Renzi
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Re: Renzi
la crisi viene da lontano dalla eliminazione della stellglassact che separava banche commerciali e di investimento e dal falimento della JP Morgan che ha concesso prestiti a chi non li doveva concedere ed ha determinato una crisi di fiducia portando alla crisi finanziaria.Boschi e Renzi non c'entrano niente è il populismo che ha sfruttato abilmente la menzogna
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Re: Renzi
lilly ha scritto:la crisi viene da lontano dalla eliminazione della stellglassact che separava banche commerciali e di investimento e dal falimento della JP Morgan che ha concesso prestiti a chi non li doveva concedere ed ha determinato una crisi di fiducia portando alla crisi finanziaria.Boschi e Renzi non c'entrano niente è il populismo che ha sfruttato abilmente la menzogna
La crisi economica dell’Occidente, e Pinocchio Mussoloni sono due cose separate.
Per quanto riguarda lo Stivalone di Merlonia, non si può però non prendere in analisi l’apporto di Pinocchio Mussoloni, all’incremento della crisi in atto.
1) E’ da merloni conclamati non pensare, che “totan bot”(all’improvviso in parmigiano reggiano) il presidente della Repubblica, stoppa l’esperienza del governo Letta (Enrico), per piazzare sulla sedia di Palazzo Chigi, uno sconosciuto sindaco fiorentino, neppure facente parte del Parlamento italiano.
2) In questo nuovo contratto, JP Morgan ci mette del suo.
- L’attore, volontario finto di sinistra, deve togliere l’articolo 18, perché appaia che è stata la “sinistra” a toglierlo.
- Deve attuare il Job Act nel corso della sua presenza al vertice del governo italiano.
Ieri sulla stampa italiana si chiedevano quante Asia Argento & Compagne, ha prodotto in più il Job Act.
3) In questo momento, dai vari sondaggi, ammesso che i sondaggi rispecchino veramente la realtà, ufficialmente viene fatto credere che il 60% degli italiani, è stanco della presenza degli immigrati nello Stivalone.
Ma si sono dimenticati così presto della denuncia della Bonino di qualche mese fa(ma era solo un rinfresco della memoria, perché la notizia era già uscita in precedenza), che Pinocchio Mussoloni ha svenduto 60milioni di italiani alla Ue, in cambio dello sforamento dei conti, per fare una politica pro domo sua per diventare ducetto il 4 dicembre in occasione del referendum, consentendo che gli immigrati afro-asiatici sbarcassero tranquillamente in Italia???
4) In neuro psichiatria, la malattia conclamata di Pinocchio Mussoloni, si chiama Pseudologia fantastica.
Malattia di cui era affetto da ragazzo quando i compagni di scuola lo chiamavano “il Bomba”, per via delle sue sparate megagalattiche che non stavano né in cielo e né in terra.
Malattia che lo perseguita anche da adulto.
5) Malattia comune agli attori dei club rotariani(ex partiti).
Già ai tempi, Indro Montanelli, non facendo riferimento al termine neuropsichiatrico, ci aveva fatto sapere che il profeta di Hardcore, credeva per primo alle balle che raccontava.
E ne era profondamente meravigliato.
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Re: Renzi
Per recuperare un NPL o si mette in piedi un piano di rientro nel caso che l'affidato abbia ancora un'attività e/o una rendita, si escutono le garanzie se erano presenti nell'affidamento, si coinvolgono gli eventuali fideiussori se presenti e solvibili. Tutte procedure lunghe e costose infatti le banche preferiscono cartolarizzare ovvero svendere i propri crediti ad apposite società di recupero, in ogni caso la perdita da mettere in bilancio è sempre elevata e talvolta sfiora il 100% del credito medesimo.
Il sistema bancario italiano è in forte crisi e molte banche (circa 100) hanno oramai esaurito il capitale sociale e senza ricapitalizzazioni hanno brevissima vita davanti. Il futuro prossimo in Italia vedrà molti accorpamenti per cercare di calciare il barattolo un po' più avanti e alla fine una drastica riduzione degli istituti di credito operanti. Il problema è che i risparmiatori che hanno investito in azioni e/o obbligazioni delle banche che inevitabilmente saranno oggetto di acquisizione avranno ingenti perdite del loro capitale.
Il sistema bancario italiano è in forte crisi e molte banche (circa 100) hanno oramai esaurito il capitale sociale e senza ricapitalizzazioni hanno brevissima vita davanti. Il futuro prossimo in Italia vedrà molti accorpamenti per cercare di calciare il barattolo un po' più avanti e alla fine una drastica riduzione degli istituti di credito operanti. Il problema è che i risparmiatori che hanno investito in azioni e/o obbligazioni delle banche che inevitabilmente saranno oggetto di acquisizione avranno ingenti perdite del loro capitale.
