LEGGE ELETTORALE
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Re: LEGGE ELETTORALE
certamente nessuno designa alla primarie di collegio almeno fra gli elettori di csx quello che si lava i denti con la candeggina e ha in mano il libretto degli assegni
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Re: LEGGE ELETTORALE
La Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo , ma per esercitarla gli istituti di democrazia diretta devono essere resi più facilmente disponibili . Essi sono la garanzia più efficace per la democrazia e per adesso purtroppo sono messi da parte e snobbati da quasi tutti i partiti.
Non Vi sembra che questa sovranità sia piuttosto calpestata
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- il diritto di voto (art. 48 Cost.) -il cittadino vota i partiti in base ai loro programmi, ma i programmi non sono rispettati, il cittadino qualche volta sceglie il candidato del partito, ma spesso i candidati cambiano partito;
- art.71 II comma- il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta di almeno 50.000 elettori..
ma solo 1,15% la percentuale di leggi di iniziativa popolare sono approvate in via definitiva;
- - art. 75 - è indetto referendum popolare per abrogare ... su richiesta di 500mila elettori . Il referendum è valido se ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto..
Bisogna facilitare la raccolta firme e azzerare il quorum.
Non sarebbe ora di dare più spazio e più fiducia agli istituti di democrazia diretta specie in una democrazia tripolare in cui le leggi elettorali non hanno alla fine un chiaro vincitore che rappresenti la maggioranza dei cittadini?
Non Vi sembra che questa sovranità sia piuttosto calpestata
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- il diritto di voto (art. 48 Cost.) -il cittadino vota i partiti in base ai loro programmi, ma i programmi non sono rispettati, il cittadino qualche volta sceglie il candidato del partito, ma spesso i candidati cambiano partito;
- art.71 II comma- il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta di almeno 50.000 elettori..
ma solo 1,15% la percentuale di leggi di iniziativa popolare sono approvate in via definitiva;
- - art. 75 - è indetto referendum popolare per abrogare ... su richiesta di 500mila elettori . Il referendum è valido se ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto..
Bisogna facilitare la raccolta firme e azzerare il quorum.
Non sarebbe ora di dare più spazio e più fiducia agli istituti di democrazia diretta specie in una democrazia tripolare in cui le leggi elettorali non hanno alla fine un chiaro vincitore che rappresenti la maggioranza dei cittadini?
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Re: LEGGE ELETTORALE
Mattarella agli italiani:
"Non si vota senza regole"
Per il Capo dello Stato "il lavoro resta il primo problema del Paese". E rinvia ancora il voto: "Serve la legge elettorale"
di Chiara Sarra
22 minuti fa
"Non si vota senza regole"
Per il Capo dello Stato "il lavoro resta il primo problema del Paese". E rinvia ancora il voto: "Serve la legge elettorale"
di Chiara Sarra
22 minuti fa
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Re: LEGGE ELETTORALE
Il Pd rilancia il tavolo delle trattative sulla legge elettorale
Pubblicato il 03 gennaio 2017 da ansa
ROMA. – Sedersi al tavolo del Nazareno, a partire dalla proposta del Mattarellum, e fare una nuova legge elettorale “in un mese”. O, preso atto dell’indisponibilità degli altri partiti, aspettare la sentenza della Consulta sull’Italicum e andare al voto con un “doppio Consultellum”. E’ il bivio indicato dal Pd, per portare il Paese alle urne entro giugno ed evitare che la trattativa sulla legge elettorale venga usata per tenere in vita “artificialmente” la legislatura fino al 2018.
Il pressing è serrato, per scansare le secche di una discussione infinita. Perciò dal Nazareno ci si prepara a rilanciare a tutti gli altri partiti la proposta di sedersi a un tavolo e discutere nel merito, già la prossima settimana. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha ribadito che servono regole “chiare e adeguate”, con leggi elettorali omogenee per la Camera e il Senato, per poter chiamare i cittadini al voto anticipato.
Il Pd, rivendica Lorenzo Guerini, ha raccolto questo auspicio con una “iniziativa per un confronto immediato con tutte le forze politiche”, a partire dalla proposta di Matteo Renzi di tornare al Mattarellum. Ma ad ora agli atti resta la disponibilità della sola Lega, mentre Forza Italia è per il proporzionale e i Cinque stelle restano fermi sulla proposta di andare a votare, per Camera e Senato, con l’Italicum così come sarà modificato dalla Consulta.
