Grillo e il movimento unico
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Grillo e il movimento unico
Grillo:I pentastelle è un movimento senza correnti una sola anima e un solo corpo dove tutti la pensano allo stesso modo ed in maniera uniforme e dove non esistono diversità di veduta neanche minima uno vale uno ma uno la pensa in modo identico a quell'altro uno senza diversità di vedute minime I pentastelle un solo pensiero un solo agire
ma v-day,
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Re: Grillo e il movimento unico
lilly ha scritto:Grillo:I pentastelle è un movimento senza correnti una sola anima e un solo corpo dove tutti la pensano allo stesso modo ed in maniera uniforme e dove non esistono diversità di veduta neanche minima uno vale uno ma uno la pensa in modo identico a quell'altro uno senza diversità di vedute minime I pentastelle un solo pensiero un solo agire
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Sei proprio sicuro, sicuro?
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Re: Grillo e il movimento unico
cosi ha detto
non sono ammesse defezioni di pensiero
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Re: Grillo e il movimento unico
Sei proprio sicuro in che senso? Sembra che lilly abbia fatto le tue stesse considerazioni e quindi pur essendoci correnti di pensiero diverse queste devono essere taciute.UncleTom ha scritto:lilly ha scritto:Grillo:I pentastelle è un movimento senza correnti una sola anima e un solo corpo dove tutti la pensano allo stesso modo ed in maniera uniforme e dove non esistono diversità di veduta neanche minima uno vale uno ma uno la pensa in modo identico a quell'altro uno senza diversità di vedute minime I pentastelle un solo pensiero un solo agire
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Sei proprio sicuro, sicuro?
Io ho sempre sostenuto questo purtroppo. E' un movimento tale da inglobare nel suo interno una miriade di malcontenti che spesso sono in contraddizione fra di loro. Non possono diventare un partito se non vogliono dividersi. Tutti tentano di avviarli verso questa strada xche malignamente sanno cosa potrebbe succedere dopo.
Tutto sommato va bene anche a me questo per il semplice fatto che se non ci fosse stato il Grillo probabilmente queste proteste generali sarebbero potute sfociare in qualcosa di peggio.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo e il movimento unico
pancho ha scritto:Sei proprio sicuro in che senso? Sembra che lilly abbia fatto le tue stesse considerazioni e quindi pur essendoci correnti di pensiero diverse queste devono essere taciute.UncleTom ha scritto:lilly ha scritto:Grillo:I pentastelle è un movimento senza correnti una sola anima e un solo corpo dove tutti la pensano allo stesso modo ed in maniera uniforme e dove non esistono diversità di veduta neanche minima uno vale uno ma uno la pensa in modo identico a quell'altro uno senza diversità di vedute minime I pentastelle un solo pensiero un solo agire
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Io ho sempre sostenuto questo purtroppo. E' un movimento tale da inglobare nel suo interno una miriade di malcontenti che spesso sono in contraddizione fra di loro. Non possono diventare un partito se non vogliono dividersi. Tutti tentano di avviarli verso questa strada xche malignamente sanno cosa potrebbe succedere dopo.
Tutto sommato va bene anche a me questo per il semplice fatto che se non ci fosse stato il Grillo probabilmente queste proteste generali sarebbero potute sfociare in qualcosa di peggio.
un salutone
Sei proprio sicuro in che senso? Sembra che lilly abbia fatto le tue stesse considerazioni e quindi pur essendoci correnti di pensiero diverse queste devono essere taciute.
Era riferito alle notizie del TG7 di Mentana delle 20,00.
Ma non solo. Alla cronaca in generale dell’evoluzione, del giorno dopo giorno, del Movimento.
“Bellezza è la stampa!!!”, è in crisi da tempo. I media sono in crisi da tempo.
Per quanto mi riguarda, nel formulare un giudizio personale su tutto quanto accade, sono obbligato a fare la debita scrematura costante e di intensità variabile a secondo delle varie fasi politiche.
Questo perché le notizie non vengono presentate come tali, ma infarcite e supportate di propaganda.
Spesso con il ventilatore acceso della macchina del fango.
Esempio. L’insediamento della Raggi a Roma è stato seguito volutamente con eccesso al fine di screditare l’intero M5S, ai fini della lotta politica in corso.
La “ragione” è stata chiusa nell’armadio.
Tornando al TG7, è passata la notizia(vera o presunta) della rivalità Fico – Di Maio, per il concorso alla guida di un eventuale governo pentastellato.
