La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
E ora si ricomincera' la storia.... leggi della fermezza, stato di polizia ecc...e la mafia e' ancora li', come il terrorismo del resto.
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Veltroni:"Come nel '93, quando si apre fase di transizione, qualcuno ci mette le mani"
Dove e' stata la transizione caro Walter...? Vi e' una prosecuzione!
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Soluzioni pratiche e realizzabili?pannelliano ha scritto:E ora si ricomincera' la storia.... leggi della fermezza, stato di polizia ecc...e la mafia e' ancora li', come il terrorismo del resto.
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Prima di tutto un pensiero per la vittima e per la sua famiglia. Doveroso. Non ci sono parole.
Però...
Ma guarda un po'.
La gente è incazzata nera. Disoccupazione. Tasse a valanga su chi sta peggio. Pensioni tagliate. Politici che non fanno quello che dicono di voler fare.
E prima spuntano gli anarchici, adesso la bomba.
Penso male?
Non lo so.
Ma questo è il paese di Ustica, se non sbaglio.
E adesso che faranno, diranno di unirsi tutti contro il "nemico" (qual'è?).
Mi unisco alle vittime, ma non questa classe politica ipocrita e corrotta. Chiudete la bocca, monti, casini, alfano, la decenza di chiuderla.
Però...
Ma guarda un po'.
La gente è incazzata nera. Disoccupazione. Tasse a valanga su chi sta peggio. Pensioni tagliate. Politici che non fanno quello che dicono di voler fare.
E prima spuntano gli anarchici, adesso la bomba.
Penso male?
Non lo so.
Ma questo è il paese di Ustica, se non sbaglio.
E adesso che faranno, diranno di unirsi tutti contro il "nemico" (qual'è?).
Mi unisco alle vittime, ma non questa classe politica ipocrita e corrotta. Chiudete la bocca, monti, casini, alfano, la decenza di chiuderla.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Profumo ai ragazzi: "non siete soli".
'nfatti , sono solo mal accompagnati.
che insopportabile delirio di retorica , oltre al dolore fa montare pure la rabbia .
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Anche io ne ho le scatole piene di questi ipocriti.
Avete scocciato.
Zitti. State zitti!
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Amadeus ha scritto:Profumo ai ragazzi: "non siete soli".
'nfatti , sono solo mal accompagnati.
che insopportabile delirio di retorica , oltre al dolore fa montare pure la rabbia .
Bisognerà capire perché si ripete da sempre questo esercizio di retorica, e non ci sia esponente della classe dirigente che sappia andare più in là.
Nel giugno del 1981, a Vermicino il piccolo Alfredo Rampi fini all'interno di un pozzo. Il vecchio presidente Sandro Pertini si recò sul luogo evidentemente colpito dall'evento sfortunato di cui era rimasto vittima il piccolo.
Nessuna parola inutile uscì da quella bocca. Solo un uomo diverso da tutti gli altri.
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Brindisi, tre ordigni contro scuola: morta studentessa di 16 anni. Più piste al vaglio
Una ragazzina operata e trasferita, in prognosi riservata, all'ospedale di Lecce. Altre due sono gravissime. Trovato timer con ora fissata alle 7.55. I testimoni: "E' stato un inferno". Il ministro dell'Interno: "Fatto anomalo". Il capo della Dda di Lecce Motta: "Potrebbe non essere mafia". Previste fiaccolate in tutta Italia
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 maggio 2012
Commenti (1259)
Tre ordigni, tre bombole di gas, sono esplosi alle 7.45 di oggi davanti all’Istituto professionale “Francesca Morvillo-Falcone” di Brindisi. Una ragazzina di 16 anni anni è morta e tre sono in prognosi riservata. Altri sei studentesse sono rimaste ferite. A perdere la vita immediatamente è stata Melissa Bassi. Veronica C, le cui condizioni sembravano disperate, è stata sottoposta a un intervento a un lungo e delicato intervento chirurgico all’ospedale cittadino Perrino ed è stata trasferita all’ospedale di Lecce. Oltre alle ustioni, la deflagrazione le ha provocato uno squarcio all’addome: ha lesioni al fegato, ai polmoni e allo stomaco. La prognosi è riservata, ma le condizioni appaiono stabili. Un’altra delle pazienti ricoverate è stata operata da parte dell’equipe ortopedica e da quella di chirurgia plastica per le fratture e per le ustioni. Le sue condizioni sono gravi e anche per lei i medici hanno deciso di non sciogliere la prognosi. Come per un’altra paziente, operata, che ha profonde ferite alle gambe. Si chiama Ilaria ed è sorella di Veronica la cui vita appare appesa a un filo. Altre pazienti invece sono state dimesse dopo le prime cure.
