PRIMARIE DEL PD
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Re: PRIMARIE DEL PD
IL FALLIMENTO ITALIANO E' DOPPIO.
NON SOLO E' FALLITA UNA CLASSE POLITICA, MA E' DA RITENERSI FALLITO ANCHE L'ELETTORATO ITALIANO CHE CONTINUA A VOTARLI.
TUTTE LE PERSONE INTERPELLATE IN QUESTI GIORNI, ALLA DOMANDA SE AL MERCATO ACQUISTANO LE MELE TAROCCATE O MARCE, MESSE IN ESPOSIZIONE, O I SALUMI O IL FORMAGGIO CON EVIDENTI SEGNI DI MUFFA, RISPONDONO CATEGORICAMENTE DI NO.
MA ALLORA PERCHE' CI SONO ITALIANI CHE CONTINUANO A SOSTENERE(COMPRARE) QUESTA CLASSE POLITICA IN AVANZATO STADIO DI DECOMPOSIZIONE??????????
Politica | Di D. Pretini
Europa, patrimoniale, legittima difesa
e alleanze post-politiche: Renzi svolta
a destra sulla strada delle primarie Pd
IlFattoQuotidiano.it / Politica
Primarie Pd, dall’Europa alla legittima difesa: Renzi è pronto alle intese con Berlusconi (e infatti non le esclude)
di Diego Pretini | 27 aprile 2017
Politica
Gli attacchi all'Unione Europea, le tasse, la patrimoniale: nel confronto tv in vista del 30 aprile, l’ex premier ha proposto toni e soluzioni cari agli avversari del Pd. E alla fine non rifiuta la grande coalizione con Forza Italia
di Diego Pretini | 27 aprile 2017
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Più informazioni su: Andrea Orlando, Matteo Renzi, Michele Emiliano, PD, Primarie PD
No alla patrimoniale, assalto all’arma bianca contro le istituzioni dell’Unione Europea, perfino una nuova legge sulla legittima difesa e, perché no, un’alleanza con Silvio Berlusconi, se serve. Avviso agli spettatori di Sky: Matteo Renzi non è candidato alla guida del centrodestra. Era lì, al confronto tv, proprio perché è ancora candidato alla segreteria del Pd, principale partito di centrosinistra, fondato da comunisti e cristiano-sociali, ex sogno di Romano Prodi. Fondamentale per capire che non fossero le primarie del centrodestra da una parte il fatto che le primarie del centrodestra non esistono in natura e dall’altra che a un certo punto Renzi ha indicato Obama come figura ideale da stampare su un poster da tenere in camera. Perché per il resto la metamorfosi appare quasi completa. Prima, quando cioè le cose sembravano andare a vela distesa, dei suoi occhiolini a destra rimanevano solo le accuse “degli altri”, i vetero, i matusa, i nati vecchi. Bersani, Vendola, Speranza, la Cgil. Lo stesso Berlusconi che si lamentava di essere copiato: “Renzi porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd”. Ora, invece, sembra incarnare la profezia che si autoavvera.
Mentre in tv Andrea Orlando si spostava sempre più a sinistra (patrimoniale, povertà, Berlinguer), Matteo Renzi si allontanava dall’altra parte. Sulla patrimoniale, per esempio, è inorridito: sembrava di risentire un vecchio dibattito tv tra Bondi o Elio Vito e qualcuno dell’Ulivo, di una decina d’anni fa. Invece no. “Sono favorevole a una tassa patrimoniale – dice Orlando -La lotta alla povertà è una priorità assoluta. Ci sono 4-5 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 100mila bambini sotto la soglia di nutrizione minima. E’ una vergogna. Quella fascia di persone, l’1% degli italiani, che ha una ricchezza pari all’insieme del debito pubblico del nostro Paese, può dare qualcosa in più di quello che sta dando oggi”. Renzi invece ha sgranato gli occhi come se fosse stato nominato il Babau: “La patrimoniale non è una soluzione, la soluzione è superare il fiscal compact, poi ci vuole uno shock con il patrimonio immobiliare e la gestione finanziaria”.
E quindi no, non va bene nemmeno la web-tax, per tassare le multinazionali che operano su Internet, che è il pallino di Boccia e quindi di Emiliano. Per Renzi no, si parla di tasse solo per dire che vanno abbassate e che, anzi, ha già provato ad abbassarle: “Gli 80 euro non sono un bonus ma un tentativo serio di dare una mano a chi non arriva a fine mese. Abbiamo dato 10 miliardi di euro a 10 milioni di italiani in 3 anni, la più grande opera di redistribuzione degli ultimi trent’anni”. Abbassarle, sì, ma a tutti tutti ed è quello che gli rinfaccia Orlando, come il bonus cultura – i 500 euro ai giovani – dato anche ai figli delle famiglie che non hanno problemi di denaro per comprarsi libri o farsi un abbonamento a teatro.
