La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom ha scritto:....DOVE L'EUROPA SCOPRE DI ESSERE IN GUERRA.....



Londra sotto attacco: terrore in 3 zone della città
Furgone sui passanti e accoltellamenti: 2 morti




Sul London Bridge un van lanciato sulla folla, poi l’autista scende e colpisce le persone: “Tre uomini
sono ancora in fuga”. Coltelli “e colpi di arma da fuoco” a Borough Market. Allarme anche a Vauxhall


Mondo




Un pulmino che investe alcuni pedoni a London Bridge, alcune persone ferite a colpi di coltello, almeno due morti. La polizia entra in azione, passano alcuni minuti di caos e poi ancora accoltellamenti nella zona di Borough Market, poco distante, dove alcuni testimoni dicono di aver sentito spari. Quindi il terzo flash a Vauxhall. Nella notte tra sabato e domenica Londra torna sotto attacco
di F. Q.




Londra, torna il terrore: furgone travolge i passanti sul London Bridge, attacchi in altre 2 zone. “Almeno 2 morti”
Londra, torna il terrore: furgone travolge i passanti sul London Bridge, attacchi in altre 2 zone. “Almeno 2 morti”

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Attacchi a Borough Market e VauxhalL. Caccia all'uomo della polizia. Secondo alcuni testimoni oculari gli aggressori era tre, tutti di sesso maschile armati con coltelli le cui lame apparivano lunghe attorno ai 30 centimetri.



di F. Q. | 3 giugno 2017

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 1,1 mila








Più informazioni su: Londra


Un pulmino che investe alcuni pedoni a London Bridge, alcune persone ferite a colpi di coltello, almeno due morti. La polizia entra in azione, passano alcuni minuti di caos e poi ancora accoltellamenti nella zona di Borough Market, poco distante, dove alcuni testimoni dicono di aver sentito spari. Quindi il terzo flash a Vauxhall. Nella notte tra sabato e domenica Londra torna sotto attacco.

Fonti investigative inizialmente parlavano di un incidente. Ma con il passare delle ore e con il moltiplicarsi delle testimonianze, è parso chiaro che si sia trattato di un attacco coordinato, che complessivamente ha causato una ventina di feriti e almeno un morto. Il prequel va in scena a London Bridge, teatro dell’attentato del 22 marzo scorso. È qui che un pulmino bianco a velocità sostenuta è uscito di strada, investendo “cinque o sei persone”. Poi l’autista del van, una volta sceso dal mezzo, avrebbe accoltellato alla gola diverse persone. Almeno due i morti, secondo il Telegraph. Evacuata la zona, chiusa la metropolitana, decine di auto della polizia sul posto,


VDEO:01:25
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06 ... i/3634036/

Poco dopo un altro un altro van bianco, con “i segni di un incidente” che si ritiene essere quello usato nel primo episodio, si è materializzato al Borough Market. Per i media britannici si tratta delle stesse persone che dopo aver agito nella zona del celebre ponte, sono riuscite ad allontanarsi prima di abbandonare il mezzo. Ed è a Borough Market che la polizia ha scatenato una vera e propria caccia all’uomo. Secondo alcuni testimoni oculari gli aggressori era tre, tutti di sesso maschile armati con coltelli le cui lame apparivano lunghe attorno ai 30 centimetri. Altre persone presenti al momento dell’attacco affermano di aver sentito degli spari, negli stessi minuti in cui il pulmino investiva diversi passanti.


