Francesco un papa ...Cristiano!
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
La loro dottrina, giusta o sbagliata che sia, è quella. Non credo, a meno di voler superare le differenze fra cristiani o fra religioni, che potrà cambiare più di tanto.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Il Tg7 ha appena comunicato che tra le vittime del bombardamento alleato,che ha interrotto di fatto la tregua in Siria, che gli Usa hanno definito un errore, ci sono 26 minori.
Attendo in proposito una comunicazione del Cardinal Bagnasco.
Sono più che certo che quei minori non avrebbero mai e poi mai chiesto l'eutanasia.
Eppure questi ragazzi sono stati forzati alla morte da altri.
"La vita è sacra", ha dichiarato ieri il presidente della CEI.
La vita è sacra in valore assoluto per tutti. Non ci possono essere due pesi e due misure.
Sentiamo cosa ha da dire il porporato.
Di Lupi che ha dichiarato, "E' tornato Erode", non mi interessa sentire nessuna dichiarazazione. E' troppo ipocrita per essere preso in considerazione.
Attendo in proposito una comunicazione del Cardinal Bagnasco.
Sono più che certo che quei minori non avrebbero mai e poi mai chiesto l'eutanasia.
Eppure questi ragazzi sono stati forzati alla morte da altri.
"La vita è sacra", ha dichiarato ieri il presidente della CEI.
La vita è sacra in valore assoluto per tutti. Non ci possono essere due pesi e due misure.
Sentiamo cosa ha da dire il porporato.
Di Lupi che ha dichiarato, "E' tornato Erode", non mi interessa sentire nessuna dichiarazazione. E' troppo ipocrita per essere preso in considerazione.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
LA CHIESA CATTOLICA NON RIESCE PIU' A TENERE IL PASSO CON LA REALTA' MODERNA.
IL PRESIDENTE DELLA CEI, BAGNASCO, E' FERMO AI DOGMI CHE HANNO DOMINATO I SECOLI SCORSI.
IL VIVERE MODERNO PORTA SEMPRE NUOVI PROBLEMI, A CUI OCCORRE DARE RISPOSTA.
MA IL CARDINAL BAGNASCO SEMBRA NON ESSERE ALL'ALTEZZA, E SI RIFUGIA NEI DOGMI DEL PASSATO.
NON LO SENTIREMO FORMULARE UN GIUDIZIO SU QUESTO:
Corriere 19.9.16
Giappone, allarme per l’aumento dei suicidi giovanili
Più di 300 ragazzi si tolgono la vita in Giappone ogni anno. Una cifra spropositata. La causa principale è il bullismo. Lo denuncia un editoriale del Japan Times , diretto da Takashi Kitazume . Le vittime, spesso, evitano di puntare il dito contro i carnefici per vergogna o paura di nuove ritorsioni. Il web poi ha accentuato questi episodi. Il quotidiano nipponico ritiene che la soluzione al problema sia migliorare la prevenzione. Non sottovalutando i segnali di disagio che i ragazzi lanciano. E intervenendo già al sorgere dei germi di violenza. Altro presidio determinante è la famiglia. In Giappone in crisi come altrove.
IL PRESIDENTE DELLA CEI, BAGNASCO, E' FERMO AI DOGMI CHE HANNO DOMINATO I SECOLI SCORSI.
IL VIVERE MODERNO PORTA SEMPRE NUOVI PROBLEMI, A CUI OCCORRE DARE RISPOSTA.
MA IL CARDINAL BAGNASCO SEMBRA NON ESSERE ALL'ALTEZZA, E SI RIFUGIA NEI DOGMI DEL PASSATO.
NON LO SENTIREMO FORMULARE UN GIUDIZIO SU QUESTO:
Corriere 19.9.16
Giappone, allarme per l’aumento dei suicidi giovanili
Più di 300 ragazzi si tolgono la vita in Giappone ogni anno. Una cifra spropositata. La causa principale è il bullismo. Lo denuncia un editoriale del Japan Times , diretto da Takashi Kitazume . Le vittime, spesso, evitano di puntare il dito contro i carnefici per vergogna o paura di nuove ritorsioni. Il web poi ha accentuato questi episodi. Il quotidiano nipponico ritiene che la soluzione al problema sia migliorare la prevenzione. Non sottovalutando i segnali di disagio che i ragazzi lanciano. E intervenendo già al sorgere dei germi di violenza. Altro presidio determinante è la famiglia. In Giappone in crisi come altrove.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
ALLA CRISI MONDIALE PARTECIPA ANCHE LA CHIESA CATTOLICA CON LE SUE DIVISIONI INTERNE. QUI SE NE FA INTERPRETE IL GIORNALE DI SALLUSTRI.