Anzi, ha ragione Berlusconi a denunciare il plagio perché a un certo punto – durante il confronto tv contro Emiliano e Orlando – è risuonata un’espressione che sembrava quasi familiare. “Serve una soluzione shock” dice Renzi, sul patrimonio immobiliare. Soluzione shock, proposta shock. Dov’è che si era già sentita? Gennaio 2013, Berlusconi fa partire la rimonta che porterà il centrodestra a sfiorare la vittoria alle Politiche. Per settimane l’ex presidente del Consiglio annuncia una “proposta shock” che però mantiene segreta. Infine, a venti giorni dal voto, il solito fuoco d’artificio: “Nel nostro primo Consiglio dei ministri delibereremo la restituzione dell’Imu. Le famiglie saranno rimborsate in contanti e per la prima volta sorrideranno ricevendo una lettera dal fisco”.
Eppure se buona parte della classe dirigente renziana vede nella star francese Macron il nuovo modello scintillante e fiammante di carro del vincitore su cui sgasare, l’ex segretario che ora chiede la rielezione ha un approccio muscolare con le istituzioni dell’Unione Europea, un atteggiamento da lotta greco-romana che il candidato all’Eliseo tuttoblu non si è mai sognato. Rivendica la scelta di aver tolto la bandiera dell’Europa dall’ufficio di Palazzo Chigi a 20 giorni dal referendum costituzionale: lui dice che era perché la Commissione europea chiedeva una correzione ai conti mentre “era il giorno del terremoto”, in realtà tenne sei tricolore per almeno una decina di giorni di seguito. Finito di dire questo assicura che “uscire dall’euro sarebbe una follia”. Finito di dire questo, però, sottolinea che “un’Ue che si affida alla burocrazia è morta”, tema che con un vocabolario di diverso livello rimbalza spesso sulla bocca di chi sventola il fazzoletto verde. Finito di dire questo, si riveste di blu e annuncia che terminerà la campagna delle primarie a Bruxelles perché “non si gioca in trasferta, è lì il futuro”. Ma finito di dire questo sbatte in faccia a Orlando che il sì alle larghe intese con Silvio Berlusconi se serve, messo per volere dell’Europa non va bene e quindi il pareggio di bilancio in Costituzione è stato un errore. Credere nell’Europa, come ha ribadito di nuovo nel pomeriggio con la sua newsletter, non significa accettare tutto quello che chiede l’Europa.
Se ancora ci fossero dubbi sul campo di gioco scelto da Renzi per giocarsela da qui al 2018, lo stupore vero ha il rumore di un colpo di pistola: “Sulla legittima difesa dobbiamo fare di più – dice Matteo, nel senso di Renzi – Spiace dirlo ma è così, punto. La parola sicurezza è di sinistra. Un primo passo è stato fatto ma fare di più non è cedere a una cultura securitaria bensì rispondere a un’esigenza dei cittadini. Va fatta una legge molto più seria di adesso”. E’ di sinistra: è una specie di magicabula che usa quando deve fare ingoiare qualcos’altro al popolo delle feste dell’Unità. Per ora ha sempre avuto successo. Tagliare le tasse è di sinistra. L’abolizione dell’articolo 18 è di sinistra. Oppure: la sinistra che non cambia si chiama destra.
Così lui la immagina così cambiata che non ce la fa a dire che una nuova grande coalizione con Silvio Berlusconi gli fa un po’ senso. “Escludi alleanze con Forza Italia nella malaugurata ipotesi che non si cambi la legge elettorale?” gli chiede Orlando. “Non posso escludere le larghe intese se c’è il proporzionale”. Nel caso, non avrà problemi per farsi capire.
NON SOLO E' FALLITA UNA CLASSE POLITICA, MA E' DA RITENERSI FALLITO ANCHE L'ELETTORATO ITALIANO CHE CONTINUA A VOTARLI.
TUTTE LE PERSONE INTERPELLATE IN QUESTI GIORNI, ALLA DOMANDA SE AL MERCATO ACQUISTANO LE MELE TAROCCATE O MARCE, MESSE IN ESPOSIZIONE, O I SALUMI O IL FORMAGGIO CON EVIDENTI SEGNI DI MUFFA, RISPONDONO CATEGORICAMENTE DI NO.
MA ALLORA PERCHE' CI SONO ITALIANI CHE CONTINUANO A SOSTENERE(COMPRARE) QUESTA CLASSE POLITICA IN AVANZATO STADIO DI DECOMPOSIZIONE??????????
