IL POPOLO DEL REFERENDUM : LA RIVOLUZIONE DEI CONSIGLI

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aaaa42
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IL POPOLO DEL REFERENDUM : LA RIVOLUZIONE DEI CONSIGLI

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LA VITTORIA DI ROLAND TRUMP IMPONE UNA NUOVA STRATEGIA POLITICA PER LA SINISTRA.
UN NUOVO LABORATORIO POLITICO.
ALLEANZA TRA SINISTRA SOCIALE E DESTRA SOCIALE

la storia politica è fatta di strategie e di tattica.
la strategia deve essere rigida inflessibile dura la tattica deve essere flessibile duttile morbida.
nei momenti di grande sviluppo economico e di benessere, i bisogni radicali i bisogni della sovrastruttura sono o diventano esistenziali.
i bisogni radicali sono generatore di energie per modelli di vita alternativi al capitalismo indipendentemente dai rapporti sociali di produzione del capitalismo.
oggi questa cultura di vita prima che politica con la crisi economica sociale è in totale crisi
( si vede ad esempio il post clause offe e il reddito di cittadinanza che è stato un capolavoro di sociologia economica e sociale ) oggi con la crisi economica sembra scritto da un ubriaco.
oggi siamo ritornati al 1867 , welcome carl marx, con la proletarizzazione della classe media con la precarizzazione del lavoro, ritorniamo all operaismo di renzo del carria proletari senza rivoluzione
in un contesto diverso.
Siamo in una epoca premarxista postfeudale, in questa epoca postfeudale si iscrive la vittoria di Trump in usa ma anche in francia, in ungheria a pordenone e a monfalcone.
Con la vittoria di Trump non vince la classe operaria , non vince il proletariato ma vince il sotto proletariato.
Il proletariato aveva 2 cose, un lavoro povero di pura sussistenza e tanti figli , tante braccia che lavoravano a dieci anni per mantenere la famiglia.
Il proletariato (proprietario di prole ) aveva un lavoro, un lavoro fonte di socializzazione, grazie a carlo marx lenin kautky , il proletariato aveva una coscienza.
Il sottoproletariato non aveva nulla, non aveva un lavoro e non aveva figli perchè non aveva nemmeno un salario di sussistenza, non aveva neanche coscienza.
La vittoria di Trump e la vittoria del sottoproletariato senza coscienza.
Ma la grande vittoria di Trump e stata la vittoria degli operai specializzati e degli impiegati che non hanno votato per la clinton oppure hanno votato addirittura oltre il 5 % per i 2 candidati alternativi.
Il LABORATORIO POLITICA ITALIANO deve partire da qui.

Come dare anima corpo e soprattutto sangue al proletariato e al sottoproletariato italiano.
Come sconfiggere l' accumulazione del capitale finanziario e del capitale servile.
Ma quali mostri produce il capitale finanziario e il capitale servile ?
Questi mostri sono i blariani in gran bretagna, i traditori del socialismo in francia, il PD in Italia e purtroppo la Clinton in USA.
Ma la sinistra e la sinistra socialista
cosa sono ?
Dove sono ?
Pensano ?
Scrivono ?
Vanno in bagno ?
( continua)
Ultima modifica di aaaa42 il 11/12/2016, 23:08, modificato 1 volta in totale.
aaaa42
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Re: TRUMP , ALLEANZA TRA SINISTRA SOCIALE E DESTRA SOCIALE

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aaaa42
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Re: TRUMP , ALLEANZA TRA SINISTRA SOCIALE E DESTRA SOCIALE

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CONTRIBUTI
Trump, il popolo di Sanders e l’alternativa all’oligarchia democratico/repubblicana
Carlo Formenti • 18 novembre 2016

Intervenendo sulle pagine del New York Times Bernie Sanders compie una lucida analisi delle ragioni della sconfitta di Hillary Clinton. Trump ha vinto perché la sua retorica elettorale ha saputo sfruttare la rabbia di milioni di ex elettori democratici, esasperati dalle élite del loro partito che ne hanno ignorato bisogni e interessi, che se ne sono fregate del fatto che le persone devono lavorare più ore in cambio di salari più bassi, che milioni di posti di lavoro se ne sono andati in Cina, in Messico o in altri Paesi in via di sviluppo, che i manager guadagnano trecento volte più di loro, che non possono più avere accesso a cure decenti per i propri figli né far loro frequentare scuole adeguate, che non trovano più abitazioni ad affitti accessibili, che la pensione è diventata un miraggio, ecc.