La vittima era di Mesagne, paese considerato culla della Sacra Corona Unita. Una delle studentesse, dall’interno del bar di fronte, ha visto la scena devastante dopo lo scoppio. “Ho visto Selena con i capelli anneriti che chiamava Melissa, Melissa. Era la sua migliore amica”.
E proprio Selena, che non sa che la sua compagna è spirata, dice: “Ho visto la morte in faccia, non voglio più andare a scuola”.
La mamma della ragazza è sconfortata: “Non si può vivere più. uno manda un figlio a scuola e poi…. Mia figlia mi ha raccontato che era scesa dal pullman e dovevano entrare a scuola, improvvisamente si è sentita spingere e ha pensato che una macchina l’avesse investita, poi si è vista a terra. Si è alzata e ha visto le sue amiche sull’asfalto, ustionate, tutte nere e non le ha toccate. E’ entrata a scuola e si è accorta che il suo pantalone bruciava e si è buttata l’acqua addosso ovunque. E ora? – si chiede la mamma di Selena – ora Melissa non c’è più, ieri era a casa mia e ora non c’è più.
Peccato per quella piccina, figlia unica era, e come la tenevano quei genitori, come una principessa”. Centinaia di ragazzi si sono riuniti questa mattina in lacrime davanti all’istituto. I testimoni sotto choc continuano a mormore: “E’ stato un inferno“.
Gli investigatori questa mattina privilegiavano la pista mafiosa. Anche se nulla è escluso: “In un momento di grande difficoltà del sistema – fanno notare fonti di intelligence – le organizzazioni criminali vogliono far sentire la loro forza sul territorio. E’ la prima volta che viene colpita una scuola. E’ un segnale che loro, i criminali, ci sono ancora”.
Il procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta, dopo la riunione con gli inquirenti, ha fatto sapere che la pista potrebbe non essere solo quella della criminalità organizzata: “Potrebbe non essere una organizzazione mafiosa – afferma il magistrato – in un momento in cui le organizzazioni mafiose locali sono alla ricerca di un consenso sociale.
Sarebbe un atto in controtendenza perché questo sicuramente aliena ogni simpatia nei confronti di chi lo ha commesso”.
La pista del terrorismo internazionale “è un’ipotesi non accreditabile sulla base di elementi oggettivi”.Si pensa quindi a una pista eversiva, terroristica interna? A poche ore dall’attentato appare difficile per gl i inquirenti dare nome e cognome all’attacco. “In genere gli atti terroristici vengono rivendicati. Qui rivendicazioni non ce ne sono – osserva Motta -. Fino a quando non abbiamo degli elementi che consentono una lettura tranquilla, io mi asterrei da valutazioni che possano creare ulteriore allarme”. In merito poi all’obiettivo scelto per l’attentato, il procuratore ha detto di non ritenere che possa essere stato il Tribunale, poco distante dalla scuola, “un obiettivo per altro facilmente riconoscibile”.
Quanto all’esistenza di troppe coincidenze in questa vicenda, come il fatto che l’attentato sia stato commesso a pochi giorni dal 20esimo anniversario dell’omicidio del giudice Giovanni Falcone, della sua compagna Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, proprio nel giorno in cui a Brindisi giungeva la carovana antimafia della legalità, il procuratore ha detto che “potrebbero essere solo tali. Bisogna comunque chiedersi cui prodest cioè a chi interessa e chi se ne avvantaggia”.
Le bombole erano parzialmente nascoste da un vicino cartellone pubblicitario. Sul luogo dell’attentato sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica e i vigili del fuoco. L’area vicino all’ingresso della scuola è piena di detriti, la zona è stata transennata per almeno 200 metri. Sul luogo dell’attentato è ben visibile la macchia nera sulla parete di recinzione dell’istituto. I detriti sono volati anche a decine di metri di distanza dal luogo dell’esplosione. Il fondo di una bombola di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. La gente che abita nelle vicinanze della scuola afferma di aver udito distintamente più botti in rapidissima successione. L’istituto si trova vicino al Tribunale. C’è mistero invece sul posizionamento di un cassonetto sistemato ad una cinquantina di metri dalla scuola.