Ma dentro Fi sono emersi i distinguo di chi, come Giovanni Toti, spinge per un asse con la Lega. E anche nelle festività sarebbero proseguiti contatti informali tra dirigenti Dem e “azzurri” sulla possibilità, partendo dal Mattarellum, di arrivare a un mix di proporzionale e maggioritario. Un fattore cruciale è rappresentato dai tempi. Perché, assicura Matteo Orfini, la maggioranza Pd è “compatta” sulla necessità di votare presto, al massimo a giugno. Mentre Fi, con Renato Brunetta, rinvia la discussione sulla legge elettorale a “dopo la sentenza della Consulta” sull’Italicum (in primavera è attesa tra l’altro la pronuncia della corte di Strasburgo che potrebbe ridare l’eleggibilità a Berlusconi).
Ma i vertici Dem vogliono accelerare (perciò proveranno anche a chiudere al più presto la partita per eleggere il sostituto di Anna Finocchiaro alla presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato) e si preparano a lanciare un invito “formale” a tutti i partiti a sedersi al tavolo della legge elettorale da subito, prima che il 24 gennaio si riunisca la Consulta.
Convincere Berlusconi, confidano nel Pd, sarebbe possibile. Se però la proposta Pd dovesse cadere nel vuoto, allora, spiega Orfini in un’intervista al Corriere della sera, si potrebbe andare a votare a giugno con “i sistemi indicati dalla Corte costituzionale”, ossia il cosiddetto Consultellum per il Senato e per la Camera l’Italicum, così come sarà modificato dalla Consulta. Le sentenze della Consulta sulle leggi elettorali, affermano nella maggioranza Dem, sono infatti “autoapplicative” e al più si potrebbe pensare a qualche aggiustamento, ma non ad aprire un dibattito “infinito”.
Ma le parole di Orfini innescano una polemica. La minoranza Pd attacca, definendo la teoria di Orfini “irragionevole” e in contrasto con l’invito del Colle ad assicurare due sistemi di voto omogenei tra le due Camere. Inoltre, afferma Miguel Gotor, evocare il voto anticipato “mina l’autorevolezza” del governo Gentiloni. “No agli ultimatum a Mattarella”, dice Alfredo D’Attorre da Sinistra italiana. E in maggioranza anche Ncd, con la capogruppo Laura Bianconi, invita il Pd a “liberare il campo da ultimatum e fughe in avanti”.
Il M5s con Luigi Di Maio invoca le urne nel 2017 (“O le istituzioni muoiono”) ma ribadisce di non volersi sedere a un tavolo sul Mattarellum. Proprio questo “sottrarsi al confronto”, replica a tutti Guerini, “significa non raccogliere l’invito di Mattarella alla responsabilità”. “Il messaggio di Mattarella – chiosa Orfini – non va solo ascoltato ma applicato”.
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Di questo passo non si farà nessuna legge elettorale e si andrà alla scadenza naturale senza una legge che permetta di governare. Se questa fosse la situazione sarebbe meglio andare a votare subito come propone il M5S ,con qls legge elettorale, votare M5S (che comprende dx,sx,centro) dandogli il 50% e poi
votare la modifica costituzionale che dia più voce agli istituti di democrazia diretta.
Pubblicato il 03 gennaio 2017 da ansa
ROMA. – Sedersi al tavolo del Nazareno, a partire dalla proposta del Mattarellum, e fare una nuova legge elettorale “in un mese”. O, preso atto dell’indisponibilità degli altri partiti, aspettare la sentenza della Consulta sull’Italicum e andare al voto con un “doppio Consultellum”. E’ il bivio indicato dal Pd, per portare il Paese alle urne entro giugno ed evitare che la trattativa sulla legge elettorale venga usata per tenere in vita “artificialmente” la legislatura fino al 2018.
Il pressing è serrato, per scansare le secche di una discussione infinita. Perciò dal Nazareno ci si prepara a rilanciare a tutti gli altri partiti la proposta di sedersi a un tavolo e discutere nel merito, già la prossima settimana. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha ribadito che servono regole “chiare e adeguate”, con leggi elettorali omogenee per la Camera e il Senato, per poter chiamare i cittadini al voto anticipato.
Il Pd, rivendica Lorenzo Guerini, ha raccolto questo auspicio con una “iniziativa per un confronto immediato con tutte le forze politiche”, a partire dalla proposta di Matteo Renzi di tornare al Mattarellum. Ma ad ora agli atti resta la disponibilità della sola Lega, mentre Forza Italia è per il proporzionale e i Cinque stelle restano fermi sulla proposta di andare a votare, per Camera e Senato, con l’Italicum così come sarà modificato dalla Consulta.
