Diario della caduta di un regime.

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UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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UncleTom ha scritto:LA TAFAZZI STRUMPTRUPPEN PRESENT:






Quei sospetti su Frattini e Tremonti che tramarono contro il governo Berlusconi

Dagli archivi dell'ambasciata Usa emerge che nel 2011 due membri dell'esecutivo misero in allarme Washington
Fabrizio De Feo - Ven, 13/10/2017 - 15:23
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Si aggiungono nuove tessere nel complesso mosaico che nel 2011 determinò la fine del governo Berlusconi, eletto democraticamente dagli italiani.

Una spallata che venne orchestrata a livello internazionale anche attraverso la costruzione di un castello di timori e preoccupazioni.

Un clima da ultima spiaggia al quale - in base alle nuove rivelazioni pubblicate da La Stampa - contribuirono forse anche due ministri dell'allora governo Berlusconi.

Dopo il «complotto» europeo» per far cadere il premier italiano di cui parlò l'ex segretario al Tesoro Usa Tim Geithner, dopo l'intervista in cui l'ex premier spagnolo Josè Luis Zapatero raccontò che al G20 di Cannes «l'obiettivo era l'Italia», arrivano ora le rivelazioni contenute nei «rapporti» che l'allora ambasciatore statunitense in Italia, David Thorne, inviava a Washington.

Il primo cable scrive La Stampa è classificato «sensitive» e parte il 31 agosto 2011.

Il governo ha appena varato la manovra da 60 miliardi, ma una fonte anonima dell'esecutivo - nei report si parla di un «official» - avverte Thorne che «la seconda misura di austerity potrebbe rallentare la crescita economica italiana ancora di più.

L'interlocutore ci ha detto che il governo ha messo insieme la nuova manovra in risposta a condizioni del mercato fuori dal controllo dell'Italia».

La fonte italiana manifesta dubbi sui provvedimenti appena presi dal suo stesso esecutivo, confidando che «i numeri sulla crescita sono eccessivamente ottimistici».

Una seconda fonte governativa che parla con Thorne lo allarma ancora di più: «Ci ha detto che, senza una soluzione politica europea alla continua crisi dell'eurozona, l'Italia potrebbe avere bisogno di un'assistenza da Bruxelles nel giro di due o tre mesi», con un bail-out sul modello di quello della Grecia.

Il ministro (o funzionario) italiano ritiene che le misure di austerity siano troppo blande e confidino troppo sulle entrate fiscali.

Il 7 novembre Thorne avverte Washington che il governo si trova vicino al collasso, poi invia un rapporto classificato «confidential» dal titolo «Il sole tramonta sull'era Berlusconi».

Inizia a circolare il nome «dell'economista Mario Monti» indicato come opzione valutata dal presidente Napolitano (nel libro di Alan Friedman si racconta come «segnali» gli fossero arrivati dal Colle già a giugno).

Il 12 novembre 2011 Berlusconi si dimette, arriva il professore della Bocconi. Impossibile naturalmente individuare i nomi dei ministri o membri del governo Berlusconi protagonisti dei dialoghi con l'ambasciatore Usa.

Tra i forzisti di allora si azzardano i nomi di Giulio Tremonti, in quel periodo in aperto conflitto con diversi ministri perché poco incline a coltivare la «collegialità» nelle sue scelte e in rapporti non facili con lo stesso Berlusconi (che pure non ha mai nascosto la grande stima nei suoi confronti).

E quello di Franco Frattini (recentemente rilanciato proprio da Berlusconi per un ruolo in un futuro governo di centrodestra) per i buoni rapporti da lui intrattenuti con Giorgio Napolitano.

Nessuno, però, è in grado di produrre prove.


CONTINUA


CONTINUA


La versione de La Stampa:


Due ministri di Berlusconi confidarono agli Usa: “Il governo non ce la farà”
Le rivelazioni nei rapporti dell’ambasciatore Thorne: manovra debole, finiremo come la Grecia

REUTERS


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PUBBLICATO IL 12/10/2017
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Alla fine dell’estate del 2011, almeno due importanti membri del governo Berlusconi temono che l’Italia abbia bisogno di un salvataggio imposto e gestito dall’Europa, per evitare il collasso economico.

