Nazione Marcia
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Re: Nazione Marcia
GIORNATA EVENTO
Segnatevi sul calendario, meglio su un taccuino personale, questa giornata:
17 NOVEMBRE 2017
da quando è sceso in campo, nel lontano 1993, Silvio Berlusconi è stato costantemente rappresentato sempre, ovunque e comunque, sorridente.
Tanto da indurre i più a chiedersi: "Ma cos'à sempre da ridere (o sorridere)???
La foto sulla prima pagina de "Il Giorno" di oggi(occupa mezza pagina), pubblica per la prima volta l'immagine del Caimano addolorato. Un evento eccezionale.
Con il titolo:
SENTENZA DI DIVORZIO
Annullato l'assegno
da 1,4 milioni al mese
all'ex moglie di Berlusconi.
Dovrà restituirne 46
Lui: sono addolorato
POVERA
VERONICA
G. ROSSI e GOZZI- Alle pagine 4 e 5
Segnatevi sul calendario, meglio su un taccuino personale, questa giornata:
17 NOVEMBRE 2017
da quando è sceso in campo, nel lontano 1993, Silvio Berlusconi è stato costantemente rappresentato sempre, ovunque e comunque, sorridente.
Tanto da indurre i più a chiedersi: "Ma cos'à sempre da ridere (o sorridere)???
La foto sulla prima pagina de "Il Giorno" di oggi(occupa mezza pagina), pubblica per la prima volta l'immagine del Caimano addolorato. Un evento eccezionale.
Con il titolo:
SENTENZA DI DIVORZIO
Annullato l'assegno
da 1,4 milioni al mese
all'ex moglie di Berlusconi.
Dovrà restituirne 46
Lui: sono addolorato
POVERA
VERONICA
G. ROSSI e GOZZI- Alle pagine 4 e 5
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Re: Nazione Marcia
UncleTom ha scritto:17 nov 2017 11:47
LA RAI(renziana-ndt)NON HA PERSO SOLO LA GABANELLI MA ANCHE UNA MONTAGNA DI SOLDI: SENZA UN PORTALE WEB DECENTE RINUNCIA A MILIONI DI EURO DI INTROITI POTENZIALI, E DA UN ANNO DECINE DI PERSONE LAVORANO AL PROGETTO DI MI-JENA, CHE AVEVA LASCIATO ‘REPORT’ DOPO AVERNE AVER CEDUTO IL MARCHIO GRATUITAMENTE ALL’AZIENDA. LA CORTE DEI CONTI NON HA NIENTE DA DIRE?
Maurizio Caverzan per “la Verità”
Piccole cose, appena delle brevi il giorno dopo l' addio ufficiale di Milena Gabanelli alla Rai. Il badge e il telefonino restituiti all' azienda. Il giro per salutare la redazione di Report, «più che colleghi, sono la mia famiglia». Poche parole anche sul post di Facebook: «Proseguirò il mio mestiere su un altro mezzo, da un' altra parte».
Quello che si dice un addio sobrio, asciutto come il suo giornalismo. Lontano da sceneggiate egolatriche ed esternazioni di livori postumi nei confronti dell' azienda di una vita.
A Luca Telese e Oscar Giannino, conduttori di 24 Mattino, la Gabanelli ha confidato di essere delusa umanamente, ma anche di «non aver intenzione di menarmela troppo». Merito suo se ieri i giornali non traboccavano di sfoghi e interviste.
Anche alla Verità conferma di non volerne concedere.
Sta prendendo un treno per Bologna, dove si preparerà a un fine settimana di lavoro, oggi a Bruxelles, «dove si tiene una conferenza sull' immigrazione, un tema sul quale sto lavorando molto», domenica al Franco Parenti di Milano «con Ferruccio de Bortoli dove, nell' ambito di BookCity, farò un intervento ancora sull' immigrazione. Sto pensando a questo, adesso». Di certo non a un programma su La7 o in un' altra tv: «Un programma ce l' avevo già e l' ho lasciato».