Ma dentro Fi sono emersi i distinguo di chi, come Giovanni Toti, spinge per un asse con la Lega. E anche nelle festività sarebbero proseguiti contatti informali tra dirigenti Dem e “azzurri” sulla possibilità, partendo dal Mattarellum, di arrivare a un mix di proporzionale e maggioritario. Un fattore cruciale è rappresentato dai tempi. Perché, assicura Matteo Orfini, la maggioranza Pd è “compatta” sulla necessità di votare presto, al massimo a giugno. Mentre Fi, con Renato Brunetta, rinvia la discussione sulla legge elettorale a “dopo la sentenza della Consulta” sull’Italicum (in primavera è attesa tra l’altro la pronuncia della corte di Strasburgo che potrebbe ridare l’eleggibilità a Berlusconi).
Ma i vertici Dem vogliono accelerare (perciò proveranno anche a chiudere al più presto la partita per eleggere il sostituto di Anna Finocchiaro alla presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato) e si preparano a lanciare un invito “formale” a tutti i partiti a sedersi al tavolo della legge elettorale da subito, prima che il 24 gennaio si riunisca la Consulta.
Convincere Berlusconi, confidano nel Pd, sarebbe possibile. Se però la proposta Pd dovesse cadere nel vuoto, allora, spiega Orfini in un’intervista al Corriere della sera, si potrebbe andare a votare a giugno con “i sistemi indicati dalla Corte costituzionale”, ossia il cosiddetto Consultellum per il Senato e per la Camera l’Italicum, così come sarà modificato dalla Consulta. Le sentenze della Consulta sulle leggi elettorali, affermano nella maggioranza Dem, sono infatti “autoapplicative” e al più si potrebbe pensare a qualche aggiustamento, ma non ad aprire un dibattito “infinito”.
Ma le parole di Orfini innescano una polemica. La minoranza Pd attacca, definendo la teoria di Orfini “irragionevole” e in contrasto con l’invito del Colle ad assicurare due sistemi di voto omogenei tra le due Camere. Inoltre, afferma Miguel Gotor, evocare il voto anticipato “mina l’autorevolezza” del governo Gentiloni. “No agli ultimatum a Mattarella”, dice Alfredo D’Attorre da Sinistra italiana. E in maggioranza anche Ncd, con la capogruppo Laura Bianconi, invita il Pd a “liberare il campo da ultimatum e fughe in avanti”.
Il M5s con Luigi Di Maio invoca le urne nel 2017 (“O le istituzioni muoiono”) ma ribadisce di non volersi sedere a un tavolo sul Mattarellum. Proprio questo “sottrarsi al confronto”, replica a tutti Guerini, “significa non raccogliere l’invito di Mattarella alla responsabilità”. “Il messaggio di Mattarella – chiosa Orfini – non va solo ascoltato ma applicato”.
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Di questo passo non si farà nessuna legge elettorale e si andrà alla scadenza naturale senza una legge che permetta di governare. Se questa fosse la situazione sarebbe meglio andare a votare subito come propone il M5S ,con qls legge elettorale, votare M5S (che comprende dx,sx,centro) dandogli il 50% e poi
votare la modifica costituzionale che dia più voce agli istituti di democrazia diretta.
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Re: LEGGE ELETTORALE
Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha detto che andare al voto subito con due leggi diverse non era “rispettoso”.UncleTom ha scritto:Mattarella agli italiani:
"Non si vota senza regole"
Per il Capo dello Stato "il lavoro resta il primo problema del Paese". E rinvia ancora il voto: "Serve la legge elettorale"
Sarebbe da chiedergli quanto ristettoso è stato lui nei confronti dei cittadini, quando ha promulgato la legge elettorale italicum,
fatta strumentalmente allora e rinnegata altrettanto strtumentalmente oggi.Lui, come Renzi, dava per scontato che il
senato sarebbe stato abolito o meglio non più votato dai cittadini elettori prima ancora che il popolo sovrano si pronunciasse.
