Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
….UNA TRAGEDIA TUTTA ITALIANA…………….
Conclude così il suo articolo di oggi Franco Pellizzetti.
Comunque vada, l’italica precipitazione nel baratro è garantita.
In ritardo, purtroppo, ma alcuni intellettuali italiani si stanno accorgendo della fine che stiamo facendo.
Politica
Renzi, Berlusconi e la missione segreta in stile X-men
di Pierfranco Pellizzetti | 14 settembre 2017
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Più informazioni su: Matteo Renzi, Silvio Berlusconi
Pierfranco Pellizzetti
Saggista
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La lunga guerra tra umani e mutanti ormai non aveva più tregua; e l’Italia era stata individuata da questi ultimi come l’anello debole in cui rompere il dominio della specie egemonica, sfruttando l’avvenuto rincretinimento del sapiens in ignorans ad opera di decennali intrusioni mentali delle televisioni commerciali.
Un Paese popolato da torme di zombi che si aggiravano salmodiando “dagli all’immigrato” mentre l’apparato produttivo e l’intero territorio crollavano sotto i colpi della precarizzazione del lavoro e della mancata manutenzione dell’ambiente.
I veri problemi irrisolti, avvolti nelle fumisterie delle propagande terroristiche e annegati tra gli schizzi di bava avvelenata del nuovo tormentone nazionale: “maledetta Boldrini, dark lady dell’extracomunitario”.
Dunque la missione di conquista era stata affidata a due potenti X-men, scelti proprio per i loro straordinari superpoteri: l’eternauta Silvio Berlusconi, evoluzione del ceppo craxiano “Milano da bere” in “Italia da trangugiare”, e il resiliente Matteo Renzi, democristiano transgenico dalla fanfaniana “razza padrona” virata in “razza predona”.
Il primo si era trasformato in un cyborg immortale grazie agli innumerevoli innesti e trapianti ricevuti, che andavano dalla chioma alla prostata, l’altro era in grado di rimbalzare a ogni pressione esterna, riacquistando la configurazione precedente alle botte ricevute proprio grazie alla propria, incredibile, plasticità elastica. E alla sovrumana faccia tosta.
In modi diversi, entrambi invulnerabili; sia alle bordate della Cassazione, le cui sentenze passate in giudicato dovevano espellere definitivamente dalla politica il Silvio, non meno che ai referendum istituzionali, i cui esiti avrebbero ridotto a polpetta un politicante normale.
Ma non il Matteo “sempre in piedi”.
Il mandato strategico ricevuto da Magneto (Putin? Tramp? Mossad?) era quello di destabilizzare il sistema partitico portandolo alla più assoluta ingovernabilità, ognuno operando su un pezzo di classe politica.
Facilitati nel compito da due mutanti occulti: Beppe Grillo Banshee, il cui urlo sonico Vaffa devasta le psiche nel raggio di centinaia di metri, e Iceman Davide Casaleggio, munito di una piattaforma raggelante denominata Rousseau in grado di congelare il raziocinio di spiriti credenti, inducendo loro visioni mistiche di paradisi virtuali.
Infatti il ruolo di Banshee-Grillo e David-Iceman è sempre stato quello di sterilizzare la protesta dei cittadini, deviandola da ogni combinazione elettorale utile per cambiare le cose.
In questo aiutati dal camaleontico Mistico, il pentastellato Di Maio, impareggiabile nel fare incetta opportunistica di consensi avvicinando ogni uditorio e dicendogli quello che vuole sentirsi dire.
Quindi, infischiandosene delle contraddizioni più palesi: Europa ed Euro no, Europa ed Euro sì; fascismo sì, fascismo no…
La strategia degli X-men Silvio e Matteo era quella di bloccare ogni ragionevole regolamento elettorale in modo che nessuno potesse formare un governo.
A quel punto si sarebbero presentati loro come salvatori della patria consegnando la politica alle loro devastanti cure.
Il ragazzotto rimbalzante avrebbe potuto tornare a Palazzo Chigi per consumare tutte le sue vendette contro chi ne aveva messo a dura prova la resilienza.
L’eternauta si sarebbe liberato di ogni vincolo che gli impedisce di riprendere a mediasettizzare il Paese, fare fuori l’odiato bretone Bolloré e completare il repulisti dalle sue parti.
Azione sinergica per trasformare la Seconda Repubblica in terra bruciata; e completare il lavaggio del cervello del popolo italiano, ormai sottomesso al culto dei due alieni dominanti.
Comunque vada l’operazione, il successo è assicurato, visto che ad opporsi agli X-men maneggioni sono avversari non meno allucinanti: contro il DC transgenico due Democristiani di puro DNA come Dario Franceschini e Paolo Gentiloni (con l’apporto per nuovi compromessi storici della coppia PCI purosangue Andrea Orlando e Marco Minniti); a contendere il campo al cyborg immortale un barbaro regredito allo stato ignorans demens denominato Matteo Salvini.
Comunque vada, l’italica precipitazione nel baratro è garantita.
di Pierfranco Pellizzetti | 14 settembre 2017
Conclude così il suo articolo di oggi Franco Pellizzetti.
Comunque vada, l’italica precipitazione nel baratro è garantita.
In ritardo, purtroppo, ma alcuni intellettuali italiani si stanno accorgendo della fine che stiamo facendo.
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Renzi, Berlusconi e la missione segreta in stile X-men
di Pierfranco Pellizzetti | 14 settembre 2017
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Pierfranco Pellizzetti
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La lunga guerra tra umani e mutanti ormai non aveva più tregua; e l’Italia era stata individuata da questi ultimi come l’anello debole in cui rompere il dominio della specie egemonica, sfruttando l’avvenuto rincretinimento del sapiens in ignorans ad opera di decennali intrusioni mentali delle televisioni commerciali.
Un Paese popolato da torme di zombi che si aggiravano salmodiando “dagli all’immigrato” mentre l’apparato produttivo e l’intero territorio crollavano sotto i colpi della precarizzazione del lavoro e della mancata manutenzione dell’ambiente.
I veri problemi irrisolti, avvolti nelle fumisterie delle propagande terroristiche e annegati tra gli schizzi di bava avvelenata del nuovo tormentone nazionale: “maledetta Boldrini, dark lady dell’extracomunitario”.
