Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?

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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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TUTTI CONTRO TUTTI



SCONTRO SUI SOCIAL
Grasso: “Di Maio hai
lacune”. Lui: “Il tuo
Pd prendeva soldi


IL GRILLINO Di Maio attacca, Grasso
replica di fino e poi Di Maio cannoneggia
ancora. Tutto parte dal vicepresidente della
Camera, e sempre sulle Ong. E questa volta
se la prende con la presidente di Montecitorio,
Laura Boldrini, e con quello del Senato, Pietro
Grasso: “Il governo ha iniziato una crociata
contro il procuratore di Catania Zuccaro e ha
chiesto di farsi spalleggiare dai due presidenti
delle Camere che dovrebbero essere cariche
al di sopra delle parti e che invece hanno deciso
di prendere parte alla fiera dell’ipocrisia sulle
Ong. Non accetto lezioncine sulla responsabilità
delle cariche istituzionali!”. E Grasso risponde
con un twe e t :“Nessuno –il governo, un
blog o una impresa privata –ha mai nemmeno
provato a suggerirmi cosa pensare o dire. Caro
Luigi Di Maio, sei giovane, ma faresti bene a
ricordarti che a tutte le età si deve imparare.
Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune
in storia, geografia e diritto: qualche lezione
ti sarebbe utile”. Il 5Stelle non la prende
bene. E (ri)spara: “Caro Grasso, non smetto
mai di imparare nella vita, ma dal suo partito
che prendeva soldi dal business degli immigrati
non ho proprio nulla da apprendere. Anni
e anni di magistratura eppure le è sfuggito”.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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FALLITI,......FALLITI,.............FALLITI.......




GOVERNO DIVISO Alfano: “Sto al cento per cento con il pm di Catania, voi siete ipocriti”
Orlando: “Non si è accorto di questi traffici quando era al Viminale? Era distratto? Strano”

Rissa tra ministri sui naufraghi

Il premier
Gentiloni: “Se i giudici
hanno elementi
indagheranno, noi
grati a chi salva vite”


Il governo Gentiloni da ieri
ha un problema sulla questione
delle accuse – non suffragate
da prove – alle Ong da
parte della Procura di Catania.
Apre il fuoco interno l’inqui -
lino della Farnesina, Angelino
Alfano, che in mattinata da
Taormina si riposiziona a destra:
“Io do cento per cento di
ragione al procuratore capo di
Catania Carmelo Zuccaro, sono
degli ipocriti e dei sepolcri
un po’ imbiancati tutti quelli
che s’indignano a comando”.
Passano poche ore e il guardasigilli
Andrea Orlando, impegnato
alla vigilia del voto
per la segreteria del Pd, risponde
ai cronisti: “Non ci sono
risse nel governo, le mie posizioni
sono le stesse del premier
Paolo Gentiloni e del ministro
dell’Interno Marco
Minniti. Vogliamo chiarezza,
non abbiamo mai pensato di
scontrarci con la Procura di
Catania, ma non si possono attaccare
generalizzando le organizzazioni
non governative
che salvano le vite delle persone
in mare. È Alfano che ha una
posizione diversa dal governo
di cui fa parte evidentemente.
Se è convinto che il
procuratore abbia ragione al
cento per cento nel descrivere
il quadro d’insieme allora c’è
da chiedersi perché non se ne
sia occupato quando faceva il
ministro dell’Interno, una distrazione?
Non si è accorto dei
traffici delle Ong quando stava
al Viminale? Strano”.
Alfano legge e replica: “Non
cercavo la polemica col collega
Orlando e mi sorprende la
sua dichiarazione, che avrebbe
dovuto fare il guardasigilli
se non fosse assente da via Arenula.
Ma, evidentemente,
ormai è in campagna elettorale
permanente”. Al Viminale
la posizione di Marco Minniti
è la stessa da giorni: “Ni en te
generalizzazioni, ci atteniamo
a una rigorosa valutazione
degli atti”, per ora mancanti,
come le prove.
In una sorta di Consiglio dei
ministri a distanza il premier
Gentiloni conclude: “Se ci sono
traffici la Procura indagherà,
ma dobbiamo essere grati
per il lavoro che fanno le organizzazioni
nel Mediterraneo
e in tanti altri settori”.
G. CAL.
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A
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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GLI STRUMPTRUPPEN CONTINUANO A SOFFIARE SUL FUOCO NELLA SPERANZA CHE L'INCENDIO PARTA.