In passato, Pizzarotti, aveva avuto buona stampa per esprimere il suo dissenso.
Ma anche la Taverna non scherza.
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Re: Grillo e il movimento unico
A testimonianza:
Dalla cronaca del F.Q.
M5s, sfida tra Di Maio e Fico? Grillo interviene sul blog: “Nel Movimento non esistono correnti”
Politica
Il leader avverte i parlamentari dopo i malumori delle scorse ore: "Abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive". Nei giorni scorsi il deputato Fico ha detto di essere disponibile a candidarsi come presidente del Consiglio e quindi sfidare Di Maio. La deputata Lombardi a la Stampa ha dichiarato che i due hanno idee diverse del Movimento. Nell'assemblea congiunta non sono mancate le polemiche e il comico ha sentito il bisogno di chiarire la posizione
di Martina Castigliani | 8 dicembre 2016
commenti (207)
Le telefonate di lamentele quasi ogni mattina, le interviste incrociate sui giornali e poi i malumori in assemblea. C’è voluto il resoconto della riunione tra i parlamentari M5s, mentre il Pd si sfaldava e alla vigilia delle consultazioni dal presidente della Repubblica, perché Beppe Grillo decidesse di prendere in mano la situazione.”Nel Movimento non esistono correnti: abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive“. Il messaggio è chiaro. Sembra un post di routine per gli attivisti, ma di fatto è un segnale per chi sta già pensando alla corsa per la leadership dentro il Movimento e a chi sta provando a sfidare il nome che tutti o quasi danno per scontato: Luigi Di Maio. Perché la “linea è chiara”, spiegano fonti interne, ed era stata già decisa prima del referendum. “Insomma non si capisce perché ci si debba spaccare proprio adesso, non abbiamo ancora vinto e già qualcuno pensa alle poltrone”, è il concetto. Quindi Grillo, stanco del ritornello quasi ancora prima di cominciare la corsa per il Parlamento, si è seduto al computer e ha scritto un messaggio che valga per tutti. “Il M5s: un corpo solo, un’anima sola”, il titolo. Poi il testo con le regole che tutti conoscono, ma che ha voluto precisare: “Il candidato premier sarà un candidato premier portavoce che proporrà agli italiani il programma di governo 5 Stelle votato in rete. Chi si candiderà a premier o a parlamentare non si candida a proporre un suo programma, ma si impegna a rendere fattivo il programma deciso in rete dalla nostra comunità”. Infine l’annuncio ai suoi per evitare altre polemiche: alle consultazioni con Mattarella andranno solo i capigruppo.
Grillo questi principi li ripete da mesi fino alla nausea e ora più che mai vuole che siano chiari per tutti. Perché lui ha pazienza, ma poi si sveglia un giorno e fa saltare tutto. Subito dopo la vittoria del No al referendum, a risultato ancora caldo, ci ha pensato il deputato Roberto Fico a sollevare le prime polemiche. In un’intervista ad Avvenire ha detto “di essere pronto a fare il candidato presidente del Consiglio se il Movimento glielo chiede”. Ovvero a sfidare Di Maio. La voce del napoletano ha fatto più rumore del solito: lui è quello che chiede continuamente il “ritorno alle origini”, quello che dal palco di Palermo ha fatto un discorso a braccio e fuori programma perché nel M5s ci sia “più sostanza e meno selfie”, quello a cui guardano alcune delle voci più critiche (da Carla Ruocco a Roberta Lombardi). Fino a questo momento i parlamentari e lo staff erano riusciti a convincere Grillo che la situazione fosse sotto controllo: “sono piccole invidie umane”, “semplici gelosie”, gli dicevano. Ma le parole di oggi su La Stampa della romana Lombardi (“Fico e Di Maio hanno idee opposte del Movimento”) lo hanno fatto innervosire davvero. “Ci giochiamo il governo, non possiamo fare passi falsi adesso”, ha commentato con i suoi. E poi sul blog ha scritto: “La visione del Movimento 5 stelle è una ed è quella decisa dagli iscritti certificati in rete in conformità con le regole e i principi fondanti fissati dai garanti. Il programma del Movimento 5 stelle viene deciso dagli iscritti che saranno chiamati a esprimersi online. Chi vuole partecipare alla scrittura del nostro programma di governo e all’individuazione delle persone che lo attueranno, lasci da parte le questioni personali e l’interesse particolare e si rimbocchi le maniche per remare nella direzione che deciderà la nostra comunità. Altrimenti si faccia da parte. Dobbiamo essere uniti e compatti”.
