Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
E' SOLO UN RICATTO CHE FA ALLA UE, SOLO PER AVERE I SOLDI PER COMPRARSI IL SI.
Renzi: "Senza aiuti sui migranti veto al bilancio dell'Ue"
Matteo Renzi avverte l'Europa: senza il rispetto delle regole da parte di tutti sui migranti, l'Italia è pronta a mettere il veto sul bilancio dell'Unione Europea
Luca Romano - Mar, 25/10/2016 - 21:25
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Matteo Renzi avverte l'Europa: senza il rispetto delle regole da parte di tutti sui migranti, l'Italia è pronta a mettere il veto sul bilancio dell'Unione Europea.
Un messaggio che il presidente del Consiglio invia ai paesi dell'Est, quelli che rispondono con i muri all'emergenza migranti. Ma anche alle istituzioni europee che non fanno prevalere il principio della solidarietà nella gestione dei flussi. Tutto questo nel giorno in cui Bruxelles fa recapitare la lettera con le richieste di chiarimenti al governo sulla legge di bilancio, appena approvata dal consiglio die ministri e in discussione in Parlamento. "Di violazioni alle regole europee ce ne sono tante", premette Renzi: "Da nove anni la Francia è sopra il 3 per cento, la Spagna ha un deficit che è il doppio del nostro. Sì, il nostro debito è cresciuto dello 0,1 per cento nel secondo trimestre del 2015. Ma l'Italia ha rispettato tutte le regole in questa legge di Stabilità". E questo, nonostante il Paese si sia trovato a dovere affrontare due emergenze, che per il presidente del consiglio giustificano ampiamente il ricorso alle clausole eccezionali previste dal regolamento Ue: flussi dei migranti e terremoto. Sulla prima, in particolare, Renzi mette in guardia: "Noi non siamo più in condizione di reggere questa situazione. Abbiamo tempo sei mesi massimo. O blocchiamo l'afflusso entro il marzo 2017 o l'Italia non riuscirà più a reggere quello che è successo quest'anno". Cio" significa che "il meccanismo dei venti miliardi da mettere" da parte dell'Italia "e 12 da prendere non regge più". Per questo, "siamo pronti a mettere il veto. I contanti non passano dai muri, se tiri su un muro i soldi degli italiani te li scordi", chiaro riferimento a quei Paesi, come l'Ungheria, che affrontano le crisi umanitarie e le ondate di migranti che ne derivano alzando muri ai confini. Il capitolo terremoto, per Renzi, si compone di due paragrafi: la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. E del secondo fa parte l'edilizia scolastica: da Bruxelles "possono scrivere tutto quello che vogliono ma Amatrice, Accumoli e Arquata le rimettiamo su come Dio comanda" e le scuole "le mettiamo in sicurezza perchè per me i nostri figli sono dieci volte più importanti di Bruxelles".
Per quanto riguarda l'interpretazione delle clausole eccezionali, poi, non c'ènemmeno da discutere: "Le due clausole eccezionali" nella legge di Bilancio sottoposta alle istituzioni europee "sono per il terremoto e gli immigrati. Tutto ciò che serve per rimettere a posto lo mettiamo fuori dal computo del Patto di Stabilità. Dopo sette anni abbiamo avuto tre terremoti uno peggio dell'altro. Il genitore che ha il bambino che va a scuola vuole che la scuola sia sicura perchè non si sa quando e dove arriverà il prossimo sisma. I soldi che servono per l'edilizia scolastica stanno fuori dal patto di stabilità. Un pò meno di cinque miliardi". Il governo, tuttavia, mostra di non preoccuparsi dell'effetto della lettera. Nello studio di Bruno Vespa, assieme a renzi, c"e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calende. E' a lui che il presidente del consiglio lascia la parola quando si tratta di spiegare a cosa èe quali effetti derivano dalla missiva di Bruxelles: "La lettera è una richiesta di maggiori approfondimenti nella legge di bilancio e noi la prendiamo come fosse un esame, ma è un processo di discussione. Tema inesistente: l'Italia è uno dei pochissimi Paesi che non è in procedura di infrazione. Una semplice lettera che chiede maggiori spiegazioni, come sempre succede, come sempre si fa", sottolinea Calende.
Renzi: "Senza aiuti sui migranti veto al bilancio dell'Ue"
Matteo Renzi avverte l'Europa: senza il rispetto delle regole da parte di tutti sui migranti, l'Italia è pronta a mettere il veto sul bilancio dell'Unione Europea
Luca Romano - Mar, 25/10/2016 - 21:25
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Matteo Renzi avverte l'Europa: senza il rispetto delle regole da parte di tutti sui migranti, l'Italia è pronta a mettere il veto sul bilancio dell'Unione Europea.
Un messaggio che il presidente del Consiglio invia ai paesi dell'Est, quelli che rispondono con i muri all'emergenza migranti. Ma anche alle istituzioni europee che non fanno prevalere il principio della solidarietà nella gestione dei flussi. Tutto questo nel giorno in cui Bruxelles fa recapitare la lettera con le richieste di chiarimenti al governo sulla legge di bilancio, appena approvata dal consiglio die ministri e in discussione in Parlamento. "Di violazioni alle regole europee ce ne sono tante", premette Renzi: "Da nove anni la Francia è sopra il 3 per cento, la Spagna ha un deficit che è il doppio del nostro. Sì, il nostro debito è cresciuto dello 0,1 per cento nel secondo trimestre del 2015. Ma l'Italia ha rispettato tutte le regole in questa legge di Stabilità". E questo, nonostante il Paese si sia trovato a dovere affrontare due emergenze, che per il presidente del consiglio giustificano ampiamente il ricorso alle clausole eccezionali previste dal regolamento Ue: flussi dei migranti e terremoto. Sulla prima, in particolare, Renzi mette in guardia: "Noi non siamo più in condizione di reggere questa situazione. Abbiamo tempo sei mesi massimo. O blocchiamo l'afflusso entro il marzo 2017 o l'Italia non riuscirà più a reggere quello che è successo quest'anno". Cio" significa che "il meccanismo dei venti miliardi da mettere" da parte dell'Italia "e 12 da prendere non regge più". Per questo, "siamo pronti a mettere il veto. I contanti non passano dai muri, se tiri su un muro i soldi degli italiani te li scordi", chiaro riferimento a quei Paesi, come l'Ungheria, che affrontano le crisi umanitarie e le ondate di migranti che ne derivano alzando muri ai confini. Il capitolo terremoto, per Renzi, si compone di due paragrafi: la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. E del secondo fa parte l'edilizia scolastica: da Bruxelles "possono scrivere tutto quello che vogliono ma Amatrice, Accumoli e Arquata le rimettiamo su come Dio comanda" e le scuole "le mettiamo in sicurezza perchè per me i nostri figli sono dieci volte più importanti di Bruxelles".
