TRUFFE
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Re: TRUFFE
SACRO & PROFANO IN NOME DI UN DIO MAGGIORE
Papa Francesco a Modena, segnalate due finte suore che vendono biglietti per la messa
Cronaca
Alcuni testimoni hanno raccontato alla Polizia e alla diocesi di aver incontrato o fatto entrare in casa due presunte religiose che, dopo essersi presentate con una immagine della Madonna in mano, hanno chiesto denaro per le celebrazioni del Pontefice del prossimo 2 aprile
di David Marceddu | 23 marzo 2017
commenti (7)
117
Più informazioni su: Carpi, Modena, Papa Francesco
Per sentire e vedere il Santo Padre non si paga un biglietto, anche se a chiederlo sono due sedicenti suore. La precisazione è d’obbligo, soprattutto a Carpi, la cittadina in provincia di Modena dove il prossimo 2 aprile arriverà Papa Francesco. Una visita pastorale, la prima in Emilia dopo la sua elezione, in occasione della riapertura del Duomo, danneggiato dal sisma che nel maggio 2012 colpì la città e tutta la Bassa modenese. Mercoledì 22 marzo infatti sono arrivate delle segnalazioni sia alla Polizia municipale che alla Diocesi, perché due donne che si spacciavano per religiose, con una immagine della Madonna in mano, andavano chiedendo offerte e chiedevano di entrare in casa spiegando di potere offrire in cambio degli inviti e dei biglietti per seguire la visita del Pontefice. Ma probabilmente si trattava nient’altro che di una truffa, messa in piedi dalle due finte suore ‘bagarine’, per raggirare qualche fedele. Di questi tempi infatti nel centro emiliano non si fa che parlare della visita di Francesco e di quella, il 25 marzo, del suo Segretario di Stato Pietro Parolin che celebrerà la prima messa nel santuario appena restaurato.
“Erano le 11 circa – ha spiegato una donna residente in via Anna Frank alla Gazzetta di Modena – quando qualcuno ha suonato alla porta. Erano due donne: hanno molto insistito perché le facessi salire ed entrare nell’appartamento. Dicevano di dovermi lasciare un invito riguardo un evento religioso”. La Polizia municipale ha subito dirottato una pattuglia nella zona, ma le due sedicenti suore, erano già riuscite, come per miracolo, a sparire.
Così è stata la stessa Diocesi, retta dal vescovo Francesco Cavina, a mettere in guardia e a precisare “di non aver autorizzato alcuna persona, né laico, né sacerdote, né religioso o religiosa, a chiedere denaro con visite a domicilio in vista degli eventi riguardanti la riapertura della Cattedrale di Carpi, prevista per il prossimo 25 marzo, e la visita di Papa Francesco, prevista per il prossimo 2 aprile”. Poi l’invito, a chiamare le forze dell’ordine “nel caso si riscontrino episodi del genere”. Per potere assistere alla celebrazione della Messa della mattina nella enorme Piazza Martiri, non servirà alcun ticket: basterà armarsi di buona volontà e arrivare presto (entro le 9:30) soprattutto se si vuole trovare qualche posto a sedere.
Il 2 aprile il Papa non farà tappa solo a Carpi. Sarà anche nella vicina Mirandola, che fu l’epicentro di una delle più forti scosse di terremoto e che vide semidistrutto il suo Duomo. Il Papa si fermerà proprio davanti alla chiesa ancora inagibile e ai suoi cantieri, poi si recherà a San Giacomo Roncole, per visitare il monumento che ricorda le 29 vittime del terremoto di cinque anni fa.
