taser
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taser
Il taser per la sicurezza dal momento che è una pistola a raggi elettrici e che quindi non uccide può essere una cosa positiva per la legittima difesa nel proprio domicilio purche l'utilizzo e l'autorizzazione siano ben regolati.Inoltre bisogna stare attenti ai messaggi che la destra manda sulla legittima difesa.Ad ex Grillo sulla sua pagina web ha già fatto una strage ha colpito account nich-name ci sono numerose vittime
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Re: taser
.....Inoltre bisogna stare attenti ai messaggi che la destra manda sulla legittima difesa..........
lilly
In fondo al pozzo nero, sopra le macerie della società italiana, la destra ci va a nozze con questi fatti.
Uccide il ladro. Amen
Aggredito dai rapinatori nella sua osteria, un ristoratore di Lodi spara. Rischia l'omicidio volontario, ma il paese è con lui
Alessandro Sallusti - Sab, 11/03/2017 - 15:37
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Adesso almeno non chiamiamolo sceriffo. L'uomo, un ristoratore del Lodigiano, che l'altra notte ha sparato, dopo una colluttazione, ai ladri (probabilmente una banda di romeni) che erano entrati in casa sua, merita innanzitutto rispetto.
Nel buio delle tre del mattino, con i famigliari a dormire, ognuno fa quello che gli viene in mente di fare, in quel preciso istante, per difendere ciò che ha e ciò che è. Non è questione di dire «ha fatto bene» o «ha fatto male». Ha fatto, punto. E siccome sono attimi ingiudicabili a freddo il giorno dopo, mi auguro che la giustizia non giudichi, anche se purtroppo ha già messo sotto indagine l'uomo per omicidio volontario, invece che limitarsi a prendere atto che un ladro è morto in un incidente sul lavoro.
Nell'articolo di ieri parlavo di un Paese, il nostro, con una agenda di priorità sbagliata e quindi con una distribuzione delle (poche) risorse a capocchia. Se le forze di polizia hanno organici e straordinari bloccati o distribuiti con il contagocce, è evidente che la sicurezza dei cittadini non è nella parte alta dell'agenda. Se per evitare l'affollamento dei carceri invece che costruirne di nuovi si depenalizzano i reati cosiddetti minori, per cui ladri e balordi girano a piede libero protetti da una sostanziale immunità di Stato, vuole dire che la sicurezza non è ritenuta una emergenza. E la conseguenza di ciò è quello che è successo l'altra notte nel Lodigiano e che purtroppo succede ogni santa notte, con esiti diversi, in tutte le città italiane. Per verificarlo basta leggere i giornali o i siti di informazione locali: sette notizie su dieci riguardano episodi di criminalità - furti, rapine, aggressioni e scippi - compiuti in maggioranza da immigrati.
Se anche il pacifista e buonista Adriano Celentano, che pure è superprotetto dai muri della sua villa bunker in Brianza, dice di aver paura e che così non si può andare avanti, allora vuole dire che abbiamo toccato il fondo. E tanto per cominciare aboliamo la parola «microcriminalità». Perché una somma di «micro» a casa mia fa un «maxi». E perché quando alle tre del mattino ti trovi in casa uno o più ceffi non ti viene in mente di chiedergli se lui ha intenzioni «micro» o «maxi». Se hai un'arma a portata di mano, magari prima spari e poi ti informi. Le nostre vite e le nostre cose sono sempre in cima alla nostra agenda, qualsiasi sia l'opinione dei magistrati e dei politici.
lilly
In fondo al pozzo nero, sopra le macerie della società italiana, la destra ci va a nozze con questi fatti.
Uccide il ladro. Amen
Aggredito dai rapinatori nella sua osteria, un ristoratore di Lodi spara. Rischia l'omicidio volontario, ma il paese è con lui
Alessandro Sallusti - Sab, 11/03/2017 - 15:37
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Adesso almeno non chiamiamolo sceriffo. L'uomo, un ristoratore del Lodigiano, che l'altra notte ha sparato, dopo una colluttazione, ai ladri (probabilmente una banda di romeni) che erano entrati in casa sua, merita innanzitutto rispetto.
Nel buio delle tre del mattino, con i famigliari a dormire, ognuno fa quello che gli viene in mente di fare, in quel preciso istante, per difendere ciò che ha e ciò che è. Non è questione di dire «ha fatto bene» o «ha fatto male». Ha fatto, punto. E siccome sono attimi ingiudicabili a freddo il giorno dopo, mi auguro che la giustizia non giudichi, anche se purtroppo ha già messo sotto indagine l'uomo per omicidio volontario, invece che limitarsi a prendere atto che un ladro è morto in un incidente sul lavoro.