Punto. Poche righe, ma che raccontano tutto il clima che si respira nei corridoi del Parlamento e nelle telefonate continue tra Roma e Genova. L’assemblea congiunta del 7 dicembre è stata l’occasione per guardarsi negli occhi e cercare di chiarire i malumori sempre più insistenti. Primo fra tutti la linea scelta di chiedere il voto con l’Italicum che uscirà dal giudizio della Corte costituzionale. Non tutti sono d’accordo: è la legge elettorale contro cui si sono battuti nei mesi scorsi e non sanno come giustificare il cambio, ma soprattutto a dare più fastidio è il fatto che a decidere la posizione sia stato un piccolo gruppo, domenica notte, senza consultare l’assemblea. C’erano i parlamentari della commissione Affari costituzionali (Toninelli e Crimi), ma anche Di Maio e a distanza Grillo. Tutti erano d’accordo sul fatto che sedersi al tavolo con gli altri partiti per parlare di legge elettorale sarebbe un massacro e per questo hanno scelto di chiedere il voto a qualsiasi costo. Non tutti ci stanno, ma per lo più chiedono spiegazioni perché temono di essere, come sempre, tagliati fuori.
L’obiettivo ora è quello di non bruciare le tappe e non bruciarsi nel mentre. Un po’ come sempre: stare a guardare cosa fanno gli altri e sperare di arrivare alle urne interi. La priorità è l’elaborazione del programma attraverso la piattaforma online Rousseau: Grillo ha annunciato che il primo punto che sarà discusso è l’energia e ci sarà bisogno del contributo di tutti (si spera) gli iscritti. Per il nome da lanciare come presidente del Consiglio c’è tempo: sarà votato in rete e probabilmente ci sarà la possibilità di presentare candidature spontanee, anche se la cosa più importante è che non sia una lotta al massacro. “Come si fa a mettere in discussione Di Maio?”, commentano dentro il Movimento. Qualcuno ha provato a tirare per la giacca Alessandro Di Battista, a chiedergli di tentare la sfida con il collega, ma lui non ci sta. Per questo Fico è riuscito a prendere sempre più spazio con una discussione “filosofica”, come la definiscono in molti, sulle sorti del Movimento e sull’importanza di non tradire lo spirito originario. Sembrava una questione isolata, ma di fatto sta prendendo sempre più piede sui territori e nei Meetup. Per questo il leader ha sentito il bisogno di dire la sua.
In generale l’ansia da prestazione si fa sentire. Tra Grillo che perde la pazienza pensando a ipotetici ritorni in teatro e una vittoria, ancora una volta, che potrebbe essere difficile da gestire. Anche perché il gruppo ha la testa un po’ persa e l’assemblea delle scorse ore ne è stata la dimostrazione. C’è chi parla già delle poltrone da riempire in caso di elezione (dai ministri ai sottosegretari ai tecnici) e chi, vedi i siciliani sospesi perché indagati, è preoccupato del caso firme false a Palermo. Quest’ultimo tema, presente tra gli ordini del giorno da discutere, è stato tenuto in stand-by fino alla fine ed è poi saltato tra le proteste degli interessati. Se ne riparlerà forse, ma ora il Movimento non può avere troppi fronti su cui combattere.
di Martina Castigliani | 8 dicembre 2016
Dalla cronaca del F.Q.
