Fermate il treno, voglio scendere.

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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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MA CHI ERA IN QUEGLIA ANNI IL CAPO DI ANGELINO ALFANO?????

PERCHE' GLI HA LASCIATO MANI LIBERE???????????????????????






"Così in tre anni il partito di Alfano ha messo le mani su tutti i Cie"

Nel 2016 arrivi record per Italia: sbarcati 181mila immigrati. La Lega accusa il partito di Alfano: "Controlla i centri d'accoglienza per intascare fondi pubblici"



Franco Grilli - Sab, 14/01/2017 - 12:45

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"Il business dell'immigrazione è interamente nelle mani del Nuovo Centrodestra".


L'accusa è pesantissima e arriva dalla Lega Nord. "In soli tre anni il partito di Angelino Alfano, come una piovra - tuona il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga - ha messo i suoi tentacoli su tutti i principali centri d'accoglienza del Paese intascando fondi pubblici e assumendo dipendenti che in tempo di elezioni dovevano trasformasi in voti". Per questo motivo i parlamentari del Carroccio hanno deciso di presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell'ex titolare del Viminale che con l'avvicendamento di Paolo Gentiloni a Palazzo Chgi ha traslocato alla Farnesina.

Nei giorni scorsi Frontex ha reso noto un dato preoccupante. Nello scorso anno, in Italia, sono arrivati ben 181mila immigrati, un record assoluto, quasi la metà dei nuovi nati, che a loro volta sono per un quarto stranieri. In generale, invece, la cifra complessiva dei migranti che hanno raggiunto l'Europa nel 2016 è stata pari a 364 mila, circa due terzi in meno rispetto all'anno precedente, in seguito alla "chiusura" della rotta balcanica e degli arrivi sulle isole greche in seguito all'accordo tra l'Unione europea e la Turchia sulla gestione dei flussi, in vigore da marzo. L'aumento degli arrivi in Italia, secondo l'agenzia europea di gestione delle frontiere esterne, "riflette l'aumento della pressione migratoria dal continente africano, soprattutto l'Africa Occidentale. Gli sbarchi in Grecia sono al contrario crollati del 79% a 182.500".


Secondo il partito guidato da Matteo Salvini, la colpa di Alfano non è solo di non aver contrastato gli sbarchi, ma addirittura di aver messo le mani su questo business. L'accusa è diretta al Nuovo centradestra senza far nomi e cognomi. Ma, secondo Fedriga, il partito dell'ex ministro dell'Interno gestirebbe "tutti i principali centri d'accoglienza del Paese". In questo modo, è sempre l'accusa mossa dal Carroccio, i neo centristi possono intascarsi i fondi pubblici e assumere "dipendenti che in tempo di elezioni" si trasformano in voti. Fedriga chiede a tutte le forze politiche che siedono in parlamento di "firmare la mozione per mandare a casa il capo di Ncd". "È inaccettabile che Alfano ci rappresenti in tutto il mondo come ministro degli Esteri quando il suo partito pensa solo a intascare soldi sulla pelle degli immigrati - conclude il leghista - se il nostro appello cadrà nel vuoto sarà la dimostrazione che non solo Ncd, ma anche le altre forze politiche, sono conniventi con un sistema finalizzato a favorire i compagni di merenda e non affrontare il problema dell'immigrazione".
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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ASPETTANDO CHE LA POLVERIERA ITALIA SALTI IN ARIA.



C’E’ DA CHIEDERSI DOVE E QUANDO SI VERIFICHERA’ IL CORTO CIRCUITO CHE FARA’ PARTIRE L’INCENDIO CHE METTERA’ A SOCQUADRO E IN GINOCCHIO IL BEL PAESE.

CI SI GIRA INTORNO CON I METODI DI SEMPRE, ANCHE CON IL NUOVO MINISTRO DELL’INTERNO, MINNITI.

MA NON SI VUOLE ANDARE A FONDO PER VERIFICARE LO STATO DELL’ARTE DELL’IMPIANTO IMMIGRAZIONE, E SANARE I SUOI PUNTI DEBOLI, CHE PROVOCHERANNO DI CERTO IL CORTO CIRCUITO.

