Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzione?
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
CONTINUA
E poi c’è anche questo problema.
Paolo Barnard a volte sembra un giornalista sensazionalista, ma su quanto ha scritto nel 2016, potrebbe non avere tutti i torti.
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Apocalisse: in arrivo oltre 300 milioni di rifugiati climatici
Scritto il 18/11/16 • nella Categoria: segnalazioni Condividi
«Se pensate che i migranti di oggi siano un problema, non avete ancora visto nulla. E questo lo dico con un rispetto angosciante per le stragi nel Mediterraneo», afferma Paolo Barnard. «Vi sembrano troppi 1 milione di arrivi via mare in Europa nel 2015? Ce ne sono 300 milioni in India che prima o poi partiranno. Dieci milioni in Bangladesh, come minimo. E in Africa del nord e Sahel le stime sono talmente alte che gli esperti non sanno quantificarle oggi». E cosa spingerà questo tsunami di migranti inimmaginabile verso di noi? La guerra? «No, è la causa secondaria», come la povertà? Il vero motivo – che porta con sé guerra e fame – è un altro: il cambiamento climatico. «E’ provato oltre ogni dubbio», scrive Barnard sul suo blog. «Basta sfogliare le relazioni presentate all’Accordo di Parigi sul Clima nel dicembre 2015, e i dati sono tutti lì. E sono orrore liquido». Perfino in Siria, il “climate change” viene prima – molto prima – del conflitto, come causa di esodo. E’ «il vero inizio della crisi demografica» in quel matoriato paese. Crisi climatica, innanzitutto, «che poi ha alzato le tensioni per sfociare in guerra».
Dal 2006 al 2011, racconta Barnard, una siccità senza precedenti nella storia del paese (mai visto un fenomeno così, dicono gli esperti di clima) spinse 2 milioni di contadini verso le città per non morire di fame. «Assad non seppe gestire la crisi, e le tensioni esplosero in conflitti armati locali, per poi essere dirottati nella guerra civile. Il clima, altro che Isis». Ma la vera emergenza riguarda «il resto della marea umana» prossimamente in partenza verso di noi, a causa dell’impazzimento del clima. «I 300 milioni di indiani in movimento fuggono dalla mancanza di acqua, è stato detto a Parigi, perché i ghiacciai dell’Himalaya si stanno riducendo». Dal Bangladesh «fuggono dall’allagamento di milioni di ettari delle loro coste alla velocità del lampo». E gli africani «dalle siccità, o straripamenti, o proliferazione di parassiti fuori controllo, oppure ondate di calore impossibili, che distruggono le fonti di cibo e acqua: “climate change”, ancora».
All’allarme «immane», stavolta, «ci sono arrivati anche i cosiddetti ‘cattivi’ cioè il Pentagono e il Dipartimento della Difesa americana». Documenti ufficiali: il Pentagono ha definito il cambiamento climatico «un moltiplicatore di rischio globale», additandolo come la vera causa di «guerre per l’acqua, che spediranno oceani di migranti verso nord». In un summit svoltosi a fine agosto in Alaska, continua Barnard, John Kerry è stato esplicito: «L’effetto serra ha creato una bomba demografica chiamata “rifugiati del clima». E ha aggiunto: «Voi per caso pensate che quello che vedete oggi sia un problema europeo causato dall’estremismo? Non avete ancora visto nulla, aspettate quando mancherà l’acqua, il cibo, e i popoli si faranno guerre per questo». Quindi, conclude Barnard, centinaia di milioni di persone ci arriveranno addosso per sfuggire alle “guerre da effetto serra”, «quelle per accaparrarsi un pezzo di fiume rimasto, una montagna dove ancora cresce da mangiare». Per Francesco Femia, del Centre for Climate and Security di Washington, «affrontare questa catastrofe alla radice non significa fermare le guerre, ma fermarle prima che scoppino, e questo significa affrontare l’effetto serra».
QUINDI, CARO PANCHO, NEL CONCRETO CHE SI FA??????????????????????????????????????????
E poi c’è anche questo problema.
Paolo Barnard a volte sembra un giornalista sensazionalista, ma su quanto ha scritto nel 2016, potrebbe non avere tutti i torti.
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Apocalisse: in arrivo oltre 300 milioni di rifugiati climatici
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«Se pensate che i migranti di oggi siano un problema, non avete ancora visto nulla. E questo lo dico con un rispetto angosciante per le stragi nel Mediterraneo», afferma Paolo Barnard. «Vi sembrano troppi 1 milione di arrivi via mare in Europa nel 2015? Ce ne sono 300 milioni in India che prima o poi partiranno. Dieci milioni in Bangladesh, come minimo. E in Africa del nord e Sahel le stime sono talmente alte che gli esperti non sanno quantificarle oggi». E cosa spingerà questo tsunami di migranti inimmaginabile verso di noi? La guerra? «No, è la causa secondaria», come la povertà? Il vero motivo – che porta con sé guerra e fame – è un altro: il cambiamento climatico. «E’ provato oltre ogni dubbio», scrive Barnard sul suo blog. «Basta sfogliare le relazioni presentate all’Accordo di Parigi sul Clima nel dicembre 2015, e i dati sono tutti lì. E sono orrore liquido». Perfino in Siria, il “climate change” viene prima – molto prima – del conflitto, come causa di esodo. E’ «il vero inizio della crisi demografica» in quel matoriato paese. Crisi climatica, innanzitutto, «che poi ha alzato le tensioni per sfociare in guerra».
Dal 2006 al 2011, racconta Barnard, una siccità senza precedenti nella storia del paese (mai visto un fenomeno così, dicono gli esperti di clima) spinse 2 milioni di contadini verso le città per non morire di fame. «Assad non seppe gestire la crisi, e le tensioni esplosero in conflitti armati locali, per poi essere dirottati nella guerra civile. Il clima, altro che Isis». Ma la vera emergenza riguarda «il resto della marea umana» prossimamente in partenza verso di noi, a causa dell’impazzimento del clima. «I 300 milioni di indiani in movimento fuggono dalla mancanza di acqua, è stato detto a Parigi, perché i ghiacciai dell’Himalaya si stanno riducendo». Dal Bangladesh «fuggono dall’allagamento di milioni di ettari delle loro coste alla velocità del lampo». E gli africani «dalle siccità, o straripamenti, o proliferazione di parassiti fuori controllo, oppure ondate di calore impossibili, che distruggono le fonti di cibo e acqua: “climate change”, ancora».
All’allarme «immane», stavolta, «ci sono arrivati anche i cosiddetti ‘cattivi’ cioè il Pentagono e il Dipartimento della Difesa americana». Documenti ufficiali: il Pentagono ha definito il cambiamento climatico «un moltiplicatore di rischio globale», additandolo come la vera causa di «guerre per l’acqua, che spediranno oceani di migranti verso nord». In un summit svoltosi a fine agosto in Alaska, continua Barnard, John Kerry è stato esplicito: «L’effetto serra ha creato una bomba demografica chiamata “rifugiati del clima». E ha aggiunto: «Voi per caso pensate che quello che vedete oggi sia un problema europeo causato dall’estremismo? Non avete ancora visto nulla, aspettate quando mancherà l’acqua, il cibo, e i popoli si faranno guerre per questo». Quindi, conclude Barnard, centinaia di milioni di persone ci arriveranno addosso per sfuggire alle “guerre da effetto serra”, «quelle per accaparrarsi un pezzo di fiume rimasto, una montagna dove ancora cresce da mangiare». Per Francesco Femia, del Centre for Climate and Security di Washington, «affrontare questa catastrofe alla radice non significa fermare le guerre, ma fermarle prima che scoppino, e questo significa affrontare l’effetto serra».
