Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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pancho
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da pancho »

Caro Zione votare per il referendum non vuol dire votare la La oppure Salvini. Questo sia chiaro! Perché se facciamo queste scorciatoie non ne veniamo a capo e mandiamo tutto in vacca.
In tutti i referendum fatti finora (https://it.wikipedia.org/wiki/Consultaz ... abrogative ) forse nessun leghista ha votato con noi?

La vox populi certe volte e' molto più avanti di una qualsiasi analisi da un qualsiasi maitre a penser .

La vox populi chiede spiegazioni che nessuno e' mai stato in grado di dare finore e quindi senza fare tante elucubrazioni mentali
questa va direttamente al nocciolo. Deve essere quindi la politica, quella vera, a percepire il disagio di costoro ma se non lo fa troppo facile sarebbe dare la colpa al malcontento.

A questi intrallazzi politici e a questo modo di far politica io non ci sto piu'! Mi son stancato e non ho molto tempo davanti per poter aspettare ancora.

Non vedo cmq cosa di scandaloso possa esserci se una regione chiede la stessa autonomia che hanno le confinanti.

Io guardo ai fatti e allo parole e non mi permetto di fare dietrologia politica anche perché non ne vedo il caso in questo frangente.

Se lo avessero fatto anche in Catalogna sarebbe stata cosa onorevole anche la loro costituzione non lo permetteva.

Un popolo non ha alcun diritto? Io dico di si altrimenti dovremmo mandare in mona anche la rivoluzione francese e continuiamo a dare brioche, magari anche con uno spritz, al popolo "affamato".

Mi ritengo di sinistra appunto perché ho determinati valori da rispettare ma non posso far finta di niente se mi accorgo che non si va avanti di un passo.

Continuo a sostenere a ragione o a torto che le rivendicazioni di un popolo sia nei riguardi di una autonomia o di una secessione derivano da un malcontento che non lo si puoi con troppa facilità definire egoista.

Ho due figli ai quali ad un certo punto della loro eta' ho detto: La vita e' vostra e quindi ve la dovete gestire in tutti i modi sperando che i valori che ho cercato di insegnarvi siano sempre presenti in voi e oltre a questo sappiate che nelle vs. difficolta sappiate che noi saremo sempre a vs disposizione fino a che non l'avrete affrontata e risolta.

Difficolta' ho detto e su questo ho voluto essere molto chiaro e non bigonellare!

Diamo l'aratro e pure anche la canna da pesca ma poi non pretendere che sia io ad arare o a pescare.

A questo punto mi chiedo veramente caro Zione dove ho cannato? Non mi pongo il problema se faccio il gioco di caio o sempronio.

Sono cose che ci dicevano un tempo alle quali ora non ci sto piu'.

Uso molto più ora la mia testolina che allora. Ho sempre avuto pochi vincoli di partito e ora che non ho alcun, dico quel che il mio buon senso mi suggerisce.

Che altro dovrei dirti se non che trovo cose giuste sia da una parte che dall'altra.

Non sono fatto con lo stampino come eravamo identificati nei tempi passati. Sono uno e unico e per tale motivo seguo solo lo schema del mio buon senso frutto di una mia personale storia politica e non solo.

Come ti ho detto nel mio precedente: Le cose cambiano e certamente son cambiate ma queste di sicuro non cambieranno mai me



OPS: San Patrizio e non Sant'Antonio. Essendo nella zona mi son confuso. Evvivaaaa San Patrizioooooo allora ;)


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
UncleTom
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

pancho ha scritto:Caro Zione votare per il referendum non vuol dire votare la La oppure Salvini. Questo sia chiaro! Perché se facciamo queste scorciatoie non ne veniamo a capo e mandiamo tutto in vacca.
In tutti i referendum fatti finora (https://it.wikipedia.org/wiki/Consultaz ... abrogative ) forse nessun leghista ha votato con noi?

La vox populi certe volte e' molto più avanti di una qualsiasi analisi da un qualsiasi maitre a penser .