Dopodiché si chiede se Trump avrà davvero il coraggio di fare alcune delle cose che ha promesso in campagna elettorale: imporrà controlli severi sulle speculazioni finanziarie? Obbligherà l’industria farmaceutica ad abbassare i prezzi? Promuoverà massicci investimenti per ricostruire le infrastrutture senza preoccuparsi dell’aumento della spesa pubblica e senza tagliare la spesa sociale (come chiedono invece i suoi colleghi di partito)? Non darà il suo consenso a nuovi accordi di liberalizzazione commerciale come il TTIP (e quindi a nuove perdite di posti di lavoro per i cittadini americani)? Se dovesse mantenere queste promesse (che, ricordiamolo, erano presenti sia pure in forme diverse anche nel programma elettorale del senatore del Vermont) Sanders afferma che non gli farà mancare il proprio sostegno.

L’affermazione suona spiazzante, visto l’abisso ideologico che separa i due uomini politici, ma Sanders se la può permettere perché sa che le cose non andranno così, che Trump ha mobilitato la rabbia dei lavoratori bianchi poveri per rivolgerla contro le minoranze che stanno ancora peggio di loro, ma che non la scatenerà mai contro le banche, l’establishment politico e la casta dell’1% dei super ricchi. Come si è infatti visto, ha iniziato sfoggiare una maschera moderata sin dai primi minuti successivi alla sua elezione, per cui le borse e i media non hanno impiegato troppo tempo a tirare un sospiro di sollievo e a prendere atto che il Paese sarebbe rapidamente tornato al business as usual. “Non è nemico delle banche e anzi si circonderà di esperti consulenti finanziari come i suoi predecessori” scrivono gli uni. “Farà gli investimenti infrastrutturali promessi, ma li affiderà alle imprese private per non pesare sulla spesa pubblica”, aggiungono gli altri. “Forse non stipulerà nuovi accordi commerciali, ma non potrà spingersi troppo oltre sulla via del protezionismo per non entrare in collisione con la Cina”, argomentano altri ancora. Ma soprattutto: “taglierà le tasse più di Reagan” esultano tutti.

Come si vede un quadro al tempo stesso rassicurante (per le élite) e contraddittorio (come fare tutto ciò senza gonfiare a dismisura il debito pubblico e senza tagliare drasticamente la spesa sociale?). Resta il dato epocale: se è palesemente esagerato parlare di “fine della globalizzazione”, è altrettanto chiaro (come dimostrato anche dalla Brexit e dal cambio di rotta in politica economica annunciato dal nuovo governo conservatore di Theresa May) che si manifestano i primi sintomi di una inversione di tendenza; al punto che il direttore del Wall Street Journal Gerry Baker, intervistato dal “Corriere della Sera”, da un lato rassicura sul fatto che Trump “non è nemico delle aziende e della finanza”, dall’altro prende atto con preoccupazione che, d’ora in avanti, lo scontro politico sarà sempre meno fra progressisti e conservatori e sempre più fra globalisti e populisti.

Il che ci riconduce: 1) al fatto che sempre più forze tendono e tenderanno a convergere in un campo populista che, da destra come da sinistra, raccoglie la rabbia delle classi subalterne, trasformandola o in guerra fra poveri o in quella nuova forma di guerra di classe che è il conflitto alto/basso, popolo/élite; 2) alla necessità per il populismo di sinistra di chiarirsi le idee sulla strategia politica da adottare per opporsi alle élite neoliberiste e, al tempo stesso, per contendere l’egemonia al populismo di destra. Quali sono, per tornare allo scenario americano, le scelte di Sanders per affrontare il compito?