Per quanto riguarda l'interpretazione delle clausole eccezionali, poi, non c'ènemmeno da discutere: "Le due clausole eccezionali" nella legge di Bilancio sottoposta alle istituzioni europee "sono per il terremoto e gli immigrati. Tutto ciò che serve per rimettere a posto lo mettiamo fuori dal computo del Patto di Stabilità. Dopo sette anni abbiamo avuto tre terremoti uno peggio dell'altro. Il genitore che ha il bambino che va a scuola vuole che la scuola sia sicura perchè non si sa quando e dove arriverà il prossimo sisma. I soldi che servono per l'edilizia scolastica stanno fuori dal patto di stabilità. Un pò meno di cinque miliardi". Il governo, tuttavia, mostra di non preoccuparsi dell'effetto della lettera. Nello studio di Bruno Vespa, assieme a renzi, c"e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calende. E' a lui che il presidente del consiglio lascia la parola quando si tratta di spiegare a cosa èe quali effetti derivano dalla missiva di Bruxelles: "La lettera è una richiesta di maggiori approfondimenti nella legge di bilancio e noi la prendiamo come fosse un esame, ma è un processo di discussione. Tema inesistente: l'Italia è uno dei pochissimi Paesi che non è in procedura di infrazione. Una semplice lettera che chiede maggiori spiegazioni, come sempre succede, come sempre si fa", sottolinea Calende.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
SEDUTI SU DI UNA POLVERIERA CHE STA PER ESPLODERE
Migranti, il caso Gorino. Prefetto Morcone: “Abitanti si vergognino, vadano in Ungheria”. Lega: “Eroi nazionali”
Cronaca
E' andata a buon fine la protesta dei residenti del piccolo centro in Provincia di Ferrara. Il prefetto del capoluogo estense: "Non potevamo certo manganellare le persone". Nel frattempo la vicenda diventa politica. Il Carroccio locale difende i cittadini "contro la dittatura dell'accoglienza". Il ministro dell'Interno Alfano: "Episodio che non fa onore al nostro Paese. Ma quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia"
di F. Q. | 25 ottobre 2016
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Più informazioni su: Ferrara, Lega Nord, Migranti, Ungheria
La protesta della gente e la polemica dei politici. Nel mezzo, la vita di una manciata di migranti e le barricate di una popolazione che non vuole saperne di accoglierli. A Gorino, frazione di Goro in provincia di Ferrara, è andata a buon fine l’azione degli abitanti, che hanno bloccato la strada d’ingresso al paesino per impedire l’arrivo di 20 profughi (8 bambini e 12 donne, tra cui una incinta). Parallelamente, la loro azione è stata utilizzata da chi, dentro e fuori il Parlamento, da tempo soffia contro la politica dell’accoglienza. “I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza” ha detto Alan Fabbri, segretario della Lega Nord del capoluogo estense. Parole diametralmente opposte a quelle del capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni. “Mi vergogno molto di quello che è successo a Ferrara, credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini” ha risposto indirettamente il prefetto Mario Morcone. Parole analoghe a quelle espresse, poco dopo, da Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno ha parlato di un episodio “che non fa onore al nostro Paese”, aggiungendo: “Quella non è l’Italia”.
Nel frattempo, le barricate hanno avuto successo. Invece che a Gorino, le 11 profughe sono state sistemate a Comacchio (4), Fiscaglia (4) e Ferrara. La decisione è arrivata dopo una mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e, soprattutto, a seguito dell’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dei colleghi del territorio. “Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico – ha spiegato il prefetto della città Michele Tortora – Non potevamo certo manganellare le persone”. A vittoria acquisita, la gente di Gorino ha smantellato tutte le barricate, tranne una, quella sulla Provinciale tra Goro e Gorino, dove vengono fatte passare solo le auto. A quanto si è appreso, la protesta sarebbe stata innescata da un corto circuito comunicativo: la requisizione di cinque stanze dell’Ostello Amore-Natura, decisa in mattinata, avrebbe dovuto essere notificata a un’ora dall’arrivo del pullman, ma la notizia è stata data ore prima, dando tempo di preparare la protesta. Che, al netto delle barricate, continua. I pescatori hanno annunciato che non andranno in mare e non manderanno i figli a scuola. Le profughe, si è appreso in mattinata, sono cittadine provenienti da Nigeria, Nuova Guinea e Costa d’Avorio. A Gorino non le hanno volute accogliere.
Morcone: “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo”
Il prefetto Mario Morcone, intervenuto ai microfoni del Gr1 Rai, non ha risparmiato critiche agli abitanti di Gorino: “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo” ha detto, sottolineando che “gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali”. Presa di posizione durissima, accompagnata da una provocazione altrettanto forte: “Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi – ha aggiunto – andassero a vivere in Ungheria. Noi – ha concluso – staremo meglio senza di loro”.