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e alleanze post-politiche: Renzi svolta
a destra sulla strada delle primarie Pd
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di Diego Pretini | 27 aprile 2017
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Gli attacchi all'Unione Europea, le tasse, la patrimoniale: nel confronto tv in vista del 30 aprile, l’ex premier ha proposto toni e soluzioni cari agli avversari del Pd. E alla fine non rifiuta la grande coalizione con Forza Italia
di Diego Pretini | 27 aprile 2017
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Più informazioni su: Andrea Orlando, Matteo Renzi, Michele Emiliano, PD, Primarie PD
No alla patrimoniale, assalto all’arma bianca contro le istituzioni dell’Unione Europea, perfino una nuova legge sulla legittima difesa e, perché no, un’alleanza con Silvio Berlusconi, se serve. Avviso agli spettatori di Sky: Matteo Renzi non è candidato alla guida del centrodestra. Era lì, al confronto tv, proprio perché è ancora candidato alla segreteria del Pd, principale partito di centrosinistra, fondato da comunisti e cristiano-sociali, ex sogno di Romano Prodi. Fondamentale per capire che non fossero le primarie del centrodestra da una parte il fatto che le primarie del centrodestra non esistono in natura e dall’altra che a un certo punto Renzi ha indicato Obama come figura ideale da stampare su un poster da tenere in camera. Perché per il resto la metamorfosi appare quasi completa. Prima, quando cioè le cose sembravano andare a vela distesa, dei suoi occhiolini a destra rimanevano solo le accuse “degli altri”, i vetero, i matusa, i nati vecchi. Bersani, Vendola, Speranza, la Cgil. Lo stesso Berlusconi che si lamentava di essere copiato: “Renzi porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd”. Ora, invece, sembra incarnare la profezia che si autoavvera.
Mentre in tv Andrea Orlando si spostava sempre più a sinistra (patrimoniale, povertà, Berlinguer), Matteo Renzi si allontanava dall’altra parte. Sulla patrimoniale, per esempio, è inorridito: sembrava di risentire un vecchio dibattito tv tra Bondi o Elio Vito e qualcuno dell’Ulivo, di una decina d’anni fa. Invece no. “Sono favorevole a una tassa patrimoniale – dice Orlando -La lotta alla povertà è una priorità assoluta. Ci sono 4-5 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 100mila bambini sotto la soglia di nutrizione minima. E’ una vergogna. Quella fascia di persone, l’1% degli italiani, che ha una ricchezza pari all’insieme del debito pubblico del nostro Paese, può dare qualcosa in più di quello che sta dando oggi”. Renzi invece ha sgranato gli occhi come se fosse stato nominato il Babau: “La patrimoniale non è una soluzione, la soluzione è superare il fiscal compact, poi ci vuole uno shock con il patrimonio immobiliare e la gestione finanziaria”.
E quindi no, non va bene nemmeno la web-tax, per tassare le multinazionali che operano su Internet, che è il pallino di Boccia e quindi di Emiliano. Per Renzi no, si parla di tasse solo per dire che vanno abbassate e che, anzi, ha già provato ad abbassarle: “Gli 80 euro non sono un bonus ma un tentativo serio di dare una mano a chi non arriva a fine mese. Abbiamo dato 10 miliardi di euro a 10 milioni di italiani in 3 anni, la più grande opera di redistribuzione degli ultimi trent’anni”. Abbassarle, sì, ma a tutti tutti ed è quello che gli rinfaccia Orlando, come il bonus cultura – i 500 euro ai giovani – dato anche ai figli delle famiglie che non hanno problemi di denaro per comprarsi libri o farsi un abbonamento a teatro.
Anzi, ha ragione Berlusconi a denunciare il plagio perché a un certo punto – durante il confronto tv contro Emiliano e Orlando – è risuonata un’espressione che sembrava quasi familiare. “Serve una soluzione shock” dice Renzi, sul patrimonio immobiliare. Soluzione shock, proposta shock. Dov’è che si era già sentita? Gennaio 2013, Berlusconi fa partire la rimonta che porterà il centrodestra a sfiorare la vittoria alle Politiche. Per settimane l’ex presidente del Consiglio annuncia una “proposta shock” che però mantiene segreta. Infine, a venti giorni dal voto, il solito fuoco d’artificio: “Nel nostro primo Consiglio dei ministri delibereremo la restituzione dell’Imu. Le famiglie saranno rimborsate in contanti e per la prima volta sorrideranno ricevendo una lettera dal fisco”.
Eppure se buona parte della classe dirigente renziana vede nella star francese Macron il nuovo modello scintillante e fiammante di carro del vincitore su cui sgasare, l’ex segretario che ora chiede la rielezione ha un approccio muscolare con le istituzioni dell’Unione Europea, un atteggiamento da lotta greco-romana che il candidato all’Eliseo tuttoblu non si è mai sognato. Rivendica la scelta di aver tolto la bandiera dell’Europa dall’ufficio di Palazzo Chigi a 20 giorni dal referendum costituzionale: lui dice che era perché la Commissione europea chiedeva una correzione ai conti mentre “era il giorno del terremoto”, in realtà tenne sei tricolore per almeno una decina di giorni di seguito. Finito di dire questo assicura che “uscire dall’euro sarebbe una follia”. Finito di dire questo, però, sottolinea che “un’Ue che si affida alla burocrazia è morta”, tema che con un vocabolario di diverso livello rimbalza spesso sulla bocca di chi sventola il fazzoletto verde. Finito di dire questo, si riveste di blu e annuncia che terminerà la campagna delle primarie a Bruxelles perché “non si gioca in trasferta, è lì il futuro”. Ma finito di dire questo sbatte in faccia a Orlando che il sì alle larghe intese con Silvio Berlusconi se serve, messo per volere dell’Europa non va bene e quindi il pareggio di bilancio in Costituzione è stato un errore. Credere nell’Europa, come ha ribadito di nuovo nel pomeriggio con la sua newsletter, non significa accettare tutto quello che chiede l’Europa.
