LEGGE ELETTORALE
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Re: LEGGE ELETTORALE
Arturo
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3 ore fa
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"Nessuno dica che è incostituzionale". Qualcuno ricordi a Rosato che c'è l'art. 21 della costituzione che il suo partito voleva stravolgere. Pure dell'italicum dicevano che era legittimo. Poi sappiamo com'è andata a finire. Sulla riforma costituzionale la giureconsulta di Laterina è arrivata a sostenere che non si poteva votare no. Il rosatellum è un cavallo di Troia per bande di nominati senza voti (contano pure con lo zero virgola nemmeno con il proporzionale puro) che si inseriscono nelle coalizioni e si incatenano al collegio uninominale ricattando il candidato dell'uninominale, poi si introducono in parlamento e vanno dal migliore offerente. In questo parlamento di nominati più di 400 cambi di casacca. Consegnano l'Italia ai listini dei cosentiniani. Una legge elettorale maggioritaria o proporzionale come in tutti gli altri paesi civili e democratici con parlamenti di eletti dai cittadini non la vogliono approvare perché il loro unico scopo è andare contro la costituzione.
fratelliditaglia
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3 ore fa
da un lato gli sta bene a bersani....ora voglio vedere se rimpiange rodotà...!!!! pace all anima sua....
Maurizio1948
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3 ore fa
La Camera approva il Rosatellum: 375 sì, 215 no................. . Bene... ora viene la parte più complessa...il Senato... . Ordinata dai grillini una portacontainer (Emma Maersk...la più grande ) colma di maalox...... .
fratelliditaglia
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3 ore fa
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rosato si è appena domandato con chi governerà il movimento 5 stelle....ebbene a rosato rispondo che faremo il governo perfino con balzebù...ma mai con lui e con la sua compagine....
Prodigio
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3 ore fa
io non sono più italiano.
roby49
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3 ore fa
In un paese tra i più corrotti al mondo "Vogliamo scegliere noi" chissà a chi si riferisce chi è il soggetto?
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3 ore fa
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"Nessuno dica che è incostituzionale". Qualcuno ricordi a Rosato che c'è l'art. 21 della costituzione che il suo partito voleva stravolgere. Pure dell'italicum dicevano che era legittimo. Poi sappiamo com'è andata a finire. Sulla riforma costituzionale la giureconsulta di Laterina è arrivata a sostenere che non si poteva votare no. Il rosatellum è un cavallo di Troia per bande di nominati senza voti (contano pure con lo zero virgola nemmeno con il proporzionale puro) che si inseriscono nelle coalizioni e si incatenano al collegio uninominale ricattando il candidato dell'uninominale, poi si introducono in parlamento e vanno dal migliore offerente. In questo parlamento di nominati più di 400 cambi di casacca. Consegnano l'Italia ai listini dei cosentiniani. Una legge elettorale maggioritaria o proporzionale come in tutti gli altri paesi civili e democratici con parlamenti di eletti dai cittadini non la vogliono approvare perché il loro unico scopo è andare contro la costituzione.
fratelliditaglia
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3 ore fa
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Maurizio1948
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La Camera approva il Rosatellum: 375 sì, 215 no................. . Bene... ora viene la parte più complessa...il Senato... . Ordinata dai grillini una portacontainer (Emma Maersk...la più grande ) colma di maalox...... .
fratelliditaglia
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roby49
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Re: LEGGE ELETTORALE
fratelliditaglia
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roby49
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oliveri andrea
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4 ore fa
Verdini si candiderà in Brasile...EH...loro ci mandano Battisti... Un deliquente che và e uno che viene!
Ruggiero Marco Paolillo ↪ oliveri andrea
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3 ore fa
Bella questa....
omaleom@hotmail.com
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4 ore fa
per la PAURA di noi cittadini e di quello che pensiamo la Politica risolve il Problema con una legge che ovviamente mette tutti d'accordo,per difendere la poltrona e limitare la voce del popolo.La Democrazia è diventata una ILLUSIONE ,viviamo in una Dittatura mascherata da Democrazia,il popolo non conta piu' nulla,ci hanno fottuti...
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Maurizio1948
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fratelliditaglia
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roby49
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oliveri andrea
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Ruggiero Marco Paolillo ↪ oliveri andrea
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Re: LEGGE ELETTORALE
SMS PER PANCHO, .......SE PASSA DA QUESTE PARTI.
COME PUOI VEDERE, CARO PANCHO, QUALCUNO SI STA ACCORGENDO DELL'AMARA REALTA' CHE STIAMO VIVENDO
4 ore fa
per la PAURA di noi cittadini e di quello che pensiamo la Politica risolve il Problema con una legge che ovviamente mette tutti d'accordo,per difendere la poltrona e limitare la voce del popolo.La Democrazia è diventata una ILLUSIONE ,viviamo in una Dittatura mascherata da Democrazia,il popolo non conta piu' nulla,ci hanno fottuti...
COME PUOI VEDERE, CARO PANCHO, QUALCUNO SI STA ACCORGENDO DELL'AMARA REALTA' CHE STIAMO VIVENDO
4 ore fa
per la PAURA di noi cittadini e di quello che pensiamo la Politica risolve il Problema con una legge che ovviamente mette tutti d'accordo,per difendere la poltrona e limitare la voce del popolo.La Democrazia è diventata una ILLUSIONE ,viviamo in una Dittatura mascherata da Democrazia,il popolo non conta piu' nulla,ci hanno fottuti...
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Re: LEGGE ELETTORALE
LA REPUBBLICA DEI BROCCHI – FINE DELLA CORSA
Quando un treno entra nelle stazioni ferroviarie di testa, come Milano, Torino, Firenze, Roma Termini, la corsa si ferma.
Così è anche per la politica italiana.
La corsa è terminata, si scende.
‘Rosatellum, ingovernabile anche la Camera’
Niente maggioranze nemmeno con gli inciuci
La legge approvata da Montecitorio: tiene il patto tra Pd, Ap, Fi e Lega. E non porta solo nominati (leggi)
Elaborazione Ipsos/Corriere: anche le larghe intese lontane da quota 316. M5s? Sarebbe avvantaggiato
Politica
Cosa accadrebbe, oggi, se il Rosatellum fosse applicato alle intenzioni di voto per ciascun partito? Quello che sanno tutti: non ci sarebbe nessuna maggioranza in Parlamento, qualsiasi fosse la composizione: di sicuro non ce la farebbero le coalizioni classiche, cioè il centrodestra e il centrosinistra. Ma non ci sarebbe un governo neanche con le larghe intese. Una situazione bloccata, simile a quella della Spagna nel 2015
di F. Q.
Quando un treno entra nelle stazioni ferroviarie di testa, come Milano, Torino, Firenze, Roma Termini, la corsa si ferma.
Così è anche per la politica italiana.
La corsa è terminata, si scende.
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Niente maggioranze nemmeno con gli inciuci
La legge approvata da Montecitorio: tiene il patto tra Pd, Ap, Fi e Lega. E non porta solo nominati (leggi)
Elaborazione Ipsos/Corriere: anche le larghe intese lontane da quota 316. M5s? Sarebbe avvantaggiato
Politica
Cosa accadrebbe, oggi, se il Rosatellum fosse applicato alle intenzioni di voto per ciascun partito? Quello che sanno tutti: non ci sarebbe nessuna maggioranza in Parlamento, qualsiasi fosse la composizione: di sicuro non ce la farebbero le coalizioni classiche, cioè il centrodestra e il centrosinistra. Ma non ci sarebbe un governo neanche con le larghe intese. Una situazione bloccata, simile a quella della Spagna nel 2015
di F. Q.
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Re: LEGGE ELETTORALE
UncleTom ha scritto: LA REPUBBLICA DEI BROCCHI – FINE DELLA CORSA
Quando un treno entra nelle stazioni ferroviarie di testa, come Milano, Torino, Firenze, Roma Termini, la corsa si ferma.
