Francesco un papa ...Cristiano!
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
la laicità è anche scritta nel vangelo date a dio quel che è di dio e a cesare quel che è di cesare.La laicità è anche riaffermata da S'Agostino"appartengano all'autorità precostituita"
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Non fa una piega!lilly ha scritto:la laicità è anche scritta nel vangelo date a dio quel che è di dio e a cesare quel che è di cesare.La laicità è anche riaffermata da S'Agostino"appartengano all'autorità precostituita"
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
6 maggio 2016 | di Piero Ricca
Papa Francesco: “I migranti sono un dono”. I cattolici lo ascolteranno? Vox e sondaggio
“Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto, bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano”. Dopo l’appello lanciato durante la visita al campo profughi di Moria (a Lesbo), Papa Francesco – ricevendo il Premio Internazionale Carlo Magno 2016 - torna a chiedere di accogliere i migranti. Ma questo appello sembra non trovare un consenso unanime tra gli stessi cattolici. Se ne ha la sensazione dialogando con i cittadini in strada. “Da cattolico, su questo tema fatico a seguire il Papa, più che un dono i migranti sono un problema”. Risuona così una delle risposte prevalenti. Anche tra coloro che condividono la dichiarazione di principio del Pontefice, è diffusa la convinzione che “non si può far entrare tutti in modo indistinto senza mettere a rischio la nostra società”. C’è chi osserva che spetta all’Unione Europea ripensare l’accoglienza distribuendo le responsabilità in modo equo fra tutti gli Stati. Ma non mancano coloro che antepongono le ragioni della solidarietà a ogni altra considerazione: “Francesco ha ragione e fa bene a scuoterci dall’indifferenza, chi fugge da guerra, oppressione e povertà è nostro fratello e deve essere accolto”. Riuscirà l’appello del Papa a smuovere le coscienze? “Ha toccato il cuore di tanti ma è difficile che cambi il corso della politica”, osserva qualcuno. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti (riprese Ricky Farina)
L'appello del Papa sui migranti verrà recepito davvero da tutti i cattolici?
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http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/05/ ... io/515719/
Papa Francesco: “I migranti sono un dono”. I cattolici lo ascolteranno? Vox e sondaggio
“Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto, bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano”. Dopo l’appello lanciato durante la visita al campo profughi di Moria (a Lesbo), Papa Francesco – ricevendo il Premio Internazionale Carlo Magno 2016 - torna a chiedere di accogliere i migranti. Ma questo appello sembra non trovare un consenso unanime tra gli stessi cattolici. Se ne ha la sensazione dialogando con i cittadini in strada. “Da cattolico, su questo tema fatico a seguire il Papa, più che un dono i migranti sono un problema”. Risuona così una delle risposte prevalenti. Anche tra coloro che condividono la dichiarazione di principio del Pontefice, è diffusa la convinzione che “non si può far entrare tutti in modo indistinto senza mettere a rischio la nostra società”. C’è chi osserva che spetta all’Unione Europea ripensare l’accoglienza distribuendo le responsabilità in modo equo fra tutti gli Stati. Ma non mancano coloro che antepongono le ragioni della solidarietà a ogni altra considerazione: “Francesco ha ragione e fa bene a scuoterci dall’indifferenza, chi fugge da guerra, oppressione e povertà è nostro fratello e deve essere accolto”. Riuscirà l’appello del Papa a smuovere le coscienze? “Ha toccato il cuore di tanti ma è difficile che cambi il corso della politica”, osserva qualcuno. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti (riprese Ricky Farina)
L'appello del Papa sui migranti verrà recepito davvero da tutti i cattolici?
