Renzi
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Re: Renzi
Gli italiani hanno già deciso: "Se perde, Renzi si dimetta"
Il fronte del "no" allunga il vantaggio. Intanto gli italiani bocciano il governo. E aspettano la sconfitta al referendum per mandare a casa Renzi
Sergio Rame - Sab, 29/10/2016 - 12:31
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Sondaggi amari per Matteo Renzi. Uno dopo l'altro stanno certificando il suo fallimento politico.
Ieri Renato Brunetta glieli ha sbandierati sotto il naso. "Nonostante la spaventosa invasione mediatica di Renzi i 'Sì' continuano a calare - ha rilevato il presidente dei deputati azzurri - gli effetti speciali delle ultime settimane non hanno prodotto alcun risultato, anzi, hanno prodotto l'effetto contrario". Secondo il sondaggio fatto da ScenariPolitici per l'Huffington Post, il 66% degli intervistati ritiene che il premier dovrebbe lasciare Palazzo Chigi qualora dovesse perdere al referendum del 4 dicembre.
Il problema non sono sole le riforme costituzionali. Come spiega Renato Mannheimer nel sondaggio pubblicato oggi sul Giornale, "meno di un quarto degli italiani (23,2%) giudica positivamente l'azione del governo. In particolare, è il 3,5% a valutarla 'molto positivamente' e il 19,7% a definirla 'abbastanza positivamente' - continua - viceversa, il 74% si esprime negativamente: una parte, il 27%, lo valuta 'molto negativamente', mentre la maggioranza, il 47%, 'abbastanza negativamente' (il restante 3% non si esprime)". Numeri drammatici per il premier che ora si trova a dover fare i conti con il referendum sulle riforme costituzionali. E lì le previsioni sono davvero tetre, almeno per lui. Il fronte del "no" è, infatti, dato in netto vantaggio da tutti i sondaggi che hanno sondato il terreno. Ixè, Index Research e Eumetra Monterosa sono concordi nel rilevare che i "sì" hanno perso più di sei punti percentuali in meno di due mesi, mentre i "no" ne hanno guadagnati altrettanti.
Nelle ultime settimane Renzi ha cercato di slegare la propria sopravvivenza a Palazzo Chigi dal risultato del referendum. Ormai, però, il danno è fatto. Secondo le persone sentite da ScenariPolitici perl l'Huffington Post, "il premier ha fatto un grave errore a personalizzare, in principio, la consultazione del 4 dicembre. Per il 68% infatti la personalizzazione favorirà le ragioni del 'no'". E questo avrà conseguenze anche sul periodo successivo al voto. "Secondo il 66% degli intervistati infatti il premier dovrebbe lasciare il suo incarico - si legge ancora nel sondaggio - solo il 24% vorrebbe che Renzi rimanesse a Palazzo Chigi nonostante la sconfitta al referendum".
Il fronte del "no" allunga il vantaggio. Intanto gli italiani bocciano il governo. E aspettano la sconfitta al referendum per mandare a casa Renzi
Sergio Rame - Sab, 29/10/2016 - 12:31
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Sondaggi amari per Matteo Renzi. Uno dopo l'altro stanno certificando il suo fallimento politico.
Ieri Renato Brunetta glieli ha sbandierati sotto il naso. "Nonostante la spaventosa invasione mediatica di Renzi i 'Sì' continuano a calare - ha rilevato il presidente dei deputati azzurri - gli effetti speciali delle ultime settimane non hanno prodotto alcun risultato, anzi, hanno prodotto l'effetto contrario". Secondo il sondaggio fatto da ScenariPolitici per l'Huffington Post, il 66% degli intervistati ritiene che il premier dovrebbe lasciare Palazzo Chigi qualora dovesse perdere al referendum del 4 dicembre.