M5s, sfida tra Di Maio e Fico? Grillo interviene sul blog: “Nel Movimento non esistono correnti”
Politica
Il leader avverte i parlamentari dopo i malumori delle scorse ore: "Abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive". Nei giorni scorsi il deputato Fico ha detto di essere disponibile a candidarsi come presidente del Consiglio e quindi sfidare Di Maio. La deputata Lombardi a la Stampa ha dichiarato che i due hanno idee diverse del Movimento. Nell'assemblea congiunta non sono mancate le polemiche e il comico ha sentito il bisogno di chiarire la posizione
di Martina Castigliani | 8 dicembre 2016
commenti (207)
Le telefonate di lamentele quasi ogni mattina, le interviste incrociate sui giornali e poi i malumori in assemblea. C’è voluto il resoconto della riunione tra i parlamentari M5s, mentre il Pd si sfaldava e alla vigilia delle consultazioni dal presidente della Repubblica, perché Beppe Grillo decidesse di prendere in mano la situazione.”Nel Movimento non esistono correnti: abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive“. Il messaggio è chiaro. Sembra un post di routine per gli attivisti, ma di fatto è un segnale per chi sta già pensando alla corsa per la leadership dentro il Movimento e a chi sta provando a sfidare il nome che tutti o quasi danno per scontato: Luigi Di Maio. Perché la “linea è chiara”, spiegano fonti interne, ed era stata già decisa prima del referendum. “Insomma non si capisce perché ci si debba spaccare proprio adesso, non abbiamo ancora vinto e già qualcuno pensa alle poltrone”, è il concetto. Quindi Grillo, stanco del ritornello quasi ancora prima di cominciare la corsa per il Parlamento, si è seduto al computer e ha scritto un messaggio che valga per tutti. “Il M5s: un corpo solo, un’anima sola”, il titolo. Poi il testo con le regole che tutti conoscono, ma che ha voluto precisare: “Il candidato premier sarà un candidato premier portavoce che proporrà agli italiani il programma di governo 5 Stelle votato in rete. Chi si candiderà a premier o a parlamentare non si candida a proporre un suo programma, ma si impegna a rendere fattivo il programma deciso in rete dalla nostra comunità”. Infine l’annuncio ai suoi per evitare altre polemiche: alle consultazioni con Mattarella andranno solo i capigruppo.
Grillo questi principi li ripete da mesi fino alla nausea e ora più che mai vuole che siano chiari per tutti. Perché lui ha pazienza, ma poi si sveglia un giorno e fa saltare tutto. Subito dopo la vittoria del No al referendum, a risultato ancora caldo, ci ha pensato il deputato Roberto Fico a sollevare le prime polemiche. In un’intervista ad Avvenire ha detto “di essere pronto a fare il candidato presidente del Consiglio se il Movimento glielo chiede”. Ovvero a sfidare Di Maio. La voce del napoletano ha fatto più rumore del solito: lui è quello che chiede continuamente il “ritorno alle origini”, quello che dal palco di Palermo ha fatto un discorso a braccio e fuori programma perché nel M5s ci sia “più sostanza e meno selfie”, quello a cui guardano alcune delle voci più critiche (da Carla Ruocco a Roberta Lombardi). Fino a questo momento i parlamentari e lo staff erano riusciti a convincere Grillo che la situazione fosse sotto controllo: “sono piccole invidie umane”, “semplici gelosie”, gli dicevano. Ma le parole di oggi su La Stampa della romana Lombardi (“Fico e Di Maio hanno idee opposte del Movimento”) lo hanno fatto innervosire davvero. “Ci giochiamo il governo, non possiamo fare passi falsi adesso”, ha commentato con i suoi. E poi sul blog ha scritto: “La visione del Movimento 5 stelle è una ed è quella decisa dagli iscritti certificati in rete in conformità con le regole e i principi fondanti fissati dai garanti. Il programma del Movimento 5 stelle viene deciso dagli iscritti che saranno chiamati a esprimersi online. Chi vuole partecipare alla scrittura del nostro programma di governo e all’individuazione delle persone che lo attueranno, lasci da parte le questioni personali e l’interesse particolare e si rimbocchi le maniche per remare nella direzione che deciderà la nostra comunità. Altrimenti si faccia da parte. Dobbiamo essere uniti e compatti”.
Punto. Poche righe, ma che raccontano tutto il clima che si respira nei corridoi del Parlamento e nelle telefonate continue tra Roma e Genova. L’assemblea congiunta del 7 dicembre è stata l’occasione per guardarsi negli occhi e cercare di chiarire i malumori sempre più insistenti. Primo fra tutti la linea scelta di chiedere il voto con l’Italicum che uscirà dal giudizio della Corte costituzionale. Non tutti sono d’accordo: è la legge elettorale contro cui si sono battuti nei mesi scorsi e non sanno come giustificare il cambio, ma soprattutto a dare più fastidio è il fatto che a decidere la posizione sia stato un piccolo gruppo, domenica notte, senza consultare l’assemblea. C’erano i parlamentari della commissione Affari costituzionali (Toninelli e Crimi), ma anche Di Maio e a distanza Grillo. Tutti erano d’accordo sul fatto che sedersi al tavolo con gli altri partiti per parlare di legge elettorale sarebbe un massacro e per questo hanno scelto di chiedere il voto a qualsiasi costo. Non tutti ci stanno, ma per lo più chiedono spiegazioni perché temono di essere, come sempre, tagliati fuori.