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Lunedì 28 Agosto 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |-------POLITICA » 3
IMMIGRATI E ONG
Salvini ammette: incontrai
la testimone della Vos Hestia
Il dossier era nelle sue mani, ma lo usò solo per mettere in difficoltà Gentiloni
Cortocircuito Lega Il leader del Carroccio non va in Procura, Stucchi (Copasir) nega che i Servizi sapessero
Misteri che non esistono! Certo che incontrai Ballestra, donna in gamba e coraggiosa, e ne usai e diffusi anche le informazioni assolutamente interessanti, purtroppo senza riscontri immediati. Ma il signor Gallo non lo conosco. Buon lavoro”. Firmato Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. Floriana Ballestra e Pietro Gallo sono i due addetti alla sicurezza, imbarcati sulla nave Vos Hestia di Save The Children che, a ottobre, denunciano in procura le anomalie viste in navigazione e, con le loro dichiarazioni, danno avvio all’inchiesta siciliana sulle Ong. E Ballestra al Fatto ha tenuto a sottolineare: “Sono grata alla Lega e a Salvini per il supporto morale ricevuto”. L’inchiesta, va precisato, ha riscontrato le denunce di Gallo e Ballestra, dimostrando l’attendibilità delle loro versioni. La vicenda giudiziaria va però tenuta separata da quella politica. E qui i misteri non sembrano affatto risolti. Anzi. A 11 giorni dalla nostra prima richiesta di chiarimenti, quindi, e soltanto dopo le dichiarazioni al Fatto di Ballestra, Salvini ci contatta e ammette di averla incontrata.
Ma andiamo con ordine. Il Fatto ha rivelato che, prima ancora di denunciare in procura, Ballestra, d’accordo con Gallo, contatta prima il M5S, con una mail inviata ad Alessandro Di Battista il 24 settembre 2016. Di Battista, spiega Ballestra, non risponde. Nelle stesse ore - è il 25 settembre - i due inviano una relazione ai servizi segreti. E contattano Salvini che, già il 26 settembre, mentre s’i mbarcano sulla Vos Hestia, con un sms le scrive: “Buon viaggio! E cambieremo questa vergogna, promesso!”. Da quel momento inizia una corrispondenza di messaggi, anche durante la navigazione, attraverso un uomo di fiducia del leader del Carroccio.
Il punto, come rivelato ieri, è che la denuncia in procura avverrà soltanto venti giorni dopo, il 15 ottobre, durante i quali Ballestra relaziona costantemente l’uomo fidato di Salvini sui loro sospetti. “Noi eravamo in navigazione”, dice Ballestra al Fatto, “e anche se non l’ho mai chiesto, in realtà, mi aspettavo che la Lega denunciasse. Ma non li ho contattati per questo”, conclude, “bensì perché volevamo che la politica intervenisse per risolvere il problema”. Abbiamo chiesto a Salvini perché non abbia denunciato in procura le notizie ricevute: “La mia denuncia è stata politica, non faccio il magistrato, anche se più d’una procura ha aperto dei fascicoli”. Gli abbiamo anche chiesto se Ballestra abbia fornito quelle informazioni in modo disinteressato o se, al contrario, abbia chiesto qualcosa in cambio: “Ovviamente”, è la risposta, “in modo interessato”. Bene, ma che fine fanno le informazioni confluite, prima ancora che in procura, alla segreteria della Lega Nord? Dai primi contatti con Ballestra, si contano quattro interrogazioni parlamentari a firma leghista sulla questione migranti e Ong. Ma non v’è cenno alla donna e alle sue informazioni. Si cita l’audizione del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e un suo riferimento alle “agenzie” ( servizi segreti, ndr). Si accenna a un dossier in mano all’Aise, sì, ma pervenuto dai servizi segreti di Germania e Paesi Bassi. Non da Ballestra e dall’Italia. A maggio, però, Salvini parla in tv dell’esistenza di un rapporto in mano all’Aise e cita informazioni effettivamente ricevute da Ballestra. “Mi risulta che ci sia un dossier dei servizi italiani sui contatti tra Ong e scafisti: se esiste, e il premier Gentiloni lo tiene nel cassetto, sarebbe gravissimo”.
A sentire Ballestra, è già nel cassetto di Salvini, perché la donna dichiara di avergli consegnato, il 13 marzo, la documentazione inviata all’Aise. Salvini viene però smentito dal presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, del suo stesso partito: “Notizie prive di fondamento”. I casi sono due: o Salvini non gli aveva comunicato le sue informazioni, o Stucchi ha mentito. Negli stessi giorni il governatore lombardo Roberto Maroni dichiara: “D o ssier ong-scafisti? Io non ce l’ho”. Interviene il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli: “Il dossier esiste”. E, sempre per correttezza, dobbiamo incrociare queste informazioni con un’intercettazione emersa dagli atti dell’inchiesta trapanese. Teniamo presenti le date. È il 27 febbraio 2016 quando il titolare dell’agenzia di sicurezza a bordo della Vos Hestia, Cristian Ricci, parla con Gallo, che gli dice: “... gli interessi so’ soltanto… blocca ’ tutte ‘ste Ong, capito Cristian?”. A chi si riferisce? Interpellato dal Fatto, Gallo non risponde. Ricci invece spiega: “Credo si riferisse ad ambienti politici”. L’unico partito con il quale era in contatto, già da settembre, era la Lega. Gallo si riferiva a loro? Era la Lega, in contatto con loro, al corrente delle denunce in procura, in quel momento coperte, a voler bloccare tutte le Ong? “Mai chiesto nulla”, dice Salvini, “eravamo semplicemente indignati per quello che ci era stato riferito su una Ong”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IMMIGRATI E ONG
Salvini ammette: incontrai
la testimone della Vos Hestia
Il dossier era nelle sue mani, ma lo usò solo per mettere in difficoltà Gentiloni
Cortocircuito Lega Il leader del Carroccio non va in Procura, Stucchi (Copasir) nega che i Servizi sapessero
Misteri che non esistono! Certo che incontrai Ballestra, donna in gamba e coraggiosa, e ne usai e diffusi anche le informazioni assolutamente interessanti, purtroppo senza riscontri immediati. Ma il signor Gallo non lo conosco. Buon lavoro”. Firmato Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. Floriana Ballestra e Pietro Gallo sono i due addetti alla sicurezza, imbarcati sulla nave Vos Hestia di Save The Children che, a ottobre, denunciano in procura le anomalie viste in navigazione e, con le loro dichiarazioni, danno avvio all’inchiesta siciliana sulle Ong. E Ballestra al Fatto ha tenuto a sottolineare: “Sono grata alla Lega e a Salvini per il supporto morale ricevuto”. L’inchiesta, va precisato, ha riscontrato le denunce di Gallo e Ballestra, dimostrando l’attendibilità delle loro versioni. La vicenda giudiziaria va però tenuta separata da quella politica. E qui i misteri non sembrano affatto risolti. Anzi. A 11 giorni dalla nostra prima richiesta di chiarimenti, quindi, e soltanto dopo le dichiarazioni al Fatto di Ballestra, Salvini ci contatta e ammette di averla incontrata.
Ma andiamo con ordine. Il Fatto ha rivelato che, prima ancora di denunciare in procura, Ballestra, d’accordo con Gallo, contatta prima il M5S, con una mail inviata ad Alessandro Di Battista il 24 settembre 2016. Di Battista, spiega Ballestra, non risponde. Nelle stesse ore - è il 25 settembre - i due inviano una relazione ai servizi segreti. E contattano Salvini che, già il 26 settembre, mentre s’i mbarcano sulla Vos Hestia, con un sms le scrive: “Buon viaggio! E cambieremo questa vergogna, promesso!”. Da quel momento inizia una corrispondenza di messaggi, anche durante la navigazione, attraverso un uomo di fiducia del leader del Carroccio.