Così è anche per la politica italiana.
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La legge approvata da Montecitorio: tiene il patto tra Pd, Ap, Fi e Lega. E non porta solo nominati (leggi)
Elaborazione Ipsos/Corriere: anche le larghe intese lontane da quota 316. M5s? Sarebbe avvantaggiato
Politica
Cosa accadrebbe, oggi, se il Rosatellum fosse applicato alle intenzioni di voto per ciascun partito? Quello che sanno tutti: non ci sarebbe nessuna maggioranza in Parlamento, qualsiasi fosse la composizione: di sicuro non ce la farebbero le coalizioni classiche, cioè il centrodestra e il centrosinistra. Ma non ci sarebbe un governo neanche con le larghe intese. Una situazione bloccata, simile a quella della Spagna nel 2015
di F. Q.
IlFattoQuotidiano.it / Politica
Rosatellum, il paradosso della legge: non conviene a nessuno. E non ci saranno maggioranze neanche con gli “inciuci”
di F. Q. | 13 ottobre 2017
Politica
Le elaborazioni del Corriere della Sera con i sondaggi degli ultimi 15 mesi. Il Pd (insieme agli alleati centristi) non supererebbe i 174 seggi. Il M5s ne uscirebbe avvantaggiato (3 seggi in più rispetto all'Italicum). Il centrodestra di gran lunga la coalizione più forte ma lontano dai 316. E le larghe intese? Farebbero flop: mancherebbero almeno 40 deputati
di F. Q. | 13 ottobre 2017
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Più informazioni su: Legge Elettorale, Riforma Elettorale, Rosatellum, Sondaggi, Sondaggi Elettorali
Quello che si è avvicinato di più alla verità, ieri, alla Camera, è stato Renato Brunetta. “Una buona legge elettorale – ha detto – è quella che non accontenta, o che scontenta, tutti i partiti alla stessa maniera. E questa legge scontenta noi, il Pd, la Lega, M5s, ciascuno per ragioni diverse”. E’ vero: il Rosatellum, approvato dal patto ampio tra Pd e Pd insieme a Lega e Forza Italia, non conviene a nessuno dei partiti. Oppure, anzi, conviene a tutti perché fotografa l’esistente. Di sicuro quella che tutti – dal Pd ad Alfano fino ai berlusconiani – definiscono come una “buona legge” non conviene al prossimo Parlamento, però: con qualsiasi combinazione, anche la più fantasiosa, oggi non ci sarebbe nessuna maggioranza in grado di sostenere un governo.
Cosa accadrebbe, oggi, dunque, se il Rosatellum fosse applicato alle intenzioni di voto per ciascun partito? Quello che sanno tutti: non ci sarebbe nessuna maggioranza in Parlamento, qualsiasi fosse la composizione: di sicuro non ce la farebbero le coalizioni classiche, cioè il centrodestra e il centrosinistra. Ma non ci sarebbe un governo neanche con le larghe intese. Una situazione bloccata, simile a quella della Spagna nel 2015, quando il Paese iberico andò a votare per due volte in sei mesi e solo all’ultimo tuffo riuscì a non andarci per la terza. Anche in quel caso, come succede ora in Italia, il problema era quello di tre poli più o meno equivalenti. A confermarlo è un’elaborazione del Corriere della Sera che si basa sui sondaggi di Ipsos negli ultimi 15 mesi, quindi una base statistica larghissima e affidabile.
01:31
Di sicuro è uno scenario che conferma come la riforma elettorale, approvata ieri alla Camera grazie al patto tra Pd, Forza Italia, Lega Nord e Alternativa Popolare, sia solo “conservativa” della situazione attuale, che cristallizzi e ingessi lo stato attuale delle cose e al contrario non cerchi neanche di trovare correttivi che possano dare una maggioranza chiara in Parlamento. Per alcune forze politiche è una mossa da follia suicida, almeno in apparenza. Soprattutto il Pd: basti pensare che i principali avversari – i Cinquestelle – con il Rosatellum sarebbero avvantaggiati rispetto a quanto succederebbe con l’Italicum (attualmente ancora vigente alla Camera), conquistando 178 seggi anziché 175.
Nel dettaglio, secondo l’elaborazione del Corriere, il M5s sarebbe di gran lunga il primo gruppo alla Camera, proprio con quei 178 seggi, 70 dei quali conquistati con il maggioritario, cioè con l’uninominale in cui il primo candidato vince tutto, e i restanti con il proporzionale. Difficile capire quanti ne avrà di preciso il Pd perché si alleerà con altre forze politiche: forse con Alfano, forse con Pisapia, forse con altri movimenti centristi. Il Corriere per il momento ha simulato un’alleanza con Ap. In questo caso questo centrosinistra (nuovo e per così dire anomalo) conquisterebbe 174 seggi: dal proporzionale ne andrebbero 105 al Pd e 11 ad Ap, mentre nei collegi – in coalizione insieme – ne prenderebbero altri 58.
Certo, la coalizione più forte sarebbe ampiamente il centrodestra, come dicono anche i dati scorporati di tutti i sondaggi di queste settimane. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia prenderebbero in tutto 238 seggi così distribuiti: col proporzionale ne prenderebbe 60 Forza Italia, 59 la Lega Nord e 16 Fratelli d’Italia. A questi si aggiungerebbero altri 103 seggi che i candidati dei tre partiti vincerebbero nei collegi. Infine resterebbero 23 seggi (tutti proporzionali) che andrebbero all’area di sinistra (Mdp, Sinistra Italiana, Possibile) e altri 4 che sarebbero distribuiti ad altri partiti. In questo conto non sono compresi i seggi attribuiti dalla Val d’Aosta e dalle circoscrizioni estere.
Se si cercano alleanze in Parlamento, si resta molto delusi. Il centrodestra, come detto, pur essendo la coalizione con il risultato più avanzato, non va oltre i 238 seggi (quindi gli mancano la bellezza di 80 seggi per raggiungere la maggioranza). Il centrosinistra, anche con il fronte più allargato possibile (da Mdp ad Alfano), non supera i 197 seggi. Non ce la fanno neanche le larghe intese (Pd, Fi, Ap) che non superano i 278 seggi, con la maggioranza minima di 316 lontana di quasi 40 deputati. Con l’Italicum – cioè l’attuale in vigore per la Camera dopo la “rivisitazione” della Consulta – erano 286.
video
00:48
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10 ... i/3911387/
Quale sarebbe l’alleanza più vicina alla maggioranza? Quella “anti” che metterebbe insieme Cinquestelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia e sfiorerebbe la quota necessaria a dare la fiducia a un governo: 310. Ma l’ipotesi diventa sempre più remota, specialmente dopo il dibattito di ieri proprio sulla riforma elettorale nel quale Lega Nord e M5s si sono attaccati ripetutamente a vicenda con accuse di “inciucismo” da una parte e di ipocrisia dall’altra. Non solo: è temporaneamente incrinato anche il rapporto tra il Carroccio e i Fratelli d’Italia con La Russa che ha parlato di “frattura” e benefici della riforma per mantenere i “seggi delle valli del Nord” e la Meloni che è stata attaccata in un paio di occasioni dallo stesso Salvini.