Secondo i primi accertamenti gli ordigni, probabilmente collegati a un timer i cui frammenti sono sotto esame da parte dei detective, erano sul muretto esterno della scuola. Un particolare questo del posizionamento delle bombole, sul muretto appunto, che fa ritenere che gli ordigni avessero come obiettivo l’istituto stesso. Le esplosioni, innescate con un telecomando, sono avvenute al momento dell’ingresso delle studentesse. Secondo indiscrezioni l’ora dell’innesco era fissato alle 7.55 anche se l’esplosione è avvenuta dieci minuti prima.
L’attentato, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di “strategia della tensione” come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze con cinque morti; strage in via Palestro a Milano con cinque 5 morti e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro. ”Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda… Mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi.
Un attacco della criminalità organizzata senza precedenti – dice il sindaco della città pugliese Mimmo Consales -. Brindisi darà una risposta di civiltà a questi vigliacchi che hanno violato la culla della democrazia, del futuro: la scuola, i nostri giovani. Coloro che hanno eseguito questo gesto vile vedranno dai nostri giovani la prima grande reazione. E’ da loro che partirà la risposta più forte. Questa città ha già conosciuto momenti cupi e violenti e solo grazie al lavoro dello Stato la democrazia si è affermata. Ancora un volta siamo chiamati a reagire. A poche ore dall’attentato, non solo Brindisi ma l’Italia intera sta testimoniando la sua vicinanza alle famiglie dei ragazzi colpiti da questa barbarie”.
Nel territorio brindisino, in particolare quello di Mesagne, solo dieci giorni fa è stata portata a termine dalla polizia una imponente operazione contro i clan per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione consumata e tentata, porto e detenzione illegale di arma da sparo, danneggiamento aggravato e incendio aggravato. Tra le ipotesi infatti c’è anche il possibile collegamento a una serie di episodi avvenuti nella zona nei giorni scorsi. Innanzitutto, un attentato avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 maggio proprio a Mesagne ai danni del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marini. L’auto di Marini venne completamente distrutta da un ordigno e ora gli investigatori vogliono capire se ci sono similitudini tra quell’ordigno e le bombole di gas esplose davanti alla scuola.
Qualche giorno dopo, la notte tra l’8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, c’è stata proprio l’operazione di polizia denominata “Die Hard” che ha portato all’arresto di sedici persone. L’operazione contro esponenti della Scu si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore.
Nelle ultime settimane proprio per la recrudescenza di fenomeni criminali era stato lanciato l’allarme dalle istituzioni locali che aveva anche portato a un incontro con il ministro dell’Interno. Lo scorso 8 maggio un gruppo di esponenti politici pugliesi, guidati da Alfredo Mantovano (Pdl) era stato ricevuto al Viminale dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, alla quale avevano segnalato l’allarme criminalità nel brindisino.
C’è grande sgomento e paura tra gli abitanti della zona. Tutti fanno notare come ricorra in questi giorni il ventennale dell’attentato di Capaci al giudice Falcone e come oggi sia previsto nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia.
I genitori brindisini hanno portato via da tutte le scuole di ogni ordine i figli. “E’ stato fatto per uccidere: a quell’ora le ragazze entravano, proprio a quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza – osserva Angelo Rampino, il preside dell’Istituto professionale -. E’ stato tutto di una violenza inaudita. Preparare un botto di questo tipo può essere stato preparato solo da chi ha le conoscenze per farlo”.
