Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?

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camillobenso
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

Messaggio da camillobenso »

Il Sole 11.12.15
Frontiere esterne
Ecco come sarà l’Agenzia di frontiera europea
Pronta la proposta della Commissione Ue: i Paesi in emergenza potranno attingere dalle risorse nazionali degli altri membri dell’Unione

di Beda Romano

Bruxelles La Commissione europea presenterà la settimana prossima una attesa proposta legislativa di regolamento con la quale creare una nuova Agenzia europea di guardie di frontiera e di guardia costiera. Non si tratterà di un corpo a sé stante di doganieri europei, ma piuttosto di un meccanismo che consentirà ai paesi membri nel caso di crisi o di emergenze di aiutare (con il suo benestare) un partner in difficoltà nell’assicurare il controllo delle frontiere esterne dell’Unione.
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la nuova Agenzia prenderebbe il posto dell’attuale Frontex, l’ente che dal 2005 coordina a livello europeo il lavoro delle autorità nazionali nel controllo dei confini esterni dell’Unione. L’obiettivo è di far fare alla collaborazione tra i paesi membri un salto qualitativo, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, di proporzionalità e di responsabilità condivisa, in un momento in cui l’Unione sta affrontando l'arrivo massiccio di rifugiati da Sud e da Nord.
Concretamente, la proposta dell’esecutivo comunitario – tuttora in discussione e che dovrebbe essere presentata la prossima settimana – prevede che nel caso urgente in cui le istituzioni comunitarie notassero un controllo inefficiente delle frontiere esterne fino al punto di mettere a repentaglio il funzionamento dello Spazio Schengen queste dovrebbero preparare una decisione, illustrando le misure che il nuovo organismo sarebbe chiamato ad adottare.
Nei fatti, la nuova Agenzia europea di guardie di frontiera e di guardia costiera sarebbe responsabile nel giro di tre giorni di inviare sul luogo delle squadre che collaborerebbero con le autorità nazionali, anche nel caso di crisi nella gestione degli hotspots. Le squadre proverrebbero da una riserva di guardie di frontiera nazionali. La riserva dalla quale pescare per organizzare le operazioni di emergenza sarebbe composta da una piccola percentuale, tra il 2 e il 3%, del totale dei doganieri dei paesi membri.
La riserva di guardie di frontiera europee avrebbe a disposizione strumenti nazionali, ma anche mezzi e veicoli comunitari. La decisione di chiedere alla Commissione di proporre la creazione di una Agenzia europea di guardie di frontiera e di guardia costiera fu fatta dai Ventotto nel vertice europeo dell’ottobre scorso. Uno dei nodi nelle discussioni di questi mesi è stato decidere se l’uso della mano europea sarebbe stato d’autorità o avrebbe richiesto in un modo o nell’altro il benestare del paese in difficoltà.
È stata scelta una soluzione di compromesso. L’operazione non sarà una forma di commissariamento, quanto piuttosto un intervento che andrà a integrare gli sforzi nazionali nel controllare le frontiere esterne dell’Unione. Il piano operativo sarà negoziato con il paese membro. «C’è un aspetto chiave – spiegava nei giorni scorsi un alto responsabile europeo –. Imporre dall’alto l’arrivo di guardie di frontiera europee è in contrasto con la sovranità nazionale. I Trattati non lo consentirebbero».
Non è un caso se l’organigramma preveda un direttore, un consiglio di sorveglianza e un consiglio direttivo. In quest’ultimo siederebbero i governi con il compito di supervisione politica. Secondo la proposta comunitaria, il consiglio direttivo nominerebbe il direttore e prenderebbe le decisioni alla maggioranza dei voti. Da notare, tuttavia, che secondo l’articolo 61.2 l’attività dell’Agenzia alla frontiera esterna di un paese membro o nelle sue vicinanze deve avere il voto favorevole di questo stato membro.
Dopo una recente modifica del bilancio comunitario, a Frontex è stata aumentata la dotazione per il 2016 a 238,6 milioni di euro. Secondo la Commissione, questa posta di bilancio dovrebbe rimanere stabile anche negli anni successivi, tenuto conto dell’emergenza rifugiati. Anzi, alla luce della nascita della nuova Agenzia, l’ammontare del denaro versato a Frontex dovrebbe aumentare di 38,2 milioni di euro nel 2017. Il nuovo organismo dovrebbe anche assumere 162 persone.
L’idea di doganieri europei non è nuova. La crisi dei rifugiati l’ha riportata drammaticamente d’attualità. Secondo le più recenti statistiche, circa 1,5 milioni di persone hanno attraversato le frontiere europee illegalmente nei primi 11 mesi di quest’anno. Tra fine estate e inizio autunno, i Balcani occidentali sono stati il teatro di una incredibile emergenza umanitaria, con l’arrivo a piedi dal Vicino Oriente di migliaia di persone alla ricerca di una nuova patria. Alcuni paesi sono stati totalmente sopraffatti.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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Nazisti si nasce o si diventa?

