Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao paolo11,
mi era sorto un dubbio che poi altri me lo hanno confermato , e cioè se non si riusciva a nominare i giudici della Consulta , cosa senza precedenti nella nostra repubblica, da più parti era affiorata la possibilità che il presidente della repubblica dovesse intervenire per indire nuove elezioni politiche in quanto la repubblica per funzionare in modo corretto deve avere tutte le istituzioni perfettamente in regola per adempiere al loro compito.
Se le cose stavano così , perché il M5S ha trovato un accordo con il PD ?
forse non si sente ancora pronto per governare o non ha la CERTEZZA di vincere ?
mi era sorto un dubbio che poi altri me lo hanno confermato , e cioè se non si riusciva a nominare i giudici della Consulta , cosa senza precedenti nella nostra repubblica, da più parti era affiorata la possibilità che il presidente della repubblica dovesse intervenire per indire nuove elezioni politiche in quanto la repubblica per funzionare in modo corretto deve avere tutte le istituzioni perfettamente in regola per adempiere al loro compito.
Se le cose stavano così , perché il M5S ha trovato un accordo con il PD ?
forse non si sente ancora pronto per governare o non ha la CERTEZZA di vincere ?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao iospero.Mia opinione personale.Il centrodestra non è certamente compatto andare a elezioni anticipate, anche se lo vanno predicando da tempo, in pratica gli serve ancora molto tempo per compattare il centrodestra.Berlusconi aveva detto subito dopo le elezioni dei 3 della consulta, uno anche dell'opposizione.Forse non considera il M5S una opposizione.Uno a Renzi uno a Alfano uno al M5S.Vediamo lunedi LA7 con il discorso banche il sondaggio sui partiti.
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Luttazzi, il comico critica Grillo sul suo blog: “Torna in teatro? Ha fatto politica, la sua satira diventa propaganda”
L'ex conduttore di Barracuda e Satyricon, allontanato dalla Rai dopo l'editto bulgaro di Berlusconi, chiede al leader M5S di "rinunciare alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle" se davvero vuole "tornare quello di prima". Poi spiega: "Il problema riguarda tutti i satirici che pubblicano su giornali di partito e invitano un segretario di partito in un loro programma"
“Dal momento in cui il comico decide di compiere questo passo”, “fare attività partitica”, “la sua satira diventa, inevitabilmente, propaganda“. La critica è diretta al leader M5S Beppe Grillo e arriva dal comico Daniele Luttazzi. Il punto di partenza del post pubblicato sul blog dell’ex conduttore di Barracuda e Satyricon è la notizia che Grillo tornerà in tour in teatro con un nuovo monologo. “L’evento è molto più interessante di quanto possa sembrare a chi, in materia, è digiuno”, sostiene Luttazzi. “Infatti, quella che Grillo porterà sul palco non sarà più satira”. Ma appunto, secondo il protagonista di monologhi come Sesso con Luttazzi e Tabloid, propaganda. L’unico modo per uscirne, spiega, sarebbe quello di rinunciare alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle. Solo così “potremo giudicare fino a che punto è credibile la sua satira contro Casaleggio, Fico, Di Battista e Di Maio”.
“Il comico che fa propaganda ne ricava vento in poppa: è la lusinga del potere”, argomenta il post. “E prima che gli influencer del Pd mi strumentalizzino per l’ennesima volta (non mi illudo, lo faranno comunque), aggiungo questo: il problema riguarda tutti i satirici che pubblicano su giornali di partito; e quelli che, in periodo elettorale, invitano un segretario di partito in un loro programma tv per fargli da spalla comica; e quelli che salgono su palchi identitari senza fare satira sull’identità ospite. Satira e comicità sono forme particolari di argomentazione del verosimile. Sono tecniche di persuasione, ma l’effetto a cui devono persuadere è la risata, non il voto. Altrimenti non è più arte: è propaganda”.
Nello specifico, continua Luttazzi, “Grillo, animale da palcoscenico, fiuta il pericolo, e così titola la nuova impresa “Grillo contro Grillo”, come se questo bastasse a farlo tornare vergine. Purtroppo, con la scelta di fare attività partitica, Grillo ha ceduto alla lusinga del potere, che è nemico della satira; e questa decisione, benché ottima per il marketing, ha cambiato la natura della sua comicità per sempre. Grillo adesso vorrebbe tornare quello di prima, dice che si fa da parte. Troppo tardi. Ed è falso: ha forse rinunciato alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle? Ci rinunci, dunque, e potremo giudicare fino a che punto è credibile la sua satira contro Casaleggio, Fico, Di Battista e Di Maio”.