La vox populi chiede spiegazioni che nessuno e' mai stato in grado di dare finore e quindi senza fare tante elucubrazioni mentali
questa va direttamente al nocciolo. Deve essere quindi la politica, quella vera, a percepire il disagio di costoro ma se non lo fa troppo facile sarebbe dare la colpa al malcontento.

A questi intrallazzi politici e a questo modo di far politica io non ci sto piu'! Mi son stancato e non ho molto tempo davanti per poter aspettare ancora.

Non vedo cmq cosa di scandaloso possa esserci se una regione chiede la stessa autonomia che hanno le confinanti.

Io guardo ai fatti e allo parole e non mi permetto di fare dietrologia politica anche perché non ne vedo il caso in questo frangente.

Se lo avessero fatto anche in Catalogna sarebbe stata cosa onorevole anche la loro costituzione non lo permetteva.

Un popolo non ha alcun diritto? Io dico di si altrimenti dovremmo mandare in mona anche la rivoluzione francese e continuiamo a dare brioche, magari anche con uno spritz, al popolo "affamato".

Mi ritengo di sinistra appunto perché ho determinati valori da rispettare ma non posso far finta di niente se mi accorgo che non si va avanti di un passo.

Continuo a sostenere a ragione o a torto che le rivendicazioni di un popolo sia nei riguardi di una autonomia o di una secessione derivano da un malcontento che non lo si puoi con troppa facilità definire egoista.

Ho due figli ai quali ad un certo punto della loro eta' ho detto: La vita e' vostra e quindi ve la dovete gestire in tutti i modi sperando che i valori che ho cercato di insegnarvi siano sempre presenti in voi e oltre a questo sappiate che nelle vs. difficolta sappiate che noi saremo sempre a vs disposizione fino a che non l'avrete affrontata e risolta.

Difficolta' ho detto e su questo ho voluto essere molto chiaro e non bigonellare!

Diamo l'aratro e pure anche la canna da pesca ma poi non pretendere che sia io ad arare o a pescare.

A questo punto mi chiedo veramente caro Zione dove ho cannato? Non mi pongo il problema se faccio il gioco di caio o sempronio.

Sono cose che ci dicevano un tempo alle quali ora non ci sto piu'.

Uso molto più ora la mia testolina che allora. Ho sempre avuto pochi vincoli di partito e ora che non ho alcun, dico quel che il mio buon senso mi suggerisce.

Che altro dovrei dirti se non che trovo cose giuste sia da una parte che dall'altra.

Non sono fatto con lo stampino come eravamo identificati nei tempi passati. Sono uno e unico e per tale motivo seguo solo lo schema del mio buon senso frutto di una mia personale storia politica e non solo.

Come ti ho detto nel mio precedente: Le cose cambiano e certamente son cambiate ma queste di sicuro non cambieranno mai me



OPS: San Patrizio e non Sant'Antonio. Essendo nella zona mi son confuso. Evvivaaaa San Patrizioooooo allora ;)


Un salutone


Caro Zione votare per il referendum non vuol dire votare la La oppure Salvini. Questo sia chiaro! Perché se facciamo queste scorciatoie non ne veniamo a capo e mandiamo tutto in vacca.


Questa non è una scorciatoia, ma solo guardare in faccia alla dura realtà.

Questo referendum è stato voluto e sostenuto in Lombardia dalla Banda Salvini e Maroni.

Se rapinano i soldi ora con l’autonomia ruberanno ancora meglio.

E’ per questo che stanno ingannando il Nord.

Così avranno le mani libere perché non ci siano più i controlli dello Stato nelle loro scorrerie.

Se a te piacciono queste cose sostienili pure.

Non è certo Stefano Rodotà a promuovere questo referendum, ma chi scappa dal cronista quando in sostanza gli sta dicendo che ruba anche i soldi europei.
pancho
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da pancho »

UncleTom ha scritto:E’ per questo che stanno ingannando il Nord.

Così avranno le mani libere perché non ci siano più i controlli dello Stato nelle loro scorrerie.

Se a te piacciono queste cose sostienili pure.

Non è certo Stefano Rodotà a promuovere questo referendum, ma chi scappa dal cronista quando in sostanza gli sta dicendo che ruba anche i soldi europei.