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Re: LEGGE ELETTORALE
OGGI ALLA CONSULTA La legge elettorale vale solo per la Camera:
il No ha salvato il Senato elettivo. I Comitati: “Ora il proporzionale”
Gli avvocati anti-Italicum:
“Va cancellato del tutto”
|IL FATTO QUOTIDIANO |Martedì 24 Gennaio 2017
il No ha salvato il Senato elettivo. I Comitati: “Ora il proporzionale”
Gli avvocati anti-Italicum:
“Va cancellato del tutto”
|IL FATTO QUOTIDIANO |Martedì 24 Gennaio 2017
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Re: LEGGE ELETTORALE
non mi aspetto novita dalla corte costituzionale del resto il proporzionale e come il berlusconismo.Montanelli disse che gli italiani dovevano provarlo fino in fondo per capire che cosa era.Il miglior antodoto al proporzionale è il proporzionale stesso
voglio il popozzionale voglio il popozzionale
2+2 fà quattro 3 +2 fà cinquei ho avuto lo 0,1 in più ho vinto
voglio il popozzionale voglio il popozzionale
2+2 fà quattro 3 +2 fà cinquei ho avuto lo 0,1 in più ho vinto
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Re: LEGGE ELETTORALE
IlFattoQuotidiano.it / Giustizia & Impunità
Italicum, la decisione della Consulta: “Ballottaggio incostituzionale”. Ma sopravvive il premio di maggioranza
La Consulta cancella anche i capilista bloccati e ammorbidisce le multicandidature: ci si potrà candidare in più collegi, ma non si potrà scegliere il preferito (si procederà per sorteggio). Accolti in parte quindi i ricorsi presentati dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. A sollevare le obiezioni lo stesso pool di avvocat, che aveva portato gli alti giudici a smontare il Porcellum
di F. Q. | 25 gennaio 2017.
Anche l’Italicum è incostituzionale, almeno in parte: sì al premio di maggioranza, no al ballottaggio e ai capilista bloccati. E’ la decisione della Corte Costituzionale sulla legge elettorale. “All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione“. Infine le pluricandidature, bocciate per metà. In questo senso: è stata dichiarata illegittima la parte che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. Resterà il sorteggio che deciderà dove il capolista dovrà essere eletto. “E’ stato fatto il minimo indispensabile – è il primo commento di Vincenzo Palumbo, uno dei legali ricorrenti – Io avrei voluto che questa legge elettorale, fatta con un procedimento di dubbia costituzionalità che ha messo tra parentesi la rappresentatività del Paese, fosse eliminata. Così non è stato, la Corte ci spiegherà perché”. Secondo un altro avvocato, Roberto Lamacchia, “un buon risultato anche se si poteva fare di più”. Per il legale “ha prevalso il concetto del valore della rappresentanza dei cittadini e l’importanza del loro voto. Forse si è persa l’occasione per affossare definitivamente una legge che a nostro avviso era antidemocratica. Ma tutto sommato è un risultato positivo”.
Italicum, la decisione della Consulta: “Ballottaggio incostituzionale”. Ma sopravvive il premio di maggioranza
La Consulta cancella anche i capilista bloccati e ammorbidisce le multicandidature: ci si potrà candidare in più collegi, ma non si potrà scegliere il preferito (si procederà per sorteggio). Accolti in parte quindi i ricorsi presentati dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. A sollevare le obiezioni lo stesso pool di avvocat, che aveva portato gli alti giudici a smontare il Porcellum
di F. Q. | 25 gennaio 2017.
Anche l’Italicum è incostituzionale, almeno in parte: sì al premio di maggioranza, no al ballottaggio e ai capilista bloccati. E’ la decisione della Corte Costituzionale sulla legge elettorale. “All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione“. Infine le pluricandidature, bocciate per metà. In questo senso: è stata dichiarata illegittima la parte che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. Resterà il sorteggio che deciderà dove il capolista dovrà essere eletto. “E’ stato fatto il minimo indispensabile – è il primo commento di Vincenzo Palumbo, uno dei legali ricorrenti – Io avrei voluto che questa legge elettorale, fatta con un procedimento di dubbia costituzionalità che ha messo tra parentesi la rappresentatività del Paese, fosse eliminata. Così non è stato, la Corte ci spiegherà perché”. Secondo un altro avvocato, Roberto Lamacchia, “un buon risultato anche se si poteva fare di più”. Per il legale “ha prevalso il concetto del valore della rappresentanza dei cittadini e l’importanza del loro voto. Forse si è persa l’occasione per affossare definitivamente una legge che a nostro avviso era antidemocratica. Ma tutto sommato è un risultato positivo”.
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Re: LEGGE ELETTORALE
ma il capolista del collegio sarà eletto con le preferenze oppure no?è questo che non si capisce bene
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Re: LEGGE ELETTORALE
NEL POZZO NERO SOTTO LE MACERIE
MA IL SALUMIERE DI CORSO MAGENTA DOVE VUOLE ARRIVARE??????????
http://video.espresso.repubblica.it/pal ... =HEF_RULLO
MA IL SALUMIERE DI CORSO MAGENTA DOVE VUOLE ARRIVARE??????????
http://video.espresso.repubblica.it/pal ... =HEF_RULLO
Chi c’è in linea
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