Francesco un papa ...Cristiano!

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UncleTom
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

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Mondo
Elezioni Francia: attaccando Francesco, Le Pen strizza l’occhio agli ultracattolici
di Marco Politi | 22 aprile 2017

Francesco è entrato nella campagna delle presidenziale di Francia. Non per sua iniziativa, ma tirato in ballo dalla leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen. Terrorismo, immigrazione, “sovranità” sono i temi centrali di una campagna, in cui Marine Le Pen si gioca le chances più grandi di tutta la sua carriera politica. E in questa partita, che sarà giocata sul filo del rasoio, il voto cattolico conservatore ha il suo peso. Tenerlo compattamente dalla propria parte, motivarlo nel recarsi alle urne e non cedere al disgusto che porta all’astensione, è di estrema importanza.
In questa prospettiva le parole taglienti contro la gerarchia ecclesiastica, pronunciate pochi giorni fa da Marine nel corso di un’intervista al giornale cattolico La Croix, non sono state uno sfogo o una semplice battuta, ma un tassello preciso della sua strategia per cercare di strappare la vittoria almeno al primo turno.
Marine Le Pen non ha affatto detto – come riportato da gran parte della stampa italiana – di essere “arrabbiata” con la Chiesa”. Avrebbe avuto l’aria di uno scatto di nervi, non in sintonia con chi si è sforzato di costruire anno dopo anno, mese dopo mese un’immagine presidenziale. La leader del Fronte Nazionale è stata più sottile, scegliendo con cura ogni parola per attrarre a sé la massa di un “cattolicesimo profondo”, che nutre estrema avversione per il messaggio religioso-politico di Francesco e in generale per la dottrina sociale della Chiesa come si è venuta formando dopo il concilio Vaticano II. Una dottrina che agli occhi dei cattolici ultra-tradizionalisti puzza di “sinistra”.
“Sono estremamente credente”, ha risposto la candidata alle presidenziali alla domanda di La Croix sul suo rapporto con la religione. Ma poi ha aggiunto “e ho avuto la fortuna di non avere mai dubitato”. Ecco il primo messaggio ai cattolici duri e puri, fautori della Tradizione immutabile e poco convinti di tutte le riflessioni teologiche sul dubbio, il discernimento, l’aggiornamento di pratiche e modi di presentare e vivere la dottrina.
Poi Marine ha calato la carta: “E’ vero, sono offesa con la Chiesa, perché penso che si occupi di tutto tranne di ciò che la concerne. Ho trovato che in certe circostanze personali, essa abbia mancato di compassione”. Ecco la freccia avvelenata. La leader del Fronte Nazionale si dice offesa (non arrabbiata, ndr), ferita perché la Chiesa nei suoi dirigenti dell’episcopato di Francia e in senso lato nella direzione impressa dall’attuale pontefice, “questa Chiesa” di tutto parla tranne che delle cose che le dovrebbero essere proprie. Il sottotesto implicito: non parla della fede. E per di più manca di “compassione”, che si può dire è il segno distintivo del pontificato di Bergoglio. Da notare che l’accusa di mancare di “misericordia” è la stessa agitata nei manifesti anti-Papa, affissi tempo nel centro di Roma dagli oppositori dell’attuale pontefice. L’attacco si completa con l’accusa rivolta direttamente a Francesco di voler imporre agli Stati un atteggiamento caritatevole (verso gli immigrati) che deve rimanere individuale, ma diventa ingerenza se spinge ad un’accoglienza in assenza di condizioni reali per metterla in pratica.
Poche parole, ma in cui si condensa, tutta l’opposizione della parte più chiusa del cattolicesimo francese (e non solo) al messaggio centrale di Francesco: la testimonianza del Buon Samaritano, che ovviamente ha implicazioni socio-politiche. C’è una parte di Francia cattolica profonda, che si sente accarezzata, riconosciuta e attratta dalle posizioni espresse da Marine Le Pen e dal giudizio di condanna e avversione, che trasuda – al di là dell’ossequio formale – nei confronti di papa Bergoglio.
La Francia è uno dei Paesi in cui la scissione anti-conciliare di mons. Lefebvre ha avuto, in alcuni ambienti, maggiore eco. Quel grumo di intrecci tra cattolicesimo, nazionalismo e spirito fortemente reazionario, intriso di antisemitismo e avversione alla democrazia, che ai primi del Novecento si manifestò nel movimento Action Francaise (scomunicato poi da Pio XI) è un fenomeno che si trascina nei sotterranei della storia di Francia.
Vero è che in questa campagna delle presidenziali anche un altro candidato, François Fillon, con la sua manifesta etichetta di “cattolico praticante” si batte per portare dalla sua parte il voto del cattolicesimo conservatore. La sua candidatura ha ottenuto l’adesione importante del movimento “Manif pour tous”, che si è opposto con dimostrazioni di massa contro i matrimoni gay.
La partita è aperta. Non c’è dubbio che l’indirizzarsi in un senso o nell’altro del nocciolo duro del cattolicesimo francese avrà un suo peso. Negli Stati Uniti – non va dimenticato – il 55 per cento del voto dei cattolici bianchi è andato Donald Trump che non a caso l’altro ieri ha evocato velatamente una vittoria di Marine Le Pen, affermando che l’attacco terroristico di Parigi avrà “un grande effetto” sulle elezioni presidenziali.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04 ... i/3536832/
erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da erding »