Probabilmente Zione noi 2 abbiamo una concessione della demos e di conseguenza della politica per alcuni casi un po' diversa.

Io parto dal principio sacrosanto che il popolo deve assolutamente essere sovrano e su questo non mi muovo.

Poi dico un'altra cosa riguardo lo sperpero per questo referendum.

Ognuno ha il diritto sacrosanto di chiedere un referendum.

Non e' che se lo chiede la destra non va bene ma se lo chiede la sinistra dobbiamo essere d'accordo.

Quante volte i rompicoglioni dei radicali hanno indetto dei referendum e perché li consideravo rompicoglioni non dovevo andare a votare e magari votare anche contro?
Conosci qualcuno , all'infuori di Rodota', che sia il verbo?

Io no ed e' per questo che negli ultimi anni cerco di mettere in funzione le mie sinapsi un po stanche. Probabilmente anche piu' di prima.

Quante cazzate vengono fatte dalla sinistra(pseudo secondo il mio parere) e quante cazzate vengono fatte pure dalla destra'
Questo non lo puoi negare.

Nel mondo politico attuale in cui hanno distrutto le ideologie e profanato determinati "privilegi" conquistati con le lotte non ci resta che navigare a vista poiche chi puo erigersi a fare il timoniere visto la pochezza politica attuale?

Io, a questo punto, non posso permettermi di dire tutto il male al mio avversario politico. Lo giudico volta per volte e nella stessa maniera faccio con chi la pensa un pochino come me.

Per questo posso passare per un eretico della sinistra?
Concetto anche questo oramai distrutto perché non passa giorno che non ci sia qualcuno a definirsi di sinistra ribaltando tutti i concetti sui quali si basava, all'inizio, questo termine.

Distrutto tutto questo non troverai MAI qualcuno che sia d'accordo completamente da te e spesso questo e' causa nel confondere quello che spetta a Cesare e quello che spetta a DIO perché l'essere umano ha sempre bisogno sempre di avere qualcuno che faccia da guida e se non lo trova nella sua specie spera di trovarlo nelle religioni .

Ed e' qui che cade l'asino politico.

Le religioni, per quanto io sia un credente, non potranno mai sostituirsi alla politica.

Hanno compiti diversi pur avendo determinate sensibilità nel rapporto umano.

Per il momento mi taccio poiche penso di aver svuotato tutto il mio sacco .

un salutone
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

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pancho ha scritto:
UncleTom ha scritto:E’ per questo che stanno ingannando il Nord.

Così avranno le mani libere perché non ci siano più i controlli dello Stato nelle loro scorrerie.

Se a te piacciono queste cose sostienili pure.

Non è certo Stefano Rodotà a promuovere questo referendum, ma chi scappa dal cronista quando in sostanza gli sta dicendo che ruba anche i soldi europei.

Probabilmente Zione noi 2 abbiamo una concessione della demos e di conseguenza della politica per alcuni casi un po' diversa.

Io parto dal principio sacrosanto che il popolo deve assolutamente essere sovrano e su questo non mi muovo.

Poi dico un'altra cosa riguardo lo sperpero per questo referendum.

Ognuno ha il diritto sacrosanto di chiedere un referendum.

Non e' che se lo chiede la destra non va bene ma se lo chiede la sinistra dobbiamo essere d'accordo.

Quante volte i rompicoglioni dei radicali hanno indetto dei referendum e perché li consideravo rompicoglioni non dovevo andare a votare e magari votare anche contro?
Conosci qualcuno , all'infuori di Rodota', che sia il verbo?

Io no ed e' per questo che negli ultimi anni cerco di mettere in funzione le mie sinapsi un po stanche. Probabilmente anche piu' di prima.

Quante cazzate vengono fatte dalla sinistra(pseudo secondo il mio parere) e quante cazzate vengono fatte pure dalla destra'
Questo non lo puoi negare.

Nel mondo politico attuale in cui hanno distrutto le ideologie e profanato determinati "privilegi" conquistati con le lotte non ci resta che navigare a vista poiche chi puo erigersi a fare il timoniere visto la pochezza politica attuale?