Il punto, come rivelato ieri, è che la denuncia in procura avverrà soltanto venti giorni dopo, il 15 ottobre, durante i quali Ballestra relaziona costantemente l’uomo fidato di Salvini sui loro sospetti. “Noi eravamo in navigazione”, dice Ballestra al Fatto, “e anche se non l’ho mai chiesto, in realtà, mi aspettavo che la Lega denunciasse. Ma non li ho contattati per questo”, conclude, “bensì perché volevamo che la politica intervenisse per risolvere il problema”. Abbiamo chiesto a Salvini perché non abbia denunciato in procura le notizie ricevute: “La mia denuncia è stata politica, non faccio il magistrato, anche se più d’una procura ha aperto dei fascicoli”. Gli abbiamo anche chiesto se Ballestra abbia fornito quelle informazioni in modo disinteressato o se, al contrario, abbia chiesto qualcosa in cambio: “Ovviamente”, è la risposta, “in modo interessato”. Bene, ma che fine fanno le informazioni confluite, prima ancora che in procura, alla segreteria della Lega Nord? Dai primi contatti con Ballestra, si contano quattro interrogazioni parlamentari a firma leghista sulla questione migranti e Ong. Ma non v’è cenno alla donna e alle sue informazioni. Si cita l’audizione del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e un suo riferimento alle “agenzie” ( servizi segreti, ndr). Si accenna a un dossier in mano all’Aise, sì, ma pervenuto dai servizi segreti di Germania e Paesi Bassi. Non da Ballestra e dall’Italia. A maggio, però, Salvini parla in tv dell’esistenza di un rapporto in mano all’Aise e cita informazioni effettivamente ricevute da Ballestra. “Mi risulta che ci sia un dossier dei servizi italiani sui contatti tra Ong e scafisti: se esiste, e il premier Gentiloni lo tiene nel cassetto, sarebbe gravissimo”.
A sentire Ballestra, è già nel cassetto di Salvini, perché la donna dichiara di avergli consegnato, il 13 marzo, la documentazione inviata all’Aise. Salvini viene però smentito dal presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, del suo stesso partito: “Notizie prive di fondamento”. I casi sono due: o Salvini non gli aveva comunicato le sue informazioni, o Stucchi ha mentito. Negli stessi giorni il governatore lombardo Roberto Maroni dichiara: “D o ssier ong-scafisti? Io non ce l’ho”. Interviene il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli: “Il dossier esiste”. E, sempre per correttezza, dobbiamo incrociare queste informazioni con un’intercettazione emersa dagli atti dell’inchiesta trapanese. Teniamo presenti le date. È il 27 febbraio 2016 quando il titolare dell’agenzia di sicurezza a bordo della Vos Hestia, Cristian Ricci, parla con Gallo, che gli dice: “... gli interessi so’ soltanto… blocca ’ tutte ‘ste Ong, capito Cristian?”. A chi si riferisce? Interpellato dal Fatto, Gallo non risponde. Ricci invece spiega: “Credo si riferisse ad ambienti politici”. L’unico partito con il quale era in contatto, già da settembre, era la Lega. Gallo si riferiva a loro? Era la Lega, in contatto con loro, al corrente delle denunce in procura, in quel momento coperte, a voler bloccare tutte le Ong? “Mai chiesto nulla”, dice Salvini, “eravamo semplicemente indignati per quello che ci era stato riferito su una Ong”.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Le idee
Quei bambini orfani due volte per colpa di una legge arretrata
Ogni estate diecimila bambini stranieri, quasi tutti senza genitori, vengono in Italia a passare le vacanze in delle famiglie grazie all'accoglienza temporanea. Ma una norma italiana rende impossibile l'affido e l'adozione ad alcune di queste
DI ALESSANDRO GILIOLI
28 agosto 2017
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Con la fine dell’estate, gli oltre 10 mila bambini stranieri che hanno passato gli ultimi tre mesi in Italia grazie all’istituto della “accoglienza temporanea” torneranno - o stanno già tornando - nei Paesi di origine. Alcuni (poco più dell’11 per cento) rientreranno nelle loro famiglie, ma molti altri no: circa un terzo (il 33,4 per cento) vive infatti in orfanotrofi e più del 55 per cento in strutture tipo casa-famiglia. La maggior parte di questi ragazzini (il 67 per cento dei quali ha meno di 12 anni) proviene dai paesi dell’ex Urss (Russia, Bielorussia e Ucraina in testa), nei cui istituti d’epoca sovietica trascorreranno l’inverno, rimanendo in contatto attraverso Internet - se e quando potranno - con la famiglia italiana che li ha ospitati.
* * *
La realtà della accoglienza temporanea in Italia è molto variegata e non riconducibile a un unico modello: in molti casi, per i bambini è una semplice e graditissima vacanza al termine della quale non è drammatico il ritorno alla normalità nel paese d’origine, soprattutto se in questo vi è una rete di socialità e affettività, vuoi familiare vuoi d’altro tipo. In molti altri casi però - soprattutto per i minori che vivono negli orfanotrofi - si sviluppa invece un rapporto affettivo crescente con le persone che li accolgono in Italia, specie se questa ospitalità è reiterata nel tempo (non solo le vacanze estive, ma anche quelle di Natale, anno dopo anno) e se come spesso capita i “genitori” italiani vanno a loro volta a trovarli nei loro Paesi. Può accadere insomma (e di fatto accade) che le bambine e i bambini talvolta sentano vieppiù come la loro vera casa (cioè il luogo degli affetti, della sicurezza, del nido) non l’istituto di provenienza bensì le persone con cui trascorrono i mesi di accoglienza temporanea. In molti casi è possibile quindi ipotizzare e anzi auspicare il passaggio graduale da una frequentazione temporanea a una forma di affido a lungo termine o di adozione vera e propria, che permetterebbe al bambino di vivere e crescere con le persone a cui vuole più bene e da cui è amato.
* * *
I paletti legali che regolano questo passaggio sono spesso fondati: non ci si può approcciare con superficialità al cambiamento dalla dimensione tipicamente ludica e spensierata della vacanza a quella che include tutti i doveri propri del rapporto genitore-figli, come già emerso da diversi studi a partire da quello redatto nel 2005 dalla Commissione per le adozioni internazionali. Tra gli aspetti normativi meno giustificabili e più urgentemente da superare, tuttavia, c’è quello paradossale che assegna alle coppie non sposate e ai single la possibilità di convivere insieme ai bambini in “accoglienza temporanea”, impedendo poi però loro l’idoneità all’adozione, che è riservata per legge alle famiglie “regolari” (cioè alle coppie sposate con determinati requisiti d’età). In altri termini, le due norme (quella sulla accoglienza temporanea, più avanzata, e quella sull’adozione, più arretrata) non sono coerenti tra loro, il che crea una discriminazione di possibilità tra i bambini degli orfanotrofi. Da un lato ci sono infatti quelli che vengono adottati attraverso il procedimento internazionale “tradizionale”, dall’altro quelli che invece - dopo aver trovato la loro “casa emotiva” accanto a coppie non sposate o a single - devono passare attraverso una porta assai più stretta: quella che vede i loro aspiranti genitori adottivi costretti a inoltrare un ricorso al tribunale facendo leva sulla legge per le “adozioni particolari”. Il che implica un procedimento lungo, costoso, assistito da un avvocato e dagli esiti incerti, in cui è obbligatorio dimostrare (tramite fotografie, lettere, biglietti aerei, testimonianze di terzi etc) il «preesistente rapporto stabile e duraturo maturato nell’ambito di un prolungato periodo di affidamento».
