Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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pancho
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da pancho »

lilly ha scritto:mancherebbero fondi per il mezzogiorno di Italia che sono necessari allo svuluppo la conseguenza sarebbe di aumentare ancora di più il divario fra il nord e il sud con conseguente frattura.Questo è il disegno dei falchi tedeschi di shauble che vogliono un'europa forte egemone dominata dalla germania ed una debole e povera.Al contrario in Europa lo stivale deve andarci tutto intero.Poi che le risorse al sud debbano essere spese bene non c'è alcun dubbio
Ancora con questa pantomima del sud che rimarrebbe senza fondi.

Ma dai Lilly, ancora soldi da buttare in questo pozzo senza fine?

Non ti accorgi che son proprio queste situazione a sgretolare l'unità nazionale ?

A chi protesta per queste valanghe di soldi mangiati in questi 70 anni senza raggiungere nessun obiettivo se non quello di allargare l'assistenzialismo becero, che possiamo dire? Continuare cosi ancora per quanti anni?

Basta è finito anche il tempo supplementare e non c'è più spazio al clientelismo politico e non solo.

Se la politica se ne sbatte le palle non puoi pretendere che anche i popoli facciano lo stesso. Il peso di queste situazioni cadono sempre sul popolo e non su coloro che mettono sotto il tappeto le richieste di un popolo che dovrebbe essere sovrano in tutte le sue richieste buone o cattive che siano.

Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .

Ho detto banalità ?


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
lilly
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da lilly »

per me manca un pensiero complessivo e ci sono troppe sottovalutazioni sul rischio di frantumazione europeo.Il tempo della prima repubblica e del clientelismo è finito da tanto tempo.Adesso bisogna usare bene i fondi al sud
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

pancho ha scritto:
lilly ha scritto:mancherebbero fondi per il mezzogiorno di Italia che sono necessari allo svuluppo la conseguenza sarebbe di aumentare ancora di più il divario fra il nord e il sud con conseguente frattura.Questo è il disegno dei falchi tedeschi di shauble che vogliono un'europa forte egemone dominata dalla germania ed una debole e povera.Al contrario in Europa lo stivale deve andarci tutto intero.Poi che le risorse al sud debbano essere spese bene non c'è alcun dubbio
Ancora con questa pantomima del sud che rimarrebbe senza fondi.

Ma dai Lilly, ancora soldi da buttare in questo pozzo senza fine?

Non ti accorgi che son proprio queste situazione a sgretolare l'unità nazionale ?

A chi protesta per queste valanghe di soldi mangiati in questi 70 anni senza raggiungere nessun obiettivo se non quello di allargare l'assistenzialismo becero, che possiamo dire? Continuare cosi ancora per quanti anni?

Basta è finito anche il tempo supplementare e non c'è più spazio al clientelismo politico e non solo.

Se la politica se ne sbatte le palle non puoi pretendere che anche i popoli facciano lo stesso. Il peso di queste situazioni cadono sempre sul popolo e non su coloro che mettono sotto il tappeto le richieste di un popolo che dovrebbe essere sovrano in tutte le sue richieste buone o cattive che siano.

Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .

Ho detto banalità ?


Un salutone



Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .




Tu stai combattendo come un soldato per gli interessi personali della banda Salvini & C, non per la sovranità lombardo-veneta.



Perchè il 25 maggio 2009 il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ospite della trasmissione Annozero
ha dichiarato che la mafia a Milano non esiste??????????????

Perché 16 nov 2010 - Maroni ha scritto al presidente della commissione vigilanza Sergio Zavoli, negando scandalizzato sulla presenza culturale, politica ed economica in Lombardia dell’'ndrangheta e chiedendo l’intervento del presidente della Repubblica?????????????

Sei in grado di citarmi, documentati, i precedenti interventi di Salvini per il contenimento o la messa al bando di mafia e ‘ndrangheta nel lombardo-veneto??????????????

E nelle motivazioni di questo referendum-farsa, dove sono i contenuti per L’INDIPENDENZA DA MAFIA E ‘NDRANGHETA???????????????

E poi ancora. Hai scritto:

La cassa del mezzogiorno dopo 70anni non è stato che un pozzo di Sant'Antonio senza fine. Non lo si può più accettare questo.

Che spiegazione tecnica dai di questa presa d’atto???????????

E’ stato ed è un pozzo senza fine per volontà dello Spirito Santo??????????????

erding
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da erding »

UncleTom ha scritto:
pancho ha scritto:
lilly ha scritto:mancherebbero fondi per il mezzogiorno di Italia che sono necessari allo svuluppo la conseguenza sarebbe di aumentare ancora di più il divario fra il nord e il sud con conseguente frattura.Questo è il disegno dei falchi tedeschi di shauble che vogliono un'europa forte egemone dominata dalla germania ed una debole e povera.Al contrario in Europa lo stivale deve andarci tutto intero.Poi che le risorse al sud debbano essere spese bene non c'è alcun dubbio
Ancora con questa pantomima del sud che rimarrebbe senza fondi.