Nell'articolo di ieri parlavo di un Paese, il nostro, con una agenda di priorità sbagliata e quindi con una distribuzione delle (poche) risorse a capocchia. Se le forze di polizia hanno organici e straordinari bloccati o distribuiti con il contagocce, è evidente che la sicurezza dei cittadini non è nella parte alta dell'agenda. Se per evitare l'affollamento dei carceri invece che costruirne di nuovi si depenalizzano i reati cosiddetti minori, per cui ladri e balordi girano a piede libero protetti da una sostanziale immunità di Stato, vuole dire che la sicurezza non è ritenuta una emergenza. E la conseguenza di ciò è quello che è successo l'altra notte nel Lodigiano e che purtroppo succede ogni santa notte, con esiti diversi, in tutte le città italiane. Per verificarlo basta leggere i giornali o i siti di informazione locali: sette notizie su dieci riguardano episodi di criminalità - furti, rapine, aggressioni e scippi - compiuti in maggioranza da immigrati.
Se anche il pacifista e buonista Adriano Celentano, che pure è superprotetto dai muri della sua villa bunker in Brianza, dice di aver paura e che così non si può andare avanti, allora vuole dire che abbiamo toccato il fondo. E tanto per cominciare aboliamo la parola «microcriminalità». Perché una somma di «micro» a casa mia fa un «maxi». E perché quando alle tre del mattino ti trovi in casa uno o più ceffi non ti viene in mente di chiedergli se lui ha intenzioni «micro» o «maxi». Se hai un'arma a portata di mano, magari prima spari e poi ti informi. Le nostre vite e le nostre cose sono sempre in cima alla nostra agenda, qualsiasi sia l'opinione dei magistrati e dei politici.
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Re: taser
Taser
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle)[1] è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico".
È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Tale dispositivo è stato ideato nel 1969 da Jack Cover ma i modelli che permettono l'immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dal 1998.
Funzionamento[modifica | modifica wikitesto]
Quando viene azionato, il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, dato che l'efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo, il quale produce una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che attraversino i vestiti, inoltre è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l'effetto del taser perché l'elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi.
Gli impieghi nel mondo[modifica | modifica wikitesto]
In Italia[modifica | modifica wikitesto]
Per la legge italiana il taser è considerato arma propria ma non arma da fuoco e per importarlo serve un'apposita licenza. Possono essere venduti dagli armieri a persone con porto d'armi ma non possono essere portati per nessun motivo.
Una circolare del Ministero dell'Interno del 1997 ha chiarito l'utilizzo e l'acquisto di tali strumenti, che necessitano di particolari autorizzazioni.[2]
Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]
Negli USA il taser trova il suo più largo impiego nelle forze di polizia. Nel paese vengono inoltre commercializzati anche modelli espressamente pensati per la difesa personale
Amnesty International denuncia che 334 sono le persone morte negli Usa, dal 2001 all'agosto 2008, dopo essere state colpite da taser. Medici e magistrati sono giunti alla conclusione che nel 50 per cento dei casi i taser abbiano causato direttamente o contribuito a causare la morte. In almeno sei casi mortali, i taser sono stati utilizzati su persone che avevano problemi di salute in fase acuta, tra cui un medico che aveva avuto un incidente con la propria automobile, andata distrutta, nel corso di una crisi epilettica. È morto dopo essere stato ripetutamente colpito da un taser sul ciglio della strada dove, stordito e confuso, non riusciva a obbedire ai comandi di un agente[3].
A Miami Beach, l'8 agosto 2013, un ragazzo di 18 anni è morto dopo essere stato colpito con una pistola taser da un agente che cercava di arrestarlo perché stava disegnando dei graffiti sul muro di un fast food abbandonato. Uno dei poliziotti lo ha colpito al petto con la pistola Taser e il ragazzo è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale.
Canada[modifica | modifica wikitesto]
Il 14 ottobre 2007 al terminal di Vancouver in Canada, un uomo polacco di 40 anni è deceduto per arresto cardiaco a causa dell'uso del taser da parte della polizia canadese.
Portogallo[modifica | modifica wikitesto]
Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze dell'ordine portoghesi.[4]
Dibattito e contestazioni[modifica | modifica wikitesto]
La ditta TASER International ha affermato che i taser non hanno mai causato decessi[5].
Nel novembre 2007, in conseguenza della morte di una persona in Canada (la terza nel lasso di tempo di un mese) si sono accentuate le polemiche sull'uso di questo tipo di arma, la cui adozione è stata fortemente criticata dall'ONU e della quale Amnesty International ha chiesto il ritiro.[6]
Uno studio finanziato dal National Institute of Justice e svolto dalla Wake Forest University School of Medicine prendente in esame 1000 casi di individui colpiti da un taser ha riportato che in nessun caso il taser fu causa di morte. Secondo lo studio il 99,7% dei colpiti non riportò danni o subì danni leggeri (lividi, sbucciature) mentre il rimanente 0,3% dovette ricevere cure ospedaliere. Le ferite erano causate dalla caduta dei soggetti dopo essere stati colpiti dal taser.[7]
Uno studio commissionato dalla Canadian Broadcasting Corporation ha determinato che il 10 per cento dei 41 taser esaminati sprigionava più corrente di quella dichiarata dal produttore, mettendo quindi in luce la necessità di altre verifiche e test indipendenti su queste armi.[8]
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle)[1] è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico".