* * *
La discriminazione in questione non sembra essere nel “superiore interesse del minore”, quel principio a cui si ispira tutta la legislazione italiana in materia di adozione, mediazione familiare, divorzio etc. E finisce per imporre lunghi anni di attesa e di incertezza ai bambini anche nei casi più eclatanti e urgenti: ad esempio, quando uno di loro vive in un orfanotrofio senza adeguata alimentazione, senza adeguate cure mediche, senza alcuna forma di affettività, senza alcun contatto con la famiglia d’origine - e magari anche vittima di bullismo o violenze; il tutto mentre esiste un legame affettivo solido e profondo con una coppia non sposata o con una persona single che lo ama da anni. Eppure anche in casi come questo il comune desiderio di unirsi del minore e della famiglia d’accoglienza viene negato, ostacolato o posposto per anni.
* * *
Non mancano, in Italia, le proposte di legge che mirano a superare questa contraddizione e a far vincere il buon senso. E anche in alcuni settori del centrodestra la sensibilità verso la questione è molto cambiata. Insomma, le condizioni per un intervento politico ci sarebbero, anche prima della fine della legislatura. Che coinciderà con l’inizio di un’altra estate e con l’arrivo in Italia di migliaia di bambine e bambini che lasceranno i loro orfanotrofi sperando di non rivederli mai più.
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http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
Quei bambini orfani due volte per colpa di una legge arretrata
Ogni estate diecimila bambini stranieri, quasi tutti senza genitori, vengono in Italia a passare le vacanze in delle famiglie grazie all'accoglienza temporanea. Ma una norma italiana rende impossibile l'affido e l'adozione ad alcune di queste
DI ALESSANDRO GILIOLI
28 agosto 2017
Con la fine dell’estate, gli oltre 10 mila bambini stranieri che hanno passato gli ultimi tre mesi in Italia grazie all’istituto della “accoglienza temporanea” torneranno - o stanno già tornando - nei Paesi di origine. Alcuni (poco più dell’11 per cento) rientreranno nelle loro famiglie, ma molti altri no: circa un terzo (il 33,4 per cento) vive infatti in orfanotrofi e più del 55 per cento in strutture tipo casa-famiglia. La maggior parte di questi ragazzini (il 67 per cento dei quali ha meno di 12 anni) proviene dai paesi dell’ex Urss (Russia, Bielorussia e Ucraina in testa), nei cui istituti d’epoca sovietica trascorreranno l’inverno, rimanendo in contatto attraverso Internet - se e quando potranno - con la famiglia italiana che li ha ospitati.
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La realtà della accoglienza temporanea in Italia è molto variegata e non riconducibile a un unico modello: in molti casi, per i bambini è una semplice e graditissima vacanza al termine della quale non è drammatico il ritorno alla normalità nel paese d’origine, soprattutto se in questo vi è una rete di socialità e affettività, vuoi familiare vuoi d’altro tipo. In molti altri casi però - soprattutto per i minori che vivono negli orfanotrofi - si sviluppa invece un rapporto affettivo crescente con le persone che li accolgono in Italia, specie se questa ospitalità è reiterata nel tempo (non solo le vacanze estive, ma anche quelle di Natale, anno dopo anno) e se come spesso capita i “genitori” italiani vanno a loro volta a trovarli nei loro Paesi. Può accadere insomma (e di fatto accade) che le bambine e i bambini talvolta sentano vieppiù come la loro vera casa (cioè il luogo degli affetti, della sicurezza, del nido) non l’istituto di provenienza bensì le persone con cui trascorrono i mesi di accoglienza temporanea. In molti casi è possibile quindi ipotizzare e anzi auspicare il passaggio graduale da una frequentazione temporanea a una forma di affido a lungo termine o di adozione vera e propria, che permetterebbe al bambino di vivere e crescere con le persone a cui vuole più bene e da cui è amato.
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I paletti legali che regolano questo passaggio sono spesso fondati: non ci si può approcciare con superficialità al cambiamento dalla dimensione tipicamente ludica e spensierata della vacanza a quella che include tutti i doveri propri del rapporto genitore-figli, come già emerso da diversi studi a partire da quello redatto nel 2005 dalla Commissione per le adozioni internazionali. Tra gli aspetti normativi meno giustificabili e più urgentemente da superare, tuttavia, c’è quello paradossale che assegna alle coppie non sposate e ai single la possibilità di convivere insieme ai bambini in “accoglienza temporanea”, impedendo poi però loro l’idoneità all’adozione, che è riservata per legge alle famiglie “regolari” (cioè alle coppie sposate con determinati requisiti d’età). In altri termini, le due norme (quella sulla accoglienza temporanea, più avanzata, e quella sull’adozione, più arretrata) non sono coerenti tra loro, il che crea una discriminazione di possibilità tra i bambini degli orfanotrofi. Da un lato ci sono infatti quelli che vengono adottati attraverso il procedimento internazionale “tradizionale”, dall’altro quelli che invece - dopo aver trovato la loro “casa emotiva” accanto a coppie non sposate o a single - devono passare attraverso una porta assai più stretta: quella che vede i loro aspiranti genitori adottivi costretti a inoltrare un ricorso al tribunale facendo leva sulla legge per le “adozioni particolari”. Il che implica un procedimento lungo, costoso, assistito da un avvocato e dagli esiti incerti, in cui è obbligatorio dimostrare (tramite fotografie, lettere, biglietti aerei, testimonianze di terzi etc) il «preesistente rapporto stabile e duraturo maturato nell’ambito di un prolungato periodo di affidamento».
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La discriminazione in questione non sembra essere nel “superiore interesse del minore”, quel principio a cui si ispira tutta la legislazione italiana in materia di adozione, mediazione familiare, divorzio etc. E finisce per imporre lunghi anni di attesa e di incertezza ai bambini anche nei casi più eclatanti e urgenti: ad esempio, quando uno di loro vive in un orfanotrofio senza adeguata alimentazione, senza adeguate cure mediche, senza alcuna forma di affettività, senza alcun contatto con la famiglia d’origine - e magari anche vittima di bullismo o violenze; il tutto mentre esiste un legame affettivo solido e profondo con una coppia non sposata o con una persona single che lo ama da anni. Eppure anche in casi come questo il comune desiderio di unirsi del minore e della famiglia d’accoglienza viene negato, ostacolato o posposto per anni.
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Non mancano, in Italia, le proposte di legge che mirano a superare questa contraddizione e a far vincere il buon senso. E anche in alcuni settori del centrodestra la sensibilità verso la questione è molto cambiata. Insomma, le condizioni per un intervento politico ci sarebbero, anche prima della fine della legislatura. Che coinciderà con l’inizio di un’altra estate e con l’arrivo in Italia di migliaia di bambine e bambini che lasceranno i loro orfanotrofi sperando di non rivederli mai più.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
ACTORS STUDIO PRESENT:
Vertice sui migranti, Macron annuncia piano Ue
“Identificazione in Africa con militari sul campo”
“Avvieremo le procedure d’asilo nei Paesi di provenienza e di transito – ha detto il presidente francese – intesa Italia-Libia nostro modello. E l’Ue riveda il trattato di Dublino”. Gentiloni: “Europeizzare l’impegno”
Mondo
Il meccanismo di identificazione dei migranti che vogliono raggiungere l’Europa entrerà in funzione già in Africa. E’ la novità che emerge dal vertice di Parigi. “Daremo asilo ai migranti avviando la procedura nei Paesi di provenienza – ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa all’Eliseo – l’identificazione degli aventi diritto avverrà con liste preparate dall’Unhcr”. Il “piano d’azione rapido” prevede “un’identificazione già nei Paesi di transito” attraverso “una presenza militare sul campo”
di F. Q.