Con gli occhi pieni di lacrime Rampino non ha dubbi: “Sta per arrivare l’anniversario della morte di Falcone. La scuola è posizionata nel centro di Brindisi, a poca distanza dal tribunale e si trova in viale Aldo Moro, angolo via Galanti: è tutta una coincidenza? A me non sembra. Segnali che abbiano potuto mettere in allarme nei giorni scorsi non ce ne sono stati, la nostra è una scuola tranquilla”. E’ assolutamente sgomento Franco Scoditti, il sindaco di Mesagne: “Già dalle 9,30 di stamane tutte le scuole erano chiuse per lutto. E’ un attentato di una gravità inaudita, hanno colpito la speranza”.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, del bilancio dell’esplosione, sta seguendo gli sviluppi delle indagini con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all’intera collettività brindisina. Il ministro dell’Interno, che parla di “fatto anomalo”, sta seguendo personalmente la vicenda ed è in contatto diretto con il prefetto del capoluogo pugliese. Lunedi’ alle 15 il titolare del Viminale sarà in città per un vertice con le forze di sicurezza. Martedì la Cancellieri riferirà al Senato. A Brindisi è intanto in arrivo il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo, con rappresentanti degli organismi investigativi centrali di polizia e carabinieri. Sul posto arriveranno anche gli investigatori dello Sco, il servizio centrale operativo della Polizia e quelli del Ros dei carabinieri. “E’ un attentato bestiale – dice Cirillo -. Mi ha inviato sul posto il ministro dell’Interno Cancellieri e il Capo della Polizia Manganelli, ai quali riferirò immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità. C’è grande dolore per la morte della ragazza e per i feriti dell’espolosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così…”. Il procuratore nazionale anti mafia Piero Grasso è arrivato per un sopralluogo, in seguito è prevista una riunione con tutte le forze dell’ordine. Monti che si trova al G8 negli Stati Uniti, informato dell’accaduto, ha espresso il suo “dolore”. Condanna durissima della Santa Sede: “E’ un fatto assolutamente orribile e vile, tanto più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola”. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, invita “tutto il Paese a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni terroristiche”.
Una scuola nella periferia di Brindisi il Morvillo Falcone, dove “in trent’anni non si è mai verificato nulla di tanto terribile” dice uno dei collaboratori della scuola si trovava lì per sistemare le aule. “Ho sentito un potente scoppio ma c’erano pochi ragazzi perché non era ancora orario di lezione – ha raccontato -. La nostra è una scuola nella periferia della città, un istituto professionale molto tranquillo.
Non credo ci possano essere collegamenti con la carovana della legalità organizzata oggi in città: noi stiamo nell’estrema periferia. Un fatto davvero inspiegabile”.
L’istituto aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità ricorda il portale studentesco Universinet.it che chiede con forza “una immediata reazione dello Stato contro la barbarie terroristica di stampo mafioso che ha colpito un istituto da sempre impegnato in prima linea per promuovere la cultura della legalità contro tutte le mafie”. Gli studenti chiedono che siano “finalmente attuate le idee e proposte di Giovanni Falcone, anche per dare un senso a morti di giovani studenti, caduti in una guerra troppo spesso tradita da chi l’avrebbe dovuta combattere con loro: potenziamento dei pool antimafia; sequestro immediato dei beni dei mafiosi; esclusione di proventi di attività criminali dalla scudo fiscale; carcere duro per tutti i boss e affiliati di mafia, camorra e ‘Ndrangheta”. Don Pietro, il parroco del paese da dove proveniva Melissa parla di “Vile attentato. Purtroppo è una triste natalità quella della Sacra Corona Unita. Questo episodio ha colpito i giovani, la speranza, la voglia di vivere. Sono vicino alle vicino alle famiglie. Una città mortificata, abbiamo perduto l’intelletto. Bisogna gridare con tutto il cuore che siamo dalla parte di chi si adopera per la liberà e la legalità”.
La notizia dell’attentato ha fatto scatenare immediatamente la reazione della società civile e sono previste fiaccolate in almeno venti città. A Brindisi alle 18 in piazza Vittoria i cittadini si riuniranno in presidio.
Come alle 18,30 in piazza del Pantheon a Roma. La notte dei musei prevista stasera è stata rinviata. E’ fissata alle 17 in piazza San Fedele a Milano la manifestazione per far “sentire la propria voce, il proprio sdegno e la propria ferma condanna”. A organizzare l’appuntamento sono stati il presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, il presidente del comitato di esperti antimafia di Palazzo Marino Nando Dalla Chiesa e il presidente della commissione antimafia David Gentili. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha espresso il cordoglio alla città pugliese e chiesto a tutta l’organizzazione dell’America’s Cup World Series, ai team, agli spettatori di osservare un minuto di silenzio prima delle regate programmate oggi in laguna. A Napoli l’appuntamento è davanti a Palazzo San Giacomo. Presidi previsti a Torino, Firenze, Perugia, Genova, Pescara, Padova, Sassari, Trapani, Forte dei Marmi, Velletri, Macerata, Viterbo, Pavia, Catania, Brescia, Molfetta, Ancona, San Benedetto del Tronto, Catania, Rimini. Palermo abbraccerà il suo palazzo di giustizia la sera del 22 maggio, alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, ricordando la tragedia pugliese.
