Diario della caduta di un regime.

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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA: ULTIMO ATTO



Da una parte c’è chi lavora per portare l’Italia al fascismo un'altra volta. Dall’altra,il mondo politico, ma anche quello religioso, non aprono bocca davanti a fatti di cronaca quotidiana dove la vita non conta più niente.



Argentario, la comandante
dei vigili spara in testa al figlio 17enne e poi si uccide
|Foto
di Marco Gasperetti
Porto Santo Stefano, il ragazzo colpito mentre dormiva è morto in ospedale. A togliersi la vita Loredana Busonero, a capo della polizia municipale di Monte Argentario

^^^^^^

Gargano, 31enne ucciso nella sua pizzeria a Vieste davanti ai turisti ...
bari.repubblica.it/.../vieste_31enne_ucciso_nella_sua_paninoteca_davanti_ai_turisti-171...
7 ore fa - ... Omar Trotta e lo hanno ucciso a colpi di pistola davanti a moglie e figlia di ... classe 1986, sposato, padre di una bambina di pochi mesi e con ...
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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L’ESTATE “NERA” DEL 2017


Gli STRUMPTRUPPEN sostengono la campagna pubblicitaria!!!!

Quel patto tra nuovi fascisti: 'Così arriviamo in Parlamento'

Una cena sancisce l'inizio della corsa dei movimenti neofascisti al Parlamento. In prima fila CasaPound e Lealtà ed Azione
Claudio Cartaldo - Ven, 28/07/2017 - 14:31
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L'onda nera avanza verso il Parlameno. I movimenti di destra estrema si stanno riorganizzando e dopo aver fatto incetta di consiglieri comunali in diverse cittadine d'Italia, ora puntano ad entrare al Senato e alla Camera per "far volare sedie e schiaffoni" (Di Stefano dixit).



Come emerge da una inchiesta di Repubblica, alcune sere fa i capi di CasaPound e Lealtà ed Azione si sono visti a cena a Milano per porre le basi per una futura alleanza politica che permetta ai neofascisti di superare la soglia di sbarramento. Intorno al tavolo erano seduti Gianluca Iannone, presidente ci CPI; Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli, capo e vice di Lealtà ed Azione. Repubblica non riferisce l'oggetto della riunione, ma si tratterebbe di una sorta di patto politico in vista delle elezioni dell'anno prossimo.
La galassia delle destre è variegata e per lungo tempo pure divisa da interpretazioni diversificate del "fascismo del terzo millennio". Ci sono CasaPound, che dopo la conquista di Bolzano ha eletto diversi consiglieri. Poi ci sono Forza Nuova, guidata da Roberto Fiore, a capo di Alliance for peace and freedom al Parlamento europeo. E alcora Lealtà ed Azione, i neonazisti Do.Ra di Varese comandati da Alessandro Limido, Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie, il Manipolo d'Avanguardia Bergamo, la Militia di Maurizio Bonacci e via dicendo. A Mura, nel bresciano, Fascismo e Libertà ha eletto 3 consiglieri e raccolto l'11%. A Sirmide e (Mantova), i Fasci Italiani del Lavoro hanno mandato in consigliio Fiamma Negrini, raccogliendo il 10%. Oggi tra le più attive e visibili risulta Generazione Identitaria, il movimento che - come raccontato da Giuseppe De Lorenzo su ilGiornale - ha noleggiato una nave per combattere il lavoro delle Ong al largo della Libia.
A fare da esempio per tutti è Alba Dorata, il partito greco che sull'onda della crisi economica è riuscita a sbarcare in Parlamento. Ma ci sono anche il battaglio ucraino Azov, il Jobbik ungherese, l'Npd tedesco e i francesi del Blocco Identitario.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 25784.html
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UncleTom ha scritto:L’ESTATE “NERA” DEL 2017


Gli STRUMPTRUPPEN sostengono la campagna pubblicitaria!!!!

Quel patto tra nuovi fascisti: 'Così arriviamo in Parlamento'

Una cena sancisce l'inizio della corsa dei movimenti neofascisti al Parlamento. In prima fila CasaPound e Lealtà ed Azione
Claudio Cartaldo - Ven, 28/07/2017 - 14:31
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L'onda nera avanza verso il Parlameno. I movimenti di destra estrema si stanno riorganizzando e dopo aver fatto incetta di consiglieri comunali in diverse cittadine d'Italia, ora puntano ad entrare al Senato e alla Camera per "far volare sedie e schiaffoni" (Di Stefano dixit).



Come emerge da una inchiesta di Repubblica, alcune sere fa i capi di CasaPound e Lealtà ed Azione si sono visti a cena a Milano per porre le basi per una futura alleanza politica che permetta ai neofascisti di superare la soglia di sbarramento. Intorno al tavolo erano seduti Gianluca Iannone, presidente ci CPI; Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli, capo e vice di Lealtà ed Azione. Repubblica non riferisce l'oggetto della riunione, ma si tratterebbe di una sorta di patto politico in vista delle elezioni dell'anno prossimo.
La galassia delle destre è variegata e per lungo tempo pure divisa da interpretazioni diversificate del "fascismo del terzo millennio". Ci sono CasaPound, che dopo la conquista di Bolzano ha eletto diversi consiglieri. Poi ci sono Forza Nuova, guidata da Roberto Fiore, a capo di Alliance for peace and freedom al Parlamento europeo. E alcora Lealtà ed Azione, i neonazisti Do.Ra di Varese comandati da Alessandro Limido, Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie, il Manipolo d'Avanguardia Bergamo, la Militia di Maurizio Bonacci e via dicendo. A Mura, nel bresciano, Fascismo e Libertà ha eletto 3 consiglieri e raccolto l'11%. A Sirmide e (Mantova), i Fasci Italiani del Lavoro hanno mandato in consigliio Fiamma Negrini, raccogliendo il 10%. Oggi tra le più attive e visibili risulta Generazione Identitaria, il movimento che - come raccontato da Giuseppe De Lorenzo su ilGiornale - ha noleggiato una nave per combattere il lavoro delle Ong al largo della Libia.
A fare da esempio per tutti è Alba Dorata, il partito greco che sull'onda della crisi economica è riuscita a sbarcare in Parlamento. Ma ci sono anche il battaglio ucraino Azov, il Jobbik ungherese, l'Npd tedesco e i francesi del Blocco Identitario.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 25784.html