Dunque la missione di conquista era stata affidata a due potenti X-men, scelti proprio per i loro straordinari superpoteri: l’eternauta Silvio Berlusconi, evoluzione del ceppo craxiano “Milano da bere” in “Italia da trangugiare”, e il resiliente Matteo Renzi, democristiano transgenico dalla fanfaniana “razza padrona” virata in “razza predona”.
Il primo si era trasformato in un cyborg immortale grazie agli innumerevoli innesti e trapianti ricevuti, che andavano dalla chioma alla prostata, l’altro era in grado di rimbalzare a ogni pressione esterna, riacquistando la configurazione precedente alle botte ricevute proprio grazie alla propria, incredibile, plasticità elastica. E alla sovrumana faccia tosta.
In modi diversi, entrambi invulnerabili; sia alle bordate della Cassazione, le cui sentenze passate in giudicato dovevano espellere definitivamente dalla politica il Silvio, non meno che ai referendum istituzionali, i cui esiti avrebbero ridotto a polpetta un politicante normale.
Ma non il Matteo “sempre in piedi”.
Il mandato strategico ricevuto da Magneto (Putin? Tramp? Mossad?) era quello di destabilizzare il sistema partitico portandolo alla più assoluta ingovernabilità, ognuno operando su un pezzo di classe politica.
Facilitati nel compito da due mutanti occulti: Beppe Grillo Banshee, il cui urlo sonico Vaffa devasta le psiche nel raggio di centinaia di metri, e Iceman Davide Casaleggio, munito di una piattaforma raggelante denominata Rousseau in grado di congelare il raziocinio di spiriti credenti, inducendo loro visioni mistiche di paradisi virtuali.
Infatti il ruolo di Banshee-Grillo e David-Iceman è sempre stato quello di sterilizzare la protesta dei cittadini, deviandola da ogni combinazione elettorale utile per cambiare le cose.
In questo aiutati dal camaleontico Mistico, il pentastellato Di Maio, impareggiabile nel fare incetta opportunistica di consensi avvicinando ogni uditorio e dicendogli quello che vuole sentirsi dire.
Quindi, infischiandosene delle contraddizioni più palesi: Europa ed Euro no, Europa ed Euro sì; fascismo sì, fascismo no…
La strategia degli X-men Silvio e Matteo era quella di bloccare ogni ragionevole regolamento elettorale in modo che nessuno potesse formare un governo.
A quel punto si sarebbero presentati loro come salvatori della patria consegnando la politica alle loro devastanti cure.
Il ragazzotto rimbalzante avrebbe potuto tornare a Palazzo Chigi per consumare tutte le sue vendette contro chi ne aveva messo a dura prova la resilienza.
L’eternauta si sarebbe liberato di ogni vincolo che gli impedisce di riprendere a mediasettizzare il Paese, fare fuori l’odiato bretone Bolloré e completare il repulisti dalle sue parti.
Azione sinergica per trasformare la Seconda Repubblica in terra bruciata; e completare il lavaggio del cervello del popolo italiano, ormai sottomesso al culto dei due alieni dominanti.
Comunque vada l’operazione, il successo è assicurato, visto che ad opporsi agli X-men maneggioni sono avversari non meno allucinanti: contro il DC transgenico due Democristiani di puro DNA come Dario Franceschini e Paolo Gentiloni (con l’apporto per nuovi compromessi storici della coppia PCI purosangue Andrea Orlando e Marco Minniti); a contendere il campo al cyborg immortale un barbaro regredito allo stato ignorans demens denominato Matteo Salvini.
Comunque vada, l’italica precipitazione nel baratro è garantita.
di Pierfranco Pellizzetti | 14 settembre 2017
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Re: Diario della caduta di un regime.
.......DAI PADRI FONDATORI DELLA REPUBBLICA(1945-1948), ....AI PADRI DEMOLITORI (1994-2018).........
Politica | Di F. Q.
Truffa allo stato, la sentenza è esecutiva
Bloccati conti Lega. Salvini: “Vogliono
farci fuori”. Ma Renzi: “Hanno rubato”
Politica | Di F. Q.
Truffa allo stato, la sentenza è esecutiva
Bloccati conti Lega. Salvini: “Vogliono
farci fuori”. Ma Renzi: “Hanno rubato”
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Re: Diario della caduta di un regime.
LA GUERRA DEI MATTEO’S, AI TEMPI DEI MATTEO’S, …..ALL’ASILO MARIUCCIA
Il Matteo che si deve far scrivere sulla felpa il nome della città in cui si trova:
Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
Ma il suo amico Franco Bechis non aveva scritto, quasi un mese fa, su Libero che Salvini, il furbo, aveva messo in salvo il malloppo????
Allora lo usi, e non faccia la sceneggiata della vittima della magistratura solo per cercare di acchiappare qualche voto in più.
I Matteo’s cacciaballeros hanno stufato assai, assai.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima.>>
Non pensa che chi ha interesse a bloccarlo, in questo momento, è solo il suo capo di Hardcore, che non riesce a mettergli il guinzaglio, al collo come aveva fatto a suo tempo con Bossi per un quarto di secolo, per poter comandare indisturbato nel centrodestra???
15 set 2017 08:58
SI SALVINI CHI PUO’
– I GIUDICI SEQUESTRANO I CONTI DELLA LEGA DOPO LE CONDANNE DI BOSSI E BELSITO, IL LEADER DEL CARROCCIO INSORGE: “UNA SCHEGGIA DELLA MAGISTRATURA CI VUOLE METTERE FUORI GIOCO”
– RENZI BOMBARDA: "LUI FA LA MORALE A ROMA LADRONA, MA IL SUO PARTITO HA RUBATO"
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Era un provvedimento atteso, ineluttabile, conseguenza di una sentenza di primo grado con la quale è stato condannato l' ex leader Umberto Bossi. Ma ieri - come un fulmine a ciel sereno, almeno per la dirigenza della Lega Nord - il Tribunale di Genova ha disposto su richiesta della Procura il sequestro preventivo di diversi conti correnti del partito. Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
«Quello emesso dal tribunale è un sequestro preventivo provvisorio - ha spiegato il procuratore di Genova Francesco Cozzi -. Se la sentenza di condanna di primo grado dovesse essere ribaltata in appello o in Cassazione i soldi verranno restituiti». Per ora, però, i conti correnti del partito che fu di Bossi, che gridava lo slogan «Roma ladrona», sono «congelati».