Ma dai Lilly, ancora soldi da buttare in questo pozzo senza fine?

Non ti accorgi che son proprio queste situazione a sgretolare l'unità nazionale ?

A chi protesta per queste valanghe di soldi mangiati in questi 70 anni senza raggiungere nessun obiettivo se non quello di allargare l'assistenzialismo becero, che possiamo dire? Continuare cosi ancora per quanti anni?

Basta è finito anche il tempo supplementare e non c'è più spazio al clientelismo politico e non solo.

Se la politica se ne sbatte le palle non puoi pretendere che anche i popoli facciano lo stesso. Il peso di queste situazioni cadono sempre sul popolo e non su coloro che mettono sotto il tappeto le richieste di un popolo che dovrebbe essere sovrano in tutte le sue richieste buone o cattive che siano.

Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .

Ho detto banalità ?


Un salutone



Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .




Tu stai combattendo come un soldato per gli interessi personali della banda Salvini & C, non per la sovranità lombardo-veneta.



Perchè il 25 maggio 2009 il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ospite della trasmissione Annozero
ha dichiarato che la mafia a Milano non esiste??????????????

Perché 16 nov 2010 - Maroni ha scritto al presidente della commissione vigilanza Sergio Zavoli, negando scandalizzato sulla presenza culturale, politica ed economica in Lombardia dell’'ndrangheta e chiedendo l’intervento del presidente della Repubblica?????????????

Sei in grado di citarmi, documentati, i precedenti interventi di Salvini per il contenimento o la messa al bando di mafia e ‘ndrangheta nel lombardo-veneto??????????????

E nelle motivazioni di questo referendum-farsa, dove sono i contenuti per L’INDIPENDENZA DA MAFIA E ‘NDRANGHETA???????????????

E poi ancora. Hai scritto:

La cassa del mezzogiorno dopo 70anni non è stato che un pozzo di Sant'Antonio senza fine. Non lo si può più accettare questo.

Che spiegazione tecnica dai di questa presa d’atto???????????

E’ stato ed è un pozzo senza fine per volontà dello Spirito Santo??????????????

Il problema è uno solo:

in quanto a corruzione, evasione, malgoverno non vedo grosse differenze tra nord e sud.

A me pare che, in Italia, non esiste un nord virtuoso che si differenzi molto da un sud corrotto.
pancho
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da pancho »

UncleTom ha scritto:
pancho ha scritto:
lilly ha scritto:mancherebbero fondi per il mezzogiorno di Italia che sono necessari allo svuluppo la conseguenza sarebbe di aumentare ancora di più il divario fra il nord e il sud con conseguente frattura.Questo è il disegno dei falchi tedeschi di shauble che vogliono un'europa forte egemone dominata dalla germania ed una debole e povera.Al contrario in Europa lo stivale deve andarci tutto intero.Poi che le risorse al sud debbano essere spese bene non c'è alcun dubbio
Ancora con questa pantomima del sud che rimarrebbe senza fondi.

Ma dai Lilly, ancora soldi da buttare in questo pozzo senza fine?

Non ti accorgi che son proprio queste situazione a sgretolare l'unità nazionale ?

A chi protesta per queste valanghe di soldi mangiati in questi 70 anni senza raggiungere nessun obiettivo se non quello di allargare l'assistenzialismo becero, che possiamo dire? Continuare cosi ancora per quanti anni?

Basta è finito anche il tempo supplementare e non c'è più spazio al clientelismo politico e non solo.

Se la politica se ne sbatte le palle non puoi pretendere che anche i popoli facciano lo stesso. Il peso di queste situazioni cadono sempre sul popolo e non su coloro che mettono sotto il tappeto le richieste di un popolo che dovrebbe essere sovrano in tutte le sue richieste buone o cattive che siano.

Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .

Ho detto banalità ?


Un salutone



Cmq le buone o le cattive lo sa che cadranno sempre su di lui e quindi tanto vale combattere per la propria sovranità .




Tu stai combattendo come un soldato per gli interessi personali della banda Salvini & C, non per la sovranità lombardo-veneta.



Perchè il 25 maggio 2009 il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ospite della trasmissione Annozero
ha dichiarato che la mafia a Milano non esiste??????????????

Perché 16 nov 2010 - Maroni ha scritto al presidente della commissione vigilanza Sergio Zavoli, negando scandalizzato sulla presenza culturale, politica ed economica in Lombardia dell’'ndrangheta e chiedendo l’intervento del presidente della Repubblica?????????????

Sei in grado di citarmi, documentati, i precedenti interventi di Salvini per il contenimento o la messa al bando di mafia e ‘ndrangheta nel lombardo-veneto??????????????

E nelle motivazioni di questo referendum-farsa, dove sono i contenuti per L’INDIPENDENZA DA MAFIA E ‘NDRANGHETA???????????????