Il quotidiano Usa Washington Post scrive oggi che in Danimarca stanno preparando una legge che prevede il sequestro di tutti beni agli immigrati. In modo particolare denaro e gioielli al fine di poter sostenere la spesa degli aiuti.


Accenderà la fantasia di tutti i pazzoidi di Europa alla Salvini. Questo è l’aspetto più criminale della proposta. Fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di avanzarla.
camillobenso
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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Oramai queste cose appartengono alla normalità.

Ma esiste ancora la coscienza????

Oppure bisogna incaricare Fittipaldi e Nuzzi di scrivere un libro?????



Migranti: 18 persone affogano nel Mar Egeo, 10 sono bambini
Un’imbarcazione in legno si è capovolta a 2 miglia dalla costa turca. Quattordici si sono salvati e sono ricoverati in gravi condizioni. Le vittime erano dirette a Kos
di Redazione online

http://www.corriere.it/esteri/15_dicemb ... 17ae.shtml
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

Messaggio da paolo11 »

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 62020.html
Il giudice si arrende: "Il clandestino ci crede un Paese senza regole"
Un marocchino 28enne colpevole di 21 reati è stato ripetutamente condannato ed espulso, ma l'ha sempre fatta franca. Il magistrato: noi impotenti, ci ha beffati
Fausto Biloslavo - Ven, 21/08/2015 - 08:03
Un marocchino, da oltre dieci anni in Italia, compie 21 reati, ma dietro le sbarre resta solo 9 giorni grazie ad attenuanti, indulti e altro.Non gli rinnovano il permesso di soggiorno e decretano la sua espulsione da tre diverse prefetture di Belluno, Bologna e Udine. Il 17 maggio 2013 è il Tribunale di Gemona del Friuli, che ordina di sbatterlo fuori dall'Italia per la quarta volta. E il 23 luglio finalmente lo rimandano in Marocco. Ma il clandestino sarebbe tornato in Italia per venir di nuovo pizzicato a Tirano, in provincia di Sondrio, dove si becca una condanna di un anno per false generalità. Non è chiaro se sia stata scontata, ma le ultime tracce in rete lo segnalerebbero a San Marino con il seguente motto on line «vivo e lascio vivere».

L'incredibile storia di normale immigrazione è ben descritta dalla sentenza del giudice di pace di Gemona, Vincenzo Zappalà. Il marocchino che a lungo l'ha fatta franca si chiama Achraf Hadif e ha 28 anni. Nel 2012 viene fermato dalla Polizia ferroviaria in Friuli-Venezia Giulia e denunciato in quanto clandestino, nonostante tre decreti di espulsione dal prefetto di Belluno e Bologna nel 2007 e di Udine nel 2011. La Questura di Torino nel 2010 aveva respinto la richiesta di permesso di soggiorno.