E d’altra parte La Russa ha ragione da vendere. Come dimostrano le elaborazioni del Corriere con i dati Ipsos, nella parte maggioritaria – cioè nei collegi – il centrodestra farebbe il pieno al Nord: 12 seggi su 18 conquistati in Piemonte, 16 su 18 in Veneto e addirittura 34 su 38 in Lombardia. E al Nord è chiaro che i candidati di coalizione nei collegi sarebbero in larghissima parte esponenti della Lega. Andrebbe molto peggio al Sud, dove invece sono più forti Forza Italia e Fratelli d’Italia (le uniche soddisfazioni arriverebbero da Lazio e Campania dove il centrodestra raccoglierebbe 8 deputati in ciascuna Regione). Il Pd? Resisterebbe solo in Toscana (12 seggi su 13) e in Emilia Romagna (10 su 16). Il Sud in realtà sarebbe il bacino di deputati per il M5s: i grillini nel maggioritario prenderebbe 9 seggi su 20 nel Lazio, 12 su 23 in Campania, 11 su 16 in Puglia e – con un quasi cappotto – 17 su 20 in Sicilia.
Visto che il Rosatellum per i due terzi sarà a trazione proporzionale, è interessante (per i partiti più che per gli elettori) capire la grandezza delle forze politiche. E, in generale, si intravede una debolezza del sistema di partiti e dei movimenti, anche quelli più rappresentati in Parlamento. Perfino i due principali – Pd e M5s – continuano ad allontanarsi dalla soglia psicologica del 30 per cento. Secondo Index Research per PiazzaPulita – che ha diffuso ieri l’ultima rilevazione – i Cinquestelle oggi sono al 26,8 per cento, mentre i democratici al 25,5. Entrambi sono più o meno stabili, avendo questi sondaggi un margine d’errore del 3 per cento. Nel campo del centrosinistra prosegue il travaso di voti andata e ritorno tra Mdp e Sinistra Italiana, rispettivamente al 3 e al 2 per cento.
Nel centrodestra continua la battaglia per guidare la coalizione tra Forza Italia e Lega Nord, entrambe tra il 14 e il 15 per cento. I Fratelli d’Italia comunque sopra al 5. Sempre difficile collocare Alternativa Popolare di Alfano: è al 2 per cento e pare comunque lontano dalla soglia di sbarramento anche col Rosatellum resta al 3.
Sondaggio Tecnè per TgCom24 dell’11 ottobre
Il quadro è stabile nel tempo, come si vede da un altro sondaggio, di un paio di giorni fa, realizzato da Tecnè per il TgCom24. Se ci si concentra sull’andamento dell’ultimo mese, chi guadagna di più sono Pd e Forza Italia – che però si stanno riprendendo da un periodo di crisi – mentre chi perde di più è proprio il M5s. Una tendenza che – a prescindere dal dato preciso per ogni partito, che può oscillare – è confermata da un altro
Il sondaggio Emg per il TgLa7 del 9 ottobre
sondaggio, di Emg per il TgLa7, che dà il Partito Democratico in vantaggio di poco rispetto al M5s.
di F. Q. | 13 ottobre 2017
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Re: LEGGE ELETTORALE
Rosatellum? Tirare le cuoia tirando a campare
Lo scontro a colpi di fiducia fa avanzare la riforma ma lascia segni, forse indelebili, sulla democrazia. E saranno messi in conto a un Pd che, a dieci anni dalla nascita, non comprende come il rispetto della forma sia sostanza per gli elettori di sinistra
La politica rischia di soccombere sotto i colpi di quella fiducia invocata proprio per salvare la politica stessa. Roba che farebbe rivoltare nella tomba Giulio Andreotti, perché il Pd è riuscito dove nessuno poté prima, rovesciare il celebre detto “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Qui si tirano le cuoia convinti di tirare a campare. Importa poco come sia andata a finire in Aula.
E poco le polemiche e i presidi dei giorni scorsi. Importa poco che il governo abbia tenuto o non tenuto. Ciò che importa è il graffio che lo scontro a colpi di fiducia sulla legge elettorale lascia sulla pelle della democrazia. Quello faremo fatica a coprirlo con del maquillage elettorale. Il bello è che sarebbe bastato portare la legislatura a una dignitosa conclusione.
Consegnare al Paese la bozza di riforma elettorale come il topolino partorito da una montagnola, il Monte Citorio, che altro non era in grado di partorire. Con la sobrietà di una classe dirigente che si rimette al giudizio di un Paese che non si fida di lei. No, perché nemmeno questo si può nell’Italia delle promesse a sei zeri e dei fatti a zero. È tale il convincimento che l’abuso di regole riesca dove le regole da sole non bastano, a fermare cioè l’avanzata della protesta, che la politica scafata a parole e ingenua nei fatti ci casca pure sul Rosatellum, un ghirigoro italico con nome scritto in latino. Nel solito tentativo di mascherare dietro il neutro della lingua dei Cesari, il neutro politico dell’oggi, il nostro vagare nella democrazia, il non andare né avanti, né indietro.
Ciò che colpisce non è dunque l’esito finale. Né le polemiche. È che ci siamo stupiti. Stupiti di come siamo sempre stati. È questo caos il finale giusto, capace di far deflagrare quel che resta del centrosinistra e di aiutare proprio i Cinque stelle adesso che sembravano normalizzarsi. E utile a mostrarci qui dalla terra la cometa Pisapia, che ha lampeggiato in cielo meno del tempo che si sta a pronunciarne il nome. Tutto talmente scontato da farci pensare che non sia vero. Nemmeno il Palazzo - ripetiamo dentro di noi - può essere così lontano dalla gente da non rendersi conto che è meglio perdere con le regole della democrazia, piuttosto che vincere con la forza, anzi la forte debolezza di chi esercita lo strumento della fiducia dove non andrebbe mai utilizzato: riscrivere le regole del gioco. Una scelta che presenterà alla sinistra un conto salato. E creerà un precedente inquietante, perché sfonda il guard rail della prassi parlamentare in un punto critico, quello dove il pilota Paolo Gentiloni, così distante dallo strafare di Renzi, colui che passò per essere la panacea contro populismo e rabbia, nulla può contro il più antidemocratico degli abusi: l’abuso di democrazia.
Poco importa il fatto tecnico, la fiducia usata come ariete per portare a casa qualche modifica al proporzionale uscito dalla Consulta. Quel che pesa è il vulnus politico: il Pd prova a forzare sulla legge elettorale, cioè sull’armatura esteriore che dovrebbe favorire le alleanze alle politiche 2018, perché in cuor suo sa di non essere in grado di far nascere quelle alleanze da dentro, aggregando cioè al nucleo dei democratici chi condivide - pur con dei distinguo - la natura del progetto. Ecco che come topolini, appunto, finiamo per rovistare nella Costituzione. Siamo alla ricerca di soluzioni arrangiate, il modo più sicuro per consegnare il Paese alle destre. Il Pd sembra non capire che l’algoritmo elettorale, anche se scritto meglio, si trasforma in flusso di voti e in maggioranza di governo solo se nasce dentro le regole comuni, senza sospetti, senza equivoci. Se i cittadini non provano questa sensazione, la nuova legge si rivolterà contro l’inventore come un Frankenstein. E anziché aggiustare il Consultellum e aumentare la rappresentanza, scaverà un nuovo solco fra politica e antipolitica. È l’errore più grossolano che avrà l’effetto di rafforzare Grillo e dividere ancora di più la sinistra. Perché così si spegne il nucleo già intermittente del progetto originario. Che se non è più un partito, deve restare almeno democratico. Come scrissero dieci anni fa su quel simbolo.
Twitter @Tommasocerno
11 ottobre 2017 © Riproduzione riservata
http://espresso.repubblica.it/opinioni/ ... =HEF_RULLO
Lo scontro a colpi di fiducia fa avanzare la riforma ma lascia segni, forse indelebili, sulla democrazia. E saranno messi in conto a un Pd che, a dieci anni dalla nascita, non comprende come il rispetto della forma sia sostanza per gli elettori di sinistra
La politica rischia di soccombere sotto i colpi di quella fiducia invocata proprio per salvare la politica stessa. Roba che farebbe rivoltare nella tomba Giulio Andreotti, perché il Pd è riuscito dove nessuno poté prima, rovesciare il celebre detto “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Qui si tirano le cuoia convinti di tirare a campare. Importa poco come sia andata a finire in Aula.