In sostanza un «bail-out» sul modello di quelli varati per commissariare la Grecia, ma inevitabilmente più pesante.

Ne parlano allarmati con l’ambasciatore statunitense David Thorne, che riporta le loro preoccupazioni a Washington attraverso i suoi rapporti.

L’emergenza scatta proprio nei giorni in cui alcuni alti funzionari europei, secondo la testimonianza del segretario al Tesoro Geithner, propongono a Obama di evitare il disastro facendo cadere Berlusconi.


La prima fonte
Il primo cable, che La Stampa ha ottenuto nel rispetto delle leggi americane, è classificato «sensitive» e parte il 31 agosto.

Il governo ha appena varato la nuova manovra da 60 miliardi di euro, ma una fonte anonima dell’esecutivo avverte Thorne che «la seconda misura di austerity potrebbe rallentare la crescita economica italiana ancora di più.

L’interlocutore ci ha detto che il governo ha messo insieme la nuova manovra in risposta a condizioni del mercato fuori dal controllo dell’Italia».

La situazione è davvero drammatica, perché la fonte dell’ambasciatore gli confida che «i numeri sulla crescita usati come base per i pacchetti di austerità varati a luglio e agosto sono superati ed eccessivamente ottimistici.

Lui teme che gli investitori smettano di comprare i bond italiani di lungo termine, perché gli acquisti del debito di Roma fatti dalla Banca centrale europea sui mercati secondari hanno generato una rendita artificialmente bassa».


“Italia sotto tutela”
L’Italia, secondo la fonte governativa di Thorne, è di fatto già sotto tutela: «La manovra di luglio avrebbe condotto al pareggio di bilancio entro il 2014.

Purtroppo - dice l’interlocutore - il peggioramento nella crisi del debito europeo ha portato a spread allarmanti fra i titoli tedeschi a 10 anni e quelli italiani.

Ciò ha generato le richieste di Parigi e Berlino affinché Roma approvasse misure addizionali di austerity per pareggiare il bilancio entro il 2013, in cambio degli acquisti del debito italiano da parte della Bce per stabilizzare le rese.

La fonte ha sottolineato che la condizione del mercato che ha portato al secondo pacchetto di austerità era completamente fuori dal controllo di Roma, e non è stata il risultato di problemi economici interni».

L’alto esponente del governo Berlusconi, però, non è convinto dei provvedimenti appena presi dal suo stesso esecutivo: «Ha detto che il secondo pacchetto è debole.

Conta troppo sulle entrate fiscali, e rallenterà ancora di più la crescita.

Ciò creerà pressione per ulteriori misure di austerity, che innescheranno una spirale macroeconomica verso il basso.

Le proiezioni del Pil che verranno pubblicate il 20 settembre ridimensioneranno quelle di agosto.

Entro ottobre salirà la pressione per addizionali misure, ma ciò sarebbe politicamente ed economicamente inaccettabile per l’Italia».

Il colloquio si conclude con una previsione ancora più drammatica: «Gli acquisti del debito italiano da parte della Bce hanno forse evitato una crisi sui mercati, ma potrebbero costituire il bacio della morte per la capacità di lungo termine del governo di vendere titoli».

La seconda fonte
Una settimana dopo Thorne incontra un altro esponente del governo, e il tono della conversazione diventa quasi tragico: «Ci ha detto che, senza una soluzione politica europea alla continua crisi dell’eurozona, l’Italia potrebbe avere bisogno di un’assistenza (non specificata) da Bruxelles nel giro di due o tre mesi, che si estenderebbe oltre gli acquisti del debito sovrano da parte della Bce».

In altre parole, un «bail-out» alla greca.

«Un importante banchiere ci ha detto separatamente di essere molto preoccupato riguardo la capacità dell’Italia e dell’Europa di trovare una via d’uscita.

Ha dichiarato che la cancelliera tedesca Merkel è stata irresponsabile a definire fragile l’Italia e paragonarla alla Grecia».