Papa Francesco a Modena, segnalate due finte suore che vendono biglietti per la messa
Cronaca
Alcuni testimoni hanno raccontato alla Polizia e alla diocesi di aver incontrato o fatto entrare in casa due presunte religiose che, dopo essersi presentate con una immagine della Madonna in mano, hanno chiesto denaro per le celebrazioni del Pontefice del prossimo 2 aprile
di David Marceddu | 23 marzo 2017
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Più informazioni su: Carpi, Modena, Papa Francesco
Per sentire e vedere il Santo Padre non si paga un biglietto, anche se a chiederlo sono due sedicenti suore. La precisazione è d’obbligo, soprattutto a Carpi, la cittadina in provincia di Modena dove il prossimo 2 aprile arriverà Papa Francesco. Una visita pastorale, la prima in Emilia dopo la sua elezione, in occasione della riapertura del Duomo, danneggiato dal sisma che nel maggio 2012 colpì la città e tutta la Bassa modenese. Mercoledì 22 marzo infatti sono arrivate delle segnalazioni sia alla Polizia municipale che alla Diocesi, perché due donne che si spacciavano per religiose, con una immagine della Madonna in mano, andavano chiedendo offerte e chiedevano di entrare in casa spiegando di potere offrire in cambio degli inviti e dei biglietti per seguire la visita del Pontefice. Ma probabilmente si trattava nient’altro che di una truffa, messa in piedi dalle due finte suore ‘bagarine’, per raggirare qualche fedele. Di questi tempi infatti nel centro emiliano non si fa che parlare della visita di Francesco e di quella, il 25 marzo, del suo Segretario di Stato Pietro Parolin che celebrerà la prima messa nel santuario appena restaurato.
“Erano le 11 circa – ha spiegato una donna residente in via Anna Frank alla Gazzetta di Modena – quando qualcuno ha suonato alla porta. Erano due donne: hanno molto insistito perché le facessi salire ed entrare nell’appartamento. Dicevano di dovermi lasciare un invito riguardo un evento religioso”. La Polizia municipale ha subito dirottato una pattuglia nella zona, ma le due sedicenti suore, erano già riuscite, come per miracolo, a sparire.
Così è stata la stessa Diocesi, retta dal vescovo Francesco Cavina, a mettere in guardia e a precisare “di non aver autorizzato alcuna persona, né laico, né sacerdote, né religioso o religiosa, a chiedere denaro con visite a domicilio in vista degli eventi riguardanti la riapertura della Cattedrale di Carpi, prevista per il prossimo 25 marzo, e la visita di Papa Francesco, prevista per il prossimo 2 aprile”. Poi l’invito, a chiamare le forze dell’ordine “nel caso si riscontrino episodi del genere”. Per potere assistere alla celebrazione della Messa della mattina nella enorme Piazza Martiri, non servirà alcun ticket: basterà armarsi di buona volontà e arrivare presto (entro le 9:30) soprattutto se si vuole trovare qualche posto a sedere.
Il 2 aprile il Papa non farà tappa solo a Carpi. Sarà anche nella vicina Mirandola, che fu l’epicentro di una delle più forti scosse di terremoto e che vide semidistrutto il suo Duomo. Il Papa si fermerà proprio davanti alla chiesa ancora inagibile e ai suoi cantieri, poi si recherà a San Giacomo Roncole, per visitare il monumento che ricorda le 29 vittime del terremoto di cinque anni fa.
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Re: TRUFFE
Attenti alle truffe digitali. Ora arrivano con WhatsApp
La Stampa
Un giorno fa
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La truffa dell’estate viaggia via WhatsApp. Si moltiplicano i casi di raggiri inviati attraverso il popolare programma di messaggini su smartphone. Molte volte le comunicazioni arrivano dai contatti della nostra rubrica e così la trappola finisce per scattare con più facilità. Cosa si rischia? Nel migliore dei casi scatta, attraverso un link fraudolento, l’attivazione di un abbonamento a qualche servizio non richiesto come gli aggiornamenti sul meteo o l’oroscopo del giorno. È il caso del messaggino che invita a provare i nuovi colori di WhatsApp.
Una delle esche più frequenti è però quella dei buoni spesa proposti dalle maggiori catene di supermercati come Carrefour, Eurospin, oppure Coop, fino allo sconto spesa alla Lidl e al Conad per arrivare alle grandi catene dell’elettronica come MediaWorld. Anche i biglietti aerei Ryanair per volare in vacanza sono nell’elenco dei messaggi di raggiro. Al malcapitato del caso viene offerta la possibilità di vincere un buono spesa anche di 250 euro semplicemente partecipando a un sondaggio. Per rispondere a questo sondaggio bisogna cliccare su un link fraudolento che porterà a un sito infettato che farà scattare costosi abbonamenti. La Polizia postale mette periodicamente in guardia da queste insidie sulla propria pagina Facebook che si chiama «Vita da Social».