NEL CATTOLICESIMO ITALIANO SPICCA UNA CHIESA DI DESTRA, CONTRAPPOSTA A QUELLA MINORITARIA DI DON FARINELLA E NON SOLO. I CATTOLICI DI DESTRA SONO DESTRI OLTRE CHE IN POLITICA ANCHE NEL CRISTIANESIMO.
VISTI DA LONTANO VIENE DA DIRE: "MA CHE C'AZZECCANO QUESTI CON IL CRISTIANESIMO???"
SONO AGLI ANTIPODI E NON SE NE ACCORGONO.
02
NOV 16
#ILPEGGIORPAPA
Mercoledì 2 novembre 2016 – Commemorazione dei Defunti – a casa, a Taurianova
benedetto-xvi-natale-stanco (Il Santo Padre Benedetto XVI e il Santo Vangelo)
E così, mentre, a Norcia, il cuore del Cattolicesimo si sbriciola e sprofonda nella più nera ed infernale delle disperazioni; mentre a testimoniare la nostra Fede incrollabile in Gesù Cristo restano, in ginocchio su una piazza annientata dal terremoto, cinque coraggiosissime monache ed un santo frate; mentre le più alte testimonianze della bimillenaria arte cristiana giacciono ferite a morte sotto cumuli di macerie di tutto il Centro Italia, Francesco non Francesco, il più controverso dei papi degli ultimi cento anni, rende omaggio al peggiore dei traditori della Fede. Quel Lutero, che beffeggiò Chiesa e popolo di Dio per espandere il proprio ego smisurato anche fra le sacre Pagine di Vangelo.
1 (Bergoglio)
Francesco non Francesco. Scelto dai cardinali nel silenzio dello Spirito Santo. Papa luterano. Papa maomettano. Papa lontano anni luce dal mistico Predecessore, quel Benedetto XVI che, lui sì, rispettoso e devoto a San Benedetto, Patrono d’Europa, Gli dedicò il proprio pontificato.
Francesco non Francesco. Papa gigione, disagevolmente in tonaca bianca, che mina, e chissà perché, due millenni di Cristianesimo e altrettanti di Cattolicesimo, giocando a sparigliare le certezze e, soprattutto, a ridicolizzare i dogmi.
Francesco non Francesco. Papa globe-trotter, dalla facile sparata microfonata, fra le poltroncine del comodo aereo papale. Prima sui gay e i divorziati (che pensavano, stupidamente, di essere stati finalmente accolti dalla sua Chiesa reinterpretata); poi sui clandestini – delinquenti e non – e i maomettani (che, invece SONO accolti, eccome, anche se dietro lauto compenso); oggi, sui protestanti, che risulterebbero essere nel giusto, considerato il panegirico su Lutero pronunciato dal papampero durante un’omelia in Svezia. Domani, chissà, magari sul maligno. Tanto, fra ciò che dice lui quando svirgola e ciò che il suo plotoncino di cardinali gli consente di attuare nel concreto, c’è il triangolo delle Bermude.
111 (Gita fuori porta)
Francesco non Francesco. Che si presenta al mondo come il papa della porta accanto, ma, in realtà, la sua porta criselefantina resta la più chiusa della Terra. E del Santo di Assisi non ha – sembra superfluo dirlo – alcuna virtù!
111
(A porte chiuse)
Un bluff? Chissà!
Un dubbio mi resta: è più papa lui – un po’ gaucho, un po’ don Camillo, – o Papa Ratzinger, oggi più che mai simbolo di un’Europa che ha necessità di risorgere e recuperare quella centralità nella pratica della Fede Cristiana? Io, per non sbagliare, scelgo il Papa Benedetto. Amen.
#frameeme
NEL CATTOLICESIMO ITALIANO SPICCA UNA CHIESA DI DESTRA, CONTRAPPOSTA A QUELLA MINORITARIA DI DON FARINELLA E NON SOLO. I CATTOLICI DI DESTRA SONO DESTRI OLTRE CHE IN POLITICA ANCHE NEL CRISTIANESIMO.
