Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
IL CERCHIO SI STRINGE
Da pagina 4 del quotidiano degli STRUMPTRUPPEN:
E dalla Libia arriva la <<bomba>> : 300 mila in partenza
L’allarme dell’Onu. Ma quest’anno in Europa ne sono già sbarcati 101mila: l’85 % in Italia
IL CERCHIO SI STRINGE
Da pagina 4 del quotidiano degli STRUMPTRUPPEN:
E dalla Libia arriva la <<bomba>> : 300 mila in partenza
L’allarme dell’Onu. Ma quest’anno in Europa ne sono già sbarcati 101mila: l’85 % in Italia
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Francescomaria Tedesco
Diritti
Se pensate che il problema dell’Italia (e dell’Europa) siano i migranti avete perso la testa
di Francescomaria Tedesco | 5 luglio 2017
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Più informazioni su: Diritti Umani, Diritto di Asilo, Migranti, Respingimenti, Rifugiati
Francescomaria Tedesco
Filosofo del diritto e della politica
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Vorrei dire qualcosa a tutti coloro che in queste ore si scaldano commentando la questione-migranti in Italia. A tutti coloro che paventano l’invasione, a tutti quelli che parlano dell’esodo e dell’africanizzazione dell’Europa. Fesserie. A me sembra che abbiate perso la testa se pensate che il problema dell’Italia siano i migranti. Vi state facendo manipolare per il misero tornaconto di qualcuno che soffia sul fuoco della crisi per creare un’indebita saldatura tra la questione sociale e la questione migratoria.
Intanto, le questioni tecnico-giuridiche: l’idea di chiudere i porti è una sesquipedale idiozia partorita dalla mente di qualche mentecatto che ignora per esempio che l’Italia negli ultimi anni è già stata sanzionata, e per ben due volte, per la violazione del principio di diritto internazionale del non-refoulement, ovvero il divieto di respingimento. Il divieto è sancito dall’art. 33 della Convenzione (cosiddetta ‘di Ginevra’) sullo Statuto dei rifugiati del 1951, che afferma: “Nessuno Stato contraente potrà espellere o respingere – in nessun modo – un rifugiato verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad una determinata categoria sociale o delle sue opinioni politiche”.
Ora, siccome lo statuto di rifugiato viene conferito a seguito di procedure che lo accertino, esso non può essere conferito in mare da parte di entità militari o di altro genere che intercettino le imbarcazioni. La condanna dell’Italia estendeva questo principio al respingimento in mare, negando il diritto di un mero ‘divieto di accesso’ collettivo nei confronti dei migranti da parte dello Stato. In effetti l’Italia fu condannata dalla Corte europea dei Diritti umani non solo per violazione dell’art. 3 della Convenzione europea sui Diritti umani (“nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani e degradanti”) ma anche per aver infranto l’art. 13, che prevede il diritto a un ‘ricorso effettivo’, cosa negata ai migranti respinti nel caso in questione. Dunque anche qualora si esercitasse un vaglio direttamente in mare, occorrerebbe che il richiedente asilo fosse messo nelle condizioni di ricorrere nel caso di un rifiuto della sua domanda di accoglienza. E finché non si sa se il soggetto soccorso voglia fare domanda di asilo o no, la sua condizione è una condizione particolarmente delicata e soggetta a protezione internazionale. Ci sarebbe, in subordine, la questione della tutela ‘sussidiaria’, quando – pur non ricorrendo le condizioni per concedere lo status di rifugiato – il soggetto correrebbe il rischio di un ‘danno grave’ tornando nel proprio paese. E questo, sommariamente, quanto alle questioni di diritto.
Ma il punto riguarda la propaganda circa la presunta ‘invasione’: l’Europa tutta è una briciola di ciò che si muove nel mondo. Tra i primi 10 paesi per flusso di migranti non c’è neanche un paese europeo. Se nel 2015 erano state 63,9 milioni le persone sotto mandato Unhcr a spostarsi, nel 2016 la cifra è arrivata a oltre 67 milioni. I paesi in via di sviluppo ospitano oltre l’86% delle persone sotto mandato Unhcr, mentre 4,2 milioni di persone hanno ottenuto lo status di rifugiato presso i paesi meno sviluppati del globo. Si dirà: i migranti non sono tutti richiedenti asilo. Vero: ma i rifugiati sono comunque oltre 16 milioni, e gli apolidi quasi 4. Venendo all’Europa, il numero di migranti giunti via mare è calato, mentre è cresciuto quello dei dispersi e dei morti. La via del Mediterraneo centrale, sostanzialmente dalla Libia, nel 2015 ha prodotto un flusso di 144.000 persone, mentre quella dei Balcani occidentali ha visto transitare 667.150 persone e quella del Mediterraneo orientale (verso la Grecia e in minor misura Bulgaria e Cipro) 726.000. Nel 2015 gli Stati che hanno subito il maggiore flusso erano la Turchia (oltre 2,5 milioni di persone, numero cresciuto nel 2016), poi Pakistan, Libano e così via. Alla fine dello stesso anno, la densità di rifugiati per 1.000 abitanti era di 183 in Libano, e i primi paesi europei erano Svezia (17) e Malta (17). E qual è il continente maggiormente interessato ai flussi migratori in entrata? Proprio l’Africa.
L’Europa sarà una comunità politica quando deciderà di ridiscutere Dublino, ovvero quell’accordo che ‘incastra’ il migrante al primo paese in cui approda. Per fare gli europei occorrerà che i cittadini non si lascino abbindolare dalle sirene dei leader xenofobi nazionali.
di Francescomaria Tedesco | 5 luglio 2017
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di Francescomaria Tedesco | 5 luglio 2017
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Vorrei dire qualcosa a tutti coloro che in queste ore si scaldano commentando la questione-migranti in Italia. A tutti coloro che paventano l’invasione, a tutti quelli che parlano dell’esodo e dell’africanizzazione dell’Europa. Fesserie. A me sembra che abbiate perso la testa se pensate che il problema dell’Italia siano i migranti. Vi state facendo manipolare per il misero tornaconto di qualcuno che soffia sul fuoco della crisi per creare un’indebita saldatura tra la questione sociale e la questione migratoria.