In un precedente intervento su queste pagine ho criticato la sua decisione di concedere il proprio endorsement a una figura politica corrotta e squalificata come Hillary Clinton adottando una logica “frontista” per difendere la democrazia contro la minaccia di destra rappresentata da Trump. Errore perché, come lo stesso Sanders ha ben spiegato nei suoi scritti e discorsi (vedi la sua autobiografia tradotta da Jaca Book), la “democrazia” americana (e lo stesso si potrebbe dire per la nostra) si è da tempo trasformata in un sistema oligarchico che non offre alcun reale potere decisionale al popolo. Errore perché la speranza di riformare dall’interno il partito Democratico si è rivelata illusoria (basti pensare allo “scippo” con cui l’establishment ha regalato la nomination alla Clinton) e apparirà ancora più illusoria quando Sanders la senatrice Warren e altri settori della sinistra proveranno a imporre un cambio di linea (le lobby che controllano il partito non lo consentiranno mai). Errore, infine, perché la rete di attivisti, comitati, sindacati, associazioni che si era coagulata attorno a Sanders ha vissuto con rabbia e frustrazione la scelta di appoggiare la Clinton, tanto è vero che non l’ha votata.

Una rabbia che oggi si esprime con le manifestazioni di piazza contro Trump le quali, contrariamente a quanto scrivono i media, non vedono protagonista un presunto “popolo della Clinton” (la mobilitazione è più forte proprio negli Stati dove la Clinton ha raccolto pochissimo) ma un “popolo di Sanders” che il senatore del Vermont avrebbe dovuto (e che ancora potrebbe) organizzare in vista della costruzione di una terza forza politica da opporre al sistema oligarchico democratico/repubblicano.

Fonte: http://blog-micromega.blogautore.espres ... ubblicana/
cielo 70
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Re: TRUMP , ALLEANZA TRA SINISTRA SOCIALE E DESTRA SOCIALE

Messaggio da cielo 70 »

Non so qual è la destra sociale. Io ho sentito chiamare così solo quella di An che ha fatto andare quasi in fallimento il comune di Roma e la regione Lazio. So che l'estrema destra non è filo capitalistica e in qualche modo difende lo stato sociale, ma comunque fa delle discriminazioni contro alcuni, come gli ebrei o gli immigrati, ed è per l'uomo forte. Le dittature cd comuniste hanno fatto quasi le stesse cose di quelle fasciste e alcuni hanno ipotizzato che gli estremi vanno a unirsi. Oggi ci sono in Europa alcuni partiti di estrema destra al quale va dato atto che combattono il liberismo alcune volte di più dei partiti socialisti che in grossa parte hanno accettato la mondializzazione. Non so quanto possa essere utile unirsi a loro, a parte alcune battaglie comuni.
aaaa42
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Re: TRUMP , ALLEANZA TRA SINISTRA SOCIALE E DESTRA SOCIALE

Messaggio da aaaa42 »

condivido il
metodo di analisi di cielo 70 .
ma confrontiamoci soprattutto sui contenuti.

la questione si chiama bebbe grillo comico
la smetta di dire coglionate tipo votiamo con iltalu....cum una legge stupida e anticostituzionale.
il ragioniere Giuseppe Grillo deve essere il presidente di tutte le partecipare romane e mettere sotto controllo i bilanci.
da subito deve essere presidente di Finmeccanica ed Eni diciamo l alter ego di Enrico Mattei democraticamente parlando.
poi il comico deve occuparsi vista la morte prematura di Dario Fo di Cinecittà e Rai news.
invece beppe grillo non fa nulla e spara cazzate così è tropo facile.
chieda scusa Beppe alla famiglia Craxi è faccio lo statista non il cazzolaro.
vi devo lasciare chiedo a zio Tom di stare nel dibattito e costruire non essere esterno su tutto
aaaa42
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IL POPOLO DEL REFERENDUM : LA RIVOLUZIONE DEI CONSIGLI