1 ora fa
305


Profughi fanno rotta sull’Italia
Ora sbarchi da record: +140%


Manila Alfano
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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Un articolo creato ad arte e corredato di una foto che deve provocare inquietudine nei lettori del sito degli STRUMPTRUPPEN.

Questo malessere costruito a tavolino tende a far esplodere la situazione, in cui molto probabilmente gli STRUMPTRUPPEN cercano di ricavarne un vantaggio.

La foto è stata scelta con una certa cura.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 91592.html


Ma questa è una sostituzione etnica

Magdi Cristiano Allam - Lun, 01/05/2017 - 15:23
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Lo scandalo, vero, verosimile, presunto o falso della collusione tra Ong e scafisti ci fa toccare con mano come la nostra Italia possa essere additata come la Repubblica della denuncia.

La denuncia è diventata lo sport preferito dopo il calcio.
I magistrati, formalmente indipendenti, denunciano il malaffare della politica. I magistrati, di chiara nomina politica, denunciano i loro colleghi non allineati. I partiti campano speculando sulla denuncia. Il governo un po' governa e molto denuncia, immagina che per consolidare e perpetuare il potere è preferibile cimentarsi sul terreno della denuncia, prediligendo gli avversari che si sostanziano di denuncia. I media sono il «Tempio della denuncia», dove solo esperti archeologi di quella che un tempo si chiamava la notizia, che consta di dati oggettivi e di fatti obiettivi, riescono a raccapezzarsi e orientarsi tra il vero e il falso. I cittadini sopravvivono alle mille sofferenze quotidiane abbuffandosi di denuncia.
Al punto che affiora un dubbio di per sé inquietante: gli italiani sono ancora capaci di intendere e di volere? Com'è possibile che ogni giorno i governi promuovano l'auto-invasione da parte di migliaia di clandestini e gli italiani si limitano a denunciare la falsità della tesi ideologica della accoglienza, ma subiscono la più imponente operazione di sostituzione etnica della storia e non reagiscono? Dobbiamo prendere atto che prima ancora della crisi dei valori, c'è una crisi della ragione. Abbiamo trasformato la nostra Italia in una terra di nessuno, finendo per essere una terra di conquista. Siamo arrivati persino ad accordare agli stranieri ciò che non è consentito agli italiani.
Nel 2006 pubblicai Io amo l'Italia, che aveva come sottotitolo: Ma gli italiani la amano? Oggi la domanda è: Ma gli italiani amano se stessi? Com'è possibile che si destina un fiume ininterrotto di denaro per l'accoglienza dei clandestini e per concedere la priorità agli immigrati residenti nell'accesso ai servizi sociali gratuiti, quando ci sono 7,5 milioni di italiani poveri? Com'è possibile che ci sia stato un colpo di stato finanziario nel 2011 che ha sospeso la democrazia sostanziale e che il potere ignori spudoratamente l'esito del referendum sulla riforma costituzionale del 2016, e gli italiani subiscano tutto? La denuncia emerge come una necessità vitale per fagocitare la rabbia e metabolizzare la frustrazione. La verità è che solo grazie alla denuncia che il potere riesce a imporre agli italiani di tutto. La denuncia è la droga più potente e letale. Liberiamocene, riscopriamo la certezza di chi siamo, recuperiamo la cultura della proposta e della costruzione di un'alternativa al degrado che ci ha portato a perdere l'amor proprio.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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LA PRIMA COSA SENSATA DALL’INIZIO DELLE OSTILITA’




L’INTERVISTA
Emergency La figlia del fondatore, oggi presidente
Parla Cecilia Strada: “Accuse generiche no ma indagare è giusto”


» GIANNI BARBACETTO
B en vengano le discussioni, i chiarimenti e anche le indagini sui comportamenti delle ong e sulle loro eventuali collusioni con gli scafisti: “È giusto discutere di come lavorano le organizzazioni non gov erna tive”, scandisce Cecilia Strada, presidente di Emergency. “Si può e si deve farlo. Ma non si può generalizzare, in base a sospetti, dicendo che tutte le ong sono cattive”.