Se ancora ci fossero dubbi sul campo di gioco scelto da Renzi per giocarsela da qui al 2018, lo stupore vero ha il rumore di un colpo di pistola: “Sulla legittima difesa dobbiamo fare di più – dice Matteo, nel senso di Renzi – Spiace dirlo ma è così, punto. La parola sicurezza è di sinistra. Un primo passo è stato fatto ma fare di più non è cedere a una cultura securitaria bensì rispondere a un’esigenza dei cittadini. Va fatta una legge molto più seria di adesso”. E’ di sinistra: è una specie di magicabula che usa quando deve fare ingoiare qualcos’altro al popolo delle feste dell’Unità. Per ora ha sempre avuto successo. Tagliare le tasse è di sinistra. L’abolizione dell’articolo 18 è di sinistra. Oppure: la sinistra che non cambia si chiama destra.
Così lui la immagina così cambiata che non ce la fa a dire che una nuova grande coalizione con Silvio Berlusconi gli fa un po’ senso. “Escludi alleanze con Forza Italia nella malaugurata ipotesi che non si cambi la legge elettorale?” gli chiede Orlando. “Non posso escludere le larghe intese se c’è il proporzionale”. Nel caso, non avrà problemi per farsi capire.
Ultima modifica di UncleTom il 27/04/2017, 19:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: PRIMARIE DEL PD
Ormai Renzi l'ha detto in tutti i modi: il PD è di destra
da www.ilfattoquotidiano.it
Renzi, sì a Forza Italia e no agli ex Pd: “Hanno tradito”. Orlando: “Con Berlusconi o Pisapia? Referendum e vediamo…”
Con Berlusconi un’alleanza per governare si può fare, con gli ex del Pd invece di sicuro no. Matteo Renzi raffina meglio la sua opinione sui possibili accordi del Partito democratico. Nel confronto tv su Sky l’ex segretario ha detto di non poter escludere le larghe intese con il centrodestra anche per via di questa legge elettorale anche se precisa a Rtl che il suo rapporto con il leader di Forza Italia “è inesistente da mesi” anche perché “Berlusconi è venuto meno ad un impegno sulle riforme scegliendo di appoggiare chi pensava che la riforma costituzionale fosse un attentato alla Costituzione”. Di una cosa però l’ex presidente del Consiglio è certo: “Con quelli che sono andati via dal Pd, è ovvio che non faremo alleanze. Non perché hanno insultato me ma perché hanno tradito decine di migliaia di militanti”. A suo avviso, “la gente non ci capirebbe: se ci mettessimo insieme il giorno dopo le elezioni penserebbero a una questione di poltrone”.
Orlando è un illuso o ingenuo o un bugiardo ...
Io credo l'ultima ipotesi
Spero vivamente che l'affluenza scenda sotto il milione così questo PD come un castello di sabbia si scioglie ....
Ma vedo ancora degli illusi che pensano di cambiare il PD votando Orlando
da www.ilfattoquotidiano.it
Renzi, sì a Forza Italia e no agli ex Pd: “Hanno tradito”. Orlando: “Con Berlusconi o Pisapia? Referendum e vediamo…”
Con Berlusconi un’alleanza per governare si può fare, con gli ex del Pd invece di sicuro no. Matteo Renzi raffina meglio la sua opinione sui possibili accordi del Partito democratico. Nel confronto tv su Sky l’ex segretario ha detto di non poter escludere le larghe intese con il centrodestra anche per via di questa legge elettorale anche se precisa a Rtl che il suo rapporto con il leader di Forza Italia “è inesistente da mesi” anche perché “Berlusconi è venuto meno ad un impegno sulle riforme scegliendo di appoggiare chi pensava che la riforma costituzionale fosse un attentato alla Costituzione”. Di una cosa però l’ex presidente del Consiglio è certo: “Con quelli che sono andati via dal Pd, è ovvio che non faremo alleanze. Non perché hanno insultato me ma perché hanno tradito decine di migliaia di militanti”. A suo avviso, “la gente non ci capirebbe: se ci mettessimo insieme il giorno dopo le elezioni penserebbero a una questione di poltrone”.
Orlando è un illuso o ingenuo o un bugiardo ...
Io credo l'ultima ipotesi
Spero vivamente che l'affluenza scenda sotto il milione così questo PD come un castello di sabbia si scioglie ....