VISTI DA LONTANO VIENE DA DIRE: "MA CHE C'AZZECCANO QUESTI CON IL CRISTIANESIMO???"
SONO AGLI ANTIPODI E NON SE NE ACCORGONO.
02
NOV 16
#ILPEGGIORPAPA
Mercoledì 2 novembre 2016 – Commemorazione dei Defunti – a casa, a Taurianova
benedetto-xvi-natale-stanco (Il Santo Padre Benedetto XVI e il Santo Vangelo)
E così, mentre, a Norcia, il cuore del Cattolicesimo si sbriciola e sprofonda nella più nera ed infernale delle disperazioni; mentre a testimoniare la nostra Fede incrollabile in Gesù Cristo restano, in ginocchio su una piazza annientata dal terremoto, cinque coraggiosissime monache ed un santo frate; mentre le più alte testimonianze della bimillenaria arte cristiana giacciono ferite a morte sotto cumuli di macerie di tutto il Centro Italia, Francesco non Francesco, il più controverso dei papi degli ultimi cento anni, rende omaggio al peggiore dei traditori della Fede. Quel Lutero, che beffeggiò Chiesa e popolo di Dio per espandere il proprio ego smisurato anche fra le sacre Pagine di Vangelo.
1 (Bergoglio)
Francesco non Francesco. Scelto dai cardinali nel silenzio dello Spirito Santo. Papa luterano. Papa maomettano. Papa lontano anni luce dal mistico Predecessore, quel Benedetto XVI che, lui sì, rispettoso e devoto a San Benedetto, Patrono d’Europa, Gli dedicò il proprio pontificato.
Francesco non Francesco. Papa gigione, disagevolmente in tonaca bianca, che mina, e chissà perché, due millenni di Cristianesimo e altrettanti di Cattolicesimo, giocando a sparigliare le certezze e, soprattutto, a ridicolizzare i dogmi.
Francesco non Francesco. Papa globe-trotter, dalla facile sparata microfonata, fra le poltroncine del comodo aereo papale. Prima sui gay e i divorziati (che pensavano, stupidamente, di essere stati finalmente accolti dalla sua Chiesa reinterpretata); poi sui clandestini – delinquenti e non – e i maomettani (che, invece SONO accolti, eccome, anche se dietro lauto compenso); oggi, sui protestanti, che risulterebbero essere nel giusto, considerato il panegirico su Lutero pronunciato dal papampero durante un’omelia in Svezia. Domani, chissà, magari sul maligno. Tanto, fra ciò che dice lui quando svirgola e ciò che il suo plotoncino di cardinali gli consente di attuare nel concreto, c’è il triangolo delle Bermude.
111 (Gita fuori porta)
Francesco non Francesco. Che si presenta al mondo come il papa della porta accanto, ma, in realtà, la sua porta criselefantina resta la più chiusa della Terra. E del Santo di Assisi non ha – sembra superfluo dirlo – alcuna virtù!
111
(A porte chiuse)
Un bluff? Chissà!
Un dubbio mi resta: è più papa lui – un po’ gaucho, un po’ don Camillo, – o Papa Ratzinger, oggi più che mai simbolo di un’Europa che ha necessità di risorgere e recuperare quella centralità nella pratica della Fede Cristiana? Io, per non sbagliare, scelgo il Papa Benedetto. Amen.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Terremoto, il Vaticano scomunica Radio Maria
‘Castigo per unioni gay? Offensivo e scandaloso’
Il vice segretario di Stato Monsignor Becciu contro l’emittente: parole degne del “periodo precristiano”
“Non rispondono alla teologia della Chiesa. I terremotati ci perdonino, a loro la solidarietà del Papa”
radio-maria-990
Cronaca
“Questi disastri sono una conseguenza del peccato originale. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili”. Parole pronunciate ai microfoni di Radio Maria, dove il disastro citato è il terremoto che ha colpito il Centro Italia, “castigo divino” dovuto alla legge Cirinnà. Dichiarazioni che il Vaticano condanna, perché “offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”. Parla per la Santa Sede monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato che all’Ansa definisce le affermazioni di Radio Maria “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo“
‘Castigo per unioni gay? Offensivo e scandaloso’
Il vice segretario di Stato Monsignor Becciu contro l’emittente: parole degne del “periodo precristiano”
“Non rispondono alla teologia della Chiesa. I terremotati ci perdonino, a loro la solidarietà del Papa”
radio-maria-990
Cronaca
“Questi disastri sono una conseguenza del peccato originale. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili”. Parole pronunciate ai microfoni di Radio Maria, dove il disastro citato è il terremoto che ha colpito il Centro Italia, “castigo divino” dovuto alla legge Cirinnà. Dichiarazioni che il Vaticano condanna, perché “offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”. Parla per la Santa Sede monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato che all’Ansa definisce le affermazioni di Radio Maria “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo“
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