Lega Nord Ferrara: “Cittadini di Gorino nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza”
A sentire la Lega Nord, tuttavia, quel ricordo sarà tutto tranne che amaro. “Grazie a chi ha manifestato la scorsa notte notte, grazie a chi ha lottato per far vincere la democrazia e il buon senso. I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza. Abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo, in ogni sede e in ogni modo, la loro protesta” ha detto il capogruppo del Carroccio al consiglio comunale di Ferrara Alan Fabbri. Che poi ha individuato i colpevoli di quanto accaduto: “Se il prefetto e il Pd, con la complicità del presidente della Provincia Tagliani, si illudono di poter fare qualsiasi cosa sopra la testa dei cittadini si sbagliano di grosso. Lo abbiamo dimostrato aGaibanella, lo abbiamo dimostrato a Gorino e continueremo a farlo. La Lega c’è”. La narrazione anti-accoglienza del leghista ferrarese non è finita: “Chi ha passato la notte in trincea per difendere il proprio territorio e la democrazia dai nuovi despoti è un eroe – ha rimarcato Fabbri – La forza del popolo ha consentito di vincere la follia di prefetture che requisiscono locali per darli agli immigrati e di dare una lezione di stile a Tiziano Tagliani che, da presidente della Provincia, si comporta in modo complice: evidentemente pensa di assolvere al proprio dovere di promuovere il territorio del Delta del Po piazzando immigrati clandestini in ogni dove”.
Il ministro Alfano: “Quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”
“Di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro paese”, ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Intervenuto a L’Aria che tira, su La7, Alfano ha precisato: “Certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare tutte le scuse che vogliamo, ma quella non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”.
Prefetto di Ferrara: “Reazione sconcertante della popolazione di Gorino”
“L’ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda. Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico, non potevamo certo manganellare le persone”. Sono state queste le parole del prefetto Michele Tortora, che ha poi aggiunto: “Questo fenomeno o si gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce”. Intervistato dal Gr1, Tortora ha affermato: “Prendo atto della protesta, le 12 donne richiedenti asilo sono state sistemate in comuni limitrofi e probabilmente non torneranno a Gorino. Non credo – ha proseguito – che possiamo forzare la mano più di tanto, comunque in giornata incontrerò il sindaco e faremo dei ragionamenti insieme”. Goro non ospita al momento alcun profugo, ha sottolineato il prefetto, rispetto ai circa 800 già presenti nella provincia di Ferrara. “Il sistema dell’accoglienza diventa sempre più stressante – ha aggiunto Tortora – ma le procedure sono state corrette. Non mi aspettavo una reazione del genere e l’ho trovata sconcertante”.
Pierluigi Bersani: “Non c’è tutto il paese dietro quell’episodio”
Anche l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è intervenuto nel dibattito rispondendo alle domande dei giornalisti in Transatlantico: “Non confondiamo Goro o Gorino in quell’episodio, ci sarà qualcuno di Goro e Gorino a fare qualcosa del genere ma non ci credo ci sia tutto il paese. Guardiamoci meglio”.
Migranti, il caso Gorino. Prefetto Morcone: “Abitanti si vergognino, vadano in Ungheria”. Lega: “Eroi nazionali”
Cronaca
E' andata a buon fine la protesta dei residenti del piccolo centro in Provincia di Ferrara. Il prefetto del capoluogo estense: "Non potevamo certo manganellare le persone". Nel frattempo la vicenda diventa politica. Il Carroccio locale difende i cittadini "contro la dittatura dell'accoglienza". Il ministro dell'Interno Alfano: "Episodio che non fa onore al nostro Paese. Ma quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia"
di F. Q. | 25 ottobre 2016
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La protesta della gente e la polemica dei politici. Nel mezzo, la vita di una manciata di migranti e le barricate di una popolazione che non vuole saperne di accoglierli. A Gorino, frazione di Goro in provincia di Ferrara, è andata a buon fine l’azione degli abitanti, che hanno bloccato la strada d’ingresso al paesino per impedire l’arrivo di 20 profughi (8 bambini e 12 donne, tra cui una incinta). Parallelamente, la loro azione è stata utilizzata da chi, dentro e fuori il Parlamento, da tempo soffia contro la politica dell’accoglienza. “I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza” ha detto Alan Fabbri, segretario della Lega Nord del capoluogo estense. Parole diametralmente opposte a quelle del capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni. “Mi vergogno molto di quello che è successo a Ferrara, credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini” ha risposto indirettamente il prefetto Mario Morcone. Parole analoghe a quelle espresse, poco dopo, da Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno ha parlato di un episodio “che non fa onore al nostro Paese”, aggiungendo: “Quella non è l’Italia”.
Nel frattempo, le barricate hanno avuto successo. Invece che a Gorino, le 11 profughe sono state sistemate a Comacchio (4), Fiscaglia (4) e Ferrara. La decisione è arrivata dopo una mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e, soprattutto, a seguito dell’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dei colleghi del territorio. “Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico – ha spiegato il prefetto della città Michele Tortora – Non potevamo certo manganellare le persone”. A vittoria acquisita, la gente di Gorino ha smantellato tutte le barricate, tranne una, quella sulla Provinciale tra Goro e Gorino, dove vengono fatte passare solo le auto. A quanto si è appreso, la protesta sarebbe stata innescata da un corto circuito comunicativo: la requisizione di cinque stanze dell’Ostello Amore-Natura, decisa in mattinata, avrebbe dovuto essere notificata a un’ora dall’arrivo del pullman, ma la notizia è stata data ore prima, dando tempo di preparare la protesta. Che, al netto delle barricate, continua. I pescatori hanno annunciato che non andranno in mare e non manderanno i figli a scuola. Le profughe, si è appreso in mattinata, sono cittadine provenienti da Nigeria, Nuova Guinea e Costa d’Avorio. A Gorino non le hanno volute accogliere.
Morcone: “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo”
Il prefetto Mario Morcone, intervenuto ai microfoni del Gr1 Rai, non ha risparmiato critiche agli abitanti di Gorino: “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo” ha detto, sottolineando che “gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali”. Presa di posizione durissima, accompagnata da una provocazione altrettanto forte: “Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi – ha aggiunto – andassero a vivere in Ungheria. Noi – ha concluso – staremo meglio senza di loro”.