”La coscienza civile collettiva si ribella a questi attentati che vogliono colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini – dicono insieme Cgil, Cisl, e Uil – dunque, si mobilitano invitando a realizzare fiaccolate o sit-in davanti a tutte le Prefetture italiane nella giornata di mercoledì 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta”. I sindacati “esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori italiani per l’efferato attentato che ha colpito inermi alunne di una scuola di Brindisi. Spetta agli inquirenti accertare la matrice dell’atto criminale ma tutti gli elementi fanno propendere, sin da ora, per un attentato di natura mafiosa. Nell’esprimere vicinanza alle famiglie colpite, condannano duramente l’accaduto e si affidano alle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia”.
Una ragazzina operata e trasferita, in prognosi riservata, all'ospedale di Lecce. Altre due sono gravissime. Trovato timer con ora fissata alle 7.55. I testimoni: "E' stato un inferno". Il ministro dell'Interno: "Fatto anomalo". Il capo della Dda di Lecce Motta: "Potrebbe non essere mafia". Previste fiaccolate in tutta Italia
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 maggio 2012
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Tre ordigni, tre bombole di gas, sono esplosi alle 7.45 di oggi davanti all’Istituto professionale “Francesca Morvillo-Falcone” di Brindisi. Una ragazzina di 16 anni anni è morta e tre sono in prognosi riservata. Altri sei studentesse sono rimaste ferite. A perdere la vita immediatamente è stata Melissa Bassi. Veronica C, le cui condizioni sembravano disperate, è stata sottoposta a un intervento a un lungo e delicato intervento chirurgico all’ospedale cittadino Perrino ed è stata trasferita all’ospedale di Lecce. Oltre alle ustioni, la deflagrazione le ha provocato uno squarcio all’addome: ha lesioni al fegato, ai polmoni e allo stomaco. La prognosi è riservata, ma le condizioni appaiono stabili. Un’altra delle pazienti ricoverate è stata operata da parte dell’equipe ortopedica e da quella di chirurgia plastica per le fratture e per le ustioni. Le sue condizioni sono gravi e anche per lei i medici hanno deciso di non sciogliere la prognosi. Come per un’altra paziente, operata, che ha profonde ferite alle gambe. Si chiama Ilaria ed è sorella di Veronica la cui vita appare appesa a un filo. Altre pazienti invece sono state dimesse dopo le prime cure.
La vittima era di Mesagne, paese considerato culla della Sacra Corona Unita. Una delle studentesse, dall’interno del bar di fronte, ha visto la scena devastante dopo lo scoppio. “Ho visto Selena con i capelli anneriti che chiamava Melissa, Melissa. Era la sua migliore amica”.
E proprio Selena, che non sa che la sua compagna è spirata, dice: “Ho visto la morte in faccia, non voglio più andare a scuola”.
La mamma della ragazza è sconfortata: “Non si può vivere più. uno manda un figlio a scuola e poi…. Mia figlia mi ha raccontato che era scesa dal pullman e dovevano entrare a scuola, improvvisamente si è sentita spingere e ha pensato che una macchina l’avesse investita, poi si è vista a terra. Si è alzata e ha visto le sue amiche sull’asfalto, ustionate, tutte nere e non le ha toccate. E’ entrata a scuola e si è accorta che il suo pantalone bruciava e si è buttata l’acqua addosso ovunque. E ora? – si chiede la mamma di Selena – ora Melissa non c’è più, ieri era a casa mia e ora non c’è più.
Peccato per quella piccina, figlia unica era, e come la tenevano quei genitori, come una principessa”. Centinaia di ragazzi si sono riuniti questa mattina in lacrime davanti all’istituto. I testimoni sotto choc continuano a mormore: “E’ stato un inferno“.
Gli investigatori questa mattina privilegiavano la pista mafiosa. Anche se nulla è escluso: “In un momento di grande difficoltà del sistema – fanno notare fonti di intelligence – le organizzazioni criminali vogliono far sentire la loro forza sul territorio. E’ la prima volta che viene colpita una scuola. E’ un segnale che loro, i criminali, ci sono ancora”.