VIDEO :00:45


Potrebbe trattarsi, però, di colpi d’arma da fuoco esplosi dalla polizia di Londra sopraggiunta sul posto a pochi minuti dall’incidente. Gli agenti, riferisce la Bbc, stanno setacciando il fiume perché alcune delle persone investite potrebbero essere finite in acqua, ma sono dovuti intervenire anche nella zona di Vauxhall, sempre nel centro di Londra. “Run, hide, tell“: scappate, nascondetevi e riferite, è il tweet rivolto da Scotland Yard alle persone che si trovano nella zona degli attacchi. In un successivo messaggio, viene rivolto poi un invito a cercare di mantenersi “calmi, ma vigili”. Scene di panico e di angoscia sono state mostrate dai media e sui social fra passanti e turisti di varia nazionalità. Filmati girati con telefonini da testimoni oculari mostrano scene di confusione e disordine in interventi condotti dalla polizia britannica per evacuare persone nella zona. In un video si vedono ad esempio agenti armati fare irruzione in un bar affollato di gente e dare ordini in un clima di grande concitazione, fra grida e parolacce.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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LA VOX POPULI DEL FATTO






saro45 • 2 ore fa

A questo punto, la teresa dovrebbe dimettersi.

1 △ ▽

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NME • 3 ore fa


Un pensiero alle vittime

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Hobbes • 6 ore fa


Mi chiedo con una certa curiosità a quale livello si comincerà a distinguere (e a dire) che una guerra è una guerra.

28 △ ▽

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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Dopo quanto accaduto ieri sera a Londra, l'Europa deve prendere atto che siamo in guerra.

Sia che si tratti di scheggie impazzite che agiscono per conto proprio, sia che si tratti di un'azione coordinata al vertice.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Attacco Londra, “creare la Guantanamo globale?
Si può, ma vivremmo in uno Stato di polizia”


Parsi, analista della Cattolica: “Più controlli? Ok, ma rinunceremmo alla libertà. Muslim Ban? Un’idiozia”
Sette morti nell’attentato di sabato, 12 persone fermate. May: “Basta, rivedere le leggi antiterrorismo”



Mondo
L’attentato terroristico di Londra ha provocato una nuova reazione tra coloro che chiedono maggiore sicurezza e una stretta sul radicalismo europeo. Se dagli Usa Donald Trump torna a pubblicizzare il suo Muslim Ban e ad attaccare il sindaco musulmano di Londra, anche la premier britannica, Theresa May, annuncia una stretta antiterrorismo. “Soluzioni inapplicabili – commenta Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali della Cattolica di Milano – la sicurezza assoluta significa anche l’eliminazione di alcune libertà fondamentali. Per questo, Muslim Ban e Guantanamo europea sono idiozie”
di Gianni Rosini
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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....I BEATI COSTRUTTORI DI GUERRA...



Un attacco ogni 15 giorni L'Europa delle moschee si porta la guerra in casa





Così abbiamo ricreato le condizioni per farci distruggere: finiremo come i cristiani d'Oriente



Magdi Cristiano Allam - Lun, 05/06/2017 - 15:16


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L'ennesimo attentato di Londra ci fa toccare con mano che l'Europa da Dar al hudna, «Casa della tregua», si è ormai trasformata in Dar al harb, «Casa della guerra».

La tregua nell'islam corrisponde ad uno stratagemma all'insegna della dissimulazione, che si stipula con un nemico che non si è in grado di sconfiggere per pugnalarlo alle spalle alla prima occasione. A ispirarla è il comportamento di Maometto che nel 628 sottoscrisse la «Tregua di Hudaibiya» con i nemici meccani, che lo impegnava a non combatterli per dieci anni, mentre la violò poco più di un anno dopo conquistando con la forza la Mecca nel 630.

L'Europa è stata «Casa della tregua» fintantoché i musulmani, in minoranza, hanno rispettato le leggi laiche dello Stato. Ora che stanno prendendo il sopravvento demograficamente, con quattro capitali europee (Londra, Bruxelles, Amsterdam e Oslo) in cui i nuovi nati sono prevalentemente musulmani, con l'auto-invasione di milioni di giovani musulmani provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medioriente, con fette di territorio europeo sottratte alla sovranità nazionale e sottomesse alla sharia, la legge di Allah, l'Europa è di fatto diventata «Casa della guerra».

