Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
COME SI CURA QUESTO MALE ITALICO?????
Vitalizi, quando nel 2011 Razzi disse a Barbato: “Ti manca meno di un anno. Fatti li cazzi tua e andiamo avanti”
VIDEO:
di Gisella Ruccia | 21 febbraio 2017
read:http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... i/3406208/
“A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Te lo dico da amico. Fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni. E andiamo avanti”. Sono ormai diventate un cult le parole pronunciate dal senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, quando nel 2011, ripreso con una telecamera nascosta dall’ex deputato dell’Italia dei Valori, Francesco Barbato, spiegò con dovizia di dettagli il suo passaggio dalla trincea di Di Pietro a quella di Berlusconi il 14 dicembre 2010. Il salto della quaglia avvenne in compagnia di Domenico Scilipoti: entrambi dell’Idv, fornirono al Cavaliere i voti necessari alla sopravvivenza del suo governo. Il filmato fu mandato in onda il 7 dicembre 2011, durante la trasmissione “Gli intoccabili” di Gianluigi Nuzzi, regalando perle anche ruspanti che hanno contribuito a cesellare il personaggio crozziano di Razzi. Alle domande del dipietrista Barbato, l’attuale senatore di Fi motivò il suo gesto così: “Io quando non ero ancora nel coso del vitalizio, non avevo ancora la pensione. Dieci giorni mi mancavano e per dieci giorni mi inculavano”. Papale papale, il parlamentare non voleva mettere a rischio il suo vitalizio, nonostante nei mesi e negli anni successivi abbia sempre smentito un interesse alla pensione parlamentare. Il 27 aprile 2014, durante la trasmissione Lo Schiaffo (Class Tv), a Marco Gaiazzi, che lo incalzò sul video di Barbato, rispose candidamente: “Io del vitalizio non sapevo nemmeno cosa significava. In quel filmato lo citavo perché me l’avevano “imparato” i miei colleghi“. E qualche giorno fa, ospite di “I Fatti e le Opinioni” (Rete8), ha sottolineato: “Io sono contrario al vitalizio, tanto c’ho 41 anni di contributi per aver lavorato in Svizzera. A me non spaventa lavorare“. Dichiarazioni che stridono con le rivelazioni carpite da Barbato: “Io c’ho 63 anni. Dove vado a lavorare io? In Italia non ho mai lavorato, che lavoro vado a fare? Io penso anche per i cazzi miei, non me ne frega, perché Di Pietro pensa anche ai cazzi suoi. Mica pensa a me“. Non è forse cambiata in questi anni l’opinione che Razzi ha dei colleghi politici. Su Rete8, infatti, ha accusato il M5S di non voler andare al voto al fine di maturare il diritto al vitalizio (“Nessuno vuole andare a votare”). Sei anni fa esortò “il caro amico” Barbato, svelando un parere tranchant sui parlamentari: “Anche a te manca meno di un anno. Meno di un anno ed entra il vitalizio. Che caXXo te ne fotte, dico io. Tanto ‘chisti’ so’ tutti malviventi. Questi pensano solo ai cazzi loro. A te non ti pensa nessuno, te lo dico io, caro amico. Te lo dico da amico. Questi, se ti possono inculare, ti inculano senza vasellina nemmeno”
VITALIZI, FIRMA QUI LA PETIZIONE DEL FATTO
Vitalizi, quando nel 2011 Razzi disse a Barbato: “Ti manca meno di un anno. Fatti li cazzi tua e andiamo avanti”
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di Gisella Ruccia | 21 febbraio 2017
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“A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Te lo dico da amico. Fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni. E andiamo avanti”. Sono ormai diventate un cult le parole pronunciate dal senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, quando nel 2011, ripreso con una telecamera nascosta dall’ex deputato dell’Italia dei Valori, Francesco Barbato, spiegò con dovizia di dettagli il suo passaggio dalla trincea di Di Pietro a quella di Berlusconi il 14 dicembre 2010. Il salto della quaglia avvenne in compagnia di Domenico Scilipoti: entrambi dell’Idv, fornirono al Cavaliere i voti necessari