Più avanti deciderà dove sarà l' altro mezzo, «la rete e i social, dove si forma e s' informa la classe dirigente di domani». Potrebbe essere su una piattaforma già esistente, oppure un' avventura da costruire da zero. Tanto per buttare lì dei marchi: il Corriere della Sera al quale collabora, Repubblica e il Gruppo Gedi, Huffington Post, Fanpage, piattaforma da 7 milioni di contatti. Sobrietà e mente fredda, comunque.
Però, vista da fuori, la vicenda due paroline le merita. Perché, in fondo, stiamo pur sempre parlando della Rai e della giornalista che negli ultimi anni ha meglio interpretato la mission di servizio pubblico. Una discreta perdita di professionalità, certo. Ma anche una perdita economica secca, seppur difficile da quantificare.
Per dire, nell' ultimo anno l' attività online di Repubblica ha fruttato 27 milioni di introiti pubblicitari. Quella del Corriere invece di milioni ne frutta 22-23. E quella della Rai che non c' è o quasi, e che potenzialmente dispone di molte più risorse delle testate cartacee, quanti mancati guadagni registra?
Anche di questi chi amministra un' azienda finanziata dal denaro dei cittadini, come il direttore generale Mario Orfeo, dovrebbe auspicabilmente rispondere alla Corte dei conti.
Nel febbraio 2016 l' allora direttore editoriale per le news, Carlo Verdelli, aveva parlato d' informazione «ferma al Novecento», notando che il sito aziendale era al 21° posto della classifica per utenti unici e che era più che mai urgente entrare nel Terzo millennio. In novembre venti persone dell' Area digital, le stesse che avevano realizzato Rai Play, vennero destinate alla creazione del nuovo portale.
Pensato come uno strumento di un grande network, per ospitare volumi consistenti di notizie, rilanciare la potenza di fuoco di 1.600 giornalisti, utilizzare un poderoso archivio aziendale, proporre nuovi modelli narrativi. Nello stesso periodo la Gabanelli aveva abbandonato la conduzione di Report (cedendo la testata all' azienda). Prima di essere assunta, in gennaio, come vicedirettore incaricato di coordinare la nascita di Rai24. Ai primi di febbraio era iniziata la rifinitura in vista del decollo del portale. Ma dopo che il Piano delle news di Verdelli era stato bocciato, anche quello di Antonio Campo Dall' Orto si era arenato.
Mentre la redazione aveva continuato a lavorare, la creazione della nuova testata online aveva incontrato nuove resistenze in consiglio d' amministrazione. L' idea di assorbire Tg Parlamento nel Tg1 non avanzava.
Campo Dall' Orto si dimetteva. Dopo l' estate la partita si è avviata al mesto finale. La Gabanelli declina la proposta della condirezione di Rainews24 («non metto la faccia su un progetto non mio; mi hanno proposto uno sgabuzzino»); l' annunciata audizione della giornalista in Commissione di Vigilanza, solita pronunciarsi sui più svariati ed eterogenei argomenti, salta; la presidente Monica Maggioni non si pronuncia; alla richiesta di una striscia dopo il Tg1 con la formula del data journalism per non disperdere il lavoro fatto, Orfeo replica che 4 minuti potrebbero scardinare il palinsesto serale e ripropone la coconduzione di Report già spontaneamente abbandonata un anno prima.
Le dimissioni sono inevitabili e la sintesi è presto fatta. Oggi, malgrado il nuovo contratto di servizio pubblico richieda alla tv di Stato di recuperare il ritardo sulle piattaforme digitali, il pubblico più avanzato, frequentatore della Rete e dei social network, continua informarsi altrove sebbene paghi il canone per la Rai. Da un anno una redazione di tecnici, informatici e grafici lavora a un progetto di cui non si vede traccia. La giornalista di riconosciuta professionalità, assunta con questo preciso compito, ha dato le dimissioni e andrà a realizzarlo altrove.