Vertice sui migranti, Macron annuncia piano Ue
“Identificazione in Africa con militari sul campo”
“Avvieremo le procedure d’asilo nei Paesi di provenienza e di transito – ha detto il presidente francese – intesa Italia-Libia nostro modello. E l’Ue riveda il trattato di Dublino”. Gentiloni: “Europeizzare l’impegno”
Mondo
Il meccanismo di identificazione dei migranti che vogliono raggiungere l’Europa entrerà in funzione già in Africa. E’ la novità che emerge dal vertice di Parigi. “Daremo asilo ai migranti avviando la procedura nei Paesi di provenienza – ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa all’Eliseo – l’identificazione degli aventi diritto avverrà con liste preparate dall’Unhcr”. Il “piano d’azione rapido” prevede “un’identificazione già nei Paesi di transito” attraverso “una presenza militare sul campo”
di F. Q.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Italiani brava gente
Ho fatto un controllo sul giornale ufficiale dei camerati STRUMPTRUPPEN, ed anche sul sito, ma questa notizia riportata dalla Stampa, sia sul cartaceo che sul sito in rete, manco l’ombra.
La Stampa
Il ragazzi fantasma
Sono circa 10 mila i minori stranieri
scomparsi in Italia nell’ultimo anno
Tutti sono fuggiti dall’accoglienza
“A rischio di tratta e criminalità”
Il fondo di prima pagina degli STRUMPTRUPPEN è a cura di Stefano Filippi, riferito a:
VIA ALLA <<RIEDUCAZIONE>>
LABARBARIE
DELLA BIMBA
CONVERTITA A FORZA
ALL’ISLAM
Si certamente quella inglese è un autentica barbarie, che la segnerà per tutta la vita.
Ma è indicativa la scelta di evitare la sorte di 10mila bambini solo quest’anno.
Certamente, la sorte di ognuno è certamente peggiore di quella della bambina inglese, ma questo non si deve dire.
L'altro ieri:
IlFattoQuotidiano.it / Cronaca
Pistoia, Forza Nuova esce dal retro: pomodori contro saluti romani. Militante al Fatto: “Un fascista è anche un buon cattolico…”
di Emilia Trevisani | 27 agosto 2017
È un falso clamoroso, che mette in discussione non solo la Religione Cattolica, ma anche le Religioni in generale.
Ho fatto un controllo sul giornale ufficiale dei camerati STRUMPTRUPPEN, ed anche sul sito, ma questa notizia riportata dalla Stampa, sia sul cartaceo che sul sito in rete, manco l’ombra.
La Stampa
Il ragazzi fantasma
Sono circa 10 mila i minori stranieri
scomparsi in Italia nell’ultimo anno
Tutti sono fuggiti dall’accoglienza
“A rischio di tratta e criminalità”
Il fondo di prima pagina degli STRUMPTRUPPEN è a cura di Stefano Filippi, riferito a:
VIA ALLA <<RIEDUCAZIONE>>
LABARBARIE
DELLA BIMBA
CONVERTITA A FORZA
ALL’ISLAM
Si certamente quella inglese è un autentica barbarie, che la segnerà per tutta la vita.
Ma è indicativa la scelta di evitare la sorte di 10mila bambini solo quest’anno.
Certamente, la sorte di ognuno è certamente peggiore di quella della bambina inglese, ma questo non si deve dire.
L'altro ieri:
IlFattoQuotidiano.it / Cronaca
Pistoia, Forza Nuova esce dal retro: pomodori contro saluti romani. Militante al Fatto: “Un fascista è anche un buon cattolico…”
di Emilia Trevisani | 27 agosto 2017
È un falso clamoroso, che mette in discussione non solo la Religione Cattolica, ma anche le Religioni in generale.
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
IN TANTI SONO TORNATI A SOGNARE I CAMPI DI STERMINIO
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo Levi
"Ha aperto le porte agli immigrati". La Merkel denunciata per alto tradimento
Dall'estrema destra pioggia di denunce contro la Merkel. È accusata di aver aperto le porte della Germania a un milione di immigrati
Sergio Rame - Mer, 30/08/2017 - 09:44
commenta
La protesta contro Angela Merkel finisce in tribunale. Oltre un migliaio di denunce per alto tradimento sono state, infatti, presentate contro la cancelliera tedesca.
Gli estremisti di destra collegabili al partito Alternative für Deutschland (AfD) non hanno digerito la decisione di aprire le porte agli immigrati. Una mossa che tra il 2015 e il 2016 portò in Germania oltre un milione di stranieri.
La pioggia di denunce che ha subissato i tribunali tedeschi è meramente politica in vista delle elezioni del 24 settembre. Un portavoce del tribunale federale di Karlsruhe, sentito dal quotidiano Mannheimer Morgen, ha subito messo in chiaro che "tutte le denunce sono state verificate come prive di fondamento". La mossa dell'estrema destra la dice, però, lunga su quanto si sia alzato il livello dello scontro politico. La sua politica dell'accoglienza, che ha aperto la Germania a oltre un milione di immigrati, e gli attacchi islamici collegati a richiedenti asilo hanno sicuramente contribuito ad alzare i toni e a creare malcontento nell'elettorato.
La stragrande maggioranza dei sondaggisti vedono la Merkel largamente in testa nelle intenzioni di voto dei tedeschi. E con l'avvicinarsi del voto si stanno facendo sempre più forti le contestazioni dell'estrema destra dell'Alternative für Deutschland, partito per altro in crisi di leadership. Contestazioni durante iniziative elettorali della cancelliera si sono avute a Bitterfeld-Wolfen, nell'ex Germania est vera roccaforte dell'AfD, ma anche nel corso di un meeting a Brandeburgo sulla Havel, dove manifestanti dell'estrema destra hanno fischiato e mostrato cartelli con la scritta "Merkel vattene!".
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ha- ... 35493.html
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo Levi
"Ha aperto le porte agli immigrati". La Merkel denunciata per alto tradimento
Dall'estrema destra pioggia di denunce contro la Merkel. È accusata di aver aperto le porte della Germania a un milione di immigrati
Sergio Rame - Mer, 30/08/2017 - 09:44
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La protesta contro Angela Merkel finisce in tribunale. Oltre un migliaio di denunce per alto tradimento sono state, infatti, presentate contro la cancelliera tedesca.
Gli estremisti di destra collegabili al partito Alternative für Deutschland (AfD) non hanno digerito la decisione di aprire le porte agli immigrati. Una mossa che tra il 2015 e il 2016 portò in Germania oltre un milione di stranieri.
La pioggia di denunce che ha subissato i tribunali tedeschi è meramente politica in vista delle elezioni del 24 settembre. Un portavoce del tribunale federale di Karlsruhe, sentito dal quotidiano Mannheimer Morgen, ha subito messo in chiaro che "tutte le denunce sono state verificate come prive di fondamento". La mossa dell'estrema destra la dice, però, lunga su quanto si sia alzato il livello dello scontro politico. La sua politica dell'accoglienza, che ha aperto la Germania a oltre un milione di immigrati, e gli attacchi islamici collegati a richiedenti asilo hanno sicuramente contribuito ad alzare i toni e a creare malcontento nell'elettorato.
La stragrande maggioranza dei sondaggisti vedono la Merkel largamente in testa nelle intenzioni di voto dei tedeschi. E con l'avvicinarsi del voto si stanno facendo sempre più forti le contestazioni dell'estrema destra dell'Alternative für Deutschland, partito per altro in crisi di leadership. Contestazioni durante iniziative elettorali della cancelliera si sono avute a Bitterfeld-Wolfen, nell'ex Germania est vera roccaforte dell'AfD, ma anche nel corso di un meeting a Brandeburgo sulla Havel, dove manifestanti dell'estrema destra hanno fischiato e mostrato cartelli con la scritta "Merkel vattene!".