La polizia giudiziaria ieri mattina ha provveduto a sequestrare quelli accesi in sei diverse banche in Emilia-Romagna, Liguria, Trentino. Matteo Salvini, con accanto il vicesegretario Giancarlo Giorgetti, alla Camera, è stato durissimo, ma è apparso anche visibilmente preoccupato: «Al momento non abbiamo soldi per pagare la festa di Pontida, che però si farà. Non c' è alcuna sentenza, né un verbale né una notifica. C' è una scheggia della magistratura che fa politica. È un' opera di distruzione che non gli riuscirà, che grida vendetta. Se pensano di spaventare o fermare la Lega si sbagliano».
Secondo la dirigenza della Lega, le toghe «stanno facendo politica, vogliono metterci fuori legge, nelle condizioni di non esistere». Finora, riferisce il segretario in conferenza stampa, «sono stati bloccati i conti correnti di Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento». Tutto, «a fronte di 400 mila euro presunti utilizzati da Bossi e i suoi figli e Belsito», nella causa che è arrivata a sentenza di primo grado questa estate. Altro dito puntato da Salvini: «Non abbiamo contezza di nulla, a noi non è stato recapitato nulla».
Umberto Bossi è stato condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi di carcere nel processo su presunte irregolarità sull' utilizzo di fondi pubblici da parte del movimento politico. È stato anche disposto il sequestro di 48 milioni di euro di contributi pubblici che la Lega ha ricevuto negli anni in cui Bossi era segretario. Duro l' attacco di Matteo Renzi: «Pensate a come sta messo il centrodestra.
Tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma ladrona ma nessuno che dica che c' è un partito che ha rubato i soldi del contribuente. La Lega deve dare 48 milioni di euro del contribuente. E nessuno ne parla. Salvini è tutti i giorni sui talk show e nessuno che gli chieda dei soldi della Lega». Immediata la replica di Salvini: «Renzi si vergogni, è preoccupante che un segretario di partito, che si chiama democratico, se ne freghi di quanto dice la Costituzione, ovvero che un cittadino è innocente fino al terzo grado. Al Pd non succede nulla perché evidentemente ha più amici dentro la magistratura».
Nella sentenza che ha colpito i vertici storici della Lega c' è anche la condanna a due anni di carcere per l' ex tesoriere, Francesco Belsito, a un anno e sei mesi per il figlio del Senatùr, Renzo Bossi. Fra gli altri, secondo i giudici, tra il 2009 e il 2011 Belsito si sarebbe appropriato di circa mezzo milione, mentre l' ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208 mila euro.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima. Pontida la facciamo anche a costo di pagarla di tasca nostra. Non siamo in un Paese libero. Domani vedo gli avvocati».
Il Matteo che si deve far scrivere sulla felpa il nome della città in cui si trova:
Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
Ma il suo amico Franco Bechis non aveva scritto, quasi un mese fa, su Libero che Salvini, il furbo, aveva messo in salvo il malloppo????
Allora lo usi, e non faccia la sceneggiata della vittima della magistratura solo per cercare di acchiappare qualche voto in più.
I Matteo’s cacciaballeros hanno stufato assai, assai.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima.>>
Non pensa che chi ha interesse a bloccarlo, in questo momento, è solo il suo capo di Hardcore, che non riesce a mettergli il guinzaglio, al collo come aveva fatto a suo tempo con Bossi per un quarto di secolo, per poter comandare indisturbato nel centrodestra???
15 set 2017 08:58
SI SALVINI CHI PUO’
– I GIUDICI SEQUESTRANO I CONTI DELLA LEGA DOPO LE CONDANNE DI BOSSI E BELSITO, IL LEADER DEL CARROCCIO INSORGE: “UNA SCHEGGIA DELLA MAGISTRATURA CI VUOLE METTERE FUORI GIOCO”
– RENZI BOMBARDA: "LUI FA LA MORALE A ROMA LADRONA, MA IL SUO PARTITO HA RUBATO"
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Era un provvedimento atteso, ineluttabile, conseguenza di una sentenza di primo grado con la quale è stato condannato l' ex leader Umberto Bossi. Ma ieri - come un fulmine a ciel sereno, almeno per la dirigenza della Lega Nord - il Tribunale di Genova ha disposto su richiesta della Procura il sequestro preventivo di diversi conti correnti del partito. Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
«Quello emesso dal tribunale è un sequestro preventivo provvisorio - ha spiegato il procuratore di Genova Francesco Cozzi -. Se la sentenza di condanna di primo grado dovesse essere ribaltata in appello o in Cassazione i soldi verranno restituiti». Per ora, però, i conti correnti del partito che fu di Bossi, che gridava lo slogan «Roma ladrona», sono «congelati».
La polizia giudiziaria ieri mattina ha provveduto a sequestrare quelli accesi in sei diverse banche in Emilia-Romagna, Liguria, Trentino. Matteo Salvini, con accanto il vicesegretario Giancarlo Giorgetti, alla Camera, è stato durissimo, ma è apparso anche visibilmente preoccupato: «Al momento non abbiamo soldi per pagare la festa di Pontida, che però si farà. Non c' è alcuna sentenza, né un verbale né una notifica. C' è una scheggia della magistratura che fa politica. È un' opera di distruzione che non gli riuscirà, che grida vendetta. Se pensano di spaventare o fermare la Lega si sbagliano».
Secondo la dirigenza della Lega, le toghe «stanno facendo politica, vogliono metterci fuori legge, nelle condizioni di non esistere». Finora, riferisce il segretario in conferenza stampa, «sono stati bloccati i conti correnti di Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento». Tutto, «a fronte di 400 mila euro presunti utilizzati da Bossi e i suoi figli e Belsito», nella causa che è arrivata a sentenza di primo grado questa estate. Altro dito puntato da Salvini: «Non abbiamo contezza di nulla, a noi non è stato recapitato nulla».
Umberto Bossi è stato condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi di carcere nel processo su presunte irregolarità sull' utilizzo di fondi pubblici da parte del movimento politico. È stato anche disposto il sequestro di 48 milioni di euro di contributi pubblici che la Lega ha ricevuto negli anni in cui Bossi era segretario. Duro l' attacco di Matteo Renzi: «Pensate a come sta messo il centrodestra.
Tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma ladrona ma nessuno che dica che c' è un partito che ha rubato i soldi del contribuente. La Lega deve dare 48 milioni di euro del contribuente. E nessuno ne parla. Salvini è tutti i giorni sui talk show e nessuno che gli chieda dei soldi della Lega». Immediata la replica di Salvini: «Renzi si vergogni, è preoccupante che un segretario di partito, che si chiama democratico, se ne freghi di quanto dice la Costituzione, ovvero che un cittadino è innocente fino al terzo grado. Al Pd non succede nulla perché evidentemente ha più amici dentro la magistratura».
Nella sentenza che ha colpito i vertici storici della Lega c' è anche la condanna a due anni di carcere per l' ex tesoriere, Francesco Belsito, a un anno e sei mesi per il figlio del Senatùr, Renzo Bossi. Fra gli altri, secondo i giudici, tra il 2009 e il 2011 Belsito si sarebbe appropriato di circa mezzo milione, mentre l' ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208 mila euro.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima. Pontida la facciamo anche a costo di pagarla di tasca nostra. Non siamo in un Paese libero. Domani vedo gli avvocati».
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Re: Diario della caduta di un regime.
UncleTom ha scritto:LA GUERRA DEI MATTEO’S, AI TEMPI DEI MATTEO’S, …..ALL’ASILO MARIUCCIA
Il Matteo che si deve far scrivere sulla felpa il nome della città in cui si trova:
Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
Ma il suo amico Franco Bechis non aveva scritto, quasi un mese fa, su Libero che Salvini, il furbo, aveva messo in salvo il malloppo????
Allora lo usi, e non faccia la sceneggiata della vittima della magistratura solo per cercare di acchiappare qualche voto in più.
I Matteo’s cacciaballeros hanno stufato assai, assai.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima.>>
Non pensa che chi ha interesse a bloccarlo, in questo momento, è solo il suo capo di Hardcore, che non riesce a mettergli il guinzaglio, al collo come aveva fatto a suo tempo con Bossi per un quarto di secolo, per poter comandare indisturbato nel centrodestra???
15 set 2017 08:58
SI SALVINI CHI PUO’
– I GIUDICI SEQUESTRANO I CONTI DELLA LEGA DOPO LE CONDANNE DI BOSSI E BELSITO, IL LEADER DEL CARROCCIO INSORGE: “UNA SCHEGGIA DELLA MAGISTRATURA CI VUOLE METTERE FUORI GIOCO”
– RENZI BOMBARDA: "LUI FA LA MORALE A ROMA LADRONA, MA IL SUO PARTITO HA RUBATO"
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Era un provvedimento atteso, ineluttabile, conseguenza di una sentenza di primo grado con la quale è stato condannato l' ex leader Umberto Bossi. Ma ieri - come un fulmine a ciel sereno, almeno per la dirigenza della Lega Nord - il Tribunale di Genova ha disposto su richiesta della Procura il sequestro preventivo di diversi conti correnti del partito. Matteo Salvini ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa alla Camera e ha criticato con veemenza le toghe: «È un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».
«Quello emesso dal tribunale è un sequestro preventivo provvisorio - ha spiegato il procuratore di Genova Francesco Cozzi -. Se la sentenza di condanna di primo grado dovesse essere ribaltata in appello o in Cassazione i soldi verranno restituiti». Per ora, però, i conti correnti del partito che fu di Bossi, che gridava lo slogan «Roma ladrona», sono «congelati».
La polizia giudiziaria ieri mattina ha provveduto a sequestrare quelli accesi in sei diverse banche in Emilia-Romagna, Liguria, Trentino. Matteo Salvini, con accanto il vicesegretario Giancarlo Giorgetti, alla Camera, è stato durissimo, ma è apparso anche visibilmente preoccupato: «Al momento non abbiamo soldi per pagare la festa di Pontida, che però si farà. Non c' è alcuna sentenza, né un verbale né una notifica. C' è una scheggia della magistratura che fa politica. È un' opera di distruzione che non gli riuscirà, che grida vendetta. Se pensano di spaventare o fermare la Lega si sbagliano».
Secondo la dirigenza della Lega, le toghe «stanno facendo politica, vogliono metterci fuori legge, nelle condizioni di non esistere». Finora, riferisce il segretario in conferenza stampa, «sono stati bloccati i conti correnti di Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento». Tutto, «a fronte di 400 mila euro presunti utilizzati da Bossi e i suoi figli e Belsito», nella causa che è arrivata a sentenza di primo grado questa estate. Altro dito puntato da Salvini: «Non abbiamo contezza di nulla, a noi non è stato recapitato nulla».
Umberto Bossi è stato condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi di carcere nel processo su presunte irregolarità sull' utilizzo di fondi pubblici da parte del movimento politico. È stato anche disposto il sequestro di 48 milioni di euro di contributi pubblici che la Lega ha ricevuto negli anni in cui Bossi era segretario. Duro l' attacco di Matteo Renzi: «Pensate a come sta messo il centrodestra.
Tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma ladrona ma nessuno che dica che c' è un partito che ha rubato i soldi del contribuente. La Lega deve dare 48 milioni di euro del contribuente. E nessuno ne parla. Salvini è tutti i giorni sui talk show e nessuno che gli chieda dei soldi della Lega». Immediata la replica di Salvini: «Renzi si vergogni, è preoccupante che un segretario di partito, che si chiama democratico, se ne freghi di quanto dice la Costituzione, ovvero che un cittadino è innocente fino al terzo grado. Al Pd non succede nulla perché evidentemente ha più amici dentro la magistratura».
Nella sentenza che ha colpito i vertici storici della Lega c' è anche la condanna a due anni di carcere per l' ex tesoriere, Francesco Belsito, a un anno e sei mesi per il figlio del Senatùr, Renzo Bossi. Fra gli altri, secondo i giudici, tra il 2009 e il 2011 Belsito si sarebbe appropriato di circa mezzo milione, mentre l' ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208 mila euro.
«Se qualcuno pensa di bloccarci - conclude Salvini - si sbaglia di grosso, andiamo avanti ancora più forti di prima. Pontida la facciamo anche a costo di pagarla di tasca nostra. Non siamo in un Paese libero. Domani vedo gli avvocati».
Di F.Q.
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Lega, procuratore di genova a salvini: "agito a tutela del parlamento"
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Re: Diario della caduta di un regime.