Il problema non sono sole le riforme costituzionali. Come spiega Renato Mannheimer nel sondaggio pubblicato oggi sul Giornale, "meno di un quarto degli italiani (23,2%) giudica positivamente l'azione del governo. In particolare, è il 3,5% a valutarla 'molto positivamente' e il 19,7% a definirla 'abbastanza positivamente' - continua - viceversa, il 74% si esprime negativamente: una parte, il 27%, lo valuta 'molto negativamente', mentre la maggioranza, il 47%, 'abbastanza negativamente' (il restante 3% non si esprime)". Numeri drammatici per il premier che ora si trova a dover fare i conti con il referendum sulle riforme costituzionali. E lì le previsioni sono davvero tetre, almeno per lui. Il fronte del "no" è, infatti, dato in netto vantaggio da tutti i sondaggi che hanno sondato il terreno. Ixè, Index Research e Eumetra Monterosa sono concordi nel rilevare che i "sì" hanno perso più di sei punti percentuali in meno di due mesi, mentre i "no" ne hanno guadagnati altrettanti.
Nelle ultime settimane Renzi ha cercato di slegare la propria sopravvivenza a Palazzo Chigi dal risultato del referendum. Ormai, però, il danno è fatto. Secondo le persone sentite da ScenariPolitici perl l'Huffington Post, "il premier ha fatto un grave errore a personalizzare, in principio, la consultazione del 4 dicembre. Per il 68% infatti la personalizzazione favorirà le ragioni del 'no'". E questo avrà conseguenze anche sul periodo successivo al voto. "Secondo il 66% degli intervistati infatti il premier dovrebbe lasciare il suo incarico - si legge ancora nel sondaggio - solo il 24% vorrebbe che Renzi rimanesse a Palazzo Chigi nonostante la sconfitta al referendum".
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Re: Renzi
LA LOTTA PER LA POLTRONA
Renzi torna in piazza per il Sì (col Pd quasi unito)
‘Partito della nazione? Sono Grillo, D’Alema e B’
Il premier contro il No: “Bloccano il Paese”. Boato e fischi contro D’Alema e la politica “che ha fallito”
Video – Piazza piena a metà (M. Lanaro) / Il dalemiano in viaggio col Sì: ‘Resta nel cuore’ (A. Sarcinelli)
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
29-10-2016 Roma
Politica
Piazza del Popolo. Manifestazione del Partito Democratico
Nella foto la manifestazione
Photo Fabio Cimaglia / LaPresse
29-10-2016 Rome (Italy)
Politic
Piazza del Popolo. Demonstration by Democratic Party
In the pic the demonstration
Referendum Costituzionale
E’ tornato in piazza per dare il via al rush finale per il Sì. Per farlo ha messo in fila tutti gli spauracchi: Grillo, l’Europa che non ci ascolta, Berlusconi, D’Alema, la vecchia classe politica “che ha fallito”. Ma se il copione del presidente-segretario Matteo Renzi ormai lo conoscono in tanti, il battito cardiaco più autentico lo danno le reazioni della folla in piazza del Popolo (“e non del populismo”). E il boato e i fischi arrivano quando prima pronuncia il nome di D’Alema e poi ricorda che quelli che le riforme hanno parlato per trent’anni e poi non hanno fatto niente. Futuro possibile contro passato che ha fallito. L’Italia che “vuole cambiare” contro che “dicono sempre No”: “Il vero Partito della nazione è quello del No”. E qui dentro mette anche il Fatto Quotidiano
Renzi torna in piazza per il Sì (col Pd quasi unito)
‘Partito della nazione? Sono Grillo, D’Alema e B’
Il premier contro il No: “Bloccano il Paese”. Boato e fischi contro D’Alema e la politica “che ha fallito”
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Referendum Costituzionale
E’ tornato in piazza per dare il via al rush finale per il Sì. Per farlo ha messo in fila tutti gli spauracchi: Grillo, l’Europa che non ci ascolta, Berlusconi, D’Alema, la vecchia classe politica “che ha fallito”. Ma se il copione del presidente-segretario Matteo Renzi ormai lo conoscono in tanti, il battito cardiaco più autentico lo danno le reazioni della folla in piazza del Popolo (“e non del populismo”). E il boato e i fischi arrivano quando prima pronuncia il nome di D’Alema e poi ricorda che quelli che le riforme hanno parlato per trent’anni e poi non hanno fatto niente. Futuro possibile contro passato che ha fallito. L’Italia che “vuole cambiare” contro che “dicono sempre No”: “Il vero Partito della nazione è quello del No”. E qui dentro mette anche il Fatto Quotidiano
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Re: Renzi
VUOI VEDERE CHE PORTA ANCHE SFIGA....