Intanto, le questioni tecnico-giuridiche: l’idea di chiudere i porti è una sesquipedale idiozia partorita dalla mente di qualche mentecatto che ignora per esempio che l’Italia negli ultimi anni è già stata sanzionata, e per ben due volte, per la violazione del principio di diritto internazionale del non-refoulement, ovvero il divieto di respingimento. Il divieto è sancito dall’art. 33 della Convenzione (cosiddetta ‘di Ginevra’) sullo Statuto dei rifugiati del 1951, che afferma: “Nessuno Stato contraente potrà espellere o respingere – in nessun modo – un rifugiato verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad una determinata categoria sociale o delle sue opinioni politiche”.
Ora, siccome lo statuto di rifugiato viene conferito a seguito di procedure che lo accertino, esso non può essere conferito in mare da parte di entità militari o di altro genere che intercettino le imbarcazioni. La condanna dell’Italia estendeva questo principio al respingimento in mare, negando il diritto di un mero ‘divieto di accesso’ collettivo nei confronti dei migranti da parte dello Stato. In effetti l’Italia fu condannata dalla Corte europea dei Diritti umani non solo per violazione dell’art. 3 della Convenzione europea sui Diritti umani (“nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani e degradanti”) ma anche per aver infranto l’art. 13, che prevede il diritto a un ‘ricorso effettivo’, cosa negata ai migranti respinti nel caso in questione. Dunque anche qualora si esercitasse un vaglio direttamente in mare, occorrerebbe che il richiedente asilo fosse messo nelle condizioni di ricorrere nel caso di un rifiuto della sua domanda di accoglienza. E finché non si sa se il soggetto soccorso voglia fare domanda di asilo o no, la sua condizione è una condizione particolarmente delicata e soggetta a protezione internazionale. Ci sarebbe, in subordine, la questione della tutela ‘sussidiaria’, quando – pur non ricorrendo le condizioni per concedere lo status di rifugiato – il soggetto correrebbe il rischio di un ‘danno grave’ tornando nel proprio paese. E questo, sommariamente, quanto alle questioni di diritto.
Ma il punto riguarda la propaganda circa la presunta ‘invasione’: l’Europa tutta è una briciola di ciò che si muove nel mondo. Tra i primi 10 paesi per flusso di migranti non c’è neanche un paese europeo. Se nel 2015 erano state 63,9 milioni le persone sotto mandato Unhcr a spostarsi, nel 2016 la cifra è arrivata a oltre 67 milioni. I paesi in via di sviluppo ospitano oltre l’86% delle persone sotto mandato Unhcr, mentre 4,2 milioni di persone hanno ottenuto lo status di rifugiato presso i paesi meno sviluppati del globo. Si dirà: i migranti non sono tutti richiedenti asilo. Vero: ma i rifugiati sono comunque oltre 16 milioni, e gli apolidi quasi 4. Venendo all’Europa, il numero di migranti giunti via mare è calato, mentre è cresciuto quello dei dispersi e dei morti. La via del Mediterraneo centrale, sostanzialmente dalla Libia, nel 2015 ha prodotto un flusso di 144.000 persone, mentre quella dei Balcani occidentali ha visto transitare 667.150 persone e quella del Mediterraneo orientale (verso la Grecia e in minor misura Bulgaria e Cipro) 726.000. Nel 2015 gli Stati che hanno subito il maggiore flusso erano la Turchia (oltre 2,5 milioni di persone, numero cresciuto nel 2016), poi Pakistan, Libano e così via. Alla fine dello stesso anno, la densità di rifugiati per 1.000 abitanti era di 183 in Libano, e i primi paesi europei erano Svezia (17) e Malta (17). E qual è il continente maggiormente interessato ai flussi migratori in entrata? Proprio l’Africa.
L’Europa sarà una comunità politica quando deciderà di ridiscutere Dublino, ovvero quell’accordo che ‘incastra’ il migrante al primo paese in cui approda. Per fare gli europei occorrerà che i cittadini non si lascino abbindolare dalle sirene dei leader xenofobi nazionali.
di Francescomaria Tedesco | 5 luglio 2017
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Mentana: "Oggi a Tallinn è crollato un altro pezzo d'Europa"
Il vertice di Tallinn si è trasformato in una vera e propria delusione per l'Italia. E arriva il commento duro di Enrico Mentana
Franco Grilli - Gio, 06/07/2017 - 15:01
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Il vertice di Tallin si è trasformato in una vera e propria delusione per l'Italia.
I leader europei di fatto hanno quasi totalmente rifiutato le proposte del governo italiano serrando le fila sul no all'apertura degli altri porti dei Paesi membri Ue per far sbarcare i migranti. E così in un post durissimo, il direttore di Tg La7, Enrico Mentana, fotografa bene quanto accaduto nella capitale estone. "A Tallinn è crollato un altro pezzo di Unione Europea", scrive Mentana commentando il no ad una revisione, chiesta dell'Italia, dell'accordo Triton. "L'Italia dovrebbe agire di conseguenza", aggiunge. E ancora: "Senza isterismi, ma con metodo, dovremmo agire di conseguenza, per tutelare anche noi la nostra dignità, i nostri valori e o nostri interessi" scrive quindi Mentana chiedendo maggiore indipendenza da Bruxelles sul piano dell'immigrazione. Il post di Mentana in pochi minuti è diventato virale su Facebook e ha aperto un vero e proprio dibattito con centinaia di commenti. Di certo quanto accaduto a Tallinn rappresenta una brusca frenata su quel processo di integrazione dell'Ue anche sul piano politico. L'Italia anche questa volta è rimasta sola.
Il vertice di Tallinn si è trasformato in una vera e propria delusione per l'Italia. E arriva il commento duro di Enrico Mentana
Franco Grilli - Gio, 06/07/2017 - 15:01
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Il vertice di Tallin si è trasformato in una vera e propria delusione per l'Italia.
I leader europei di fatto hanno quasi totalmente rifiutato le proposte del governo italiano serrando le fila sul no all'apertura degli altri porti dei Paesi membri Ue per far sbarcare i migranti. E così in un post durissimo, il direttore di Tg La7, Enrico Mentana, fotografa bene quanto accaduto nella capitale estone. "A Tallinn è crollato un altro pezzo di Unione Europea", scrive Mentana commentando il no ad una revisione, chiesta dell'Italia, dell'accordo Triton. "L'Italia dovrebbe agire di conseguenza", aggiunge. E ancora: "Senza isterismi, ma con metodo, dovremmo agire di conseguenza, per tutelare anche noi la nostra dignità, i nostri valori e o nostri interessi" scrive quindi Mentana chiedendo maggiore indipendenza da Bruxelles sul piano dell'immigrazione. Il post di Mentana in pochi minuti è diventato virale su Facebook e ha aperto un vero e proprio dibattito con centinaia di commenti. Di certo quanto accaduto a Tallinn rappresenta una brusca frenata su quel processo di integrazione dell'Ue anche sul piano politico. L'Italia anche questa volta è rimasta sola.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Prendo a prestito quanto scritto da un mio amico è che condivido . Non me ne voglia di questo "furto"
<<Vorrei,se mi è permesso e se vi va, chiarire il mio pensiero relativamente al fenomeno migratorio.