I SEGNI DI UN’IMPIANTO COMPLETAMENTE LOGORO CI SONO TUTTI.

MA PREVALE SEMPRE E COMUNQUE L’ITALICO: TIRIAMO A CAMPARE, E SPERIAMO!!! SPERIAMO CHE TUTTO SI AGGIUSTI!!!!

SIA NELLA CLASSE DIRIGENTE, CHE NELLA POPOLAZIONE RASSEGNATA ED IMPOTENTE, SI SPERA SEMPRE IN UN’INTERVENTO MAGICO DELLA FATA SMEMORINA.

LA FATA SMEMORINA- BIBBIDI, BOBBIDI, BOO.
https://www.youtube.com/watch?v=3SmKu95-3Xg

LA STRAGARANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALICI E’ FERMA(PURTROPPO) ALLA FATA SMEMORINA E A BIBBIDI, BOBBIDI, BOO.
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Migranti, dalla Sicilia al Veneto: il business dei centri d’accoglienza è nelle mani del Nuovo Centrodestra

Cronaca

A tre anni dalla scissione con il Pdl il partito del ministro Angelino Alfano è riuscito a proiettare il suo simbolo sulle principali strutture che lungo lo Stivale si occupano di rifugiati. Centri richiedenti asilo, di prima accoglienza, di accoglienza straordinaria, da Catania a Venezia, passando per Foggia, Crotone e la Campania: sono decine le strutture che si occupano della gestione dei migranti intascando in cambio fondi pubblici e assumendo dipendenti che in tempo di elezioni si trasformano in voti. Soprattutto per gli uomini di Ncd
di Giuseppe Pipitone | 14 gennaio 2017

commenti (372)
 12 mila

Più informazioni su: Angelino Alfano, Cara di Mineo, Centri di Accoglienza, Lampedusa, Mafia Capitale, Nuovo Centrodestra


Il caso più famoso è quello di Mineo, dove ai dipendenti del centro per richiedenti asilo veniva chiesto di iscriversi al Nuovo Centrodestra. Ma c’è anche Benevento, dove un ex consigliere comunale di Ncd gestisce 12 strutture di accoglienza e si faceva fotografare a bordo di fiammanti Ferrari o in compagnia del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano. Può vantare un’istantanea direttamente col ministro Angelino Alfano, invece, Leonardo Sacco, dirigente della Confederazione nazionale della Misericordia, che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto. Pochi mesi dopo quello scatto con il leader di Ncd la Confederazione di Sacco è sbarcata a Lampedusa a gestire il nuovo Cpsa, la cui direzione era stata in un primo momento affidata a Lorenzo Montana, suocero di Alessandro Alfano, e cioè il fratello dell’ex ministro dell’Interno. Poi ci sono le cooperative bianche, travolte in tutte Italia dalle inchieste giudiziarie più disparate, ma accomunate soprattutto da due caratteristiche: si occupano di accoglienza generando fatturati a sette cifre e sono in qualche modo sempre riconducibili a Ncd.


“Sostanzialmente possiamo parlare di scambio di voti


A tre anni dalla scissione con il Pdl, infatti, il partito di Alfano è riuscito a proiettare la sua ombra sulle principali strutture che lungo lo Stivale si occupano di accoglienza. Centri richiedenti asilo, di prima accoglienza, di accoglienza straordinaria, da Catania a Venezia, passando per Foggia, Crotone e la Campania: sono decine le strutture che si occupano della gestione dei migranti intascando in cambio fondi pubblici. Tra queste, le realtà che sono vicine a uomini di Ncd si sprecano. Lo schema è semplice e simile un po’ ovunque: le società vincono gli appalti delle prefetture per gestire i centri, incassano i contributi statali, assumono dipendenti indicati – spesso – dai ras della politica locale, che quindi passano all’incasso in tempo di elezioni. “Il tema fondamentale di tutta questa vicenda sono le assunzioni di personale. In un’area dove 50 voti eleggono un sindaco. Sostanzialmente possiamo parlare di scambio di voti“, è una delle tante dichiarazioni messe a verbale da Luca Odevaine, l’uomo che gestiva il business dell’immigrazione per conto di Mafia capitale.