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
“L’Europa è stanca, invecchiata e decaduta”
Il Papa demolisce la Ue davanti ai suoi vertici
A Merkel, Schulz, Juncker e Tusk: “Spento il desiderio di unità. Essere migrante non può essere un delitto”
VOX RICCA – BERGOGLIO: “I PROFUGHI SONO UN DONO”. LA REAZIONE DEI CITTADINI (ANCHE CATTOLICI)
Papa Merkel 990
Zonaeuro
“Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto. E chi fugge da Isis e Assad non si fermerà davanti a muri o fili spinati”. È un passaggio dell’appello che il pontefice ha rivolto ricevendo il Premio Internazionale Carlo Magno 2016 alla presenza di molti leader tra cui Renzi e dei presidenti delle istituzioni europee, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk: “Quell’ardente desiderio di costruire l’unità è sempre più spento; noi figli di quel sogno siamo tentati di cedere ai nostri egoismi, guardando all’utile. 25 anni dopo la caduta della cortina di ferro alcuni vogliono erigere nuovi muri e recinzioni”
di Francesco Antonio Grana
Il Papa demolisce la Ue davanti ai suoi vertici
A Merkel, Schulz, Juncker e Tusk: “Spento il desiderio di unità. Essere migrante non può essere un delitto”
VOX RICCA – BERGOGLIO: “I PROFUGHI SONO UN DONO”. LA REAZIONE DEI CITTADINI (ANCHE CATTOLICI)
Papa Merkel 990
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“Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto. E chi fugge da Isis e Assad non si fermerà davanti a muri o fili spinati”. È un passaggio dell’appello che il pontefice ha rivolto ricevendo il Premio Internazionale Carlo Magno 2016 alla presenza di molti leader tra cui Renzi e dei presidenti delle istituzioni europee, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk: “Quell’ardente desiderio di costruire l’unità è sempre più spento; noi figli di quel sogno siamo tentati di cedere ai nostri egoismi, guardando all’utile. 25 anni dopo la caduta della cortina di ferro alcuni vogliono erigere nuovi muri e recinzioni”
di Francesco Antonio Grana
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Papa Francesco demolisce l’Ue davanti ai suoi vertici: “Europa decaduta: tuteli la dignità dei migranti, dia lavoro a giovani”
Zonaeuro
È l’appello che il pontefice ha rivolto ricevendo il Premio Internazionale Carlo Magno 2016 alla presenza di Matteo Renzi, della cancelliera tedesca Angela Merkel e dei tre presidenti delle istituzioni europee, Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk: "Quell’ardente desiderio di costruire l’unità paiono sempre più spenti; noi figli di quel sogno siamo tentati di cedere ai nostri egoismi e costruire recinti particolari". Ma "chi fugge da Isis e Assad non si fermerà davanti a muri o fili spinati”
di Francesco Antonio Grana | 6 maggio 2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... i/2701633/
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Migranti, la vergogna dell'Ue: ragazzini nel camion dei rifiuti
La Guardia Civil ha scovato anche altri 58 minori pronti a imbarcarsi clandestinamente per l'Europa. Per fortuna nessuno ha avuto bisogno delle cure dei sanitari
Giovanni Masini - Ven, 06/05/2016 - 17:27
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mel ... 55459.html
La Guardia Civil ha scovato anche altri 58 minori pronti a imbarcarsi clandestinamente per l'Europa. Per fortuna nessuno ha avuto bisogno delle cure dei sanitari
Giovanni Masini - Ven, 06/05/2016 - 17:27
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mel ... 55459.html
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
MONDO
Papa Francesco: basta portare via 12 profughi per insegnare l’accoglienza?
Mondo
di Zeppelin | 7 maggio 2016
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di Leonardo Stiz
Il Papa è sì la guida spirituale della religione monoteista con il maggior numero di fedeli al mondo, ma è anche il Sovrano di una “monarchia assoluta”, ovvero Città del Vaticano. Nello scacchiere geopolitico, il Pontefice gode di una notevole libertà, e gli effetti delle sue azioni hanno un’eco che spesso non ha pari con conseguenze a cui è necessario prestare attenzione.
Lo Stato di Città del Vaticano nacque con la firma dei Patti Lateranensi nel 1929 per restituire sovranità territoriale alla Santa Sede dopo la scomparsa del potere temporale della Chiesa e dello Stato Pontificio.
È riconosciuto pressoché da tutti i Paesi del mondo, intrattiene relazioni diplomatiche con 180 Stati, ed è presente come osservatore in tutte le maggiori organizzazioni internazionali. Jorge Mario Bergoglio è quindi a tutti gli effetti, un Capo di Stato, ma non un Capo di Stato qualunque.
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Il suo ruolo di suprema autorità religiosa della Chiesa Cattolica e Vicario di Cristo, a capo della religione monoteista col maggior numero di fedeli al mondo, gli conferisce un’autorevolezza transnazionale che non ha pari rispetto a quella di qualsiasi altro leader mondiale.
Se ciò non reca fastidio alcuno sul piano politico interno – il potere temporale del Papa e la sovranità della Santa Sede oggi sono circoscritti ad un territorio di 0,44 km quadrati con meno di mille abitanti – sul piano internazionale tale fattore genera effetti non indifferenti, tali da renderlo un attore geopolitico molto influente. Ma se da un grande potere deriva una grande responsabilità, va da sé che questo vada gestito con estrema cautela.
La decisione del Papa di portare con sé in Vaticano 12 profughi dall’isola di Lesbo, dove era in visita assieme al Patriarca Bartolomeo (che non ne ha preso nessuno), ha fatto scalpore. È vero, il tema dei migranti e dell’accoglienza è particolarmente caro a Bergoglio, che per il suo primo viaggio istituzionale aveva scelto l’isola di Lampedusa. In quell’occasione però nessun messaggio d’accoglienza si era concretizzato in un’azione diretta di “prelevamento” di alcuni rifugiati sotto gli occhi del mondo intero.