E poi ancora. Hai scritto:

La cassa del mezzogiorno dopo 70anni non è stato che un pozzo di Sant'Antonio senza fine. Non lo si può più accettare questo.

Che spiegazione tecnica dai di questa presa d’atto???????????

E’ stato ed è un pozzo senza fine per volontà dello Spirito Santo??????????????

certo che no Zione. Lo spirito santo in questo caso come in altri siamo noi e se siamo noi vuol dire che ci sta bene, tutto sommato, così' . Quindi in che modo possiamo contrastare chi non vuole più buttare in soldi in questo calderone?

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

Quindi in che modo possiamo contrastare chi non vuole più buttare in soldi in questo calderone?
PANCHO


Prima di iniziare a rispondere a questa domanda, occorre fare una precisazione.

Occorre sapere da chi si inerpica per questa strada quale sia il suo credo, e quale significato attribuisce alla vita.

Per i credenti cattolici riporto la risposta del mio amico sacrestano della Chiesa Dell’Assunta, un ingegnere in pensione, che ha la nostra età.

Fornitami non più tardi di tre mesi fa, messo sotto pressione da una serie di domande,….come mi capita di fare con tutti.

Secondo lui, questa vita serve in preparazione di quella prossima ventura. (Nell’aldilà).

Ho interpellato anche dei mussulmani, e la risposta è più o meno simile.

Il mio amico ateone, invece è convinto che quando finisce la vita finisce tutto, anche se sostiene che siamo figli delle stelle.

Quello che non sentito dire, è che comunque sia il credo, l’esperienza di vita sul Pianeta Terra è comune a tutti indipendentemente dal credo.

Pertanto i cattolici si devono rendere conto che se credono ad una vita futura nell’aldilà, questa vita è un’esperienza comune a tutti, e che bisogna rispettare la sacralità della vita di tutti, in tutti i modi.

CONTINUA
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

CONTINUA


Chi ha tentato di contrastare in modo attivo il sistema, è finito così.

Riporto per brevità l’elenco delle vittime della mafia degli anni ‘90.

Chi per curiosità volesse vedere l’elenco completo lo può trovare qui:

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_d ... _in_Italia


Anni 1990[modifica | modifica wikitesto]
• Vincenzo Miceli (23 gennaio 1990), geometra e imprenditore di Monreale, ucciso per non aver voluto pagare il pizzo.
• Giovanni Trecroci (7 febbraio 1990), vicesindaco di Villa San Giovanni.
• Emanuele Piazza (16 marzo 1990), agente di polizia strangolato e sciolto nell'acido.
• Giuseppe Miano (18 marzo 1990), mafioso pentito.
• Nicola Gioitta (21 marzo 1990), gioielliere.
• Gaetano Genova (30 marzo 1990), vigile del fuoco sequestrato e ucciso perché ritenuto un confidente della polizia. Il suo corpo verrà ritrovato 8 anni dopo in seguito alle dichiarazioni del pentito Enzo Salvatore Brusca.
• Giovanni Bonsignore, (9 maggio 1990), funzionario della Regione Siciliana.
• Rosario Livatino (21 settembre 1990), giudice di Canicattì (AG).
• Giovanni Salamone (12 gennaio 1991), geometra, imprenditore edile e consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
• Nicolò Di Marco (21 febbraio 1991), geometra del comune di Misterbianco (CT).
• Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore.
• Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice.
• Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket.
• Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato. Ucciso a Palermo da Salvatore Grigoli con il metodo della lupara bianca perché i mafiosi di Brancaccio sospettavano fosse a conoscenza degli autori dell'omicidio di un mafioso, Filippo Quartararo. Al processo, Grigoli si autoaccusava dell'omicidio indicando altri 7 complici.
• Salvo Lima (12 marzo 1992), uomo politico democristiano, eurodeputato ed ex sindaco di Palermostrettamente legato alla mafia, sebbene non direttamente affiliato a nessuna famiglia, costituisce il trait-d-union tra Cosa Nostra e i livelli alti dello Stato, quali, tra gli altri, Giulio Andreotti.
• Salvatore Colletta e Mariano Farina (31 marzo 1992), due ragazzi di 15 e 12 anni scomparsi che si ritiene siano stati vittime di "lupara bianca"[senza fonte].
• Giuliano Guazzelli (4 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri.
• Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino.
• Strage di Capaci (23 maggio 1992): Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone. Il mafioso pentito Giovanni Brusca si autoaccusò di aver guidato il commando malavitoso che sistemò l'esplosivo in un tunnel scavato sotto un tratto dell'autostrada A29 all'altezza di Capaci e fu lui a premere il pulsante del radiocomando che causò l'esplosione, proprio nel momento in cui passavano le auto di scorta del giudice Falcone.
• Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano, sindaco di Riesi.
• Vincenzo Milazzo (7 luglio 1992), boss di Alcamo (Trapani) torturato e ucciso con un colpo di pistola; pochi giorni dopo anche la sua convivente Antonella Bonomo, 23 anni incinta dell'uomo venne strangolata. Gli esecutori materiali dei delitti furono Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro. I cadaveri vennero poi sepolti in aperta campagna e ritrovati grazie alle dichiarazioni di un pentito.
• Strage di via d'Amelio (19 luglio 1992): Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino (prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio[senza fonte]); Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino. Dalle recenti indagini si è scoperto che i mandanti dell'attentato, messo in atto con un'autobomba parcheggiata sotto casa della madre del giudice Borsellino, vanno ricercati non solo all'interno di Cosa nostra ma anche negli ambienti della politica e dei servizi segreti deviati.
• Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare.
• Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile.
• Ignazio Salvo (17 settembre 1992), esattore, condannato per associazione mafiosa e ucciso su ordine di Totò Riina per non aver saputo modificare in Cassazione la sentenza del maxiprocesso che condannò Riina all'ergastolo.
• Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico.
• Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante.
• Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell'imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima, quest'ultimo omonimo del giudice Paolo Borsellino.
• Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista.
• Strage di via dei Georgofili a Firenze (27 maggio 1993): Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni.
• Strage di via Palestro a Milano (27 luglio 1993): Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno (vigili del fuoco); Alessandro Ferrari (agente di polizia municipale); Moussafir Driss (extracomunitario).
• Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote, impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra nel quartiere Brancaccio a Palermo, controllato dalla famiglia Graviano. Viene beatificato il 25 maggio 2013.
• Cosimo Fabio Mazzola (5 aprile 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo; la donna figlia del capomafia Giuseppe Agrigento, accettò di non sposare Mazzola perché non appartenente al suo ambiente.
• Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito.
• Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito.
• Calogero Panepinto (19 settembre 1994), fratello di Ignazio Panepinto, assassinato il 30 maggio dello stesso anno.
• Pietro Sanua (Corsico, 4 Febbraio 1995)
• Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta, ucciso da Leoluca Bagarella.
• Carmela Minniti (1º settembre 1995), moglie di Benedetto Santapaola, detto Nitto, boss catanese.
• Pierantonio Sandri (3 settembre 1995), giovane di Niscemi, sequestrato e ucciso perché testimone di atti intimidatori, il corpo occultato è stato recuperato 14 anni dopo, in seguito alle rivelazioni di un pentito.
• Paolo De Montis (21 settembre 1995), Finanziere Mare, originario di Santa Giusta (OR), venne ucciso e il suo corpo abbandonato presso la discarica di Bellolampo, poco fuori Palermo.
• Serafino Famà (9 novembre 1995), avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale.
• Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia dell'Ucciardone, ucciso per ordine del boss Vincenzo Virga.
• Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico.
• Luigi Ilardo (10 maggio 1996), cugino del boss Giuseppe Madonia, ucciso poco prima di divenire un collaboratore di giustizia.
• Santa Puglisi (27 agosto 1996), giovane vedova ventiduenne di un affiliato a un clan mafioso, picchiata e uccisa nel cimitero di Catania insieme al nipote Salvatore Botta di 14 anni.
• Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in "contrada Sgarro" (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato nell'aula bunker del carcere "Bicocca" di Catania; il processo è stato celebrato anche in Corte d'appello e in Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata.
• Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose.
• Giuseppe La Franca (4 gennaio 1997), avvocato, assassinato perché non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale.
• Giulio Giuseppe Castellino (25 febbraio 1997), Ferito gravemente alla testa con colpi di arma da fuoco il dott. Giulio Giuseppe Castellino, dirigente del Servizio d'igiene pubblica presso la Usl di Agrigento. Castellino è stato per oltre un decennio ufficiale sanitario a Palma di Montechiaro (AG), dove abitava. Consigliere Comunale ed Assessore nel Comune di Palma di Montechiaro per diverse volte. Nel novembre 1997 furono sparati colpi di lupara contro il portone della sua abitazione. Castellino spirerà il 25 febbraio.[5]
• Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estorsori
• Giuseppe Lo Nigro[6] (1º dicembre 1997), imprenditore edile, scomparso da Altofonte, in provincia di Palermo ancor'oggi di lui nessuna traccia.
• Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista di Caccamo, in provincia di Palermo, la cui morte è, ancor'oggi, ignota.
• Stefano Pompeo (22 aprile 1999), ragazzo ucciso per errore al posto di un potente boss locale.
• Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana.
• Sultano Salvatore Antonio (21 luglio 1999), ragazzo ucciso per sbaglio dentro una sala da barba nel quartiere San Giacomo a Gela in provincia di Caltanissetta.
• Hiso Telaray (8 settembre 1999), stagionale nelle terre di Cerignola proveniente dall'Albania, ucciso per ribellione dai caporali di Capitanata, in provincia di Foggia.[7][8] Realizzato cortometraggio il 15 settembre 2014[9]
• Vincenzo Vaccaro Notte[10] (3 novembre 1999), imprenditore di Sant'Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi.