Ce n'è abbastanza per tirare una riga e fare qualche conto.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 161028.htm
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Re: Nazione Marcia
Mentre Libero sulla prima pagina di oggi commenta così:
La Corte d'Appello: Veronica restituisca 60 milioni
Però, ci sono tre giudici
dalla parte di Berlusconi
L'ex moglie del Cavaliere non ha più diritto all'assegno di mantenimento da 1,4 milioni al mese ,
ha già patrimoni e liquidità. Silvio da Vespa si esalta e cita il Duce: <<Credere, obbedire, combattere>>
La Corte d'Appello: Veronica restituisca 60 milioni
Però, ci sono tre giudici
dalla parte di Berlusconi
L'ex moglie del Cavaliere non ha più diritto all'assegno di mantenimento da 1,4 milioni al mese ,
ha già patrimoni e liquidità. Silvio da Vespa si esalta e cita il Duce: <<Credere, obbedire, combattere>>
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Re: Nazione Marcia
Sempre sulla prima pagina di Libero:
CasaPound in tv
I poteri forti
usano i fascisti
contro Salvini
di PAOLO BECCHI
GIUSEPPE PALMA
Dopo le elezioni regio-
nali siciliane il centrode-
stra risulta essere la coa-
lizione favorita a vincere
le elezioni politiche del
prossimo anno. e se i
sondaggisti continuano
ad affermare che nessu-
na forza politica riuscirà
col Rosatellum ad otte-
nere la maggioranza as-
soluta dei seggi, noi ab-
biamo invece più volte
dimostrato(...)
segue a pagina 5
Quanto sopra, prima di:
Tranquillo,
più destra c'è meglio è
di PIETRO SENALDI
Il professor Paolo Bec-
chi, filosofo del diritto e
imprescindibile collabo-
ratore di Libero, è un
acuto politologo. Talvol-
ta rerò ho l'impressione
che ceda al gusto di stu-
pire. Nell'articolo qui so-
pra sostiene che i poteri
forti stiano usando i neo-
fascisti di CasaPound in
chiave anti-Lega. il ra-
gionamento è il seguen-
te: siccome oramai si sono
convinti, loro (...)
(...) pagine di questo giornale (senza essere mai smentiti) che l lista - o coalizione di liste - che ottenesse circa il 40% dei voti nei collegi plurinominali farà da <<piglia-tutto>> in quelli uninominali, raggiungendo la maggioranza assoluta dei seggi.
E' il così detto <<effetto traino>> che scaturisce dal voto disgiunto.
Ma il sospetto è che i poteri forti siano passati al contrattacco.
Il Partito democratico e i suoi alleati non vinceranno le elezioni.
Avrebbero bisogno di un Macron per vincere invece hanno un pollo di periferia............
CasaPound in tv
I poteri forti
usano i fascisti
contro Salvini
di PAOLO BECCHI
GIUSEPPE PALMA
Dopo le elezioni regio-
nali siciliane il centrode-
stra risulta essere la coa-
lizione favorita a vincere
le elezioni politiche del
prossimo anno. e se i
sondaggisti continuano
ad affermare che nessu-
na forza politica riuscirà
col Rosatellum ad otte-
nere la maggioranza as-
soluta dei seggi, noi ab-
biamo invece più volte
dimostrato(...)
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Quanto sopra, prima di:
Tranquillo,
più destra c'è meglio è
di PIETRO SENALDI
Il professor Paolo Bec-
chi, filosofo del diritto e
imprescindibile collabo-
ratore di Libero, è un
acuto politologo. Talvol-
ta rerò ho l'impressione
che ceda al gusto di stu-
pire. Nell'articolo qui so-
pra sostiene che i poteri
forti stiano usando i neo-
fascisti di CasaPound in
chiave anti-Lega. il ra-
gionamento è il seguen-
te: siccome oramai si sono
convinti, loro (...)
(...) pagine di questo giornale (senza essere mai smentiti) che l lista - o coalizione di liste - che ottenesse circa il 40% dei voti nei collegi plurinominali farà da <<piglia-tutto>> in quelli uninominali, raggiungendo la maggioranza assoluta dei seggi.
E' il così detto <<effetto traino>> che scaturisce dal voto disgiunto.
Ma il sospetto è che i poteri forti siano passati al contrattacco.
Il Partito democratico e i suoi alleati non vinceranno le elezioni.
Avrebbero bisogno di un Macron per vincere invece hanno un pollo di periferia............