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LA MARCIA SU ROMA

il comitato centrale del forum militante forumisti per congresso on line full time overseaside proclama in adunanza plenaria l apertura del processo organizzativo marcia su Roma.
obbiettivo della marcia su Roma e accompagnare con atto solidale e solidaristico pittibimbo e pittibimba nella residenza del principe Romanov alla ruffina.
il mitico pollo al forno di 2 kg 200 grammi e una botte di Chianti della ruffina più ruvido e primitivo del Chianti senese attendono i giovani principi regnanti nel loro dorato esilio.

la marcia su Roma sarà aperta da vespe e lambrette e Fiat 500 quelle originali, in testa al corteo che accompagnerà i principini pittibimbo e pittibimba alla ruffina ci sarà il complesso al gran completo dei Beatles con jhon lenon presente per l occasione.

il corteo marcia su Roma sarà un ritorno ai favolosi anni 60 di mina , gli anni del benessere sociale , della piena occupazione, della programmazione economica , dello stato in economia e un calcio negli stinchi al mercantilismo alla globalizzazione al Job act .
aaaa42
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Re: IL POPOLO DEL REFERENDUM : LA RIVOLUZIONE DEI CONSIGLI

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LA MARCIA SU ROMA
PRIMA ADESIONE AL MOVIMENTO PER LA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA
E STATO IL MOVIMENTO 5 STELLE.
TUTTI A ROMA !!!
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DAL POPOLO DELLA COSTITUZIONE AI CONSIGLI DI GESTIONE DEL TERRITORIO.


la vittoria del sociale contro Elite al referendum costituzionale segna per la sinistra una svolta epocale .
la fine del politicismo, la fine del convenzionale la fine di un ceto politico.i l no referendario necessità di intelligenza collettiva di continuità sociale di una nuova mentalità comunitaria.
tutti in piedi noi siamo quelli del no, noi siamo il popolo della costituzione .
e importante che che tutto il popolo referendario si ritrovi a Roma una grande marcia su Roma.
15 milioni di guerrieri della costituzione devono convergere su Roma tutti insieme.
dobbiamo difendere e ritornare ai nostri favolosi anni 60 gli anni della piena occupazione dell'economia del benessere dell economia mista pubblica e privata.
una marcia di popolo a Roma contro il neoliberismo e contro il mercantilismo.
ma una marcia non solo di opposizione al mercantilismo ai poteri forti ai capitalisti
ma una marcia per costruire i nuovi consigli di gestione del territorio , la parola e ordine costruiamo i consigli i parlamentini dei proletario dei disoccupati dei piccola borghesia colpita dalla crisi e ridotta alla povertà.
non è questa la sede per una disamina teorica della strategia dei consigli ( vedi il dibattito tra Lenin e kausky e ancora Lucio Magri ma anche Gramsci ,) per un summer parte 2 qui http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=8&t=128
i consigli di gestione del territorio sono non rappresentanza ma democrazia diretta del popoli del no del referendum, proletari disoccupati operai insegnanti infermieri medici taxisti commercianti ed artigiani individuali operatori della conoscenza
non si partecipa per partito politico ma per partito sociale , diciamolo finalmente CLASSE SOCIALE.
partecipano i guerriglieri della costituzione, guerriglieri che difendono la costituzione dai fascismi e dai nazisti.
tutto il grande popolo referendario e chiamato alla costruzione militante dei consigli de gestione dei territori senza discriminanti di nessun tipo tranne il sangue versato dai nostri partigiani contro i fascisti.
dai consigli di gestione del territorio deve partire una nuova politica di gestione delle risorse pubbliche e naturali , di risposta politica ai bisogni primari necessari dal lavoro al cibo alla casa.
parola di ordine il ritorno al socialismo municipale , il socialismo del gas dell acqua dei beni comuni.
la vittoria del referendum costituzione e la vittoria della classe sociale colpita dalla crisi che si è liberata di questo classe politica separata dal popolo , ignorante e servile.
il popolo del referendum deve tradurre il no in un grande processo di autocoscienza sociale
i consigli di gestione sono lì strumento ove energie sangue intelligenze del popolo subalterno si formano tra l intellettuale organico gramsciano e il cervello sociale marxiano.
a Roma Milano Napoli Torino Bologna la parola d ordine ora è subito consigli di gestione sotto l organizzare e il controllo di tutto il popolo referendario.
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