Renzi

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Re: Renzi

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DESTRA CONTRO DESTRA



23 OTT 2016 13:48
“CI VOGLIAMO ANCORA FAR PRENDERE IN GIRO DA QUESTO RAGAZZINO TOSCANO?”

- AL TEATRO NUOVO DI MILANO SCENDONO IN CAMPO I SINDACI DEL NO GUIDATI DA MARIASTELLA GELMINI

- IL GRIDO DELLA SALA: “RENZI, STAI SERENO”

- IL PRESIDENTE DELLA LIGURIA TOTI: "SE VINCE IL SÌ RENZI NON CE LO TOGLIAMO PIÙ DA... PALAZZO CHIGI -


LA DESTRA BERLUSCONIANA CONTRO LA DESTRA DELL'INCIUCIO TRA RENZI-ALFANO-VERDINI E DA IERI A PALERMO DI TOTO' CUFFARO





Fabrizio Boschi per il Giornale


A guardare le oltre 1.500 persone che ieri mattina hanno riempito il teatro Nuovo di Milano non si ha proprio l'impressione, come dicono, che Forza Italia sia morta e che il centrodestra sia finito.

Alla «Maratona per il No» organizzata da Mariastella Gelmini sono venuti proprio tutti. E si vedeva. Soprattutto sono venuti, da ogni parte d'Italia, i sindaci azzurri e un solo grido comune si leva dalla sala: «Renzi stai sereno!».

Tutti i cartelli del «No» alzati e tutti in piedi contro il premier abusivo che nessuno vuole più. Melegnano, Assago, Pietrasanta, fino al più piccolo Comune del Padovano o del Torinese. In prima fila con le loro fasce tricolori: «Ci vogliamo ancora far prendere in giro da questo ragazzino toscano?».


Ma non tutti i toscani sono uguali, ci tiene a precisare il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni: «Oltre a quello di Rignano, ce ne sono anche altri che non sono male. Facciamo politica perché ci piace e nell'interesse degli altri, il nostro è un servizio perché noi un lavoro ce l'abbiamo già. Questa riforma costituzionale e la finanziaria elettorale di Renzi hanno distrutto il rapporto tra territorio e cittadini. Solo per Milano ci saranno 90 milioni in meno sul bilancio 2017. Nella mia piccola città avrò 2 milioni in meno e sarò costretto a fare tagli a servizi e sanità. Questo non possiamo permetterlo».

Oltre ai sindaci c'erano anche tutti gli altri amministratori locali schierati con la Gelmini per il «No». Primo tra tutti il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il primo a parlare e il primo ad andarsene: «Votare No perché questo governo se ne vada a casa, perché se vince il Sì Renzi non ce lo togliamo più da... Palazzo Chigi. Un governo che non ha saputo proteggere i nostri confini che non ha saputo rilanciare l'economia e creare occupazione, che nella finanziaria prende in giro gli italiani e aumenta la pressione fiscale.


Questa riforma sprofonderà l'Italia in un passato cupissimo in cui tutto si decideva a Roma e i comuni non contavano nulla. Non voglio vedere questo Paese tornare ai tempi della Dc». Anche l'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo difende la categoria degli amministratori locali sedotti e abbandonati dal premier di Rignano sull'Arno: «Renzi ha costruito la sua carriera sulla narrazione del fatto che i sindaci sono belli e buoni, salvo poi essere stati da lui stesso umiliati. Solo dai Comuni si può ripartire».

Dalla Sicilia arriva anche la voce di Stefano Parisi che in questi giorni non fa mancare mai il suo contributo: «La prima cosa da fare in Italia è tagliare la spesa pubblica». E una stoccatina a Forza Italia: «È piena di giovani bravi che non riescono a emergere perché tappati da chi ha paura di perdere potere personale».
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Padoan: "Se l'Ue boccia la manovra, sarà l'inizio della fine"

E' evidente che si riferisce a sè stesso e al suo governo.

SEMPRE RICATTI UNO DIETRO L'ALTRO. OPERARE DECENTEMENTE, NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO??????????????????????????????






Padoan: "Se l'Ue boccia la manovra, sarà l'inizio della fine"
Il ministro Padoan: "L'Europa deve scegliere da che parte stare"


Luca Romano - Dom, 23/10/2016 - 09:21
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"L'Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all'emergenza terremoto e a quella dei migranti.


Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l'inizio della fine". A dirlo, in una intervista a Repubblica, è il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan che nei prossimi giorni avrà un incontro decisivo con il Commissario europeo responsabile per i conti pubblici Pierre Moscovici.

"Dal 2011 in poi - aggiunge il ministro - l'Italia ha speso miliardi e miliardi per affrontare un'emergenza migranti che non era e non è un problema solo suo, ma dell'intera Unione. E nessuno ci ha finora riconosciuto questo impegno economico. Qualche mese fa alla Turchia sono stati riconosciuti dall'Europa 3 miliardi proprio per far fronte all'emergenza migranti. L'Italia ha speso più di tutti per questa emergenza e ha reso un servizio agli altri Stati, ha difeso un "bene pubblico" comune. Lo dice anche il documento appena uscito dal vertice di Bratislava, dove si parla espressamente del peso della questione migranti sui paesi meridionali dell'Europa. È un problema politico, che riguarda il futuro del continente".
Padoan ricorda poi che "le indicazioni che vengono dal G20 sono tutte indirizzate alla crescita, contro l'austerità e per contrastare le diseguaglianze. In questo senso l'Italia con questa manovra può essere un modello per l'Europa. Oggi il problema non è dire sì o no all'Europa, ma dire sì a un'Europa diversa, che non stia ferma e invece si muova". Il ministro infine sottolinea il suo "rapporto dialettico e collaborativo" con il presidente del Consiglio Renzi e afferma che al referendum voterà "un sì convinto, perché la riforma costituzionale avrà un effetto di traino su tutte le altre riforme".
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Gli imbroglioni patentati
Il venditore di patacche si chiama Matteo Renzi, professione ufficiale Presidente del Consiglio dei ministri, professione reale imbroglione


Alessandro Sallusti - Dom, 23/10/2016 - 15:31
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Vi dobbiamo delle scuse. Tutto quello che abbiamo scritto in questi giorni a proposito di tasse e fisco è falso.


Non è vero che Equitalia chiuderà (semplicemente cambierà, forse, nome dalla metà del prossimo anno); non è vero che lo Stato la smette di comportarsi da strozzino sulle cartelle esattoriali, multe stradali comprese (ci sarà solo un piccolo, irrilevante sconto); non è vero che chi ha accumulato contante eludendo potrà portarlo in chiaro pagando una piccola multa. Lo ripeto, ci siamo sbagliati e ci scusiamo di avere alimentato speranze, ci siamo affidati a una fonte che ritenevamo attendibile e che invece si è rivelata truffaldina. I giornalisti di norma non svelano i nomi dei propri informatori, oggi facciamo una eccezione. Il venditore di patacche si chiama Matteo Renzi, professione ufficiale Presidente del Consiglio dei ministri, professione reale imbroglione.

Ma possibile che questo benedetto uomo non dica mai una verità, non mantenga mai una promessa, un impegno? Solo sotterfugi, pasticci, bugie, insomma gli stessi ingredienti che gli hanno permesso di andare a Palazzo Chigi senza essere eletto. Mente sul referendum (non è vero che la riforma abolirà il Senato e il bicameralismo, che taglierà i costi della politica), mente quando dice che non ne sapeva nulla del vergognoso voto dell'Onu anti-Israele. Oggi su questo Giornale vi dimostriamo che mentiva quando sosteneva che avrebbe messo in sicurezza gli edifici scolastici. E mente quando sostiene di tagliare i costi della politica (ha speso 168 milioni solo per farsi un nuovo aereo).
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La cattiveria
Renzi: “Il futuro del Monte Paschi sarà bellissimo”. Ma solo per chi crede nell’Aldilà
http://WWW.FORUM.SPINOZA.IT
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Re: Renzi

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E' DI BOCCA BUONA.
PUR DI RIMANERE AL POTERE SI ATTACCA A TUTTO.
ALFANO-VERDINI-CUFFARO
POI, QUALCUNO HA IL CORAGGIO DI CHIAMARLO CENTROSINISTRA.....