“È una decisione incomprensibile“, commentano dalla Cgil,………
E’ comprensibile,…..è comprensibile………………….
https://www.youtube.com/watch?v=9WNQ0gPcdM4
https://www.youtube.com/watch?v=F5z293skwao
IlFattoQuotidiano.it / Diritti
Migranti, Sesto San Giovanni cancella la consulenza per i permessi di soggiorno. Cgil: “È una decisione incomprensibile”
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
Diritti
A causa dell'eccessivo carico di lavoro all'Anagrafe, spiega l'assessore Alessandra Magro, le due persone che si occupavano del servizio sono state spostate su altre mansioni. Sesto, cittadina alle porte di Milano, per la prima volta dal secondo dopoguerra è guidata da una giunta di centrodestra, insediatasi a giugno 2017
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
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Più informazioni su: Cgil, Permesso di soggiorno, Sesto San Giovanni, Stranieri
Niente più consulenze per i permessi di soggiorno nella Sesto San Giovanni strappata da Forza Italia al centrosinistra. La denuncia arriva dalla Cgil di Milano che parla di decisione “incomprensibile”. Troppo lavoro e troppe nuove mansioni da seguire, rispondono dal Comune. Solo per questo i due dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni che finora si erano occupati di fare consulenza ai cittadini stranieri per la compilazione online dei permessi sono stati spostati ad occuparsi di altro
“Nessuna valutazione politica”, assicurano dallo staff del neo sindaco Roberto Di Stefano, primo sindaco di centrodestra dal secondo dopoguerra nella cittadina alle porte di Milano. “Il Comune aveva attivato una collaborazione con l’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ndr) e aveva introdotto un servizio di consulenza per la compilazione online dei permessi di soggiorno, servizio che non tutti i comuni d’Italia offrono”, spiegano dal Municipio. “Negli ultimi tempi però, tra l’introduzione della carta d’identità elettronica, l’aumento considerevole di separazioni e divorzi e altri servizi che dalla Prefettura sono stati girati al Comune, l’anagrafe non ce la faceva più a gestire il carico di lavoro”. E così le due persone preposte al supporto degli stranieri che devono regolarizzare la loro posizione sono state ricollocate, e il servizio è stato eliminato. Chi ne avrà bisogno potrà rivolgersi al Caf.
La misura fa discutere perché arriva dopo altri provvedimenti della giunta insediatasi a giugno 2017 che interessano i cittadini stranieri. A fine agosto il Comune negò alla comunità islamica il permesso di usare il palazzetto dello sport per celebrare la Festa del sacrificio, come faceva dal 2010. A detta del Municipio, la domanda era stata presentata in ritardo. Già in campagna elettorale, inoltre, Di Stefano aveva detto di voler accantonare il progetto della grande moschea cittadina approvato dalla precedente amministrazione di centrosinistra.
“Eravamo in una situazione di vera e propria emergenza di personale”, precisa l’assessore ai Servizi al cittadino Alessandra Magro, “per questo abbiamo deciso di intervenire sui servizi non obbligatori, che possono essere svolti dal Caf o da altri enti. Abbiamo anche dovuto ridurre alcune competenze dell’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico, per lo stesso motivo”. La comunicazione che il servizio di consulenza per i cittadini stranieri non è più attivo dovrebbe arrivare a breve. “So che alcune persone straniere si sono già rivolte al Caf e comunque, per ora, non abbiamo ricevuto nessuna lamentela in merito”, continua l’assessore Magro.
“È una decisione incomprensibile“, commentano dalla Cgil, “i processi di regolarizzazione non solo sono un diritto ma permettono di far uscire dall’illegalità quelle persone che cercano di costruire il proprio futuro nel nostro paese”.
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09 ... e/3858339/
E’ comprensibile,…..è comprensibile………………….
https://www.youtube.com/watch?v=9WNQ0gPcdM4
https://www.youtube.com/watch?v=F5z293skwao
IlFattoQuotidiano.it / Diritti
Migranti, Sesto San Giovanni cancella la consulenza per i permessi di soggiorno. Cgil: “È una decisione incomprensibile”
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
Diritti
A causa dell'eccessivo carico di lavoro all'Anagrafe, spiega l'assessore Alessandra Magro, le due persone che si occupavano del servizio sono state spostate su altre mansioni. Sesto, cittadina alle porte di Milano, per la prima volta dal secondo dopoguerra è guidata da una giunta di centrodestra, insediatasi a giugno 2017
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
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Più informazioni su: Cgil, Permesso di soggiorno, Sesto San Giovanni, Stranieri
Niente più consulenze per i permessi di soggiorno nella Sesto San Giovanni strappata da Forza Italia al centrosinistra. La denuncia arriva dalla Cgil di Milano che parla di decisione “incomprensibile”. Troppo lavoro e troppe nuove mansioni da seguire, rispondono dal Comune. Solo per questo i due dipendenti del Comune di Sesto San Giovanni che finora si erano occupati di fare consulenza ai cittadini stranieri per la compilazione online dei permessi sono stati spostati ad occuparsi di altro
“Nessuna valutazione politica”, assicurano dallo staff del neo sindaco Roberto Di Stefano, primo sindaco di centrodestra dal secondo dopoguerra nella cittadina alle porte di Milano. “Il Comune aveva attivato una collaborazione con l’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ndr) e aveva introdotto un servizio di consulenza per la compilazione online dei permessi di soggiorno, servizio che non tutti i comuni d’Italia offrono”, spiegano dal Municipio. “Negli ultimi tempi però, tra l’introduzione della carta d’identità elettronica, l’aumento considerevole di separazioni e divorzi e altri servizi che dalla Prefettura sono stati girati al Comune, l’anagrafe non ce la faceva più a gestire il carico di lavoro”. E così le due persone preposte al supporto degli stranieri che devono regolarizzare la loro posizione sono state ricollocate, e il servizio è stato eliminato. Chi ne avrà bisogno potrà rivolgersi al Caf.
La misura fa discutere perché arriva dopo altri provvedimenti della giunta insediatasi a giugno 2017 che interessano i cittadini stranieri. A fine agosto il Comune negò alla comunità islamica il permesso di usare il palazzetto dello sport per celebrare la Festa del sacrificio, come faceva dal 2010. A detta del Municipio, la domanda era stata presentata in ritardo. Già in campagna elettorale, inoltre, Di Stefano aveva detto di voler accantonare il progetto della grande moschea cittadina approvato dalla precedente amministrazione di centrosinistra.