CONTINUA
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

CONTINUA

Quindi, contrastare chi non vuole più buttare in soldi in questo calderone, deve cambiare la cultura di questo Paese.

E come primo atto deve ridurre fortemente la presenza condizionante della mafia.

Chiaramente una lotta impari che richiede forse secoli e un numero altissimo di morti.

E qui arriviamo alla premessa iniziale.

Possono accettare di andare in guerra contro la mafia solo coloro che credono in un'altra vita.

Chi ritiene che questa sia un'esperienza unica, perchè dovrebbe rischiare di spegnere l'interruttore della propria vita per gli altri???

Ieri Francesco a Bologna ha dichiarato che il buon politico è anche martire del bene comune.

Ma io politici cattolici come Casini, o Formigoni, o lo stesso Silvio Massimo da Hardcore che è un cattolico che ha studiato dai Salesiani, che da credenti potrebbere seguire le indicazione del Papa, non ce li vedo per niente martiri del bene comune.

D'altra parte a metà del secolo scorso ci siamo cimentati con una prova similare.
Uomini, donne, ragazzi, e ragazze, hanno volutamente combattuto l'oppressione del fascismo, rimettendoci la pelle.

Ma tu ed io, che siamo stati testimoni di quanto accaduto negli anni successivi, ci ritroviamo con una realtà che dimostra che quei sacrifici sono stati inutili.

Non è solo il mio parere, ma anche quello della presidente dell'ANPI cittadina, interpellata in proposito più di un anno fa.

Perchè dei ragazzi e delle ragazze di vent'anni, l'età in cui ti si apre la vita e cominci a volare per conto tuo, sono finiti appesi agli alberi dei viali della Lomellina???

Sì, con il loro sacrificio hanno liberato l'Italia dal fascismo.

Ma chi è venuto dopo dopo se n'è sbattuto del loro sacrificio, e ha permesso che l'Italia si riducesse di nuovo al punto di essere conciata da sbatter via.

Valeva la pena quel sacrificio altissimo???
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

SMS per pancho, per quando passa da queste parti.





Ti posso assicurare, caro pancho, che non ho commissionato questo articolo all’Espresso.

L’ho trovato sul nuovo numero dell’Espresso, domenica mattina in edicola.

Ed oggi è stato pubblicato sul sito in rete. Il che mi ha risparmiato una lunga copiatura a mano.

Leggendo capirai la mia avversione a questo referendum, causata in modo esclusivo dai suoi proponenti.

Mentre tu, ti sei stancato che i soldi che il Nord versa per il Sud, nel pozzo di Sant’Antonio (da queste parti si dice “pozzo di San Patrizio”), io mi sono stancato dei ladri di speranza.

Tra questi in testa c’era Silvio Massimo da Hardcore, superato poi di gran lunga da Pinocchio Mussoloni.

Si sono accodati poi il Marchese del Grillo, con il suo bimbo Di Maio.

Ma non possiamo assolutamente scordare quelli di “Lega ladrona Roma non perdona”.

Buona lettura.







Inchiesta

Esclusivo: anche Matteo Salvini ha usato i soldi rubati da Bossi
L’attuale leader della Lega e Bobo Maroni hanno utilizzato una parte dei 48 milioni di euro frutto della truffa orchestrata dal Senatur e dall’ex tesoriere. Lo dimostrano le carte del partito tra la fine del 2011 e il 2014 che abbiamo consultato
DI GIOVANNI TIZIAN E STEFANO VERGINE
02 ottobre 2017
198

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Matteo Salvini Cinque anni fa, quando tutto ebbe inizio, Umberto Bossi usò un’immagine biblica per spiegare il suo intento. «Ho fatto come Salomone: non ho voluto tagliare a metà il bambino», disse mentre si apprestava a lasciare le redini del partito a Roberto Maroni.

Erano i giorni in cui i giornali pubblicavano le prime notizie sullo scandalo dei rimborsi elettorali leghisti, quelli incassati gonfiando i bilanci e usati per pagare le spese personali del Capo e della sua famiglia, come la laurea in Albania del figlio Renzo o le multe del primogenito Riccardo.

Il senso della metafora bossiana era chiaro: piuttosto di dividere la Lega tra chi sta con me e chi contro di me, il Senatùr si diceva pronto a lasciare pacificamente il potere al suo storico rivale. Da allora in poi l’intento di chi è succeduto a Bossi, prima Maroni e oggi Salvini, è sempre stato quello di differenziarsi, di creare compartimenti stagni tra il partito dell’Umberto e quello di oggi, tanto che all’ultimo raduno di Pontida al fondatore non è stato nemmeno concesso il tradizionale discorso dal palco.