TRANSFUGHI PER MATTEO
Renzi a Palermo, foto ricordo con i seguaci di Cuffaro[/size][/b]

TUTTI SORRIDENTI: lui, il premier Matteo Renzi, e loro,ex sodali degli ex governatori Lombardo e Cuffaro. Venerdì sera il presidente del Consiglio è stato in visita a Palermo. E nel teatro di Santa Cecilia ha trovato ad applaudirlo tanti renziani dell’ultima ora. Tra questi, uomini vicini a Totò Cuffaro che a dicembre ha finito di scontare una condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segretoi struttorio e Raffaele Lombardo, condannato nel 2014 in primo grado a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno alla mafia e voto di scambio. Come riportato dal fa t to q u o t i d i a n o. i t , Renzi dietro le quinte del teatro si è messo in posa con Paolo Ruggirello, ex esponente della lista Musumeci, già luogotenente di Lombardo, che aveva esordito anni fa come assistente di Bartolo Pellegrino, già vicepresidente di Cuffaro. Nella foto anche Luca Sammartino, eletto con l’Udc, ormai diventato il braccio destro di Faraone sull’isola. Infine,Valeria Sudano, eletta all’Assemblea regionale siciliana con il Cantiere Popolare di Saverio Romano, ora nei dem. Del resto, Cuffaro tempo fa disse: “I miei? Il grosso è nel Pd. Li ho tirati su io, come la mia amica Sudano”.
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23 ottobre 2016 | di Mario Ventriglia
Di Maio: “Obama ha permesso a Renzi di riempire i giornali. E’ così che si tiene buona l’Italia”

“La cena alla Casa Bianca di Renzi? Una mossa di teatro” – Così il vicepresidente della camera Luigi di Maio intervistato da Maria Latella su SkyTG24 sull’invito del presidente Barak Obama al premier italiano – “Avrei chiesto ad Obama di mantenere l’impegno di prendere 10.000 migranti, una loro responsabilità. Invece è stata una cena a somma zero, senza guadagnare nulla se non la possibilità per Renzi di riempire i giornali”. Infine interviene sul caso Atac, l’azienda dei trasporti di Roma – “A Roma c’è un grande problema. La settimana scorsa al senato il Pd ha cercato di commissariare e togliere a Virginia Raggi l’azienda dei trasporti, perché evidentemente vogliono nascondere qualcosa”
VIDEO:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... ia/569631/
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23 ottobre 2016 | di F. Q.
Il “vaffa” a Renzi del vigile del fuoco. “Dopo la fatica del terremoto continuiamo a prendere schiaffi dal governo”

“Il nostro lavoro è un lavoro sociale, Renzi si doveva assumere questa responsabilità, non ci deve abbracciare quando siamo sul campo in ginocchio per la fatica durante il terremoto lungo il suo percorso, Renzi doveva abbracciare i vigili del fuoco con il rinnovo di un contratto decente che valorizzi quella che è una struttura fondamentale dello Stato sociale”. A dirlo uno dei tanti Vigili del Fuco presente al corteo “No Renzi Day” del 22 ottobre a Roma, spiegando perché anche loro sono scesi in piazza e perchévoteranno
“No” al referendum costituzionale


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... no/569537/
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NEPPURE MUSSOLINI ERA ARRIVATO A IMBROGLIARE I TRICOLORI FINO A QUESTO PUNTO




Così la Buona scuola di Renzi ​crolla sulla testa dei bambini
In pochi mesi oltre 120 scuole lesionate. Da Renzi 7,4 miliardi di promesse in "Buona Scuola" e solo pochi milioni realmente spesi per la sicurezza


Giuseppe De Lorenzo Marco Vassallo - Dom, 23/10/2016 - 10:19
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«Se qualcosa non va, scrivetemi pure una mail», disse Matteo Renzi agli alunni di Treviso nella sua prima uscita da premier. A quasi tre anni di distanza forse è il caso di farlo.


Dal giorno in cui si mise davanti ad una lavagna per presentare i contenuti della «Buona Scuola», infatti, di promesse sotto i ponti ne sono passate. Ma di risultati se ne sono visti pochi. Soprattutto sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Gli annunci di Renzi
Dei tanti miliardi annunciati, solo una piccola parte è effettivamente arrivata a destinazione per i cantieri. Renzi ha promesso 7,4 miliardi, poi però ne ha movimentati solo 4,1 e quelli realmente spesi sono ancora di meno: appena 879 milioni. Una miseria, considerando che secondo un'analisi della Protezione civile servirebbero tra i 13 e i 14 miliardi per risolvere davvero il problema delle scuole italiane che cadono a pezzi.