L'obiettivo è lo stesso che anima i musulmani dal Settimo secolo: sottomettere anche l'Europa all'islam, dopo aver sottomesso le popolazioni della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo che erano al 98% cristiani. Oggi l'Europa ha tutte le condizioni che favoriscono la sua islamizzazione. Innanzitutto la resa ideologica all'islam, che è stato riconosciuto come religione alla pari dell'ebraismo e del cristianesimo nonostante che i suoi contenuti siano del tutto in contrasto con le leggi dello Stato. Negli ultimi mesi c'è stato un attentato ogni 15 giorni in alcune delle più grandi capitali europee.



Concretamente l'Europa ha consentito, nel contesto dell'ideologia del multiculturalismo, che i musulmani si comportino come se fossero una «comunità» a se stante, che ha la prerogativa di auto-amministrarsi sulla base di proprie regole e della sharia, accordando loro deroghe nel rispetto della legge, consentendo loro di avere una rete sempre più fitta e capillare di moschee, scuole coraniche, negozi e macellerie halal, banche che vietano l'interesse sui prestiti, enti assistenziali e di beneficenza islamici, tribunali sharaitici.

Ebbene dobbiamo essere consapevoli che non ci sarebbe terrorismo islamico se non ci fosse questo contesto, che ha generato la grande paura degli europei nei confronti dell'islam. Al punto che l'Europa ha paura di prendere atto che siamo in guerra. Una guerra di natura aggressiva, non reattiva, scatenata nel nome di Allah. Una guerra ormai autoctona ed endogena, perché l'Europa è diventata una «fabbrica di terroristi islamici».

Ecco perché se vogliamo sconfiggere il terrorismo islamico dobbiamo sia combattere quelli che sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere, sia scardinare la realtà dello «Stato islamico» annidato in seno al nostro Stato laico e liberale. Se non lo dovessimo fare, faremmo la fine dei cristiani d'Oriente. In gioco non c'è solo la nostra vita, ma anche la nostra civiltà.

magdicristianoallam@gmail.com
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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....I BEATI COSTRUTTORI DI GUERRA...





Il Regno Unito di Allah


Il lassismo dei governi britannici ha portato all’invasione. E adesso sono tremila gli estremisti già pronti a colpire

di Gian Micalessin

8 minuti fa
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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OVRA IN AZIONE





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Re: La Terza Guerra Mondiale

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IL GIOCO DELLA GUERRA


I beati costruttori di guerra, per chi lavorano??????


2 ore fa
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Così il Qatar finanzia in Italia
moschee e scuole coraniche

Sergio Rame


Fanno di tutto per fomentare l’odio e portare tutti dentro una guerra di religione.


Ci è arrivato anche un uomo oggi molto contradditorio come Prodi:

Attacco a Londra: “Da un lato è necessario difenderci con tutti gli strumenti possibili, dall’altro la vendita di armi in Arabia Saudita da parte di Trump è l’ultimo episodio che spinge ad aumentare il livello di tensione in Medio Oriente e rende più complicato il contrasto al terrorismo”

^^^

La tradizione continua. Le armi ai Pellerossa d’America le fornivano i bianchi.

I pronipoti continuano la tradizione con la triangolazione con l’Arabia Saudita, che a sua volta rigira le armi all’Isis.

Ma gli STRUMPTRUPPEN si guardano bene dal coinvolgere il loro nuovo Profeta a Stelle e Strisce.

Finchè ci sono merli c’è speranza.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Magaldi: 007 complici dei kamikaze, chi lo nega è bugiardo
Scritto il 06/6/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi

«Toglietevi dalla testa l’idea che i servizi segreti non siano al corrente dei preparativi terroristici in corso: se la strage avviene, significa che settori dell’intelligence l’hanno consentita».

Parola di Gioele Magaldi, all’indomani dell’ennesimo attentato di Londra, avvenuto pochi giorni dopo quello di Manchester.

Attentati “false flag”, targati Isis, opportunamente confezionati – come già in Francia, Belgio e Germania – per produrre una politica securitaria: non stupisce oggi la premier Theresa May che dice “adesso basta, cambiamo le regole del nostro vivere”.