Prossimo Capitolo
2. LO SCHEMA MINEO, DOVE CHIEDEVANO LA TESSERA NCD
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IL SALUMIERE,.....A TEMPO LIBERO PESCATORE DI MERLI.


Se non ci fossero i migranti, il salumiere di Corso Magenta avrebbe ascolto politico???




Migranti, Salvini come Trump: "Chiuderei le frontiere anche domani"
23/32


Tgcom24

Redazione Tgcom24

6 ore fa

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"Chiuderei le frontiere? Potessi farlo, anche domani mattina. Ne sono entrati anche troppi. Chi ha il permesso di entrare in casa mia ci entra, ma non con il barcone. Tutti gli altri devono essere rimpatriati". Lo ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. "Quando saremo al governo chiederemo a chi di dovere, se ci sono dei Paesi a rischio adotteremo delle misure tempestive. Trump ha portato alle logiche conseguenze il programma di Obama".
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE


TENERE ALTO IL LIVELLO DI ODIO E DI SCONTRO.

RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE, MAI.

E PERCHE' DOVREBBERO RISOLVERE IL PROBLEMA?????

MANCHEREBBERO I FONDAMENTI PER LA PROPAGANDA INFINITA.

SOPRATTUTTO ORA CHE IL CD E' TEMPORANEAMENTE IN VANTAGGIO NEI SONDAGGI.

SILVIOLO PENSA DI RIDIVENTARE PREMIER.

E I GIORNALAI, LO APPOGGIANO.

LUI E IL SALUMIERE DI CORSO MAGENTA.





Migranti, sbarchi da record:
in un solo mese 10mila arrivi


Dall'inizio del 2017 sbarcati 9.359 migranti, in aumento del 55% rispetto ai 6.030 dello stesso periodo del 2016

di Luca Romano

1 ora fa
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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MO’ AMO RISORTO ER PROBLEMA. MO’ ARRIVA LA MARINE……..



Migranti, Le Pen al confine italo-francese: "Roma supina ai diktat Ue"
La Le Pen a Mentone per incontrare la polizia di frontiera. E da lì lancia accuse pesanti all'Italia: "Necessario cambiare radicalmente politica"


A SUPI’ VIE’ QUA’ TU A DEMOLI’ LA MAFIA E LA ‘NDRANGHETA CHE CE FANNO LO BBONO MERCATO……..ATTENTA AD ANGELI’……





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Migranti, Le Pen al confine italo-francese: "Roma supina ai diktat Ue"
La Le Pen a Mentone per incontrare la polizia di frontiera. E da lì lancia accuse pesanti all'Italia: "Necessario cambiare radicalmente politica"

Fabrizio Tenerelli - Mar, 14/02/2017 - 10:39
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Mentone - "Finché le autorità italiane saranno supine al diktat dell'Unione Europea sarà impossibile eliminare il problema dell'immigrazione clandestina, l'unico mezzo per regolare il fenomeno è un accordo bilaterale fra Italia e la Francia per intercettare le navi dei migranti, metterle in sicurezza e riportarle indietro".