Al processo a Gemona è contumace ed il giudice di pace scrive nella sentenza: «In tutti questi atti è stato ripetutamente ordinato all'imputato di lasciare il territorio nazionale e di non rientrare prima che siano decorsi 10 anni. Tali ordini sono stati sistematicamente ignorati e nessuna autorità è stata in grado di farli eseguire coattivamente!».

Zappalà scopre che il clandestino è tutt'altro che un'anima candida. «Il certificato penale di Hadif Achraf riporta ben 21 reati, commessi dal 13.11.2002 al 26.02.2008 in Torino, Genova, Tortona, Biella, Imperia» si legge nella sentenza. I reati vanno dall'appropriazione indebita, al furto, rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e così via. In tutto, il marocchino nato a Casablanca, si è beccato 5 anni e 23 giorni di reclusione, ma «fra attenuanti generiche (ripetutamente concesse, malgrado le recidive), sospensione dell'esecuzione, indulto, cumulo delle pene, eccetera ha scontato soltanto 9 giorni di pena detentiva: dal 30.04.2011 al 09.05.2011!!».

Il magistrato di pace non ci vede più: «Evidentemente, il soggetto è stato indotto a pensare che il sistema giuridico-penale italiano è impotente e quindi nessun freno è stato posto alle sue scorrerie e nessun deterrente hanno rappresentato le molteplici condanne inflittegli!!!».
Il difensore chiede l'assoluzione sostenendo che potrebbe già essersi allontanato dal territorio nazionale. «Che sia tuttora in Italia (e si guarda bene dal presentarsi in questo processo, per far supporre che se ne sia allontanato) è fuor di dubbio!!!!» scrive il giudice. Applicare il favor rei è «una presa in giro per tutti i funzionari che hanno inutilmente rintracciato e segnalato il soggetto, con spreco di denaro pubblico. Denaro che poi non è disponibile per l'allontanamento, come implicitamente ammette il Questore di Udine il 31.01.2012 (“non è immediatamente disponibile vettore aereo o altro mezzo di trasporto”)». La condanna del 17 maggio 2013 è l'ennesima «espulsione dal territorio nazionale per anni 10». Poi mesi dopo, in luglio viene finalmente eseguita da Torino.
Lo scorso anno, però, Hadif Achraf, sarebbe tornato in Italia ed un marocchino corrispondente alle sue generalità viene fermato a Tirano, in provincia di Sondrio. Si spaccia per il fratello residente a Torino. Secondo un giornale locale viene condannato ad un anno, ma non è chiaro se la pena sia stata scontata. Su Google plus un Hadif Achraf, che viveva a Torino, come il clandestino che l'ha fatta quasi sempre franca, sostiene di trovarsi dal 24 marzo nella Repubblica di San Marino.
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Abbiamo carceri nuove non in uso.Invece di buttare via i soldi con decreti dementi come quelli dei 500 euro ai ragazzi che hanno 18 anni, senza fare distinzione da quale famiglia provengono.
Ciao
Paolo11
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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Report, l’assist al governo sui richiedenti asilo. Premiato dagli ascolti

In serata, Milena Gabanelli e i suoi hanno fornito al Governo un assist di pari precisione perché hanno esplorato a fondo il tema dei richiedenti asilo, partendo dal presupposto, che in realtà è una constatazione, che il problema sussisterà per molti anni e che tanto vale cercare di trasformarlo in una opportunità.