Pubblicità
Certo si è trattato di un gesto simbolico, che tuttavia lascia pericolosamente intendere che la gestione dell’accoglienza di persone in fuga dipenda in buona parte dalla bontà d’animo dei decisori. Peccato che ciò sia fuorviante, poiché rischia di generare con impropria approssimazione, un’indicazione su chi siano i buoni e chi i cattivi. E anche se al momento, gli Stati nazione, sembrano i cattivi (lontani anni luce dal capire che una gestione coordinata del fenomeno migratorio basterebbe a limitare il problema), la verità è che non lo sono, perché seppur con risultati opinabili, stanno cercando di far fronte a questa emergenza superando tutta una serie di ostacoli che Papa Francesco non ha. Difatti come sovrano di una “Monarchia assoluta”, non deve fare i conti né con l’opinione pubblica né con il travagliato percorso politico interno tipico degli Stati democratici. Il Pontefice gioca da battitore libero, lanciando messaggi “d’accoglienza” a cui non dovrà rispondere. Il gesto simbolico del papa, inoltre, potrebbe trasformarsi in un ulteriore problema proprio per l’Italia che potrebbe subire le ricadute del suo messaggio d’accoglienza, trovandosi a gestire numeri ancora maggiori di migranti che, sempre più attratti dal Bel Paese, potrebbero raggiungere le sue coste in risposta al gesto di Bergoglio.
Portare 12 profughi a Roma (dove sono ospitati dalla Comunità di Sant’Egidio a carico del Vaticano) facendoli salire a sorpresa sull’aereo del Papa, sebbene sia un gesto encomiabile dal punto di vista umano, risulta sconsiderato per l’impressione che può generare su di un tema cruciale e complesso come le migrazioni. Questo anche – in minima parte – nei confronti dei migranti stessi, che versano in una condizione di incertezza e disinformazione.
Ci si potrebbe chiedere quale sia stato il criterio di scelta adottato da Bergoglio: “Si tratta di persone già richiedenti asilo per motivi umanitari” spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S. Egidio, “perché fuggono dalla guerra in Siria e vivono in situazione di vulnerabilità. E questo il criterio di selezione, la vulnerabilità. Una famiglia, infatti, ha i genitori più avanti con gli anni, che avrebbero difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Un’altra invece ha un bambino traumatizzato dalle conseguenze del conflitto che ha vissuto. Sono persone con nomi e storie, come dice papa Francesco, ed è un fatto importantissimo”. A ben pensarci, in realtà, la vulnerabilità dovuta ai traumi da conflitto e alle difficoltà di reinserimento è uno status che si addice a tutti i profughi per definizione, e non un criterio per selezionarne solo alcuni. Tale parametro andrebbe infatti spiegato anche a chi non è stato oggetto della grazia del Pontefice, cioè a chi in quel campo profughi ci è rimasto; sempre che non sia stato rispedito in Turchia (pochi giorni dopo la visita del Papa al campo di Moira, sull’isola di Lesbo, è difatti esplosa una rivolta).
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05 ... a/2702902/
Papa Francesco: basta portare via 12 profughi per insegnare l’accoglienza?
Mondo
di Zeppelin | 7 maggio 2016
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di Leonardo Stiz
Il Papa è sì la guida spirituale della religione monoteista con il maggior numero di fedeli al mondo, ma è anche il Sovrano di una “monarchia assoluta”, ovvero Città del Vaticano. Nello scacchiere geopolitico, il Pontefice gode di una notevole libertà, e gli effetti delle sue azioni hanno un’eco che spesso non ha pari con conseguenze a cui è necessario prestare attenzione.
Lo Stato di Città del Vaticano nacque con la firma dei Patti Lateranensi nel 1929 per restituire sovranità territoriale alla Santa Sede dopo la scomparsa del potere temporale della Chiesa e dello Stato Pontificio.
È riconosciuto pressoché da tutti i Paesi del mondo, intrattiene relazioni diplomatiche con 180 Stati, ed è presente come osservatore in tutte le maggiori organizzazioni internazionali. Jorge Mario Bergoglio è quindi a tutti gli effetti, un Capo di Stato, ma non un Capo di Stato qualunque.
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Il suo ruolo di suprema autorità religiosa della Chiesa Cattolica e Vicario di Cristo, a capo della religione monoteista col maggior numero di fedeli al mondo, gli conferisce un’autorevolezza transnazionale che non ha pari rispetto a quella di qualsiasi altro leader mondiale.
Se ciò non reca fastidio alcuno sul piano politico interno – il potere temporale del Papa e la sovranità della Santa Sede oggi sono circoscritti ad un territorio di 0,44 km quadrati con meno di mille abitanti – sul piano internazionale tale fattore genera effetti non indifferenti, tali da renderlo un attore geopolitico molto influente. Ma se da un grande potere deriva una grande responsabilità, va da sé che questo vada gestito con estrema cautela.