IL RICHIAMO DELLA FORESTA

Ven, 28/07/2017 - 14:54
Questa è la risposta allo sgoverno italiano,e pensare che se la sinistra fosse stata solo un po' più intelligente e avesse ascoltato il grido degli italiani....


Margherita Camp...
Ven, 28/07/2017 - 14:58
Non mi piace il continuo ricorso nell'articolo al termine di "neofascisti",perché viene utilizzato con accezione negativa ed allo scopo di creare panico. Simone di Stefano ha più volte ribadito, anche di recente che CPI è un movimento di destra moderna, democratica a cui possono aderire tutti, a patto che questi "tutti"amino l'Italia e siano a favore della sovranità e dell'uscita dell'Italia dall'Europa. Continuare a parlare di fascismo serve solo alla sinistra ed all'attuale centrodestra per governare indisturbati.


aresfin
Ven, 28/07/2017 - 15:10
Paura eh!!!



gzorzi
Ven, 28/07/2017 - 15:10
magari



pastello
Ven, 28/07/2017 - 15:14
Perché no ? Tutto è meglio di renzi, boschi e paparini vari



pensionesoavis
Ven, 28/07/2017 - 15:16
Se fanno il Partito Nazionale Fascista torno a votare.Alla faccia di Radiomaria,di Gargamella,e del Califfo da Rignano.



venco
Ven, 28/07/2017 - 15:21
No no no, gli italiani patrioti NON devono rifarsi al fascismo. Riscoprendo il fascismo non si prendono consensi.


Gianni11
Ven, 28/07/2017 - 15:35
I fascismo, cosidetto, e' l'unica ideologia idonea con il carattere italiano ed' e' l'unica ideologia che protegge il popolo e la nazione dal globalismo plutodemocratico sinistroide. Negare il fascismo e' negare noi stessi. Poi ci sone tutte le varie opinioni nel cosidetto fascismo stesso. Un fascismo a pensiero unico non esiste. Questi partiti e partitini fanno benissimo a entrare in campo. La costituzione comunista/plutocratica imposta dalle potenze vincitirici Sovietiche e Anglo-Americane a suo tempo sotto un regime d'occupazione va rifatta.



ITALIASETTIMANALE
Ven, 28/07/2017 - 15:52
VA BENISSSIMO ALMENO ABBIAMO QUALCUNO DA VOTARE ALTRO CHE RENZUSCONI BRUNETTA RICHETTI BOSCHI GASPARRI ALFANO VERDINI CASINI
paco51





Ven, 28/07/2017 - 15:56
Pronto al voto! avremo ordine e disciplina! e le tasse per il popolo( non pd) italiano!



-Alsikar-
Ven, 28/07/2017 - 15:57
Questi rischiano di togliere voti al Centrodestra. Sarebbe opportuno che il Centrodestra aggregasse anche costoro.
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L’ESTATE “NERA” DEL 2017


Continua la propaganda del camerata Sallusti, che evidentemente aspira al riconoscimento prossimo del grado di gerarca, per aver sfidato lo Stato nella fase terminale della democrazia