SOLO IERI A MEZZOGIORNO SU SKY 24 PASSAVA IN CONTINUAZIONE UNA STRISCIA GIALLA CON LA DICHIARAZIONE DEL GIGA CAZZONE.
DOPO LE SCOSSE DEL MATTINO, IL GIGA SBRODOLONE AVEVA DICHIARATO:
"NOI PIU' FORTI DEL TERREMOTO"
NEANCHE IN QUESTA OCCASIONE ERA COSCIENTE DI STARE ZITTO.
NON RINUNCIANDO AL SUO CONTINUO SPETTACOLO DI ILLUSIONISMO, CERCAVA DI FAR CREDERE L'INCREDIBILE.
TANTO CHE E' STATO SUBITO SMENTITO DALLA SCOSSA DI QUESTA MATTINA DELLE 07,41.
Cronaca
Scossa più forte dal sisma
dell’Irpinia del 1980. Tra
i più potenti da 110 anni
(DI F. Q.)
sisma-norcia-2-675
Cronaca
Sisma, terrore dei sindaci
‘Accumoli finita in fumo’
‘Qui si è aperta la terra’
(DI F. Q.)
Cronaca
Roma: chiusa tangenziale
Crepe in palazzi, verifiche
a S. Paolo e S. Lorenzo
(DI F. Q)
FattoTv
Nuovi crolli ad Amatrice
Giù la torre civica e quel
che restava della chiesa
(DI F. Q.)
SOLO IERI A MEZZOGIORNO SU SKY 24 PASSAVA IN CONTINUAZIONE UNA STRISCIA GIALLA CON LA DICHIARAZIONE DEL GIGA CAZZONE.
DOPO LE SCOSSE DEL MATTINO, IL GIGA SBRODOLONE AVEVA DICHIARATO:
"NOI PIU' FORTI DEL TERREMOTO"
NEANCHE IN QUESTA OCCASIONE ERA COSCIENTE DI STARE ZITTO.
NON RINUNCIANDO AL SUO CONTINUO SPETTACOLO DI ILLUSIONISMO, CERCAVA DI FAR CREDERE L'INCREDIBILE.
TANTO CHE E' STATO SUBITO SMENTITO DALLA SCOSSA DI QUESTA MATTINA DELLE 07,41.
Cronaca
Scossa più forte dal sisma
dell’Irpinia del 1980. Tra
i più potenti da 110 anni
(DI F. Q.)
sisma-norcia-2-675
Cronaca
Sisma, terrore dei sindaci
‘Accumoli finita in fumo’
‘Qui si è aperta la terra’
(DI F. Q.)
Cronaca
Roma: chiusa tangenziale
Crepe in palazzi, verifiche
a S. Paolo e S. Lorenzo
(DI F. Q)
FattoTv
Nuovi crolli ad Amatrice
Giù la torre civica e quel
che restava della chiesa
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Re: Renzi
..VEDETE UN PO' VOI...
DA UNA PARTE:
6 ore fa
E il Cnr lancia l'allarme:
"Possibili nuove scosse"
Luca Romano
2 ore fa
La paura del sismologo:
"Verrà scossa più forte"
Luca Romano
DALL'ALTRA, PINOCCHIO MUSSOLONI CHE CONTINUA AD INSISTERE:
"RICOSTRUIREMO TUTTO"
LO STA DICENDO DAL 24 AGOSTO SCORSO E..........LA TERRA CONTINUA A TREMARE SENZA SOSTA.