Lega Nord Ferrara: “Cittadini di Gorino nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza”
A sentire la Lega Nord, tuttavia, quel ricordo sarà tutto tranne che amaro. “Grazie a chi ha manifestato la scorsa notte notte, grazie a chi ha lottato per far vincere la democrazia e il buon senso. I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza. Abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo, in ogni sede e in ogni modo, la loro protesta” ha detto il capogruppo del Carroccio al consiglio comunale di Ferrara Alan Fabbri. Che poi ha individuato i colpevoli di quanto accaduto: “Se il prefetto e il Pd, con la complicità del presidente della Provincia Tagliani, si illudono di poter fare qualsiasi cosa sopra la testa dei cittadini si sbagliano di grosso. Lo abbiamo dimostrato aGaibanella, lo abbiamo dimostrato a Gorino e continueremo a farlo. La Lega c’è”. La narrazione anti-accoglienza del leghista ferrarese non è finita: “Chi ha passato la notte in trincea per difendere il proprio territorio e la democrazia dai nuovi despoti è un eroe – ha rimarcato Fabbri – La forza del popolo ha consentito di vincere la follia di prefetture che requisiscono locali per darli agli immigrati e di dare una lezione di stile a Tiziano Tagliani che, da presidente della Provincia, si comporta in modo complice: evidentemente pensa di assolvere al proprio dovere di promuovere il territorio del Delta del Po piazzando immigrati clandestini in ogni dove”.
Il ministro Alfano: “Quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”
“Di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro paese”, ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Intervenuto a L’Aria che tira, su La7, Alfano ha precisato: “Certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare tutte le scuse che vogliamo, ma quella non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”.
Prefetto di Ferrara: “Reazione sconcertante della popolazione di Gorino”
“L’ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda. Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico, non potevamo certo manganellare le persone”. Sono state queste le parole del prefetto Michele Tortora, che ha poi aggiunto: “Questo fenomeno o si gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce”. Intervistato dal Gr1, Tortora ha affermato: “Prendo atto della protesta, le 12 donne richiedenti asilo sono state sistemate in comuni limitrofi e probabilmente non torneranno a Gorino. Non credo – ha proseguito – che possiamo forzare la mano più di tanto, comunque in giornata incontrerò il sindaco e faremo dei ragionamenti insieme”. Goro non ospita al momento alcun profugo, ha sottolineato il prefetto, rispetto ai circa 800 già presenti nella provincia di Ferrara. “Il sistema dell’accoglienza diventa sempre più stressante – ha aggiunto Tortora – ma le procedure sono state corrette. Non mi aspettavo una reazione del genere e l’ho trovata sconcertante”.
Pierluigi Bersani: “Non c’è tutto il paese dietro quell’episodio”
Anche l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è intervenuto nel dibattito rispondendo alle domande dei giornalisti in Transatlantico: “Non confondiamo Goro o Gorino in quell’episodio, ci sarà qualcuno di Goro e Gorino a fare qualcosa del genere ma non ci credo ci sia tutto il paese. Guardiamoci meglio”.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
SEDUTI SU DI UNA POLVERIERA CHE STA PER ESPLODERE
DICHIARAZIONE DI ALFANO
Il ministro dell'Interno Alfano: "Episodio che non fa onore al nostro Paese. Ma quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia"
COMUNQUE SIA, IL MINISTRO DELL’INTERNO E’ TOTALMENTE IRRESPONSABILE.
GIA’ TRE MESI FA’, LA CARITAS AMBROSIANA AVEVA PRESO POSIZIONE SEGNALANDO DI ESSERE ALA COLLASSO.
FINCHE’ TIENE IL CULO AL CALDO SUL SUO SEGGIOLONE, IL MINISTRO NON SI RENDE CONTO DI QUALE E’ LA REALTA’ ITALIANA.
MA DUBITO CHE ANCHE SE GIRASSE GIORNO E NOTTE PER LE CONTRADE ITALIANE, ANGELINO ALFANO POSSA AVERE IL CORAGGIO CIVILE DI AMMETTERE CHE LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA DA QUELLA CHE RACCONTA.
UN AMICO SI E'NRECATO 15 GG, OR SONO, DA MILANO A GENOVA PER TROVARE LA MADRE.
HA FATTO IL VIAGGIO IN TRENO E HA CONSTATATO CHE IN TUTTE LE STAZIONI LE BANCHINE SONO PIENE ZEPPE DI IMMIGRATI.
SOSTIENE CHE RIMANENDO IN CITTA’, NON CI SI RENDE CONTO DELLO SPROPOSITO DEL NUMERO DEI MIGRANTI.
SI E’ DETTO CONVINTO CHE PRIMA O POI DOVREMO VENIRE ALLE MANI CON LA POLOLAZIONE NERA.
O NOI PICCHIEREMO LORO, O LORO PICCHIERANNO NOI.
NON MISTUPISCE QUINDI SE UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE DI GORINO SIA VENUTA ALLO SCOPERTO, BLOCCANDO L’INGRESSO A DONNE E BAMBINI.
QUESTO POTREBBE ESSERE L’INIZIO DELLA RIVOLTA.
POI, NATURALMENTE COME SEMPRE ACCADE C’E’ CHI SOFFIA SUL FUOCO.
COME LA LEGA CHE HA DEFINITO “EROI NAZIONALI” COLORO CHE HANNO PARTECIPATO ALLE BARRICATE DI GORINO.
LA STUPIDITA’ UMANA EMERGE SEMPRE IN QUESTI CASI, E LA STORIA SEMBRA NON AVER INSEGNATO NIENTE A NESSUNO.
LE PAROLE DI PRIMO LEVI VENGONO SUBISSATE DALLE PAROLE D’ORDINE DELLA LEGA.
SIAMO VERAMENTE MESSI MALE E OGNI GIORNO SARA’ ANCHE PEGGIO, PERCHE’ CHI E’ PREPOSTO A GOVERNARE IL FENOMENO PENSA SOLO AI PROPRI INTERESSI IMMEDIATI.
DI COSA SUCCEDE AL PAESE SE NE FREGA ALTAMENTE.
E POI CI SONO GLI ITALIOTI CHE HANNO IL CORAGGIO DI VOTARE SI AL PROSSIMO REFERENDUM
DICHIARAZIONE DI ALFANO
Il ministro dell'Interno Alfano: "Episodio che non fa onore al nostro Paese. Ma quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia"
COMUNQUE SIA, IL MINISTRO DELL’INTERNO E’ TOTALMENTE IRRESPONSABILE.