Luttazzi non è mai rientrato in Rai dopo il cosiddetto “editto bulgaro” del 2001, quando l’allora premier Silvio Berlusconi accusò lui, Michele Santoro e Enzo Biagi di fare un uso “criminoso” della tv di Stato. Il talk show di Luttazzi, Satyricon, fu interrotto. Nella prima puntata aveva intervistato Marco Travaglio, oggi direttore de Il Fatto Quotidiano, sul libro L’odore dei soldi, che ricostruisce l’origine delle ricchezze dell’ex Cavaliere. Anche le trasmissioni Sciuscià di Santoro e Il Fatto di Biagi spariscono dai palinsesti del servizio pubblico.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... a/2415433/
L'ex conduttore di Barracuda e Satyricon, allontanato dalla Rai dopo l'editto bulgaro di Berlusconi, chiede al leader M5S di "rinunciare alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle" se davvero vuole "tornare quello di prima". Poi spiega: "Il problema riguarda tutti i satirici che pubblicano su giornali di partito e invitano un segretario di partito in un loro programma"
“Dal momento in cui il comico decide di compiere questo passo”, “fare attività partitica”, “la sua satira diventa, inevitabilmente, propaganda“. La critica è diretta al leader M5S Beppe Grillo e arriva dal comico Daniele Luttazzi. Il punto di partenza del post pubblicato sul blog dell’ex conduttore di Barracuda e Satyricon è la notizia che Grillo tornerà in tour in teatro con un nuovo monologo. “L’evento è molto più interessante di quanto possa sembrare a chi, in materia, è digiuno”, sostiene Luttazzi. “Infatti, quella che Grillo porterà sul palco non sarà più satira”. Ma appunto, secondo il protagonista di monologhi come Sesso con Luttazzi e Tabloid, propaganda. L’unico modo per uscirne, spiega, sarebbe quello di rinunciare alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle. Solo così “potremo giudicare fino a che punto è credibile la sua satira contro Casaleggio, Fico, Di Battista e Di Maio”.
“Il comico che fa propaganda ne ricava vento in poppa: è la lusinga del potere”, argomenta il post. “E prima che gli influencer del Pd mi strumentalizzino per l’ennesima volta (non mi illudo, lo faranno comunque), aggiungo questo: il problema riguarda tutti i satirici che pubblicano su giornali di partito; e quelli che, in periodo elettorale, invitano un segretario di partito in un loro programma tv per fargli da spalla comica; e quelli che salgono su palchi identitari senza fare satira sull’identità ospite. Satira e comicità sono forme particolari di argomentazione del verosimile. Sono tecniche di persuasione, ma l’effetto a cui devono persuadere è la risata, non il voto. Altrimenti non è più arte: è propaganda”.
Nello specifico, continua Luttazzi, “Grillo, animale da palcoscenico, fiuta il pericolo, e così titola la nuova impresa “Grillo contro Grillo”, come se questo bastasse a farlo tornare vergine. Purtroppo, con la scelta di fare attività partitica, Grillo ha ceduto alla lusinga del potere, che è nemico della satira; e questa decisione, benché ottima per il marketing, ha cambiato la natura della sua comicità per sempre. Grillo adesso vorrebbe tornare quello di prima, dice che si fa da parte. Troppo tardi. Ed è falso: ha forse rinunciato alla proprietà del marchio Movimento 5 Stelle? Ci rinunci, dunque, e potremo giudicare fino a che punto è credibile la sua satira contro Casaleggio, Fico, Di Battista e Di Maio”.
Luttazzi non è mai rientrato in Rai dopo il cosiddetto “editto bulgaro” del 2001, quando l’allora premier Silvio Berlusconi accusò lui, Michele Santoro e Enzo Biagi di fare un uso “criminoso” della tv di Stato. Il talk show di Luttazzi, Satyricon, fu interrotto. Nella prima puntata aveva intervistato Marco Travaglio, oggi direttore de Il Fatto Quotidiano, sul libro L’odore dei soldi, che ricostruisce l’origine delle ricchezze dell’ex Cavaliere. Anche le trasmissioni Sciuscià di Santoro e Il Fatto di Biagi spariscono dai palinsesti del servizio pubblico.
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/
Conferenza Stampa: #DenunciamoLaRai in UE
221024ShareShare
La diretta della conferenza stampa in streaming dal Parlamento Europeo di Strasburgo a partire dalle 9.30 con Roberto Fico, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, David Borrelli, copresidente dell’Efdd, Piernicola Pedicini, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, e Isabella Adinolfi, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione.
"L’Italia è al 73esimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa. I telegiornali della tv pubblica censurano tutte le notizie di procedimenti giudiziari aperti nei confronti di esponenti del partito di governo. Il novello Pavolini Michele Anzaldi, guardiano dell’ortodossia renziana, vorrebbe licenziare i conduttori scomodi. La nuova riforma Rai prevede che il suo amministratore delegato sia indicato dall’esecutivo e che il suo cda sia eletto in parte dal governo.
Un colpo di Stato. La cosiddetta intellighenzia di sinistra che con Berlusconi scendeva in piazza oggi si è appecorata. Siamo passati da Raiset a Rairenzie, dagli editti bulgari alle riforme alla polacca.
Per molto meno, la Commissione europea ha messo sotto sorveglianza la Polonia, la cui riforma della Tv pubblica prevede che i vertici siano nominati dal governo. Il Commissario tedesco Günter Oettinger ha minacciato la Polonia di sospensione del diritto di voto in seno al Consiglio europeo per violazione grave dei principi europei. L’Europa sia coerente e alzi la voce anche nei confronti dell’Italia che oggi nega libertà e diritti fondamentali scritti nei Trattati.