ORE 19,21 - SEMPRE A NORCIA SCOSSA 4.0
DA UNA PARTE:
6 ore fa
E il Cnr lancia l'allarme:
"Possibili nuove scosse"
Luca Romano
2 ore fa
La paura del sismologo:
"Verrà scossa più forte"
Luca Romano
DALL'ALTRA, PINOCCHIO MUSSOLONI CHE CONTINUA AD INSISTERE:
"RICOSTRUIREMO TUTTO"
LO STA DICENDO DAL 24 AGOSTO SCORSO E..........LA TERRA CONTINUA A TREMARE SENZA SOSTA.
ORE 19,21 - SEMPRE A NORCIA SCOSSA 4.0
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Re: Renzi
TANTE COSE MI DIVIDONO DA ALESSANDRO SALLUSTI(QUASI TUTTO),..MA NON QUESTO ARTICOLO
Cercasi premier che si occupi di ponti e burocrazia
Dopo il crollo in Brianza
Alessandro Sallusti - Dom, 30/10/2016 - 14:18
Un ponte che crolla, oltre che una tragedia, è uno scandalo figlio a volte del malaffare, altre dell'incuria, altre ancora dell'irresponsabilità che dilaga negli enti pubblici.
Ma se questo ponte crolla in piena Brianza, la zona per definizione più ricca e dinamica del Paese, è una vergogna perché vuole dire che il marcio ha raggiunto la radice e non c'è più difesa. Per quello che è successo sulla superstrada Milano-Lecco Anas e Provincia si stanno rimpallando le responsabilità per un allarme inascoltato, per quel buco di tre ore che ha provocato un morto e diversi feriti. Chi ha sbagliato pagherà, ma è una magra consolazione e non ci mette al riparo dal ripetersi di simili eventi. Perché è il sistema che sta crollando su tutti noi e chi dovrebbe porre rimedio, il governo, ci sta invece inchiodando a quel maledetto e inutile referendum. Da mesi ogni attività esecutiva e legislativa è sospesa. Renzi e i suoi, invece di occuparsi (anche) di ponti e strade, non fanno altro che girare per piazze e salotti televisivi a mendicare un «sì» per loro, ma solo per loro, salvifico. Due anni fa ci avevano detto di aver chiuso gli enti Provincia. Oggi scopriamo che di quel ponte doveva occuparsi la Provincia di Lecco, che formalmente è abolita ma evidentemente in realtà è aperta e allo sbando totale.
Siamo davvero alle prese con dei pazzi che stanno distruggendo quel poco, compreso i ponti, che ancora era rimasto in piedi. Terremoti, crolli, aziende che chiudono e il nostro primo ministro si occupa esclusivamente di cambiare il modo con cui eleggere i senatori. E avendo bisogno del consenso fa un'altra manovra economica a debito, con la conseguenza inevitabile che Comuni, Province e pure l'Anas non abbiano i soldi per fare la manutenzione ai ponti, che infatti crollano.
Ci vorrebbe un governo che mettesse ordine in questo caos di competenze, che finanziasse in maniera adeguata i servizi pubblici primari invece che la tratta degli immigrati, che riformasse la burocrazia invece che gli inutili senatori. Perché in Italia, in Brianza, nel 2016 non si può morire mentre si viaggia in auto con in propri cari schiacciati da un ponte che qualcuno aveva segnalato pericolante e che qualcun altro non ha ascoltato. Ma mentre succede questo, mentre scriviamo di questo, il premier è in piazza a parlare di Pd e del «sì» al referendum. Prima va a casa, meglio è per tutti.
Cercasi premier che si occupi di ponti e burocrazia
Dopo il crollo in Brianza
Alessandro Sallusti - Dom, 30/10/2016 - 14:18
Un ponte che crolla, oltre che una tragedia, è uno scandalo figlio a volte del malaffare, altre dell'incuria, altre ancora dell'irresponsabilità che dilaga negli enti pubblici.