GIA’ TRE MESI FA’, LA CARITAS AMBROSIANA AVEVA PRESO POSIZIONE SEGNALANDO DI ESSERE ALA COLLASSO.
FINCHE’ TIENE IL CULO AL CALDO SUL SUO SEGGIOLONE, IL MINISTRO NON SI RENDE CONTO DI QUALE E’ LA REALTA’ ITALIANA.
MA DUBITO CHE ANCHE SE GIRASSE GIORNO E NOTTE PER LE CONTRADE ITALIANE, ANGELINO ALFANO POSSA AVERE IL CORAGGIO CIVILE DI AMMETTERE CHE LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA DA QUELLA CHE RACCONTA.
UN AMICO SI E'NRECATO 15 GG, OR SONO, DA MILANO A GENOVA PER TROVARE LA MADRE.
HA FATTO IL VIAGGIO IN TRENO E HA CONSTATATO CHE IN TUTTE LE STAZIONI LE BANCHINE SONO PIENE ZEPPE DI IMMIGRATI.
SOSTIENE CHE RIMANENDO IN CITTA’, NON CI SI RENDE CONTO DELLO SPROPOSITO DEL NUMERO DEI MIGRANTI.
SI E’ DETTO CONVINTO CHE PRIMA O POI DOVREMO VENIRE ALLE MANI CON LA POLOLAZIONE NERA.
O NOI PICCHIEREMO LORO, O LORO PICCHIERANNO NOI.
NON MISTUPISCE QUINDI SE UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE DI GORINO SIA VENUTA ALLO SCOPERTO, BLOCCANDO L’INGRESSO A DONNE E BAMBINI.
QUESTO POTREBBE ESSERE L’INIZIO DELLA RIVOLTA.
POI, NATURALMENTE COME SEMPRE ACCADE C’E’ CHI SOFFIA SUL FUOCO.
COME LA LEGA CHE HA DEFINITO “EROI NAZIONALI” COLORO CHE HANNO PARTECIPATO ALLE BARRICATE DI GORINO.
LA STUPIDITA’ UMANA EMERGE SEMPRE IN QUESTI CASI, E LA STORIA SEMBRA NON AVER INSEGNATO NIENTE A NESSUNO.
LE PAROLE DI PRIMO LEVI VENGONO SUBISSATE DALLE PAROLE D’ORDINE DELLA LEGA.
SIAMO VERAMENTE MESSI MALE E OGNI GIORNO SARA’ ANCHE PEGGIO, PERCHE’ CHI E’ PREPOSTO A GOVERNARE IL FENOMENO PENSA SOLO AI PROPRI INTERESSI IMMEDIATI.
DI COSA SUCCEDE AL PAESE SE NE FREGA ALTAMENTE.
E POI CI SONO GLI ITALIOTI CHE HANNO IL CORAGGIO DI VOTARE SI AL PROSSIMO REFERENDUM
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
25 ottobre 2016 | di F. Q.
Barricate anti-profughi, abitanti di Goro al maresciallo: “Donna incinta? Non mi frega un caXXo, vada dal prefetto”
“Una vicenda triste e dolorosa”. Questo è il laconico commento di Michele Tortora, il prefetto di Ferrara, che, di fronte all’emergenza di ospitare un gruppo di 12 profughi, di cui una donna incinta e 8 bambini, si è trovato l’ostilità degli abitanti di Gorino, frazione del Comune di Goro, e la decisione di due privati di chiudere a chiave l’ostello destinato all’accoglienza dei migranti. I residenti del paese hanno allestito nel tardo pomeriggio di ieri delle vere e proprie barricate per impedire il passaggio del pullman degli stranieri. In questo filmato è mostrato l’incontro tra il maresciallo dei Carabinieri di Ferrara e i “ribelli”. Quando viene annunciata la presenza di una donna incinta, nessuna pietà è contemplata tra i contestatori: “Non mi frega un caXXo! Se li porti a casa il prefetto le donne incinte. Sono tutti palliativi per mettercela nel culo”. Un altro urla, tra gli applausi: “La cittadinanza di Goro e di Gorino non li vogliono!” di Andrea Paolini e Gisella Ruccia
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... to/570174/
Barricate anti-profughi, abitanti di Goro al maresciallo: “Donna incinta? Non mi frega un caXXo, vada dal prefetto”
“Una vicenda triste e dolorosa”. Questo è il laconico commento di Michele Tortora, il prefetto di Ferrara, che, di fronte all’emergenza di ospitare un gruppo di 12 profughi, di cui una donna incinta e 8 bambini, si è trovato l’ostilità degli abitanti di Gorino, frazione del Comune di Goro, e la decisione di due privati di chiudere a chiave l’ostello destinato all’accoglienza dei migranti. I residenti del paese hanno allestito nel tardo pomeriggio di ieri delle vere e proprie barricate per impedire il passaggio del pullman degli stranieri. In questo filmato è mostrato l’incontro tra il maresciallo dei Carabinieri di Ferrara e i “ribelli”. Quando viene annunciata la presenza di una donna incinta, nessuna pietà è contemplata tra i contestatori: “Non mi frega un caXXo! Se li porti a casa il prefetto le donne incinte. Sono tutti palliativi per mettercela nel culo”. Un altro urla, tra gli applausi: “La cittadinanza di Goro e di Gorino non li vogliono!” di Andrea Paolini e Gisella Ruccia
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... to/570174/
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Gorino, parlano tre delle profughe respinte: “Ci hanno mandate via perché non conoscono le nostre storie”
Cronaca
Joy, 20 anni, è incinta all'ottavo mese: è cristiana ed è scappata per non seguire la religione animista di suo padre. "Per il mio bambino voglio il miglior futuro possibile". Belinda, 22 anni, è fuggita perché il marito è un perseguitato politico evaso di prigione "e le autorità cercavano me". Faith, 20 anni, è scampata a un attacco di Boko Haram: "Non so più nulla della mia famiglia. Ho attraversato il mare perché vorrei studiare"
di Marco Zavagli | 25 ottobre 2016
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3,4 mila
Più informazioni su: Ferrara, Migranti
“Ci hanno mandate via solo perché non conoscono, non capiscono le nostre storie”. Non c’è rancore nelle parole di Belinda, Joy e Faith, tre delle dodici profughe che erano a bordo della corriera diretta a Gorino, nel basso ferrarese. Alla notizia delle barricate erette dagli abitanti il loro autobus, partito dal centro di accoglienza di Bologna e arrivato ormai a Comacchio, ha deviato. E allora la stanchezza di un viaggio durato più di un mese ha lasciato spazio all’incredulità, al sentimento del rifiuto. “All’inizio non capivamo cosa stava succedendo, non credevamo che non ci volessero, ci siamo rimaste male quando abbiamo capito che la popolazione non ci voleva”.