A me non piace affatto questa invasione di popolazioni intere in territorio altrui,non mi piace il fenomeno della globalizzazione,non mi piace troppo mischiare lingue culture religioni ideologie proprio per l'amore che provo per la diversità,non mi piace che tutte le nazioni possano essere uguali tra loro,che si abbiano moschee in occidente e chiese in oriente,che all'interno di ogni paese vi sia una mescolanza di diversi(anche se ha molti vantaggi)....non mi piace e basta.
Ma allora?.
Smettiamola noi occidentali ad andare a casa altrui,a sfruttare la gente e ad immeserire il loro territorio,a creare povertà e fame per interessi nostri,a portare guerre in casa altrui per interesse con la scusa di esportareb democrazia.....lo abbiamo fatto storicamente(le colonizzazioni varie nei secoli)e lo facciamo ancora adesso(multinazionali,finanziamento di dittatorucoli locali,vendita di armi,concessioni a llo sfruttamento).
Se continueremo a farlo non ci saranno più identità nazionali(nè da loro nè da noi).,rischieremo sempre più scontri tra culture,ideologie e religioni ed il fenomeno si allargherà a macchia d'olio.
Di questo sono preoccupato e temo per il futuro. Se le cose continueranno così la responsabilità sarà solo nostra.
O si cambia la politica delle convenienze e degli affari in politica del rispetto delle differenze e si lascerà ad ogni nazione il diritto all'autodeterminazione senza ingerenze altrui o il destino di tutti è già segnato.>>
un salutone
<<Vorrei,se mi è permesso e se vi va, chiarire il mio pensiero relativamente al fenomeno migratorio.
A me non piace affatto questa invasione di popolazioni intere in territorio altrui,non mi piace il fenomeno della globalizzazione,non mi piace troppo mischiare lingue culture religioni ideologie proprio per l'amore che provo per la diversità,non mi piace che tutte le nazioni possano essere uguali tra loro,che si abbiano moschee in occidente e chiese in oriente,che all'interno di ogni paese vi sia una mescolanza di diversi(anche se ha molti vantaggi)....non mi piace e basta.
Ma allora?.
Smettiamola noi occidentali ad andare a casa altrui,a sfruttare la gente e ad immeserire il loro territorio,a creare povertà e fame per interessi nostri,a portare guerre in casa altrui per interesse con la scusa di esportareb democrazia.....lo abbiamo fatto storicamente(le colonizzazioni varie nei secoli)e lo facciamo ancora adesso(multinazionali,finanziamento di dittatorucoli locali,vendita di armi,concessioni a llo sfruttamento).
Se continueremo a farlo non ci saranno più identità nazionali(nè da loro nè da noi).,rischieremo sempre più scontri tra culture,ideologie e religioni ed il fenomeno si allargherà a macchia d'olio.
Di questo sono preoccupato e temo per il futuro. Se le cose continueranno così la responsabilità sarà solo nostra.
O si cambia la politica delle convenienze e degli affari in politica del rispetto delle differenze e si lascerà ad ogni nazione il diritto all'autodeterminazione senza ingerenze altrui o il destino di tutti è già segnato.>>
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
Dalla voce degli STRUMPTRUPPEN, oggi 15 luglio 2017 :
Sbarcano altri 7mila migranti
Nave tedesca ce ne porta 927
Le Marine norvegese, inglese e tedesca riversano nei porti italiani i salvati nel Mediterraneo. Noi li accogliamo tutti
di Sergio Rame
30 minuti fa
38
^^^^^^
In Italia sbarcati 7mila migranti: 900 portati da una nave tedesca
Navi delle Marine norvegese, inglese e tedesca riversano nei porti italiani i migranti salvati nel Mediterraneo. E noi li dobbiamo accogliere per forza: nelle prossime ore saranno smistati in tutte le Regioni
Sergio Rame - Sab, 15/07/2017 - 13:20
commenta
L'ondata di immigrati non si arresta. I disperati che vengono riversati nei nostri porti sono sempre di più.
E, dopo i 5mila arrivati ieri nel Sud Italia, queste fine settimana verdà sbarcare ben settemila clandestini che il governo non sa più dove piazzare. All'indomani del gran rifiuto dei Paesi europei, che non apriranno i propri porti alle imbarcazioni cariche di stranieri, il caso più claroso è sicuramente quello di Corigliano Calabro. Nel porto in provincia di Cosenza una nave della marina militare tedesca "Fgs Rhein" ha, infatti, fatto sbarcare ben 927 migranti.
Nel Mar Mediterraneo ormai naviga di tutto. Dalla Guardia costiera italiana alle navi delle Ong, sono tutti in campo per andare a recuperare gli immigrati e portarceli in Italia. Ogni giorno sempre lo stesso scenario. Ieri a Catania 1.428 sono stati sbarcati dalla nave "Diciotti" della Guardia Costiera, su cui erano presenti anche agenti della Squadra mobile della Questura e militari della Guardia di finanza per individuare eventuali scafisti. A Salerno è attraccata la nave "Vos Prudence" di Medici Senza Frontiere con a bordo 935 migranti. Di questi, 793 sono uomini, 125 donne di cui sette in gravidanza, 14 minori e 2 neonati. A Vibo Valentia, sempre ieri, è arrivata la nave "Vos Hestia" di Save the Children con altri 550 migranti. A Brindisi c'era un neonato venuto alla luce durante la traversata fra gli 860 migranti sbarcati dalla nave "Aquarius" dell'organizzazione umanitaria Sos Mediterranee. E ancora: ieri pomeriggio è arrivata al porto di Crotone una nave norvegese, la "Olympic commander" che fa parte del dispositivo internazionale Frontex. A bordo c'erano altri 1.200 migranti.