Ma se questo ponte crolla in piena Brianza, la zona per definizione più ricca e dinamica del Paese, è una vergogna perché vuole dire che il marcio ha raggiunto la radice e non c'è più difesa. Per quello che è successo sulla superstrada Milano-Lecco Anas e Provincia si stanno rimpallando le responsabilità per un allarme inascoltato, per quel buco di tre ore che ha provocato un morto e diversi feriti. Chi ha sbagliato pagherà, ma è una magra consolazione e non ci mette al riparo dal ripetersi di simili eventi. Perché è il sistema che sta crollando su tutti noi e chi dovrebbe porre rimedio, il governo, ci sta invece inchiodando a quel maledetto e inutile referendum. Da mesi ogni attività esecutiva e legislativa è sospesa. Renzi e i suoi, invece di occuparsi (anche) di ponti e strade, non fanno altro che girare per piazze e salotti televisivi a mendicare un «sì» per loro, ma solo per loro, salvifico. Due anni fa ci avevano detto di aver chiuso gli enti Provincia. Oggi scopriamo che di quel ponte doveva occuparsi la Provincia di Lecco, che formalmente è abolita ma evidentemente in realtà è aperta e allo sbando totale.
Siamo davvero alle prese con dei pazzi che stanno distruggendo quel poco, compreso i ponti, che ancora era rimasto in piedi. Terremoti, crolli, aziende che chiudono e il nostro primo ministro si occupa esclusivamente di cambiare il modo con cui eleggere i senatori. E avendo bisogno del consenso fa un'altra manovra economica a debito, con la conseguenza inevitabile che Comuni, Province e pure l'Anas non abbiano i soldi per fare la manutenzione ai ponti, che infatti crollano.
Ci vorrebbe un governo che mettesse ordine in questo caos di competenze, che finanziasse in maniera adeguata i servizi pubblici primari invece che la tratta degli immigrati, che riformasse la burocrazia invece che gli inutili senatori. Perché in Italia, in Brianza, nel 2016 non si può morire mentre si viaggia in auto con in propri cari schiacciati da un ponte che qualcuno aveva segnalato pericolante e che qualcun altro non ha ascoltato. Ma mentre succede questo, mentre scriviamo di questo, il premier è in piazza a parlare di Pd e del «sì» al referendum. Prima va a casa, meglio è per tutti.
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Re: Renzi
DOPO DUE ANNI E MEZZO DI BUNGA-BUNGA, CHI CREDE ANCORA ALLE BALLE DI PINOCCHIO?????
Dopo il terremoto più forte dal 1980 (leggi), altre 700 scosse nelle ultime 30 ore. Ma molti nei paesi
non vogliono partire. Il premier: “Gli alberghi ci sono, ricostruiremo senza sprechi e senza ladri
Dopo il terremoto più forte dal 1980 (leggi), altre 700 scosse nelle ultime 30 ore. Ma molti nei paesi
non vogliono partire. Il premier: “Gli alberghi ci sono, ricostruiremo senza sprechi e senza ladri
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Re: Renzi
31 OTT 2016 16:52
BRUXELLES: DA RENZI POPULISMO A BUON MERCATO
- LA COMMISSIONE UE INSODDISFATTA PER LA RISPOSTA DEL GOVERNO ALLE CRITICHE SULLA MANOVRA
- E’ PREVISTA LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI CON MISURE ANTISISMICHE FUORI DAL PATTO DI STABILITÀ
Da “Ansa”
A Bruxelles c'è insoddisfazione per la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi al documento programmatico di bilancio. Delle 5 lettere ricevute, 3 sono più costruttive (Portogallo, Finlandia, Belgio) e 2 lo sono meno, Italia e Cipro. E' quanto si apprende a Bruxelles.
Domani è la scadenza ultima per l'eventuale richiesta di revisione del documento programmatico di bilancio da parte della Commissione Ue, nel caso in cui si fosse ravvisato un serio rischio di deviazione degli obiettivi di aggiustamento strutturale. Finora non è mai accaduto e anche in questo caso probabilmente non avverrà. Ma i negoziati proseguono, perché - si apprende nei medesimi ambienti - se anche la bocciatura probabilmente non arriverà, questo non significa che il budget vada bene.
La possibilità di investire in prevenzione per la messa in sicurezza degli edifici con misure antisismiche fuori dal Patto di stabilità è prevista dalla comunicazione sulla flessibilità del 13 gennaio 2015, nell'annesso uno. E' quanto si apprende in ambienti di Bruxelles. Quindi, quando si accusa la Commissione Ue di non permettere investimenti antisismici - si afferma nei medesimi ambienti - viene fatto populismo a buon mercato.