“Eravamo in una situazione di vera e propria emergenza di personale”, precisa l’assessore ai Servizi al cittadino Alessandra Magro, “per questo abbiamo deciso di intervenire sui servizi non obbligatori, che possono essere svolti dal Caf o da altri enti. Abbiamo anche dovuto ridurre alcune competenze dell’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico, per lo stesso motivo”. La comunicazione che il servizio di consulenza per i cittadini stranieri non è più attivo dovrebbe arrivare a breve. “So che alcune persone straniere si sono già rivolte al Caf e comunque, per ora, non abbiamo ricevuto nessuna lamentela in merito”, continua l’assessore Magro.
“È una decisione incomprensibile“, commentano dalla Cgil, “i processi di regolarizzazione non solo sono un diritto ma permettono di far uscire dall’illegalità quelle persone che cercano di costruire il proprio futuro nel nostro paese”.
di Manuela Gatti | 15 settembre 2017
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09 ... e/3858339/
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Re: Diario della caduta di un regime.
.......DAI PADRI FONDATORI DELLA REPUBBLICA(1945-1948), ....AI PADRI DEMOLITORI (1994-2018).........
16 set 2017 13:23
BISI E RISI
- IL PATTO DEL DIAVOLIO TRA SALVINI E GRILLO. PRONTI PER UNIRSI DOPO LE ELEZIONI CON UN GOVERNO DA PRESENTARE IN PARLAMENTO IN 48 ORE DOPO CHE MATTARELLA SARÀ COSTRETTO A DARE UN INCARICO AD UN GRILLINO SE RISULTERÀ IL PRIMO PARTITO
- POCHI PUNTI NEL PROGRAMMA, GIUSTIZIA E FISCO. GIRANO GIÀ I NOMI DEI MINISTRI. ECCOLI…
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La foto dedicata di Dagospia è da non perdere:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 156346.htm
A Dagostino non chiederò il copyright sugli STRUMPTRUPPEN, derivato dal celebre fumetto satirico
Italiano, ideato e disegnato da Bonvi nel 1968 denominato STURMTRUPPEN.
Luigi Bisignani per “Il Tempo”
Berlusconi, Renzi e i mille Pisapia si sveglino. Si sta realizzando non un'alleanza elettorale, che li vedrà invece antagonisti, ma addirittura un asse blindato di governo tra Lega e M5Stelle, come auspicava Gianroberto Casaleggio.
E pare che proprio questa indicazione il geniale Guru l'abbia lasciata nero su bianco al figlio Davide, come suo testamento spirituale, "per preservare quel che resta dell'Italia produttiva".
L’accordo sul quale si discute in un ufficio dalle parti della stazione di Milano, e che doveva restare segreto, nasce dalla convinzione, confermata dai sondaggi, che i grillini saranno il primo partito, con una Lega fortissima al Nord. Il Capo dello Stato, volente o nolente, non potrà che affidare l'incarico a una personalità indicata da Grillo che, senza alcun tipo di consultazione, nemmeno in rete, in 48 ore presenterà al Quirinale e al Parlamento un ‘governo d'emergenza’ per due anni.
Con buona pace delle regole emanate proprio oggi per la scelta del candidato a premier e da una lista di ministri pentastellati che verrà presentata ad ottobre. Queste le priorità del governo M5Stelle-Lega : riordino del fisco, della giustizia e del mercato del lavoro, con una caratterizzazione principalmente etica. Si deciderà cosa fare della Legge Fornero e del reato di clandestinità, del reddito di cittadinanza e dei vitalizi.
Di alcuni di questi temi ha già discusso l'attuale Parlamento, senza giungere a una conclusione, e Lega e 5 Stelle si son trovati d'accordo, come anche sui vaccini. A sigillo di tutto ciò, i rapporti con l'Europa e l'euro, su cui la quadra è stata raggiunta partendo dalla normativa sul sistema bancario: la sospensione del bail-in e due riforme sulla gestione delle crisi e sulla tutela dei risparmiatori.
Risolto questo nodo la strada è in discesa, tanto sul tema della moneta unica quanto su quello della burocrazia europea, primo pezzo di establishment da depotenziare. Matteo e Beppe possono contare anche su un buon rapporto con Putin mediato da un pezzo da novanta come Sergei Zheleznyak,vice presidente della Duma.
Per poi aggredire l'altro vulnus italiano: partecipate statali, carrozzoni pubblici e debito. I membri dell'esecutivo saranno esponenti della società civile, che otterranno la fiducia dai parlamentari degli altri partiti.
Nessuno dei nomi che girano, da Di Maio a Di Battista, pare verrà incluso perché valutati non all'altezza, mentre la Lega indicherà quattro o cinque tecnici di gran prestigio per ministeri importanti e per alcune significative battaglie come l’immigrazione e la flax tax. Salvini punterebbe su un economista come Armando Siri, una giurista come Giulia Bongiorno e un professionista della sicurezza come Gianni Tonelli.
I nomi che piacciono a Grillo e Casaleggio jr sono sempre quelli di Milena Gabanelli e di Pier Camillo Davigo. Entrambi, al di là delle dichiarazioni, inorgogliti dalla chiamata in causa. La Giovanna d'Arco sta prendendo tempo, anche perché dilaniata, nel suo ego ipertrofico, da un dilemma che non riesce a risolvere: attendere gli esiti degli accertamenti in corso sulle vecchie gestioni della Rai e puntare tutto su viale Mazzini oppure mettersi sulla scia vincente del Ministro dell'Interno Marco Minniti, con il quale ha trovato significative convergenze, e accettare le sempre più forti avances dei 5Stelle con l'appoggio mediatico de Il Fatto, che si è messo anche a raccogliere le firme? Per Silvio e Matteo i tempi delle chiacchiere sono terminati, se non vogliono davvero finire entrambi ai giardinetti.
16 set 2017 13:23
BISI E RISI
- IL PATTO DEL DIAVOLIO TRA SALVINI E GRILLO. PRONTI PER UNIRSI DOPO LE ELEZIONI CON UN GOVERNO DA PRESENTARE IN PARLAMENTO IN 48 ORE DOPO CHE MATTARELLA SARÀ COSTRETTO A DARE UN INCARICO AD UN GRILLINO SE RISULTERÀ IL PRIMO PARTITO
- POCHI PUNTI NEL PROGRAMMA, GIUSTIZIA E FISCO. GIRANO GIÀ I NOMI DEI MINISTRI. ECCOLI…
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La foto dedicata di Dagospia è da non perdere:
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A Dagostino non chiederò il copyright sugli STRUMPTRUPPEN, derivato dal celebre fumetto satirico
Italiano, ideato e disegnato da Bonvi nel 1968 denominato STURMTRUPPEN.