Così crolla la Buona Scuola
Pubblica sul tuo sito
I ritardi hanno una conseguenza. L'associazione Cittadinanzattiva nel XIV Rapporto sulla sicurezza sottolinea come l'inerzia abbia prodotto 112 crolli negli ultimi tre anni fino a inizio settembre 2016. E da quel giorno se ne sono verificati già altri 12, per toccare quota 90 dall'inizio della «Buona Scuola». C'è un motivo: in Italia il 15% degli istituti presenta lesioni strutturali e il 65% non ha la certificazione di agibilità statica. Così succede che a Rho (Milano) il tetto cada addosso a tre bambini e che alla scuola elementare di Sottomarina (Venezia) il bilancio sia di una bimba ferita, il piano terra inagibile e un centinaio di alunni da trasferire con urgenza. Si tratta di pochi esempi, ma i casi sono in continua crescita (Guarda i video dei crolli: le colpe di Renzi)

Il bluff della Buona scuola
E questo nonostante le slide del Miur millantino opere straordinarie finanziate da interventi governativi avviati nel triennio 2014/2016. Renzi rivendica i vari #scuolebelle, #scuolesicure, #scuolenuove, #sbloccascuole e #scuoleinnovative. Poi ci sono i fondi Pon, Bei, Kyoto, Inail e Por. Bene. Il problema è che i risultati non corrispondono ai proclama renziani. Delle 14mila richieste di indagini diagnostiche arrivate al Miur per controllare i solai delle scuole, solo 7mila sono state finanziate ed appena 1.700 realizzate. Troppo poche. Per quanto riguarda il decreto #scuolesicure, invece, prima Renzi si è intestato i meriti del governo Letta facendo rientrare nel racconto della sua manovra 692 interventi voluti dal precedente governo, poi ha aggiunto 400 milioni per 1.636 interventi, di cui 1.916 finanziati e 1.401 conclusi. O almeno questo è quello che raccontano le slide del ministero: peccato però che sul sito della Buona Scuola si possa verificare che in realtà sono stati liquidati solo 25 milioni di euro. Appena il 6%. Senza contare che ai presidi è arrivato a stento il 49% dei fondi che in teoria gli spettano.

Andiamo avanti. Per il 2015 c'erano anche 905 milioni di mutui Bei (Banca europea investimenti) garantiti dallo Stato con 40 milioni l'anno per 30 anni. Un piano da 1,1 miliardi ad oggi arrivato in porto per soli 140 milioni. Per quanto riguarda i fondi europei Pon, dal 2014 al 2020 è previsto più di un miliardo per l'edilizia scolastica, ma al momento ne sono stati usati soltanto 30. Infine, il capitolo #scuolenuove: grazie allo sblocco del patto di stabilità interna, nel biennio 2014/15 sono stati recuperati 344 milioni. In una lettera ai sindaci, il premier parlò di «1158 cantieri aperti con questi finanziamenti di cui 787 già conclusi». In realtà, il sito istituzionale parla di soli 843 interventi, di cui appena 515 conclusi. E sono già passati due anni. A questi, con il decreto #sbloccascuole, nel 2016 si è aggiunta la deroga agli equilibri di bilancio degli enti locali per 480 milioni. In totale fanno 824 milioni previsti, di cui realmente evasi appena 224. Nemmeno un terzo del totale. Senza contare che per problemi di fondi il governo ha dovuto tagliare i finanziamenti a oltre 3mila scuole del 55,6%. In pratica gli istituti potranno pagare i lavori solo per metà dell'ipotetico tetto lesionato. Il resto che cada pure in testa agli alunni.

Scuola "belle" ma a rischio crollo
Perché il rischio è che gli edifici schiaccino i bambini durante le lezioni mettendo a nudo le mancanze degli interventi del governo. In Italia solo l'8% degli istituti scolastici è progettato secondo normative anti-sismiche nonostante il 54% si trovi in zone con frequenti terremoti. Di questi ben 13.742 hanno le fondamenta su terreni col rischio sismico massimo. E il governo Renzi cosa ha fatto? Ha previsto solo 243 interventi di adeguamento (di cui appena 104 conclusi) per soli 37,5 milioni in due anni. Un'inezia. Soprattutto se si considera che per rifare il look alle scuole e poter pubblicare gli scatti delle aule stuccate a nuovo, Renzi investì ben 505 milioni. Interventi ottimi per uno spot elettorale, ma inutili dal punto di vista strutturale visto che si tratta solo di una passata di vernice. E così a quasi due anni dall'avvio della Buona Scuola, in Italia si rischia ancora di morire sui banchi. Ma almeno le pareti son colorate.
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Re: Renzi

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M A N I F E STA Z ION E
No Renzi day In piazza l’ex Fiom Cremaschi, Rifondazione e l’Altra Europa per Tsipras