Marine le Pen, leader del Front National, parla di immigrazione clandestina, fuori dalla frontiera franco italiana di Menton, al confine con Ventimiglia. E lì bacchetta l'Italia.
Ieri pomeriggio,dopo aver reso omaggio alle vittime dell'attentato del 14 luglio sulla Promenade des Anglais di Nizza, la leader del partito di estrema destra francese, candidata alle presidenziali del 23 aprile, ha incontrato gli uomini della "Police aux frontieres". "È necessario cambiare radicalmente politica perché ogni volta che un clandestino posa piede sulle rive dell'Ue, ce ne sono almeno altri dieci che tentano di fare la stessa cosa - ha aggiunto la Le Pen - con l'esito catastrofico che tutti conosciamo perchè tremila morti nel mar Mediterraneo sono un dramma umano insormontabile". La candidata dell'estrema destra ha dunque sottolineato come ci siano "terroristi che si infiltrano nei flussi di migranti e lo fanno essenzialmente su ordine dello Stato Islamico. Il controllo delle frontiere è una condizione sine qua non nella lotta al terrorismo".
In merito alle cifre dei passaggi alla frontiera franco italiana, la Le Pen ha evidenziato che si tratta di "dati inquietanti". "Il numero di clandestini è raddoppiato rispetto all'anno scorso. Ci sono, dunque, tutte le ragioni per presumere che dalla prossima primavera o estate ci sia un aggravamento dei flussi - ha continuato - è stato, poi, accertato che la maggior parte di questa gente proviene dai Paesi Africani, soprattutto Tunisia, Algeria e Magreb o Afganistan. Persone che vengono in Europa in cerca di avventura e che non hanno i requisiti per ricevere il diritto di asilo. Senza contare che quasi il novantacinque per cento sono uomini. Dunque, ci troviamo di fronte a una immigrazione di tipo economico".
Sul contadino francese accusato di aver fatto espatriare clandestinamente in Francia circa duecento migranti a scopi umanitari, e per questo motivo condannato dal tribunale di Nizza a soli 3.000 euro di multa, l'esponente del Front National ha commentato: "Quell'uomo resta un passeur. Gente che si fregia di considerazioni umanitarie, ma che in realtà è militante dell'estrema sinistra. Persone che lottano contro la nazione, le frontiere e i diritti del popolo francese a proteggersi, spinte da motivi ideologici e non umanitari".
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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ASPETTANDO CHE SCOPPI IL BUBBONE, I CAMERATI SI DANNO DA FARE




Migranti devastano traghetto
Furti e molestie ai passeggeri


Circa 60 immigrati scatenano l'inferno sul Tirrenia sulla tratta Cagliari-Napoli. Distrutte sale e assaltate le cabine

di Claudio Cartaldo

2 ore fa
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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UN ELEMENTARE PROBLEMA DI FISICA.
SE SI CONTINUA A RIEMPIRE DI ACQUA UN BICCHIERE, QUANDO E’ COLMO, L’ACQUA IN ECCESSO FUORIESCE DAL CONTENITORE.

SOLITAMENTE, GLI UOMINI, EVITANO CON CURA CHE L’ACQUA FUORIESCA DAL BORDO DEL BICCHIERE.

NON ALTRETTANTO AVVIENE NELLA SOCIETA’ ITALIANA CON I SUOI MOLTEPLICI PROBLEMI.

QUELLO DEGLI IMMIGRATI E’ UNO DI QUESTI.






Firenze, l’occupazione di 40 giorni dei 90 somali nel palazzo dei gesuiti e il prete amico di Martini solo a difenderli

Cronaca
Un gruppo di migranti vive nella sede della Compagnia del Gesù dal 17 gennaio, dopo l'incendio del capannone di Sesto Fiorentino dove morì uno di loro. Da allora il conflitto è tra legalità e solidarietà. Da una parte Comune e Diocesi che rimangono in silenzio e non cercano una soluzione, dall'altra padre Brovedani, unico gesuita in città, che si è opposto all'intervento della polizia per lo sgombero: "Prima viene la persona"
di Carlo Giorni | 2 marzo 2017

Nel palazzo dei gesuiti di via Silvio Spaventa, a Firenze, dal 17 gennaio va in scena un conflitto tra legalità e solidarietà. Una novantina di somali, capitanati dal leader del movimento di lotta per la casa Lorenzo Bargellini, nipote dell’ex sindaco Piero Bargellini, hanno occupato la sede della comunità dei gesuiti. Una sede grande circa 3500 metri, al centro di una trattativa con i cinesi dell’università Tongij di Shangai, ritenuto il più grande politecnico della Cina. I somali provenivano da Sesto Fiorentino, dove vivevano nel capannone ex Aiazzone, che ha preso fuoco provocando la morte orribile del somalo Ali Muse. Ma dopo un mese e mezzo i somali sono ancora lì, in stato di occupazione, e le istituzioni, a cominciare dal sindaco renziano Dario Nardella, tacciono per una ragione, sostengono, di rispetto della legalità: l’occupazione della sede dei gesuiti è un reato e quindi con i somali non ci parlano finché non alzeranno bandiera bianca o non sgombereranno.