Aller prime ore di oggi lo stesso via vai di oggi è ripreso indisturbato. Nel porto di Bari, a poche ore dall'arrivo della nave "Aquarius", è entrata la nave "HMS Echo" della Marina militare inglese che nei gironi scorsi ha soccorso 644 migranti nel Canale di Sicilia. Il sindaco Antonio Decaro ha subito creato un punto di raccolta a Palazzo di città per far fronte alle esigenze primarie dei clandestini appena arrivati. "Per dar loro primo soccorso - ha detto ai suoi cittadini stiamo raccogliendo indumenti intimi, beni di prima necessità, cibi a lunga conservazione e abbigliamento e scarpe estivi". Non va meglio in Calabria dove la situazione è altrettanto al collasso. Al porto di Corigliano Calabro la nave della Marina militare tedesca "Fgs Rhein" ha fatto sbarcare 927 migranti. In base al piano del Viminale, tutti i migranti sbarcati nelle due città del Sud Italia saranno trasferiti in diverse Regioni. Nessuno di loro verrà, infatti, ricollocati in altri Paesi dell'Unione europea.
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
Dalla voce degli STRUMPTRUPPEN, oggi 15 luglio 2017 :
Sbarcano altri 7mila migranti
Nave tedesca ce ne porta 927
Le Marine norvegese, inglese e tedesca riversano nei porti italiani i salvati nel Mediterraneo. Noi li accogliamo tutti
di Sergio Rame
30 minuti fa
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In Italia sbarcati 7mila migranti: 900 portati da una nave tedesca
Navi delle Marine norvegese, inglese e tedesca riversano nei porti italiani i migranti salvati nel Mediterraneo. E noi li dobbiamo accogliere per forza: nelle prossime ore saranno smistati in tutte le Regioni
Sergio Rame - Sab, 15/07/2017 - 13:20
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L'ondata di immigrati non si arresta. I disperati che vengono riversati nei nostri porti sono sempre di più.
E, dopo i 5mila arrivati ieri nel Sud Italia, queste fine settimana verdà sbarcare ben settemila clandestini che il governo non sa più dove piazzare. All'indomani del gran rifiuto dei Paesi europei, che non apriranno i propri porti alle imbarcazioni cariche di stranieri, il caso più claroso è sicuramente quello di Corigliano Calabro. Nel porto in provincia di Cosenza una nave della marina militare tedesca "Fgs Rhein" ha, infatti, fatto sbarcare ben 927 migranti.
Nel Mar Mediterraneo ormai naviga di tutto. Dalla Guardia costiera italiana alle navi delle Ong, sono tutti in campo per andare a recuperare gli immigrati e portarceli in Italia. Ogni giorno sempre lo stesso scenario. Ieri a Catania 1.428 sono stati sbarcati dalla nave "Diciotti" della Guardia Costiera, su cui erano presenti anche agenti della Squadra mobile della Questura e militari della Guardia di finanza per individuare eventuali scafisti. A Salerno è attraccata la nave "Vos Prudence" di Medici Senza Frontiere con a bordo 935 migranti. Di questi, 793 sono uomini, 125 donne di cui sette in gravidanza, 14 minori e 2 neonati. A Vibo Valentia, sempre ieri, è arrivata la nave "Vos Hestia" di Save the Children con altri 550 migranti. A Brindisi c'era un neonato venuto alla luce durante la traversata fra gli 860 migranti sbarcati dalla nave "Aquarius" dell'organizzazione umanitaria Sos Mediterranee. E ancora: ieri pomeriggio è arrivata al porto di Crotone una nave norvegese, la "Olympic commander" che fa parte del dispositivo internazionale Frontex. A bordo c'erano altri 1.200 migranti.
Aller prime ore di oggi lo stesso via vai di oggi è ripreso indisturbato. Nel porto di Bari, a poche ore dall'arrivo della nave "Aquarius", è entrata la nave "HMS Echo" della Marina militare inglese che nei gironi scorsi ha soccorso 644 migranti nel Canale di Sicilia. Il sindaco Antonio Decaro ha subito creato un punto di raccolta a Palazzo di città per far fronte alle esigenze primarie dei clandestini appena arrivati. "Per dar loro primo soccorso - ha detto ai suoi cittadini stiamo raccogliendo indumenti intimi, beni di prima necessità, cibi a lunga conservazione e abbigliamento e scarpe estivi". Non va meglio in Calabria dove la situazione è altrettanto al collasso. Al porto di Corigliano Calabro la nave della Marina militare tedesca "Fgs Rhein" ha fatto sbarcare 927 migranti. In base al piano del Viminale, tutti i migranti sbarcati nelle due città del Sud Italia saranno trasferiti in diverse Regioni. Nessuno di loro verrà, infatti, ricollocati in altri Paesi dell'Unione europea.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Spero quindi che, essendo una propaganda dei giornali di destra, non sia vero.UncleTom ha scritto:REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
Dalla voce degli STRUMPTRUPPEN, oggi 15 luglio 2017 :
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Nave tedesca ce ne porta 927
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di Sergio Rame
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
cielo 70 ha scritto:Spero quindi che, essendo una propaganda dei giornali di destra, non sia vero.UncleTom ha scritto:REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
Dalla voce degli STRUMPTRUPPEN, oggi 15 luglio 2017 :
Sbarcano altri 7mila migranti
Nave tedesca ce ne porta 927
Le Marine norvegese, inglese e tedesca riversano nei porti italiani i salvati nel Mediterraneo. Noi li accogliamo tutti
di Sergio Rame
30 minuti fa
38
Vista l’insistenza e la diffusione a 360° con cui affrontano il tema dell’immigrazione, diventa più che logico chiedersi a che gioco stanno giocando gli STRUMPTRUPPEN.
Se si osservano i titoli del loro sito, in questo momento :
L'Italia che dice no ai migranti
La procura di Messina invia 30 minori a Castell'Umberto, ma il primo cittadino insorge. Stesso copione a Civitavecchia
di Andrea Riva
2 ore fa
586
9 ore fa
998
Ora Berlusconi è sicuro:
"A marzo torniamo noi"
Anna Maria Greco
Si può supporre che la loro finalità è quella di riportare al potere il loro Boss di Hardcore.
Ma questo non è sufficiente, perché stanno tenendo un ambiguo e sospetto comportamento nei confronti di SOROS il magnate americano, che loro spacciano per nemico di Trump, attaccandolo sui loro mezzi di propaganda.
La stranezza che si guardano bene dal chiarire, è perché ufficialmente, a parole attaccano SOROS; mentre in pratica fanno completamente ed attivamente il suo gioco.