UncleTom ha scritto:Terremoto, il Vaticano scomunica Radio Maria
‘Castigo per unioni gay? Offensivo e scandaloso’
Il vice segretario di Stato Monsignor Becciu contro l’emittente: parole degne del “periodo precristiano”
“Non rispondono alla teologia della Chiesa. I terremotati ci perdonino, a loro la solidarietà del Papa”
radio-maria-990
Cronaca
“Questi disastri sono una conseguenza del peccato originale. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili”. Parole pronunciate ai microfoni di Radio Maria, dove il disastro citato è il terremoto che ha colpito il Centro Italia, “castigo divino” dovuto alla legge Cirinnà. Dichiarazioni che il Vaticano condanna, perché “offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”. Parla per la Santa Sede monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato che all’Ansa definisce le affermazioni di Radio Maria “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo“
Radio Maria scomunicata dal Vaticano dopo le parole sul terremoto: “Offensiva e scandalosa”
Cronaca
L'emittente cattolica aveva parlato del sisma come di un "castigo divino" da collegare alla legge sulle unioni civili. Dichiarazioni condannate dal vice segretario di Stato Monsignor Becciu che le definisce degne del “periodo precristiano”. E continua: “Non rispondono alla teologia della Chiesa. I terremotati ci perdonino, a loro la solidarietà del Papa”
di F. Q. | 4 novembre 2016
COMMENTI (18)
1,5 mila
Più informazioni su: Radio Maria, Terremoto, Unioni Civili, Vaticano
“Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede, datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”. Quindi, “i terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa“. Monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato e tra i più stretti collaboratori di papa Francesco, condanna le parole andate in onda su Radio Maria, secondo cui il terremoto del 26 ottobre è il “castigo divino” che si è abbattuto in Italia a causa della legge Cirinnà. “Questi disastri sono una conseguenza del peccato originale. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili”, avevano detto alla radio, che è diffusa su tutto il territorio nazionale.
Interpellato dall’Ansa, Becciu ha condannato queste affermazioni, che sono “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo“. Forniscono una “visione pagana, non cristiana“, perché “Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo”.
“Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria – afferma ha proseguito – offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto”. Per il prelato Radio Maria “deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell’anno giubilare”. Impossibile quindi “non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio. Sappiano invece – conclude – che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore”.
La redazione dell’emittente cattolica, diretta da Padre Livio Fanzaga, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del sisma come castigo divino e spiegato che “le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo”. Ma questo non ha frenato né le critiche né le polemiche. La senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl che ha portato alla legge sulle unioni civili, ospite a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, spera che sul caso intervenga l’ordine dei giornalisti. E aggiunge che secondo Padre Livio “io sono come la Babilonia della Bibbia” ricordando che “la Babilonia era una famosa prostituta della Bibbia. Per cui per me era – ha continuato – inutile festeggiare troppo le unioni civili perché per me sarebbe arrivata l’ora del giudizio”.
VIDEO, vedi:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... a/3168903/
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Corriere 4.11.16
Papa Francesco e la svolta di Lundt
risponde Sergio Romano
Lei non pensa che ora — dopo la «svolta» ecclesiastica di papa Bergoglio, giunto a commemorare, insieme ai protestanti, le tesi luterane di cinquecento anni fa — prenderanno vigore quelle requisitorie dell’integralismo cattolico, già da tempo pullulanti in Internet, che vedono in lui l’antipapa o, addirittura, l’anticristo? Personalmente non mi ritengo coinvolto, né pro né contro. Ma mi sembrerebbe che un po’ tutta l’umanità avrebbe da guadagnare se questo avvicinamento ai protestanti portasse a liberare ancor più i numi laici, «ragione» e «natura», dai dogmi e dal principio di autorità religiosa. Così come Carducci nel suo illuministico inno «A Satana» —in cui, si sa, egli intendeva per Satana, appunto, la ragione, il progresso, la civiltà moderna — auspicava che avvenisse («Gittò la tonaca/Martin Lutero:/gitta i tuoi vincoli,/uman pensiero» ).