Luigi Bisignani per “Il Tempo”
Berlusconi, Renzi e i mille Pisapia si sveglino. Si sta realizzando non un'alleanza elettorale, che li vedrà invece antagonisti, ma addirittura un asse blindato di governo tra Lega e M5Stelle, come auspicava Gianroberto Casaleggio.
E pare che proprio questa indicazione il geniale Guru l'abbia lasciata nero su bianco al figlio Davide, come suo testamento spirituale, "per preservare quel che resta dell'Italia produttiva".
L’accordo sul quale si discute in un ufficio dalle parti della stazione di Milano, e che doveva restare segreto, nasce dalla convinzione, confermata dai sondaggi, che i grillini saranno il primo partito, con una Lega fortissima al Nord. Il Capo dello Stato, volente o nolente, non potrà che affidare l'incarico a una personalità indicata da Grillo che, senza alcun tipo di consultazione, nemmeno in rete, in 48 ore presenterà al Quirinale e al Parlamento un ‘governo d'emergenza’ per due anni.
Con buona pace delle regole emanate proprio oggi per la scelta del candidato a premier e da una lista di ministri pentastellati che verrà presentata ad ottobre. Queste le priorità del governo M5Stelle-Lega : riordino del fisco, della giustizia e del mercato del lavoro, con una caratterizzazione principalmente etica. Si deciderà cosa fare della Legge Fornero e del reato di clandestinità, del reddito di cittadinanza e dei vitalizi.
Di alcuni di questi temi ha già discusso l'attuale Parlamento, senza giungere a una conclusione, e Lega e 5 Stelle si son trovati d'accordo, come anche sui vaccini. A sigillo di tutto ciò, i rapporti con l'Europa e l'euro, su cui la quadra è stata raggiunta partendo dalla normativa sul sistema bancario: la sospensione del bail-in e due riforme sulla gestione delle crisi e sulla tutela dei risparmiatori.
Risolto questo nodo la strada è in discesa, tanto sul tema della moneta unica quanto su quello della burocrazia europea, primo pezzo di establishment da depotenziare. Matteo e Beppe possono contare anche su un buon rapporto con Putin mediato da un pezzo da novanta come Sergei Zheleznyak,vice presidente della Duma.
Per poi aggredire l'altro vulnus italiano: partecipate statali, carrozzoni pubblici e debito. I membri dell'esecutivo saranno esponenti della società civile, che otterranno la fiducia dai parlamentari degli altri partiti.
Nessuno dei nomi che girano, da Di Maio a Di Battista, pare verrà incluso perché valutati non all'altezza, mentre la Lega indicherà quattro o cinque tecnici di gran prestigio per ministeri importanti e per alcune significative battaglie come l’immigrazione e la flax tax. Salvini punterebbe su un economista come Armando Siri, una giurista come Giulia Bongiorno e un professionista della sicurezza come Gianni Tonelli.
I nomi che piacciono a Grillo e Casaleggio jr sono sempre quelli di Milena Gabanelli e di Pier Camillo Davigo. Entrambi, al di là delle dichiarazioni, inorgogliti dalla chiamata in causa. La Giovanna d'Arco sta prendendo tempo, anche perché dilaniata, nel suo ego ipertrofico, da un dilemma che non riesce a risolvere: attendere gli esiti degli accertamenti in corso sulle vecchie gestioni della Rai e puntare tutto su viale Mazzini oppure mettersi sulla scia vincente del Ministro dell'Interno Marco Minniti, con il quale ha trovato significative convergenze, e accettare le sempre più forti avances dei 5Stelle con l'appoggio mediatico de Il Fatto, che si è messo anche a raccogliere le firme? Per Silvio e Matteo i tempi delle chiacchiere sono terminati, se non vogliono davvero finire entrambi ai giardinetti.
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Re: Diario della caduta di un regime.
...IN QUESTA STRAMALEDETTA SOCIETA,' LA VITA NON HA PIU' VALORE...
Torino, madre uccide la figlia di 6 anni e poi si suicida
1/29
Corriere della Sera
Redazione Online
3 ore fa
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Prima ha accoltellato la figlia di sei anni, poi si è pugnalata togliendosi la vita. È il tragico scenario di quello che sembra, secondo gli inquirenti, un omicidio-suicidio accaduto a Perosa Argentina, in provincia di Torino.
La scoperta
A scoprire la tragedia la madre della ragazza, in Italia da 15 anni e sposata da due con un italiano. Il padre della bambina è in Romania. La bimba ha una pugnalata al petto, ed è stata ritrovata in soggiorno. Il corpo della madre, uccisa da tre coltellate, era in cucina, l’arma mortale vicino a lei.
Le indagini
Gli elementi al momento rendono plausibile l’ipotesi di omicidio suicidio. Non si conoscono le cause del gesto. Indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino e della Compagnia di Pinerolo. Le salme sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul caso è al lavoro il pm Mario Bendoni.
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartandhp
Torino, madre uccide la figlia di 6 anni e poi si suicida
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Prima ha accoltellato la figlia di sei anni, poi si è pugnalata togliendosi la vita. È il tragico scenario di quello che sembra, secondo gli inquirenti, un omicidio-suicidio accaduto a Perosa Argentina, in provincia di Torino.
La scoperta
A scoprire la tragedia la madre della ragazza, in Italia da 15 anni e sposata da due con un italiano. Il padre della bambina è in Romania. La bimba ha una pugnalata al petto, ed è stata ritrovata in soggiorno. Il corpo della madre, uccisa da tre coltellate, era in cucina, l’arma mortale vicino a lei.
Le indagini
Gli elementi al momento rendono plausibile l’ipotesi di omicidio suicidio. Non si conoscono le cause del gesto. Indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino e della Compagnia di Pinerolo. Le salme sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul caso è al lavoro il pm Mario Bendoni.
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia ... spartandhp
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Re: Diario della caduta di un regime.