Il procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta, dopo la riunione con gli inquirenti, ha fatto sapere che la pista potrebbe non essere solo quella della criminalità organizzata: “Potrebbe non essere una organizzazione mafiosa – afferma il magistrato – in un momento in cui le organizzazioni mafiose locali sono alla ricerca di un consenso sociale.
Sarebbe un atto in controtendenza perché questo sicuramente aliena ogni simpatia nei confronti di chi lo ha commesso”.
La pista del terrorismo internazionale “è un’ipotesi non accreditabile sulla base di elementi oggettivi”.Si pensa quindi a una pista eversiva, terroristica interna? A poche ore dall’attentato appare difficile per gl i inquirenti dare nome e cognome all’attacco. “In genere gli atti terroristici vengono rivendicati. Qui rivendicazioni non ce ne sono – osserva Motta -. Fino a quando non abbiamo degli elementi che consentono una lettura tranquilla, io mi asterrei da valutazioni che possano creare ulteriore allarme”. In merito poi all’obiettivo scelto per l’attentato, il procuratore ha detto di non ritenere che possa essere stato il Tribunale, poco distante dalla scuola, “un obiettivo per altro facilmente riconoscibile”.
Quanto all’esistenza di troppe coincidenze in questa vicenda, come il fatto che l’attentato sia stato commesso a pochi giorni dal 20esimo anniversario dell’omicidio del giudice Giovanni Falcone, della sua compagna Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, proprio nel giorno in cui a Brindisi giungeva la carovana antimafia della legalità, il procuratore ha detto che “potrebbero essere solo tali. Bisogna comunque chiedersi cui prodest cioè a chi interessa e chi se ne avvantaggia”.
Le bombole erano parzialmente nascoste da un vicino cartellone pubblicitario. Sul luogo dell’attentato sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica e i vigili del fuoco. L’area vicino all’ingresso della scuola è piena di detriti, la zona è stata transennata per almeno 200 metri. Sul luogo dell’attentato è ben visibile la macchia nera sulla parete di recinzione dell’istituto. I detriti sono volati anche a decine di metri di distanza dal luogo dell’esplosione. Il fondo di una bombola di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. La gente che abita nelle vicinanze della scuola afferma di aver udito distintamente più botti in rapidissima successione. L’istituto si trova vicino al Tribunale. C’è mistero invece sul posizionamento di un cassonetto sistemato ad una cinquantina di metri dalla scuola.
Secondo i primi accertamenti gli ordigni, probabilmente collegati a un timer i cui frammenti sono sotto esame da parte dei detective, erano sul muretto esterno della scuola. Un particolare questo del posizionamento delle bombole, sul muretto appunto, che fa ritenere che gli ordigni avessero come obiettivo l’istituto stesso. Le esplosioni, innescate con un telecomando, sono avvenute al momento dell’ingresso delle studentesse. Secondo indiscrezioni l’ora dell’innesco era fissato alle 7.55 anche se l’esplosione è avvenuta dieci minuti prima.
L’attentato, sottolineano fonti investigative, potrebbe rappresentare una sorta di “strategia della tensione” come quella attuata dalla mafia, tra il 27 e 28 luglio 1993, fuori il territorio siciliano: strage dei Georgofili a Firenze con cinque morti; strage in via Palestro a Milano con cinque 5 morti e, infine, le bombe a Roma a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro. ”Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda… Mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi.
Un attacco della criminalità organizzata senza precedenti – dice il sindaco della città pugliese Mimmo Consales -. Brindisi darà una risposta di civiltà a questi vigliacchi che hanno violato la culla della democrazia, del futuro: la scuola, i nostri giovani. Coloro che hanno eseguito questo gesto vile vedranno dai nostri giovani la prima grande reazione. E’ da loro che partirà la risposta più forte. Questa città ha già conosciuto momenti cupi e violenti e solo grazie al lavoro dello Stato la democrazia si è affermata. Ancora un volta siamo chiamati a reagire. A poche ore dall’attentato, non solo Brindisi ma l’Italia intera sta testimoniando la sua vicinanza alle famiglie dei ragazzi colpiti da questa barbarie”.