Nel 2015, Libre aveva pubblicato questo articolo, che avevo fatto presente al Forum, ma che ritendo necessario a questo punto riprendere,
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Caos migranti, il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa
Scritto il 30/9/15 • nella Categoria: segnalazioniCondividi
Proprio come le forze oscure della miliardaria rete di organizzazioni non governative della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti e di George Soros, che complottarono per destabilizzare Medio Oriente e Nord Africa attraverso l’uso dei social media, realizzando la cosiddetta “primavera araba”, tali forze hanno aperto un nuovo capitolo sulla disfunzionalità globale facilitando il flusso di rifugiati e migranti economici da Medio Oriente, Asia e Africa all’Europa.
Nel marzo 2011, il leader libico Muhammar Gheddafi predisse cosa sarebbe accaduto all’Europa se la stabilità del suo paese veniva minata dalle potenze occidentali.
In un’intervista a “France 24”, Gheddafi predisse correttamente: «Ci sono milioni di neri che potrebbero attraversare il Mediterraneo per la Francia e l’Italia, e la Libia svolge un ruolo nella sicurezza nel Mediterraneo».
Il figlio di Gheddafi, Sayf al-Islam Gheddafi, condannato a morte dal regime radicale che governa Tripoli, fece eco ai commenti del padre nella stessa intervista al notiziario francese.
Sayf disse: «La Libia può diventare la Somalia del Nord Africa, del Mediterraneo. Vedrete i pirati in Sicilia, a Creta, a Lampedusa.
Vedrete milioni di immigrati clandestini.
Il terrore sarà vicino».
Come si è visto nei recenti avvenimenti, Sayf aveva proprio ragione.
Infatti, per l’Europa, il terrore è letteralmente a fianco.
Si stima che ben 4.000 jihadisti veterani degli olocausti terroristici in Siria, Iraq e Yemen, abbiano approfittato dell’assenza dei controlli sulle frontiere di Schengen dell’Unione europeaper entrare o ritornare in Europa.
Molti giovani “migranti” hanno iPhone, bancomat, diversi passaporti e molto contante, difficilmente ciò che ci si aspetta di trovare in possesso di veri profughi di guerra.
Non solo gli africani hanno inondato l’Europa meridionale dopo aver attraversato in modo periglioso il Nord Africa, tra cui la Libia, ma i profughi siriani, per lo più creati dal trasferimento massiccio occidentale ai jihadisti siriani di armi catturate in Libia dopo il rovesciamento di Gheddafi, innescando la sanguinosa guerra civile siriana, fluiscono via mare e via terra nel cuore dell’Europa.
Soros, che non è altro che un frontman miliardario dell’ancor più ricca famiglia di banchieri Rothschild dell’Europa occidentale, ha supervisionato la completa distruzione degli Stati nazionali nell’Europa sud-orientale, che oggi consentono l’accesso incondizionato dei migranti economici e dalla guerracivile da Siria, Iraq, Nord Africa, Africa sub-sahariana, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Birmania, Sri Lanka e altre nazioni del Terzo Mondo devastate da guerrae povertà.
Risultato dei programmi di reingegnerizzazione delle nazioni, Soros prima ha contribuito a distruggere la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con l’aiuto attivo dell’Unione Europeae della Nato.
Le sette repubbliche indipendenti che una volta costituivano la Jugoslavia, ora sono le principali vie di transito per decine di migliaia e prossimi centinaia di migliaia di migranti non europei.
La Grecia, che soffre per l’austerità degli “avvoltoi” dei banchieri centrali e privati europei, tra cui Soros e i suoi mandanti Rothschild, difficilmente può affrontare il massiccio flusso di rifugiati.
I banchieri si sono assicurati che la Grecia non possa nemmeno fornire i servizi sociali di base al proprio popolo, lasciando soli i profughi da zone di guerra e nazioni che soffrono del crollo di governi ed economia.
La Macedonia, che continua a subire il tentativo di “rivoluzione colorata” in stile ucraino su concessione dei neocon dell’amministrazione Obama, come l’assistente del segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici Victoria Nuland, non può trattenere l’invasione della massa di rifugiati dalla Grecia.
Molti rifugiati sono trattati al confine greco-macedone con fastidio, ammucchiandosi in Macedonia e poi in Serbia.
I migranti hanno cercato ogni modo possibile per raggiungere le accoglienti Austria e Germania.
I rifugiati a Budapest sommersero la stazione ferroviaria centrale, costringendo a chiuderla ai passeggeri, profughi che cercavano di raggiungere Austria e Germania, così come ungheresi e turisti.
I rifugiati musulmani arrivati a Monaco di Baviera erano irritati dalla presenza per le strade di tedeschi e stranieri che celebrano l’annuale “Oktoberfest” bevendo birra.
Già vi sono stati scontri per le strade tra celebranti l’Oktoberfest ubriachi e alcuni rifugiati musulmani che si oppongono alla presenza dell’alcol.
I funzionari della città di Monaco di Baviera avevano detto che potevano ricevere solo 1000 nuovi rifugiati al giorno.
La città ha visto il numero salire a 15.000 al giorno con circa il 90 per cento che non si registra presso le autorità locali, scomparendo per destinazioni sconosciute.
Nelle città e nei paesi dell’Europa, i migranti appena arrivati dormono nei parchi e sui marciapiedi creando l’incubo della salute pubblica con feci umane nei parchi e puzza di urina permeare le pareti degli edifici.
La situazione è aggravata dal recente arrivo dei rifugiati siriani nel nord della Germania, che scambiano il velenoso fungo selvaggio “tappo della morte” per una varietà commestibile che cresce nel Mediterraneo orientale.
Nonostante le avvertenze in arabo e curdo distribuite ai rifugiati, i profughi hanno ingerito i funghi velenosi, subendo vomito e diarrea incontrollabile, aggiungendo altro dilemma alla salute pubblica in Europa.
E’ solo questione di tempo prima che le malattie trasmesse dai rifiuti umani, come colera e tifo fanno, facciano il loro trionfale ritorno nelle città d’Europadalle pandemie mortali dello scorso millennio.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio dell’Unione europeaDonald Tusk e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno la responsabilità diretta dell’afflusso di oltre un milione di rifugiati politici ed economici nel cuore dell’Europa.
Merkel non ha fatto segreto del desiderio di aggiungerli alle file dei lavoratori ospiti, “Gastarbeiter”.
Tuttavia, come mostrato da altri lavoratori ospiti in Germaniaarrivati negli ultimi decenni, questi lavoratori non si considerano “ospiti” ma residenti permanenti e cittadini.