Il banchiere suggerisce a Thorne che «l’unica soluzione alla crisi dell’eurozona sarebbe una significativa e credibile dichiarazione politica da parte dei leader europei, che né l’euro, né alcuno dei Paesi dell’eurozona, verranno lasciati fallire.

Questa dichiarazione, se seguita da azioni concrete, causerebbe un immediato e permanente balzo dei mercati».

Il banchiere sentito dall’ambasciatore americano evidentemente sa di cosa parla, perché prefigura il «whatever it takes» che Mario Draghi, subentrato alla guida della Bce proprio in quelle settimane, pronuncerà il 26 luglio dell’anno successivo.

Il piano dei leader europei
I membri del governo Berlusconi che hanno questo livello di confidenza con Via Veneto si contano sulle dita di una mano, e il momento è così drammatico che il presidente Obama legge personalmente le mail di Thorne, temendo che il collasso di Roma faccia saltare l’euro e riporti la recessione in tutto il mondo.

Proprio in questi giorni, secondo quanto ha scritto Geithner nella suo saggio Stress Test alcuni leader europei propongono alla Casa Bianca un piano per far cadere Berlusconi, negando all’Italia i prestiti del Fondo Monetario Internazionale fino a quando lui non andrà via.

Obama però rifiuta il complotto.

Il programma del Fmi
Il 26 ottobre il premier invia una lettera ai colleghi europei, promettendo le riforme necessarie a evitare il collasso.

Non convince nessuno, però.

E quando il G20 si riunisce a Cannes, il 3 e 4 novembre, Berlusconi diventa l’imputato di un processo all’Italia per la minaccia di recessione globale che sta creando.

In questa sede l’Fmi vara il programma di «enhanced surveillance», mettendo Roma sotto tutela.

Il tramonto del governo
Il 7 novembre Thorne avverte Washington che «il governo Berlusconi si trova davanti alle reale possibilità del collasso.

La coalizione ha dato segni di rottura quando diversi parlamentari hanno abbandonato il Polo delle Libertà per unirsi all’Ucd di Casini.

Tra i disertori c’era l’ex ministro dell’Interno Pisanu».

L’ambasciatore poi rivela un particolare chiave: «Berlusconi ha dovuto fronteggiare la situazione venerdì notte, al ritorno dal G20 di Cannes.

I suoi consiglieri più stretti, Gianni Letta, Angelino Alfano, Paolo Bonaiuti e Dennis Verdini, gli hanno detto che potrebbe non avere più la maggioranza, sollecitandolo a considerare un exit plan.

Il premier ha giurato di continuare a combattere. Durante il fine settimana ha lanciato un blitz telefonico sui ribelli.

Il risultato non è stato positivo, anche se la frenesia continua.

Il leader della Lega Maroni ha detto che dovrebbe farsi da parte ora, invece di essere sconfitto in Parlamento.

Se non ha più la maggioranza potrebbe apparire chiaro l’8 novembre, quando l’Aula voterà sul rendiconto».

Le dimissioni
Due giorni dopo, infatti, Thorne invia a Washington un rapporto classificato «confidential», con il titolo «Il sole tramonta sull’era Berlusconi».

Nella conta alla Camera il governo ha ottenuto solo 308 voti favorevoli, cioè meno della maggioranza assoluta di 316, e 321 astensioni.

Via Veneto tira un sospiro di sollievo: «Le opzioni del presidente Napolitano - spiega l’ambasciatore - includono le elezioni anticipate, o un governo tecnico di ampia base guidato da qualcuno tipo l’economista Mario Monti», che gli americani non hanno mai fatto mistero di stimare.

http://www.lastampa.it/2017/10/12/itali ... agina.html


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UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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INTERMEZZO PER CAPIRE COSA NE PENSANO GLI AFFICIONADOS DEGLI STRUMPTRUPPEN, E NON SOLO

La vox populi dei commenti all’articolo di Fabrizio De Feo “Quei sospetti su Frattini e Tremonti che tramarono contro il governo Berlusconi”:




evuggio
Ven, 13/10/2017 - 14:28
C'è un bel proverbio che recita: dagli amici mi protegga Iddio che dai nemici mi proteggo io. Berlusconi ne dovrebbe, e avrebbe dovuto, farne tesoro. Per quanto riguarda il premier a cui con grande lungimiranza è stata affidata "la sedia", quello si che ha salvato l'Italia.



aredo
Ven, 13/10/2017 - 15:31
Ha messo in allarme Washington dove nel 2011 regnava il terrorista islamico Barack Hussein Obama della sinistra=mafia Democratici Clinton/Kennedy? Magari questi due traditori oltre agli altri lavoravano per la CIA agli ordini di Obama contro Berlusconi! Eh



giovinap
Ven, 13/10/2017 - 15:44
chi è che non sapeva che questi due "lanzichenecchi" erano nemici di berlusconi ?