Bruno Faccini
Caro Faccini,
Come ha scritto Lucetta Scaraffia, studiosa e collaboratrice dell’ Osservatore Romano (Corriere del 1° novembre), un gesto come quello di Francesco poteva essere fatto soltanto da un pontefice «sottratto ai duri condizionamenti storici della vecchia Europa». Aggiungo che alla origine della svolta papale esistono, a mio avviso, altri due fattori. In primo luogo il Papa ha avuto qualche familiarità con la «teologia della liberazione», una sorta di marxismo cristiano che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano fortemente avversato. In secondo luogo è stato testimone della clamorosa avanzata del cristianesimo evangelico in quasi tutti i Paesi dell'America Latina. È possibile che l’osservazione di questi due fenomeni lo abbia reso maggiormente disponibile alla ricerca di un terreno comune fra cattolici e luterani.
Quanto agli effetti della sua «svolta» sull’integralismo cattolico, non è escluso, in effetti, che i seguaci di monsignor Lefebvre (il vescovo scismatico di Dakar) colgano questa occasione per lanciare una nuova offensiva contro il papato romano. Al di là delle loro divergenze ideologiche, cattolicesimo e protestantesimo sono diventati identità culturali, profondamente radicate nelle mentalità e nell’autocoscienza delle diverse famiglie cristiane. Può darsi che i tempi siano cambiati e che le ultime generazioni abbiano uno spirito più ecumenico dei loro padri e nonni. Ma i vecchi pregiudizi sono duri a morire ed è possibile che i lefebvriani della Fraternità sacerdotale di San Pio X diventino una sorta di rifugio per cattolici frustrati e delusi.
Vi saranno reazioni anche nel cattolicesimo progressista. Nel suo viaggio a Lundt il Papa non ha parlato genericamente alla Chiesa luterana. Ha parlato a una donna, Antje Jackelen, arcivescovo e «primate» di Svezia. Sarà possibile continuare e riservare il sacerdozio agli uomini quando il capo della Chiesa romana accetta una donna come interlocutrice e collaboratrice di un comune progetto ecclesiale?
Papa Francesco e la svolta di Lundt
risponde Sergio Romano
Lei non pensa che ora — dopo la «svolta» ecclesiastica di papa Bergoglio, giunto a commemorare, insieme ai protestanti, le tesi luterane di cinquecento anni fa — prenderanno vigore quelle requisitorie dell’integralismo cattolico, già da tempo pullulanti in Internet, che vedono in lui l’antipapa o, addirittura, l’anticristo? Personalmente non mi ritengo coinvolto, né pro né contro. Ma mi sembrerebbe che un po’ tutta l’umanità avrebbe da guadagnare se questo avvicinamento ai protestanti portasse a liberare ancor più i numi laici, «ragione» e «natura», dai dogmi e dal principio di autorità religiosa. Così come Carducci nel suo illuministico inno «A Satana» —in cui, si sa, egli intendeva per Satana, appunto, la ragione, il progresso, la civiltà moderna — auspicava che avvenisse («Gittò la tonaca/Martin Lutero:/gitta i tuoi vincoli,/uman pensiero» ).
Bruno Faccini
Caro Faccini,
Come ha scritto Lucetta Scaraffia, studiosa e collaboratrice dell’ Osservatore Romano (Corriere del 1° novembre), un gesto come quello di Francesco poteva essere fatto soltanto da un pontefice «sottratto ai duri condizionamenti storici della vecchia Europa». Aggiungo che alla origine della svolta papale esistono, a mio avviso, altri due fattori. In primo luogo il Papa ha avuto qualche familiarità con la «teologia della liberazione», una sorta di marxismo cristiano che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano fortemente avversato. In secondo luogo è stato testimone della clamorosa avanzata del cristianesimo evangelico in quasi tutti i Paesi dell'America Latina. È possibile che l’osservazione di questi due fenomeni lo abbia reso maggiormente disponibile alla ricerca di un terreno comune fra cattolici e luterani.