Nel frattempo, Tusk e Juncker, quest’ultimo originario del minuscolo Lussemburgo, hanno minacciato di multare i membri non comunitari Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda se non assorbono la loro quota di rifugiati, una percentuale dettata dagli “eurocrati” dell’Ue a Bruxelles.
Anche se Tusk ha chiesto ai Paesi dell’Ue di aprire frontiere e tesorerie ai profughi, la sua nativa Polonia è reticente ad accettarne più di qualche centinaio.
L’opposizione della Polonia si unisce a quella di Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia.
Il successore di Juncker a primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, primo capo europeo ad avere un matrimonio gay, ha accolto centinaia di rifugiati.
Bettel crede nell’Europasenza frontiere e, quindi, come Merkel, Tusk e Juncker, è un eroe delle Ong finanziate da Soros che fanno dell’Europaun esperimento d’ingegneria sociale mortale.
Molti lussemburghesi cercano qualcuno come Marine Le Pen in Francia per fermare il carrozzone dell’accoglienza dei rifugiati che minaccia di cancellare il Granducato del Lussemburgo.
I paesi che hanno radicalizzato gli eserciti jihadisti in Siria e Iraq, in particolare Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Quwayt, hanno ritenuto opportuno non prendere nessun rifugiato dai combattimenti in Siria e Iraq.
L’Arabia Saudita ha avuto il coraggio assoluto di offrire alla Germaniala costruzione di 200 moschee per i rifugiati, dove viene solo predicato e insegnato la versione wahabita dell’Islam.
Nel frattempo, vi sono prove che la Turchia esorti i rifugiati dalla Siria sul suo suolo ad unirsi all’esodo su carrette del mare verso l’avversaria Grecia.
Tale mossa ha provocato la morte di molti bambini e donne, servita solo a commuovere gli europei del nord che hanno invitato migliaia di profughi nei loro paradisi sociali.
La Turchia ha anche distribuito manuali ai migranti per istruirli su dove andare una volta giunti in Germania, per avere dal governo l’assistenza sociale.
Proprio come si è visto con le rivoluzioni colorate dirette da Soros e Cia nei paesi arabi e Ucraina, il flusso di migranti è stato istruito via Twitter su dove c’erano controlli alle frontiere e come aggirarli.
Tale direzione “esterna” ha guidato i profughi da Grecia, Macedonia, Serbia a Croazia e Slovenia, instradandosi verso le frontiere austriache e tedesche, evitando in tal modo le sempre più ostili Ungheria e Serbia.
C’è già stata una scaramuccia al confine tra polizia croata di scorta a un treno carico di profughi al confine ungherese e le guardie di frontiera ungheresi.
Che siano neo-conservatrici e neo-liberisti, le politiche che hanno portato alla peggiore crisidei rifugiati in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale hanno radice nei crogioli politici dei gruppi di facciata finanziati da George Soros e Cia in Europae Stati Uniti.
E’ solo questione di tempo prima che i loro ruoli in ciò che è avvenuto in Europasia scoperto da nazionalisti di destra e di sinistra e che loro case editrici e siti web vadano in fiamme.
Alla fine, gli europei si sveglieranno e scopriranno che la Russia s’è immunizzata dal flagello dei rifugiati evitando di frequentare l’Ue e le sue messinscene.
Quando i migranti appena arrivati inizieranno a defecare, vomitare e urinare per le strade di Tallinn, Riga, Vilnius, Helsinki e Stoccolma, la Russia libra dalla crisidei rifugiati non sembrerà così male, dopo tutto.
(Wayne Madsen, “Il piano Soros-Cia per destabilizzare l’Europa”, da “Strategic Culture” del 24 settembre 2015, ripreso da “Aurora”).
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
SPARITI I QUOTIDIANI DELLA SINISTRA, I GIORNALISTI DI SINISTRA TROVANO RIPARO AL FATTO QUOTIDIANO.
Beppe Giulietti
Giornalista
Giuseppe Giulietti è nato a Roma il 19 ottobre 1953. Le scuole elementari le ha fatte a Napoli, le medie e il liceo classico a Venezia, l’Università invece a Roma, dove ha pensato bene di laurearsi in Lettere dedicando la tesi agli anabbatisti perché già allora provava una irresistibile attrazione per gli eretici, gli irregolari, quelli che diffidano dei dogmi e delle sante o laiche inquisizioni. Alla Rai ci è arrivato nel 1979 dopo aver vinto il primo concorso che l’azienda decise di bandire per giornalisti praticanti. Dopo un decennio trascorso nella sede del Veneto, fondò con tanti altri il gruppo di Fiesole, da qui la successiva attività sindacale nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e nella Federazione della Stampa. Attualmente è il portavoce di Articolo 21, associazione fondata e presieduta da Federico Orlando, siede in Parlamento nel gruppo misto ed è componente della commissione cultura della Camera dei deputati. Non coltiva grandi sogni salvo quello di vedere unite tutte le opposizioni, politiche e sociali, non solo per mandare a casa Berlusconi, ma soprattutto per liberare l’Italia dal berlusconismo, una malattia che ha già contagiato milioni di italiani e persino chi crede di esserne immune.
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Giuseppe Giulietti è nato a Roma il 19 ottobre 1953. Le scuole elementari le ha fatte a Napoli, le medie e il liceo classico a Venezia, l’Università invece a Roma, dove ha pensato bene di laurearsi in Lettere dedicando la tesi agli anabbatisti perché già allora provava una irresistibile attrazione per gli eretici, gli irregolari, quelli che diffidano dei dogmi e delle sante o laiche inquisizioni. Alla Rai ci è arrivato nel 1979 dopo aver vinto il primo concorso che l’azienda decise di bandire per giornalisti praticanti. Dopo un decennio trascorso nella sede del Veneto, fondò con tanti altri il gruppo di Fiesole, da qui la successiva attività sindacale nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e nella Federazione della Stampa. Attualmente è il portavoce di Articolo 21, associazione fondata e presieduta da Federico Orlando, siede in Parlamento nel gruppo misto ed è componente della commissione cultura della Camera dei deputati. Non coltiva grandi sogni salvo quello di vedere unite tutte le opposizioni, politiche e sociali, non solo per mandare a casa Berlusconi, ma soprattutto per liberare l’Italia dal berlusconismo, una malattia che ha già contagiato milioni di italiani e persino chi crede di esserne immune.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
UncleTom ha scritto:SPARITI I QUOTIDIANI DELLA SINISTRA, I GIORNALISTI DI SINISTRA TROVANO RIPARO AL FATTO QUOTIDIANO.
