dell’economia nazionale.
Un magistrato indaga e generalmente decide che sì, l’accusa ha una certa validità quindi si avvia un procedimento investigativo per provare che il reato sia stato effettivamente commesso.
Questa in sintesi è la spiegazione semplificata del concetto di “inquisito”.
In nessun altro paese libero ed occidentale è così facile inquisire qualcuno, ed in nessun altro gli inquisiti non finiscono quasi mai in prigione.
Allora domandiamoci a che serve spendere i soldi del contribuente per condurre indagini di questo tipo?
E’ questa una distrazione dai problemi veri la cui origine è fuori dai confini del paese… I barbari, non dimentichiamolo, anche 1.500 anni fa venivano dal centro Europa.
di Loretta Napoleoni | 15 maggio 2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... i/2729437/
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