Fermate quei banchieri !!
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- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: Fermate quei banchieri !!
Mélenchon ritiene che "il trattato è illegittimo", intende "respingere tutti i patti economici e i piani di austerità che amplificano la recessione economica e la regressione sociale". Parla della necessità di "mettere in cantiere l'elaborazione di un nuovo trattato europeo, da approvare per via referendaria dopo un esteso dibattito pubblico e popolare, che contenga tra le altre cose delle clausole di non-regressione sociale ed ambientale. La Francia -continua- deve prendere l'iniziativa di convocare degli Stati Generali della rifondazione europea, che faccia appello a tutte le forze disponibili in Europa. La nostra disobbedienza si allargherà a macchia d'olio nell'UE e nella zona euro.
Il nostro obiettivo è rompere il blocco liberista che soffoca l'Unione, bisogna uscire dal pessimismo e dalla sottomissione alla tecnocrazia europea",dice il candidato. Mélenchon propone anche di "rivedere finalità e statuto della Banca Centrale Europea, la BCE deve essere sottoposta a controllo democratico". Si tratta poi "di dar vita ad un fondo europeo di sviluppo sociale, ecologico e di solidarietà che sia alternativo ai piani di austerità e al Meccanismo Europeo di Stabilità che hanno disseminato miseria sociale in Grecia, Spagna, Portogallo".
Tra le sue proposte più discusse ci sono "la creazione di un salario minimo legale valido in tutta Europa, la lotta al dumping sociale e la proibizione per legge delle delocalizzazioni d'impresa, l'armonizzazione verso l'alto dei diritti, una tassazione maggiore per i più ricchi, la nazionalizzazione delle grandi banche private e dei principali centri finanziari". Normale che i socialisti si preoccupino, "era ora" viene da dire... Anche perché lo scenario più accreditato è il seguente, a meno d'inaspettate sorprese elettorali: François Hollande sarà il nuovo Presidente della Repubblica francese ma i socialisti non avranno la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, e allora Mélenchon e il suo Front de Gauche saranno determinanti per la formazione di un futuro governo.
l candidato socialista HOLLANDE parla di “rinascita” e “riorientamento” dell’Unione Europea, parte innanzitutto da una contestazione profonda delle fondamenta culturali, politiche e istituzionali su cui si è sviluppata “l’Europa dell’austerità voluta dalla destra”, cui lui contrappone “un patto di responsabilità, governance e crescita”. “I conservatori parlano di disciplina di bilancio, ma è con Sarkozy che la spesa pubblica è esplosa e che le tasse sono aumentate”, ha detto davanti a tutti i leader socialisti e democratici europei venuti a Parigi a sostenerlo, Pierluigi Bersani in testa. François Hollande rivendica “nuove regole per la governance”, partendo comunque dal presupposto che “le esigenze della disciplina di bilancio non possono essere negate; se sarò eletto –dice- farò votare una legge di programmazione economica e di bilancio che porterà le nostre finanze pubbliche al pareggio di bilancio entro il 2017, e non già nel 2013 perché ciò significherebbe solo amplificare la recessione in corso”, dice Hollande.
“L’obiettivo del 2017 sarà raggiunto in modo graduale e concertato sul piano sociale, a partire dai principi di equità e giustizia”, afferma. “L’ho detto e lo ripeto, rinegozierò il trattato sul fiscal compact, quello che impone la costituzionalizzazione del principio deficit zero”, continua. “Lo farò per la Francia e per tutta l’Europa, non si tratta di un mero annuncio elettoralistico, ritengo al contrario che si tratti di un atto di responsabilità; senza crescita economica gli obiettivi di quel trattato non posso essere raggiunti, è un rischio che non possiamo correre”, dice sempre il candidato socialista. “Mi accusano di voler abbandonare il tavolo dei negoziati; ci resterò invece tutto il tempo necessario per ottenere un nuovo accordo sulla crescita, l’occupazione, lo sviluppo e il progresso, da sostenere con finanziamenti adeguati”, afferma.
Secondo Hollande i soldi per rilanciare la crescita in Europa ci sono, vanno trovati innanzitutto “nei fondi disponibili, utilizzati solo in minima parte, della Banca Europea degli Investimenti, che deve sostenere le piccole e medie imprese”. Si tratta poi di creare gli eurobond, perché l’Europa deve avere la possibilità di emettere titoli di stato europei (eurobbligazioni) per finanziare grandi e specifici progetti industriali (project bonds). È urgente anche la creazione di una tassa sulle transazioni finanziarie, “da applicare ad un largo ventaglio di prodotti finanziari, a partire da quelli speculativi”.