Una soluzione ci sarebbe, dicono, e richiederebbe circa cinque miliardi – da gestire direttamente attraverso strutture pubbliche senza alimentare il business dell’emergenza per i Buzzi in agguato – metà una tantum – per attrezzare strutture esistenti e vuote (molte ex caserme) e l’altra metà per impegnare una serie di specialisti (sanitari, docenti di varie lingue eccetera) che accelerino il processo di adattamento dei profughi alla società europea. Sicché, una volta terminato il ciclo di preparazione, chi ha diritto all’asilo potrà essere smistato nei vari Paesi europei che pagherebbero via Unione il grosso dei costi. E così, il fatto di fare da approdo agli sbarchi da disgrazia diverrebbe una grande occasione di lavoro iper qualificato, una industria dell’accoglienza nell’età delle migrazioni di massa, utile a noi e all’Unione Europea.
Pubblicità

L’assist del team Gabanelli è duplice: 1) intanto perché prende in contropiede il panico da invasione, mostrando che si può, e anzi conviene anche alle nostre tasche, affrontare quel problema enorme con l’occhio di chi cerca il passo e l’approccio giusto per gestirlo, che è il contrario dell’emergenzialismo, utile solo a chi nei talk show vellica il sentimentalismo soccorrevole o la paura accecante; 2) in secondo luogo, mette all’ordine del giorno (del resto sta propri qui la potenza dei media) alcune soluzioni pratiche e sol per questo e spiana la strada a un Governo che, facciamo l’ipotesi, su quei punti voglia davvero intervenire, ma tema, qualsiasi cosa proponesse, di essere subissato dai mestieranti del populismo e del sensazionalismo.

Proprio per questo, c’è da aspettarsi che a Palazzo Chigi e al Viminale colgano l’occasione e battano il ferro che gli è stato scaldato, pronunciandosi sulle “soluzioni” illustrate in tv, e aprendo un confronto non tanto con i redattori, quanto con noi tutti. Anche considerando che il lungo spazio dedicato alla questione ha ottenuto ieri sera 2,6 milioni di spettatori, che sono un bel po’ di più di quelli della precedente puntata. E in politica i numeri, come si sa, contano sempre. Ancora di più che nell’Auditel.77

DA iL FATTO Q.

Dopo aver visto ieri la trasmissione di Report su come risolvere positivamente il problema dell'immigrazione finalmente trovo un articolo che mette in risalto il lavoro fatto dalla Gabanelli .
I calcoli fatti nel servizio, per quanto approssimati, danno un contributo notevole affinché si prenda in seria considerazione la proposta per trasformare il problema immigrazione in una opportunità
camillobenso
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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iospero ha scritto:Report, l’assist al governo sui richiedenti asilo. Premiato dagli ascolti

In serata, Milena Gabanelli e i suoi hanno fornito al Governo un assist di pari precisione perché hanno esplorato a fondo il tema dei richiedenti asilo, partendo dal presupposto, che in realtà è una constatazione, che il problema sussisterà per molti anni e che tanto vale cercare di trasformarlo in una opportunità.

Una soluzione ci sarebbe, dicono, e richiederebbe circa cinque miliardi – da gestire direttamente attraverso strutture pubbliche senza alimentare il business dell’emergenza per i Buzzi in agguato – metà una tantum – per attrezzare strutture esistenti e vuote (molte ex caserme) e l’altra metà per impegnare una serie di specialisti (sanitari, docenti di varie lingue eccetera) che accelerino il processo di adattamento dei profughi alla società europea. Sicché, una volta terminato il ciclo di preparazione, chi ha diritto all’asilo potrà essere smistato nei vari Paesi europei che pagherebbero via Unione il grosso dei costi. E così, il fatto di fare da approdo agli sbarchi da disgrazia diverrebbe una grande occasione di lavoro iper qualificato, una industria dell’accoglienza nell’età delle migrazioni di massa, utile a noi e all’Unione Europea.
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L’assist del team Gabanelli è duplice: 1) intanto perché prende in contropiede il panico da invasione, mostrando che si può, e anzi conviene anche alle nostre tasche, affrontare quel problema enorme con l’occhio di chi cerca il passo e l’approccio giusto per gestirlo, che è il contrario dell’emergenzialismo, utile solo a chi nei talk show vellica il sentimentalismo soccorrevole o la paura accecante; 2) in secondo luogo, mette all’ordine del giorno (del resto sta propri qui la potenza dei media) alcune soluzioni pratiche e sol per questo e spiana la strada a un Governo che, facciamo l’ipotesi, su quei punti voglia davvero intervenire, ma tema, qualsiasi cosa proponesse, di essere subissato dai mestieranti del populismo e del sensazionalismo.