E poco le polemiche e i presidi dei giorni scorsi. Importa poco che il governo abbia tenuto o non tenuto. Ciò che importa è il graffio che lo scontro a colpi di fiducia sulla legge elettorale lascia sulla pelle della democrazia. Quello faremo fatica a coprirlo con del maquillage elettorale. Il bello è che sarebbe bastato portare la legislatura a una dignitosa conclusione.
Consegnare al Paese la bozza di riforma elettorale come il topolino partorito da una montagnola, il Monte Citorio, che altro non era in grado di partorire. Con la sobrietà di una classe dirigente che si rimette al giudizio di un Paese che non si fida di lei. No, perché nemmeno questo si può nell’Italia delle promesse a sei zeri e dei fatti a zero. È tale il convincimento che l’abuso di regole riesca dove le regole da sole non bastano, a fermare cioè l’avanzata della protesta, che la politica scafata a parole e ingenua nei fatti ci casca pure sul Rosatellum, un ghirigoro italico con nome scritto in latino. Nel solito tentativo di mascherare dietro il neutro della lingua dei Cesari, il neutro politico dell’oggi, il nostro vagare nella democrazia, il non andare né avanti, né indietro.
Ciò che colpisce non è dunque l’esito finale. Né le polemiche. È che ci siamo stupiti. Stupiti di come siamo sempre stati. È questo caos il finale giusto, capace di far deflagrare quel che resta del centrosinistra e di aiutare proprio i Cinque stelle adesso che sembravano normalizzarsi. E utile a mostrarci qui dalla terra la cometa Pisapia, che ha lampeggiato in cielo meno del tempo che si sta a pronunciarne il nome. Tutto talmente scontato da farci pensare che non sia vero. Nemmeno il Palazzo - ripetiamo dentro di noi - può essere così lontano dalla gente da non rendersi conto che è meglio perdere con le regole della democrazia, piuttosto che vincere con la forza, anzi la forte debolezza di chi esercita lo strumento della fiducia dove non andrebbe mai utilizzato: riscrivere le regole del gioco. Una scelta che presenterà alla sinistra un conto salato. E creerà un precedente inquietante, perché sfonda il guard rail della prassi parlamentare in un punto critico, quello dove il pilota Paolo Gentiloni, così distante dallo strafare di Renzi, colui che passò per essere la panacea contro populismo e rabbia, nulla può contro il più antidemocratico degli abusi: l’abuso di democrazia.
Poco importa il fatto tecnico, la fiducia usata come ariete per portare a casa qualche modifica al proporzionale uscito dalla Consulta. Quel che pesa è il vulnus politico: il Pd prova a forzare sulla legge elettorale, cioè sull’armatura esteriore che dovrebbe favorire le alleanze alle politiche 2018, perché in cuor suo sa di non essere in grado di far nascere quelle alleanze da dentro, aggregando cioè al nucleo dei democratici chi condivide - pur con dei distinguo - la natura del progetto. Ecco che come topolini, appunto, finiamo per rovistare nella Costituzione. Siamo alla ricerca di soluzioni arrangiate, il modo più sicuro per consegnare il Paese alle destre. Il Pd sembra non capire che l’algoritmo elettorale, anche se scritto meglio, si trasforma in flusso di voti e in maggioranza di governo solo se nasce dentro le regole comuni, senza sospetti, senza equivoci. Se i cittadini non provano questa sensazione, la nuova legge si rivolterà contro l’inventore come un Frankenstein. E anziché aggiustare il Consultellum e aumentare la rappresentanza, scaverà un nuovo solco fra politica e antipolitica. È l’errore più grossolano che avrà l’effetto di rafforzare Grillo e dividere ancora di più la sinistra. Perché così si spegne il nucleo già intermittente del progetto originario. Che se non è più un partito, deve restare almeno democratico. Come scrissero dieci anni fa su quel simbolo.
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Re: LEGGE ELETTORALE
LA REPUBBLICA DEI BROCCHI-I PADRI AFFOSSATORI
Nella settimana appena conclusa ha tenuto banco il famigerato Rosatellum, che Eduardo, il grande, non esiterebbe a definire "A schifezza della schifezza della schifezza 'e uommane",
Questa classe politica è giunta al termine e si dibatte in tutti i modi per mantere quello in cui crede. LA POLTRONA.
Se fosse presente la buonanima di Benito, non esiterebbe a gridare:
"A CHI LA POLTRONA?????......................A NOI!!!!"
Quello che non mi torna, e lo sto schiedendo da una settimana agli tutti gli indigeni che incontro, perchè i tricolori amano farsi sodomizzare in questo modo.
Veramente, la domanda l'ho posta brutalmente in milanese, che suona un pò diversamente.
E qualcuno sentendosi offeso come italiano sodomizzato, mi ha fatto rilevare che sono volgare.
Ma la sostanza rimane immutata.
Anche a LIBRE stamani se ne sono accorti.
Se qualcuno conosce la risposta, lo scriva.
Non mi lasci nell'ignoranza.
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Sogni d’oro, Italia: il superpotere Ue festeggia il Rosatellum
Scritto il 14/10/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi
Aveva ben presente, l’allora giovane rottamatore Renzi, quale fosse il cuore del problema: metter fine alla sciatteria di una farsa, recitata da partiti impresentabili.
Un acquario virtuale, dentro cui c’erano mille sigle ma mancava la bandiera fondamentale, quella dell’Italia: il calpestato popolo italiano, non più sovrano né decentemente rappresentato nelle sue istanze fondamentali.
Solo che il Matteo ne ha organizzata un’altra, di farsa – la sua – limitandosi a fingere di rottamare un sistema ingessato, perfettamente funzionale alla grande oligarchia affaristica internazionale, con i suoi terminali nella piccola oligarchia nazionale.
E’ stato ferocemente boicottato, Renzi, e poi si è auto-affondato con un referendum sbilenco.
Ma intanto gli era già caduta la maschera: il suo dirompente potenziale comunicativo l’aveva sprecato scagliandolo appositamente fuori bersaglio, contro ipotetici mulini a vento (le “auto blu” grillesche, la “casta”, gli “sprechi”), sparacchiando a casaccio contro l’antropologia partitocratica, per poi affrettarsi a svendere gioielli di famiglia (Poste Italiane) mettendosi in coda: ecco, sono io il nuovo feudatario, è con me che dovete parlare per continuare il grande saccheggio.
“Sburocratizzare”, è stata la sua parola d’ordine, perfettamente adatta a evitare di sfiorare l’unica vera burocrazia nefasta, quella di Buxelles, da cui l’Italia è intrappolata.
Oggi si indignano, i dinosauri dell’Ulivo, di fronte allo spettacolo dell’ultima legge elettorale imposta con la forza, manu militari, arrivando a rimpiangere il Berlusconi del Porcellum, avversato con autentico odio per vent’anni, salvo poi spalancare le porte a Mario Monti, al pareggio di bilancio, al Fiscal Compact, alla legge Fornero sulle pensioni.
Non una parola di autocritica dalla sfinge Prodi – demolitore dell’Iri, fanatico supporter dell’euro e del Trattato di Maastricht, presidente della Commissione Europea, super-privatizzatore, advisor europeo di Goldman Sachs.
Contro Renzi si agita D’Alema, che vantò il record europeo delle privatizzazioni all’epoca in cui aveva trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank.
E sul già famerigerato Rosatellum si abbattono i fulmini dei grillini, ben decisi anche loro – esattamente come Renzi – a non sfiorare nemmeno lo zerbino di Bruxelles, astenendosi da qualsiasi proposta per contrastare la super-oligarchia Ue-Nato, i diktat di Juncker e Merkel, le sanzioni alla Russia, l’infame euro-sistema, le regole intoccabili dell’austerity.