Quanto agli effetti della sua «svolta» sull’integralismo cattolico, non è escluso, in effetti, che i seguaci di monsignor Lefebvre (il vescovo scismatico di Dakar) colgano questa occasione per lanciare una nuova offensiva contro il papato romano. Al di là delle loro divergenze ideologiche, cattolicesimo e protestantesimo sono diventati identità culturali, profondamente radicate nelle mentalità e nell’autocoscienza delle diverse famiglie cristiane. Può darsi che i tempi siano cambiati e che le ultime generazioni abbiano uno spirito più ecumenico dei loro padri e nonni. Ma i vecchi pregiudizi sono duri a morire ed è possibile che i lefebvriani della Fraternità sacerdotale di San Pio X diventino una sorta di rifugio per cattolici frustrati e delusi.
Vi saranno reazioni anche nel cattolicesimo progressista. Nel suo viaggio a Lundt il Papa non ha parlato genericamente alla Chiesa luterana. Ha parlato a una donna, Antje Jackelen, arcivescovo e «primate» di Svezia. Sarà possibile continuare e riservare il sacerdozio agli uomini quando il capo della Chiesa romana accetta una donna come interlocutrice e collaboratrice di un comune progetto ecclesiale?
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Migranti, Papa: “Somme scandalose per salvare le banche, non per la bancarotta dell’umanità. Situazione obbrobriosa”
Cronaca
Bergoglio incontrando i rappresentanti dei movimenti popolari è tornato a denunciare la situazione del Mediterraneo che è diventato "un cimitero": "E' una vergogna", ha detto ripetendo quello che aveva già affermato a Lampedusa. Il pontefice ha anche invitato chi è "attaccato al lusso a non fare politica" e ha ricordato che "il futuro dell'umanità è sopratutto nelle mani dei popoli"
di F. Q. | 5 novembre 2016
COMMENTI
“Quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?”. Papa Francesco durante l’incontro con i movimenti popolari è tornato a parlare della crisi dei migranti e della necessità di intervenire per risolvere l’emergenza.
Il pontefice ha denunciato la situazione “obbrobriosa” che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero e non solo: “Ci sono molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente”. Parlando alla folla che lo ascoltava, il Papa ha ripetuto la parola che “spontaneamente” usò quando andò a Lampedusa: “Vergogna”. “Lì, come anche a Lesbo“, ha continuato, “ho potuto ascoltare da vicino la sofferenza di tante famiglie espulse dalla loro terra per motivi economici o violenze di ogni genere, folle esiliate, l’ho detto di fronte alle autorità di tutto il mondo, a causa di un sistema socio economico ingiusto e di guerre che non hanno cercato, che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifiutano di riceverli”.
Come ricorda l’agenzia Ansa, si tratta del terzo incontro del pontefice con i movimenti di base, dai disoccupati ai cartoneros, dalle associazioni ambientaliste ai piccoli produttori terrieri, dai sindacati ai preti impegnati in prima linea con le persone “scartate”, da coloro che combattono la criminalità organizzata, come don Luigi Ciotti di Libera, a coloro che hanno speso la loro vita pensando ai poveri, come l’ex presidente dell’Uruguay José Mujica. E in questa circostanza il Papa ha anche invitato le persone che amano il lusso a stare lontane dalla politica: “Chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, consiglierei di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e di pregare Dio di liberarlo da questi lacci”. E ha concluso che il futuro dell’umanità è sopratutto nelle mani dei popoli e “non è solo in quelle dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite”. I movimenti popolari secondo Bergoglio possono essere decisivi solo se non si lasciano “incasellare” e se rifuggono dalla tentazione della corruzione che “non è un vizio esclusivo della politica”, ma c’è dappertutto, anche nella stessa Chiesa. La corruzione si combatte con i fatti: “Il valore dell’esempio ha più forza di mille parole, di mille volantini, di mille ‘mi piace’, di mille video su youtube”, ha concluso.
di F. Q. | 5 novembre 2016
Cronaca
Bergoglio incontrando i rappresentanti dei movimenti popolari è tornato a denunciare la situazione del Mediterraneo che è diventato "un cimitero": "E' una vergogna", ha detto ripetendo quello che aveva già affermato a Lampedusa. Il pontefice ha anche invitato chi è "attaccato al lusso a non fare politica" e ha ricordato che "il futuro dell'umanità è sopratutto nelle mani dei popoli"
di F. Q. | 5 novembre 2016
COMMENTI
“Quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?”. Papa Francesco durante l’incontro con i movimenti popolari è tornato a parlare della crisi dei migranti e della necessità di intervenire per risolvere l’emergenza.