La decisione del Papa di portare con sé in Vaticano 12 profughi dall’isola di Lesbo, dove era in visita assieme al Patriarca Bartolomeo (che non ne ha preso nessuno), ha fatto scalpore. È vero, il tema dei migranti e dell’accoglienza è particolarmente caro a Bergoglio, che per il suo primo viaggio istituzionale aveva scelto l’isola di Lampedusa. In quell’occasione però nessun messaggio d’accoglienza si era concretizzato in un’azione diretta di “prelevamento” di alcuni rifugiati sotto gli occhi del mondo intero.
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Certo si è trattato di un gesto simbolico, che tuttavia lascia pericolosamente intendere che la gestione dell’accoglienza di persone in fuga dipenda in buona parte dalla bontà d’animo dei decisori. Peccato che ciò sia fuorviante, poiché rischia di generare con impropria approssimazione, un’indicazione su chi siano i buoni e chi i cattivi. E anche se al momento, gli Stati nazione, sembrano i cattivi (lontani anni luce dal capire che una gestione coordinata del fenomeno migratorio basterebbe a limitare il problema), la verità è che non lo sono, perché seppur con risultati opinabili, stanno cercando di far fronte a questa emergenza superando tutta una serie di ostacoli che Papa Francesco non ha. Difatti come sovrano di una “Monarchia assoluta”, non deve fare i conti né con l’opinione pubblica né con il travagliato percorso politico interno tipico degli Stati democratici. Il Pontefice gioca da battitore libero, lanciando messaggi “d’accoglienza” a cui non dovrà rispondere. Il gesto simbolico del papa, inoltre, potrebbe trasformarsi in un ulteriore problema proprio per l’Italia che potrebbe subire le ricadute del suo messaggio d’accoglienza, trovandosi a gestire numeri ancora maggiori di migranti che, sempre più attratti dal Bel Paese, potrebbero raggiungere le sue coste in risposta al gesto di Bergoglio.
Portare 12 profughi a Roma (dove sono ospitati dalla Comunità di Sant’Egidio a carico del Vaticano) facendoli salire a sorpresa sull’aereo del Papa, sebbene sia un gesto encomiabile dal punto di vista umano, risulta sconsiderato per l’impressione che può generare su di un tema cruciale e complesso come le migrazioni. Questo anche – in minima parte – nei confronti dei migranti stessi, che versano in una condizione di incertezza e disinformazione.
Ci si potrebbe chiedere quale sia stato il criterio di scelta adottato da Bergoglio: “Si tratta di persone già richiedenti asilo per motivi umanitari” spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S. Egidio, “perché fuggono dalla guerra in Siria e vivono in situazione di vulnerabilità. E questo il criterio di selezione, la vulnerabilità. Una famiglia, infatti, ha i genitori più avanti con gli anni, che avrebbero difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Un’altra invece ha un bambino traumatizzato dalle conseguenze del conflitto che ha vissuto. Sono persone con nomi e storie, come dice papa Francesco, ed è un fatto importantissimo”. A ben pensarci, in realtà, la vulnerabilità dovuta ai traumi da conflitto e alle difficoltà di reinserimento è uno status che si addice a tutti i profughi per definizione, e non un criterio per selezionarne solo alcuni. Tale parametro andrebbe infatti spiegato anche a chi non è stato oggetto della grazia del Pontefice, cioè a chi in quel campo profughi ci è rimasto; sempre che non sia stato rispedito in Turchia (pochi giorni dopo la visita del Papa al campo di Moira, sull’isola di Lesbo, è difatti esplosa una rivolta).
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
ASPETTANDO PIU' FATTI E PAROLE CHE NON ARRIVANO DA FRANCESCO
La fame non è stata sconfitta: "159 milioni di bambini nel mondo sono malnutriti"
Il nuovo studio di Save the Children presentato a Roma punta il dito su una realtà speso ignorata. Troppi bimbi non hanno accesso al cibo, mentre l'impegno globale sul tema non si traduce in azioni concrete
DI GINEVRA NOZZOLI
11 luglio 201
http://espresso.repubblica.it/internazi ... =HEF_RULLO
La fame non è stata sconfitta: "159 milioni di bambini nel mondo sono malnutriti"
Il nuovo studio di Save the Children presentato a Roma punta il dito su una realtà speso ignorata. Troppi bimbi non hanno accesso al cibo, mentre l'impegno globale sul tema non si traduce in azioni concrete
DI GINEVRA NOZZOLI
11 luglio 201
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
14 AGO 2016 11:45
BISI E RISI
- ORA CHE PURE RENZI E RAGGI VANNO IN VACANZA, BERGOGLIO È L’UNICO POTENTE CHE RESTA A ROMA. SI DEFINISCE UN ‘CASALINGO’, UNO CHE ALLA VILLEGGIATURA A CASTEL GANDOLFO PREFERISCE IL MATE A SANTA MARTA
- MARETTA CON PAROLIN, CHE SI SFOGA CON
GLI AMICI PER LE ESTERNAZIONI DI FRANCESCO - BENEDETTO L’INCONTRO PUTIN-ERDOGAN
Luigi Bisignani per Il Tempo
Ora che anche Matteo Renzi e Virginia Raggi vanno in vacanza, l'unico potente che resta a Roma è Papa Francesco. Rispondendo scherzosamente a 'Le Monde' si è definito 'un casalingo'. Non ama le ferie, preferisce il suo mate a Santa Marta e proseguire i suoi blitz nelle parrocchie periferiche.