Inservibili, anche loro: buoni solo a drenare rabbia, illudendo un elettore su tre di poter votare per il meno peggio.
Alla freschezza spontanea di una base di militanti e attivisti è stato imposto un regime di caserma, con ordini impartiti dall’alto ed eseguiti a comando da figure debolissime, come l’avatar Di Maio.
Piangono un po’ tutti, per la nuova super-schifezza elettorale, perché sanno di dover recitare – per un riflesso di decenza – almeno l’avanspettacolo del pianto.
Ma sono ben contenti di aver rinnovato l’abbonamento a vita alla palude, l’acquitrino dove ciascun nuotatore sa perfettamente che non deciderà nulla, dovendo limitarsi a ratificare scelte adottate fuori dall’Italia.
Il nuovo concorso-poltrone, progettato per un potere piccolo e senza idee (quello dei Letta, dei Gentiloni) dimostra solo che l’Italia continuerà a restare innocua e sottomessa, inoffensiva, di fronte ai grandi poteri che si trincerano dietro la Merkel e Macron.
Un’Italia inerte, alla deriva nel Mediterraneo, in balia di un equipaggio inaffidabile, mediocre, mercenario.
Non uno straccio di idea, di progetto per il paese.
Meno tasse e più servizi?
Investimenti strategici per uscire dalla cosiddetta crisi?
Servono soldi, ma per metterli a bilancio bisogna litigare coi signori dell’Europa.
Troppa fatica, troppi rischi.
Meglio restare a guardare la nave che lentamente affonda, tenendosi stretti alla poltrona riconquistata con il sotterfugio di una legge elettorale che imbarazza persino chi l’ha imposta.
Grasse risate, come al solito, da Parigi a Berlino: sogni d’oro, Italia.
Nessuno disturberà il manovratore.
Nella settimana appena conclusa ha tenuto banco il famigerato Rosatellum, che Eduardo, il grande, non esiterebbe a definire "A schifezza della schifezza della schifezza 'e uommane",
Questa classe politica è giunta al termine e si dibatte in tutti i modi per mantere quello in cui crede. LA POLTRONA.
Se fosse presente la buonanima di Benito, non esiterebbe a gridare:
"A CHI LA POLTRONA?????......................A NOI!!!!"
Quello che non mi torna, e lo sto schiedendo da una settimana agli tutti gli indigeni che incontro, perchè i tricolori amano farsi sodomizzare in questo modo.
Veramente, la domanda l'ho posta brutalmente in milanese, che suona un pò diversamente.
E qualcuno sentendosi offeso come italiano sodomizzato, mi ha fatto rilevare che sono volgare.
Ma la sostanza rimane immutata.
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Sogni d’oro, Italia: il superpotere Ue festeggia il Rosatellum
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Aveva ben presente, l’allora giovane rottamatore Renzi, quale fosse il cuore del problema: metter fine alla sciatteria di una farsa, recitata da partiti impresentabili.
Un acquario virtuale, dentro cui c’erano mille sigle ma mancava la bandiera fondamentale, quella dell’Italia: il calpestato popolo italiano, non più sovrano né decentemente rappresentato nelle sue istanze fondamentali.
Solo che il Matteo ne ha organizzata un’altra, di farsa – la sua – limitandosi a fingere di rottamare un sistema ingessato, perfettamente funzionale alla grande oligarchia affaristica internazionale, con i suoi terminali nella piccola oligarchia nazionale.
E’ stato ferocemente boicottato, Renzi, e poi si è auto-affondato con un referendum sbilenco.
Ma intanto gli era già caduta la maschera: il suo dirompente potenziale comunicativo l’aveva sprecato scagliandolo appositamente fuori bersaglio, contro ipotetici mulini a vento (le “auto blu” grillesche, la “casta”, gli “sprechi”), sparacchiando a casaccio contro l’antropologia partitocratica, per poi affrettarsi a svendere gioielli di famiglia (Poste Italiane) mettendosi in coda: ecco, sono io il nuovo feudatario, è con me che dovete parlare per continuare il grande saccheggio.
“Sburocratizzare”, è stata la sua parola d’ordine, perfettamente adatta a evitare di sfiorare l’unica vera burocrazia nefasta, quella di Buxelles, da cui l’Italia è intrappolata.
Oggi si indignano, i dinosauri dell’Ulivo, di fronte allo spettacolo dell’ultima legge elettorale imposta con la forza, manu militari, arrivando a rimpiangere il Berlusconi del Porcellum, avversato con autentico odio per vent’anni, salvo poi spalancare le porte a Mario Monti, al pareggio di bilancio, al Fiscal Compact, alla legge Fornero sulle pensioni.
Non una parola di autocritica dalla sfinge Prodi – demolitore dell’Iri, fanatico supporter dell’euro e del Trattato di Maastricht, presidente della Commissione Europea, super-privatizzatore, advisor europeo di Goldman Sachs.
Contro Renzi si agita D’Alema, che vantò il record europeo delle privatizzazioni all’epoca in cui aveva trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank.
E sul già famerigerato Rosatellum si abbattono i fulmini dei grillini, ben decisi anche loro – esattamente come Renzi – a non sfiorare nemmeno lo zerbino di Bruxelles, astenendosi da qualsiasi proposta per contrastare la super-oligarchia Ue-Nato, i diktat di Juncker e Merkel, le sanzioni alla Russia, l’infame euro-sistema, le regole intoccabili dell’austerity.
Inservibili, anche loro: buoni solo a drenare rabbia, illudendo un elettore su tre di poter votare per il meno peggio.
Alla freschezza spontanea di una base di militanti e attivisti è stato imposto un regime di caserma, con ordini impartiti dall’alto ed eseguiti a comando da figure debolissime, come l’avatar Di Maio.
Piangono un po’ tutti, per la nuova super-schifezza elettorale, perché sanno di dover recitare – per un riflesso di decenza – almeno l’avanspettacolo del pianto.
Ma sono ben contenti di aver rinnovato l’abbonamento a vita alla palude, l’acquitrino dove ciascun nuotatore sa perfettamente che non deciderà nulla, dovendo limitarsi a ratificare scelte adottate fuori dall’Italia.
Il nuovo concorso-poltrone, progettato per un potere piccolo e senza idee (quello dei Letta, dei Gentiloni) dimostra solo che l’Italia continuerà a restare innocua e sottomessa, inoffensiva, di fronte ai grandi poteri che si trincerano dietro la Merkel e Macron.
Un’Italia inerte, alla deriva nel Mediterraneo, in balia di un equipaggio inaffidabile, mediocre, mercenario.
Non uno straccio di idea, di progetto per il paese.
Meno tasse e più servizi?
Investimenti strategici per uscire dalla cosiddetta crisi?
Servono soldi, ma per metterli a bilancio bisogna litigare coi signori dell’Europa.
Troppa fatica, troppi rischi.
Meglio restare a guardare la nave che lentamente affonda, tenendosi stretti alla poltrona riconquistata con il sotterfugio di una legge elettorale che imbarazza persino chi l’ha imposta.
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- Iscritto il: 11/10/2016, 2:47
Re: LEGGE ELETTORALE
LA REPUBBLICA DEI BROCCHI-I PADRI AFFOSSATORI
Nella settimana appena conclusa ha tenuto banco il famigerato Rosatellum, che Eduardo, il grande, non esiterebbe a definire "A schifezza della schifezza della schifezza 'e uommane",
Questa classe politica è giunta al termine e si dibatte in tutti i modi per mantere quello in cui crede. LA POLTRONA.
Se fosse presente la buonanima di Benito, non esiterebbe a gridare:
"A CHI LA POLTRONA?????......................A NOI!!!!"