Proprio per questo, c’è da aspettarsi che a Palazzo Chigi e al Viminale colgano l’occasione e battano il ferro che gli è stato scaldato, pronunciandosi sulle “soluzioni” illustrate in tv, e aprendo un confronto non tanto con i redattori, quanto con noi tutti. Anche considerando che il lungo spazio dedicato alla questione ha ottenuto ieri sera 2,6 milioni di spettatori, che sono un bel po’ di più di quelli della precedente puntata. E in politica i numeri, come si sa, contano sempre. Ancora di più che nell’Auditel.77

DA iL FATTO Q.

Dopo aver visto ieri la trasmissione di Report su come risolvere positivamente il problema dell'immigrazione finalmente trovo un articolo che mette in risalto il lavoro fatto dalla Gabanelli .
I calcoli fatti nel servizio, per quanto approssimati, danno un contributo notevole affinché si prenda in seria considerazione la proposta per trasformare il problema immigrazione in una opportunità


Io ho dato un'interpretazione diversa di quanto prodotto dalla Gabanelli.

Ieri sera, al termine del TG3, la stessa Gabanelli aveva anticipato i contenuti della puntata delle 21,45.

La brava giornalista non si era limitata ad un progetto di massima di fattibilità di un sistema organico di immigrazione.

Ma a dette sua, tre giorni prima, questo progetto lo ha presentato alla Commissione Europea che si è pronunciata in questo modo:

"SE IL VOSTRO GOVERNO CI PRESENTA UN PROGETTO DEL GENERE, I SOLDI A DISPOSIZIONE SONO PRONTI"


Diversamente dal Fatto, ritengo che la Gabanelli non abbia fornito un assist al governo, ma che gli abbia appioppato una LEGNATA DI PRIMA GRANDEZZA.

in altre parole, ha messo in evidenza la palese incapacità dell'intero governo Mussoloni a risolvere i problemi di questo Paese allo sbando.

Già Giovanni Sartori all'atto della presentazione del governo, aveva preso carta e penna, e, sul Corriere della Sera aveva scritto molto chiaramente che questo è un governo di INCAPACI guidato da un INCAPACE.

Così è stato in pratica giorno dopo giorno fino a prendere la PATENTE DI INCAPACITA' dalla Gabanelli.

Ma quello che la Gabanelli non ha detto e neppure il Fatto, è che Mussoloni non é solo un INCAPACE, ma è legato mani e piedi dal sistema malavitoso che prospera sugli immigrati.

Mafia Capitale aveva fatto sapere che con gli immigrati si guadagna più della droga.

Ci deve essere un servizio fatto da Il Giornale, che ho riportato sul forum, dove un tizio del beneventano era stato fotografato al fianco della sua Ferrari rossa.

Questo tizio trafficando in immigrati, guadagna 24.000 euro al giorno.

Con guadagni di questo tipo è ovvio che il sistema deve continuare e che il sistema Gabanelli si pone di traverso a questi lauti guadagni.

Mussoloni sta in piedi anche grazie a questi consensi criminogeni.

E secondo voi ha il coraggio di andare contro un sistema criminogeno che lo costringe a lasciare il cadreghino a cui tiene più di tutto e venderebbe anche la madre pur di mantenerlo?????????????????
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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PUNTATA DEL 08/05/2016 Torna alla lista puntateLA VIA DI USCITA DI Claudia Di Pasquale , Giuliano Marrucci , Giulio Valesini - Società
- See more at: http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... qg6LL.dpuf
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PER LA SERIE: LUI E' PEGGIO DI ME.