Papa Francesco pregherà a Barbiana sulla tomba di don Milani

Bergoglio sarà in Mugello il prossimo 20 giugno.
A dare l'annuncio la Diocesi di Firenze.
La sua visita nell'ambito del cinquantesimo anniversario della morte del presbitero


http://iltirreno.gelocal.it/regione/tos ... 1.15243366

A cinquanta anni dalla morte uno straordinario e dovuto riconoscimento da parte di Francesco all'uomo,
al cristiano, all'insegnate don Lorenzo Milani.


Un evento, questo, che segnerà profondamente il pontificato di papa Francesco e sicuramente non passerà
inosservato senza produrre scosse ulteriori.
UncleTom
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da UncleTom »

Oggi Francesco l'ha sparata grossa, dall'Egitto:


........E aggunge: "Per Dio, è meglio non credere che essere un falso credente, un ipocrita!".........



Se le cose stanno così, la Chiesa Cattolica è una piccolissima minoranza con tanti atei.
UncleTom
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

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IlFattoQuotidiano.it / Cronaca

Papa Francesco ai sacerdoti: “La doppia vita dei preti è una brutta malattia della Chiesa”


Cronaca


Il discorso di Bergoglio arriva in occasione della messa per l'ordinazione dei nuovi preti a San Pietro. Il Pontefice invita anche a "predicare in modo semplice" e a essere "pastori" e non "signori"



di F. Q. | 7 maggio 2017

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“La doppia vita è una brutta malattia nella Chiesa”. È l’ammonimento di Papa Francesco ai sacerdoti, nell’omelia durante la messa per l’ordinazione dei nuovi preti a San Pietro. I sacerdoti, ricorda ancora il pontefice, “sono stati eletti da Cristo non per fare carriera ma per svolgere il loro servizio”. A tal proposito, Francesco esorta a “predicare in modo semplice“, a “non essere intellettuali ma parlare al cuore”. Perché “le parole, senza l’esempio di vita, non servono”.

Bergoglio ha pronunciato l’omelia rituale, ma l’ ha integrata con diverse osservazioni a braccio, parlando in particolare del ruolo dei sacerdoti all’interno della comunità, spiegando che i preti “sono stati addetti dal Signore Gesù non per fare carriera, ma per fare questo servizio”. E ha aggiunto che “un presbitero che ha studiato forse tanta teologia e ha fatto una, due, tre lauree ma non ha imparato a portare la croce di Cristo non serve: sarà – ha spiegato Bergoglio – un buon accademico, un buon professore, ma non un sacerdote”.


Poi ha invitato a far visita ai malati, “compito anche doloroso” ma necessario e che “avvicina a Cristo”. Infine ha esortato a non essere “signori” ma “pastori“. E alla fine della recita del Regina Coeli a San Pietro, papa Francesco ha incoraggiato l’associazione Meter, “che da oltre 20 anni contrasta ogni forma di abuso sui minori”, ad andare “avanti con coraggio”, ringraziandoli poi per il loro “impegno nella società e nella Chiesa”. Sono 10 i nuovi sacerdoti ordinati da Papa Francesco nel giorno in cui la Chiesa celebra anche la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, di cui sei per la diocesi di Roma.