Il corteo rosso del “No sociale”a Roma

»GIANLUCA PALMA
“Renzi ci accusa di voler tornare indietro di trent’anni? Magari tornassimo all’epoca in cui non c’erano il Jobs Act, i voucher e i governi non colpivano i diritti dei lavoratori”. Per difendere la Costituzione scende in piazza il fronte del “No sociale ”alla riforma. Ieri un corteo di diverse migliaia persone (quasi 30mila secondo gli organizzatori) ha sfilato a Roma nel “No Renzi Day”, al culmine di due giorni di mobilitazione, indetti dall’Unione sindacale di base, che venerdì hanno portato a scioperare oltre un milione e 300mila lavoratori di diverse categorie.
UN SERPENTONE di bandiere rosse, in prevalenza dell’Usb e Rifondazione Comunista, è partito da piazza San Giovanni in Laterano, ribattezzata
per l’occasione piazza Abd El Salam, con tanto di targa dedicata all’operaio egiziano della Glsdi Piacenza,ucciso da un camion durante un picchetto il 15 settembre. Una nutrita componente del corteo era proprio quella dei lavoratori migranti (diverse centinaia), giunti a Roma da tutta Italia con i pullman della Usb. Emblematici i loro cartelli: “V o l e va t e braccia, sono arrivati uomini”,“siamo vittime delle vostre guerre e mafie”. Tra loro
malesi, ivoriani, somali, senegalesi, per quasi tutto il tempo hanno intonato ritornelli contro i respingimenti e la precarietà del lavoro in Italia. “Protestiamo per difendere la Costituzione - racconta Riadh Zaghdame, 49 anni, egiziano - e contro le leggi del governo che rendono i lavoratori schiavi e ci contrappongono gli uni agli altri in una guerra tra poveri. Io lavoro qui dal 1988, e ho pagato sicuramente più contributi
di Matteo Renzi”. Nel corteo, anche l’ex leader della Fiom, Giorgio Cremaschi, che si è scagliato contro “il disegno autoritario di Renzi e la sua Co sti tu zio ne dei padroni”. Assieme a lui rappres entanti di Rifondazione Comunista, Altra Europa con Tsipras, il “nuo v o”Partito Comunista Italiano, ma anche l’a s so c i az i on e Mo bi li taz io ne Generale degli Avvocati, unico comitato forense ad aver aderito al Comitato del No al ddl Boschi.
CON LORO le varie associazioni che si sono raccolte in Eurostop, schierata contro “l’Unione Europea delle banche e dei capitali”. A detta di
Giovanni Russo Spena (Rifondazione), “con il No sociale vogliamo proporre un modello di sviluppo fondato sulle persone e sui diritti di tutti, contrapposto a quello oligarchico e recessivo del governo e della Ue. Dobbiamo fare frontecomune conil Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana, anche se non sono in piazza oggi”. Mentre il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero, accusa: “Renzi fa come la mafia, che cerca di comprarsi i voti elargendo favori e mancette. Contro questo sistema capitalista serve una coalizione ampia e spero che Sinistra Italiana voglia farne parte”.
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Re: Renzi

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.............FORZA MERLI.............
CRONACA AI TEMPI DI BENITO, PINOCCHIO
MUSSOLONI-LA TRUFFA, DETTO IL BOMBA



......L'ABBBONA SCOLA........




Insegnanti di sostegno, è un altro anno nero
Tra supplenze a pioggia e specializzati disoccupati
In alcune province d’Italia gli alunni disabili sono seguiti da docenti “tappabuchi” senza titoli e precari
In altre gli abilitati sono costretti a restare a casa. Effetto dell’incompiuta della Buona Scuola – LE STORIE
disabili-scuola-990
Scuola
Il sistema incompiuto della Buona Scuola ha le sue conseguenze peggiori sul settore del Sostegno: danneggia i disabili e le loro famiglie, ma anche i docenti, perché tutto è ancora basato sulle supplenze temporanee (su cui lo Stato risparmia). All’ultimo concorsone in molte Regioni c’erano meno candidati che posti messi a bando. Da qui il paradosso: al Nord i presidi disperati sono costretti a mandare in cattedra insegnanti non specializzati. Al Sud docenti qualificati restano a casa e non si possono spostare per il blocco delle graduatorie. Ecco le storie di alcuni di loro di Renato La Cara e Lorenzo Vendemiale
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