L’ausiliaria salvata da un partigiano "Vado a morire nella casa di Mussolini"
Fiorenza Ferrini, ex ausiliaria del servizio ausiliario femminile fascista ha deciso di morire a villa Mussolini. Una vita "tramandando i un uomo (il duce, ndr) che ho amato oltre ogni umana comprensione, un uomo per il quale ho pianto quando veniva insultato, morto, appeso per i piedi."
Gabriele Bertocchi - Ven, 28/07/2017 - 10:47
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"Nella mia vita sono sempre stata coerente. E oggi, se Dio vorrà, non farò altro che esserlo per l’ennesima volta...", parola di Fiorenza Ferrini, ex ausiliaria del Corpo Femminile Volontario per i Servizi Ausiliari delle Forze Armate Repubblicane (Saf) in cui entrò quando ancora era minorenne.
Ora a 94 anni ha deciso di morire nella casa che fu del Duce e di Rachele. Un viaggio dall’ospedale di Negrar (Verona) per arrivare a "villa" Carpena.
"Vi racconto chi era il Duce"
Il motivo di questo viaggio l'ha spiegato su Il Corriere del Veneto: "Tutto quello che ho fatto nella mia vita è legato a quella casa, ma soprattutto a chi ci ha abitato...". E sì, perchè quella casa fu la prima di Benito e Rachele Mussolini e dei loro cinque figli. La stessa che ora è "museo Mussolini". Lei sarà ospite nella casa di fronte, una villa che ora, come la definisce
Angiola Petronio, "è una sorta di mausoleo in cui non vive nessuno". Disabitata ma per Fiorenza "luogo di memoria", come definito sulle pagine del Corriere. Una memoria pesante come un fardello che la 94enne non ha mai rinnegato, sempre convinta e decisa a farsi scivolare addosso le sentenze e i relativi giudizi della storia.
L'anziana, come scrive la giornalista Angiola Petronio, ha ottenuto il trasferimento dal medico di base, ha poi chiamato i propietari della "villa-museo", Adele e Domenico Morosini e ha chiesto il permesso di tornarci. "Mi hanno detto che non c’era problema, ma non potrò dormire nella stanza di Rachele. Mi allestiranno una camera al piano terra.. ". Un ritorno desiderato fortemente. Tanto quanto la scelta di entrare nel Saf. In quell'occasione fu costretta allo sciopero della fame per convincere i genitori a lasciarla partire. O come quando venne spedita ad aiutare le truppe, perché non volle fare la segretaria o l’attendente. E come quella volta in cui venne salvata da un partigiano il 25 aprile. Un ricordo indelebile nella memoria dell'anziana: "Piazzale Loreto fu un orrore e tra di noi superstiti ci dicemmo che avremo raccontato ciò che è stato, nel bene e nel male". Sempre decisa Fiorenza.
Giorni difficili: dopo la Morte di Mussolini ci fu la fuga in Inghilterra, la tisi che le è costata un polmone e poi il ritorno nella città scaligera, come racconta Il Corriere del Veneto. Ma anche le porte sbattute in faccia perché etichettata come fascista. Porte divenute in seguito nuove vie per rinascere. Come racconta la giornalista, Fiorenza si diede allo studio di dattilografia, poi al lavoro in fiera e infine entrò come segretaria alla casa di cura Chierego-Perbellini. Nel tempo libero, spiega la Ferrini alla cronica che ha raccolto la sua testimonianza, cercava anche di vendere qualche libro per finanziare la villa di Mussolini e la "Piccola Caprera", dove spesso si ritrovava con le ex ausiliari della Saf.
O almeno quelle rimaste: "Siamo rimaste in poche. Molte vennero uccise e per evitare che ci prendessero i partigiani distruggemmo i documenti. Poi ci siamo rimesse in contatto, ma non eravamo molte...". Racconti che si susseguono e che trovano fondamento in quel libro che porta sempre con sé, come precisa Angiola Petronio. Un volume con tutte le opere completate dal Duce nel Ventennio. Tutti quelli che arrivano a villa "Carpena" ne ricevevano uno. Il motivo? Lo si legge chiaramente sulla pagine del Corriere Veneteo: "Perché il duce ha fatto tantissime cose buone. Poi è andata come è andata...". Orgogliosa di quelle opere e che onora a suo modo indossando ancora il suo basco da ausiliaria, abbinato con la medaglia della Saf.
"Con la fede nel cuore e il basco in testa"
Sempre con umiltà, senza distinzioni politiche, perché lei fu salvata da un partigiano: "Gli uomini vanno sempre giudicati dal loro cuore e non dal colore che portano addosso". Ha sempre scelto da sé. Nella vita come nella morte. E allora venerdì un’ambulanza andrà a San Martino in Strada, frazione di Forlì. Di certo non smetterà di raccontare la storia: "Tramando la storia, quella vera, perché io l’ho vissuta in prima persona. Racconto di un uomo (il duce, ndr) che ho amato oltre ogni umana comprensione, un uomo per il quale ho pianto quando veniva insultato, morto, appeso per i piedi. Racconto di una giovinezza trascorsa senza paura, con la fede nel cuore e il basco in testa. E dico a tutti che non me sono mai pentita. E racconto anche di quel partigiano che mi salvò la vita. Perché gli uomini non si dividono in rossi e neri, ma in buoni e cattivi".
Un ideale coltivato e mai tradito. Fino alla fine, fino a quella villa diventata museo e che ora le permetterà di culminare la sua esistenza senza mai piegarsi e senza svendere i propri ideali.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 25652.html
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE


Secondo voi, la vita di Primo Levi è stata inutile????


Secondo me, proprio NO!!!!

Basta solo l’eredità di questo prezioso insegnamento.


Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo Levi



Ma oggi, in troppi lo stanno sottovalutando e trascurando.


L’Espresso oggi lancia un allarme.

Il menefreghismo endemico di questo Paese, avrà ancora una volta la meglio, anche se un domani piangerà calde lacrime di coccodrillo, quando non ci sarà più tempo per rimediare??????????






Nazitalia

Pugni, insulti e cinghiate: i fascisti sono tornati a far paura

Negli ultimi mesi sono aumentate esponenzialmente violenze, blitz, pestaggi. I responsabili, il più delle volte, appartengono a gruppi di estrema destra. I bersagli: migranti, Ong, militanti di sinistra. Sull'Espresso in edicola da domenica l'inchiesta sui 'neri' del 2017
di Federico Marconi
28 luglio 2017



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Foto di Espen Rasmussen

Pestaggi, blitz, aggressioni. La violenza è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi mesi. E la matrice è, spesso, la stessa: l’estrema destra, che sta tornando più prepotente che mai. In alcuni casi i responsabili sono ancora ignoti, ma i bersagli no: sono gli stessi contro cui si scagliano i neofascisti.