Ma vedo ancora degli illusi che pensano di cambiare il PD votando Orlando
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: PRIMARIE DEL PD
PROVINCIA DI SALERNO
Congresso dem,
centinaia di tessere
false a Battipaglia
PRONTO, LE POSSO portare la tessera
del Pd”? “Ma io non mi sono mai
i s c r i t to”. Un video di Fanpage documenta
anomalie sospette nel tesseramento boom
di Battipaglia: 471 iscrizioni, circa 250 in più
dello scorso anno, molte delle quali sarebbero
avvenute ‘a loro insaputa’. Tessere fasulle,
quindi. Si vede un cronista del sito che
denunciò le monetine fuori ai seggi chiamare
a campione i tesserati ed ascoltare risposte
incredule di persone che negano di aver
mai aderito al partito di Matteo Renzi. Accade
in un paesone della provincia di Salerno
che di qui a breve dovrà rinnovare i
suoi organismi direttivi interni. Il segretario
uscente, Davide Bruno, disconosce le circa
300 tessere che non portano la sua firma:
“Abbiamo fatto un tesseramento pubblico
e trasparente, in strada, coi gazebo. Se qualcuno
risulta iscritto a sua insaputa è un fatto
g rav i ss i m o”. Il segretario di Salerno, il deluchiano
Nicola Landolfi, ricorda “che il tesseramento
di Battipaglia è stato già in parte
invalidato perché la commissione regionale
di garanzia decise di non svolgere la convenzione
Venerdì 28 Aprile 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Congresso dem,
centinaia di tessere
false a Battipaglia
PRONTO, LE POSSO portare la tessera
del Pd”? “Ma io non mi sono mai
i s c r i t to”. Un video di Fanpage documenta
anomalie sospette nel tesseramento boom
di Battipaglia: 471 iscrizioni, circa 250 in più
dello scorso anno, molte delle quali sarebbero
avvenute ‘a loro insaputa’. Tessere fasulle,
quindi. Si vede un cronista del sito che
denunciò le monetine fuori ai seggi chiamare
a campione i tesserati ed ascoltare risposte
incredule di persone che negano di aver
mai aderito al partito di Matteo Renzi. Accade
in un paesone della provincia di Salerno
che di qui a breve dovrà rinnovare i
suoi organismi direttivi interni. Il segretario
uscente, Davide Bruno, disconosce le circa
300 tessere che non portano la sua firma:
“Abbiamo fatto un tesseramento pubblico
e trasparente, in strada, coi gazebo. Se qualcuno
risulta iscritto a sua insaputa è un fatto
g rav i ss i m o”. Il segretario di Salerno, il deluchiano
Nicola Landolfi, ricorda “che il tesseramento
di Battipaglia è stato già in parte
invalidato perché la commissione regionale
di garanzia decise di non svolgere la convenzione
Venerdì 28 Aprile 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
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Re: PRIMARIE DEL PD
Ridendo e scherzando, i franzosi, con Asterix il gallico avevano bollato les italiens e i loro antenati.
Da Google:
Immagini relative a asterix sono pazzi questi romani
https://www.google.it/search?q=asterix+ ... 79&bih=494
Sono pazzi questi romani - YouTube
▶ 0:06
https://www.youtube.com/watch?v=PgYQojh1srw
1.
14 ott 2014 - Caricato da Viviana Zanetti
Sono pazzi questi romani. Viviana Zanetti ... Asterix E La Pozione Magica - I Romani Assaggiano ...
Ma in fondo non avevano tutti i torti.
Una parte di italiani sono veramente pazzi.
A questi italiani non è bastata la storia tragica del novecento.
Non è bastata l’esperienza di Benito Mussolini e del fascismo.
La sua adesione alla Seconda Guerra Mondiale solo per la sua smodata vanagloria.
Sono attratti un’altra volta dalle panzane di Pinocchio Mussoloni.
E non basta che la maggioranza degli abitanti dello Stivalone si siano espressi per la cacciata di Pinocchio Mussoloni, il 4 dicembre 2016.
Questi italiani, discendenti “dei pazzi romani” andranno a votare domenica prossima alle primarie del PD per vendicarsi dell’affronto subito nel dicembre scorso.
Dell’Italia, e di che cosa gli può succedere con il ritorno in sella di Pinocchio Mussoloni non gliene frega un emerito C.
E pagano pure2 euro a cranio perché questo avvenga.
Vanno schedati e sottoposti ad un TSO urgente.
SONO PAZZI QUESTI ITALIANI, COME I LORO ANTENATI ROMANI.
Da Google:
Immagini relative a asterix sono pazzi questi romani
https://www.google.it/search?q=asterix+ ... 79&bih=494
Sono pazzi questi romani - YouTube
▶ 0:06
https://www.youtube.com/watch?v=PgYQojh1srw
1.
14 ott 2014 - Caricato da Viviana Zanetti
Sono pazzi questi romani. Viviana Zanetti ... Asterix E La Pozione Magica - I Romani Assaggiano ...
Ma in fondo non avevano tutti i torti.
Una parte di italiani sono veramente pazzi.
A questi italiani non è bastata la storia tragica del novecento.
Non è bastata l’esperienza di Benito Mussolini e del fascismo.
La sua adesione alla Seconda Guerra Mondiale solo per la sua smodata vanagloria.
Sono attratti un’altra volta dalle panzane di Pinocchio Mussoloni.