Hanno gli sguardi bassi Belinda, Joy e Faith. Li alzano solo per guardare Kevin, l’interprete. Si vede che sono esauste. Non nascondo che sono impaurite. Sono sbarcate sulle coste italiane sabato notte. Un aereo le ha trasportate domenica mattina all’aeroporto Marconi di Bologna. Dopo la meta rifiutata, hanno trovato temporanea ospitalità nella sede dei servizi alla persona di Ferrara.
Joy ha 20 anni. Ha abbandonato il suo paese a fine settembre. È incinta all’ottavo mese. Di lei qualcuno, a Gorino, ha detto: “Non me ne frega un caXXo se è incinta, vada in questura” (video). È scappata dalla Nigeria perché lei, cristiana, non voleva seguire la religione animista di suo padre. Per il viaggio fino in Libia ha pagato circa 420 euro. Ora, qui in Italia, vorrebbe studiare e sogna per il suo bambino “il miglior futuro possibile“. E il futuro prossimo lo immagina con ‘lui’ in braccio: “preferirei fosse un maschio, lo vorrei chiamare Michael”. Durante la deviazione forzata verso Ferrara ha accusato dei dolori alla pancia. In ospedale ha effettuato tutte le visite di controllo che hanno scongiurato complicazioni nella gravidanza. Ora la sua preoccupazione è un’altra. Al momento della partenza dalla Libia ha perso di vista suo marito Lamid e ora non sa più niente del padre del suo bambino: “Aiutatemi ad avere notizie se potete”.
Belinda ha 22 anni, viene dalla Sierra Leone. Lavorava come infermiera. È fuggita perché il marito era perseguitato politico e quando è evaso di prigione “le autorità hanno cercato me per sapere dove si trovava, così ho dovuto abbandonare il mio paese”. Per il viaggio fino alla Libia ha pagato “circa 100 dollari”. Una volta arrivata però ha dovuto arrangiarsi e “trovare qualcuno che mi indicasse il posto da dove partono i barconi”.
Faith ha 20 anni. Ha lasciato il suo villaggio in Nigeria dopo essere scampata miracolosamente a un’incursione di Boko Haram. Ma la sua mente è ancora là: “Non so più nulla della mia famiglia, nemmeno se sono ancora vivi”. È scappata con altri profughi verso il Mali e da lì ha preso la via per la Libia. Qui ha trovato “un arabo che mi ha dato cibo e un posto dove dormire e mi ha aiutata a trovare chi poteva farmi attraversare il mare”. In Italia vorrebbe realizzare un piccolo sogno finora impossibile: “Vorrei poter studiare”.
Cronaca
Joy, 20 anni, è incinta all'ottavo mese: è cristiana ed è scappata per non seguire la religione animista di suo padre. "Per il mio bambino voglio il miglior futuro possibile". Belinda, 22 anni, è fuggita perché il marito è un perseguitato politico evaso di prigione "e le autorità cercavano me". Faith, 20 anni, è scampata a un attacco di Boko Haram: "Non so più nulla della mia famiglia. Ho attraversato il mare perché vorrei studiare"
di Marco Zavagli | 25 ottobre 2016
COMMENTI (13)
3,4 mila
Più informazioni su: Ferrara, Migranti
“Ci hanno mandate via solo perché non conoscono, non capiscono le nostre storie”. Non c’è rancore nelle parole di Belinda, Joy e Faith, tre delle dodici profughe che erano a bordo della corriera diretta a Gorino, nel basso ferrarese. Alla notizia delle barricate erette dagli abitanti il loro autobus, partito dal centro di accoglienza di Bologna e arrivato ormai a Comacchio, ha deviato. E allora la stanchezza di un viaggio durato più di un mese ha lasciato spazio all’incredulità, al sentimento del rifiuto. “All’inizio non capivamo cosa stava succedendo, non credevamo che non ci volessero, ci siamo rimaste male quando abbiamo capito che la popolazione non ci voleva”.
Hanno gli sguardi bassi Belinda, Joy e Faith. Li alzano solo per guardare Kevin, l’interprete. Si vede che sono esauste. Non nascondo che sono impaurite. Sono sbarcate sulle coste italiane sabato notte. Un aereo le ha trasportate domenica mattina all’aeroporto Marconi di Bologna. Dopo la meta rifiutata, hanno trovato temporanea ospitalità nella sede dei servizi alla persona di Ferrara.
Joy ha 20 anni. Ha abbandonato il suo paese a fine settembre. È incinta all’ottavo mese. Di lei qualcuno, a Gorino, ha detto: “Non me ne frega un caXXo se è incinta, vada in questura” (video). È scappata dalla Nigeria perché lei, cristiana, non voleva seguire la religione animista di suo padre. Per il viaggio fino in Libia ha pagato circa 420 euro. Ora, qui in Italia, vorrebbe studiare e sogna per il suo bambino “il miglior futuro possibile“. E il futuro prossimo lo immagina con ‘lui’ in braccio: “preferirei fosse un maschio, lo vorrei chiamare Michael”. Durante la deviazione forzata verso Ferrara ha accusato dei dolori alla pancia. In ospedale ha effettuato tutte le visite di controllo che hanno scongiurato complicazioni nella gravidanza. Ora la sua preoccupazione è un’altra. Al momento della partenza dalla Libia ha perso di vista suo marito Lamid e ora non sa più niente del padre del suo bambino: “Aiutatemi ad avere notizie se potete”.