Io, a questo punto, non posso permettermi di dire tutto il male al mio avversario politico. Lo giudico volta per volte e nella stessa maniera faccio con chi la pensa un pochino come me.

Per questo posso passare per un eretico della sinistra?
Concetto anche questo oramai distrutto perché non passa giorno che non ci sia qualcuno a definirsi di sinistra ribaltando tutti i concetti sui quali si basava, all'inizio, questo termine.

Distrutto tutto questo non troverai MAI qualcuno che sia d'accordo completamente da te e spesso questo e' causa nel confondere quello che spetta a Cesare e quello che spetta a DIO perché l'essere umano ha sempre bisogno sempre di avere qualcuno che faccia da guida e se non lo trova nella sua specie spera di trovarlo nelle religioni .

Ed e' qui che cade l'asino politico.

Le religioni, per quanto io sia un credente, non potranno mai sostituirsi alla politica.

Hanno compiti diversi pur avendo determinate sensibilità nel rapporto umano.

Per il momento mi taccio poiche penso di aver svuotato tutto il mio sacco .

un salutone



Non è diversa la concezione della politica.

Ma è diversa la lettura della realtà.

E lo si vede da questa affermazione:


Io parto dal principio sacrosanto che il popolo deve assolutamente essere sovrano e su questo non mi muovo.

Dai vocabolari italiani della rete:

democrazia

de•mo•cra•zì•a/
sostantivo femminile
1. 1.
Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti ( d. indiretta o rappresentativa ).
o
2. 2.
Paese ordinato e retto da un'organizzazione democratica del potere.
"le d. occidentali"





Dizionario di Italiano
il Sabatini ColettiDizionario della Lingua Italiana

democrazia

[de-mo-cra-zì-a] s.f.
• 1 Concezione politica fondata sui principi della sovranità popolare, dell'uguaglianza giuridica dei cittadini, dell'attribuzione di diritti e doveri sanciti dalla costituzione, della separazione e indipendenza dei poteri || d. diretta, in cui la sovranità è esercitata direttamente dal popolo | d. cristiana, (con iniziale maiusc.) denominazione di partito formatosi su tale ideologia
• 2 estens. Paese che ha una costituzione democratica
• • sec. XVI




democrazia
Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico.
http://www.treccani.it/enciclopedia/democrazia/



Che in questo Paese si attua la “sovranità popolare”, è una balla sesquipedale che chi detiene veramente il potere ci ha fatto credere per assoluta convenienza.


CONTINUA
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

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Maronn Ro'Carmin


GLI STRUMPTRUPPEN CHE PUBBLICANO QUESTA NOTIZIA.

Domani non uscite senza ombrello e impermeabile.

Il centrodestra vincerà le elezioni in Sicilia. E potrebbe, numericamente, vincere le nazionali, del 2018.

C’è solo il problema di chi comanda.

La pubblicazione di questa notizia indebolisce l’asse dei sovranisti a favore della reincarnazione di Silvio Massimo??????





Referendum, la Meloni si sfila e spacca il partito e l'alleanza

Il leader di Fdi: è solo propaganda. Ma al Nord i dirigenti la sconfessano. Per Maroni la giunta lombarda è a rischio
Patricia Tagliaferri - Mer, 04/10/2017 - 08:37
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Prime crepe visibili sull'asse sovranista Lega-Fratelli d'Italia dopo le esternazioni di Giorgia Meloni sulla sua contrarietà al referendum per l'autonomia promosso dalla Lombardia.

Dichiarazioni per niente gradite dai leghisti, che provocano anche divisioni in Fdi. «Se fossi tra i chiamati al referendum non ci andrei, è solo propaganda», dice la Meloni invitando gli elettori ad astenersi e irritando parecchio il governatore lombardo Roberto Maroni, spinto a mettere in discussione la compattezza del centrodestra a partire proprio dall'alleanza con cui governa il Pirellone. «C'è un problema perché queste dichiarazioni sono negative, sbagliate e molto pesanti. E siccome il referendum è una cosa importante, sia sul piano politico sia su quello istituzionale, mi riservo di valutare queste dichiarazioni sul piano della lealtà dell'alleanza di governo. Non posso far finta di niente», attacca il presidente della Lombardia, seppur precisando che «Fdi ha sostenuto lealmente e sostiene il referendum in Lombardia».