E proprio oggi Dagospia ha pubblicato un’indiscrezione su un giovane sacerdote “che opera nei comuni del Centro Italia devastati dal terremoto” e arriva a spendere anche 3mila euro a notte per festini a base di prostituti, crack e cocaina. Solo due anni fa, lo scandalo che aveva coinvolto l’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli, anche lui dedito a feste private con escort e droga, al quale la Guardia di finanza aveva sequestrato 500mila euro di cui il sacerdote si era appropriato indebitamente, prelevandoli dai conti del monastero.


di F. Q. | 7 maggio 2017
UncleTom
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

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FRANCESCO ALLE PRESE CON I TEMI EPOCALI




Ndrine lucravano con la Misericordia e il parroco

Sono 68 gli arresti per la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto. Su 100 milioni di appalti, 32 agli Arena
Al prete 150mila euro per “assistenza spirituale”. Gratteri: “Pasti insufficienti? Si mangiava l’indomani”


Mafie
“Non solo era poco, ma solitamente era un cibo che si dà ai maiali. Questi si arricchiscono sulle spalle dei migranti”. Con queste parole il procuratore Nicola Gratteri ha spiegato l’operazione Jonny. La cosca Arena controllava a fini di lucro la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto, in provincia Crotone. La ‘ndrina, secondo le indagini, oltre alle tradizionali dinamiche criminali, controllava anche il centro oltre a coltivare ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse
di Lucio Musolino
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

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Francesco e Trump in Vaticano. E per il Papa, Washington è un vero problema


di Marco Politi | 22 maggio 2017

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Il momento è arrivato. Trump e Francesco si incontrano in Vaticano. Una cautela imbarazzata segna l’atteggiamento dei collaboratori di entrambi. Perché con l’elezione di Donald sono rimaste sconvolte le reciproche percezioni tra Papato e Presidenza americana. Per la prima volta dalla Seconda Guerra mondiale Washington – non più solo Mosca o Pechino – diventa per la Santa Sede una capitale problematica. Una capitale, il cui comandante in capo non è animato da una prospettiva convergente con la Santa Sede sui problemi del pianeta (pur con legittime differenze su singole tematiche) , ma è portatore di una visione del mondo fortemente in contrasto con quella del romano pontefice e dei suoi predecessori.

E’ un’assoluta novità nei rapporti tra Vaticano e Stati Uniti. Non tocca tanto i discorsi, che Trump farà di fronte al Papa – gli scrittori dei testi della Casa Bianca, come si è visto in Arabia saudita, sono abili nel confezionare pronunciamenti ufficiali accettabili– ma riguarda la cultura di fondo del presidente statunitense , le sue concezioni su società, economia, regole e rapporti internazionali.

Francesco, per la prima volta nelle relazioni tra Vaticano e Stati Uniti, è intervenuto l’anno scorso nella campagna elettorale americana. Con sobrietà ma con segnali inequivocabili. Tornando dal Messico nel febbraio 2016 dichiarò – suscitando le ire di Trump – che una “persona che pensa soltanto a fare muri e non a fare ponti, non è cristiana. Questo non è nel Vangelo”.

L’aprile successivo dette breve udienza a Bernie Sanders, il candidato alle presidenziali più “sociale” della recente storia americana. Un socialdemocratico nella visione politica europea. Bollato come populista di sinistra dai media clintoniani e come “socialista” dai media filo-Trump: con tutto ciò che in America collega la parola “socialismo” direttamente con i gulag di Stalin. Durò solo cinque minuti l’incontro con Sanders, ma bastò per fare capire i valori di coesione sociale e di superamento delle diseguaglianze, che stanno a cuore a Francesco.


Il Papa, d’altronde, nel suo viaggio in America del settembre 2015, unanimemente salutato da democratici e repubblicani per il suo rimarchevole equilibrio nel toccare i temi più sensibili della società statunitense e dell’arena internazionale, è stato di una chiarezza esemplare. Milioni di persone, disse di fronte a Obama, sono sottoposte a un sistema che le ha trascurate. “Un gruppo di esclusi che grida al cielo e oggi bussa con forza alle nostre case, città, società. Riprendendo le sagge parole del Reverendo Martin Luther King, possiamo dire che siamo stati inadempienti rispetto a una cambiale ed ora è giunto il momento di onorarla”.