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
UncleTom ha scritto:IN TANTI SONO TORNATI A SOGNARE I CAMPI DI STERMINIO
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Primo Levi
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Dall'estrema destra pioggia di denunce contro la Merkel. È accusata di aver aperto le porte della Germania a un milione di immigrati
Sergio Rame - Mer, 30/08/2017 - 09:44
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La protesta contro Angela Merkel finisce in tribunale. Oltre un migliaio di denunce per alto tradimento sono state, infatti, presentate contro la cancelliera tedesca.
Gli estremisti di destra collegabili al partito Alternative für Deutschland (AfD) non hanno digerito la decisione di aprire le porte agli immigrati. Una mossa che tra il 2015 e il 2016 portò in Germania oltre un milione di stranieri.
La pioggia di denunce che ha subissato i tribunali tedeschi è meramente politica in vista delle elezioni del 24 settembre. Un portavoce del tribunale federale di Karlsruhe, sentito dal quotidiano Mannheimer Morgen, ha subito messo in chiaro che "tutte le denunce sono state verificate come prive di fondamento". La mossa dell'estrema destra la dice, però, lunga su quanto si sia alzato il livello dello scontro politico. La sua politica dell'accoglienza, che ha aperto la Germania a oltre un milione di immigrati, e gli attacchi islamici collegati a richiedenti asilo hanno sicuramente contribuito ad alzare i toni e a creare malcontento nell'elettorato.
La stragrande maggioranza dei sondaggisti vedono la Merkel largamente in testa nelle intenzioni di voto dei tedeschi. E con l'avvicinarsi del voto si stanno facendo sempre più forti le contestazioni dell'estrema destra dell'Alternative für Deutschland, partito per altro in crisi di leadership. Contestazioni durante iniziative elettorali della cancelliera si sono avute a Bitterfeld-Wolfen, nell'ex Germania est vera roccaforte dell'AfD, ma anche nel corso di un meeting a Brandeburgo sulla Havel, dove manifestanti dell'estrema destra hanno fischiato e mostrato cartelli con la scritta "Merkel vattene!".
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ha- ... 35493.html
Dopo due ore questa notizia è presente solo sul sito degli STRUMPTRUPPEN
La pubblicità è l’anima del commercio, in questo caso del fascio 2.0
http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce
http://www.lastampa.it/
http://www.repubblica.it/index.html
http://www.ilmessaggero.it/?refresh_ce
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/index.shtml
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
Torino, tra gli invisibili dell’ex Villaggio olimpico: “In 400 vivono e lavorano nei sotterranei”
Una rampa per entrare: negli scantinati fornelli alimentati da bombole del gas e lettini. I vicini: «Si sente il rumore dei martelli». Niente blitz della polizia, c’è un piano alternativo
L’emergenza a Torino è iniziata a marzo del 2013, tre mesi dopo la fine dell’Emergenza Nord Africa (Foto Paolo Siccardi)
373
1
Pubblicato il 30/08/2017
federico genta
torino
I colpi di martello si sentono fino dagli ultimi piani dei condomini che sorgono alle spalle delle palazzine occupate. Una sega circolare affonda nel metallo, attorno un gruppo di ragazzi stringe i tubi che devono essere tagliati. E il lavoro degli invisibili, al lavoro nei sotterranei delle vecchie palazzine olimpiche di Torino, da quattro anni occupate e trasformate in ricovero dei rifugiati del Nord Africa.
Non c’è luce negli scantinati, eccetto quella che filtra tra le grate dei cortili esterni. Accanto ai laboratori improvvisati ci sono i veri e propri alloggi. Materassi e scaffali separati da pannelli di legno e cartone. Non mancano le cucine, con i fornelli collegati alle bombole del gas. Altro materiale è ammassato nei corridoi, assieme a una ragnatela di fili e transenne usati per stendere e stipare scarpe e vestiti.
La pancia sotterranea di quelle che un tempo erano state le palazzine olimpiche di Torino si estende ben oltre il complesso degli appartamenti occupati. Una città in miniatura, popolata da chi nel corso degli anni non ha fatto in tempo a trovare una sistemazione, abusiva ma almeno alla luce del sole. Da quella che è l’unica rampa d’accesso e d’uscita dei seminterrati - e questo è l’aspetto più pericoloso - escono in poche ore decine di biciclette sistemate alla meno peggio. Vengono ammassate accanto a una pila di vecchi pneumatici. Perché tutto si recupera e tutto si rivende tra le mura della più grande occupazione di Torino.
LEGGI ANCHE - I turni alla reception e un registro dei profughi. “Ecco il racket dei posti letto nel palazzo di Roma” (di Edoardo Izzo)
La guerra dei numeri
Quante persone vivono e lavorano in quel labirinto di scantinati e rimesse alte più di due metri, costruite per riparare anche i pulmini degli atleti, è un rebus difficile da risolvere. A marzo, una relazione consegnata al prefetto di Torino parlava di almeno duecento presenze. A giugno il censimento volontario, che ha raccolto i nomi e i cognomi dei soggetti che si sono dichiarati disponibili al trasferimento, ha fatto scendere questa cifra fino a quota 50. Un mese dopo, però, è stato lo stesso comitato olimpico nazionale a segnalare al Comune la sua preoccupazione per quel che stava accadendo nei sotterranei. Lettera che l’assessore alla Sicurezza di Torino, Roberto Finardi, ha subito girato alla questura. Fino alle ultime segnalazioni che parlano di una crescita esponenziale delle presenze, anche fino a 400. È, in ogni caso, un’emergenza nell’emergenza. Che la squadra di lavoro incaricata da Prefettura, Comune, Città Metropolitana, Compagnia di San Paolo e Diocesi, ha inserito tra le priorità da risolvere nel più breve tempo possibile.
Il ricollocamento
Abbandonata presto l’idea di un allontanamento forzato, il piano di ricollocamento ha ormai le prime scadenze certe. I fondi ci sono: 600 mila euro dal Comune, un milione e 800 mila dalla Compagnia di San Paolo. Anche parte degli spazi sono stati individuati. Più che di alloggi, si parla di posti letto. Ottanta li ha messi a disposizione la Diocesi. Venti il Municipio, che tra due settimane lancerà un bando per trovarne altri cinquanta. L’obiettivo è quello di sistemare le prime 150 persone entro la fine dell’anno. Precedenza alle famiglie. Ma questa è soltanto una parte dei 750 profughi censiti a giugno. E l’impegno, confermato ieri dalla stessa Compagnia di San Paolo, è quello di cancellare il villaggio abusivo cresciuto nei sotterranei del Moi.
L’occupazione
Il complesso del Lingotto era nato per ospitare gli atleti delle olimpiadi invernali 2006. I palazzi dovevano poi essere riconvertiti a uso residenziale, ma per sette anni nulla si è mosso. Fino al 30 marzo 2013, quando i rifugiati dell’Emergenza Nord Africa si sono sistemati nella palazzine. I numeri sono cresciuti in fretta, fino a ben oltre le mille persone. Quasi tutti gli occupanti, ancora oggi, sono regolari. Ecco perché il Comune, per agevolare il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, ha istituito per tutti l’indirizzo di «via della Casa Comunale 3». La convivenza con il quartiere non è mai stata semplice, ma difficoltà oggettive di ordine pubblico non erano mai emerse fino allo scorso inverno. Dopo una rissa scoppiata in un bar storico della tifoseria del Torino, a novembre un gruppo di ultrà ha lanciato bombe carta davanti all’ingresso dei palazzi occupati. Ecco come è scoppiata la rivolta. Cassonetti rovesciati in strada, residenti minacciati con i bastoni. I profughi si erano sentiti traditi perché ritenevano di non essere stati difesi dalle forze dell’ordine, che già da tempo presidiava l’accesso all’ex complesso olimpico. Così, da allora, ai militari dell’esercito vengono affiancate, notte e giorno, pattuglie di polizia e carabinieri. E dopo anni di silenzio, si era iniziato a parlare di sgombero.