Troppa alta la posta in gioco per la Lega per lasciar correre, soprattutto perché sarà il numero dei votanti a fare la differenza in questo referendum senza quorum. L'uscita della Meloni, così, fa esplodere una dicotomia che c'è sempre stata tra la Lega e le sue ambizioni federaliste e Fratelli d'Italia e la sua idea di patria, seppur sopita dalle reciproche ambizioni sulla leadership. Maroni, principale sponsor del referendum lombardo, non si trattiene, spalleggiato dal segretario della Lega, Matteo Salvini («la Meloni ha toppato»). Anche la base e i quadri leghisti insorgono, sfogandosi sui social contro l'alleata «franchista». Nella posizione della presidente di Fratelli d'Italia qualcuno vede un percorso di allontanamento da Salvini e di riavvicinamento a Berlusconi. Si vedrà. Intanto, però, a parte Ignazio La Russa che la appoggia («non vorrei che la polemica nei confronti del leader di un partito alleato sia in realtà frutto di questioni tutte interne alla Lega sul significato e sulla valenza del referendum»), anche il partito della Meloni si spacca, con l'assessore lombardo al Territorio, Viviana Beccalossi, che si schiera con Maroni sottolineando che in Lombardia, così come in Veneto, il suo partito ha fornito un sostegno «convinto» al sì referendario votando nelle sedi istituzionali e in quelle degli organi di partito documenti ufficiali che lo certificano.
È chiaro, insomma, che al Nord Fdi avrebbe preferito da parte della loro leader un approccio più soft nei confronti di un tema così sentito. «Il referendum, come più volte abbiamo fatto presente a Giorgia Meloni e all'ufficio di presidenza di Fratelli d'Italia, mai mette in discussione l'unità nazionale», sottolinea la Beccalossi, ricordando che «lo scorso luglio al coordinamento nazionale Fdi duecento amministratori eletti hanno elaborato e votato all'unanimità un ordine del giorno a sostegno del Sì», trovando una sintesi tra i valori di un partito di destra con i principi federalista. «Se da allora qualcosa è cambiato a me non è stato comunicato», insiste l'assessore su Facebook.
Ma il «fuoco amico» arriva soprattutto dai leghisti. Tra i più critici l'assessore maroniano Gianni Fava: «Evitino di parlare a vanvera di ciò che non conoscono: il Nord. Se Fratelli d'Italia considera sinceramente la Lega un alleato, difetta della conoscenza della principale qualità di un'alleanza, il rispetto».
pancho
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da pancho »

Perché tanto casino per un referendum consultivo ?
Per quale motivo il sud in tutte le sue componenti politiche critica così aspramente questo referendum mettendo pure a rischio le loro giunte?
Di che hanno paura?
Di rimetterci qualcosa?
E cosa potrebbero rimetterci ;)

Tutto qua caro, amico Zione

Un salutone
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

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LIBRE news


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Blondet: tranquilli, la Lombardia non farà alcuna secessione


Scritto il 04/10/17 • nella Categoria: idee Condividi




Il secessionismo catalano apre la stagione degli altri indipendentismi? Aspettiamoci sorprese dai baschi, dagli scozzesi, dalle componenti etniche dell’Ucraina. E il famigerato Nord-Est italiano? Fra i motivi dell’indipendentismo dei catalani – bottegai – c’è quello dei residui passivi: la regione ricca è stufa di pagare 8 miliardi l’anno agli altri spagnoli. E la Lombardia? Dà ogni anno all’Italia 54 miliardi di euro; che finiscono tutti nell’alimentare il cialtronismo parassitario e la criminalità organizzata del Meridione, all’autonomia siciliana, a Roma capitale del disastro, senza alcun vantaggio per i cittadini meridionali. Puro spreco, e colossale: ogni famiglia lombarda di 4 persone si vede privata ogni anno di 23.000 euro (il costo di un’auto) che potrebbero essere impiegati molto più produttivamente al Nord, in investimenti e infrastrutture moderne, in corsi d’eccellenza per i figli, in università piene di Premi Nobel esteri chiamati dagli alti stipendi, in rifacimenti urbanistici radicali, necessari ad una città che da industriale e siderurgica, è diventa la capitale globale della moda… E non è solo la Lombardia. In Emilia, una famiglia di 4 persone viene privata annualmente di 14.000 eiro. Una famiglia veneta, di oltre 12.000: una emorragia che finisce nelle tasche del Sud criminale, non di quello onesto.