Ma fin dal primo momento dell’occupazione padre Ennio Brovedani, 73 anni, l’unico gesuita rimasto a Firenze come direttore dell’istituto culturale Stensen, amico del cardinale Carlo Maria Martini e di Romano Prodi, si è opposto a richiedere alla questura lo sgombero forzato del palazzo occupato. “Non potevo oppormi all’occupazione. È prevalso in me quel sentimento di pastoralità che dovrebbe caratterizzare ogni uomo di fede e a maggior ragione ogni religioso e sacerdote: prima di tutto la persona e poi anche la legalità (palesemente infranta). Senza legalità, infatti, non è possibile alcuna integrazione e convivenza civile”, ha spiegato padre Brovedani a Toscana oggi, settimanale delle diocesi toscane.
Sul gesuita e il suo no allo sgombero pesa anche l’appello di papa Francesco all’accoglienza dei migranti. Padre Brovedani deve aver intuito la trappola: se avesse chiesto lo sgombero avrebbe dato il là alla facile propaganda di Matteo Salvini: “Papa Francesco chiede di accogliere gli immigrati ma i gesuiti chiedono lo sgombero dei somali”.

Così padre Brovedani è rimasto solo. La città di La Pira e don Milani, di padre Balducci e del cardinale Silvano Piovanelli, che nel luglio del 2000 espresse solidarietà ai somali riuniti in segno di protesta sotto una tenda, installata in piazza Duomo, si è chiusa a riccio. Nel 2000 ci fu almeno l’ira di Oriana Fallaci che dalla tenda dei somali trasse ispirazione per il suo La rabbia e l’orgoglio”. Questa volta silenzio, indifferenza. Nessuno alza il telefono per esprimere solidarietà al gesuita o prospettare una qualche via di uscita.
La legalità, prima di tutto. Anche dalla Curia il cardinale Giuseppe Betori ha fatto sapere che quell’occupazione non lo riguarda. Che quindi non ha alcuna intenzione di entrare “nel merito della vicenda specifica, che è al di fuori della responsabilità della diocesi, avendo come protagonisti le istituzioni civili e i religiosi Gesuiti, proprietari dell’immobile, che si esprimono attraverso i propri Superiori, i quali non rispondono al vescovo, ma direttamente alla Santa Sede”.
Una prosa legalista che collide con quella solidale di padre Brovedani che ribadisce sì l’importanza del rispetto delle regole ma anche “l’attenzione alle necessità e ai bisogni più urgenti dei somali. Devo cioè chiedere a loro, prima di tutto: “Come stai? Di cosa hai bisogno?”. E aggiunge, il gesuita, che occorre evitare un conflitto di valori: “Tra i valori perseguiti (nella fattispecie la legalità) e i valori eventualmente violati dalle possibili conseguenze dell’agire secondo i requisiti della legge”. Che in definitiva occorre “convincere, mai vincere”.
Intanto però i giorni passano, i somali restano lì, “asserragliati” nel palazzo dei gesuiti, mentre la politica tace. Padre Brovedani, che si è incontrato nei giorni scorsi, con i vertici romani dei gesuiti, ha avuto l’avallo per la sua linea di intervento basato sulla ricerca di “una risoluzione ragionevole della situazione, che concili da un lato l’esigenza istituzionale del rispetto della legalità e dall’altro eviti un ulteriore svilimento della dignità dei rifugiati”.
Quindi no allo sgombero con la forza, sì al dialogo, ai piccoli passi. Il primo risultato ottenuto dal gesuita è la definizione, su incarico del prefetto Alessio Giuffrida e in collaborazione con il capo della comunità somala Osman Gaal, di una lista di 26 occupanti, che si sono detti disponibili a lasciare l’Italia. Altri somali potrebbero entrare nel percorso Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati. Obiettivo: arrivare ad un numero limitato di somali, al massimo una ventina, che potrebbero essere accolti dai comuni dell’area fiorentina.
Per padre Brovedani la politica – spiega – è la ricerca “di un metodo, cioè di una strada”. Magari lunga, complessa. Una strada, però. Non il muro eretto da Firenze
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LA VOX POPULI DELL'ARTICOLO PRECEDENTE


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03 ... i/3421368/



IN PILLOLE

futurodal2017 • 35 minuti fa
leggendo i commenti qui sotto mi rendo conto, io italiano che non vivo piú in Italia da 45 anni, a che livello di degrado culturale e sociale é precipitato questo popolo.