E non basta che la maggioranza degli abitanti dello Stivalone si siano espressi per la cacciata di Pinocchio Mussoloni, il 4 dicembre 2016.
Questi italiani, discendenti “dei pazzi romani” andranno a votare domenica prossima alle primarie del PD per vendicarsi dell’affronto subito nel dicembre scorso.
Dell’Italia, e di che cosa gli può succedere con il ritorno in sella di Pinocchio Mussoloni non gliene frega un emerito C.
E pagano pure2 euro a cranio perché questo avvenga.
Vanno schedati e sottoposti ad un TSO urgente.
SONO PAZZI QUESTI ITALIANI, COME I LORO ANTENATI ROMANI.
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Re: PRIMARIE DEL PD
CHI STA' BLOCCANDO IN TUTTE LE MANIERE LA PUBBLICAZIONE DI QUESTO ARTICOLO, O E' UN RENZIANO O E' UN AGENTE DI MICHAEL LEEDEN.
LEGGETE COMUNQUE:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04 ... a/3551224/
LEGGETE COMUNQUE:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04 ... a/3551224/
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Re: PRIMARIE DEL PD
IL BICCHIERE MEZZO PIENO, IL BICCHIERE MEZZO VUOTO
Secondo Anna Maria Greco
4 ore fa
29
• 10
• 0
• 19
Un milione alle primarie
Renzi rischia sui numeri
Anna Maria Greco
^^^^^^^
Renzi si attacca ai numeri: un milione di voti per ripartire
L'ex premier fissa l'asticella delle primarie: una festa della democrazia. Gli avversari: penalizzati dai tg Rai
Anna Maria Greco - Dom, 30/04/2017 - 08:18
commenta
Appelli, promesse, critiche incrociate, ultime telefonate a caccia di consenso. Alla vigilia delle primarie del Pd i tre concorrenti alla poltrona di segretario dem sparano le ultime cartucce e chiamano al voto.
Matteo Renzi, segretario uscente e grande favorito, invita tutti alla «grande festa della democrazia» e assicura che dal giorno dopo l'elezione bisognerà lavorare tutti «insieme» per realizzare un «progetto chiaro, serio, pluriennale».
Andrea Orlando, ministro della Giustizia, accreditato al secondo posto, spiega che vuole cambiare il partito e «ricostruire» il centrosinistra, impedendo larghe intese con Silvio Berlusconi.
Michele Emiliano, governatore della Puglia quotato con consensi più bassi, incita ad andare ai gazebo per «chiudere con il renzismo» e voltare pagina.
Ma su tutti aleggia il possibile flop delle primarie, uno strumento messo in discussione da molti, anche per i troppi brogli e traffici di tessere che hanno destato scandalo. Nessuno crede più ad un'affluenza simile agli anni d'oro che dal 2005 hanno sfiorato i 5 milioni, ma neppure a livelli che nelle ultime stagioni hanno superato i 2. Così, l'ex premier ripete che «un milione di persone che vanno a votare rappresentano una forza straordinaria, strepitosa». Attacca chi dice che queste potrebbero essere le ultime primarie: «Le vogliono sminuire, forse persino eliminare. Perché le primarie restituiscono potere ai cittadini, non agli accordi di potere dei gruppi dirigenti».
Per dar man forte a Renzi scende in campo anche la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi: «Già il fatto che il partito democratico sia l'unico in Italia a scegliere democraticamente, al proprio interno, il segretario sia motivo per noi di orgoglio e di identità, perché gli altri partiti non lo fanno».
Matteo, che ha avuto la benedizione pubblica del capo del governo Paolo Gentiloni, provocando reazioni negli avversari, punta ad un 58 per cento dei consensi, che pensa di avere già in tasca e gli consentirebbe di non aver bisogno dei supporti di amici scomodi come Martina e Franceschini. Gli altri due candidati cercano di portare alle urne quanti più elettori possibile, sperando di guadagnare qualche voto.
Orlando, va in pellegrinaggio nell'area colpita dal terremoto di Norcia, incontra i profughi nella comunità di Sant'Egidio e visita la sua mensa a Roma, fa il paladino dei problemi sociali, promette di eliminare le «storture» della riforma per la Buona scuola e di mettere più attenzione sulle «disuguaglianze», indica come obiettivo la riforma elettorale per andare al voto e inventa slogan come «ricostruire un alfabeto della sinistra».
Emiliano compare alla Festa del Cinema di Puglia e in un video messaggio sul web dice che «con due euro (quelli per votare alle primarie, ndr) si cambia la storia d'Italia, e tutti possono votare, non solo gli iscritti».
Il suo sostenitore Umberto Marroni apre l'ultima polemica sulla «mancanza di equilibrio da parte dei direttori dei Tg Rai», dicendo che durante la campagna elettorale per le primarie «è stata palesemente violata la par condicio» ed Emiliano, ma anche Orlando, «continuano a essere trattati come comparse di un congresso già scritto».