L’obiettivo ora è quello di non bruciare le tappe e non bruciarsi nel mentre. Un po’ come sempre: stare a guardare cosa fanno gli altri e sperare di arrivare alle urne interi. La priorità è l’elaborazione del programma attraverso la piattaforma online Rousseau: Grillo ha annunciato che il primo punto che sarà discusso è l’energia e ci sarà bisogno del contributo di tutti (si spera) gli iscritti. Per il nome da lanciare come presidente del Consiglio c’è tempo: sarà votato in rete e probabilmente ci sarà la possibilità di presentare candidature spontanee, anche se la cosa più importante è che non sia una lotta al massacro. “Come si fa a mettere in discussione Di Maio?”, commentano dentro il Movimento. Qualcuno ha provato a tirare per la giacca Alessandro Di Battista, a chiedergli di tentare la sfida con il collega, ma lui non ci sta. Per questo Fico è riuscito a prendere sempre più spazio con una discussione “filosofica”, come la definiscono in molti, sulle sorti del Movimento e sull’importanza di non tradire lo spirito originario. Sembrava una questione isolata, ma di fatto sta prendendo sempre più piede sui territori e nei Meetup. Per questo il leader ha sentito il bisogno di dire la sua.
In generale l’ansia da prestazione si fa sentire. Tra Grillo che perde la pazienza pensando a ipotetici ritorni in teatro e una vittoria, ancora una volta, che potrebbe essere difficile da gestire. Anche perché il gruppo ha la testa un po’ persa e l’assemblea delle scorse ore ne è stata la dimostrazione. C’è chi parla già delle poltrone da riempire in caso di elezione (dai ministri ai sottosegretari ai tecnici) e chi, vedi i siciliani sospesi perché indagati, è preoccupato del caso firme false a Palermo. Quest’ultimo tema, presente tra gli ordini del giorno da discutere, è stato tenuto in stand-by fino alla fine ed è poi saltato tra le proteste degli interessati. Se ne riparlerà forse, ma ora il Movimento non può avere troppi fronti su cui combattere.
di Martina Castigliani | 8 dicembre 2016
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Re: Grillo e il movimento unico
Molto probabilmente la notizia c’è.
Ma se ne occupano solo i due quotidiani che fanno da cassa di risonanza per i due partiti diretti rivali del M5S.
Da La Stampa :
Caos M5S, rissa in assemblea
e alla deputata infuriata
scappa la bestemmia
ILARIO LOMBARDO
Da Il Giornale:
3 ore fa
Caos M5S, in assemblea
c'è anche chi bestemmia
Chiara Sarra
È per questo che diventa complicato interpretare quanto si legge.
Ma se ne occupano solo i due quotidiani che fanno da cassa di risonanza per i due partiti diretti rivali del M5S.
Da La Stampa :
Caos M5S, rissa in assemblea
e alla deputata infuriata
scappa la bestemmia
ILARIO LOMBARDO
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3 ore fa
Caos M5S, in assemblea
c'è anche chi bestemmia
Chiara Sarra
È per questo che diventa complicato interpretare quanto si legge.
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Re: Grillo e il movimento unico
naturalmente è una critica a Grillo che pretende di sopprimere la principale libertà della liberaldemocrazia naturalmente attraverso un'imitazione spiritosa e un bel v-day a Grillo.Sono d'accordo i pentastelle hanno raccolto la protesta poteva andare peggio
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Re: Grillo e il movimento unico
Pur essendo di csx non ho mai visto bene la demonizzazione sulla Raggi perche la demonizzazione e la delegittimazione reciproca in democrazia è pericolosa.La Raggi mi è simpatica poi bisognerà capire cosa riuscirà a fare e qui siamo sù un terreno diverso della competenza
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Re: Grillo e il movimento unico
perfetto! Sono d'accordolilly ha scritto:Pur essendo di csx non ho mai visto bene la demonizzazione sulla Raggi perche la demonizzazione e la delegittimazione reciproca in democrazia è pericolosa.La Raggi mi è simpatica poi bisognerà capire cosa riuscirà a fare e qui siamo sù un terreno diverso della competenza
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Chi c’è in linea
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