△ ▽

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antares • un'ora fa
Chissà se padre Brodani spende tanto fiato quando ci sono famiglie senza casa che occupano immobili e vengono sgomberati senza pietà comprese le donne incinta e i bambini. Solidali bisogna essere a prescindere e se la legalità si applica anche sui barboni non vedo perchè i somali in questo momento vengono trattati come una categoria privilegiata.Poi ci lamentiamo se Salvini diventa maestro di musica. Sono proprio questi atteggiamenti a farlo assurgere a leader delle masse.

△ ▽

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Sartori Amaranto • un'ora fa

"...i somali sono ancora lì, in stato di occupazione, e le istituzioni, a cominciare dal sindaco renziano Dario Nardella, tacciono per una ragione, sostengono, di rispetto della legalità: l’occupazione della sede dei gesuiti è un reato e quindi con i somali non ci parlano finché non alzeranno bandiera bianca o non sgombereranno...."

A riprova che le "istituzioni" italiane hanno sempre meno autorita' e di conseguenza sempre meno credibilita'.
Questi CLANDESTINI, perche' tali sono almeno fino quando non gli viene riconosciuto ufficialmente lo status di profugo avevano gia' in precedenza occupato ABUSIVAMENTE da due anni un capannone (che poi e' bruciato, quello che cita l'articolo).
Il tutto gia' allora nel silenzio complice delle autorita'.
Questa volta, questa gente disperata, ha pensato bene di occupare (di nuovo abusivamente) un'altra struttura.
E la risposta dello stato qual e'?: "Con voi non ci parlo finche' non ve ne andate (gne gne)"?
Se un australiano legge tutto questo e' probabile che si rotoli per terra dalle risate.

Quando la maggior parte delle istituzioni manifestano inettitudine, mancanza di autorita', corruzione, significa che si sta andando verso la deriva dello stato stesso.
E' gia' successo nella storia, e quando viene a mancare l'autorevolezza dello Stato questo vuoto, presto o tardi, qualcuno con l'appoggio della gente esaperata lo vuole colmare: Governo Facta, Repubblica di Weimar, Regno di Nicola II..


Ma dove stiamo andando?

2 △ ▽

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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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RI REPETITA IUVANT



La menzogna è il grande protagonista del discorso pubblico contemporaneo.

La sua presenza nella società è generalizzata e pervasiva.

Non è difficile capire perché.

Un tempo le verità incoffessabili del potere potevano agevolmente essere coperte dal segreto (gli arcana imperii).

Oggi, nell’epoca dei mezzi di comunicazione di massa e della politica medializzata, il silenzio e il segreto sono armi spuntate.

Perciò, quando serve(e serve sempre più spesso) la verità deve essere occultata o neutralizzata in altro modo.

Quindi si offrono versioni di comodo dei fatti, si distrae l’attenzione dei problemi reali dando il massimo rilievo a questioni di scarsa importanza, si inventano pericoli e nemici inesistenti per eludere quelli veri.

Ma soprattutto, le verità scomode vengono neutralizzate riformulandole in maniera appropriata.

Il terreno principale su cui oggi viene combattuta la guerra contro la verità è quello del linguaggio.

Si tratta di convincere l’opinione pubblica dell’utilità di una guerra o dell’opportunità di politiche economiche socialmente inique , si tratti di tranquillizzarla sul surriscaldamento del pianeta o persuaderla della inevitabilità degli omicidi sul lavoro, le cose non cambiano: il potere delle parole risulta decisivo per la costruzione del consenso.




Castenaso, i militati alla festa del Pd: "Uccidiamo tutti gli immigrati"


In un servizio di Piazza Pulita diversi militanti del Pd espongono il loro pensiero sull'immigrazione e sull'accoglienza
Gabriele Bertocchi - Sab, 04/03/2017 - 11:49
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Immigrazione e accoglienza, temi che dividono la politica italiana. La destra è copntro, la sinistra invece a favore.