Ma ormai è tardi per le rivendicazioni, si aprono i gazebo in piazze e i circoli del partito, dalle 8 alle 20. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, prevede la vittoria di Renzi, ma lo avverte: «È difficile che un'unica forza possa governare, quindi è necessario il dialogo».
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Secondo me, un milioni di irrensponsabili che non vogliono usare i metodi non violenti della democrazia.
Secondo Anna Maria Greco
4 ore fa
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Un milione alle primarie
Renzi rischia sui numeri
Anna Maria Greco
^^^^^^^
Renzi si attacca ai numeri: un milione di voti per ripartire
L'ex premier fissa l'asticella delle primarie: una festa della democrazia. Gli avversari: penalizzati dai tg Rai
Anna Maria Greco - Dom, 30/04/2017 - 08:18
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Appelli, promesse, critiche incrociate, ultime telefonate a caccia di consenso. Alla vigilia delle primarie del Pd i tre concorrenti alla poltrona di segretario dem sparano le ultime cartucce e chiamano al voto.
Matteo Renzi, segretario uscente e grande favorito, invita tutti alla «grande festa della democrazia» e assicura che dal giorno dopo l'elezione bisognerà lavorare tutti «insieme» per realizzare un «progetto chiaro, serio, pluriennale».
Andrea Orlando, ministro della Giustizia, accreditato al secondo posto, spiega che vuole cambiare il partito e «ricostruire» il centrosinistra, impedendo larghe intese con Silvio Berlusconi.
Michele Emiliano, governatore della Puglia quotato con consensi più bassi, incita ad andare ai gazebo per «chiudere con il renzismo» e voltare pagina.
Ma su tutti aleggia il possibile flop delle primarie, uno strumento messo in discussione da molti, anche per i troppi brogli e traffici di tessere che hanno destato scandalo. Nessuno crede più ad un'affluenza simile agli anni d'oro che dal 2005 hanno sfiorato i 5 milioni, ma neppure a livelli che nelle ultime stagioni hanno superato i 2. Così, l'ex premier ripete che «un milione di persone che vanno a votare rappresentano una forza straordinaria, strepitosa». Attacca chi dice che queste potrebbero essere le ultime primarie: «Le vogliono sminuire, forse persino eliminare. Perché le primarie restituiscono potere ai cittadini, non agli accordi di potere dei gruppi dirigenti».
Per dar man forte a Renzi scende in campo anche la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi: «Già il fatto che il partito democratico sia l'unico in Italia a scegliere democraticamente, al proprio interno, il segretario sia motivo per noi di orgoglio e di identità, perché gli altri partiti non lo fanno».
Matteo, che ha avuto la benedizione pubblica del capo del governo Paolo Gentiloni, provocando reazioni negli avversari, punta ad un 58 per cento dei consensi, che pensa di avere già in tasca e gli consentirebbe di non aver bisogno dei supporti di amici scomodi come Martina e Franceschini. Gli altri due candidati cercano di portare alle urne quanti più elettori possibile, sperando di guadagnare qualche voto.
Orlando, va in pellegrinaggio nell'area colpita dal terremoto di Norcia, incontra i profughi nella comunità di Sant'Egidio e visita la sua mensa a Roma, fa il paladino dei problemi sociali, promette di eliminare le «storture» della riforma per la Buona scuola e di mettere più attenzione sulle «disuguaglianze», indica come obiettivo la riforma elettorale per andare al voto e inventa slogan come «ricostruire un alfabeto della sinistra».
Emiliano compare alla Festa del Cinema di Puglia e in un video messaggio sul web dice che «con due euro (quelli per votare alle primarie, ndr) si cambia la storia d'Italia, e tutti possono votare, non solo gli iscritti».
Il suo sostenitore Umberto Marroni apre l'ultima polemica sulla «mancanza di equilibrio da parte dei direttori dei Tg Rai», dicendo che durante la campagna elettorale per le primarie «è stata palesemente violata la par condicio» ed Emiliano, ma anche Orlando, «continuano a essere trattati come comparse di un congresso già scritto».
Ma ormai è tardi per le rivendicazioni, si aprono i gazebo in piazze e i circoli del partito, dalle 8 alle 20. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, prevede la vittoria di Renzi, ma lo avverte: «È difficile che un'unica forza possa governare, quindi è necessario il dialogo».
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Secondo me, un milioni di irrensponsabili che non vogliono usare i metodi non violenti della democrazia.
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Re: PRIMARIE DEL PD
SUCCEDE QUANDO SI SVILUPPA IL CORPO MA NON IL CERVELLO.
PERCHE’ CON IL CERVELLO SI RIMANE SEMPRE BAMBINI.
NOI I BUONI E I BRAVI,……TUTTI GLI ALTRI I BRUTTI E CATTIVI.
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Re: PRIMARIE DEL PD
SE, E QUANDO DOVRANNO RIFARE PER NECESSITA' IL NAZARENO 2.0, SCRIVERA' ANCORA COSI' IL DIRETTORE DEGLI STRUMPTRUPPEN???????