6 dicembre 2016. San Basilio, quartiere della periferia est della capitale, si rivolta contro una famiglia marocchina. «Un episodio di profondo degrado morale e civile» commentano dal Campidoglio. Una trentina di residenti ha aggredito la famiglia, legittima assegnataria della casa popolare, in difesa degli occupanti abusivi dell’alloggio: «Non vogliamo i negri, andate via con i barconi». A supportare i riottosi Forza Nuova: «Sosterremo con forza la rivolta popolare per la difesa di Roma contro chi vuole farci diventare minoranza a casa nostra».

Con l'anno nuovo, si ricomincia. 21 gennaio 2017, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia manifestano contro l’ordinanza con cui la sindaca Raggi destina il Ferrhotel, albergo in disuso vicino la stazione Tiburtina, all’accoglienza dei migranti. Tra i partecipanti la deputata della Lega Nord Barbara Saltamartini. Al termine della manifestazione Forza Nuova e Roma ai Romani occupano la struttura: «Contro i migranti siamo pronti alle barricate».

Passano tre giorni. 24 gennaio: Forza Nuova, CasaPound e Roma ai Romani impediscono a una famiglia di egiziani di prendere possesso di una casa popolare dopo lo sgombero degli occupanti, ancora una volta italiani e abusivi: «Non molleremo un centimetro» dichiara Giuliano Castellino, portavoce di Roma ai Romani.

Il primo pestaggio il 2 febbraio, a Ostia. «Mi hanno accerchiato, gettato in terra e preso a calci, i passanti non hanno fatto nulla per fermarli». Fuori dal palazzo municipale viene aggredito un attivista di una Onlus che si occupa di migranti. Poco distante un sit-in di CasaPound, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. I partecipanti alla manifestazione negano tutto, ma la Polizia cerca tra loro i responsabili dell’accaduto.

Neanche dieci giorni dopo una nuova vittima. Nel viterbese alcuni militanti di CasaPound effettuano una “spedizione punitiva” contro Paolo, ragazzo ventiquattrenne colpevole di aver condiviso su Facebook una vignetta satirica che recitava «Chi mette il parmigiano sulla pasta col tonno non merita rispetto». «Fatti i cazzi tuoi, non prendere in giro CasaPound» gli urlano tra un pugno e una cinghiata. Tra i responsabili c’è Jacopo Polidori, dirigente della sezione viterbese del movimento di estrema destra. Il 20 ottobre inizierà il processo a suo carico.

Non solo Roma, la violenza arriva anche a Milano. Nel pomeriggio del 1 aprile, militanti di Forza Nuova effettuano un blitz “con mazze e caschi” al centro sociale Gta. In serata venticinque militanti di CasaPound aggrediscono un componente della Rete degli studenti. Il ragazzo viene inseguito, spintonato e gettato nel Naviglio tra insulti e sputi.

Saluti romani e croci celtiche il 25 aprile al cimitero Maggiore di Milano: l’ultradestra commemora i caduti della Repubblica di Salò, beffando la Prefettura che aveva proibito la manifestazione. I mille fascisti presenti al cimitero raddoppiano nel pomeriggio, al raduno sotto la chiesa dei Santi Nereo e Achille. È presente tutto il gotha dell’estrema destra italiana: non solo Forza Nuova, CasaPound e Lealtà Azione, ma anche Zeta Zero Alfa e Hammerskin.

A maggio continuano i blitz. Giovedì 4 Forza Nuova effettua una “irruzione pacifica” nella sede dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni a Roma. “La prossima volta potremmo non essere altrettanto teneri” afferma il portavoce Alessio Costantini. Il 6 maggio un nuovo blitz, questa volta a Prato. Al grido di “Ong scafiste” un gruppo di militanti di Movimento Nazionale e Gioventù Identitaria fa irruzione al Festival Mediterraneo Downtown organizzato dalla Ong Cospe.

L’estate scalda gli animi dell'estrema destra. Il 15 giugno Forza Nuova protesta sotto Palazzo Madama contro lo Ius Soli: «Ormai è guerra aperta. In questo momento un manipolo di guerrieri sono schierati qui in piazza. La legge non passerà, o sarà battaglia in tutta Italia» è scritto in un post su Facebook del movimento neofascista. La polizia utilizza gli idranti per respingere la manifestazione non autorizzata: a fine giornata sono 64 i forzanovisti identificati e denunciati.

Appena cinque giorni dopo, il 20 giugno, un diciottenne romano viene aggredito con un tubo di metallo perché “zecca comunista”: è colpevole di indossare una maglietta del Cinema America occupato. Il giorno dopo, fuori da un circolo Arci di Pescara, due ragazzi vengono aggrediti da una coppia di uomini, che alle forze dell’ordine dichiarano di essere “fascisti e razzisti”.

Il 28 giugno a Perignano, paesino in provincia di Pisa, Forza Nuova fa un blitz contro il prete che ha ospitato la festa di fine Ramadan nei locali della Chiesa. Il giorno dopo, a Milano, caos a Palazzo Marino, sede del Comune: prima CasaPound irrompe a braccia tese in aula consiliare per chiedere le dimissioni del sindaco Sala, poi sfiora la rissa con alcuni gruppi dei centri sociali fuori dal palazzo del Comune.

Il 30 giugno, mentre il neosindaco di Genova Marco Bucci dichiarava «Casapound ha diritto ad aprire una sede», a Roma accadeva di tutto. A Tor Bella Monaca un 52enne bengalese veniva picchiato da quattro ragazzi italiani perché destinatario di una casa popolare. Nel frattempo CasaPound manifestava fuori dal centro di accoglienza della Croce Rossa di via del Frantoio.