Negli ultimi giorni, le polemiche hanno investito anche Emergency.
Sì. Hanno scritto che mio padre, Gino Strada, ha la residenza a Montecarlo, che si è fatto la Ferrari con i soldi di Emergency, che io nella mia vita ho fatto solo la cameriera (come se fosse un’esperienza professionale indegna), che nel bilancio di Emergency le fonti di entrata non sono dettagliate: e invece basta leggerlo, il bilancio, per trovare tutte le informazioni.

Si sa che sui social si scatena l’odio. .
Mi hanno insultato, mi hanno invitato a vergognarmi perché “p o r t ate qui quelli muscolosi e ve ne fregate dei bambini che muoiono di fame in Africa”. Ora: Emergency non sta lavorando nel soccorso in mare (purtroppo, aggiungerei); da 23 anni aiuta tutti, compresi i bambini affamati, per un totale di 8 milioni di persone; e da 10 anni lavora anche in Italia, con ambulatori aperti a tutti.

Vi rimproverano anche di curare i “nemici” e “i terroristi”.
Ma lo sanno chi sono i pazienti di Emergency? Tra le vittime di guerra, uno su tre è un bambino, oltre il 90 per cento sono civili. Comunque sì: noi curiamo tutti. Il medico è un medico, non un poliziotto, un giudice o un boia. Non è una scelta, è un dovere: curare tutti, con eguale scrupolo e impegno. Se non lo fai, commetti un reato. In un pronto soccorso italiano o in un ospedale in Africa, un medico non ha “n emici”, l’unico nemico è la malattia. E non è un’invenzione di Emergency: è la base dell’etica medica.

Le polemiche sono iniziate dopo la diffusione di notizie secondo cui alcune ong potrebbero avere rapporti con gli scafisti.
Se ci sono comportamenti poco puliti, che si chiariscano. Ma c’è stato invece un attacco alle ong in generale, denigrando persone che passano la loro vita a salvare la gente in mare, a curarla nei campi profughi o quando arriva in Italia.

Emergency ha esperienza diretta di quello che succede nel Mediterraneo ?
No, perché Emergency non lavora in mare. Da qualche anno lavoriamo sui moli di sbarco e per un breve periodo abbiamo lavorato anche ai salvataggi in mare, ma non su una nave nostra, perché non ne abbiamo. Non vorrei però che passasse il messaggio che se lavori in mare, allora sei sospetto. C’è un calderone di accuse generiche, senza prove concrete, che è veramente inaccettabile.

Questo vuol dire che non si può discutere dei comportamenti delle ong?
Non solo si può, ma si deve discutere dei comportamenti delle ong. Noi continuiamo a ripetere che “non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene”. Si ha una grande responsabilità quando si lavora in un’organizzazione non governativa: la responsabilità di non sprecare nemmeno un centesimo di quanto ti affidano i donatori, la responsabilità di dare il meglio ai propri assistiti, ai propri pazienti. Dunque i controlli sono benvenuti. Ma oggi siamo passati da una concezione per cui tutte le ong erano sante a una secondo cui sono tutte sospette e cattive. Inaccettabile. Non tutti gli italiani sono mafiosi, né tutti i religiosi sono pedofili. Bisogna sempre rifiutare le generalizzazioni. Quanto a Emergency, sono più di dieci anni che ha ambulatori mobili e fissi in Italia dove curiamo chiunque abbia bisogno: italiani, stranieri, venusiani... Tutti. E a quelli che dicono che bisogna “aiutarli a casa loro” rispondo che noi lo facciamo dal 1994. Li aiutiamo a casa loro, li aiutiamo a casa nostra... Anzi, “ci” aiutiamo a casa nostra.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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LA GUERRA PER IL POTERE




Una persona normale, ragionevole, si guarderebbe bene dal mettersi in pista in una situazione kaotica come questa, in un’Italia fallita e piena di problemi da risolvere.

In una situazione come la nostra farebbero una fatica estrema a muoversi anche Alcide De Gasperi e Luigi Einaudi, che pure hanno preso in mano il Paese al termine della Seconda Guerra Mondiale in una situazione tragica con un’Italia tutta da ricostruire.

Non sembra così per i politici di oggi e chi li sostiene sulla stampa quotidiana.

Si aggirano rabbiosi come cani randagi in attesa dell’ultimo osso da spolpare.