Gli immigrati al posto dei meridionali, il nazionalismo in sostituzione del secessionismo. Pure un nuovo marchio, Noi con Salvini, dotato di satelliti sparsi dal Centro al Sud e rappresentato da personaggi della destra, come in Calabria, o vecchi democristiani votati all’autonomia, come in Sicilia. Nuovi volti (per modo di dire) e nuovi ideali sostenuti con forza proporzionale all’incedere delle inchieste giudiziarie sui fondi elettorali.

Se è vero che negli ultimi anni molto è in effetti cambiato all’interno del Carroccio, c’è qualcosa che è rimasto segretamente invariato. Roberto Maroni preferisce non dirlo, Matteo Salvini lo nega categoricamente. Insomma, gli eredi del Senatùr sostengono di non aver visto un euro di quegli oltre 48 milioni rubati da Bossi e Belsito. «Sono soldi che non ho mai visto», ha scandito di recente l’attuale segretario federale commentando la decisione del Tribunale di Genova di sequestrare i conti correnti del partito dopo la condanna per truffa di Bossi.

I documenti ottenuti da L’Espresso dimostrano però che esiste un filo diretto tra la truffa firmata dal fondatore e i suoi successori. Tra la fine del 2011 e il 2014, infatti, prima Maroni e poi Salvini hanno incassato e usato i rimborsi elettorali frutto del reato commesso dal loro predecessore. E lo hanno fatto quando ormai era chiaro a tutti che quei denari rischiavano di essere sequestrati.

Per scoprire i retroscena di questo intrigo padano bisogna tornare al 5 aprile del 2012. E tenere a mente le date. Quel giorno, a poche ore dalla perquisizione della Guardia di Finanza nella sede di via Bellerio, a Milano, Bossi si dimette da segretario del partito. È la prima scossa del terremoto che sconvolgerà gli equilibri interni alla Lega.
Umberto Bossi
A metà maggio diversi giornali scrivono che a essere indagato non è solo il tesoriere Francesco Belsito, ma anche il Senatùr. Il reato ipotizzato è quello di truffa ai danni dello Stato in relazione ai rimborsi elettorali. Il primo di luglio Maroni viene eletto nuovo segretario del partito. E quattro mesi dopo, il 31 ottobre, passa per la prima volta alla cassa. Come certifica un documento inviato dalla ragioneria del Senato alla Procura di Genova, quel giorno l’attuale governatore della Lombardia riceve 1,8 milioni di euro. È il rimborso che spetta alla Lega per le elezioni politiche del 2008, quelle vinte da Berlusconi contro Veltroni. Il primo di una lunga serie. Da qui in poi a Maroni verranno intestati parecchi bonifici provenienti dal Parlamento.

A fine 2013, cioè al termine del mandato di segretario, Bobo avrà così ricevuto 12,9 milioni di euro. Tutti rimborsi relativi a elezioni comprese tra il 2008 e il 2010, quando a capo del partito c’era Bossi e a gestire la cassa era Belsito. Insomma, proprio i denari frutto della truffa ai danni dello Stato.

Che cosa cambia quando Salvini subentra a Maroni? Niente, se non le cifre. A metà dicembre del 2013 Matteo viene eletto segretario del partito. L’inchiesta sui rimborsi elettorali intanto va avanti, e a giugno del 2014 arrivano le richieste di rinvio a giudizio: i magistrati chiedono il processo per Bossi. Un mese e mezzo dopo, il 31 luglio, Salvini incassa 820mila euro di rimborsi per le elezioni regionali del 2010. Perché allora il segretario della Lega e aspirante candidato premier per il centro-destra continua a sostenere che lui quei soldi non li ha mai visti? E se li ha visti, come poteva non sapere che erano frutto di truffa?

Due mesi dopo aver incassato gli oltre 800 mila euro, Salvini e la Lega si costituiscono infatti parte civile contro i compagni di partito. Si sentono vittime di un imbroglio, di una truffa che ha sfregiato il vessillo padano. E vogliono essere risarciti. La nuova dirigenza è dunque consapevole della provenienza illecita del denaro accumulato sotto la gestione di Bossi. Ma il 27 ottobre, solo venti giorni dopo l’annuncio di costituirsi parte civile, Salvini fa qualcosa che appare in netta contraddizione con quella scelta: ritira altri soldi. Questa volta la somma è piccola, poco meno di 500 euro: l’ultima tranche di rimborso per le elezioni regionali del 2010.

La sostanza però non cambia. Sono denari ottenuti con la rendicontazione gonfiata firmata da Belsito. Fatto di cui a quel punto è dichiaratamente convinto anche Salvini. Il quale, due giorni dopo l’ultimo prelievo, riceve persino una lettera dallo storico avvocato di Bossi, Matteo Brigandì. «Ti diffido dallo spendere quanto da te dichiarato corpo del reato», si legge nella missiva con la quale la vecchia guardia lancia un messaggio chiaro al nuovo gruppo dirigente: voi ci accusate di aver rubato quattrini, allora sappiate che i soldi che avete in cassa sono il profitto della truffa, e usarli vuol dire diventare complici del reato.
Roberto Maroni
Il denaro, più che l’ideologia, è dunque il collante tra l’epoca di Bossi, l’interregno di Maroni e il presente firmato Salvini. Le tre età del partito della Padania intrecciate attorno a una vicenda che tutti vogliono dimenticare in fretta. Talmente in fretta da ritirare persino la costituzione di parte civile davanti al giudice.