Migranti, Alfano a Salvini: "Io non faccio l'assassino"
Oggi sbarcati altri 1200 immigrati. Ma Alfano minimizza: "Siamo 60 milioni di italiani e ne ospitiamo solo 120mila". Poi attacca Salvini: "Se non li salvi, li uccidi"


Sergio Rame - Ven, 27/05/2016 - 18:15
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"Salvini? Io non mi occupo della sua campagna elettorale". All'indomani delle polemiche sui continui naufragi che stanno facendo aumentae il numero degli immigrati morti nel Mediterraneo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano liquida così il leader della Lega Nord Matteo Salvini che lo aveva accusato di complicità nelle stragi.


"Io sono il ministro dell'Interno di un grande Paese- ha deto il ttolare el Viminale intervistato da Corrierelive - e nessuno può chiedermi di uccidere nessuno".

Anche oggi si è sfiorata l'ennesima tragedia dell'immigrazione. La nave "Vega" della Marina Militare ha, infatti, soccorso un natante semiaffondato e ha recuperato 130 immigrati. Anche oggi gli sarchi sono continuati con un ritmo forsennato. Il numero delle persone salavate oggi nel Canale di Sicilia dalle navi impegnate nei soccorsi è salito a oltre 1200. Sono stati raggiunti in tutto dieci gommoni, mentre sono ancora in corso gli interventi coordinate dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera per assistere altri immigrati che sono in navigazione a bordo di sei gommoni e un barcone, dai quali sono stati fatte telefonate satellitari con richieste di soccorso. Nell'area operano navi della Guardia Costiera, della Marina Militare, di organizzazioni non governativa e, inoltre, quattro rimorchiatori e un mercantili dirottati per i soccorsi. "La precezione della pressione del flusso migratorio in Italia è diversa dalla realtà", ha detto Alfano ricordand che nei centri di accoglienza sono ospitati 120mila immigrati. "Gli italiani sono 60 milioni... - ha continuato - poi sulla percezione occorre lavorare, ma questi sono i dati".

A non fare sconti ad Alfano è soprattutto Salvini che ieri lo ha accusato di essere complice dell'invasione. Un'accusa che il titolare del Viminale ha respinto al mittente. "Lui ha proposto il pedaggio per il Grande raccordo anulare, dovrebbe piuttosto preoccuparsi del suo raccordo mentale - ha tuonato - perché non si può chiedere di respingere una 'carretta del marè nel momento in cui sta affondando: o salvi quanti sono a bordo o non li salvi, e se non li salvi li ammazzi". Poi la stoccata: "Io non faccio l'assassino".
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Italiani sempre più in ansia da immigrazione
Per sei su dieci clandestini da espellere. Timori per l'islamizzazione



Renato Mannheimer - Sab, 28/05/2016 - 15:48
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La questione dell'arrivo di flussi migratori consistenti nel nostro paese è tornata prepotentemente all'ordine del giorno. L'ultimo episodio, cui i media hanno dato grande risalto, è stato il salvataggio di un barcone pieno di migranti mercoledì scorso.


Tutti gli osservatori concordano con il ritenere che, anche grazie all'inizio dell'estate, l'arrivo di persone dal Nord Africa e da altri paesi si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.