La Lombardia si metterà alla testa di questa istanza di giustizia del Nord-Est? E’ stato pur indetto un referendum sull’autonomia, si celebrerà il 22 ottobre. Tremate, parassiti! Anzi no, contrordine. State pur tranquilli, parassiti. La Lombardia non ha alcuna ambizione politica. Non ha mai avuto la minima volontà di “comandare”, né Milano di essere “capitale”. Si è sempre messa volentieri sotto il dominio straniero, senza mai la minima ribellione: spagnoli, austriaci, i francesi di Napoleone, oggi la cosiddetta “Europa” stupida e oppressiva, sono sempre stati padroni benvenuti, perché sollevavano i milanesi dal peso di governare. L’unica volta che hanno avuto impulsi “politici”, nel cosiddetto Risorgimento, è stata una moda della sua classe ricca, “patriottica”, anti-absburgica; ma anche lì, solo il tempo di consegnarsi ai piemontesi, questi avidi e arretrati militaristi da quattro soldi, e dare loro le chiavi (e le casse) della città e della regione più ricca d’Italia. La Lombardia è, più che qualunque altro pezzo di terra italiota, una espressione geografica.

La sola volta in cui fu capitale, fu nel 286 dopo Cristo, per scelta non propria, ma di Diocleziano: capitale dell’Impero d’Occidente, nientemeno. In quanto capitale, l’impero la ornò di una urbanistica grandiosa, monumentale, bellissima: la Porta Romana entrava in città dopo un percorso di 4 chilometri di porticato ai due lati; c’erano un circo, uno stadio, grandi basiliche, grandi e straordinarie terme. I portici monumentali di Porta Romana a Milano: possiamo solo immaginarli. Non è rimasto nulla di questa grandiosa bellezza. Praticamente, solo le colonne di San Lorenzo e della basilica di Costantino, sacrilegamente attraversata fino a ieri dai tram. Furono i milanesi stessi, ciechi e sordi al richiamo dell’ambizione che quei monumenti evocavano, a distruggerli, divorarli per recuperarne i mattoni e i marmi – in pochi decenni, Milano riprese l’aspetto dimesso, rurale e operaio, che è il suo. La tuta da lavoratore al posto delle vesti di velluto imperiale.

La “bruttezza” di Milano moderna, una bruttezza unica fra le città italiane, anche più piccole (pensate a Parma, a Verona, a Padova) è il sintomo di questa sua mancanza di ambizione. Non vuole comandare, non ha classe dirigente: quando si è sforzata, ha dato a Roma Berlusconi e Bossi, l’ultimo un ladruncolo di denaro pubblico per i figli e la famiglia, un vero “terrone”, l’altro un pirla superficiale e irresponsabile che si vanta di essere “imprenditore” invece che statista. E non è nemmeno imprenditore: al più, impresario, capocomico. E il referendum sull’autonomia? Persino i leghisti della base forse non lo voteranno. I milanesi, secondo i sondaggi, in maggioranza schiacciante non andranno a votare, non capiscono di cosa parli. Dormite tranquilli, cialtroni e parassiti.

(Maurizio Blondet, estratto dal post “La Catalogna apre la stagione delle secessioni, ma non qui”, pubblicato sul blog di Blondet il 2 ottobre 2017).
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

:evil: :twisted: :evil: :twisted:


Referendum, un sondaggio
agita la Lega: «Spesa inutile»
per oltre il 50%

Un focus realizzato per conto della Lega a fine settembre mostra che una larga maggioranza ritiene mal spesi i soldi necessari a far svolgere la consultazione
di Marco Cremonesi


Per saperne di più, leggi:

http://www.corriere.it/politica/17_otto ... ed49.shtml
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

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Totò viva l’ignoranza

https://www.youtube.com/watch?v=yzlFG2Th7Uc









Nessun milanese che abbia accennato alla pappatoia della Lega.