Chissà se qualcuno di loro ha presenziato la sera alla Festa del Sole, organizzata dal gruppo di ultradestra Lealtà Azione. La formazione nata nel 2011, oggi egemone nel panorama dell’estrema destra lombarda, ha tra i fondatori l’assessore allo Sport di Monza Andrea Arbizzoni, eletto tra le fila di Fratelli d’Italia. Il “senatore” Arbizzoni, come viene chiamato a Monza, è già stato assessore nella precedente giunta leghista. Alla due giorni di incontri e conferenze quest’anno ha partecipato Alfredo Mantica, già senatore nelle fila di An e Pdl e sottosegretario agli Esteri nel II e III governo Berlusconi. La destra moderata ha sempre partecipato alla manifestazione, non perdendo l'occasione di dialogare con i neonazisti. Nel 2015, oltre al vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano, parteciparono Carlo Fidanza, allora membro dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Giulio Gallera, consigliere regionale lombardo di Forza Italia, fra i fondatori del partito nel 1994, e Igor Iezzi, segretario della Lega Nord nella provincia di Milano.

L’onda nera arriva anche in Calabria. Il 1 luglio a Riace, la città calabrese considerata nel mondo un’eccellenza nell’accoglienza ai migranti, ha luogo una manifestazione delle destre contro la politica d’accoglienza del sindaco Mimmo Lucano. Per contrastare l’accoglienza dalle parole si passa ai fatti: il 4 luglio a Vobarno, in provincia di Brescia, una molotov viene lanciata contro un hotel che si preparava ad ospitare dei migranti. In quella stessa notte Casapound affiggeva lo striscione “Profughi finti, soldi veri”.

Con il caldo le strade non bastano più. E Casapound, il 9 luglio, va in spiaggia a Ostia per "cacciare" i venditori ambulanti abusivi che «fanno concorrenza sleale ai concessionari degli stabilimenti». «Sono atti di forza che non possono essere tollerati» ha dichiarato il commissario di Ostia Domenico Vulpiani dopo il blitz in spiaggia di CasaPound.

Nel giorno del 25° anniversario della strage di via D'Amelio, l'estrema destra protesta a Latina contro la decisione del sindaco di cambiare il nome del Parco "Arnaldo Mussolini", fratello del Duce, in "Falcone e Borsellino". Il 19 luglio, alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini, un folto numero di militanti di CasaPound, Forza Nuova e Fratelli d'Italia è sceso in piazza contro la nuova intitolazione. Tra fischi e braccia tese. È solo l'ultima manifestazione di un'estrema destra che sta tornando e promette «non sarà più tenera».

Tag
• estrema destra
• fascismo
• Casapound
• Forza Nuova
• violenza


Per i 6 video allegati, vedi:

http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE




Nazitalia: l'estrema destra esce allo scoperto. Il nuovo numero in edicola domenica


L'inchiesta di copertina sull'estrema destra che conquista nuovi consensi soffiando sul fuoco della crisi economica e dei flussi migratori: un viaggio nelle istituzioni in cui entrano partiti neofascisti e nel mondo criminale in cui i "neri" la fanno da padrone (e non vengono mai puniti). Poi l'analisi di Marco Damilano sui "Supplenti di stato", figure degli apparati e delle istituzioni che fanno da garanti del Paese mentre la politica va in pezzi e un reportage su Amatrice un anno dopo il sisma. Il direttore Tommaso Cerno e Alessandro Gilioli raccontano il nuovo numero del settimanale

http://video.espresso.repubblica.it/att ... =HEF_RULLO
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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE




27 lug 2017 10:33


FASCIOBUFALE! “MUSSOLINI HA INVENTATO LE PENSIONI E CI HA REGALATO LA TREDICESIMA”, “IL FASCISMO NON ERA UN REGIME RAZZISTA”: “VICE” SMONTA TUTTE LE PANZANE CHE SI SENTONO DA TEMPO IMMEMORE SUL DUCE MA CHE CON L’AVVENTO DEI SOCIAL STANNO VIVENDO UNA SECONDA EPOCA D’ORO



Leonardo Bianchi per www.vice.com



A partire dal caso della "spiaggia fascista" di Chioggia, per poi passare alla proposta di legge di Emanuele Fiano o alle dichiarazioni (fraintese) di Laura Boldrini sui monumenti del regime, questo luglio ci siamo confrontati praticamente ogni giorno sul fascismo e la sua eredità.

Per alcuni commentatori, l'Italia non ha mai fatto veramente i conti con il Ventennio e dunque è destinata a essere perennemente attraversata da pulsioni nostalgiche o antidemocratiche. Dall'altro lato episodi come quello di Playa Punta Canna sono definiti innocue "goliardate," e insieme a derubricazioni di questo tipo continuano a resistere le argomentazioni più o meno revisioniste—del tipo che nel Ventennio, comunque la si pensi, qualcosa di buono è stato fatto; o che comunque non era così malaccio come ci hanno sempre fatto credere.


Quest'ultimi sono dei refrain che si sentono da tempo immemore, ma che con l'avvento dei social stanno vivendo una sorta di seconda epoca d'oro.