Nel mirino delle forze dell’ordine c’è poi un altro caso che è ben più rischioso. È quello in cui si rischia di vedersi svuotare il conto corrente. La tecnica dei frodatori qui è più raffinata e punta a rubare i codici di accesso al nostro conto online. Il rischio è di veder sparire i propri risparmi in banca. Tra i bersagli preferiti dagli hacker via Whatsapp in questo caso c’è Poste Italiane. Il malcapitato viene invitato a cliccare su un link che gli promette un buono postale del valore di 500 euro. Il link, invece, installa a sua insaputa un ransomware o un malware sullo smartphone, in grado di rubare i dati personali e finanziari dell’utente. Occorre tenere gli occhi sempre bene aperti ed evitare di seguire link sospetti. Un’altra truffa dell’estate, di cui ha dato conto la Polizia postale, riguarda le carte Postepay o Postepay Evolution. Agli utenti viene inviato un messaggio mail che dice che la loro carta è stata bloccata per questioni di sicurezza in seguito a transazioni strane e potenzialmente non autorizzate. Nel messaggio mail si invita a cliccare un link per la conferma dei dati ma si tratta chiaramente di un tentativo di phishing a cui prestare molta attenzione.
ALTRO SU MSN:
WhatsApp, alcuni segreti che forse non conosci (Blitz)
VEDI:
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartandhp
La Stampa
Un giorno fa
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La truffa dell’estate viaggia via WhatsApp. Si moltiplicano i casi di raggiri inviati attraverso il popolare programma di messaggini su smartphone. Molte volte le comunicazioni arrivano dai contatti della nostra rubrica e così la trappola finisce per scattare con più facilità. Cosa si rischia? Nel migliore dei casi scatta, attraverso un link fraudolento, l’attivazione di un abbonamento a qualche servizio non richiesto come gli aggiornamenti sul meteo o l’oroscopo del giorno. È il caso del messaggino che invita a provare i nuovi colori di WhatsApp.
Una delle esche più frequenti è però quella dei buoni spesa proposti dalle maggiori catene di supermercati come Carrefour, Eurospin, oppure Coop, fino allo sconto spesa alla Lidl e al Conad per arrivare alle grandi catene dell’elettronica come MediaWorld. Anche i biglietti aerei Ryanair per volare in vacanza sono nell’elenco dei messaggi di raggiro. Al malcapitato del caso viene offerta la possibilità di vincere un buono spesa anche di 250 euro semplicemente partecipando a un sondaggio. Per rispondere a questo sondaggio bisogna cliccare su un link fraudolento che porterà a un sito infettato che farà scattare costosi abbonamenti. La Polizia postale mette periodicamente in guardia da queste insidie sulla propria pagina Facebook che si chiama «Vita da Social».
Nel mirino delle forze dell’ordine c’è poi un altro caso che è ben più rischioso. È quello in cui si rischia di vedersi svuotare il conto corrente. La tecnica dei frodatori qui è più raffinata e punta a rubare i codici di accesso al nostro conto online. Il rischio è di veder sparire i propri risparmi in banca. Tra i bersagli preferiti dagli hacker via Whatsapp in questo caso c’è Poste Italiane. Il malcapitato viene invitato a cliccare su un link che gli promette un buono postale del valore di 500 euro. Il link, invece, installa a sua insaputa un ransomware o un malware sullo smartphone, in grado di rubare i dati personali e finanziari dell’utente. Occorre tenere gli occhi sempre bene aperti ed evitare di seguire link sospetti. Un’altra truffa dell’estate, di cui ha dato conto la Polizia postale, riguarda le carte Postepay o Postepay Evolution. Agli utenti viene inviato un messaggio mail che dice che la loro carta è stata bloccata per questioni di sicurezza in seguito a transazioni strane e potenzialmente non autorizzate. Nel messaggio mail si invita a cliccare un link per la conferma dei dati ma si tratta chiaramente di un tentativo di phishing a cui prestare molta attenzione.
ALTRO SU MSN:
WhatsApp, alcuni segreti che forse non conosci (Blitz)
VEDI:
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartandhp
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