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Re: Renzi
Le fusioni sono assolutamente da evitare perche aumentano il rischio di crisi sistemiche,se fallisce una grande banca è l'intero paese che fallisce meglio la pluralità e la capillarità bancaria.I crediti pregressi dati a chi non aveva sufficenti garanzie si recuperano attraverso un'agenzia che si pone fra la banca e il cliente che acquista azioni che daranno un'interesse ,queste azioni andranno a coprire i buchi della banca e il cliente della banca sarà garantito che il prestito concesso tornerà sul suo conto corrente.L'Agenzia carica sù di sè tutti i debiti pregressi cioè le sofferenze bancarie.Allo stesso tempo la banca si affida ad un'agenzia recupero crediti che esigerà dal debitore la restituzione del credito concesso
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Re: Renzi
Sulle perdite c'è la garanzia statale e poi le banche possono benissimo metterla loro i piedi un'agenzia recupero crediti se costa.Alcune poche grandi banche significa consegnare un potere immenso alle banche già così la politica è debole poi figuriamoci con poche banche che sarebbero anche slegate dal territorio
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Re: Renzi
Le banche ci hanno provato con Atlante e non è andata bene. Una volta gli istituti bancari grandi avevano la loro sezione recupero crediti interna e le sofferenze erano più contenute poi è venuta la deregulation e il suggerimento di alcuna società di consulenza aziendale di sfruttare l'outsourcing e le perdite si sono impennate... chissà come mai vero?
Purtroppo oggi tenere in piedi un sistema di piccole/medie banche è quasi impossibile, il meccanismo di concentrazione è voluto dai grandi azionisti che cercano solo il profitto a due cifre, per tornare a un sistema bancario più variegato dovremmo ritornare al sistema ante 1991 prima della legge Amato e al Glass/Stiegel Act ovvero alla divisione fra banche commerciali e di investimento e al controllo statale delle maggiori banche e non solo in Italia ma nel mondo. Solo abbassando la sete insaziabile di profitto la banca può tornare a fare la banca e non essere un supermercato di prodotti finanziari, un serbatoio per finanziamenti di dubbia finalità e una lavatrice di fondi oscuri...
Purtroppo oggi tenere in piedi un sistema di piccole/medie banche è quasi impossibile, il meccanismo di concentrazione è voluto dai grandi azionisti che cercano solo il profitto a due cifre, per tornare a un sistema bancario più variegato dovremmo ritornare al sistema ante 1991 prima della legge Amato e al Glass/Stiegel Act ovvero alla divisione fra banche commerciali e di investimento e al controllo statale delle maggiori banche e non solo in Italia ma nel mondo. Solo abbassando la sete insaziabile di profitto la banca può tornare a fare la banca e non essere un supermercato di prodotti finanziari, un serbatoio per finanziamenti di dubbia finalità e una lavatrice di fondi oscuri...
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Re: Renzi
ecco esatto tornare alla stell glass act in cui chi vuole rischiare mette i propri risparmi in una banca dedicata,gli altri invece in banche ordinarie che finanziano il credito alle piccole e medie aziende.L'abbandono della stell glass act ha determinato la stagnazione della crescita perche si è preferito investire i titoli spazzatura rovinando tantissimi risparmiatori che hanno accumulato i risparmi attraverso una vita di rinunce e sacrifici e li hanno visto bruciare come paglia in un'istante.Allo stesso tempo abbandonare la logica secondo cui si fanno utili a tutti i costi.Gli utili sì ma c'è un limite a tutto.Le grandi banche?Padoan ne ha già parastalizzate alcune fra cui banca di credito vicentino monte dei paschi di siena che sono a partecipazione pubblica
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Re: Renzi
UncleTom ha scritto:Adesso è la base democristiana del PD che vuole la realizzazione del PDR del piduista Licio Gelli.
>>>>OPERA DELL'OVRA IN SERVIZIO NOTTURNO Tradotto, dieci anni di antiberlusconismo archiviati? “No, ma il mondo è cambiato, la storia è cambiata. Bisogna andare avanti”.