La Santa Sede non è d’accordo sulla caccia all’immigrato, che in questi mesi coinvolge negli Stati Uniti, anche contro immigrati irregolari che non hanno commesso il minimo reato. La Santa Sede considera fatale l’attacco di Trump a quell’abbozzo di sistema sanitario nazionale, che Obama aveva cominciato a costruire (con tante imperfezioni dovute alla tenace resistenza dei repubblicani e alla feroce opposizione delle assicurazioni private). Francesco, come la maggior parte dei leader europei, è in totale disaccordo con l’ostilità della nuova presidenza statunitense a regole serie per la salvaguardia del clima e del sistema ecologico.

L’idea di una riduzione massiccia delle tasse, che regala qualche spicciolo alle famiglie e fa regali milionari alle grandi imprese e ai grandi azionisti, mettendo sempre più in difficoltà i servizi pubblici per tutti i cittadini, è qualcosa che in Vaticano cozza con tutte le encicliche sociali da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI (con il suo monito sulle responsabilità etiche della finanza) a Francesco. Fu Giovanni Paolo II, dopo il crollo del Muro di Berlino, a mettere in guardia proprio in terra di Germania dal pericolo dell’affermarsi di una “ideologia capitalista radicale”. Quella di cui Trump e i suoi collaboratori sono gli alfieri.

Ma anche in tema di politica internazionale l’Atlantico si è fatto più largo tra Vaticano e Washington. La Santa Sede preme da sempre per un rafforzamento dell’Onu, disprezzata dai trumpiani.

In Medio Oriente Francesco auspica una vera cooperazione internazionale Est-Ovest per combattere l’Isis, mentre Trump oscilla tra un’apertura accennata a Putin e una coalizione dei volonterosi, a guida saudita e fieramente anti-iraniana.

Alla prudente e previdente diplomazia vaticana non possono piacere la mossa propagandistica di lanciare una superbomba tanto per dimostrare chi è il pistolero più forte. Come successo in Afghanistan il mese scorso. “Un’altra missione di successo, sono molto orgoglioso dei nostri militari”, ha twittato Trump. “Mi sono vergognato del nome dato a una bomba: ‘la madre di tutte le bombe’. Diciamo mamma a un apparecchio che dà la morte?”, ha ribattuto Francesco.
Mercoledì in Vaticano l’incontro si prevede senza dubbio cortese. Sarà l’apertura di una partita molto lunga e complessa.
cielo 70
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

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Spero che gli dica qualche cosa che ha venduto le armi agli arabi, stato quello dell'Arabia tutt'altro che moderato (sempre che un islam moderato esista).
UncleTom
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da UncleTom »

Dal Corriere della Sera:

LA VISITA DI FRANCESCO A GENOVA
Il Papa all’Ilva di Genova: «Non reddito per tutti, lavoro per tutti» Le foto
dall’inviato Gian Guido Vecchi
Il Pontefice: «Quando l’economia diventa speculazione è spietata». L’emozione alla vista del porto: «Mi ricorda da dove è uscito mio papà»


Caro Francesco,

in senso assoluto hai ragione.

E’ preferibile che ci si orienti verso il lavoro per tutti, in quanto il lavoro è uno dei principii base della dignità umana.

Quanto Tu dici, mi fa comprendere ancora di più perché il mio amico ateone, ha una profonda stima per Francesco Papa.

Cosa che non ha mai avuto per nessuno dei Tuoi predecessori, essendo un mangiapreti incallito.

In senso relativo, questa affermazione non sta in piedi, perché non Puoi non sapere come sta funzionando il mondo in questi anni.

Non Puoi non sapere che l’umanità si divide in predatori e predati. In sciacalli e agnelli.

Gli sciacalli, da tempo hanno deciso che gli agnelli devono soccombere.

E quelli che rimangono si devono sottomettere al loro volere.

Pensare che gli sciacalli possano offrire lavoro agli agnelli, è pura utopia.
lilly
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Iscritto il: 02/03/2015, 18:13

Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da lilly »

dopo il caso voucher il PD è finito è spirato e anche avvenire non ha le carte in regola sui voucher perche la nostra costituzione parla di lavoro al singolare.Di sinistra ne serve un'altra riorganizzata da Prodi Cuperlo Orlando
cielo 70
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Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: Francesco un papa ...Cristiano!

Messaggio da cielo 70 »

Più che Orlando, che ha gestito malissimo il concorso degli assistenti giudiziari e comunque sta approvando una riforma della giustizia che va contro i pm, Bersani e quelli dell'mdp.
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