Quello che non mi torna, e lo sto schiedendo da una settimana a tutti gli indigeni che incontro, perchè i tricolori amano farsi sodomizzare in questo modo.
Veramente, la domanda l'ho posta brutalmente in milanese, che suona un pò diversamente.
E qualcuno sentendosi offeso come italiano sodomizzato, mi ha fatto rilevare che sono volgare.
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Aveva ben presente, l’allora giovane rottamatore Renzi, quale fosse il cuore del problema: metter fine alla sciatteria di una farsa, recitata da partiti impresentabili.
Un acquario virtuale, dentro cui c’erano mille sigle ma mancava la bandiera fondamentale, quella dell’Italia: il calpestato popolo italiano, non più sovrano né decentemente rappresentato nelle sue istanze fondamentali.
Solo che il Matteo ne ha organizzata un’altra, di farsa – la sua – limitandosi a fingere di rottamare un sistema ingessato, perfettamente funzionale alla grande oligarchia affaristica internazionale, con i suoi terminali nella piccola oligarchia nazionale.
E’ stato ferocemente boicottato, Renzi, e poi si è auto-affondato con un referendum sbilenco.
Ma intanto gli era già caduta la maschera: il suo dirompente potenziale comunicativo l’aveva sprecato scagliandolo appositamente fuori bersaglio, contro ipotetici mulini a vento (le “auto blu” grillesche, la “casta”, gli “sprechi”), sparacchiando a casaccio contro l’antropologia partitocratica, per poi affrettarsi a svendere gioielli di famiglia (Poste Italiane) mettendosi in coda: ecco, sono io il nuovo feudatario, è con me che dovete parlare per continuare il grande saccheggio.
“Sburocratizzare”, è stata la sua parola d’ordine, perfettamente adatta a evitare di sfiorare l’unica vera burocrazia nefasta, quella di Buxelles, da cui l’Italia è intrappolata.
Oggi si indignano, i dinosauri dell’Ulivo, di fronte allo spettacolo dell’ultima legge elettorale imposta con la forza, manu militari, arrivando a rimpiangere il Berlusconi del Porcellum, avversato con autentico odio per vent’anni, salvo poi spalancare le porte a Mario Monti, al pareggio di bilancio, al Fiscal Compact, alla legge Fornero sulle pensioni.
Non una parola di autocritica dalla sfinge Prodi – demolitore dell’Iri, fanatico supporter dell’euro e del Trattato di Maastricht, presidente della Commissione Europea, super-privatizzatore, advisor europeo di Goldman Sachs.
Contro Renzi si agita D’Alema, che vantò il record europeo delle privatizzazioni all’epoca in cui aveva trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank.
E sul già famerigerato Rosatellum si abbattono i fulmini dei grillini, ben decisi anche loro – esattamente come Renzi – a non sfiorare nemmeno lo zerbino di Bruxelles, astenendosi da qualsiasi proposta per contrastare la super-oligarchia Ue-Nato, i diktat di Juncker e Merkel, le sanzioni alla Russia, l’infame euro-sistema, le regole intoccabili dell’austerity.
Inservibili, anche loro: buoni solo a drenare rabbia, illudendo un elettore su tre di poter votare per il meno peggio.
Alla freschezza spontanea di una base di militanti e attivisti è stato imposto un regime di caserma, con ordini impartiti dall’alto ed eseguiti a comando da figure debolissime, come l’avatar Di Maio.
Piangono un po’ tutti, per la nuova super-schifezza elettorale, perché sanno di dover recitare – per un riflesso di decenza – almeno l’avanspettacolo del pianto.
Ma sono ben contenti di aver rinnovato l’abbonamento a vita alla palude, l’acquitrino dove ciascun nuotatore sa perfettamente che non deciderà nulla, dovendo limitarsi a ratificare scelte adottate fuori dall’Italia.
Il nuovo concorso-poltrone, progettato per un potere piccolo e senza idee (quello dei Letta, dei Gentiloni) dimostra solo che l’Italia continuerà a restare innocua e sottomessa, inoffensiva, di fronte ai grandi poteri che si trincerano dietro la Merkel e Macron.
Un’Italia inerte, alla deriva nel Mediterraneo, in balia di un equipaggio inaffidabile, mediocre, mercenario.
Non uno straccio di idea, di progetto per il paese.
Meno tasse e più servizi?
Investimenti strategici per uscire dalla cosiddetta crisi?
Servono soldi, ma per metterli a bilancio bisogna litigare coi signori dell’Europa.
Troppa fatica, troppi rischi.
Meglio restare a guardare la nave che lentamente affonda, tenendosi stretti alla poltrona riconquistata con il sotterfugio di una legge elettorale che imbarazza persino chi l’ha imposta.
Grasse risate, come al solito, da Parigi a Berlino: sogni d’oro, Italia.
Nessuno disturberà il manovratore.
L'AGENTE DELL'OVRA NON DEVE AVER GRADITO PERCHE' SI E' AFFRETTATO AD IMPEDIRE LA CORREZIONE DI UN "GLI" DI TROPPO
Nella settimana appena conclusa ha tenuto banco il famigerato Rosatellum, che Eduardo, il grande, non esiterebbe a definire "A schifezza della schifezza della schifezza 'e uommane",
Questa classe politica è giunta al termine e si dibatte in tutti i modi per mantere quello in cui crede. LA POLTRONA.
Se fosse presente la buonanima di Benito, non esiterebbe a gridare:
"A CHI LA POLTRONA?????......................A NOI!!!!"
Quello che non mi torna, e lo sto schiedendo da una settimana a tutti gli indigeni che incontro, perchè i tricolori amano farsi sodomizzare in questo modo.
Veramente, la domanda l'ho posta brutalmente in milanese, che suona un pò diversamente.
E qualcuno sentendosi offeso come italiano sodomizzato, mi ha fatto rilevare che sono volgare.
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Se qualcuno conosce la risposta, lo scriva.
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Aveva ben presente, l’allora giovane rottamatore Renzi, quale fosse il cuore del problema: metter fine alla sciatteria di una farsa, recitata da partiti impresentabili.
Un acquario virtuale, dentro cui c’erano mille sigle ma mancava la bandiera fondamentale, quella dell’Italia: il calpestato popolo italiano, non più sovrano né decentemente rappresentato nelle sue istanze fondamentali.
Solo che il Matteo ne ha organizzata un’altra, di farsa – la sua – limitandosi a fingere di rottamare un sistema ingessato, perfettamente funzionale alla grande oligarchia affaristica internazionale, con i suoi terminali nella piccola oligarchia nazionale.
E’ stato ferocemente boicottato, Renzi, e poi si è auto-affondato con un referendum sbilenco.
Ma intanto gli era già caduta la maschera: il suo dirompente potenziale comunicativo l’aveva sprecato scagliandolo appositamente fuori bersaglio, contro ipotetici mulini a vento (le “auto blu” grillesche, la “casta”, gli “sprechi”), sparacchiando a casaccio contro l’antropologia partitocratica, per poi affrettarsi a svendere gioielli di famiglia (Poste Italiane) mettendosi in coda: ecco, sono io il nuovo feudatario, è con me che dovete parlare per continuare il grande saccheggio.
“Sburocratizzare”, è stata la sua parola d’ordine, perfettamente adatta a evitare di sfiorare l’unica vera burocrazia nefasta, quella di Buxelles, da cui l’Italia è intrappolata.
Oggi si indignano, i dinosauri dell’Ulivo, di fronte allo spettacolo dell’ultima legge elettorale imposta con la forza, manu militari, arrivando a rimpiangere il Berlusconi del Porcellum, avversato con autentico odio per vent’anni, salvo poi spalancare le porte a Mario Monti, al pareggio di bilancio, al Fiscal Compact, alla legge Fornero sulle pensioni.