Dobbiamo aspettare le elezioni per il parlamento francese, dopo si vedrà se l'Europa, nonostante la Merkel, riuscirà ad uscire dal tunnel , speriamo che Bersani e Monti contribuiscano ad una schiarita.
Il nostro obiettivo è rompere il blocco liberista che soffoca l'Unione, bisogna uscire dal pessimismo e dalla sottomissione alla tecnocrazia europea",dice il candidato. Mélenchon propone anche di "rivedere finalità e statuto della Banca Centrale Europea, la BCE deve essere sottoposta a controllo democratico". Si tratta poi "di dar vita ad un fondo europeo di sviluppo sociale, ecologico e di solidarietà che sia alternativo ai piani di austerità e al Meccanismo Europeo di Stabilità che hanno disseminato miseria sociale in Grecia, Spagna, Portogallo".
Tra le sue proposte più discusse ci sono "la creazione di un salario minimo legale valido in tutta Europa, la lotta al dumping sociale e la proibizione per legge delle delocalizzazioni d'impresa, l'armonizzazione verso l'alto dei diritti, una tassazione maggiore per i più ricchi, la nazionalizzazione delle grandi banche private e dei principali centri finanziari". Normale che i socialisti si preoccupino, "era ora" viene da dire... Anche perché lo scenario più accreditato è il seguente, a meno d'inaspettate sorprese elettorali: François Hollande sarà il nuovo Presidente della Repubblica francese ma i socialisti non avranno la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, e allora Mélenchon e il suo Front de Gauche saranno determinanti per la formazione di un futuro governo.
l candidato socialista HOLLANDE parla di “rinascita” e “riorientamento” dell’Unione Europea, parte innanzitutto da una contestazione profonda delle fondamenta culturali, politiche e istituzionali su cui si è sviluppata “l’Europa dell’austerità voluta dalla destra”, cui lui contrappone “un patto di responsabilità, governance e crescita”. “I conservatori parlano di disciplina di bilancio, ma è con Sarkozy che la spesa pubblica è esplosa e che le tasse sono aumentate”, ha detto davanti a tutti i leader socialisti e democratici europei venuti a Parigi a sostenerlo, Pierluigi Bersani in testa. François Hollande rivendica “nuove regole per la governance”, partendo comunque dal presupposto che “le esigenze della disciplina di bilancio non possono essere negate; se sarò eletto –dice- farò votare una legge di programmazione economica e di bilancio che porterà le nostre finanze pubbliche al pareggio di bilancio entro il 2017, e non già nel 2013 perché ciò significherebbe solo amplificare la recessione in corso”, dice Hollande.
“L’obiettivo del 2017 sarà raggiunto in modo graduale e concertato sul piano sociale, a partire dai principi di equità e giustizia”, afferma. “L’ho detto e lo ripeto, rinegozierò il trattato sul fiscal compact, quello che impone la costituzionalizzazione del principio deficit zero”, continua. “Lo farò per la Francia e per tutta l’Europa, non si tratta di un mero annuncio elettoralistico, ritengo al contrario che si tratti di un atto di responsabilità; senza crescita economica gli obiettivi di quel trattato non posso essere raggiunti, è un rischio che non possiamo correre”, dice sempre il candidato socialista. “Mi accusano di voler abbandonare il tavolo dei negoziati; ci resterò invece tutto il tempo necessario per ottenere un nuovo accordo sulla crescita, l’occupazione, lo sviluppo e il progresso, da sostenere con finanziamenti adeguati”, afferma.
Secondo Hollande i soldi per rilanciare la crescita in Europa ci sono, vanno trovati innanzitutto “nei fondi disponibili, utilizzati solo in minima parte, della Banca Europea degli Investimenti, che deve sostenere le piccole e medie imprese”. Si tratta poi di creare gli eurobond, perché l’Europa deve avere la possibilità di emettere titoli di stato europei (eurobbligazioni) per finanziare grandi e specifici progetti industriali (project bonds). È urgente anche la creazione di una tassa sulle transazioni finanziarie, “da applicare ad un largo ventaglio di prodotti finanziari, a partire da quelli speculativi”.
Dobbiamo aspettare le elezioni per il parlamento francese, dopo si vedrà se l'Europa, nonostante la Merkel, riuscirà ad uscire dal tunnel , speriamo che Bersani e Monti contribuiscano ad una schiarita.
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