Per dirla con Asterix il gallico: “SONO MATTI QUESTI ROMANI(Leggi italiani)”



Dal sito degli STRUMPTRUPPEN, fresca, fresca:

I grillini attaccano sulle Ong
Ma c'è chi lucra coi migranti
Doppia morale a 5 Stelle. Nel Vicentino 430 immigrati sono gestiti da società di proprietà di esponenti del Movimento

di Giuseppe De Lorenzo Enrica Iacono
39 minuti fa
14
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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TU PASSERAI PER IL CAMINO
http://www.goodreads.com/book/show/1574 ... mauthausen


Nel tardo pomeriggio di oggi, l’amico G., spaparanzato in una poltrona della Biblioteca, sentenzia, dopo essersi esibito nel solito lamento della rana bollita:


“Gli italiani non si muovono perché almeno l’80 % vive ancora nel benessere.”

Sarà, la cifra non mi torna, ma tanto vale. E’il concetto che conta.

Non ho mai dimenticato, ne mai dimenticherò, cosa succedeva all’esterno dei campi di sterminio, tra i cosidetti “civili” tedeschi.

Sapevano cosa accadeva al di la del recinto dei campi di sterminio.

Sapevano a cosa era dovuto l’odore maleodorante che usciva dai camini dei forni crematori.

Ma facevano finta di niente.

In fondo, loro erano la razza superiore.

Quando sono arrivate le armate anglo americane e sovietiche, hanno fatto domande alla popolazione civile abitante in prossimità dei campi di sterminio.

Nessuno sapeva niente.

Ma che differenza fa essere costretti a passare per il camino ed essere costretti ad attraversare il Mediterraneo pensando di potersi salvare???

Ottant’anni dopo siamo d’accapo.





Profughi, l’Espresso: “Così l’Italia ha lasciato annegare 60 bambini”. Le telefonate del naufragio dell’ottobre 2013
di F. Q. | 8 maggio 2017

Cronaca
L'11 ottobre 2013 a Sud di Lampedusa si rovescia il barcone con a bordo 480 persone, 268 moriranno. Il settimanale pubblica in esclusiva gli audio tra la Guardia costiera italiana e un medico siriano che dall'imbarcazione in balia della corrente chiede aiuto perché Lampedusa è a sole 61 miglia mentre Malta dista il doppio. Le autorità dei due paesi si rimpallano il soccorso per non sbarcare i passeggeri sulla costa più vicina. Il pattugliatore della Marina italiana era lì, a sole 10 miglia, un'ora e mezza di navigazione. E lì resta per cinque ore, in attesa di ordini
di F. Q. | 8 maggio 2017
7

Scappavano dalla guerra civile in Siria. Il pattugliatore della Marina italiana era lì, a sole 10 miglia dal barcone che stazionava imbarcando acqua a 61 miglia da Lampedusa. Il peschereccio partito dalla Libia con 480 persone era stato colpito da raffiche di mitra. Un medico siriano a bordo alle 12.39 chiama la sala operativa della Guardia costiera italiana. Spiega che l’imbarcazione sta affondando e rischiano di morire molti bambini. E’ il pomeriggio dell’11 ottobre 2013. Dopo una serie di telefonate la Guardia costiera ordina ai profughi di rivolgersi a Malta che però sta 118 miglia. Moriranno 268 persone, tra cui 60 bambini. “Così l’Italia ha lasciato annegare 60 bambini: in esclusiva le telefonate del naufragio”.
E’ il titolo di un servizio esclusivo dell’Espresso realizzato dal giornalista Fabrizio Gatti che documenta il rimpallo di responsabilità e il diniego delle autorità italiane a prestare soccorso. Immagini inedite, telefonate mai ascoltate prima che faranno discutere, anche per il clima pesto innescato dalle polemiche sulle Ong, perché dimostrano – secondo quanto riportato nell’articolo – l’inerzia di fronte alla tragedia e la deliberata scelta di non mettere a disposizione le unità navali più prossime al barcone. Perché? “I comandi militari italiani – scrive l’Espresso – sono preoccupati di dover poi trasferire i profughi sulla costa più vicina”.