Il pontefice ha denunciato la situazione “obbrobriosa” che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero e non solo: “Ci sono molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente”. Parlando alla folla che lo ascoltava, il Papa ha ripetuto la parola che “spontaneamente” usò quando andò a Lampedusa: “Vergogna”. “Lì, come anche a Lesbo“, ha continuato, “ho potuto ascoltare da vicino la sofferenza di tante famiglie espulse dalla loro terra per motivi economici o violenze di ogni genere, folle esiliate, l’ho detto di fronte alle autorità di tutto il mondo, a causa di un sistema socio economico ingiusto e di guerre che non hanno cercato, che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifiutano di riceverli”.
Come ricorda l’agenzia Ansa, si tratta del terzo incontro del pontefice con i movimenti di base, dai disoccupati ai cartoneros, dalle associazioni ambientaliste ai piccoli produttori terrieri, dai sindacati ai preti impegnati in prima linea con le persone “scartate”, da coloro che combattono la criminalità organizzata, come don Luigi Ciotti di Libera, a coloro che hanno speso la loro vita pensando ai poveri, come l’ex presidente dell’Uruguay José Mujica. E in questa circostanza il Papa ha anche invitato le persone che amano il lusso a stare lontane dalla politica: “Chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, consiglierei di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e di pregare Dio di liberarlo da questi lacci”. E ha concluso che il futuro dell’umanità è sopratutto nelle mani dei popoli e “non è solo in quelle dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite”. I movimenti popolari secondo Bergoglio possono essere decisivi solo se non si lasciano “incasellare” e se rifuggono dalla tentazione della corruzione che “non è un vizio esclusivo della politica”, ma c’è dappertutto, anche nella stessa Chiesa. La corruzione si combatte con i fatti: “Il valore dell’esempio ha più forza di mille parole, di mille volantini, di mille ‘mi piace’, di mille video su youtube”, ha concluso.
di F. Q. | 5 novembre 2016
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Francesco, ieri :
"È la bancarotta dell’umanità ”
Su questo preciso punto, come si fa dargli torto??????
"È la bancarotta dell’umanità ”
Su questo preciso punto, come si fa dargli torto??????
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
SOLO DA FALSI CRISTIANI COME QUELLI DEL GIORNALE POTEVA VENIRE UN TITOLO E UN ARTICOLO COME QUESTO
Su banche e immigrati il Papa fa il comunista
Nella sua visione del mondo non sembra esserci alcun riconoscimento della proprietà: del diritto di ogni uomo a disporre delle proprie risorse
Carlo Lottieri - Dom, 06/11/2016 - 10:56
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È ragionevole contrapporre le banche e i migranti, come ieri ha fatto papa Francesco, accusando la nostra società di destinare somme rilevanti al salvataggio degli istituti di credito invece che all'accoglienza di quanti vengono senza un soldo dall'Africa e dall'Asia? Con tutto il rispetto che si deve al Pontefice, si tratta di un'opposizione che non ha senso: per una serie di ragioni.
Innanzi tutto, se la nostra economia è ancora in grado di disporre di risorse è anche grazie al sistema finanziario: un settore che certo è criticabile da tanti punti di vista (basti pensare che è più facile rapinare una banca che fondarne una...), ma che svolge comunque una funzione importante. Se i Paesi europei sono oggi in grado di offrire un tetto a quanti arrivano da lontano, questo si deve anche a una lunga storia fatta anche di risparmi, investimenti e prestiti. La finanza quale specifica attività umana, incaricata di gestire le risorse nel migliore dei modi ha una sua dignità e va rispettata.
Oltre a ciò, tanto radicalismo lascia perplessi se si considera che la Chiesa cattolica, e giustamente, ha svolto un ruolo importante proprio in questa vicenda. Non soltanto sono stati teologi e predicatori cattolici del tardo Medioevo e del primo Rinascimento a legittimare il prestito a interesse e il ruolo fondamentale dei banchieri, ma anche in tempi più recenti abbiamo avuto in Italia e non solo una serie importante di istituti cattolici. Esiste perfino oggi una finanza specificamente vaticana e solo per evitare di infierire qui non ricorderemo al papa talune vicende che hanno visto protagonista lo Ior: in mano ad individui fallibili, come lo è ogni essere umano.