Nel territorio brindisino, in particolare quello di Mesagne, solo dieci giorni fa è stata portata a termine dalla polizia una imponente operazione contro i clan per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione consumata e tentata, porto e detenzione illegale di arma da sparo, danneggiamento aggravato e incendio aggravato. Tra le ipotesi infatti c’è anche il possibile collegamento a una serie di episodi avvenuti nella zona nei giorni scorsi. Innanzitutto, un attentato avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 maggio proprio a Mesagne ai danni del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marini. L’auto di Marini venne completamente distrutta da un ordigno e ora gli investigatori vogliono capire se ci sono similitudini tra quell’ordigno e le bombole di gas esplose davanti alla scuola.
Qualche giorno dopo, la notte tra l’8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, c’è stata proprio l’operazione di polizia denominata “Die Hard” che ha portato all’arresto di sedici persone. L’operazione contro esponenti della Scu si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore.
Nelle ultime settimane proprio per la recrudescenza di fenomeni criminali era stato lanciato l’allarme dalle istituzioni locali che aveva anche portato a un incontro con il ministro dell’Interno. Lo scorso 8 maggio un gruppo di esponenti politici pugliesi, guidati da Alfredo Mantovano (Pdl) era stato ricevuto al Viminale dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, alla quale avevano segnalato l’allarme criminalità nel brindisino.
C’è grande sgomento e paura tra gli abitanti della zona. Tutti fanno notare come ricorra in questi giorni il ventennale dell’attentato di Capaci al giudice Falcone e come oggi sia previsto nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia.
I genitori brindisini hanno portato via da tutte le scuole di ogni ordine i figli. “E’ stato fatto per uccidere: a quell’ora le ragazze entravano, proprio a quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza – osserva Angelo Rampino, il preside dell’Istituto professionale -. E’ stato tutto di una violenza inaudita. Preparare un botto di questo tipo può essere stato preparato solo da chi ha le conoscenze per farlo”.
Con gli occhi pieni di lacrime Rampino non ha dubbi: “Sta per arrivare l’anniversario della morte di Falcone. La scuola è posizionata nel centro di Brindisi, a poca distanza dal tribunale e si trova in viale Aldo Moro, angolo via Galanti: è tutta una coincidenza? A me non sembra. Segnali che abbiano potuto mettere in allarme nei giorni scorsi non ce ne sono stati, la nostra è una scuola tranquilla”. E’ assolutamente sgomento Franco Scoditti, il sindaco di Mesagne: “Già dalle 9,30 di stamane tutte le scuole erano chiuse per lutto. E’ un attentato di una gravità inaudita, hanno colpito la speranza”.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, del bilancio dell’esplosione, sta seguendo gli sviluppi delle indagini con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all’intera collettività brindisina. Il ministro dell’Interno, che parla di “fatto anomalo”, sta seguendo personalmente la vicenda ed è in contatto diretto con il prefetto del capoluogo pugliese. Lunedi’ alle 15 il titolare del Viminale sarà in città per un vertice con le forze di sicurezza. Martedì la Cancellieri riferirà al Senato. A Brindisi è intanto in arrivo il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo, con rappresentanti degli organismi investigativi centrali di polizia e carabinieri. Sul posto arriveranno anche gli investigatori dello Sco, il servizio centrale operativo della Polizia e quelli del Ros dei carabinieri. “E’ un attentato bestiale – dice Cirillo -. Mi ha inviato sul posto il ministro dell’Interno Cancellieri e il Capo della Polizia Manganelli, ai quali riferirò immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità. C’è grande dolore per la morte della ragazza e per i feriti dell’espolosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così…”. Il procuratore nazionale anti mafia Piero Grasso è arrivato per un sopralluogo, in seguito è prevista una riunione con tutte le forze dell’ordine. Monti che si trova al G8 negli Stati Uniti, informato dell’accaduto, ha espresso il suo “dolore”. Condanna durissima della Santa Sede: “E’ un fatto assolutamente orribile e vile, tanto più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola”. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, invita “tutto il Paese a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni terroristiche”.
Una scuola nella periferia di Brindisi il Morvillo Falcone, dove “in trent’anni non si è mai verificato nulla di tanto terribile” dice uno dei collaboratori della scuola si trovava lì per sistemare le aule. “Ho sentito un potente scoppio ma c’erano pochi ragazzi perché non era ancora orario di lezione – ha raccontato -. La nostra è una scuola nella periferia della città, un istituto professionale molto tranquillo.