Per cinque ore la carretta del mare viene abbandonata a se stessa, nonostante ripetute telefonate con richieste d’aiuto (“qui affonda tutto”, “stiamo morendo”, “ci sono i bambini”, “vi prego venite in fretta”, “ “la barca sta andando giù”). Ma dall’altra parte della linea si prende tempo, l’operatore vuole sapere il nome del chiamante, che risponde spiegando di essere un medico siriano. “Mohammed Jammo?”, ripete l’operatore. Si fa ridire la posizione.
Alle 13.07 altra chiamata. “Avete mandato qualcuno?”. Ma dall’altra parte gli dicono che sono vicini a Malta e che chiamassero là. “Please please, go go…”. Ma Malta è a 118 miglia, la prima nave utile della Marina è dieci volte più vicina. Ma alle 13.48 il medico richiama: “Malta dice che siamo vicini a Lampedusa. Ho dato la posizione. Voi siete più vicini per noi. Stiamo morendo, per favore. Trecento persone, stiamo morendo”. Ma l’operatore chiede ancora se hanno chiamato Malta. L’altro non ha tempo per ripetergli quel che ha appena detto: “Non abbandonateci, siamo senza credito che è quasi finito. Chiamate voi per favore”. Risposta: “Yes yes, call Malta, call Malta”. La nave Libra intanto restà lì, a 10 miglia marine di distanza, in attesa di ordini.

Alle 16.44, dopo quattro ore dal primo allarme, la Guardia costiera italiana chiama finalmente le Forze armate di Malta. Parlano di navi da guerra che non si possono spostare perché “rappresentano unità importanti per avvistare nuovi obiettivi nell’area Sud”. Ed emerge la stessa remora che blocca l’intervento italiano: dopo dobbiamo trasferire le persone alla costa più vicina. Ne nasce quasi un dibattito sul diritto a mare: “Non penso sia il modo migliore di operare” dice l’operatore da Malta. Parlano di navi e di sigle, se le rimpallano. Nessuno, di fatto, opera.
Il barcone intanto si ribalta e il video mostra uomini, donne e bambini che scivolano in acqua, si aggrappano, annegano. Alle 17.07 l’Italia chiama Malta: “Il nostro aereo ha visto il barcone rovesciato. La gente in acqua”, dice l’ufficiale di servizio. Quella di cui parlano da quasi mezz’ora. Malta a quel punto dice di aver avvertito la Nave Libra, il pattugliatore della Marina italiana. “Ok gli hai detto di correre verso la posizione?” chiede l’ufficiale italiano parlando al maltese di un’imbarcazione italiana. La Libra quell’11 ottobre viene lasciata per cinque ore in attesa di istruzioni, a un’ora e mezzo di navigazione dal barcone alla deriva. Nel naufragio sono morte 268 persone, tra cui 60 bambini.
di F. Q. | 8 maggio 2017


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05 ... 3/3571391/
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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MANEGGIARE CON CURA

La notizia non è presente sui seguenti siti:

- Corriere della Sera
- La Repubblica
- Il Fatto Quotidiano
- La Stampa
- Il Messaggero


Non che la notizia non sia vera. Solo che riportata esclusivamente dall’organo ufficiale degli STRUMPTRUPPEN, assume il tono polemico della propaganda polemica preelettorale.



Mattarella: "I migranti sono una risorsa". E Salvini: "Complice dell'invasione"
Il capo dello Stato: "Con le migrazioni gli italiani scoprirono l'identità unitaria". E Salvini lo attacca: "Ipocrita, complice dell'invasione"
Giovanni Neve - Mar, 09/05/2017 - 12:39
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"La solidarietà davanti alle tragedie dei migranti si scontra con l'intolleranza a cui spesso è legata l'incapacità di comprendere i grandi fenomeni del mondo contemporaneo".

Sergio Mattarella parla alla comunità degli italoargentini al teatro Coliseo e attualizza l'esperienza dei loro nonni e padri, ricordando ogni aspetto delle migrazioni passate. Ora, però, "viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano - prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza - con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo".

Gli italiani nel mondo
"Un fiume in piena quello che si riversò dall'Italia verso il resto del mondo: 803.000 gli emigrati nel solo anno 1906! In cento anni (1876-1975), emigrarono circa 26 milioni di italiani! Una nazione fuori dalla nazione". Mattarella parla davanti ai 1700 italoargentini riuniti al teatro Coliseo, luogo di cultura di proprietà del governo Italiano a Buenos Aires, e ricorda quando i migranti eravamo noi. Ecco, sottolinea il capo dello Stato, "perché non c'è una sola storia d'Italia ma, accanto a quella del territorio nazionale, si è sviluppata una storia degli italiani: tante storie degli italiani, quante erano le comunità italiane trapiantate all'estero. La storia dell'emigrazione italiana è, prima ancora dell'Unità d'Italia, la storia unitaria del nostro popolo". Mattarella cita Ludovico Incisa di Camerana secondo cui "è all'estero che meridionali e settentrionali, sudditi di regimi diversi, si appropriarono, insieme, di una comune identità, quella italiana. Qui, possiamo ben dirlo, è nata l'italianità. Prima ancora di essere cittadini del Regno d'Italia, gli emigranti provenienti dagli antichi Stati peninsulari si sono riconosciuti italiani a Buenos Aires, in istituzioni e organizzazioni comuni. Qui è stata custodita, sin dai momenti di crisi del processo unitario del Paese, la nostra identità".