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Re: Nazione Marcia
...ALLARMI!!!,......ALLARMI!!!,..........ALLARMI!!!,.SIAM FASCISTI...............
Ore : 23,38 - 17 Novembre 2017
Non è possibile raggiungere questa pagina.
Prova
⦁ Verifica di avere l'indirizzo Web corretto: https://www.ilfattoquotidiano.it
Aggiorna la pagina
Cerca quello che vuoi
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ore: 23,44 - 17 Novembre 2017
7 ore fa 2419
'Far chiarezza sui soldi del Cav'
Vauro choc in tv, Sgarbi attacca
Giovanni Neve
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 64463.html
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ore : 23,48 - 17 Novembre 2017
Impossibile raggiungere il sito
http://www.ilfattoquotidiano.it ha impiegato troppo tempo a rispondere.
Prova a:
Verificare la connessione
Controllare il proxy e firewall
Eseguire lo strumento Diagnostica di rete Windows
ERR_TIMED_OUT
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ore: 23,57 - 17 Novembre 2017
RICERCHE IN CORSO
Argentina, il mistero della scomparsa di un sottomarino A bordo 44 marinai | Video
di Rocco Cotroneo
Persi i contatti con la nave «San Juan» dal 15 novembre. Usa e Gb partecipano alle ricerche. «Hanno ancora ossigeno»
http://www.corriere.it/video-articoli/2 ... 8a8f.shtml
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Impossibile raggiungere il sito
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Persi i contatti con la nave «San Juan» dal 15 novembre. Usa e Gb partecipano alle ricerche. «Hanno ancora ossigeno»
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Re: Nazione Marcia
LE RELIGIONI USATE COME PARTITI POLITICI STANNO RILEVANDO I PROPRI LIMITI.
DA UNA PARTE I MUSSULMANI CHE USANO LA RELIGIONE PER I FINI POLITICI DI CHI MANOVRA L'ISIS.
DALL'ALTRA UNA PARTE DI ""CRISTIANI"" CHE USANO LA RELIGIONE CONTRO I MUSSULMANI E L'ISIS PER SCOPI POLITICI.
LA RAGIONE DA ENTRAMBE LE PARTI NON ESISTE.
I NON COMBATTENTI DI UNA PARTE E DELL'ALTRA, CHE SONO CREDENTI, SOSTENGONO L'ESISTENZA DI UN SOLO DIO.
COME POSSONO QUINDI I COMBATTENTI FAR CREDERE CHE IL LORO DIO VOGLIA LA GUERRA E LO STERMINIO DEGLI AVVERSARI?
NEL QUAL CASO NON SAREBBE UN DIO UNICO, MA UN DIO DEI MUSSULMANI E UN DIO DEI CRISTIANI, CHE SI FANNO LA GUERRA.
Bologna, la rivolta dei preti: niente pranzo con i migranti
L'arcivescovo Zuppi lancia l'iniziativa "Ospita a pranzo uno straniero". Ma aderiscono solo 20 preti su 90: "Che senso ha accogliere un islamico in chiesa?"
Sergio Rame - Dom, 19/11/2017 - 10:36
commenta
Tutto nasce da un'iniziativa di papa Francesco. Oggi, infatti, si celebra la "Giornata mondiale dei poveri".
È stata istituita proprio quest'anno dal Santo Padre e a Bologna è stata il pretesto per creare una forte divisione all'interno della Curia. La rivolta della stragrande maggioranza dei parroci, però, non è contro Bergoglio ma contro l'arcivescovo Mattia Zuppi che, come racconta il Corriere della Sera, ha chiesto ai preti della città di ospitare a pranzo i migranti dell’hub di via Mattei. Il risultato è stato imbonente. Appena venti parrocchie su novanta hanno, infatti, aderito all'iniziativa.