MOSTARDELLIS
Ven, 13/10/2017 - 15:47
Certo, se fosse vero, saremmo proprio alla frutta.



Cheyenne
Ven, 13/10/2017 - 15:48
mi meraviglio grandemente sono due personaggi che stimavo



dakia
Ven, 13/10/2017 - 15:52
Per quanto rivolto il premier è un tuo parente il lungimirante? perché gente così in giro io non ne vedo.




DARDEGGIO
Ven, 13/10/2017 - 15:52
Quelli che hanno compiuto queste azioni sono degli infami che hanno dissacrato l'italia. Il fatto stesso che non si dichiarino la dice lunga. Hanno agito nell'ombra e tuttora si acquattano vili nell'ombra. Non si palesano come i malfattori, i manigoldi, i traditori infingardi che colpiscono alle spalle. I auguro che i due raffigurati non siano arrivati a tanto.



DARDEGGIO
Ven, 13/10/2017 - 15:53
Quelli che hanno compiuto queste azioni sono degli infami che hanno dissacrato l'italia. Il fatto stesso che non si dichiarino la dice lunga. Hanno agito nell'ombra e tuttora si acquattano vili nell'ombra. Non si palesano come i malfattori, i manigoldi, i traditori infingardi che colpiscono alle spalle. Mi auguro che i due raffigurati non siano arrivati a tanto.



Ernestinho
Ven, 13/10/2017 - 15:53
E basta con queste sciocchezze!



aorlansky60
Ven, 13/10/2017 - 15:57
"Ci sono due modi per conquistare e sottomettere un Paese avversario : il primo è mediante LA SPADA; il secondo è CONTROLLANDO IL SUO DEBITO." (cit. J.Adams pres.USA) - Da molti anni fino a GIU2011 lo spread ITA rispetto al bund tedesco era a livelli di assoluta normalità (136pb); nel mese di Luglio2011 stranamente ci fu QUALCOSA che lo fece impennare come un razzo SaturnoV; quella manovra architettata dietro le quinte (dalla Germania con gli USA a dirigere) fu la responsabile della caduta del governo Berlusconi, l'ultimo votato dagli italiani. L'UE -con l'appoggio di napolitano- fece insediare in Italia il braccio armato della Troika, ovvero m.monti che fece ciò che sappiamo. La sua opera è stata continuata da padoan, altro personaggio gradito sia a UE che a BRI e FMI. La STRETTA potrebbe NON essere finita : ce ne accorgeremo con l'esito delle prossime politiche 2018, se dovesse uscire dalle urne un governo NON gradito alle istituzioni citate prima.



aorlansky60
Ven, 13/10/2017 - 16:01
-continua dal commento precedente- : questo è il PREZZO da pagare per la perdita di SOVRANITÀ ITALIANA, quando qualcuno decise per 60 milioni di italiani che aderire al progetto UE (e €uro) era negli interessi stessi degli Italiani; il corso della Storia ha rivelato per CHI era il vero interesse di fare entrare il ns paese in quel progetto : "Ci sono due modi per conquistare e sottomettere un Paese avversario : il primo è mediante LA SPADA; il secondo è CONTROLLANDO IL SUO DEBITO." (cit. J.Adams pres.USA)



stufo
Ven, 13/10/2017 - 16:02
Mai piaciuti, né l'uno, né l'altro. Uno socialista, l' altro, mi pare, ebreo.