Si tratta di un tema su cui si dibatte da molto tempo. Con, di recente, importanti e significativi mutamenti degli atteggiamenti e degli orientamenti degli italiani nei confronti degli immigrati, della loro accoglienza e della loro possibile integrazione nel nostro paese.
Riguardo all'accettazione degli immigrati che giungono sul nostro territorio, gli italiani si dividono in tre gruppi con posizioni differenti. È quanto emerge da un sondaggio svolto nei giorni scorsi dall'istituto Eumetra Monterosa su di un campione rappresentativo dei cittadini al di sopra dei 17 anni. Una parte di costoro, circa un intervistato su quattro, con un'accentuazione relativa tra chi è laureato, sposa l'idea che, in ogni caso «bisogna accogliere tutti gli immigrati perché sono perseguitati nel loro paese di origine». Sul fronte opposto, tuttavia, una quota significativamente maggiore, corrispondente a circa un terzo degli interpellati (33%), afferma, senza esitazione, che «bisogna respingerli tutti perché l'Italia non può accoglierne ancora», impedendo in altre parole del tutto l'accesso di nuovi profughi. È una convinzione assunta in particolare dai più giovani, tra i 18 e i 24 anni, tra i quali questa opinione costituisce la maggioranza relativa. Ovviamente questa presa di posizione trova una significativa intensificazione anche tra gli elettori della Lega Nord.

Tuttavia, dalle risposte degli intervistati, appare ancora oggi prevalere una visione forse più realistica e mediana rispetto alle due posizioni estreme. La maggioranza relativa (39%) dichiara infatti la propria preferenza per «accettare solo una parte degli immigrati e respingere quelli in eccesso».

Ma dal confronto con un analogo sondaggio svolto qualche mese fa (e pubblicato su queste colonne nel gennaio scorso) si rileva un fenomeno di grande interesse e significato. Si assottiglia infatti la numerosità della posizione «intermedia» (la numerosità diminuisce di 10 punti percentuali) e si accrescono le due «estreme»: sia quella volta ad accettare tutti gli immigrati (che si accresce del 6%) sia quella che auspica che vengono respinti tutti (+5%). Si assiste, in altre parole, di fronte al nuovo intensificarsi del fenomeno, ad una sorta di «polarizzazione» degli italiani a favore o contro l'accoglienza. Il tema, insomma, divide sempre di più e porta in misura crescente a fratture anche radicali. Con, come si è rilevato, un'importante (e, ad avviso di chi scrive, preoccupante) spostamento dei giovani verso un atteggiamento di più netto rifiuto verso l'arrivo di nuovi immigrati.

D'altra parte, questa spaccatura di opinioni emerge anche dalle risposte alle altre domande poste nell'ambito della medesima ricerca. Di fronte ad un quesito volutamente un po' «tendenzioso» (perché evoca le tradizioni religiose) come «Un Paese cattolico come il nostro deve accogliere tutti», il campione si spacca esattamente in due parti uguali con una metà che si dichiara «d'accordo» con quest'affermazione e un'altra metà (che comprende anche una quota di cattolici praticanti) che vi si oppone decisamente (con un'accentuazione tra le casalinghe, che, più di altre categorie, sembrano temere il flusso di nuovi immigrati). I pareri più fortemente negativi provengono ancora una volta da chi esprime l'intenzione di voto per la Lega Nord, ma anche tra i votanti per il Pd e per Forza Italia, i contrari all'accoglienza sono significativamente numerosi.

Si riscontra anche una specifica e diffusa avversione in particolare contro coloro che giungono nel nostro paese come clandestini. Tanto che la convinzione che «un immigrato clandestino deve essere espulso immediatamente, anche se non ha commesso reati» convince quasi due terzi degli intervistati (63%, escludendo dal computo chi dichiara di non avere un'opinione al riguardo e risponde di conseguenza «non so»). È un'affermazione condivisa in particolare da chi vive nei centri di minore dimensione, il che suggerisce che questi contesti potrebbero essere relativamente più coinvolti dalla preoccupazione per presenze non desiderate.