Gli immigrati come risorsa
"Lo sviluppo di un Paese va di pari passo con un diminuire delle migrazioni, le due cose sono indissolubilmente legate". Durante la visita di Stato Oltreoceano, Mattarella ripercorre le tappe delle migrazioni italiane all'estero, dall'800 al 1970, quando ben 26 milioni di italiani lasciarono il Paese. E, in particolare, ricorda come in Argentina l'immigrazione è stata "incoraggiata con accordi tra governi, con lo scopo di alleggerire un corpo sociale ritenuto dalle classi dirigenti dell'epoca troppo denso, troppo pesante, misurato su quelle che si ritenevano essere le risorse dell'Italia. Una tesi, quest'ultima infondata, denunciava nel primo dopoguerra Carlo Rosselli". Per il leader di Giustizia e Libertà "la tesi secondo la quale il pauperismo italiano fosse figlio della pressione demografica era totalmente infondata: lo dimostrerà la storia successiva. Nel 1961, Centenario dell'Unità d'Italia, a popolazione raddoppiata, il reddito pro-capite del Paese risulterà quadruplicato". "Ci sono tante storie quante sono le ondate migratorie che si sono succedute, sino a quella del secondo dopoguerra, i cui effetti sono durati sino all'epoca del boom economico italiano, quando si è realizzata la previsione di Antonio Gramsci (del quale abbiamo appena ricordato gli ottant'anni dalla scomparsa). Il leader antifascista - cita il capo dello Stato - preconizzava con lo sviluppo del Paese, il venir meno della funzione dell'Italia come produttrice di riserva operaia per il mondo intero".

La replica di Salvini
L'intervento di Mattarella non è piaciuto a Matteo Salvini. Che su Facebook ha duramente criticato il capo dello Stato per aver detto che "gli immigrati sono una risorsa". "Quanta ipocrisia - ha tuonato il leader della Lega Nord - paragonare i milioni di italiani che emigrarono in cerca di lavoro, e a cui nessuno regalò pranzi, alberghi o telefonini, ai clandestini che sbarcano oggi in Italia e fanno casino, è una vergogna". E ancora: "Stop invasione, Mattarella complice".
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

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UncleTom ha scritto:MANEGGIARE CON CURA

La notizia non è presente sui seguenti siti:

- Corriere della Sera
- La Repubblica
- Il Fatto Quotidiano
- La Stampa
- Il Messaggero


Non che la notizia non sia vera. Solo che riportata esclusivamente dall’organo ufficiale degli STRUMPTRUPPEN, assume il tono polemico della propaganda polemica preelettorale.



Mattarella: "I migranti sono una risorsa". E Salvini: "Complice dell'invasione"
Il capo dello Stato: "Con le migrazioni gli italiani scoprirono l'identità unitaria". E Salvini lo attacca: "Ipocrita, complice dell'invasione"
Giovanni Neve - Mar, 09/05/2017 - 12:39
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"La solidarietà davanti alle tragedie dei migranti si scontra con l'intolleranza a cui spesso è legata l'incapacità di comprendere i grandi fenomeni del mondo contemporaneo".

Sergio Mattarella parla alla comunità degli italoargentini al teatro Coliseo e attualizza l'esperienza dei loro nonni e padri, ricordando ogni aspetto delle migrazioni passate. Ora, però, "viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano - prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza - con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo".