In particolare, proprio in concomitanza con le polemiche delle ultime settimane, sul FascioFacebook (e non solo) hanno ricominciato a girare una serie di miti e leggende sulle grandi conquiste sociali ed economiche del fascismo—conquiste che sono contrapposte alla contemporaneità, e servono sostanzialmente a dire: "Vedete? Mentre i politici di adesso non fanno un caXXo, LVI le cose le faceva sul serio!"



Visto che tali bufale riaffiorano di continuo—e dimostrano un'incredibile persistenza proprio perché distorcono verità storiche e le mescolano con la disinformazione—ho pensato di mettere in fila quelle che hanno avuto più successo e risonanza.




IL DUCE HA CREATO LE PENSIONI

Quella di Mussolini che ha creato da zero il sistema pensionistico di cui godremmo tutt'ora è senza dubbio la bufala più persistente e di successo, al punto tale che un anno fa Matteo Salvini ha dichiarato: "Per i pensionati ha fatto sicuramente di più Mussolini che la Fornero. [...] La previdenza sociale l'ha portata Mussolini."



In realtà, non è proprio così. Come si può agevolmente verificare sul sito dell'INPS, la previdenza sociale nasce nel 1898 con la creazione della Cassa Nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai. Si trattava di un'"assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch'esso libero degli imprenditori."


Nel 1919 l'iscrizione alla Cassa diventa obbligatoria e interessa 12 milioni di lavoratori. Vent'anni dopo, il regime promuove varie misure previdenziali, tra cui le assicurazioni contro la disoccupazione, gli assegni familiari e la pensione di reversibilità. La pensione sociale, tuttavia, è istituita solo nel 1969—ossia a 24 anni dalla morte di Mussolini.



IL DUCE CI HA REGALATO LA TREDICESIMA

Un'altra leggenda che circola molto (soprattutto sotto Natale) è la seguente: se abbiamo un mese di stipendio in più è merito esclusivo della magnanimità di Mussolini. Anche in questo caso, tuttavia, la storia è diversa.



Nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del 1937 venne effettivamente introdotta una "gratifica natalizia." La mensilità in più era tuttavia destinata ai soli impiegati del settore dell'industria; e non ad esempio agli operai dello stesso settore, che anzi si videro aumentare le ore di lavoro giornaliero fino a 10, e 12 con gli straordinari non rifiutabili.


Come scritto in questo post, insomma, si trattava di una misura "in piena linea con quelle che erano le normali politiche dell'epoca fascista, in una società [...] bloccata sul corporativismo basato non sul diritto per tutti, ma sul privilegio di pochi gruppi e settori."



La vera tredicesima è stata istituita prima con l'accordo interconfederale per l'industria del 27 ottobre 1946, e poi estesa a tutti i lavoratori con il decreto 1070/1960 del presidente della Repubblica.



SOLO CON IL FASCISMO L'ITALIA HA RAGGIUNTO IL PAREGGIO DI BILANCIO

Nell'immagine qui sopra, si ricorda enfaticamente che il "Governo Fascista" raggiunse il pareggio di bilancio nel 1924, praticamente grazie alla lotta contro gli sprechi e alla riduzione delle tasse. Morale della favola: con tutte le tasse che ci sono adesso, invece, i conti dello Stato non tornano mai. Ergo: la Casta è inetta, ci soffoca con la pressione fiscale, e dunque si stava meglio prima.



Ora, il pareggio di bilancio fu effettivamente raggiunto (nel 1925, e non nel 1924). Ma come tutte le disinformazioni che si rispettino, si evita accuratamente di dire cose successe prima e dopo il raggiungimento di quel traguardo.



L'artefice fu il ministro delle finanze e dell'economia, Alberto De Stefani. Dal 1922 in poi, l'economista spinse per la liberalizzazione dell'economia, cercò di contenere l'inflazione, ridusse la spesa pubblica e la disoccupazione. La sua politica di "neoliberismo autoritario" era però vista di cattivo occhio sia dalla parte più radicale del fascismo, che soprattutto da latifondisti, industriali e grandi capitalisti.



Non a caso, nel luglio del 1925 venne destituito dopo aver presentato ripetutamente le dimissioni; e da lì in poi iniziò ad assumere posizioni sempre più critiche (non in senso democratico o antifascista, ovviamente) nei confronti del regime e della sua nuova politica economica che—tra la Grande Depressione, l'autarchia e tutto il resto—portò il paese allo sfascio. Per citare un articolo che si è occupato di smontare il messaggio implicito di questo mito, "un modello che è crollato su se stesso non è il miglior modello."



IL DUCE HA RICOSTRUITO I PAESI TERREMOTATI IN UN BATTER D'OCCHIO

Anche la storia della prodigiosa ricostruzione del Duce dopo il terremoto del Vulture (in Lucania) del 23 luglio 1930 è piuttosto ricorrente.



La fonte primaria, ripresa dai siti di estrema destra e replicata in vari meme, è un articolo del Secolo d'Italia pubblicato dopo il terremoto che l'anno scorso ha colpito il centro Italia. In esso si sostiene che in appena tre mesi si costruirono 3.746 case e se ne ripararono 5.190, e si infila pure il commento agiografico "altri tempi, ma soprattutto altre tempre..."



Il dato è però parziale e decontestualizzato. Come si può verificare dal sito dell'INGV, nell'ottobre del 1930 furono ultimate "casette asismiche in muratura corrispondenti a 1705 alloggi" e "riparate dal genio Civile 2340 case." Solo nel settembre del 1931—a operazioni ultimate—si raggiunge la cifra indicata nell'articolo, che corrisponde a 3.746 alloggi in 961 casette. Insomma: i numeri sono comunque rilevanti per l'epoca, ma non è semplicemente vero che in appena tre mesi fu ricostruito tutto da zero.