Belinda ha 22 anni, viene dalla Sierra Leone. Lavorava come infermiera. È fuggita perché il marito era perseguitato politico e quando è evaso di prigione “le autorità hanno cercato me per sapere dove si trovava, così ho dovuto abbandonare il mio paese”. Per il viaggio fino alla Libia ha pagato “circa 100 dollari”. Una volta arrivata però ha dovuto arrangiarsi e “trovare qualcuno che mi indicasse il posto da dove partono i barconi”.
Faith ha 20 anni. Ha lasciato il suo villaggio in Nigeria dopo essere scampata miracolosamente a un’incursione di Boko Haram. Ma la sua mente è ancora là: “Non so più nulla della mia famiglia, nemmeno se sono ancora vivi”. È scappata con altri profughi verso il Mali e da lì ha preso la via per la Libia. Qui ha trovato “un arabo che mi ha dato cibo e un posto dove dormire e mi ha aiutata a trovare chi poteva farmi attraversare il mare”. In Italia vorrebbe realizzare un piccolo sogno finora impossibile: “Vorrei poter studiare”.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
SEDUTI SU DI UNA POLVERIERA CHE STA PER ESPLODERE
5 ottobre 2016 | di David Marceddu
Migranti respinti, il sindaco di Goro: “Con la paura escono gli istinti peggiori della gente”
“Comprendo la paura dei miei concittadini. Non siamo abituati ad una situazione di questo tipo” Il sindaco di Goro Diego Viviani esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione di tensione venutasi a creare dopo l’annuncio dell’arrivo di un gruppo di profughe nella piccola frazione di Gorino: “Ora, la cosa più importante – sottolinea Viviani – è far rientrare lo stato di agitazione di quella parte della cittadinanza che ha scelto di non affrontare il problema dell’accoglienza se non con le barricate e convincerli ad aiutare le istituzioni a gestire questa emergenza. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. L’allarmismo ad un certo punto va messo da parte. La paura fa uscire gli istinti peggiori della gente”
VIDEO
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... te/570234/
5 ottobre 2016 | di David Marceddu
Migranti respinti, il sindaco di Goro: “Con la paura escono gli istinti peggiori della gente”
“Comprendo la paura dei miei concittadini. Non siamo abituati ad una situazione di questo tipo” Il sindaco di Goro Diego Viviani esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione di tensione venutasi a creare dopo l’annuncio dell’arrivo di un gruppo di profughe nella piccola frazione di Gorino: “Ora, la cosa più importante – sottolinea Viviani – è far rientrare lo stato di agitazione di quella parte della cittadinanza che ha scelto di non affrontare il problema dell’accoglienza se non con le barricate e convincerli ad aiutare le istituzioni a gestire questa emergenza. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. L’allarmismo ad un certo punto va messo da parte. La paura fa uscire gli istinti peggiori della gente”
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Ho verificato i siti dei quotidiani:
- Il Fatto Quotidiano
- Corriere della Sera
- La Stampa
- Liberoquotidiano
- la Repubblica
ma questa notizia è presente solo su Il Giornale:
4 ore fa 1034
Dalla Libia la bomba sull'Italia:
360mila immigrati in partenza
Sergio Rame
Nel campo giornalistico si chiama scoop.
Ma in questo caso sarà proprio così o si vuole fomentare l'odio?
- Il Fatto Quotidiano
- Corriere della Sera
- La Stampa
- Liberoquotidiano
- la Repubblica
ma questa notizia è presente solo su Il Giornale:
4 ore fa 1034
Dalla Libia la bomba sull'Italia:
360mila immigrati in partenza
Sergio Rame
Nel campo giornalistico si chiama scoop.
Ma in questo caso sarà proprio così o si vuole fomentare l'odio?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Solo due giorni fa i quotidiani italiani riportavano questa notizia dell'ansa.
Migranti: 153mila sbarcati nel 2016, superato anno record - Cronaca ...
http://www.ansa.it › Cronaca
2 giorni fa - E altri 4mila in arrivo. Si va verso sorpasso 170mila del 2014 (ANSA)
Se danno la notizia che in Libia sono pronti ora al termine della stagione più del doppio dell'anno record, l'Italia esploderà in una guerra civile.
Migranti: 153mila sbarcati nel 2016, superato anno record - Cronaca ...
http://www.ansa.it › Cronaca
2 giorni fa - E altri 4mila in arrivo. Si va verso sorpasso 170mila del 2014 (ANSA)
Se danno la notizia che in Libia sono pronti ora al termine della stagione più del doppio dell'anno record, l'Italia esploderà in una guerra civile.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
SMACCATAMENTE FRABBRICANTI DI ODIO, SIA L'AUTORE DELL'ARTICOLO CHE SI PROFESSA CRISTIANO, SIA IL GIORNALE CHI HA PERMESSO LA PUBBLICAZIONE. COMPITO DEI GIORNALI E' PUBBLICARE NOTIZIE E SOLLEVARE PROBLEMI NON CREARE ODIO. EVIDENTEMENTE LE PAROLE DI FRANCESCO SONO ENTRATE DA UN ORECCHIO ED USCITE DALL'ALTRO. POI QUESTO EGIZIANO CHE SI FA CHIAMARE "CRISTIANO", SQUALIFICA IL CRISTIANESIMO
Il governo sta coi clandestini.
SEMMAI IL GOVERNO SFRUTTA I MIGRANTI.
IL CATTOLICONE Magdi Cristiano Allam, CI RACCONTI DEL CARA DI FOGGIA GESTITO DA UOMINI DI COMUNIONE E FATTURAZIONE
Il governo sta coi clandestini
Il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli contrari a questa auto-invasione di clandestini non sarebbero italiani
di Magdi Cristiano Allam
22 minuti fa
Il governo sta coi clandestini.
SEMMAI IL GOVERNO SFRUTTA I MIGRANTI.
IL CATTOLICONE Magdi Cristiano Allam, CI RACCONTI DEL CARA DI FOGGIA GESTITO DA UOMINI DI COMUNIONE E FATTURAZIONE
Il governo sta coi clandestini
Il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli contrari a questa auto-invasione di clandestini non sarebbero italiani
di Magdi Cristiano Allam
22 minuti fa
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Il governo sta coi clandestini
Il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli che non accolgono i clandestini non sarebbero veri italiani
Magdi Cristiano Allam - Mer, 26/10/2016 - 16:51
commenta
Così come Papa Francesco ha sentenziato che chi non accoglie i clandestini, diversamente denominati migranti, immigrati, richiedenti asilo, profughi o rifugiati, non è cristiano, il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli che non accolgono i clandestini non sarebbero veri italiani.