Ma il diffuso atteggiamento di scetticismo nei confronti di nuovi flussi di immigrati non è legato solo a timori sul piano della sicurezza e su quello dell'occupazione (circa metà dei cittadini ritiene che «a parità di competenze un italiano debba essere preferito ad un immigrato nell'assegnazione di un posto di lavoro»). Si tratta, in una certa misura, anche di una questione di identità. Non a caso, il 40% (anche in questo caso escludendo i «non so») è del parere che «la presenza di tanti extracomunitari indebolisce la nostra identità nazionale». È una risposta che si rileva in misura più accentuata in chi ha un titolo di studio di livello basso o medio basso, specie operai e assimilati, e che, di conseguenza, è in generale più spaventato dall'arrivo di figure diverse e anche competitive sul piano occupazionale. È vero che, in questo caso, la maggioranza (60%) aderisce all'opinione opposta, specie nel Nordest ove, come si sa, c'è una diffusa esperienza d'integrazione lavorativa (con effetti anche sociali) di tanti immigrati. Ma il fatto che ben quasi metà degli intervistati citi la questione dell'identità nazionale nel valutare gli impatti dell'immigrazione, ci mostra inequivocabilmente l'importanza di questa problematica. Che è «sentita» in misura maggiore dall'elettorato del centrodestra (specie, come sempre, in chi predilige la Lega Nord, ma anche tra chi vota Forza Italia o Fratelli d'Italia), ma che si trova in quantità significativa anche nella base del centrosinistra.

Si tratta di un tema che riguarda soprattutto gli immigrati di origine o di cultura islamica. Il 41% degli interpellati è infatti convinto che «gli immigrati islamici cercano di imporci il loro modo di vivere». Anche in questo caso, più di metà, Il 59%, è di parere opposto e sostiene che «sono pochi gli immigrati che ci vogliono prescrivere i loro costumi. La maggior parte è propensa ad accettare la nostra cultura». Ma, ancora una volta, l'estensione così ampia dell'atteggiamento di sospetto e di diffidenza nei confronti dell'Islam evidenzia come il problema esista e debba essere considerato con attenzione.

Insomma, la preoccupazione per i nuovi flussi di immigrati che giungono nel nostro Paese si accentua in queste settimane e separa in modo sempre più netto in due gruppi opposti gli italiani. È, nel suo insieme, un tema che non può essere trascurato o, peggio, ignorato.
camillobenso
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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ITALIANI PREOCCUPATI PER L'ARRIVO DEGLI IMMIGRATI???

NIENTE PAURA!!! - CI PENSA LITTORIO FELTRI CON LA SOLUZIONE FINALE.

PRIMA O POI DOVEVA GETTARE LA MASCHERA!!!



^^^^^^^^




28 MAG 2016 11:14
1. NAZI-FELTRI, SOLUZIONE FINALE! ‘’PER FERMARE L'INVASIONE DEI BARBARI L'UNICA È LASCIARE GLI IMMIGRATI IN MARE. NON APPENA I PROFUGHI SAPRANNO CHE ATTRAVERSARE IL MARE COMPORTA IL PERICOLO DI CREPARE ANNEGATI, SE NE GUARDERANNO DAL SALPARE”


2. ‘’CERCHIAMO ALMENO DI RENDERE LA VITA DURA AGLI INVASORI, COSÌ COME FECERO GLI ANTICHI ROMANI. ALLORA I MIGRANTI NON ERANO ACCOLTI A BRACCIA APERTE, NESSUNO SI SOGNAVA DI OFFRIRE ASSEGNI DI SOSTENTAMENTO, CASE POPOLARI E SOGGIORNI IN ALBERGO’’



3. ‘’SUCCEDE SPESSO CHE ESSI NON GRADISCANO LA NOSTRA CUCINA E SI RIBELLINO, PERCHÉ NON AMANO I MACCHERONI E PREFERISCONO ALTRE PIETANZE. CERTO, SAREBBE BELLO ACCONTENTARLI. MA SE NON ABBIAMO SOLDI, CHE FARE? VENDERE I NOSTRI AVERI PER SODDISFARLI? NON TUTTI SONO DISPOSTI A SACRIFICARSI PER I GUSTI ALIMENTARI DEI BARBARI’’



http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 125662.htm
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