alla sopravvivenza del suo governo. Il filmato fu mandato in onda il 7 dicembre 2011, durante la trasmissione “Gli intoccabili” di Gianluigi Nuzzi, regalando perle anche ruspanti che hanno contribuito a cesellare il personaggio crozziano di Razzi. Alle domande del dipietrista Barbato, l’attuale senatore di Fi motivò il suo gesto così: “Io quando non ero ancora nel coso del vitalizio, non avevo ancora la pensione. Dieci giorni mi mancavano e per dieci giorni mi inculavano”. Papale papale, il parlamentare non voleva mettere a rischio il suo vitalizio, nonostante nei mesi e negli anni successivi abbia sempre smentito un interesse alla pensione parlamentare. Il 27 aprile 2014, durante la trasmissione Lo Schiaffo (Class Tv), a Marco Gaiazzi, che lo incalzò sul video di Barbato, rispose candidamente: “Io del vitalizio non sapevo nemmeno cosa significava. In quel filmato lo citavo perché me l’avevano “imparato” i miei colleghi“. E qualche giorno fa, ospite di “I Fatti e le Opinioni” (Rete8), ha sottolineato: “Io sono contrario al vitalizio, tanto c’ho 41 anni di contributi per aver lavorato in Svizzera. A me non spaventa lavorare“. Dichiarazioni che stridono con le rivelazioni carpite da Barbato: “Io c’ho 63 anni. Dove vado a lavorare io? In Italia non ho mai lavorato, che lavoro vado a fare? Io penso anche per i cazzi miei, non me ne frega, perché Di Pietro pensa anche ai cazzi suoi. Mica pensa a me“. Non è forse cambiata in questi anni l’opinione che Razzi ha dei colleghi politici. Su Rete8, infatti, ha accusato il M5S di non voler andare al voto al fine di maturare il diritto al vitalizio (“Nessuno vuole andare a votare”). Sei anni fa esortò “il caro amico” Barbato, svelando un parere tranchant sui parlamentari: “Anche a te manca meno di un anno. Meno di un anno ed entra il vitalizio. Che caXXo te ne fotte, dico io. Tanto ‘chisti’ so’ tutti malviventi. Questi pensano solo ai cazzi loro. A te non ti pensa nessuno, te lo dico io, caro amico. Te lo dico da amico. Questi, se ti possono inculare, ti inculano senza vasellina nemmeno”
VITALIZI, FIRMA QUI LA PETIZIONE DEL FATTO
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Re: Diario della caduta di un regime.
cielo 70 le cose stanno un pò diversamente.Impedire di far politica a chi ha mezzi di informazione o costringerli a vendere non è la strada giusta sarebbe quasi una cosa ostativa.Quelli che hanno un quota azionaria nei media rinunciano a gestire questa quota affidandola ad un'autorità cieca ed indipendente.Alla scadenza dell'incarico istituzionale,se non si vuole più ricoprire incarichi istituzionali questa quota azionaria viene restituita al legittimo proprietario.Questa è l'autorità cieca.Invece per quando riguarda le posizioni dominanti nei media per impedirle serve un limite al possedimento azionario di ogni rete che sò il 10%.Si può possedere anche il 10% di un'altra rete ,ma non si riesce mai a scalare e a stabilire una posizione dominantecielo 70 ha scritto:Si deve anche impedire che chi ha dei mezzi di comunicazione faccia un'attività politica, anche il parlamentare. Deve essere ineleggibile, anche se è la prima volta che fa politica.
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA CADUTA DELLA SECONDA REPUBBLICA - ATTO FINALE-
LA GUERRA PER BANDE
3 ore fa
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È una scissione da barzelletta:
i guai dem fanno ridere l'Italia
Paolo Bracalini
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Re: Diario della caduta di un regime.
Io credo che questo teatrino della scissione non è altro che della pubblicità alle primarie, senza sarebbe state un flop sia di partecipazione che d'interesse.
Spero che diventino un ennesimo flop con una maggioranza bulgara verso l'elezione di Renzi, con la dimostrazione palese che di democratico quel partito non ha nulla ...
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Re: Diario della caduta di un regime.