Meno libertà per tutti?

E’ esattamente l’obiettivo delle vere “menti” degli attentati-kamikaze, nient’affatto islamiche.


Attentati che, peraltro, continuano a risparmiare l’Italia.

E non a caso, secondo Magaldi: «Da noi, gli apparati di sicurezza lavorano lealmente, con professionalità.

Laddove comunque dovessero emergere delle falle nella sicurezza – aggiunge Magaldi – sappiamo per certo che ci sarebbe lo zampino di qualche complice, all’interno delle istituzioni preposte alla vigilanza.

Perché è matematicamente impossibile che i preparativi di un attacco, in Italia come in tutta Europa, sfuggano alla rete dell’intelligence: e chi dice il contrario mente, sapendo di mentire».

Nel bestseller “Massoni, società a responsabilità illimitata”, Magaldi svela il ruolo – anche nell’incubazione del neo-terrorismo – di Ur-Lodges supermassoniche internazionali come la “Hathor Pentalpha” fondata dal clan Bush, implicata nell’11 Settembre.

E ora, ai microfoni di “Colors Radio”, denuncia quelle che definisce evidenti complicità nella carneficina in corso, dimostrate anche dalla puntuale, apparente “impreparazione” delle forze di polizia, inglesi e francesi: «Cose assurde, incredibili: personaggi lasciati circolare da un posto all’altro a preparare attentati.

Invece della sorveglianza c’è stata quasi un’osservazione benigna, come a dire: “Fa’, pure, perché per qualche motivo ti devo lasciar compiere il tuo attentato”.

Quindi, per favore, non raccontiamoci frescacce».

Troppi strani “errori”, nella rete di protezione: «Se ne sono accorti persino i media, solitamente “ovattati” e autocensurati».