Non si recherà neanche per pochi giorni a Castel Gandolfo, dove, per la tradizionale messa di ferragosto, l'anno scorso ha spedito Pietro Parolin suo Segretario di Stato. Il Cardinale è un pochino affaticato per il risorgere di vecchi fastidi e a volte si lamenta con i suoi amici della situazione in cui si trova per mancanza anche di qualche indicazione più chiara su argomenti delicati.
Per fortuna ha anche da sorridere per alcuni recenti avvenimenti. In molti hanno visto nell’incontro tra Putin ed Erdogan una benedizione della Segreteria di Stato che considera il dialogo con lo zar Vladimir fondamentale per l'Europa in chiave anti Is. Ma proprio sull'estremismo islamico c'è qualche differenza tra il Papa, che viene accusato di un silenzio assordante, e gran parte della diplomazia vaticana.
Si vorrebbe sentire più forte la voce di Francesco verso quei paesi che stanno decapitando la presenza delle scuole cristiane e cattoliche, linfa vitale per lo sviluppo della Chiesa di Roma. Cosa che avviene anche in Israele, nonostante il grande appoggio di Bergoglio a Gerusalemme, testimoniato dalla visita nei campi di sterminio nazisti. Ma qual è, oggi, la politica estera della Chiesa?
Certamente più verso Est che verso Ovest, con gli Stati Uniti, infatti, è tutto fermo in attesa delle elezioni di novembre anche se Bergoglio, da argentino purosangue, vede gli americani come degli spregiudicati yankee e appena può bacchetta la conferenza episcopale Usa.
Con Francesco dobbiamo abituarci a seguire la politica estera Vaticana con occhi diversi: è qualcosa di estemporaneo che va al cuore degli ‘ultimi’ più che una strategia studiata a tavolino. 'Non vi porterete niente dietro quando sarà il momento, il sudario non ha tasche', ha ripetuto ancora una volta Francesco giorni fa.
BISI E RISI
- ORA CHE PURE RENZI E RAGGI VANNO IN VACANZA, BERGOGLIO È L’UNICO POTENTE CHE RESTA A ROMA. SI DEFINISCE UN ‘CASALINGO’, UNO CHE ALLA VILLEGGIATURA A CASTEL GANDOLFO PREFERISCE IL MATE A SANTA MARTA
- MARETTA CON PAROLIN, CHE SI SFOGA CON
GLI AMICI PER LE ESTERNAZIONI DI FRANCESCO - BENEDETTO L’INCONTRO PUTIN-ERDOGAN
Luigi Bisignani per Il Tempo
Ora che anche Matteo Renzi e Virginia Raggi vanno in vacanza, l'unico potente che resta a Roma è Papa Francesco. Rispondendo scherzosamente a 'Le Monde' si è definito 'un casalingo'. Non ama le ferie, preferisce il suo mate a Santa Marta e proseguire i suoi blitz nelle parrocchie periferiche.
Non si recherà neanche per pochi giorni a Castel Gandolfo, dove, per la tradizionale messa di ferragosto, l'anno scorso ha spedito Pietro Parolin suo Segretario di Stato. Il Cardinale è un pochino affaticato per il risorgere di vecchi fastidi e a volte si lamenta con i suoi amici della situazione in cui si trova per mancanza anche di qualche indicazione più chiara su argomenti delicati.
Per fortuna ha anche da sorridere per alcuni recenti avvenimenti. In molti hanno visto nell’incontro tra Putin ed Erdogan una benedizione della Segreteria di Stato che considera il dialogo con lo zar Vladimir fondamentale per l'Europa in chiave anti Is. Ma proprio sull'estremismo islamico c'è qualche differenza tra il Papa, che viene accusato di un silenzio assordante, e gran parte della diplomazia vaticana.
Si vorrebbe sentire più forte la voce di Francesco verso quei paesi che stanno decapitando la presenza delle scuole cristiane e cattoliche, linfa vitale per lo sviluppo della Chiesa di Roma. Cosa che avviene anche in Israele, nonostante il grande appoggio di Bergoglio a Gerusalemme, testimoniato dalla visita nei campi di sterminio nazisti. Ma qual è, oggi, la politica estera della Chiesa?