Beppe Giulietti
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Giuseppe Giulietti è nato a Roma il 19 ottobre 1953. Le scuole elementari le ha fatte a Napoli, le medie e il liceo classico a Venezia, l’Università invece a Roma, dove ha pensato bene di laurearsi in Lettere dedicando la tesi agli anabbatisti perché già allora provava una irresistibile attrazione per gli eretici, gli irregolari, quelli che diffidano dei dogmi e delle sante o laiche inquisizioni. Alla Rai ci è arrivato nel 1979 dopo aver vinto il primo concorso che l’azienda decise di bandire per giornalisti praticanti. Dopo un decennio trascorso nella sede del Veneto, fondò con tanti altri il gruppo di Fiesole, da qui la successiva attività sindacale nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e nella Federazione della Stampa. Attualmente è il portavoce di Articolo 21, associazione fondata e presieduta da Federico Orlando, siede in Parlamento nel gruppo misto ed è componente della commissione cultura della Camera dei deputati. Non coltiva grandi sogni salvo quello di vedere unite tutte le opposizioni, politiche e sociali, non solo per mandare a casa Berlusconi, ma soprattutto per liberare l’Italia dal berlusconismo, una malattia che ha già contagiato milioni di italiani e persino chi crede di esserne immune.
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Media & Regime
Rompiamo il silenzio mediatico sull’Africa, l’appello di padre Zanotelli ai giornalisti italiani
di Beppe Giulietti | 18 luglio 2017
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Padre Alex Zanotelli ha rivolto un appello a tutti i giornalisti affinché compiano ogni sforzo per “illuminare” l’Africa e i conflitti militari, etnici, sociali, religiosi che stanno insanguinando quella terra.
Molti di coloro che fuggono verso l’Europa, anche a rischio della vita, fuggono da epidemie di colera, da carestie, da massacri compiuti utilizzando le armi vendute da commercianti “bianchi e occidentali”. Queste stragi, salvo eccezioni che certo non mancano (basterebbe leggere articoli e blog pubblicati da Il Fatto Quotidiano), interessano poco o nulla. L’ultima dichiarazione di Renzi, Berlusconi, Grillo ha più rilievo della crisi in Sud Sudan, Yemen, Etiopia o Somalia, per non parlare di Centrafrica o Congo.
Zanotelli, con la forza e la credibilità di chi ha trascorso anni nel cuore della povertà e della disperazione, rivolge il suo appello alla Federazione nazionale della stampa, alle organizzazioni dei giornalisti, a ciascuno di noi, chiedendo che il silenzio sia rotto, i muri abbattuti, affinché quelle storie possano entrare nelle nostre case.
Il suo non è un appello “buonista”, ma un realistico richiamo alla necessità di comprendere per poter agire e impedire che una politica miope ed egoista costruisca le condizioni di una guerra mondiale che non avrà né vinti, né vincitori.
Chi oggi, per opportunismo e cinismo elettorale, nega lo Ius soli presto scoprirà che il “suolo” non basterà a contenere chi è stato privato delle risorse e del diritto alla vita. Chi davvero vuole “aiutarli a casa loro”, come dicono molti sepolcri imbiancati, dovrebbe prima comprendere come vivono a casa loro e perché preferiscono scappare.
Per queste ragioni ci sembra giusto riportare l’appello di Padre Zanotelli invitando a condividerlo sui social, a sottoscriverlo, a farlo girare, trasformandolo in azione “mediatica” quotidiana
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07 ... i/3736781/
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
In tutta Italia il tema principale in questo momento è fuor di dubbio quello degli immigrati e delle ondate di arrivi che con il bel tempo aumentano a dismisura.
Tanto che chi soffia abitualmente sul fuoco per creare un profondo malessere nel Paese al fine di procacciarsi i voti dei merli doc dello Stivalone, definisce quanto sta accadendo come, “invasione”.
Lo Stato ed il mondo politico, tutto, nessuno escluso, sono completamente assenti e lontanissimi dal proporre qualcosa di ragionevole.
Tutti tirano a campare sapendo che prima o poi qualcosa di grosso scoppierà.
Tutti, almeno una volta, da piccoli abbiamo continuato a soffiare in un palloncino di gomma, sfidando gli adulti che ci avvertivano che prima o poi ci sarebbe scoppiato in faccia.
Ma il gusto della sfida era più forte di noi.
O qualche volta in cucina si riempiva il palloncino di acqua per gettarlo come una “bomba d’acqua” sugli amichetti o le amichette in cortile che facevano altrettanto con noi.
E a volte sfidando le leggi della fisica, per disporre di una “bomba più grossa”, il palloncino veniva riempito oltre il ragionevole consentito e di conseguenza scoppiava in cucina, sapendo che la razione di botte materne o paterne era garantita e non rinviabile.
Ma sei nei bambini che sfidavano inopportunamente gli adulti, questo era comprensibile, non riesco a comprendere gli adulti di oggi, che si comportano come i bambini di tutte le stagioni, e lasciano che la gomma del palloncino <<immigrati>> si tenda sempre di più facendo finta di non sapere che l’estendibilità della gomma ha un limite fisico, fino al carico di rottura.
Poi scoppia.
Ad imbastardare tutto l’ambaradan, c’è sempre chi cerca di trarne profitto.
Il camerata Sallusti ha titolato il suo editoriale così:
Se la Boldrini chiama alla rivolta gli immigrati
Sallusti è un uomo totalmente irresponsabile.
Per il tornaconto suo e della sua parte politica è arrivato al limite di mettere in bocca alla Boldrini di chiamare alla rivolta gli immigrati.
Come se non sapesse le conseguenze di un simile atto.
Se la Boldrini chiama alla rivolta gli immigrati
Alessandro Sallusti - Mer, 19/07/2017 - 15:14
commenta
Ci sarebbe una buona ragione per interrompere la legislatura e andare subito al voto. E cioè liberarsi della presenza ossessionante nei tg e sui giornali di Laura Boldrini, che il giorno che non sarà più presidente della Camera, non sarà più del tutto.
Nell'attesa, il Boldrini-pensiero è una tassa che dobbiamo pagare in aggiunta al canone. Anche ieri, puntuale, la presidentessa si è presentata davanti alle telecamere e con voce solenne ci ha informati che lo «ius soli» (la legge sulla cittadinanza facile agli immigrati appena accantonata da Gentiloni) è «necessario» e va approvato entro fine legislatura, pena il montare della rabbia popolare.