aorlansky60
Ven, 13/10/2017 - 16:03
-continua da commento precedente- : questo è il PREZZO da pagare per la perdita di SOVRANITÀ, quando qualcuno decise per 60 milioni di italiani che aderire al progetto UE (e €uro) era negli interessi stessi degli Italiani; il corso della Storia ha rivelato per CHI era il vero interesse di fare entrare il ns paese in quel progetto : "Ci sono due modi per conquistare e sottomettere un Paese avversario : il primo è mediante LA SPADA; il secondo è CONTROLLANDO IL SUO DEBITO."



aorlansky60
Ven, 13/10/2017 - 16:06
-continua dal commento precedente- : questo è il PREZZO da pagare per la perdita di SOVRANITÀ, quando qualcuno decise per 60 milioni di italiani che aderire al progetto UE (e €uro) era negli interessi stessi degli Italiani; il corso della Storia ha rivelato per CHI era il vero interesse di fare entrare il ns paese in quel progetto : "Ci sono due modi per conquistare e sottomettere un Paese avversario : il primo è mediante LA SPADA; il secondo è CONTROLLANDO IL SUO DEBITO." - Fratini e Tremonti non c'entrano nulla; il complotto fu architettato in altri luoghi e in altre stanze, napolitano fu interpellato a dare il suo avvallo quale ricoprente carica dell'istituzione italiana più autorevole.



Libertà75
Ven, 13/10/2017 - 16:09
Va bene tutto, ma pure l'impossibile NO. L'unico motivo per cui Berlusconi era inviso al resto del mondo era la presenza di Tremonti. Soltanto gli scarsamente intelligenti possono credere che Berlusconi stesse antipatico per il suo amore verso la gnocca. In realtà, Tremonti non voleva applicare l'agenda di Bruxelles (agenda applicata poi da Monti, e ben vista anche da Brunetta). Quindi figuratevi se Tremonti ha ordito alle spalle di Silvio. Non c'è nessun senso logico.



accanove
Ven, 13/10/2017 - 16:23
trame o no lo spionaggio americano ha sempre tratto informazioni dall'interno dei governi




DARDEGGIO
Ven, 13/10/2017 - 16:27
Io però mi chiedo cosa facessero i servizi segreti e le forze armate, entrambi super magnificati perchè tutori del sacro suolo. Mi sa che gli uni hanno un'impostazione da goderecci e si fanno la bella vita in lussi e bagordi e gli altri, porelli, sono manichini ben tiratoi a lustro (con quel che costano)ma senza capacità, dignità e orgoglio.



moichiodi
Ven, 13/10/2017 - 16:37
Ancora! Berlusconi si dimise! Nessuno parlò allora.



Giorgio Rubiu
Ven, 13/10/2017 - 16:38
Bruto e Cassio! Come Fini, Casini, Alfano, tutti ambiziosi che credevano di poter scalzare Berlusconi e prenderne il posto; ma Berlusconi è ancora presente (anche se non potrà candidarsi) mentre loro sono spariti nel nulla al quale appartengono.



Popi46
Ven, 13/10/2017 - 16:40
Che il Cav sia stato colpito anche da "fuoco amico", si trattasse di Tizio,Caio o Sempronio, è ormai noto a tutti. Il bello è che costoro sono rimasti sotto le macerie, Berlusconi è ancora in piedi.... Questione di classe, chi non ce l'ha non se la può dare, può solo rosicare



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lilly
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da lilly »

servizio civile obbligatorio di un mese l'anno lo sctato che decide sulla tua libertà.Ma lo sctato che fà?capito la scienza
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da UncleTom »

Berlusconi, se non vinco mi ritiro
1/28


Ansa
ANSA 2 ore fa

La notizia non può essere disgiunta dalla foto.

VEDI:

https://www.msn.com/it-it/notizie/itali ... spartandhp

CONTINUA
lilly
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da lilly »

non è berlusconi che si ritira sono i giovani che si stanno ritirando e se ne stanno andando perche hanno capito che in un paese del genere ci sono ben poco speranze
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da UncleTom »

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Elezioni irrilevanti: dopo, avremo il solito Governo dei Proci

Scritto il 16/10/17 • nella Categoria: idee
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Prepariamoci: non cambierà niente, in Italia, dopo le elezioni.