Certamente più verso Est che verso Ovest, con gli Stati Uniti, infatti, è tutto fermo in attesa delle elezioni di novembre anche se Bergoglio, da argentino purosangue, vede gli americani come degli spregiudicati yankee e appena può bacchetta la conferenza episcopale Usa.
Con Francesco dobbiamo abituarci a seguire la politica estera Vaticana con occhi diversi: è qualcosa di estemporaneo che va al cuore degli ‘ultimi’ più che una strategia studiata a tavolino. 'Non vi porterete niente dietro quando sarà il momento, il sudario non ha tasche', ha ripetuto ancora una volta Francesco giorni fa.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
La Chiesa cattolica oggi ha segnato due clamorosi autogol.
Primo
Celada, che questa sera presentava il TG7, ha esordito che oggi la notizia principale della giornata ha fatto il giro del mondo e che si trattava di materia molto delicata che sollecita le coscienze.
Mi aspettavo qualcosa di abominevole, ma poi ha chiarito che si trattava dell’eutanasia praticata su di un minorenne.
Di seguito ha comunicato anche la presa di posizione del presidente della Cei, Cardinal Bagnasco, che ha voluto metterci il becco : “Dolore, la vita è sempre sacra”
Come riporta anche il Fatto Quotidiano:
Diritti
Eutanasia su un minorenne in Belgio
Cei: “Dolore, la vita è sempre sacra”
Iniziò l’Olanda. L’Italia aspetta da anni
Eutanasia, in Belgio il primo caso al mondo su un minore. Era malato terminale. Cei: “Dolore, la vita è sacra”
Diritti
Il Paese è l'unico ad aver esteso la pratica ai minori senza alcun limite d'età. La legge era stata approvata nel 2014 sollevando diverse polemiche. Si riapre il dibattito in Italia dove la legge è bloccata in Parlamento da anni. Il cardinale Bagnasco: "La vita deve essere accolta anche quando richiede un grande impegno". L'ex ministro Lupi: "Erode è tornato". Associazione Coscioni: "Il caso di oggi sarà certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilità della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte"
di F. Q. | 17 settembre 2016
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In Belgio è stata praticata l’eutanasia su un minorenne malato terminale. E’ il primo caso al mondo per un paziente che ha meno di 18 anni e la procedura è stata possibile grazie a una legge approvata nel 2014. In Olanda c’è la possibilità per i maggiori di 12 anni, ma non è mai stata utilizzata da nessuno. Wim Distelmans, presidente della Commissione federale sul controllo e la valutazione della pratica, ha specificato che si tratta di un caso eccezionale. “Esistono fortunatamente pochi pazienti di questo tipo”, ha detto il professore, “ma ciò non significa che abbiamo il diritto di negare loro il diritto ad una morte dignitosa“.
L’estensione della pratica ai minori è stata introdotta in Belgio due anni fa sollevando numerose polemiche in un Paese di tradizione cattolica. L’eutanasia può essere richiesta da minori “capaci di intendere e volere”, che soffrono di una malattia in fase terminale e si trovano in una condizione fisica che non può essere alleviata. Una volta presentata la richiesta un’equipe di medici, psichiatri e psicologi valuta e analizza il caso. Fondamentale è il consenso dei genitori.
Il caso ha riaperto il dibattito in tutta Europa e soprattutto in Italiadove le proposte di legge su eutanasia e testamento biologico sono bloccate da anni in Parlamento. A condannare l’episodio è stato il presidente della Cei Angelo Bagnasco: “La notizia ci addolora e ci preoccupa: la vita è sacra e deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno”. Il caso, ha detto il cardinale: “Ci addolora come cristiani ma ci addolora anche come persone. Tutte le persone che credono nella sacralità della vita, tutte, non solo i credenti ma anche chi dà un valore alla vita in senso laico diano testimonianza concreta di questo, di amore verso la vita”. Il presidente dei vescovi italiani ha ribadito anche che “la vita deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno“. Della stessa opinione anche l’ex ministro e presidente dei deputati di Area Popolare Maurizio Lupi che ha twittato: “Eutanasia per un bambino in Belgio. Erode è tornato, strage degli innocenti”.
Sul fronte opposto c’è invece chi chiede che l’Italia riempia la lacuna legislativa sul tema e “non volti le spalle” ai cittadini che soffrono. “La notizia del Belgio non dovrebbe stupire”, ha commentatoMaria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Coscioni, “lo Stato, in questo caso il Belgio, ha rispettato la volontà di un suo cittadino”. Secondo Mina Welby e il presidente dei Radicali Marco Cappato che parlano a nome dell’AssociazioneLuca Coscioni il Belgio “è il primo Paese al mondo a non girare la testa dall’altra parte di fronte alle condizioni di sofferenza insopportabile che possono colpire anche persone minori”. E di fronte alle perplessità di alcuni, replicano: “Le regole belghe forniscono sufficienti garanzie per prevenire abusi e sopraffazioni del tipo di quelli che accadono nella clandestinità alla quale condannano leggi come quelle italiane”. Il timore ora è che l’episodio possa influenzare il dibattito politico: “Purtroppo in Italia i media, incluso il servizio pubblico radiotelevisivo, affrontano la questione solo per inseguire i casi di cronaca. Si fa finta di non sapere che l’eutanasia clandestina è una realtà praticata anche sui minori, rispetto alla quale il Belgio è stato il primo Paese al mondo ad avere il coraggio di porre regole a garanzia dei malati, delle loro famiglie e dei medici. Purtroppo, il caso di oggi sarà certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilità della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte”.