La Rai, proprio per il servizio pubblico che le è stato affidato, deve essere sottoposta a determinate regole che garantiscano l’indipendenza dal potere esecutivo, nonché la qualità dei servizi offerti ai cittadini costretti a pagare il canone infilato a loro insaputa nella bolletta della luce.
Contro questa Rai e per dire no a questo golpe,oggi dalle 9:30 il Movimento 5 Stelle porterà il caso al Parlamento europeo di Strasburgo. Alla conferenza stampa parteciperanno Roberto Fico, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, David Borrelli, copresidente dell’Efdd, Piernicola Pedicini, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, e Isabella Adinolfi, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul Blog." M5S Europa
Ciao
Paolo11
Conferenza Stampa: #DenunciamoLaRai in UE
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La diretta della conferenza stampa in streaming dal Parlamento Europeo di Strasburgo a partire dalle 9.30 con Roberto Fico, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, David Borrelli, copresidente dell’Efdd, Piernicola Pedicini, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, e Isabella Adinolfi, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione.
"L’Italia è al 73esimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa. I telegiornali della tv pubblica censurano tutte le notizie di procedimenti giudiziari aperti nei confronti di esponenti del partito di governo. Il novello Pavolini Michele Anzaldi, guardiano dell’ortodossia renziana, vorrebbe licenziare i conduttori scomodi. La nuova riforma Rai prevede che il suo amministratore delegato sia indicato dall’esecutivo e che il suo cda sia eletto in parte dal governo.
Un colpo di Stato. La cosiddetta intellighenzia di sinistra che con Berlusconi scendeva in piazza oggi si è appecorata. Siamo passati da Raiset a Rairenzie, dagli editti bulgari alle riforme alla polacca.
Per molto meno, la Commissione europea ha messo sotto sorveglianza la Polonia, la cui riforma della Tv pubblica prevede che i vertici siano nominati dal governo. Il Commissario tedesco Günter Oettinger ha minacciato la Polonia di sospensione del diritto di voto in seno al Consiglio europeo per violazione grave dei principi europei. L’Europa sia coerente e alzi la voce anche nei confronti dell’Italia che oggi nega libertà e diritti fondamentali scritti nei Trattati.
La Rai, proprio per il servizio pubblico che le è stato affidato, deve essere sottoposta a determinate regole che garantiscano l’indipendenza dal potere esecutivo, nonché la qualità dei servizi offerti ai cittadini costretti a pagare il canone infilato a loro insaputa nella bolletta della luce.
Contro questa Rai e per dire no a questo golpe,oggi dalle 9:30 il Movimento 5 Stelle porterà il caso al Parlamento europeo di Strasburgo. Alla conferenza stampa parteciperanno Roberto Fico, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, David Borrelli, copresidente dell’Efdd, Piernicola Pedicini, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, e Isabella Adinolfi, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul Blog." M5S Europa
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/2016/02/multa ... orali.html
Multa al #M5S per aver rifiutato i rimborsi elettorali
"Per non ottenere i rimborsi elettorali saremo forse costretti a pagare 200mila euro, ecco l'ultima trappola dei partiti comminata al Movimento 5 Stelle contenuta in un emendamento al Milleproroghe che porta sempre la stessa firma: Boccadutri. I partiti si son dati ancora tempo, fino a giugno 2016 per depositare i documenti relativi al 2013 e 2014 alla commissione di controllo sui rendiconti dei partiti, nonostante abbiano fatto una leggina per non far controllare i loro bilanci e intascare integralmente il finanziamento pubblico. Il M5S ha rifiutato i 42 milioni di rimborsi elettorali spettanti e per questo nel 2013 non ha depositato documenti. Quindi i partiti per farci pagare questa rinuncia, si inventano una norma punitiva per il M5S". Danilo Toninelli
............
Ciao
Paolo11
Multa al #M5S per aver rifiutato i rimborsi elettorali
"Per non ottenere i rimborsi elettorali saremo forse costretti a pagare 200mila euro, ecco l'ultima trappola dei partiti comminata al Movimento 5 Stelle contenuta in un emendamento al Milleproroghe che porta sempre la stessa firma: Boccadutri. I partiti si son dati ancora tempo, fino a giugno 2016 per depositare i documenti relativi al 2013 e 2014 alla commissione di controllo sui rendiconti dei partiti, nonostante abbiano fatto una leggina per non far controllare i loro bilanci e intascare integralmente il finanziamento pubblico. Il M5S ha rifiutato i 42 milioni di rimborsi elettorali spettanti e per questo nel 2013 non ha depositato documenti. Quindi i partiti per farci pagare questa rinuncia, si inventano una norma punitiva per il M5S". Danilo Toninelli
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
è stato cancellato il video dell intervento di Beppe grillo a Palermo un documento storico sia in positivo sia per alcuni punti non positivi.
perché ?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao nonlo sò.Ho altri problemi piu inpellenti in questo periodo.
Vai su You Tube e li trovi
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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