mariok ha scritto:I dati di oggi sull'ulteriore aumento del debito pubblico e sulla diminuzione delle entrate ci avvicinano ancora di più alla Grecia.
Ma siamo proprio sicuri che questi tecnici ne capiscono?
La gestione dello Stato italiano richiede 700 miliardi anno, cosi ripartiti.
|…………Da…….…|……..Da entrate……….|
|……..prestiti…..|...dirette e indirette…|
|-----------------|------------------------|
|……….300..…...|……………400….……….…|
0…………………..300……………………………700
Nella partita di giro tra il denaro che riceviamo e quello che restituiamo, gli interessi che riconosciamo a chi ci presta i soldi, vanno a sommarsi nel debito pubblico.
Diventa subito evidente che la prima operazione da farsi è quella ridurre i costi del fabbisogno del condominio Italia.
I tagli, che devono essere mirati, verificando di non far chiudere aziende che forniscono lo Stato, creando di conseguenza ulteriore disoccupazione che produce a sua volta un calo dei consumi interni, dovevano essere attivati subito e non sei mesi dopo.
La situazione era drammatica a novembre quanto è drammatica oggi.
La legge anticorruzione doveva essere varata subito al fine di ridurre il fabbisogno annuo della PA di 100 mld.
In questo caso, sarebbe già sceso a 600 mld anno.
La gestione della sanità è oscena è c’è da chiedersi quanto riuscirà a tagliare Bondi. I prezzi di fornitura alla sanità, almeno negli ultimi 40 anni,sono stati caricati del 300 -500 per cento per tenere conto del ritardato pagamento della PA e delle mazzetta da distribuire ai vari funzionari. Un taglio sensibile anche in questo caso doveva partire subito sei mesi fa in parallelo agli altri provvedimenti.
Destra e sinistra erano d’accordo che si potevano ricavare subito 300 miliardi dalla vendita di beni dello Stato. In parte dovevano essere immessi nel mondo del lavoro per sostenere le entrate e in parte dovevano servire per il pagamento dei titoli in scadenza.
L’importo delle entrate dirette dipende in prevalenza dalle aziende e dai lavoratori. Diventa immediatamente chiaro che da subito dovevano essere salvaguardati aziende e lavoratori occupati per tentare di mantenere intatto il gettito di 400 mld senza ricorrere all’aumento delle tasse.
I prestiti privati e internazionali dovevano essere almeno nei primi due anni sostituiti da una patrimoniale da applicarsi alla fascia alta che detiene il 10 % degli italiani.
Non ci vengano a raccontare i professori che non sapevano dello scandalo ritornato in auge in questi giorni sui fondi europei giacenti nelle nostre banche e spesi solo per il 9 %, perché capitali consistenti versati in banca fruttavano sostanziosi interessi da spartire tra la casta.
A Milano le sa anca quel che mena el ges e i sass de piasa del Dom. In pratica lo sapevano tutti tranne il Prof. Monti milanese di adozione.
Questi soldi sbloccati potevano essere immessi subito sul mercato del lavoro per far ripartire da subito l’economia, già sei mesi fa.
Avendo poi più tempo a disposizione molti altri soldi potevano essere recuperati.
Quando un Paese è veramente a rischio di default, come ha insistito chi doveva farci digerire l’indigeribile del fallimento dei politici, non ha bisogno di bombardieri F35 e di mantenere soldati sparsi in tutto il mondo.
Saremmo dovuti fallire veramente e toccare direttamente con mano per renderci effettivamente conto delle spese inutili?