Uno schema che si ripete giorno dopo giorno. Ma se non fosse sempre così? Basta fare un viaggio a una festa dell'Unità del Pd, come quello compiuto da Alessio Lasta per Piazza Pulita, "infiltrato" nella sede di Castenaso a Bologna, per comprendere come questi due temi siano indigesti anche ai vecchi rossi, ora piddini.

"Nel Pd si parla leghista"

Nel servizio del 2 marzo andato in onda su Piazza Pulita, il programma televisivo di approfondimento politico condotto da Corrado Formigli, viene documentato il pensiero di alcuni militanti del Pd sul tema di immigrazione e accoglienza. Durante la festa dell'Unità, vengono intervistati diversi signori, quelli che un tempo "votavamano sempre Rifondazione". Un signore lo ammette con orgoglio: "Da quando sono nato ho sempre votato sinistra". Affermazione che però pare smenticìta da quella di un altro compagno: "L'immigrazione è troppa, che vadano a casa loro".



Ma come? Non erano di sinistra da una vita? "Ma quale sinistra?" interviene un altro piddini. "La sinistra non esiste più". Poco ma sicuro, basti pensare che ci si trova a Castenaso, feudo rossissimo di Bologna. Ma il bello, come spesso accade, deve ancora venire. Un altro ammette: "Se entra un ladro in casa gli sparo in fronte". L'amico, seduto al suo fianco, rincara la dose: "Non ho paura, ho nove fucili e 4mila cartucce". E tra le risate dei compagni, aggiunge: "Prima che mi prendono ne lascio secchi a terra così tanti".

Un discorso che sfocia in ciò che la destra chiede da anni, la certezza della pena. "Vero, la destra è stata al governo vent'anni ma non ha fatto nulla". Al tavolo fanno un esempio: "Guardi gli zingari, nemmeno Mussolini è riuscito a mandarli via". Dalla legittima difesa, agli zingari, fino a parlare di Salvini. Anche qui idee diverse: "Non lo voterei mai" ammette un signore. Ma l'amico interviene: "Su certe cose son d'accordo con lui: ammazzare tutti gli immigrati". Anzi, precisa: "Al rumeno che ha rubato, lo seppelisci con un escavatore e nessuno lo trova", conclude tra le risate della tavolata.

Il comunicato del Pd

Il servizio di Piazza Pulita ha sollevato molte polemiche, tanto da spingere il partito a un comunicato stampa in cui si dissocia dai protagonisti di quelle affermazione e si mette in dubbio la professionalità della redazione del programma televisivo: "In merito al servizio girato alla nostra Festa dell'Unità andato in onda su Piazza Pulita ieri sera, il Partito Democratico di Castenaso si dissocia dalle dichiarazioni di alcuni intervistati che non sono in linea con la storia e i valori del nostro Partito, a livello locale e nazionale. La troupe ha raccolto interviste per oltre un'ora, scegliendo poi legittimamente di estrapolare solo quelle dichiarazioni, personali e deprecabili, da parte di cittadini che non sono né iscritti né militanti attivi del Pd di Castenaso, in una Festa che per sua natura è e rimane aperta a tutti. Il disagio tra i cittadini in merito al tema della sicurezza si affronta con proposte concrete, come sta facendo l'amministrazione del Sindaco Sermenghi sostenuta dal nostro Partito, senza dare spazio a generalizzazioni arbitrarie e a derive razziste che non trovano né troveranno mai cittadinanza nella comunità di Castenaso".




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venerdì.
In merito al servizio girato alla nostra Festa dell'Unità andato in onda su Piazza Pulita ieri sera, il Partito Democratico di Castenaso si dissocia dalle dichiarazioni di alcuni intervistati che non sono in linea con la storia e i valori del nostro Partito, a livello locale e nazionale.
La troupe ha raccolto interviste per oltre un'ora, scegliendo poi legittimamente di estrapolare solo quelle dichiarazioni, personali e deprecabili, da parte di cittadini che non sono né iscri...



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