L’ultima volta s’è votato nell’ormai remoto 2013. Un match concluso con la “non vittoria” di Bersani, la flessione del Cavaliere (bombardato dalla filiera mediatica Nato-Ue) e la squillante ma pletorica affermazione dei 5 Stelle.

Risultato: governicchi di compromesso (da Letta a Gentiloni) intervallati dalla meteora Renzi, il finto rivoluzionario rottamatore, ben attento a non disturbare il vero manovratore finanziario, atlantico, europeo.

Ora siamo alla parità perfetta di tre blocchi elettorali, ma sempre in assenza in proposta politica: nessuno si candida a sbloccare la situazione di crisi, innanzitutto economica e democratica.

«Dato che abbiamo tre poli politici – Pd, M5S, Centrodestra – ciascuno vicino al 30%, consegue che, probabilmente, col sistema elettorale attuale (e non vi è impegno di mutarlo), frutto del lavoro della Corte Costituzionale su leggi elettorali incostituzionali, dopo le imminenti elezioni politiche semplicemente non ci potrà essere una maggioranza uscita dalle urne, un governo che sia espressione democratica», scrive l’avvocato e saggista Marco Della Luna, che teme l’avvento del “governo dei Proci”, i saccheggiatori di Itaca.

«Un governo dovrà però esser formato in ogni caso, perché lo esigono i “mercati”(=lobby bancaria) come condizione per continuare a comperare i buoni del Tesoro», scrive Della Luna sul suo blog.

Quindi, aggiunge, questo nuovo governo post-elettorale «lo si formerà grazie all’intervento dei soliti “responsabili” – forse mediante un’alleanza tra Berlusconi e Pd (=lobby bancaria), col sostegno di Mattarella, dell’“Europa” (=lobby bancaria), dell’Eurogruppo (=lobby bancaria), del Fmi (=lobby bancaria)».

Morale: «E’ il trionfo dei Proci, che saccheggiano Itaca e il palazzo di Odisseo approfittando della sua assenza e tramando affinché non tornasse più sul trono».

Tradotto: sarebbe «la cuccagna della partitocrazia italiana, di questi partiti consistenti in coalizioni di comitati di affari per il saccheggio delle risorse pubbliche».

Mano libera, ai “Proci”, grazie a «due leggi elettorali incostituzionali di fila», nonché «un Parlamento eletto incostituzionalmente».

Non importa, è del tutto indifferente, sostiene Della Luna: per l’Italia non cambierà niente.[/size][/i][/b]

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OVRA IN AZIONE


Fattori che «garantiscono che il popolo non possa scegliere chi governa».






E così, «la partitocrazia si ritrova in una situazione che neutralizza gli elettori e lascia pertanto le segreterie partitocratiche (=coordinamenti dei comitati di affari) padrone di negoziare tra loro stesse le più opportune e redditizie lottizzazioni».


Tutto questo, aggiunge Della Luna, avverrà «sopra la testa della gente, creando governi servili agli interessi non-italiani dominanti in Europa e in generale in Occidente».

Interessi, dice, a cui la palude italiana «continuerà ad appoggiarsi», per ottenere «sostegno e legittimazione», aspetti necessari a «portare avanti le sue pratiche ladresche e di svendita degli interessi nazionali».

Se Della Luna non usa toni diplomatici, è difficile non convenire sulla serietà dei rischi che paventa: la Germania è alle prese con i primi incubi (il malessere incarnato da Afd per un’economia asimmetrica, votata all’export e basata sulla compressione di salari e consumi) ma per ora continua a dormire tra due guanciali, la Cdu e l’Spd, così come la Francia che – dopo il sedativo Hollande, strattonato dal super-potere oligarchico – ha scelto direttamente l’originale: Macron è un prodotto fabbricato in vitro e orgogliosamente rivendicato come tale dal suo padrino Jacques Attali, eminente supermassone reazionario, tra i massimi guru ispiratori dell’architettura neo-artistocratica, antipopolare e antidemocratica chiamata Unione Europea.



E in questa situazione, con l’economia appesa ai diktat della Bce e della Bundesbank, l’Italia schiera Di Maio e Berlusconi, Salvini e Renzi, Bersani e D’Alema.