IL FASCISMO HA RESO L'ITALIA UN FARO PER LE SCOPERTE SCIENTIFICHE

In questa immagine, rivolta a tutti quelli che "NON L'AMMETTERANNO MAI," si sostiene con la forza di una bella scritta in maiuscolo che il fascismo avesse reso l'Italia—tra le varie cose—"una nazione faro per scoperte scientifiche."



Nei primi anni del regime però, come ricostruisce dettagliatamente questo articolo sulla Treccani, il governo "aveva sostanzialmente ignorato tutte le questioni connesso con l'organizzazione della struttura di ricerca scientifica," che rimaneva quella dell'Italia liberale ed era carica di problemi. Nel 1923 venne avviato il CNR (Consiglio nazionale delle ricerche), la prima struttura deputata a svolgere ricerca "su temi di interesse generale." La sua attività fu subito caratterizzata dalla penuria dei finanziamenti, segno della "scarsa fiducia nel nuovo ente che ancora nutriva Mussolini."



Col passare degli anni, nonostante i proclami e la propaganda, il CNR non divenne mai incisivo e non produsse nulla di significativo, soprattutto perché la sua unica indicazione di ricerca era quella per l'autarchia—un'indicazione troppo generica. Lo scoppio della seconda guerra mondiale, poi, "allontanò in modo generalizzato i più giovani tra ricercatori, assistenti, tecnici di laboratorio e, in breve tempo, il lavoro scientifico rallentò fino alla quasi totale paralisi."


Nel 1938, a riprova di quanto al fascismo non fregasse nulla della scienza, l'ambiente scientifico italiano era stato travolto dal più infame e antiscientifico degli atti politici del regime: la promulgazione delle leggi razziali. Il che mi porta all'ultima leggenda che ho scelto per compilare questa lista



IL DUCE NON ERA RAZZISTA, E NEMMENO IL FASCISMO ERA UN REGIME RAZZISTA

Con ogni probabilità questa è la mistificazione più odiosa, che fa leva sul radicato stereotipo del "bravo italiano" e del "cattivo tedesco."


Se è vero che in un primo momento i rapporti tra gli ebrei e il fascismo furono "normali," e lo stesso Mussolini—nel libro Colloqui con Mussolini—disse che "l'antisemitismo non esiste in Italia," le cose cambiarono progressivamente con la torsione totalitaria del regime e sfociarono infine nelle persecuzioni.



La maggior parte della storiografia è ormai concorde sul fatto che l'antisemitismo e le leggi razziali non furono introdotte per imposizione della Germania—il Manifesto della razza, ad esempio, pare che sia stato scritto dallo stesso Mussolini.



Piuttosto, come sostiene lo storico Enzo Collotti, la "spinta a una politica della razza nel fascismo italiano" da un lato era "iniziativa e prodotto autonomo" del regime—specialmente dopo il 1933 e l'affermazione del nazismo—e dall'altro era una scelta "connaturata allo stesso retaggio nazionalista, che esaltava la superiorità della stirpe come fatto biologico e non solo culturale."



Lo stesso discorso si può fare con la "civilizzazione" delle colonie, che si pone in perfetta continuità con quanto detto sopra. Secondo Collotti, la guerra d'aggressione contro l'Etiopia nel 1935 è stata "l'occasione per mettere a fuoco una politica razzista dell'Italia fascista"; e dopo la conquista del paese—mai completata fino in fondo—"fu instaurato un vero e proprio regime di separazione razziale, un vero e proprio prototipo di apartheid."


Dire che il fascismo non era un regime razzista è negare una delle sue caratteristiche fondamentali. Se si porta all'estremo questo ragionamento, si finisce col dire che il fascismo non era fascista. E non penso che al Duce farebbe molto piacere, no?


http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 153140.htm
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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE








Dizionario di Italiano
il Sabatini Coletti Dizionario della Lingua Italiana

perfidia
[per-fì-dia] s.f.
• • Cattiveria, malvagità: la sua p. è nota a tutti; estens. azione, comportamento, discorso perfido: è capace di ogni p.
• • sec. XIV

Perfidia

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Significato della parola[modifica | modifica wikitesto]
perfìdia s. f. [dal lat. perfidia, der. di perfĭdus «perfido»]. –
1. L'esser perfido; comportamento sleale, subdolo e malvagio volto intenzionalmente a far male agli altri: conosco la sua p.; la p. degli uomini mi fa più male che l'inclemenza delle stagioni (V. Monti).
2. Con sign. concr., azione, comportamento, parola perfida: è un individuo capace di ogni p.; che p. tradirci così!; dire, sussurrare una sottile p.; talvolta anche in tono iperbolico o enfatico: le piccole p. femminili; è una p., una vera p., un'ignobile perfidia!
3. ant. Ostinazione, pervicacia; in partic., ostinata fermezza nel difendere le proprie idee e ragioni, atteggiamento che, nella polemica antigiudaica, era in passato rimproverato agli Ebrei.


La perfidia di Alessandro Sallusti è incommensurabile.

Chiude il suo editoriale di oggi,così:


Come peggio della mafia c'è solo l'antimafia permanente, così peggio della casta c'è solo l'anticasta militante, ipocrita, furbetta e, per di più, incapace


Certamente Di Maio non è una cima e molto probabilmente potrà anche essere vero quando afferma:

Scavi nel passato fiscale del suo padrone Grillo prima di urlare «onestà, onestà», rinunci o devolva in beneficenza i tredicimila euro netti che riceve anche da me ogni santo mese prima di pronunciare il nome «casta».