LEGGI ANCHE - Ragazzi fantasma: 10 mila minori migranti scomparsi in Italia nell’ultimo anno (di Davide Lessi)
http://www.lastampa.it/2017/08/30/crona ... agina.html
Una rampa per entrare: negli scantinati fornelli alimentati da bombole del gas e lettini. I vicini: «Si sente il rumore dei martelli». Niente blitz della polizia, c’è un piano alternativo
L’emergenza a Torino è iniziata a marzo del 2013, tre mesi dopo la fine dell’Emergenza Nord Africa (Foto Paolo Siccardi)
373
1
Pubblicato il 30/08/2017
federico genta
torino
I colpi di martello si sentono fino dagli ultimi piani dei condomini che sorgono alle spalle delle palazzine occupate. Una sega circolare affonda nel metallo, attorno un gruppo di ragazzi stringe i tubi che devono essere tagliati. E il lavoro degli invisibili, al lavoro nei sotterranei delle vecchie palazzine olimpiche di Torino, da quattro anni occupate e trasformate in ricovero dei rifugiati del Nord Africa.
Non c’è luce negli scantinati, eccetto quella che filtra tra le grate dei cortili esterni. Accanto ai laboratori improvvisati ci sono i veri e propri alloggi. Materassi e scaffali separati da pannelli di legno e cartone. Non mancano le cucine, con i fornelli collegati alle bombole del gas. Altro materiale è ammassato nei corridoi, assieme a una ragnatela di fili e transenne usati per stendere e stipare scarpe e vestiti.
La pancia sotterranea di quelle che un tempo erano state le palazzine olimpiche di Torino si estende ben oltre il complesso degli appartamenti occupati. Una città in miniatura, popolata da chi nel corso degli anni non ha fatto in tempo a trovare una sistemazione, abusiva ma almeno alla luce del sole. Da quella che è l’unica rampa d’accesso e d’uscita dei seminterrati - e questo è l’aspetto più pericoloso - escono in poche ore decine di biciclette sistemate alla meno peggio. Vengono ammassate accanto a una pila di vecchi pneumatici. Perché tutto si recupera e tutto si rivende tra le mura della più grande occupazione di Torino.
LEGGI ANCHE - I turni alla reception e un registro dei profughi. “Ecco il racket dei posti letto nel palazzo di Roma” (di Edoardo Izzo)
La guerra dei numeri
Quante persone vivono e lavorano in quel labirinto di scantinati e rimesse alte più di due metri, costruite per riparare anche i pulmini degli atleti, è un rebus difficile da risolvere. A marzo, una relazione consegnata al prefetto di Torino parlava di almeno duecento presenze. A giugno il censimento volontario, che ha raccolto i nomi e i cognomi dei soggetti che si sono dichiarati disponibili al trasferimento, ha fatto scendere questa cifra fino a quota 50. Un mese dopo, però, è stato lo stesso comitato olimpico nazionale a segnalare al Comune la sua preoccupazione per quel che stava accadendo nei sotterranei. Lettera che l’assessore alla Sicurezza di Torino, Roberto Finardi, ha subito girato alla questura. Fino alle ultime segnalazioni che parlano di una crescita esponenziale delle presenze, anche fino a 400. È, in ogni caso, un’emergenza nell’emergenza. Che la squadra di lavoro incaricata da Prefettura, Comune, Città Metropolitana, Compagnia di San Paolo e Diocesi, ha inserito tra le priorità da risolvere nel più breve tempo possibile.
Il ricollocamento
Abbandonata presto l’idea di un allontanamento forzato, il piano di ricollocamento ha ormai le prime scadenze certe. I fondi ci sono: 600 mila euro dal Comune, un milione e 800 mila dalla Compagnia di San Paolo. Anche parte degli spazi sono stati individuati. Più che di alloggi, si parla di posti letto. Ottanta li ha messi a disposizione la Diocesi. Venti il Municipio, che tra due settimane lancerà un bando per trovarne altri cinquanta. L’obiettivo è quello di sistemare le prime 150 persone entro la fine dell’anno. Precedenza alle famiglie. Ma questa è soltanto una parte dei 750 profughi censiti a giugno. E l’impegno, confermato ieri dalla stessa Compagnia di San Paolo, è quello di cancellare il villaggio abusivo cresciuto nei sotterranei del Moi.
L’occupazione
Il complesso del Lingotto era nato per ospitare gli atleti delle olimpiadi invernali 2006. I palazzi dovevano poi essere riconvertiti a uso residenziale, ma per sette anni nulla si è mosso. Fino al 30 marzo 2013, quando i rifugiati dell’Emergenza Nord Africa si sono sistemati nella palazzine. I numeri sono cresciuti in fretta, fino a ben oltre le mille persone. Quasi tutti gli occupanti, ancora oggi, sono regolari. Ecco perché il Comune, per agevolare il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, ha istituito per tutti l’indirizzo di «via della Casa Comunale 3». La convivenza con il quartiere non è mai stata semplice, ma difficoltà oggettive di ordine pubblico non erano mai emerse fino allo scorso inverno. Dopo una rissa scoppiata in un bar storico della tifoseria del Torino, a novembre un gruppo di ultrà ha lanciato bombe carta davanti all’ingresso dei palazzi occupati. Ecco come è scoppiata la rivolta. Cassonetti rovesciati in strada, residenti minacciati con i bastoni. I profughi si erano sentiti traditi perché ritenevano di non essere stati difesi dalle forze dell’ordine, che già da tempo presidiava l’accesso all’ex complesso olimpico. Così, da allora, ai militari dell’esercito vengono affiancate, notte e giorno, pattuglie di polizia e carabinieri. E dopo anni di silenzio, si era iniziato a parlare di sgombero.