........ABBIAMO PERSO LETTERALMENTE IL SENSO DELLA VITA......
Bimba di un anno muore azzannata da 2 pit bull
2/30
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Una bambina di un anno è morta dopo essere stata azzannata da due pit bull. La tragedia è accaduta a Flero, piccolo centro in provincia di Brescia.
pitbull© SE Poligrafici(wf)|#NEWPRESS pitbull
La piccola stava giocando nel giardino di casa quando i due cani, appartenenti alla famiglia, l'hanno azzannata fino ad ucciderla.
Il nonno della bambina, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha cercato di salvare la nipotina ma è stato morso a sua volta. I militari hanno dovuto abbattere i due pit bull (e non rottweiler come riferito in precedenza) per riuscire a entrare nel giardino.
La bimba era figlia di una 22enne italiana e di un uomo di origini albanesi che lavora in Germania. Era in casa sola con il nonno quando è stata aggredita dai due animali. La famiglia abita in una villetta a schiera nell'immediata periferia del paese.
Il nonno materno è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Sotto shock la madre, anche lei ricoverata in ospedale.
"Solo il papà della bambina sapeva gestire quei due cani", raccontano alcuni vicini di casa. I pit bull della famiglia della bambina avrebbero già in passato aggredito altri cani in paese.
Non è chiaro che cosa abbia fatto scattare il raptus degli animali. La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio con il sostituto procuratore Roberta Panico che sta vagliando la posizione del nonno della bambina per omessa custodia della piccola.
Bimba di un anno muore azzannata da 2 pit bull
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Una bambina di un anno è morta dopo essere stata azzannata da due pit bull. La tragedia è accaduta a Flero, piccolo centro in provincia di Brescia.
pitbull© SE Poligrafici(wf)|#NEWPRESS pitbull
La piccola stava giocando nel giardino di casa quando i due cani, appartenenti alla famiglia, l'hanno azzannata fino ad ucciderla.
Il nonno della bambina, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha cercato di salvare la nipotina ma è stato morso a sua volta. I militari hanno dovuto abbattere i due pit bull (e non rottweiler come riferito in precedenza) per riuscire a entrare nel giardino.
La bimba era figlia di una 22enne italiana e di un uomo di origini albanesi che lavora in Germania. Era in casa sola con il nonno quando è stata aggredita dai due animali. La famiglia abita in una villetta a schiera nell'immediata periferia del paese.
Il nonno materno è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Sotto shock la madre, anche lei ricoverata in ospedale.
"Solo il papà della bambina sapeva gestire quei due cani", raccontano alcuni vicini di casa. I pit bull della famiglia della bambina avrebbero già in passato aggredito altri cani in paese.
Non è chiaro che cosa abbia fatto scattare il raptus degli animali. La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio con il sostituto procuratore Roberta Panico che sta vagliando la posizione del nonno della bambina per omessa custodia della piccola.
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Re: Diario della caduta di un regime.
UncleTom ha scritto:........ABBIAMO PERSO LETTERALMENTE IL SENSO DELLA VITA......
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Una bambina di un anno è morta dopo essere stata azzannata da due pit bull. La tragedia è accaduta a Flero, piccolo centro in provincia di Brescia.
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La piccola stava giocando nel giardino di casa quando i due cani, appartenenti alla famiglia, l'hanno azzannata fino ad ucciderla.
Il nonno della bambina, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha cercato di salvare la nipotina ma è stato morso a sua volta. I militari hanno dovuto abbattere i due pit bull (e non rottweiler come riferito in precedenza) per riuscire a entrare nel giardino.
La bimba era figlia di una 22enne italiana e di un uomo di origini albanesi che lavora in Germania. Era in casa sola con il nonno quando è stata aggredita dai due animali. La famiglia abita in una villetta a schiera nell'immediata periferia del paese.
Il nonno materno è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Sotto shock la madre, anche lei ricoverata in ospedale.
"Solo il papà della bambina sapeva gestire quei due cani", raccontano alcuni vicini di casa. I pit bull della famiglia della bambina avrebbero già in passato aggredito altri cani in paese.
Non è chiaro che cosa abbia fatto scattare il raptus degli animali. La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio con il sostituto procuratore Roberta Panico che sta vagliando la posizione del nonno della bambina per omessa custodia della piccola.
SMS PER ERDING,SE PASSA DA QUESTE PARTI.
CHE SENSO HA LA VITA DI QUESTA BAMBINA CHE E’ DURATA SOLO UN ANNO, E SI E’ CONCLUSO IN QUESTO MODO???????
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Re: Diario della caduta di un regime.
UncleTom ha scritto:UncleTom ha scritto:........ABBIAMO PERSO LETTERALMENTE IL SENSO DELLA VITA......
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La piccola stava giocando nel giardino di casa quando i due cani, appartenenti alla famiglia, l'hanno azzannata fino ad ucciderla.
Il nonno della bambina, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha cercato di salvare la nipotina ma è stato morso a sua volta. I militari hanno dovuto abbattere i due pit bull (e non rottweiler come riferito in precedenza) per riuscire a entrare nel giardino.
La bimba era figlia di una 22enne italiana e di un uomo di origini albanesi che lavora in Germania. Era in casa sola con il nonno quando è stata aggredita dai due animali. La famiglia abita in una villetta a schiera nell'immediata periferia del paese.
Il nonno materno è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Sotto shock la madre, anche lei ricoverata in ospedale.
"Solo il papà della bambina sapeva gestire quei due cani", raccontano alcuni vicini di casa. I pit bull della famiglia della bambina avrebbero già in passato aggredito altri cani in paese.
Non è chiaro che cosa abbia fatto scattare il raptus degli animali. La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio con il sostituto procuratore Roberta Panico che sta vagliando la posizione del nonno della bambina per omessa custodia della piccola.
SMS PER ERDING,SE PASSA DA QUESTE PARTI.
CHE SENSO HA LA VITA DI QUESTA BAMBINA CHE E’ DURATA SOLO UN ANNO, E SI E’ CONCLUSO IN QUESTO MODO???????
Caro Uncle, non so... mi viene solo da chiedere:
il senso della vita è dato dalla durata di esistenza terrena?
e ...dalla modalità con cui si muore?.
Se la vita ha un senso che trascende la vita terrena il senso rimane a prescindere.
Contrariamente il senso non esiste comunque.
un saluto erding
Chi c’è in linea
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