Gli italiani nel mondo
"Un fiume in piena quello che si riversò dall'Italia verso il resto del mondo: 803.000 gli emigrati nel solo anno 1906! In cento anni (1876-1975), emigrarono circa 26 milioni di italiani! Una nazione fuori dalla nazione". Mattarella parla davanti ai 1700 italoargentini riuniti al teatro Coliseo, luogo di cultura di proprietà del governo Italiano a Buenos Aires, e ricorda quando i migranti eravamo noi. Ecco, sottolinea il capo dello Stato, "perché non c'è una sola storia d'Italia ma, accanto a quella del territorio nazionale, si è sviluppata una storia degli italiani: tante storie degli italiani, quante erano le comunità italiane trapiantate all'estero. La storia dell'emigrazione italiana è, prima ancora dell'Unità d'Italia, la storia unitaria del nostro popolo". Mattarella cita Ludovico Incisa di Camerana secondo cui "è all'estero che meridionali e settentrionali, sudditi di regimi diversi, si appropriarono, insieme, di una comune identità, quella italiana. Qui, possiamo ben dirlo, è nata l'italianità. Prima ancora di essere cittadini del Regno d'Italia, gli emigranti provenienti dagli antichi Stati peninsulari si sono riconosciuti italiani a Buenos Aires, in istituzioni e organizzazioni comuni. Qui è stata custodita, sin dai momenti di crisi del processo unitario del Paese, la nostra identità".

Gli immigrati come risorsa
"Lo sviluppo di un Paese va di pari passo con un diminuire delle migrazioni, le due cose sono indissolubilmente legate". Durante la visita di Stato Oltreoceano, Mattarella ripercorre le tappe delle migrazioni italiane all'estero, dall'800 al 1970, quando ben 26 milioni di italiani lasciarono il Paese. E, in particolare, ricorda come in Argentina l'immigrazione è stata "incoraggiata con accordi tra governi, con lo scopo di alleggerire un corpo sociale ritenuto dalle classi dirigenti dell'epoca troppo denso, troppo pesante, misurato su quelle che si ritenevano essere le risorse dell'Italia. Una tesi, quest'ultima infondata, denunciava nel primo dopoguerra Carlo Rosselli". Per il leader di Giustizia e Libertà "la tesi secondo la quale il pauperismo italiano fosse figlio della pressione demografica era totalmente infondata: lo dimostrerà la storia successiva. Nel 1961, Centenario dell'Unità d'Italia, a popolazione raddoppiata, il reddito pro-capite del Paese risulterà quadruplicato". "Ci sono tante storie quante sono le ondate migratorie che si sono succedute, sino a quella del secondo dopoguerra, i cui effetti sono durati sino all'epoca del boom economico italiano, quando si è realizzata la previsione di Antonio Gramsci (del quale abbiamo appena ricordato gli ottant'anni dalla scomparsa). Il leader antifascista - cita il capo dello Stato - preconizzava con lo sviluppo del Paese, il venir meno della funzione dell'Italia come produttrice di riserva operaia per il mondo intero".

La replica di Salvini
L'intervento di Mattarella non è piaciuto a Matteo Salvini. Che su Facebook ha duramente criticato il capo dello Stato per aver detto che "gli immigrati sono una risorsa". "Quanta ipocrisia - ha tuonato il leader della Lega Nord - paragonare i milioni di italiani che emigrarono in cerca di lavoro, e a cui nessuno regalò pranzi, alberghi o telefonini, ai clandestini che sbarcano oggi in Italia e fanno casino, è una vergogna". E ancora: "Stop invasione, Mattarella complice".





Ci troviamo in una situazione tremenda dimostrando il peggio di noi stessi.

E’ vero che è una situazione più grande di noi, ed è per questo che chi è stato delegato a governare si deve dare una mossa.

Il capo dello Stato ha sbagliato ieri a pronunciare quelle parole, facendo di fatto un assist formidabile a Salvini.

In questo momento storico, gli immigrati non sono una risorsa.


Sono una risorsa per la Mafia, per l’’andrangheta, per le cooperative bianche e rosse, per chi ha deciso di incrementare il suo patrimonio nascondendosi dietro una Ong.

Ma non sono una risorsa per il sistema Italia al 9 maggio 2017.

Salvini e gli STRUMPTRUPPEN, che dell’immigrazione ne fanno una ragione di crescita personale, vanno a nozze, se l’autorità costituita si muove in questa direzione.
UncleTom
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion

Messaggio da UncleTom »

POMPA CHE TI POMPA




Dall'organo ufficiale degli STRUMPTRUPPEN:


4 ore fa
247


Sbarchi boom: 2mila solo ieri
E l'accoglienza è già un rebus


Valentina Raffa
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