In realtà, aggiunge Magaldi, «è anormale il funzionamento dei servizi antiterrorismo in Francia, in Gran Bretagna e ovunque si siano verificati attentati di questo tipo».
Si punta a produrre paura generalizzata, che può aver avuto un effetto drammatico anche nell’incidente di Torino, con la folla impazzita di paura per l’esplosione di un petardo davanti al maxischermo che trasmetteva in piazza la finale di Champions: «Se si sollecita l’immaginario collettivo nel senso del terrore, è facilissimo che queste onde si trasmettano». Dobbiamo abituarci, insiste Magaldi: «C’è una maestria nel diffondere questa psicosi». C’era stato un momento quasi di assuefazione, dopo gli attentati francesi (Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza) e ora c’è un nuovo salto di qualità. «Si vuol far credere che l’attentato è imprevedibile, che può succedere ovunque, dietro casa, in piazza, al concerto, come se noi non fossimo costantemente nella capacità di prevenire, intercettare, filtrare informazioni». La gente, forse, non sa come opera «un sano ed efficace antiterrorismo», quello delle reti di intelligence. «Chi conosce questi mondi – spiega Magaldi – sa perfettamente che è impossibile sfuggire ad una sorveglianza adeguata, a meno che coloro che sorvegliano non si “distraggano”, e lo facciano in malafede, in connivenza con chi poi li esegue, gli attentati».
Anziché credersi in pericolo costante, i cittadini farebbero meglio a «chiedere ai governi di essere protetti efficacemente, ma senza subire restrizioni alla loro libertà». In questo, aggiunge Magaldi, «è sospetta la reazione di Theresa May all’ennesima odiosa carneficina: proprio la tolleranza e il rispetto delle libertà individuali sono ciò che la retorica del terrorismo combatte». Addio libertà? E’ esattamente l’obiettivo dei burattinai del terrore, che si nascono dietro sigle come l’Isis. «Dietro ci sono interessi non integralisti, ma che utilizzano l’integralismo religioso per promuovere regimi di vita in senso non tollerante, repressivo e illiberale nei paesi occidentali», continua Magaldi. «Ricordiamoci che la prima stagione del terrorismo globale, quella di Al-Qaeda, negli Usa ha prodotto le norme del Patriot Act, leggi liberticide che hanno limitato la libertà di movimento e diverse libertà civili dei cittadini americani, sostanzialmente conseguendo proprio quegli obiettivi che il terrorismo dice di perseguire, cioè la trasformazione in senso antidemocratico e illiberale dell’Occidente».
Per Magaldi, il retroscena è geopolitico: chi sperava di “reincarnare” Al-Qaeda nello Stato Islamico per prolungare illimitatamente la “guerra infinita”, oggi è in difficoltà. «L’elezione di Donald Trump ha rappresentato un fattore disorientante per chi era pronto a declinare la “parte due” del copione, riguardante l’Isis, e ora ci sono dei colpi di coda». Che fare?Innnanzitutto non cedere alla paura, come vorrebbero gli strateghi occulti del terrore: «Bisogna tenere la barra dritta, sapendo che qualunque penetrazione attraverso le maglie dell’antiterrorismo e dell’intelligence ha precise responsabilità istituzionali». E quindi «non è certo limitando la libertà dei singoli, dei gruppi o del vivere civile occidentale che si consegue efficacemente la protezione dei cittadini». Il problema è, semmai, «cercare le mele marce». Magaldi lo ripete con la massima chiarezza: «In Francia, a Londra e ovunque accada un evento terroristico, se accade è perché l’intelligence e l’antiterrorismo non hanno fatto il loro mestiere, e non certo perché c’è una società che consente la libera circolazione delle persone e la tutela dei diritti individuali».
Questo va chiarito, «altrimenti non si spiega perché, per esempio, in Italia – dove l’intelligence e l’antiterrorismo funzionano molto bene – finora non ci sono stati attentati». Qualcuno potrebbe dire: ma ce ne saranno, prima o poi. «Quando ci fossero – scandisce Magaldi – sarà perché qualcuno magari avrà tradito o avrà allentato il controllo per favorire la realizzazione di qualche attentato». Impossibile che qualcuno colpisca, con successo, eludendo le reti di sicurezza: di questo, Magaldi si dice certissimo. «Con gli attuali strumenti (risorse umane sul territorio e dotazioni tecnologiche) è assolutamente possibile prevenire attentati, ovunque. Quindi non è vero che c’è una loro imprevedibilità. Gli attentati sono spesso prevedibili, dunque prevenibili», e chi sostiene il contrario «mente, sapendo di mentire». In passato, peraltro, non è sempre andata così liscia: al contrario, l’Italia è stata colpita tante volte, dal terrorismo. Il motivo per cui non è più successo, «e probabilmente non succederà», ribadisce Magaldi sta nella lealtà e nell’impegno delle nostre forze di sicurezza. E aggiunge, a mo’ di avvertimento: «Se dovessi essere smentito, a quel punto saprò dove puntare il dito, con nomi e cognomi».
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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LA GUERRA DEL TERRORE CONTINUA......







Notre Dame, colpisce un poliziotto a martellate
“Per la Siria”. Media: “È un dottorando algerino”




Le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco e l’aggressore è rimasto ferito. L’agente non è grave
Stampa francese: “È laureato e autore di pubblicazioni. Ha giurato fedeltà all’Isis. Aveva 2 coltelli”





Mondo
A tre giorni dalla notte di Londra, è ancora Parigi a passare ore di apprensione per un nuovo episodio di violenza che si ipotizza sia riconducibile al terrorismo. La polizia parigina è intervenuta a seguito di tentativo di aggressione nei confronti dei passanti e di un agente sul sagrato della cattedrale di Notre Dame. Un uomo ha provato a colpire un poliziotto a colpi di martello. Per oltre venti minuti, circa 900 persone che si trovavano all’interno della chiesa sono rimasti bloccati all’interno, poi la polizia ha iniziato a far uscire i visitatori
di F. Q.
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