Non una parola di autocritica dalla sfinge Prodi – demolitore dell’Iri, fanatico supporter dell’euro e del Trattato di Maastricht, presidente della Commissione Europea, super-privatizzatore, advisor europeo di Goldman Sachs.
Contro Renzi si agita D’Alema, che vantò il record europeo delle privatizzazioni all’epoca in cui aveva trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank.
E sul già famerigerato Rosatellum si abbattono i fulmini dei grillini, ben decisi anche loro – esattamente come Renzi – a non sfiorare nemmeno lo zerbino di Bruxelles, astenendosi da qualsiasi proposta per contrastare la super-oligarchia Ue-Nato, i diktat di Juncker e Merkel, le sanzioni alla Russia, l’infame euro-sistema, le regole intoccabili dell’austerity.
Inservibili, anche loro: buoni solo a drenare rabbia, illudendo un elettore su tre di poter votare per il meno peggio.
Alla freschezza spontanea di una base di militanti e attivisti è stato imposto un regime di caserma, con ordini impartiti dall’alto ed eseguiti a comando da figure debolissime, come l’avatar Di Maio.
Piangono un po’ tutti, per la nuova super-schifezza elettorale, perché sanno di dover recitare – per un riflesso di decenza – almeno l’avanspettacolo del pianto.
Ma sono ben contenti di aver rinnovato l’abbonamento a vita alla palude, l’acquitrino dove ciascun nuotatore sa perfettamente che non deciderà nulla, dovendo limitarsi a ratificare scelte adottate fuori dall’Italia.
Il nuovo concorso-poltrone, progettato per un potere piccolo e senza idee (quello dei Letta, dei Gentiloni) dimostra solo che l’Italia continuerà a restare innocua e sottomessa, inoffensiva, di fronte ai grandi poteri che si trincerano dietro la Merkel e Macron.
Un’Italia inerte, alla deriva nel Mediterraneo, in balia di un equipaggio inaffidabile, mediocre, mercenario.
Non uno straccio di idea, di progetto per il paese.
Meno tasse e più servizi?
Investimenti strategici per uscire dalla cosiddetta crisi?
Servono soldi, ma per metterli a bilancio bisogna litigare coi signori dell’Europa.
Troppa fatica, troppi rischi.
Meglio restare a guardare la nave che lentamente affonda, tenendosi stretti alla poltrona riconquistata con il sotterfugio di una legge elettorale che imbarazza persino chi l’ha imposta.
Grasse risate, come al solito, da Parigi a Berlino: sogni d’oro, Italia.
Nessuno disturberà il manovratore.
L'AGENTE DELL'OVRA NON DEVE AVER GRADITO PERCHE' SI E' AFFRETTATO AD IMPEDIRE LA CORREZIONE DI UN "GLI" DI TROPPO
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Re: LEGGE ELETTORALE
PER
PANCHO
MessaggioInviato: 12/10/2017, 17:21 -
PUO' BASTARE O DEVO CONTINUARE??????
PANCHO
MessaggioInviato: 12/10/2017, 17:21 -
PUO' BASTARE O DEVO CONTINUARE??????
UncleTom ha scritto:
Legge dei nominati, la resistenza delle minoranze
Passa il salva-Verdini: può candidarsi all’estero
M5s, Mdp e Si presentano 150 odg (tv). Obiettivo rinviare il voto finale sulla legge elettorale (ora per ora)
5Stelle di nuovo in piazza con Beppe Grillo (diretta tv) – ‘Vogliamo sceglierli noi’: quasi 110mila firme
Politica
L’assemblea di Montecitorio ha approvato il terzo articolo del Rosatellum bis con 309 sì. Ma M5s, Mdp e Sinistra Italiana si preparano alla battaglia parlamentare: presentati 150 odg al giorno. La votazione finale (segreta) potrebbe slittare. Intanto nuova manifestazione dei Cinquestelle davanti a Montecitorio con il leader. D’Alema: “La riforma è una schifezza”
di F. Q.
-
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- Iscritto il: 16/03/2018, 23:17
Re: LEGGE ELETTORALE
LA LEGGE ELETTORALE
La diminuzione dei parlamentari dovrebbe essere in linea con i parlamenti europei.
se qualche forumista vuole fare una ricerca su internet una proporzione tra eletti e popolazione.
L' italia aveva un numero eccessivo di parlamentari dovuto al periodo storico , la fine della dittatura del fascismo.
vi è un secondo motivo per avere un numero molto elevato di parlamentari, IL PRIMATO DELLE IDEOLOGIE.
il numero elevato era dovuto alla RAPPRESENTANZA DELLE IDEOLOGIE tutte anche minoritarie ed estreme.
A mio avviso è giusto la norma che diminuisce i parlamentari, l' errore SPAVENTOSO del movimento 5 stelle è dare progettualità politica
a questa legge.
dove sta il progetto politico ?
se è la diminuzione dei costi della rappresentanza politica siamo vicini all' estinzione politica.
si tratta di una norma legislativa di normale MANUTENZIONE DEL SISTEMA POLITICO.
la discussione andrebbe sviluppata tra modelli di leggi elettorali in sintesi :
a) sistema proporzionale puro.
b) sistema misto proporzionale-maggioritario ( matterullum ) con 66,66 % proporzionale.
c) sistema maggioritario presidenziale.
la disamina TECNICA necessità di dettagliare i sottosistemi, ma non è questo il luogo per una analisi tecnica.
come procedere con la discussione che deve essere in questo forum politica.
io consiglierei il manuale di Diritto Pubblico Pitruzzella Bin, altrimenti si vive di slogan come la destra .
In questo forum per primi si è sviluppata l' analisi di un MATTARELLUM CAPOVOLTO.
perchè?
il sistema proporzionale è il sistema più RAPPRESENTATIVO , la sinistra che oggi propone il proporzionale è frutto dalle crisi politica
sistemica , del sistema politico italiano.
il sistema proporzionale è il CORPO, ma le vene e il sangue sono il SISTEMA DEI PARTITI disegnato nella costituzione italiana e mai attuato.
Inoltre il proporzionale è un sistema dialettico ideologico.
Quale sarebbe l' ideologia di Forza Italia, o del PD ?
e l' ideologia del movimento 5 stelle soprattutto dopo la morte di Casaleggio Gianroberto.
per la sinistra quali sarebbero i partiti in italia ?
la lega unico partito presente in Italia è in una fase involutiva con il liderismo infantile di salvini.
Forza Italia sarebbe un partito ?
Il PD è un partito con il convegno su un grande sindacalista Di Vittorio e l' affermazione di Zingaretti sul prossimo presidente della repubblica tale Draghi ?
La destra propone un sistema presidenziale.
Anche questa proposta è il frutto della CRISI DELLA POLITICA .
Manca evidentemente una CLASSE POLITICA.
il presidenzialismo si puo fare quando il PROGRAMMA POLITICO è CONDIVISO al 60 o 70 % tra 2 grandi schieramenti , uno CONSERVATORE e l' altro PROGRESSISTA.
Quando le grandi ideologie intese hegelianamente o marxistiane quindi idealiste o materialiste NON sono presenti, la politica è un SISTEMA UNICO che può essere
visto un po CONSERVATORE o un po PROGRESSISTA.
a seconda del macroschieramento che vince le elezioni.
veniamo al sistema misto che è quello italiano.
la parte PROPORZIONALE deve dare una RAPPRESENTANZA una testa un voto.
la parte proporzionale dovrebbe dare un PERCORSO di ATTUAZIONE MATERIALE della costituzione italiana, che è una costituzione MATERIALE e IDEOLOGICA ( sia idealistica che materialista).
Il compromesso tra ideologia socialista, comunista, repubblica azionista, e cattolica sociale.
Questo processo di attualizzazione della costituzione italiana è in crisi non per colpa della legge elettorale ma :
1) mancanza di una classe politica.