Perché il punto è tutto qui: che la finanza non può essere condannata in quanto tale. E se certo non è bello vedere i soldi dei contribuenti spesi per salvare le banche (che quando vanno male devono fallire, come qualsiasi altri impresa), ugualmente non si può condividere l'idea che il semplice arrivo di masse di migranti dal Sud debba comportare un salasso crescente a danno dei cittadini europei.
Quello che purtroppo traspare dalle parole del papa è che nella sua visione del mondo non sembra esserci alcun riconoscimento della proprietà: del diritto di ogni uomo a disporre delle proprie risorse (il che non esclude, ovviamente, il dovere morale di farne l'uso migliore, improntato a generosità e apertura di cuore). Senza proprietà, non c'è però alcun vero rispetto dell'altro: di quella persona umana che è sempre incarnata in un mondo, in relazioni, in beni, in storie, in patrimoni.
Oltre a ciò, la semplificista demonizzazione della modernità finanziaria che quel cenno alle banche segnala con chiarezza sembra parlarci di una Chiesa che finisce per confondere il suo messaggio con tutta una retorica socialista e populista che ben poco ha a che fare con l'annuncio evangelico.
Per i cristiani, è certo questo l'elemento più problematico della «novità Bergoglio». E non si tratta di una difficoltà da poco.
Su banche e immigrati il Papa fa il comunista
Nella sua visione del mondo non sembra esserci alcun riconoscimento della proprietà: del diritto di ogni uomo a disporre delle proprie risorse
Carlo Lottieri - Dom, 06/11/2016 - 10:56
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È ragionevole contrapporre le banche e i migranti, come ieri ha fatto papa Francesco, accusando la nostra società di destinare somme rilevanti al salvataggio degli istituti di credito invece che all'accoglienza di quanti vengono senza un soldo dall'Africa e dall'Asia? Con tutto il rispetto che si deve al Pontefice, si tratta di un'opposizione che non ha senso: per una serie di ragioni.
Innanzi tutto, se la nostra economia è ancora in grado di disporre di risorse è anche grazie al sistema finanziario: un settore che certo è criticabile da tanti punti di vista (basti pensare che è più facile rapinare una banca che fondarne una...), ma che svolge comunque una funzione importante. Se i Paesi europei sono oggi in grado di offrire un tetto a quanti arrivano da lontano, questo si deve anche a una lunga storia fatta anche di risparmi, investimenti e prestiti. La finanza quale specifica attività umana, incaricata di gestire le risorse nel migliore dei modi ha una sua dignità e va rispettata.
Oltre a ciò, tanto radicalismo lascia perplessi se si considera che la Chiesa cattolica, e giustamente, ha svolto un ruolo importante proprio in questa vicenda. Non soltanto sono stati teologi e predicatori cattolici del tardo Medioevo e del primo Rinascimento a legittimare il prestito a interesse e il ruolo fondamentale dei banchieri, ma anche in tempi più recenti abbiamo avuto in Italia e non solo una serie importante di istituti cattolici. Esiste perfino oggi una finanza specificamente vaticana e solo per evitare di infierire qui non ricorderemo al papa talune vicende che hanno visto protagonista lo Ior: in mano ad individui fallibili, come lo è ogni essere umano.
Perché il punto è tutto qui: che la finanza non può essere condannata in quanto tale. E se certo non è bello vedere i soldi dei contribuenti spesi per salvare le banche (che quando vanno male devono fallire, come qualsiasi altri impresa), ugualmente non si può condividere l'idea che il semplice arrivo di masse di migranti dal Sud debba comportare un salasso crescente a danno dei cittadini europei.
Quello che purtroppo traspare dalle parole del papa è che nella sua visione del mondo non sembra esserci alcun riconoscimento della proprietà: del diritto di ogni uomo a disporre delle proprie risorse (il che non esclude, ovviamente, il dovere morale di farne l'uso migliore, improntato a generosità e apertura di cuore). Senza proprietà, non c'è però alcun vero rispetto dell'altro: di quella persona umana che è sempre incarnata in un mondo, in relazioni, in beni, in storie, in patrimoni.
Oltre a ciò, la semplificista demonizzazione della modernità finanziaria che quel cenno alle banche segnala con chiarezza sembra parlarci di una Chiesa che finisce per confondere il suo messaggio con tutta una retorica socialista e populista che ben poco ha a che fare con l'annuncio evangelico.
Per i cristiani, è certo questo l'elemento più problematico della «novità Bergoglio». E non si tratta di una difficoltà da poco.
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