Ma se si mette sul piatto della bilancia il passato del “suo di padrone” in termini di P2 e mafia, il confronto non sta in piedi.

Per di più, come sostiene Giannuli nel suo libro “DA GELLI A RENZI (PASSANDO PER BERLUSCONI)” avendo portato avanti nell’ultimo quarto di secolo IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA voluto da Licio Gelli, se oggi l’Italia intera è conciata da sbattere via senza possibilità di rimedio alcuno, la responsabilità è solo e soltanto del “suo padrone” per essersi piegato al PRD.

La perfidia è tale che vorrebbe tutti marci fino al collo, così per poter affermare: “Tutti marci, nessun marcio”.

Concetto già passato da tempo nel mondo della politica, “Tutti ladri, nessun ladro”.

In questo modo hanno saccheggiato il Paese in modo irrimediabile.



Soltanto gli anticasta sono peggio della casta
Alessandro Sallusti - Dom, 30/07/2017 - 14:53
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D'accordo, il mondo esisteva - con tutte le sue storture - anche prima dei grillini e, ovviamente, continuerà ad esistere dopo.

Ma adesso abbiamo una certezza in più che riguarda il «durante». E cioè che sotto il regno grillino - vedi il caso Roma - il mondo va peggio, checché ne dica la martellante campagna di propaganda Cinquestelle il cui ritornello è: «Abbiamo trovato un disastro, dateci tempo». Cominciamo a dire che c'è disastro e disastro. Disastro, a mio avviso, è quello che trovarono De Gasperi e compagnia alla fine della guerra. Le buche e l'immondizia per le strade, la calura estiva che provoca siccità e i trasporti pubblici non sono «disastri» ma problemi. Per risolvere i quali servono esperienza e capacità di amministrare, doti sconosciute a persone come la Raggi, Di Maio e il giovane Casaleggio, bambinone viziato che vanta come unico titolo l'essere erede di un padre sognatore che si è arricchito vendendo agli italiani un mondo che, per fortuna, non c'è e mai ci sarà.
Se uno vuole farsi un'idea del «mondo» di Casaleggio deve fare un salto a Roma, dove in mani grilline sta per fallire anche l'azienda dei trasporti pubblici che, pur malconcia, era riuscita a sopravvivere financo alla sindacatura di Marino, cioè a una delle bibliche dieci piaghe. Di questo palese fallimento stanno prendendo coscienza gli stessi grillini, i cui vertici sono sull'orlo di una crisi di nervi.
Di Maio mi ha portato davanti al tribunale dell'Ordine dei giornalisti (che stranamente mi ha assolto) perché abbiamo scritto articoli sulla Raggi indagata per le nomine e sui super stipendi ai suoi amici. Rischio il bis: Di Maio è un arrogante pallone gonfiato. Se fosse quello che dice di essere, che denunci la Raggi, non me. Scavi nel passato fiscale del suo padrone Grillo prima di urlare «onestà, onestà», rinunci o devolva in beneficenza i tredicimila euro netti che riceve anche da me ogni santo mese prima di pronunciare il nome «casta».
Come peggio della mafia c'è solo l'antimafia permanente, così peggio della casta c'è solo l'anticasta militante, ipocrita, furbetta e, per di più, incapace. Forza Raggi, forza Di Maio: ancora un piccolo sforzo e ce la farete ad affossare del tutto il vostro movimento.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 26198.html
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Re: Diario della caduta di un regime.

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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE



Dopo un’ora questa notizia ce l’hanno solo loro.

Riusciranno gli STRUMPTRUPPEN a fare la Marcia su Roma 2.0???????

Il loro idolo, Salvini, ex comunista del Leoncavallo di Milano, si è fatto fotografare a Chioggia, all’interno della spiaggia fascista, visitata per “solidarietà”, sorridente davanti al cartello:


REGOLE
ORDINE . PULIZIA . DISCIPLINA


ttp://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/07/26/news/tutti-i-guai-di-roberto-maroni-il-leghista-che-voleva-fare-il-premier-1.306664



"Il biglietto? Pensa a guidare". E il migrante aggredisce l'autista
Un senegalese a cui era stata rigettata la richiesta d'asilo ha aggredito e spintonato violentemente un'autista di bus a Follonica
Luca Romano - Lun, 31/07/2017 - 09:29
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Ancora un'aggressione ai danni di un'autista di un autobus. Questa volta è successo a Follonica.

Un migrante senegalese ha spintonato violentemente l'autista dopo che quest'ultimo gli aveva chiesto di mostrare il biglietto. A quel punto, il senegalese, che è entrato in Italia come profugo ed ha in corso un ricorso amministrativo a seguito del rigetto della richiesta di asilo, ha prima detto all'autista di farsi i fatti propri e di pensare solo a guidare e poi lo ha aggredito.
All’arrivo della pattuglia dei carabinieri, chiamata dagli altri passeggeri, l’uomo era già scappato. Gli agenti lo hanno beccato poco tempo dopo per le vie di Follonica e denunciato per violenza, oltraggio e interruzione di pubblico servizio.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 26493.html
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REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO

DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA DI DISINTEGRAZIONE






Daje, dai che famo la Marcia su Roma 2.0



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