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Finalmente finisce la farsa primarie
(Detto da "Farsa" Italia è tutto un dire-ndt)
Alessandro Sallusti - Dom, 30/04/2017 - 06:00
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E per fortuna venne il giorno delle primarie del Pd così archiviamo la farsa del «confronto democratico» e forse - non ci facciamo troppe illusioni - si trova il tempo e il modo di occuparsi di cose serie. Ma dico, tutto sto can can per stabilire che Renzi è il capo del Pd, Orlando capo di una finta opposizione interna ed Emiliano una simpatica macchietta che pur di esistere gioca a fare il comunista (cosa che gli ha portato pure male tanto che si è azzoppato ballando il liscio con una arzilla vecchietta)? Non bastava una riunione, una telefonata, una cena? No, loro fanno le «primarie», che così organizzate sono un insulto alla democrazia. Il che sarebbero anche affari loro se non fosse che il Paese - essendo il Pd partito di governo - viene paralizzato per settimane in attesa che il rito si compia. Nessuna decisione politica rilevante viene presa perché «bisogna vedere chi vince le primarie». Ma chi vuoi che le vinca le primarie del Pd, che sono pure truccate? Il bell'Orlando, il simpatico Emiliano? Ma non fateci ridere e stasera negli speciali Tv, che non si capisce a che titolo andranno in onda, risparmiateci almeno la retorica sulla «diversità della sinistra» e sul «bel giorno per la democrazia».
Il problema è che qualche «democratico» del centrodestra è lì ad applaudire: «Visto che bello, facciamole anche noi». Roba da non credere. Capisco essere ambiziosi, e pure narcisisti, ma a tutto c'è un limite (Emiliano a parte). Fare oggi le primarie nel centrodestra (ma anche nel centrosinistra) è come affidare il ruolo di attaccante del Barcellona a un sondaggio dei tifosi e non direttamente a Messi, o volete mettere ai voti se Zuckerberg deve rimanere capo di Facebook. O la gente impazzisce (e allora è meglio non consultarla), o c'è il trucco, oppure il risultato è scontato.
Le primarie all'italiana sono il sogno dei mediocri, dei furbi o dei piccoli che sperano in una scorciatoia - o in una botta di fortuna - per diventare grandi. Sta di fatto che stasera Renzi torna anche ufficialmente a essere Renzi. Non so se è un bene o un male, ma almeno è la fine della sua ultima presa per i fondelli, quella in cui ci aveva spiegato di essersi dimesso da tutto e di essere quindi un «normale cittadino».
Caro Renzi, ma a chi la racconti...
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Finalmente finisce la farsa primarie
(Detto da "Farsa" Italia è tutto un dire-ndt)
Alessandro Sallusti - Dom, 30/04/2017 - 06:00
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E per fortuna venne il giorno delle primarie del Pd così archiviamo la farsa del «confronto democratico» e forse - non ci facciamo troppe illusioni - si trova il tempo e il modo di occuparsi di cose serie. Ma dico, tutto sto can can per stabilire che Renzi è il capo del Pd, Orlando capo di una finta opposizione interna ed Emiliano una simpatica macchietta che pur di esistere gioca a fare il comunista (cosa che gli ha portato pure male tanto che si è azzoppato ballando il liscio con una arzilla vecchietta)? Non bastava una riunione, una telefonata, una cena? No, loro fanno le «primarie», che così organizzate sono un insulto alla democrazia. Il che sarebbero anche affari loro se non fosse che il Paese - essendo il Pd partito di governo - viene paralizzato per settimane in attesa che il rito si compia. Nessuna decisione politica rilevante viene presa perché «bisogna vedere chi vince le primarie». Ma chi vuoi che le vinca le primarie del Pd, che sono pure truccate? Il bell'Orlando, il simpatico Emiliano? Ma non fateci ridere e stasera negli speciali Tv, che non si capisce a che titolo andranno in onda, risparmiateci almeno la retorica sulla «diversità della sinistra» e sul «bel giorno per la democrazia».
Il problema è che qualche «democratico» del centrodestra è lì ad applaudire: «Visto che bello, facciamole anche noi». Roba da non credere. Capisco essere ambiziosi, e pure narcisisti, ma a tutto c'è un limite (Emiliano a parte). Fare oggi le primarie nel centrodestra (ma anche nel centrosinistra) è come affidare il ruolo di attaccante del Barcellona a un sondaggio dei tifosi e non direttamente a Messi, o volete mettere ai voti se Zuckerberg deve rimanere capo di Facebook. O la gente impazzisce (e allora è meglio non consultarla), o c'è il trucco, oppure il risultato è scontato.
Le primarie all'italiana sono il sogno dei mediocri, dei furbi o dei piccoli che sperano in una scorciatoia - o in una botta di fortuna - per diventare grandi. Sta di fatto che stasera Renzi torna anche ufficialmente a essere Renzi. Non so se è un bene o un male, ma almeno è la fine della sua ultima presa per i fondelli, quella in cui ci aveva spiegato di essersi dimesso da tutto e di essere quindi un «normale cittadino».
Caro Renzi, ma a chi la racconti...
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