2) la morte o la scomparsa degli economisti fondatori della carta costituzionale ( Saraceno, Graziani, Caffe,Sylos Labini ).
3) il tradimento della carta costituzionale da parte di una parte della Democrazia Cristiana , vedi Andreatta .
Andreatta era inesistente politicamente nella Democrazia Cristiana ma storicamente ha vinto lui. Chi c era dietro ad Andreatta ?
4) la firma del trattato di Maastricht da parte di Andreotti presidente del consiglio e Carli ministro del tesoro, firma sotto il profilo giuridico formale VALIDA, ma ILLEGITTIMA sotto il profilo politico di una TEORIA DELLO STATO.
Insomma la parte proporzionale della legge elettorale NON funziona , ma non è colpa del contenitore è colpa del fatto che abbiamo un sistema politico e una classe politica senza sangue, oggettivamente inesistente.
la domanda a cosa serve la COMPONENTE MAGGIORITARIA della legge elettorale italiana ?
un sistema politico debole distrugge le qualità dei grandi uomini politici,vincono senza grandi partiti di massa con sistemi elettorali interni, vincono i yesman o lecca..., le persone autonome indipendenti possono trovare spazio solo sui collegi maggioritari e uninominali, facciamo qualche esempio, De Magistris, Vendola, non sarebbero mai diventati sindaco di Napoli e presidente di regione senza un sistema
quasi presidenziale maggioritario.
IL MAGGIORITARIO E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE AL SISTEMA STRUTTURATO DEI PARTITI.
I collegi devono essere grandi altrimenti vengono letteralmente comprati dai ricchi locali.
E IMPENSABILI CHE FALSI PARTITI DECIDANO LE LISTE NEL PROPORZIONALE.
In Italia avere un 33% di maggioritario significa dare EQUILIBRIO ad un sistema presente in Italia, che è frammentario , complesso e non sviluppato è quindi serve una legge che sappia leggere la realtà concreta.
Questa legge è l' attuale legge mattarellum capovolto.
La diminuzione dei parlamentari dovrebbe essere in linea con i parlamenti europei.
se qualche forumista vuole fare una ricerca su internet una proporzione tra eletti e popolazione.
L' italia aveva un numero eccessivo di parlamentari dovuto al periodo storico , la fine della dittatura del fascismo.
vi è un secondo motivo per avere un numero molto elevato di parlamentari, IL PRIMATO DELLE IDEOLOGIE.
il numero elevato era dovuto alla RAPPRESENTANZA DELLE IDEOLOGIE tutte anche minoritarie ed estreme.
A mio avviso è giusto la norma che diminuisce i parlamentari, l' errore SPAVENTOSO del movimento 5 stelle è dare progettualità politica
a questa legge.
dove sta il progetto politico ?
se è la diminuzione dei costi della rappresentanza politica siamo vicini all' estinzione politica.
si tratta di una norma legislativa di normale MANUTENZIONE DEL SISTEMA POLITICO.
la discussione andrebbe sviluppata tra modelli di leggi elettorali in sintesi :
a) sistema proporzionale puro.
b) sistema misto proporzionale-maggioritario ( matterullum ) con 66,66 % proporzionale.
c) sistema maggioritario presidenziale.
la disamina TECNICA necessità di dettagliare i sottosistemi, ma non è questo il luogo per una analisi tecnica.
come procedere con la discussione che deve essere in questo forum politica.
io consiglierei il manuale di Diritto Pubblico Pitruzzella Bin, altrimenti si vive di slogan come la destra .
In questo forum per primi si è sviluppata l' analisi di un MATTARELLUM CAPOVOLTO.
perchè?
il sistema proporzionale è il sistema più RAPPRESENTATIVO , la sinistra che oggi propone il proporzionale è frutto dalle crisi politica
sistemica , del sistema politico italiano.
il sistema proporzionale è il CORPO, ma le vene e il sangue sono il SISTEMA DEI PARTITI disegnato nella costituzione italiana e mai attuato.
Inoltre il proporzionale è un sistema dialettico ideologico.
Quale sarebbe l' ideologia di Forza Italia, o del PD ?
e l' ideologia del movimento 5 stelle soprattutto dopo la morte di Casaleggio Gianroberto.
per la sinistra quali sarebbero i partiti in italia ?
la lega unico partito presente in Italia è in una fase involutiva con il liderismo infantile di salvini.
Forza Italia sarebbe un partito ?
Il PD è un partito con il convegno su un grande sindacalista Di Vittorio e l' affermazione di Zingaretti sul prossimo presidente della repubblica tale Draghi ?
La destra propone un sistema presidenziale.
Anche questa proposta è il frutto della CRISI DELLA POLITICA .
Manca evidentemente una CLASSE POLITICA.
il presidenzialismo si puo fare quando il PROGRAMMA POLITICO è CONDIVISO al 60 o 70 % tra 2 grandi schieramenti , uno CONSERVATORE e l' altro PROGRESSISTA.
Quando le grandi ideologie intese hegelianamente o marxistiane quindi idealiste o materialiste NON sono presenti, la politica è un SISTEMA UNICO che può essere
visto un po CONSERVATORE o un po PROGRESSISTA.
a seconda del macroschieramento che vince le elezioni.
veniamo al sistema misto che è quello italiano.
la parte PROPORZIONALE deve dare una RAPPRESENTANZA una testa un voto.
la parte proporzionale dovrebbe dare un PERCORSO di ATTUAZIONE MATERIALE della costituzione italiana, che è una costituzione MATERIALE e IDEOLOGICA ( sia idealistica che materialista).
Il compromesso tra ideologia socialista, comunista, repubblica azionista, e cattolica sociale.
Questo processo di attualizzazione della costituzione italiana è in crisi non per colpa della legge elettorale ma :
1) mancanza di una classe politica.
2) la morte o la scomparsa degli economisti fondatori della carta costituzionale ( Saraceno, Graziani, Caffe,Sylos Labini ).
3) il tradimento della carta costituzionale da parte di una parte della Democrazia Cristiana , vedi Andreatta .
Andreatta era inesistente politicamente nella Democrazia Cristiana ma storicamente ha vinto lui. Chi c era dietro ad Andreatta ?
4) la firma del trattato di Maastricht da parte di Andreotti presidente del consiglio e Carli ministro del tesoro, firma sotto il profilo giuridico formale VALIDA, ma ILLEGITTIMA sotto il profilo politico di una TEORIA DELLO STATO.
Insomma la parte proporzionale della legge elettorale NON funziona , ma non è colpa del contenitore è colpa del fatto che abbiamo un sistema politico e una classe politica senza sangue, oggettivamente inesistente.
la domanda a cosa serve la COMPONENTE MAGGIORITARIA della legge elettorale italiana ?
un sistema politico debole distrugge le qualità dei grandi uomini politici,vincono senza grandi partiti di massa con sistemi elettorali interni, vincono i yesman o lecca..., le persone autonome indipendenti possono trovare spazio solo sui collegi maggioritari e uninominali, facciamo qualche esempio, De Magistris, Vendola, non sarebbero mai diventati sindaco di Napoli e presidente di regione senza un sistema
quasi presidenziale maggioritario.
IL MAGGIORITARIO E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE AL SISTEMA STRUTTURATO DEI PARTITI.
I collegi devono essere grandi altrimenti vengono letteralmente comprati dai ricchi locali.
E IMPENSABILI CHE FALSI PARTITI DECIDANO LE LISTE NEL PROPORZIONALE.
In Italia avere un 33% di maggioritario significa dare EQUILIBRIO ad un sistema presente in Italia, che è frammentario , complesso e non sviluppato è quindi serve una legge che sappia leggere la realtà concreta.
Questa legge è l' attuale legge mattarellum capovolto.
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