IlFattoQuotidiano.it / Politica
Pd compie 10 anni e porta a termine la trasformazione. I militanti: “Bene Berlusconi e larghe intese, purché si governi”
di Alberto Sofia | 14 ottobre 2017
166
4,6 mila
Più informazioni su: Governo di Larghe Intese, Matteo Renzi, PD, Silvio Berlusconi
Rassegnati a Berlusconi e alle larghe intese, pur di riuscire a governare. Altro che vocazione maggioritaria, quella rivendicata pure da Walter Veltroni. Nel giorno del decennale del Pd , i militanti dem sembrano già convinti che non ci sia altra scelta, numeri e sondaggi alla mano, che un futuro nuovo governissimo con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Gli ex bersaniani di Mdp e il resto della sinistra? Neanche a parlarne. Nessuno o quasi la evoca. E gran parte dei militanti, pur controvoglia, sembra aver già metabolizzato l’idea di un governo sostenuto pure con i voti dallo storico avversario. “Dato che di chi ha lasciato non ci si può fidare più, meglio Berlusconi“, taglia corto un militante, prima della festa dem all’ingresso dell’Hotel Eliseo di Roma. Una voce isolata? Non proprio. “Che male c’è, anche altrove in Europa ci sono le larghe intese…”, spiega un’elettrice dem. In pochi chiudono a future intese: “Berlusconi? No, Berlusconi proprio no”. Ma se lo stesso Berlusconi, da Ischia, nega – almeno per ora – un nuovo patto post-elettorale, dai militanti Pd, invece, quasi c’è chi benedice un nuovo abbraccio con il vecchio leader del centrodestra, in caso d’emergenza: “Qualora dovesse essere necessario, non c’è altra scelta…”. O ancora: “Sì, ma solo per un governo di salute pubblica..”, c’è chi si sbilancia. Altri ancora non evocano Berlusconi, ma aprono ai suoi vecchi sodali e agli ex forzisti: “Se siamo una democrazia, dobbiamo fare entrare tutti quelli che non sono troppo distanti da noi…”.Tradotto, dieci anni di antiberlusconismo archiviati? “No, ma il mondo è cambiato, la storia è cambiata. Bisogna andare avanti”.
di Alberto Sofia | 14 ottobre 2017
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Re: Renzi
PER PANCHO
UncleTom ha scritto:UncleTom ha scritto:Adesso è la base democristiana del PD che vuole la realizzazione del PDR del piduista Licio Gelli.
>>>>OPERA DELL'OVRA IN SERVIZIO NOTTURNO Tradotto, dieci anni di antiberlusconismo archiviati? “No, ma il mondo è cambiato, la storia è cambiata. Bisogna andare avanti”.
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Pd compie 10 anni e porta a termine la trasformazione. I militanti: “Bene Berlusconi e larghe intese, purché si governi”
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Più informazioni su: Governo di Larghe Intese, Matteo Renzi, PD, Silvio Berlusconi
Rassegnati a Berlusconi e alle larghe intese, pur di riuscire a governare. Altro che vocazione maggioritaria, quella rivendicata pure da Walter Veltroni. Nel giorno del decennale del Pd , i militanti dem sembrano già convinti che non ci sia altra scelta, numeri e sondaggi alla mano, che un futuro nuovo governissimo con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Gli ex bersaniani di Mdp e il resto della sinistra? Neanche a parlarne. Nessuno o quasi la evoca. E gran parte dei militanti, pur controvoglia, sembra aver già metabolizzato l’idea di un governo sostenuto pure con i voti dallo storico avversario. “Dato che di chi ha lasciato non ci si può fidare più, meglio Berlusconi“, taglia corto un militante, prima della festa dem all’ingresso dell’Hotel Eliseo di Roma. Una voce isolata? Non proprio. “Che male c’è, anche altrove in Europa ci sono le larghe intese…”, spiega un’elettrice dem. In pochi chiudono a future intese: “Berlusconi? No, Berlusconi proprio no”. Ma se lo stesso Berlusconi, da Ischia, nega – almeno per ora – un nuovo patto post-elettorale, dai militanti Pd, invece, quasi c’è chi benedice un nuovo abbraccio con il vecchio leader del centrodestra, in caso d’emergenza: “Qualora dovesse essere necessario, non c’è altra scelta…”. O ancora: “Sì, ma solo per un governo di salute pubblica..”, c’è chi si sbilancia. Altri ancora non evocano Berlusconi, ma aprono ai suoi vecchi sodali e agli ex forzisti: “Se siamo una democrazia, dobbiamo fare entrare tutti quelli che non sono troppo distanti da noi…”.Tradotto, dieci anni di antiberlusconismo archiviati? “No, ma il mondo è cambiato, la storia è cambiata. Bisogna andare avanti”.
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