Secondo il Corriere, 50 milioni per il voto elettronico.

In questo periodo di difficoltà economica si poteva votare con il solito sistema, come in Veneto.

Ma qui la dirigenza della Lega ha preso due piccioni con una fava.

Mal che vada a loro spetta la mazzetta Padana sui tablet.


Con il voto elettronico si potrà truccare più facilmente il voto.

Per i cosi detti “scrutatori” il costo del Veneto è di 14 milioni-

Per la Lombardia è di 24 milioni.

Ahm!!! Pappa buona.

Vogliono svegliare il popolo del Nord contro Roma.

Ma loro sono della stessa pasta.

Ha ragione Totò, VIVA L’IGNORANZA.





IlFattoQuotidiano.it / Politica


Referendum autonomia, ecco quanto ne sanno i milanesi e cosa voteranno il 22 ottobre. Vox di Ricca: dite la vostra

di Piero Ricca e Alessandro Sarcinelli | 8 ottobre 2017
182
• 291

Video:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10 ... a/3895333/
Più informazioni su: Lombardia, Milano, Referendum, Regione Lombardia
Il referendum consultivo sull’autonomia della Lombardia – che si svolgerà domenica 22 ottobre in contemporanea con quello veneto – non sembra appassionare granché i cittadini. Così viene da pensare dialogando, a due settimane dalla consultazione, con i passanti per le vie del centro di Milano. Molti non ne sanno nulla o si dichiarano poco interessati al voto. Tra coloro che hanno già deciso di votare prevalgono nettamente i Sì. “È utile dare forza a chi tratterà con il governo per maggiori spazi di autonomia”, spiegano. Ed è importante “un ampio consenso trasversale ai partiti”. Altri sono contrari al referendum in sé “perché è uno spreco di soldi che non avrà effetti concreti”, poco più di “uno spot elettorale della Lega”. Altri ancora voteranno No in nome del principio di unità e solidarietà nazionale. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti
di Piero Ricca e Alessandro Sarcinelli | 8 ottobre 2017
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Re: Referendum consultvo per l'autonomia in Veneto

Messaggio da UncleTom »

AUTONOMIA Lombardia e Veneto alle urne Referendum

“Voto sì, ma è inutile”: i partiti tra divisioni e supercazzole

» GIANLUCA ROSELLI


Il 22 ottobre è il giorno del referendum autonomista in Lombardia e Veneto.

Il voto, solo consultivo, chiede maggiore autonomia su alcune materie concorrenti tra Stato e Regioni, secondo l’art. 116 della Costituzione.

Bandiera della Lega, la consultazione ha obbligato i partiti a schierarsi, tra distinguo e ambiguità: nazionali contro locali, nordisti contro sudisti.


La Lega è il partito che ha voluto i quesiti ed è il maggior sostenitore del referendum.

“Finalmente sull’autonomismo di Lombardia e Veneto si inizia a fare sul serio, nel pieno rispetto della Costituzione.

Vogliamo più autonomia e risorse, ma non siamo la Catalogna”, ha spiegato Matteo Salvini.

La vittoria del Sì è scontata, il successo della Lega si misurerà sull’affluenza: superare il 50% in Veneto
SALVINI & MARONI.(dove c’è il quorum al 50 più 1) e in Lombardia (dove non c’è).

Altrimenti sarà flop.

Sarebbe però più una vittoria di Maroni e Zaia che di Salvini.

Un buon risultato del Sì, infatti, gonfierebbe il petto di chi auspica il ritorno alla Lega autonomista delle origini, l’esatto contrario del progetto nazionale cui lavora il segretario.

LO STRAPPO DELLA MELONI.

Il maggior nemico del referendum è anche uno dei principali alleati della Lega: Fratelli d’Italia.