Non credo ci possano essere collegamenti con la carovana della legalità organizzata oggi in città: noi stiamo nell’estrema periferia. Un fatto davvero inspiegabile”.
L’istituto aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità ricorda il portale studentesco Universinet.it che chiede con forza “una immediata reazione dello Stato contro la barbarie terroristica di stampo mafioso che ha colpito un istituto da sempre impegnato in prima linea per promuovere la cultura della legalità contro tutte le mafie”. Gli studenti chiedono che siano “finalmente attuate le idee e proposte di Giovanni Falcone, anche per dare un senso a morti di giovani studenti, caduti in una guerra troppo spesso tradita da chi l’avrebbe dovuta combattere con loro: potenziamento dei pool antimafia; sequestro immediato dei beni dei mafiosi; esclusione di proventi di attività criminali dalla scudo fiscale; carcere duro per tutti i boss e affiliati di mafia, camorra e ‘Ndrangheta”. Don Pietro, il parroco del paese da dove proveniva Melissa parla di “Vile attentato. Purtroppo è una triste natalità quella della Sacra Corona Unita. Questo episodio ha colpito i giovani, la speranza, la voglia di vivere. Sono vicino alle vicino alle famiglie. Una città mortificata, abbiamo perduto l’intelletto. Bisogna gridare con tutto il cuore che siamo dalla parte di chi si adopera per la liberà e la legalità”.
La notizia dell’attentato ha fatto scatenare immediatamente la reazione della società civile e sono previste fiaccolate in almeno venti città. A Brindisi alle 18 in piazza Vittoria i cittadini si riuniranno in presidio.
Come alle 18,30 in piazza del Pantheon a Roma. La notte dei musei prevista stasera è stata rinviata. E’ fissata alle 17 in piazza San Fedele a Milano la manifestazione per far “sentire la propria voce, il proprio sdegno e la propria ferma condanna”. A organizzare l’appuntamento sono stati il presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, il presidente del comitato di esperti antimafia di Palazzo Marino Nando Dalla Chiesa e il presidente della commissione antimafia David Gentili. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha espresso il cordoglio alla città pugliese e chiesto a tutta l’organizzazione dell’America’s Cup World Series, ai team, agli spettatori di osservare un minuto di silenzio prima delle regate programmate oggi in laguna. A Napoli l’appuntamento è davanti a Palazzo San Giacomo. Presidi previsti a Torino, Firenze, Perugia, Genova, Pescara, Padova, Sassari, Trapani, Forte dei Marmi, Velletri, Macerata, Viterbo, Pavia, Catania, Brescia, Molfetta, Ancona, San Benedetto del Tronto, Catania, Rimini. Palermo abbraccerà il suo palazzo di giustizia la sera del 22 maggio, alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, ricordando la tragedia pugliese.
”La coscienza civile collettiva si ribella a questi attentati che vogliono colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini – dicono insieme Cgil, Cisl, e Uil – dunque, si mobilitano invitando a realizzare fiaccolate o sit-in davanti a tutte le Prefetture italiane nella giornata di mercoledì 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta”. I sindacati “esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori italiani per l’efferato attentato che ha colpito inermi alunne di una scuola di Brindisi. Spetta agli inquirenti accertare la matrice dell’atto criminale ma tutti gli elementi fanno propendere, sin da ora, per un attentato di natura mafiosa. Nell’esprimere vicinanza alle famiglie colpite, condannano duramente l’accaduto e si affidano alle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia”.
Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
a brindisi stanno contestando pure il vescovo che parla da un palco ( probabilmente elettorale) ... la gente da una parte è stufa delle parole dall'altra impazzano i commenti sui social network ( per tacer dei bigliettini , dei fiori e dei pelouches ) .... la comunicazione non è mai stata più disorientante .
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Re: La corda tirata troppo a lungo si è spezzata.......
Soluzioni pratiche e realizzabili?[/quotecamillobenso ha scritto:pannelliano ha scritto:E ora si ricomincera' la storia.... leggi della fermezza, stato di polizia ecc...e la mafia e' ancora li', come il terrorismo del resto.
Io non ne ho, ma quelle di ora hanno fallito(almeno ammettiamolo) come ha fallito, ad esempio, il regime di proibizionismo sulla droga. Gia' si toglierebbe alle mafie e alla criminalita' comune un grosso introito di denaro.
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