BRUXELLES: DA RENZI POPULISMO A BUON MERCATO
- LA COMMISSIONE UE INSODDISFATTA PER LA RISPOSTA DEL GOVERNO ALLE CRITICHE SULLA MANOVRA
- E’ PREVISTA LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI CON MISURE ANTISISMICHE FUORI DAL PATTO DI STABILITÀ
Da “Ansa”
A Bruxelles c'è insoddisfazione per la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi al documento programmatico di bilancio. Delle 5 lettere ricevute, 3 sono più costruttive (Portogallo, Finlandia, Belgio) e 2 lo sono meno, Italia e Cipro. E' quanto si apprende a Bruxelles.
Domani è la scadenza ultima per l'eventuale richiesta di revisione del documento programmatico di bilancio da parte della Commissione Ue, nel caso in cui si fosse ravvisato un serio rischio di deviazione degli obiettivi di aggiustamento strutturale. Finora non è mai accaduto e anche in questo caso probabilmente non avverrà. Ma i negoziati proseguono, perché - si apprende nei medesimi ambienti - se anche la bocciatura probabilmente non arriverà, questo non significa che il budget vada bene.
La possibilità di investire in prevenzione per la messa in sicurezza degli edifici con misure antisismiche fuori dal Patto di stabilità è prevista dalla comunicazione sulla flessibilità del 13 gennaio 2015, nell'annesso uno. E' quanto si apprende in ambienti di Bruxelles. Quindi, quando si accusa la Commissione Ue di non permettere investimenti antisismici - si afferma nei medesimi ambienti - viene fatto populismo a buon mercato.
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Re: Renzi
LIBRE news
Mediocrità e ipocrisia nell’Italia di Renzi alla Casa Bianca
Scritto il 01/11/16 • nella Categoria: idee Condividi
Mi è capitata fra le mani una foto dei cosiddetti “italiani eccellenti” portati da Matteo Renzi la scorsa settimana alla Casa Bianca. Costoro, secondo la scelta del nostro primo ministro, dovrebbero rappresentare il meglio dell’Italia. Roberto Benigni: un traditore del cinema a doppia mandata. Prima volta traditore, perché ha rubato l’idea di “La vita è bella” ad un suo collega, il regista rumeno Radu Mihaileanu. Mihaileanu aveva mandato a Benigni la sceneggiatura del suo film, “Train de vie”, chiedendogli di fare il protagonista. Benigni finse di non essere interessato, solo per correre di nascosto a scrivere il suo film, “La vita è bella”, con il quale avrebbe vinto l’Oscar. Le trame dei due film sono diverse, ma l’idea di ambientare un film comico sullo sfondo dell’Olocausto è identica. Seconda volta traditore, perchè mentre il film di Mihaileanu finisce – giustamente – con il protagonista dietro al filo spinato di Auschwitz, quello di Benigni finisce in modo antistorico, con un happy end del tutto improbabile che strizza l’occhio ai poteri forti di Hollywood: quando mai un ragazzino esce vivo da una Auschwitz liberata dagli americani, solo per incontrare la sua mamma che lo aspetta sorridente sotto un albero?Nemmeno negli spot del Mulino Bianco succedono queste cose. Ma, lo sappiamo tutti, pur di vincere un Oscar c’è anche chi è disposto a stravolgere il senso della Storia. Beatrice Vio: lo sport paraolimpico è una triste invenzione dei tempi del politically correct: da una parte il mondo delle persone