Già, perché solo un mese dopo essersi dichiarato vittima della truffa targata Bossi-Belsito, Salvini fa marcia indietro. Come a dire: chiudiamola qua, scordiamoci il passato e andiamo avanti. Una scelta travagliata, non da tutti condivisa. All’interno della Lega, infatti, nei primi mesi del 2014, c’era chi voleva mostrare pubblicamente la rottura col passato. Altri, invece, parteggiavano per la politica della rimozione. In questo contesto matura l’accordo di conciliazione”con l’avvocato di Bossi, nel quale la Lega rinuncia a costituirsi parte civile. A un patto però: il legale di fiducia del Senatùr avrebbe dovuto accantonare ogni pretesa di denaro che il partito gli doveva, circa 6 milioni di euro. Infine, a Bossi sarebbe andato un lauto vitalizio.

Tutto risolto, dunque? Macché. Salvini e Maroni vengono meno al patto. E danno mandato all’avvocato Domenico Aiello, legale del governatore lombardo, di procedere con la costituzione di parte civile. Uno smacco al vecchio amico Bossi, a cui poco dopo segue un altro colpo di scena. A novembre durante l’udienza preliminare contro B&B, Aiello ritira l’atto di costituzione. In pratica la Lega non chiede più i danni per la truffa. Un’idea di Salvini, motivazione ufficiale: «Non abbiamo né tempo né soldi per cercare di recuperare soldi che certa gente non ha», spiegò l’europarlamentare appena eletto segretario del Carroccio. Una mossa che sorprese persino il governatore della Lombardia, Maroni, che con Aiello aveva fatto il possibile per chiedere i danni agli imputati leghisti.

La sensazione di chi il partito lo frequenta da venti e passa anni è che sia stata una ritirata strategica, per rappacificare le opposte fazioni ed evitare rivelazioni scomode. Soprattutto in merito ai soldi lasciati in cassa da Bossi, quelli finiti al centro delle inchieste di tre procure.
Francesco Belsito
I bilanci della Lega raccontano, infatti, meglio di qualsiasi dichiarazione politica che cosa è successo in questi anni ai soldi dei Lumbard, o meglio di tutti i contribuenti italiani. Il primo dato evidente è che le cose andavano molto meglio, almeno dal punto di vista finanziario, quando sulla plancia di comando c’era Bossi. Con lui al vertice i bilanci degli ultimi anni si sono infatti chiusi sempre in positivo. Le cose cambiano nel 2012, quando arriva Maroni: per la prima volta la Lega chiude i conti in rosso, con una perdita di 10,7 milioni di euro. L’anno seguente, il primo interamente firmato da Bobo, le cose vanno persino peggio: il bilancio evidenzia una perdita di 14,4 milioni. Colpa della diminuzione dei rimborsi elettorali e del calo delle donazioni private, si legge nei resoconti padani. Ma non è solo questo.

Nonostante i dipendenti diminuiscano, i costi sostenuti dalla Lega aumentano. In particolare alcune voci, come quella denominata “spese legali”, per cui il partito arriva a sborsare oltre 4,3 milioni di euro tra il 2012 e il 2014. Un bella somma, oltretutto senza neppure essersi costituita parte civile nel processo contro Bossi e Belsito.

Com’è possibile allora aver speso tutti quei soldi in avvocati? I bilanci non lo spiegano, ma un documento ottenuto da L’Espresso aiuta a capire meglio come sono andate le cose. È un contratto datato 18 aprile 2012. Bossi si è dimesso da due settimane e il Carroccio è retto dal triumvirato Maroni-Dal Lago-Calderoli. Sono loro ad affidare la consulenza legale allo studio Ab di Domenico Aiello, già avvocato personale di Maroni e in ottimi rapporti con il magistrato milanese che sta seguendo l’inchiesta, Alfredo Robledo. Nel contratto si specifica che la consulenza riguarderà proprio i procedimenti penali che coinvolgono Bossi e i rimborsi truccati. Si tratta delle indagini in corso a Milano, Napoli, Genova e Reggio Calabria, ciascuna segnalata con il relativo numero di fascicolo.

Un lavoro ben pagato: per Aiello la tariffa sarà di 450 euro all’ora, costo che sale a oltre 650 euro se si aggiungono - come da prassi - spese generali, contributi previdenziali e imposte. Insomma non male per l’avvocato calabrese che, qualche anno dopo, Maroni piazzerà nel consiglio d’amministrazione di Expo, mentre la moglie, Anna Tavano, finirà per un periodo in Infrastrutture Lombarde, società controllata direttamente dalla Regione.