Ci deve essere un virus nell'ufficio del presidente della Camera, lo stesso che ha messo fuori gioco, per un verso o per l'altro, i tre predecessori della Boldrini, cioè Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Fausto Bertinotti. È un virus che scollega l'inquilino dal Paese e dalla realtà. Nel caso in questione, ci chiediamo chi verrebbe preso da attacchi di rabbia se questo «ius soli» non dovesse essere approvato. Sinceramente penso che neppure i pochi irriducibili boldriniani si strapperebbero le vesti. Nessuno discute che l'attuale legge (che fissa a 18 anni il momento in cui un ragazzo nato da genitori immigrati può chiedere di diventare italiano a tutti gli effetti) possa essere rivisitata. Ma non così come proposto dal Pd (sarebbe la legge più permissiva d'Europa) e non certo prima di aver messo sotto controllo gli ingressi in maniera seria e stabile. Altrimenti l'Italia diventerebbe un distributore automatico di passaporti e di cittadinanza europea (con tutto quello che ne deriva).
All'estero credo che ci prendano per matti. Da una parte il premier Gentiloni e il ministro dell'Interno Minniti che girano l'Europa minacciando di chiudere i porti perché non ce la facciamo più, dall'altra il presidente della Camera (terza carica dello Stato) che nega l'emergenza, invita a tenere le porte aperte e vorrebbe tutti italiani. Vagli a spiegare a francesi e tedeschi che la Boldrini non rappresenta nulla e nessuno, non ha partito né elettori. L'obiezione sarebbe banale: ma allora che cosa l'avete messa lì a fare? Bella domanda, peccato che non ci sia una risposta intelligente.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 21909.html
DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE
In tutta Italia il tema principale in questo momento è fuor di dubbio quello degli immigrati e delle ondate di arrivi che con il bel tempo aumentano a dismisura.
Tanto che chi soffia abitualmente sul fuoco per creare un profondo malessere nel Paese al fine di procacciarsi i voti dei merli doc dello Stivalone, definisce quanto sta accadendo come, “invasione”.
Lo Stato ed il mondo politico, tutto, nessuno escluso, sono completamente assenti e lontanissimi dal proporre qualcosa di ragionevole.
Tutti tirano a campare sapendo che prima o poi qualcosa di grosso scoppierà.
Tutti, almeno una volta, da piccoli abbiamo continuato a soffiare in un palloncino di gomma, sfidando gli adulti che ci avvertivano che prima o poi ci sarebbe scoppiato in faccia.
Ma il gusto della sfida era più forte di noi.
O qualche volta in cucina si riempiva il palloncino di acqua per gettarlo come una “bomba d’acqua” sugli amichetti o le amichette in cortile che facevano altrettanto con noi.
E a volte sfidando le leggi della fisica, per disporre di una “bomba più grossa”, il palloncino veniva riempito oltre il ragionevole consentito e di conseguenza scoppiava in cucina, sapendo che la razione di botte materne o paterne era garantita e non rinviabile.
Ma sei nei bambini che sfidavano inopportunamente gli adulti, questo era comprensibile, non riesco a comprendere gli adulti di oggi, che si comportano come i bambini di tutte le stagioni, e lasciano che la gomma del palloncino <<immigrati>> si tenda sempre di più facendo finta di non sapere che l’estendibilità della gomma ha un limite fisico, fino al carico di rottura.
Poi scoppia.
Ad imbastardare tutto l’ambaradan, c’è sempre chi cerca di trarne profitto.
Il camerata Sallusti ha titolato il suo editoriale così:
Se la Boldrini chiama alla rivolta gli immigrati
Sallusti è un uomo totalmente irresponsabile.
Per il tornaconto suo e della sua parte politica è arrivato al limite di mettere in bocca alla Boldrini di chiamare alla rivolta gli immigrati.
Come se non sapesse le conseguenze di un simile atto.
Se la Boldrini chiama alla rivolta gli immigrati
Alessandro Sallusti - Mer, 19/07/2017 - 15:14
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Ci sarebbe una buona ragione per interrompere la legislatura e andare subito al voto. E cioè liberarsi della presenza ossessionante nei tg e sui giornali di Laura Boldrini, che il giorno che non sarà più presidente della Camera, non sarà più del tutto.
Nell'attesa, il Boldrini-pensiero è una tassa che dobbiamo pagare in aggiunta al canone. Anche ieri, puntuale, la presidentessa si è presentata davanti alle telecamere e con voce solenne ci ha informati che lo «ius soli» (la legge sulla cittadinanza facile agli immigrati appena accantonata da Gentiloni) è «necessario» e va approvato entro fine legislatura, pena il montare della rabbia popolare.
Ci deve essere un virus nell'ufficio del presidente della Camera, lo stesso che ha messo fuori gioco, per un verso o per l'altro, i tre predecessori della Boldrini, cioè Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Fausto Bertinotti. È un virus che scollega l'inquilino dal Paese e dalla realtà. Nel caso in questione, ci chiediamo chi verrebbe preso da attacchi di rabbia se questo «ius soli» non dovesse essere approvato. Sinceramente penso che neppure i pochi irriducibili boldriniani si strapperebbero le vesti. Nessuno discute che l'attuale legge (che fissa a 18 anni il momento in cui un ragazzo nato da genitori immigrati può chiedere di diventare italiano a tutti gli effetti) possa essere rivisitata. Ma non così come proposto dal Pd (sarebbe la legge più permissiva d'Europa) e non certo prima di aver messo sotto controllo gli ingressi in maniera seria e stabile. Altrimenti l'Italia diventerebbe un distributore automatico di passaporti e di cittadinanza europea (con tutto quello che ne deriva).
All'estero credo che ci prendano per matti. Da una parte il premier Gentiloni e il ministro dell'Interno Minniti che girano l'Europa minacciando di chiudere i porti perché non ce la facciamo più, dall'altra il presidente della Camera (terza carica dello Stato) che nega l'emergenza, invita a tenere le porte aperte e vorrebbe tutti italiani. Vagli a spiegare a francesi e tedeschi che la Boldrini non rappresenta nulla e nessuno, non ha partito né elettori. L'obiezione sarebbe banale: ma allora che cosa l'avete messa lì a fare? Bella domanda, peccato che non ci sia una risposta intelligente.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 21909.html
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