Cappato ha anche lanciato un appello perché il Parlamento inizi a discutere i provvedimenti sull’argomento: “Per l’eutanasia sono passati tre anni dal deposito della nostra legge di iniziativa popolare, sostenuta dalle firme cartacee di 67.000 cittadini e dal sostegno online oltre 300.000 persone. Sul testamento biologico la discussione è avviata in Commissione affari sociali, ma l’eutanasia è stata subito bloccata in Commissione congiunta Giustizia e Affari Sociali”. Il 16 settembre scorso gli iscritti delMovimento 5 stelle hanno dato il via libera a entrambi i provvedimenti, un segno che fa aumentare i numeri del fronte dei favorevoli: “Mi auguro”, ha concluso Cappato, “che la votazione interna dia una spinta ai Parlamentari del M5s per impedire che i due provvedimenti rimangano intrappolati nelle sabbie mobili del Parlamento e per ottenere un vero dibattito”.
Parere negativo in merito a quanto successo in Belgio è arrivato dal presidente del Comitato nazionale di bioetica italiano Lorenzo D’Avack: “Sono assolutamente contrario all’idea di eutanasia per i minori”, ha detto l’ordinario di Filosofia del diritto dell’Università di Roma Tre. “Si può discutere di quella degli adulti, che con determinate garanzie può anche essere ammissibile, ma le circostanze sono diverse. Oggi abbiamo strumenti per alleviare ildolore dei bambini, fino ad arrivare alle cure palliative e alla stessa sedazione profonda, oggetto di un parere del Cnb appena espresso che la ammette anche nei minori e che precisa che questa pratica medica un’altra cosa rispetto all’eutanasia. Questo documento è stato molto apprezzato dagli stessi medici, proprio perché risolve il dubbio se la sedazione profonda sia o meno paragonabile all’eutanasia”. In generale, ha sottolineato il presidente, il problema del fine vita in Italia deve essere comunque più regolato. “Noi siamo incredibilmente in ritardo sul fronte del fine vita, ci sono progetti di legge in discussione da anni ma non abbiamo risolto il problema con una normativa chiara”.
di F. Q. | 17 settembre 2016
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Primo
Celada, che questa sera presentava il TG7, ha esordito che oggi la notizia principale della giornata ha fatto il giro del mondo e che si trattava di materia molto delicata che sollecita le coscienze.
Mi aspettavo qualcosa di abominevole, ma poi ha chiarito che si trattava dell’eutanasia praticata su di un minorenne.
Di seguito ha comunicato anche la presa di posizione del presidente della Cei, Cardinal Bagnasco, che ha voluto metterci il becco : “Dolore, la vita è sempre sacra”
Come riporta anche il Fatto Quotidiano:
Diritti
Eutanasia su un minorenne in Belgio
Cei: “Dolore, la vita è sempre sacra”
Iniziò l’Olanda. L’Italia aspetta da anni
Eutanasia, in Belgio il primo caso al mondo su un minore. Era malato terminale. Cei: “Dolore, la vita è sacra”
Diritti
Il Paese è l'unico ad aver esteso la pratica ai minori senza alcun limite d'età. La legge era stata approvata nel 2014 sollevando diverse polemiche. Si riapre il dibattito in Italia dove la legge è bloccata in Parlamento da anni. Il cardinale Bagnasco: "La vita deve essere accolta anche quando richiede un grande impegno". L'ex ministro Lupi: "Erode è tornato". Associazione Coscioni: "Il caso di oggi sarà certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilità della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte"
di F. Q. | 17 settembre 2016
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In Belgio è stata praticata l’eutanasia su un minorenne malato terminale. E’ il primo caso al mondo per un paziente che ha meno di 18 anni e la procedura è stata possibile grazie a una legge approvata nel 2014. In Olanda c’è la possibilità per i maggiori di 12 anni, ma non è mai stata utilizzata da nessuno. Wim Distelmans, presidente della Commissione federale sul controllo e la valutazione della pratica, ha specificato che si tratta di un caso eccezionale. “Esistono fortunatamente pochi pazienti di questo tipo”, ha detto il professore, “ma ciò non significa che abbiamo il diritto di negare loro il diritto ad una morte dignitosa“.