Giorgia Meloni ha bollato il voto come “un oltraggio alla patria, una voglia di autonomismo che nasconde un pericolo secessionista”, invitando i suoi a disertare le urne.

In dissenso diversi esponenti del Nord, a partire da Viviana Beccalossi, assessore della giunta Maroni e pezzo grosso a Milano, schierata per il Sì.

IL SÌ DI GRILLO E B.A favore del referendum ci sono Forza Italia e 5 Stelle.

Questi ultimi, come ricorda il consigliere regionale Stefano Buffagni, sono stati i promotori in Lombardia.

“Senza i voti dei nostri 9 consiglieri il referendum non si sarebbe potuto fare.

Siamo noi, e non la Lega, ad aver scritto il quesito: è il nostro referendum, non di Salvini”, dice Buffagni.

“Spostare una parte di competenze e risorse sul territorio è fondamentale e va nella direzione opposta alla nefasta riforma costituzionale di Renzi”, aggiunge.

Ma mentre i 5 Stelle lombardi marciano uniti, Beppe Grillo si è limitato a qualche post sul blog e Di Maio e Di Battista si sono mantenuti a distanza di sicurezza.

“Siamo a favore, perché il gap tra le tasse che i cittadini pagano e ciò che viene restituito in servizi (residuo fiscale, ndr) è troppo alto.

Anche Forza Italia ondeggia.

Paolo Romani assicura: “Saremo al fianco della Lega e quello che sta accadendo in Catalogna non c’entra nulla”.

Berlusconi in teoria concorda, in realtà spera in un flop, perché un buon risultato sarebbe tutto fieno nella cascina del Carroccio.

Nel partito peraltro si scontrano due correnti: quella nordista (Romani e Gelmini) per il Sì e quella sudista (Carfagna e Miccichè) apertamente critica.

SINISTRA CONTRO.

Contrari al referendum lombardo-veneto sono Mdp, Sinistra italiana e Campo progressista.

“Un esibizionismo inutile, pura propaganda leghista che costerà uno spreco di soldi pubblici (64 milioni, ndr). [50 + 24 secondo il Corriere della Sera - ndt]

Si tratta di competenze che i territori possono ottenere già in Costituzione”, sottolinea Alfredo D’Attorre di Mdp. “Prevale un nuovo sovranismo regionale che ripropone vecchie ideologie secessioniste.

Il referendum è sbagliato perché si fonda su un’idea di federalismo competitivo. Noi non partecipiamo a questa farsa”, afferma Paolo Cento, responsabile enti locali di Si.

Anche Giuliano Pisapia è per disertare le urne.

“È un imbroglio, una presa in giro della Lega ai cittadini che non serve a nulla”.

SÌ, NO, FORSE…

Ci sono poi partiti ancora più ambigui.

A cominciare dal Pd: “Invitere - mo gli elettori a votare Sì, ma riteniamo il referendum inutile.

Si poteva evitare, anche perché si presta alla strumentalizzazione leghista”, afferma il responsabile enti locali, Matteo Ricci.

Quasi un invito all’astensione, se non fosse che diversi big sul territorio sono per il Sì: Beppe Sala e Giorgio Gori in primis, ma pure parlamentari, come la deputata trevigiana Simonetta Rubinato.

Altri invece invitano apertamente all’astensione.

Matteo Renzi ha delegato ai capataz locali e se ne lava beatamente le mani.

Ambigua anche Ala: Denis Verdini ha la stessa posizione del Pd.

“Voterò sì, ma ritengo le urne inutili”, afferma Enrico Zanetti per conto di Ala-Scelta civica.


Nell’ambiguità gigioneggia anche il partito di Alfano.

“Sono per il sì, ma ritengo che la vera sfida sia quella di una globale riforma dello Stato in senso federalista, con la creazione di macro - regioni ”, osserva il coordinatore di Ap, Maurizio Lupi.

Partito anch’esso diviso tra nordisti favorevoli (Albertini e Formigoni) e centro-sudisti critici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Il Fatto Quotidiano cartaceo del 8 ottobre 2017
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