normali, che si ripuliscono dai sensi di colpa verso gli handicappati inventando delle Olimpiadi fatte su misura per loro. Dall’altra questi handicappati, vittime designate di questa catarsi collettiva, nella quale si finge di esaltarsi per imprese sportive che sono tali solo nei parametri del nostro relativismo sociale. Le paraolimpiadi sono il festival dell’ipocrisia collettiva, e i loro eroi non sono che il trofeo sociale di questa ipocrisia. Giusy Nicolini: il sindaco di Lampedusa è un esempio innegabile di altruismo, generosità e profondo senso civico. Ma Giusy Nicolini è soltanto la sottile foglia di fico che nasconde, proprio grazie alla sua generosità, una tragedia infinita sia dal punto di vista umano che da quello politico. La tragedia di un sistema – la cosiddetta civiltà occidentale – che da una parte porta guerre d’invasione in tutto il mondo, e dall’altra è assolutamente incapace di gestire i risultati catastrofici che queste guerre vengono a creare.Di Paolo Sorrentino so poco (“E ci sarà un motivo”, direbbero Aldo Giovanni e Giacomo). So solo che ha fatto un film mediocre, con il quale è riuscito inspiegabilmente a vincere un Oscar. Forse gli americani hanno creduto di trovarsi di fronte ad un nuovo “La dolce vita”, ma sta di fatto che nessun critico italiano, per quanto venduto possa essere, è riuscito a gridare al capolavoro. Sorrentino è il classico emblema della mediocrità elevata ad eccellenza per semplice mancanza di talenti reali. Raffaele Cantone: il famoso magistrato incaricato da Renzi di combattere corruzione, mafia e clientelismo nel nostro paese. Finge di beccare qualcuno ogni tanto, spara sentenze feroci (ma innocue) contro i corrotti, mentre in realtà si presta volentieri a fare da emblema di un’Italia che finge di combattere i propri mali, quando questi stessi mali vengono alimentati da scelte politiche decisamente ambigue, come ad esempio i continui condoni per gli evasori fiscali.Giorgio Armani: “Re Giorgio” è sicuramente un’eccellenza di valore assoluto. Ma eccellenza di che cosa, se non dell’effimero? Che cosa rappresenta l’alta moda, in un mondo di 6 miliardi di persone nel quale cinque e mezzo di loro fanno la fame, se non il trionfo dell’élite a discapito di tutti gli altri? Celebrare un uomo che ha costruito un impero basato sull’apparenza invece che sulla sostanza significa in fondo celebrare l’effimero al posto del reale, l’inutile al posto dell’utile, la stupidità al posto dell’intelligenza. Con questa squadra di persone (e pochi altri) il nostro premier ha pensato bene di andare a rappresentare l’Italia alla Casa Bianca. Qualcuno potrebbe domandarsi, a questo punto, perché non abbia scelto di portare invece un tornitore della Breda in cassa integrazione, un agricoltore del Salento che lavora sottocosto, o un disoccupato del Lodigiano costretto a dormire in macchina con tutta la famiglia perché non riesce più a pagare il mutuo della sua casa. Ma questo sarebbe stato troppo, perché si rischiava che di colpo la dura realtà di oggi facesse irruzione nel mondo da cartolina del nostro amatissimo Matteo Renzi.
(Massimo Mazzucco, “Foto di gruppo alla Casa Bianca”, dal blog “Luogo Comune” del 24 ottobre 2016).