L’estensione della pratica ai minori è stata introdotta in Belgio due anni fa sollevando numerose polemiche in un Paese di tradizione cattolica. L’eutanasia può essere richiesta da minori “capaci di intendere e volere”, che soffrono di una malattia in fase terminale e si trovano in una condizione fisica che non può essere alleviata. Una volta presentata la richiesta un’equipe di medici, psichiatri e psicologi valuta e analizza il caso. Fondamentale è il consenso dei genitori.
Il caso ha riaperto il dibattito in tutta Europa e soprattutto in Italiadove le proposte di legge su eutanasia e testamento biologico sono bloccate da anni in Parlamento. A condannare l’episodio è stato il presidente della Cei Angelo Bagnasco: “La notizia ci addolora e ci preoccupa: la vita è sacra e deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno”. Il caso, ha detto il cardinale: “Ci addolora come cristiani ma ci addolora anche come persone. Tutte le persone che credono nella sacralità della vita, tutte, non solo i credenti ma anche chi dà un valore alla vita in senso laico diano testimonianza concreta di questo, di amore verso la vita”. Il presidente dei vescovi italiani ha ribadito anche che “la vita deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno“. Della stessa opinione anche l’ex ministro e presidente dei deputati di Area Popolare Maurizio Lupi che ha twittato: “Eutanasia per un bambino in Belgio. Erode è tornato, strage degli innocenti”.
Sul fronte opposto c’è invece chi chiede che l’Italia riempia la lacuna legislativa sul tema e “non volti le spalle” ai cittadini che soffrono. “La notizia del Belgio non dovrebbe stupire”, ha commentatoMaria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Coscioni, “lo Stato, in questo caso il Belgio, ha rispettato la volontà di un suo cittadino”. Secondo Mina Welby e il presidente dei Radicali Marco Cappato che parlano a nome dell’AssociazioneLuca Coscioni il Belgio “è il primo Paese al mondo a non girare la testa dall’altra parte di fronte alle condizioni di sofferenza insopportabile che possono colpire anche persone minori”. E di fronte alle perplessità di alcuni, replicano: “Le regole belghe forniscono sufficienti garanzie per prevenire abusi e sopraffazioni del tipo di quelli che accadono nella clandestinità alla quale condannano leggi come quelle italiane”. Il timore ora è che l’episodio possa influenzare il dibattito politico: “Purtroppo in Italia i media, incluso il servizio pubblico radiotelevisivo, affrontano la questione solo per inseguire i casi di cronaca. Si fa finta di non sapere che l’eutanasia clandestina è una realtà praticata anche sui minori, rispetto alla quale il Belgio è stato il primo Paese al mondo ad avere il coraggio di porre regole a garanzia dei malati, delle loro famiglie e dei medici. Purtroppo, il caso di oggi sarà certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilità della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte”.
Cappato ha anche lanciato un appello perché il Parlamento inizi a discutere i provvedimenti sull’argomento: “Per l’eutanasia sono passati tre anni dal deposito della nostra legge di iniziativa popolare, sostenuta dalle firme cartacee di 67.000 cittadini e dal sostegno online oltre 300.000 persone. Sul testamento biologico la discussione è avviata in Commissione affari sociali, ma l’eutanasia è stata subito bloccata in Commissione congiunta Giustizia e Affari Sociali”. Il 16 settembre scorso gli iscritti delMovimento 5 stelle hanno dato il via libera a entrambi i provvedimenti, un segno che fa aumentare i numeri del fronte dei favorevoli: “Mi auguro”, ha concluso Cappato, “che la votazione interna dia una spinta ai Parlamentari del M5s per impedire che i due provvedimenti rimangano intrappolati nelle sabbie mobili del Parlamento e per ottenere un vero dibattito”.
Parere negativo in merito a quanto successo in Belgio è arrivato dal presidente del Comitato nazionale di bioetica italiano Lorenzo D’Avack: “Sono assolutamente contrario all’idea di eutanasia per i minori”, ha detto l’ordinario di Filosofia del diritto dell’Università di Roma Tre. “Si può discutere di quella degli adulti, che con determinate garanzie può anche essere ammissibile, ma le circostanze sono diverse. Oggi abbiamo strumenti per alleviare ildolore dei bambini, fino ad arrivare alle cure palliative e alla stessa sedazione profonda, oggetto di un parere del Cnb appena espresso che la ammette anche nei minori e che precisa che questa pratica medica un’altra cosa rispetto all’eutanasia. Questo documento è stato molto apprezzato dagli stessi medici, proprio perché risolve il dubbio se la sedazione profonda sia o meno paragonabile all’eutanasia”. In generale, ha sottolineato il presidente, il problema del fine vita in Italia deve essere comunque più regolato. “Noi siamo incredibilmente in ritardo sul fronte del fine vita, ci sono progetti di legge in discussione da anni ma non abbiamo risolto il problema con una normativa chiara”.
di F. Q. | 17 settembre 2016
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