Berlusconi nel 1994 ha usato le reti per vincere quando non era presidente del consiglio. Allo stesso modo nel 2001 e nel 2008. Impedire di usare i mezzi d'informazione solo quando uno è capo del governo è troppo poco.lilly ha scritto:cielo 70 le cose stanno un pò diversamente.Impedire di far politica a chi ha mezzi di informazione o costringerli a vendere non è la strada giusta sarebbe quasi una cosa ostativa.Quelli che hanno un quota azionaria nei media rinunciano a gestire questa quota affidandola ad un'autorità cieca ed indipendente.Alla scadenza dell'incarico istituzionale,se non si vuole più ricoprire incarichi istituzionali questa quota azionaria viene restituita al legittimo proprietario.Questa è l'autorità cieca.Invece per quando riguarda le posizioni dominanti nei media per impedirle serve un limite al possedimento azionario di ogni rete che sò il 10%.Si può possedere anche il 10% di un'altra rete ,ma non si riesce mai a scalare e a stabilire una posizione dominantecielo 70 ha scritto:Si deve anche impedire che chi ha dei mezzi di comunicazione faccia un'attività politica, anche il parlamentare. Deve essere ineleggibile, anche se è la prima volta che fa politica.
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Re: Diario della caduta di un regime.
no vale per qualsiasi incarico istituzionale come parlamentare come primo ministro come ministro come rappresentante degli enti locali etc.Berlusconi è riuscito ad usare le sue reti perche aveva fatto una legge blanda che prevedeva l'affidamento dell'autorità cieca ai suoi parenti.Naturalmente dal momento che si decide di candidarsi e nel preciso istante in cui inizia la campagna elettorale da quel momento non puoi più gestire la tua quota azionaria
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Re: Diario della caduta di un regime.
Lo avevamo detto molto tempo addietro che non poteva funzionare il PD.Ora la resa dei conti è arrivata.Arriverà pure la resa dei conti sul capitale che aveva il PCI immobili ecc......
Ciao
Paolo11
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Re: Diario della caduta di un regime.
non è che è il PD che non funziona sono gli italiani che non funzionano e la classe dirigente che fà fatica ad indirizzare in modo liberal democratico il paese.Per me per uscire dall'impasse è molto importante l'istruzione.Ad ex ci sono italiani che ancora combattono contro il comunismo esiste l'api"associazione partigiani italiani"ma non si sà mai potrebbe nascere l'aca"associazione combattenti anticomunisti"magari addestrati nelle isole dell'arcipelago giapponese
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Re: Diario della caduta di un regime.
Mossa sciocca quella di Orlando, quinta colonna di Renzi, a presentarsi alle Primarie.
Spaccando il fronte anti-Renzi rende le Primarie noiose come giornata di shopping di tua moglie, con il risultato che già si sa chi vince (Renzi) e quindi ci si chiede: Perché spendere 2 euro per votare?
La mia speranza è del basso flusso ai Gazebo (meno di 1 milione), questo sarebbe un campanellino d'allarme per i Razzi del PD che vedono la loro poltrona scivolare dal proprio deretano e rimanere al palo.
La sinistra guarda come sempre all'indietro ed inciampa non comprendendo e non credendo in se. Mitico è stato il discorso di Civati all'assemblea del SI, ma egli è come Cassandra, dice cose giuste ma troppo giuste ed intelligenti che il popolo Italico li segua.
Non c'è speranza in questa catastrofe, arriveremo ad uno stallo, senza governo e senza possibilità vedere la luce.
E di solito in queste occasioni arrivano gli Unni a saccheggiare quel poco che è rimasto.
Spaccando il fronte anti-Renzi rende le Primarie noiose come giornata di shopping di tua moglie, con il risultato che già si sa chi vince (Renzi) e quindi ci si chiede: Perché spendere 2 euro per votare?
La mia speranza è del basso flusso ai Gazebo (meno di 1 milione), questo sarebbe un campanellino d'allarme per i Razzi del PD che vedono la loro poltrona scivolare dal proprio deretano e rimanere al palo.
La sinistra guarda come sempre all'indietro ed inciampa non comprendendo e non credendo in se. Mitico è stato il discorso di Civati all'assemblea del SI, ma egli è come Cassandra, dice cose giuste ma troppo giuste ed intelligenti che il popolo Italico li segua.
Non c'è speranza in questa catastrofe, arriveremo ad uno stallo, senza governo e senza possibilità vedere la luce.
E di solito in queste occasioni arrivano gli Unni a saccheggiare quel poco che è rimasto.
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Re: Diario della caduta di un regime.
Se parli degli scissionisti che altro dovevano fare?lucfig ha scritto: La sinistra guarda come sempre all'indietro ed inciampa non comprendendo e non credendo in se.
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