LEGGI ANCHE - Ragazzi fantasma: 10 mila minori migranti scomparsi in Italia nell’ultimo anno (di Davide Lessi)
http://www.lastampa.it/2017/08/30/crona ... agina.html
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
agosto 2017
Migranti, racconto dell'inferno libico: "Venduti come schiavi, picchiati e poi costretti a imbarcarci"
Lunghi mesi di violenze e soprusi in una condizione di schiavitù senza alcun contatto con organismi internazionali fino alla partenza coatta per le coste italiane: hanno questo in comune i racconti di tre africani approdati sulle coste italiane nei mesi precedenti all'estate e ora assistiti all'interno del progetto OpenEurope di Oxfam, Borderline Sicilia e Diaconia Valdese. Uno degli intervistati ci racconta dell'assoluta arbitrarietà a cui i migranti 'neri' sono sottoposti in Libia: "Ci bagnavano per filmarci e mandare il video all'Unione Europea (ma è probabile che il ragazzo si confonda con UNHCR o altro organismo, ndr) per fargli credere che ci avevano soccorsi in mare. E ci minacciavano che se provavamo a parlare a quelli dell'Unione Europea ci avrebbero ammazzati, e così è successo ad un ragazzo sudanese, picchiato a morte per aver osato parlare"
Video di Fabio Butera e Filippo Marranconi
https://video.repubblica.it/dossier/imm ... P5-S2.4-T1
Migranti, racconto dell'inferno libico: "Venduti come schiavi, picchiati e poi costretti a imbarcarci"
Lunghi mesi di violenze e soprusi in una condizione di schiavitù senza alcun contatto con organismi internazionali fino alla partenza coatta per le coste italiane: hanno questo in comune i racconti di tre africani approdati sulle coste italiane nei mesi precedenti all'estate e ora assistiti all'interno del progetto OpenEurope di Oxfam, Borderline Sicilia e Diaconia Valdese. Uno degli intervistati ci racconta dell'assoluta arbitrarietà a cui i migranti 'neri' sono sottoposti in Libia: "Ci bagnavano per filmarci e mandare il video all'Unione Europea (ma è probabile che il ragazzo si confonda con UNHCR o altro organismo, ndr) per fargli credere che ci avevano soccorsi in mare. E ci minacciavano che se provavamo a parlare a quelli dell'Unione Europea ci avrebbero ammazzati, e così è successo ad un ragazzo sudanese, picchiato a morte per aver osato parlare"
Video di Fabio Butera e Filippo Marranconi
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Re: Immigrazione-La piaga del nuovo millennio.Quale soluzion
UncleTom ha scritto:IN TANTI SONO TORNATI A SOGNARE I CAMPI DI STERMINIO
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo Levi
"Ha aperto le porte agli immigrati". La Merkel denunciata per alto tradimento
Dall'estrema destra pioggia di denunce contro la Merkel. È accusata di aver aperto le porte della Germania a un milione di immigrati
Sergio Rame - Mer, 30/08/2017 - 09:44
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La protesta contro Angela Merkel finisce in tribunale. Oltre un migliaio di denunce per alto tradimento sono state, infatti, presentate contro la cancelliera tedesca.
Gli estremisti di destra collegabili al partito Alternative für Deutschland (AfD) non hanno digerito la decisione di aprire le porte agli immigrati. Una mossa che tra il 2015 e il 2016 portò in Germania oltre un milione di stranieri.
La pioggia di denunce che ha subissato i tribunali tedeschi è meramente politica in vista delle elezioni del 24 settembre. Un portavoce del tribunale federale di Karlsruhe, sentito dal quotidiano Mannheimer Morgen, ha subito messo in chiaro che "tutte le denunce sono state verificate come prive di fondamento". La mossa dell'estrema destra la dice, però, lunga su quanto si sia alzato il livello dello scontro politico. La sua politica dell'accoglienza, che ha aperto la Germania a oltre un milione di immigrati, e gli attacchi islamici collegati a richiedenti asilo hanno sicuramente contribuito ad alzare i toni e a creare malcontento nell'elettorato.
La stragrande maggioranza dei sondaggisti vedono la Merkel largamente in testa nelle intenzioni di voto dei tedeschi. E con l'avvicinarsi del voto si stanno facendo sempre più forti le contestazioni dell'estrema destra dell'Alternative für Deutschland, partito per altro in crisi di leadership. Contestazioni durante iniziative elettorali della cancelliera si sono avute a Bitterfeld-Wolfen, nell'ex Germania est vera roccaforte dell'AfD, ma anche nel corso di un meeting a Brandeburgo sulla Havel, dove manifestanti dell'estrema destra hanno fischiato e mostrato cartelli con la scritta "Merkel vattene!".
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ha- ... 35493.html
Naturalmente questi articoli eccitano i cervelli a scartamento ridotto dei tifosi degli STRUMPTRUPPEN, tra l'altro ignoranti più dei bovi.
Commenti
Marcello.508
Mer, 30/08/2017 - 09:56
Se la denuncia ha lo scopo di dimostrare che gli immigratgi sono stati favoriti rispetto a tutti
moshe
Mer, 30/08/2017 - 09:58
Cosa aspettiamo noi a denunciare il nostro illegittimo governo?
Marcello.508
Mer, 30/08/2017 - 09:58
Se la denuncia ha lo scopo di evidenziare che l'ingresso di quel milione di immigrati ha danneggiato i ceti bassi tedeschi, quelli che sono in difficoltà economiche etc. è un conto, ma non credo che da un punto di vista giudiziario abbia alcun esito positivo. Politicamente può essere rilevante.
Ritratto di perSilvio46
perSilvio46
Mer, 30/08/2017 - 10:11
AfD difende la Germania con ogni mezzo, non si può non condividere la loro denuncia. Ma per correttezza bisogna dire che la Merkel ha poi rimediato al suo errore chiudendo le frontiere ed accettando solo le poche centinaia di veri profughi. Lo ha ribadito anche a Parigi chiudendo la porta in faccia al Gentiloni smascherando le presunta "vittoria" dei nostri eroi: non un solo clandestino entrerà in Europa. E per fa capire come stanno le cose davvero hanno chiuso le frontiere.
IoVotoNO
Mer, 30/08/2017 - 10:13
A quando la stessa denuncia ai nostri politicanti sinistroidi? I provvedimenti pro clandestini e non immigrati regolari presi dai governi di sx sono un tradimento contro gli italiani che oppressi dalla crisi vivono in condizioni disperate. Lo stato ha speso più per loro che per aiutare i suoi cittadini! (Non sono solo i 5mld, ma anche sanità, uomini delle forze di sicurezza tolti agli italiani, immobili per ospitare risorse e non italiani e...) Lo ius soli proposto è la goccia che li condannera' definitivamente perché la legge c'è già ed è evidente che la sx lo vuole per questioni elettorali. Gli italiani hanno aperto gli occhi, non tutti, ma buona parte e servono risorse ignoranti da manipolare a loro uso e consumo. Traditori senza ritegno, devono pagare, una per una, tutte le colpe alla base dello sfacio attuato ai danni del paese e dei suoi cittadini!
Ritratto di franco-a-trier_DE
franco-a-trier_DE
Mer, 30/08/2017 - 10:17
ora siete nazisti come quelli della AfD? Marcello.508 non sono come in Italia qui prima vengono i cittadini tedeschi poi gli altri..
Ritratto di AnsgarQuabius
AnsgarQuabius
Mer, 30/08/2017 - 10:45
Peggio. Più di 360mila siriani hanno chiesto il ricongiungimento familiare, la merkel è favorevole. Quindi 360mila per 4 ed ecco pronta la prossima frittata.
Iacobellig
Mer, 30/08/2017 - 10:48
IDENTICA COSA DEVE ESSERE FATTA IN ITALIA CONTRO NAPOLITANO, RENZI, BOSCHI, BOLDRINA E ALTRI DI SINISTRA PRO-INVASIONE! È SOIO UNO SCHIFO! HANNO ROVINATO PAESE E ITALIANI!
Ritratto di tulapadula
tulapadula
Mer, 30/08/2017 - 10:52
@Moshe. Forse dovresti studiare un po' di più... questo governo potrà essere nefasto fin che vuoi, ma non è illegittimo. Noi abbiamo eletto il parlamento. Il governo viene nominato dal Presidente della Repubblica, a sua volta eletto dal parlamemto. Finiamola con queste sciocchezze grilline.
Ritratto di cokieIII
cokieIII
Mer, 30/08/2017 - 10:56
L'accusa non e' nuova e viene anche da rinomati giuristi che non solo l'hanno denunciata, man hanno visto rigettata la richiesta senza motivazione(!); non solo, il Grundgesezt tedesco prevede anche la deposizione immediata del cancelliere se opera contro gli interessi dei cittadini
Ritratto di Risorgere
Risorgere
Mer, 30/08/2017 - 11:07
Destra e sinistra non significano (quasi) più niente. Il futuro politico sarà in mano alle forze non buoniste che riusciranno concretamente a gestire l'immigrazione, portando ad un livello tollerabile un problema che ha raggiunto picchi gravissimi in tutta Europa.
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