Va detto che Aiello, così come la moglie, ha un curriculum di tutto rispetto. Tra i suoi clienti più celebri, oltre a Bobo Maroni spicca l’ex presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. Poi ci sono gli incarichi negli organismi di vigilanza: Consip, Siemens, Conbipel, Veolia e la Sparkasse di Bolzano. In quest’ultima banca il presidente del Consiglio di amministrazione si chiama Gerhard Brandstätter. Brillante avvocato del Sudtirolo, che con Aiello, nel 2011, ha fondato lo studio associato AB, lo stesso scelto dalla Lega.

Con Maroni traghettatore, le camice verdi apriranno anche un conto “easy business” e un conto deposito presso la banca altoatesina, depositando in totale qualche milioncino. È il periodo in cui si tentava di mettere al sicuro il patrimonio del partito, dalle cordate bossiane e forse anche dai giudici. Matura così l’idea, poi tramontata, di creare un trust in Sparkasse per blindare quasi 20 milioni.

I bilanci non confermano solo questo. Spiegano anche perché oggi i conti del partito sono a secco. E quale la strategia scelta per evitare il sequestro effettivo dei soldi. Nel 2015, quando è Salvini a comandare, la ricchezza della Lega cala, infatti, vistosamente. Il patrimonio netto passa da 13,1 milioni dell’anno precedente a 6,7 milioni. Il motivo è spiegato chiaramente nella relazione sulla gestione finanziaria: i soldi del partito sono stati trasferiti alle sezioni locali, 13 in tutto, dotate nel frattempo di codici fiscali autonomi.

È così ad esempio che due giorni prima di Natale la sezione Lombardia, fino ad allora sprovvista di risorse finanziarie, diventa titolare di un patrimonio da 2,9 milioni di euro. Custoditi per lo più su conti correnti bancari e postali. Una partita di giro, insomma. Il risultato? Al termine del 2016 la Lega aveva una disponibilità liquida di soli 165mila euro, mentre le sue 13 sezioni locali messe insieme registravano somme per 4,3 milioni. La nuova architettura finanziaria non ha però impedito ai magistrati di sequestrare le ricchezze del Carroccio. Come ha dichiarato lo stesso Salvini, al momento non è stato bloccato il conto corrente della Lega nazionale, ma quelli delle sezioni locali. «Un punto su cui daremo battaglia in sede legale», assicura una fonte del Carroccio che non vuole essere nominata.

C’è però ancora una questione da risolvere. Il tribunale di Genova, nei giorni scorsi, ha deciso di bloccare il sequestro. I giudici hanno annunciato di aver congelato poco meno di 2 milioni. Eppure, come detto, alla fine dell’anno scorso sui conti della Lega c’erano 4,3 milioni. Mancano dunque all’appello oltre 2 milioni. Possibile che la Lega li abbia spesi in questo 2017. O anche che siano stati trasferiti su altri conti. Un’ipotesi, questa, impossibile da verificare. Perché “Noi con Salvini”, il movimento creato tre anni fa dal nuovo leader del Carroccio per conquistare il Centro-Sud, non ha mai pubblicato un bilancio.

Dubbi e interrogativi sollevati dai nemici interni del leader in felpa. Salvini potrà dire che a lui certe questioni “politichesi” non interessano e che preferisce parlare di immigrazione, euro, lavoro. Ma all’interno del suo partito i bossiani non dimenticano. E i mal di pancia iniziano a diventare veri e propri tumulti silenziosi. Pare che siano persino pronti a muoversi autonomamente per le prossime elezioni politiche. Una forza che ruberebbe al Capitano il 2-3 per cento.

Del resto non è facile disfarsi del Senatur, fu il primo a dare avvio a una tipica usanza leghista: scaricare i compagni di partito che osavano mettere in dubbio la sua autorità. Bossi fece così con l’ideologo della secessione Gianfranco Miglio. Con la stessa moneta lo hanno ripagato Maroni e Salvini. E ora sotto a chi tocca.

http://espresso.repubblica.it/inchieste ... =HEF_RULLO
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

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Vietato dire la verità in casa Lega




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Giornalista gli chiede di sue assenze al Parlamento Ue, Salvini s'infuria: «Fa politica? Si candidi»
03 ottobre 2017
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Battibecco tra il leader della Lega Nord e un corrispondente italiano a Strasburgo | Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - CorriereTv \l "
Giornalista gli chiede conto delle sue assenze al Parlamento, Salvini per tutta risposta s'infuria e risponde: «Se vuole far politica si candidi». A margine di un voto al Parlamento europeo, Salvini si è fermata a parlare con la stampa. Il giornalista gli ha chiesto delle sue presenze "europee". E Salvini ha risposto piccato molto piccato commentando poi «Roba da matti».


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