Chi di loro arriverà a Palazzo Chigi?
NOI, DA MO', SIAMO IN UNA DEMOCRATURA, CHE ANCHE GIORNALISTI SVEGLI COME TARVAGLIO, FURIO COLOMBO, FERRUCCIO DE BORTOLI E TUTTI GLI ALTRI, INSISTONO CON IL TERMINE IMPROPRIO DI DEMOCRAZIA.

PER QUANTO RIGUARDA L'ATTENZIONE A QUESTO FORUM, LA DEMOCRATURA HA GETTATO LA FACCIA.

SIAMO IN PIENO FASCISMO.

DOPO AVER PUBBLICATO L'ARTICOLO DI LIBRE E' STATO CANCELLATO IL COLLEGAMENTO DELLA RETE WI.FI.

ADESSO RIPRESO. MA NON SI TRATTA DI MALFUNZIONAMENTO TECNICO, MA DI UN'AZIONE VOLONTARIA PRECISA.

Non importa, è del tutto indifferente, sostiene Della Luna: per l’Italia non cambierà niente.






Dalla rete:

DEMOCRATURA: Perdita della sovranità di un popolo
http://rifiutiamoci.blogspot.it/2012/12 ... a-del.html
erding
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da erding »

"PER QUANTO RIGUARDA L'ATTENZIONE A QUESTO FORUM, LA DEMOCRATURA HA GETTATO LA FACCIA.

SIAMO IN PIENO FASCISMO.

DOPO AVER PUBBLICATO L'ARTICOLO DI LIBRE E' STATO CANCELLATO IL COLLEGAMENTO DELLA RETE WI.FI.

ADESSO RIPRESO. MA NON SI TRATTA DI MALFUNZIONAMENTO TECNICO, MA DI UN'AZIONE VOLONTARIA PRECISA."


Che significa? si può essere più espliciti?!

Scusate l'ingenuità.

Un saluto erding
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da UncleTom »

[quote="erding"]"PER QUANTO RIGUARDA L'ATTENZIONE A QUESTO FORUM, LA DEMOCRATURA HA GETTATO LA FACCIA.

SIAMO IN PIENO FASCISMO.

DOPO AVER PUBBLICATO L'ARTICOLO DI LIBRE E' STATO CANCELLATO IL COLLEGAMENTO DELLA RETE WI.FI.

ADESSO RIPRESO. MA NON SI TRATTA DI MALFUNZIONAMENTO TECNICO, MA DI UN'AZIONE VOLONTARIA PRECISA."


Che significa? si può essere più espliciti?!

Scusate l'ingenuità.





Che significa? si può essere più espliciti?!


Scusate l'ingenuità.

Un saluto erding




Non si tratta, caro erding, di essere ingenui, perché tu sei in grado di confrontarti, quando le idee divergono.

Altri, invece, preferiscono un’altra strada, quella di non farti parlare a tutti i costi.

Proibire di parlare, era una caratteristica specifica del ventennio fascista.

Questa caratteristica la sto riscontrando da mesi sul Forum.

Tra qualche mese sono diciassette anni che sono sui Forum. A partire dal Forum mamma dell’Ulivo.it, e nei quattro successivi a cui abbiamo partecipato entrambi.

Ma non mi era mai capitato che mi venisse impedito di postare.
UncleTom
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Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da UncleTom »

…..ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


In un’Italia completamente decomposta, ogni giorno qualcuno si alza a dire cazzate, con il solo scopo di mantenere il cadreghino……………


QUESTA SI PUO’ DIRE SOLO IN UN PAESE DI MERLI SCEMI:

E se Mdp invoca il Colle e chiede un incontro con Mattarella, da Ala attaccano: “Sono vecchi comunisti, soffrono di gelosia morbosa“, attacca Barani.