Mediocrità e ipocrisia nell’Italia di Renzi alla Casa Bianca
Scritto il 01/11/16 • nella Categoria: idee Condividi
Mi è capitata fra le mani una foto dei cosiddetti “italiani eccellenti” portati da Matteo Renzi la scorsa settimana alla Casa Bianca. Costoro, secondo la scelta del nostro primo ministro, dovrebbero rappresentare il meglio dell’Italia. Roberto Benigni: un traditore del cinema a doppia mandata. Prima volta traditore, perché ha rubato l’idea di “La vita è bella” ad un suo collega, il regista rumeno Radu Mihaileanu. Mihaileanu aveva mandato a Benigni la sceneggiatura del suo film, “Train de vie”, chiedendogli di fare il protagonista. Benigni finse di non essere interessato, solo per correre di nascosto a scrivere il suo film, “La vita è bella”, con il quale avrebbe vinto l’Oscar. Le trame dei due film sono diverse, ma l’idea di ambientare un film comico sullo sfondo dell’Olocausto è identica. Seconda volta traditore, perchè mentre il film di Mihaileanu finisce – giustamente – con il protagonista dietro al filo spinato di Auschwitz, quello di Benigni finisce in modo antistorico, con un happy end del tutto improbabile che strizza l’occhio ai poteri forti di Hollywood: quando mai un ragazzino esce vivo da una Auschwitz liberata dagli americani, solo per incontrare la sua mamma che lo aspetta sorridente sotto un albero?Nemmeno negli spot del Mulino Bianco succedono queste cose. Ma, lo sappiamo tutti, pur di vincere un Oscar c’è anche chi è disposto a stravolgere il senso della Storia. Beatrice Vio: lo sport paraolimpico è una triste invenzione dei tempi del politically correct: da una parte il mondo delle persone normali, che si ripuliscono dai sensi di colpa verso gli handicappati inventando delle Olimpiadi fatte su misura per loro. Dall’altra questi handicappati, vittime designate di questa catarsi collettiva, nella quale si finge di esaltarsi per imprese sportive che sono tali solo nei parametri del nostro relativismo sociale. Le paraolimpiadi sono il festival dell’ipocrisia collettiva, e i loro eroi non sono che il trofeo sociale di questa ipocrisia. Giusy Nicolini: il sindaco di Lampedusa è un esempio innegabile di altruismo, generosità e profondo senso civico. Ma Giusy Nicolini è soltanto la sottile foglia di fico che nasconde, proprio grazie alla sua generosità, una tragedia infinita sia dal punto di vista umano che da quello politico. La tragedia di un sistema – la cosiddetta civiltà occidentale – che da una parte porta guerre d’invasione in tutto il mondo, e dall’altra è assolutamente incapace di gestire i risultati catastrofici che queste guerre vengono a creare.Di Paolo Sorrentino so poco (“E ci sarà un motivo”, direbbero Aldo Giovanni e Giacomo). So solo che ha fatto un film mediocre, con il quale è riuscito inspiegabilmente a vincere un Oscar. Forse gli americani hanno creduto di trovarsi di fronte ad un nuovo “La dolce vita”, ma sta di fatto che nessun critico italiano, per quanto venduto possa essere, è riuscito a gridare al capolavoro. Sorrentino è il classico emblema della mediocrità elevata ad eccellenza per semplice mancanza di talenti reali. Raffaele Cantone: il famoso magistrato incaricato da Renzi di combattere corruzione, mafia e clientelismo nel nostro paese. Finge di beccare qualcuno ogni tanto, spara sentenze feroci (ma innocue) contro i corrotti, mentre in realtà si presta volentieri a fare da emblema di un’Italia che finge di combattere i propri mali, quando questi stessi mali vengono alimentati da scelte politiche decisamente ambigue, come ad esempio i continui condoni per gli evasori fiscali.Giorgio Armani: “Re Giorgio” è sicuramente un’eccellenza di valore assoluto. Ma eccellenza di che cosa, se non dell’effimero? Che cosa rappresenta l’alta moda, in un mondo di 6 miliardi di persone nel quale cinque e mezzo di loro fanno la fame, se non il trionfo dell’élite a discapito di tutti gli altri? Celebrare un uomo che ha costruito un impero basato sull’apparenza invece che sulla sostanza significa in fondo celebrare l’effimero al posto del reale, l’inutile al posto dell’utile, la stupidità al posto dell’intelligenza. Con questa squadra di persone (e pochi altri) il nostro premier ha pensato bene di andare a rappresentare l’Italia alla Casa Bianca. Qualcuno potrebbe domandarsi, a questo punto, perché non abbia scelto di portare invece un tornitore della Breda in cassa integrazione, un agricoltore del Salento che lavora sottocosto, o un disoccupato del Lodigiano costretto a dormire in macchina con tutta la famiglia perché non riesce più a pagare il mutuo della sua casa. Ma questo sarebbe stato troppo, perché si rischiava che di colpo la dura realtà di oggi facesse irruzione nel mondo da cartolina del nostro amatissimo Matteo Renzi.
(Massimo Mazzucco, “Foto di gruppo alla Casa Bianca”, dal blog “Luogo Comune” del 24 ottobre 2016).
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