Addirittura il prefetto responsabile del Dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno ha sostenuto che chi non accoglie i clandestini dovrebbe lasciare l'Italia e andarsene in Ungheria, con il sottinteso che l'Ungheria sarebbe per antonomasia il Paese dei razzisti.
Mentre il Papa quale vicario di Cristo può dire in libertà alla Chiesa universale quello che la sua coscienza gli ispira, il ministro dell'Interno e il suo braccio destro sono tenuti ad attenersi alla Costituzione e alle leggi dello Stato. Ebbene com'è possibile che si permettano di «scomunicare» gli italiani contrari a questa auto-invasione di milioni di clandestini che sta promuovendo la sostituzione delle popolazioni in Europa e la condanna a morte della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, al punto da mettere in discussione la loro cittadinanza italiana, la loro appartenenza all'Italia, persino il monito della loro espulsione dalla propria patria e l'invito a diventare cittadini di un altro Stato sulla base di una presunta contiguità ideologica in materia di discriminazione razziale del prossimo? Esiste ancora in Italia la libertà d'espressione, soprattutto sulle tematiche vitali da cui dipende il nostro destino? I cittadini hanno ancora diritto a manifestare, anche con la mobilitazione popolare, la loro opposizione a una politica che lede il loro bene inalienabile ad essere pienamente se stessi dentro casa propria? Possiamo o no legittimamente sostenere che non siamo d'accordo a farci sostituire dal meticciato antropologico e a dissolverci in una umanità omogeneizzata in cui un governo mondiale agli ordini della grande finanza speculativa globalizzata ci ridurrà a semplici strumenti di produzione e di consumo della materialità? Gli italiani hanno ancora il diritto di proclamare a viva voce che l'Italia è la patria degli italiani, che non siamo una terra di nessuno, che non vogliamo trasformarci in una terra di conquista?
Alfano e Morcone hanno giocato sporco strumentalizzando il fatto che i cittadini di Gorino nel Ferrarese si sarebbero opposti non ai clandestini in generale, ma specificatamente a 12 donne di cui una incinta. L'hanno fatto con malizia nel giorno in cui l'Italia denuncia il livello record di affluenza di clandestini, prossimo a superare la quota di 170mila del 2014. Una strategia mediatica degna dei regimi autoritari per aggirare i problemi reali e raggirare i cittadini in preda a un mostruoso apparato mediatico, quasi tutto appiattito sulle posizioni di un governo che non rappresenta la libera scelta degli italiani. Prendiamo atto che siamo in balia di un regime che ha anteposto i privilegi dei clandestini ai diritti degli italiani. Non ci resta che sperare nella rivolta dell'Ungheria, offesa da un prefetto che ha perso la testa.
magdicristianoallam.it
Il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli che non accolgono i clandestini non sarebbero veri italiani
Magdi Cristiano Allam - Mer, 26/10/2016 - 16:51
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Così come Papa Francesco ha sentenziato che chi non accoglie i clandestini, diversamente denominati migranti, immigrati, richiedenti asilo, profughi o rifugiati, non è cristiano, il duo Alfano-Morcone ha sentenziato che quelli che non accolgono i clandestini non sarebbero veri italiani.
Addirittura il prefetto responsabile del Dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno ha sostenuto che chi non accoglie i clandestini dovrebbe lasciare l'Italia e andarsene in Ungheria, con il sottinteso che l'Ungheria sarebbe per antonomasia il Paese dei razzisti.
Mentre il Papa quale vicario di Cristo può dire in libertà alla Chiesa universale quello che la sua coscienza gli ispira, il ministro dell'Interno e il suo braccio destro sono tenuti ad attenersi alla Costituzione e alle leggi dello Stato. Ebbene com'è possibile che si permettano di «scomunicare» gli italiani contrari a questa auto-invasione di milioni di clandestini che sta promuovendo la sostituzione delle popolazioni in Europa e la condanna a morte della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, al punto da mettere in discussione la loro cittadinanza italiana, la loro appartenenza all'Italia, persino il monito della loro espulsione dalla propria patria e l'invito a diventare cittadini di un altro Stato sulla base di una presunta contiguità ideologica in materia di discriminazione razziale del prossimo? Esiste ancora in Italia la libertà d'espressione, soprattutto sulle tematiche vitali da cui dipende il nostro destino? I cittadini hanno ancora diritto a manifestare, anche con la mobilitazione popolare, la loro opposizione a una politica che lede il loro bene inalienabile ad essere pienamente se stessi dentro casa propria? Possiamo o no legittimamente sostenere che non siamo d'accordo a farci sostituire dal meticciato antropologico e a dissolverci in una umanità omogeneizzata in cui un governo mondiale agli ordini della grande finanza speculativa globalizzata ci ridurrà a semplici strumenti di produzione e di consumo della materialità? Gli italiani hanno ancora il diritto di proclamare a viva voce che l'Italia è la patria degli italiani, che non siamo una terra di nessuno, che non vogliamo trasformarci in una terra di conquista?
Alfano e Morcone hanno giocato sporco strumentalizzando il fatto che i cittadini di Gorino nel Ferrarese si sarebbero opposti non ai clandestini in generale, ma specificatamente a 12 donne di cui una incinta. L'hanno fatto con malizia nel giorno in cui l'Italia denuncia il livello record di affluenza di clandestini, prossimo a superare la quota di 170mila del 2014. Una strategia mediatica degna dei regimi autoritari per aggirare i problemi reali e raggirare i cittadini in preda a un mostruoso apparato mediatico, quasi tutto appiattito sulle posizioni di un governo che non rappresenta la libera scelta degli italiani. Prendiamo atto che siamo in balia di un regime che ha anteposto i privilegi dei clandestini ai diritti degli italiani. Non ci resta che sperare nella rivolta dell'Ungheria, offesa da un prefetto che ha perso la testa.
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