IlFattoQuotidiano.it / Politica



di Alberto Sofia | 18 ottobre 2017

VIDEO:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10 ... a/3921602/
di Alberto Sofia | 18 ottobre 2017



Più informazioni su: Denis Verdini, Governo Gentiloni, Maggioranza, Matteo Renzi, Mdp, Paolo Gentiloni, Rosatellum, Senato

Maggioranza senza numeri in Senato dopo l’uscita di Mdp dal governo? Nessun timore per Gentiloni: Ala di Verdini è pronta a salvare il suo esecutivo. Di certo, sulla legge elettorale. Ma il salvagente verdiniano è pronto anche sulla legge di bilancio, dove il (possibile) mancato sostegno dei bersaniani potrebbe far Rosatellum e manovra, i Verdini boys tornano stampella del governo: “Noi responsabili. Mdp? Soffre di gelosia morbosa”vacillare il governo. Se Verdini fugge via senza rispondere, è il capogruppo Barani a rivendicare: “La legge elettorale è una cosa straordinariamente giusta, l’abbiamo già votata alla Camera”.
ll fronte dei verdiniani è compatto (o quasi), i voti in sostegno non mancheranno. Anche sulla manovra: “Presenteremo emendamenti migliorativi, se ce li accettano voteremo a favore”, prova a non sbilanciarsi troppo Barani. Ma c’è chi si spinge più avanti: “Voterei anche la fiducia sulla manovra? Se tecnica, sì”, spiega il senatore di ALA Ciro Falanga. E il collega Pietro Langella si accoda: “Se Mdp farà mancare i numeri ci saremo noi? Lo faremo nel caso per senso di responsabilità. Andare con la Troika, a tre mesi dalle urne, immagini cosa può significare”.
E se Mdp invoca il Colle e chiede un incontro con Mattarella, da Ala attaccano: “Sono vecchi comunisti, soffrono di gelosia morbosa“, attacca Barani. E ancora: “Noi siamo la stampella degli italiani”. Pronti poi a ricandidarsi e blindare la poltrona. Se Verdini non risponde sulla possibilità di candidarsi nella circoscrizione Estero, i suoi provano a smentire. Come lo stesso Barani: “Non lo farà, io nemmeno. Sono 20 anni che mi votano, ridarò agli italiani questa possibilità”.
di Alberto Sofia | 18 ottobre 2017
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da UncleTom »

Passo direttamente alla traduzione in italiano, evitando il dialetto milanese.

Raccontavano i vecchi milanesi, milanesoni, più di 60 anni fa, che una sera in Via Vitruvio (una Via che porta alla stazione Centrale di Milano), due ubriachi in mezzo alla Via, dove passava il tram, videro un puntino luminoso in lontananza.

Il meno ubriaco dei due, disse: “Ma quello è un tram!!”

No, non è un tram, rispose l’altro.

Infatti, all’una di notte era il tram che andava al deposito.

Ma il battibecco tra i due continuò fastidiosamente, fino a quando non si trovarono a sbattere il muso contro il tram.

Il racconto veniva fatto a noi ragazzini non tanto per evidenziare lo stato di ebbrezza dei due ubriachi, ma per farci capire che nella vita, spesso e volentieri, ci sono uomini che fin quando non si trovano a sbattere il muso contro un pericolo non si rendono conto di cosa vanno incontro.

Di questo insegnamento ci siamo resi conto molto presto che questo modo di fare, era una costante nei rapporti sociali.

L’ultimissima di oggi sul Fatto Quotidiano, recita:



Smog, a Torino è allarme: “Chiudete le finestre”
Dagli Euro 3 ai fondi: tutti i ritardi della politica

Nel capoluogo piemontese stop al traffico, ma non basta: “A piedi per poco tempo. No a sport all’aperto”
La colpa non è della siccità: Italia tra infrazioni Ue e Regioni lente su trasporti e piste ciclabili – Leggi


Ambiente & Veleni
“Evitare di aprire porte e finestre“. E’ l’invito del Comune di Torino dopo che la concentrazione di polveri sottili Pm10 è schizzata ulteriormente. “In una situazione così critica” l’assessorato all’Ambiente invita i cittadini ad adottare una “serie di precauzioni“: evitare attività fisica e prolungata all’aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre
di Veronica Ulivieri


L’uomo è una bestia. Finché non ci sbatte il muso se ne frega, se ne sbatte.

Soprattutto se appartiene alla classe politica. Ed in modo particolare a quella di questi anni sciammannati.
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