È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Tale dispositivo è stato ideato nel 1969 da Jack Cover ma i modelli che permettono l'immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dal 1998.
Funzionamento[modifica | modifica wikitesto]
Quando viene azionato, il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, dato che l'efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo, il quale produce una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che attraversino i vestiti, inoltre è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l'effetto del taser perché l'elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi.
Gli impieghi nel mondo[modifica | modifica wikitesto]
In Italia[modifica | modifica wikitesto]
Per la legge italiana il taser è considerato arma propria ma non arma da fuoco e per importarlo serve un'apposita licenza. Possono essere venduti dagli armieri a persone con porto d'armi ma non possono essere portati per nessun motivo.
Una circolare del Ministero dell'Interno del 1997 ha chiarito l'utilizzo e l'acquisto di tali strumenti, che necessitano di particolari autorizzazioni.[2]
Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]
Negli USA il taser trova il suo più largo impiego nelle forze di polizia. Nel paese vengono inoltre commercializzati anche modelli espressamente pensati per la difesa personale
Amnesty International denuncia che 334 sono le persone morte negli Usa, dal 2001 all'agosto 2008, dopo essere state colpite da taser. Medici e magistrati sono giunti alla conclusione che nel 50 per cento dei casi i taser abbiano causato direttamente o contribuito a causare la morte. In almeno sei casi mortali, i taser sono stati utilizzati su persone che avevano problemi di salute in fase acuta, tra cui un medico che aveva avuto un incidente con la propria automobile, andata distrutta, nel corso di una crisi epilettica. È morto dopo essere stato ripetutamente colpito da un taser sul ciglio della strada dove, stordito e confuso, non riusciva a obbedire ai comandi di un agente[3].
A Miami Beach, l'8 agosto 2013, un ragazzo di 18 anni è morto dopo essere stato colpito con una pistola taser da un agente che cercava di arrestarlo perché stava disegnando dei graffiti sul muro di un fast food abbandonato. Uno dei poliziotti lo ha colpito al petto con la pistola Taser e il ragazzo è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale.
Canada[modifica | modifica wikitesto]
Il 14 ottobre 2007 al terminal di Vancouver in Canada, un uomo polacco di 40 anni è deceduto per arresto cardiaco a causa dell'uso del taser da parte della polizia canadese.
Portogallo[modifica | modifica wikitesto]
Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze dell'ordine portoghesi.[4]
Dibattito e contestazioni[modifica | modifica wikitesto]
La ditta TASER International ha affermato che i taser non hanno mai causato decessi[5].
Nel novembre 2007, in conseguenza della morte di una persona in Canada (la terza nel lasso di tempo di un mese) si sono accentuate le polemiche sull'uso di questo tipo di arma, la cui adozione è stata fortemente criticata dall'ONU e della quale Amnesty International ha chiesto il ritiro.[6]
Uno studio finanziato dal National Institute of Justice e svolto dalla Wake Forest University School of Medicine prendente in esame 1000 casi di individui colpiti da un taser ha riportato che in nessun caso il taser fu causa di morte. Secondo lo studio il 99,7% dei colpiti non riportò danni o subì danni leggeri (lividi, sbucciature) mentre il rimanente 0,3% dovette ricevere cure ospedaliere. Le ferite erano causate dalla caduta dei soggetti dopo essere stati colpiti dal taser.[7]
Uno studio commissionato dalla Canadian Broadcasting Corporation ha determinato che il 10 per cento dei 41 taser esaminati sprigionava più corrente di quella dichiarata dal produttore, mettendo quindi in luce la necessità di altre verifiche e test indipendenti su queste armi.[8]
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Re: taser
Questi strumenti cioè la pistola a raggi elettrici và estremamente regolamentata e non può essere portata fuori ma tenuta solo all'interno del proprio domicilio per difendersi dai delinquenti che fanno furti.Naturalmente và tenuta lontano dalla portata dei bambini per essi deve essere inaccessibile custodita in posto dove loro non sanno o non possono arrivare e per maggiore sicurezza azionabile solo tramite password segreta.Naturalmente per averla serve aver ricevuto ripetute minacce un test psico attitudinale un corso per l'utilizzo sicuro.La domanda è:sono meglio le pistole da fuoco oppure la pistola a raggi elettrici che nel 99% dei casi può risparmiare la vita?
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