Come fa notare Renato Farina su Libero, "tanti vescovi italiani, credendo forse di farsi belli con il Papa argentino, identificano i poveri con i migranti e privilegiano tra loro i musulmani". E così succede a Bologna dove la "Giornata mondiale dei poveri" è stata affidata a don Matteo Prodi. A fine settembre il nipote dell'ex premier Romano si era dimesso dall’incarico di parroco di una frazione di Zola Predosa dopo le polemiche che aveva scatenato per aver accolto in parrocchia i profughi. "Non sono una persona che coltiva rancori o cerca vendette - aveva scritto in una lettera ai fedeli riportata da Qn - mi chiedo solo perché e a che cosa è servito...". Adesso è di nuovo nell'occhio de ciclone per colpa di una iniziativa fortemente voluta dall'arcivescovo Zuppi. Iniziativa, quella di offrire un pasto caldo ai migranti del centro di accoglienza di via Mattei, che non è piaciuta ai più.
I dubbi dei parroci sono molti. "Può essere una bella iniziativa, ma bisogna chiedersi quale sia il senso dell'accoglienza di un musulmano in chiesa - spiega al Corriere della Sera don Antonio Rota del Sacro Cuore - non è facile mettere insieme due mondi religiosi". D'altra parte anche per il vicario Giovanni Silvagni è "sbagliata e indebita l'equazione 'poveri uguale, migranti uguale musulmani'". Le stragrande maggioranza delle parrocchie si è infatti messa in gioco invitando a pranzo persone e famiglie con problemi economici. "Non per forza migranti", mette in chiaro il vicario. "Non sono bocche da sfamare - puntualizza - ma vite e storie da accogliere".
DA UNA PARTE I MUSSULMANI CHE USANO LA RELIGIONE PER I FINI POLITICI DI CHI MANOVRA L'ISIS.
DALL'ALTRA UNA PARTE DI ""CRISTIANI"" CHE USANO LA RELIGIONE CONTRO I MUSSULMANI E L'ISIS PER SCOPI POLITICI.
LA RAGIONE DA ENTRAMBE LE PARTI NON ESISTE.
I NON COMBATTENTI DI UNA PARTE E DELL'ALTRA, CHE SONO CREDENTI, SOSTENGONO L'ESISTENZA DI UN SOLO DIO.
COME POSSONO QUINDI I COMBATTENTI FAR CREDERE CHE IL LORO DIO VOGLIA LA GUERRA E LO STERMINIO DEGLI AVVERSARI?
NEL QUAL CASO NON SAREBBE UN DIO UNICO, MA UN DIO DEI MUSSULMANI E UN DIO DEI CRISTIANI, CHE SI FANNO LA GUERRA.
Bologna, la rivolta dei preti: niente pranzo con i migranti
L'arcivescovo Zuppi lancia l'iniziativa "Ospita a pranzo uno straniero". Ma aderiscono solo 20 preti su 90: "Che senso ha accogliere un islamico in chiesa?"
Sergio Rame - Dom, 19/11/2017 - 10:36
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Tutto nasce da un'iniziativa di papa Francesco. Oggi, infatti, si celebra la "Giornata mondiale dei poveri".
È stata istituita proprio quest'anno dal Santo Padre e a Bologna è stata il pretesto per creare una forte divisione all'interno della Curia. La rivolta della stragrande maggioranza dei parroci, però, non è contro Bergoglio ma contro l'arcivescovo Mattia Zuppi che, come racconta il Corriere della Sera, ha chiesto ai preti della città di ospitare a pranzo i migranti dell’hub di via Mattei. Il risultato è stato imbonente. Appena venti parrocchie su novanta hanno, infatti, aderito all'iniziativa.
Come fa notare Renato Farina su Libero, "tanti vescovi italiani, credendo forse di farsi belli con il Papa argentino, identificano i poveri con i migranti e privilegiano tra loro i musulmani". E così succede a Bologna dove la "Giornata mondiale dei poveri" è stata affidata a don Matteo Prodi. A fine settembre il nipote dell'ex premier Romano si era dimesso dall’incarico di parroco di una frazione di Zola Predosa dopo le polemiche che aveva scatenato per aver accolto in parrocchia i profughi. "Non sono una persona che coltiva rancori o cerca vendette - aveva scritto in una lettera ai fedeli riportata da Qn - mi chiedo solo perché e a che cosa è servito...". Adesso è di nuovo nell'occhio de ciclone per colpa di una iniziativa fortemente voluta dall'arcivescovo Zuppi. Iniziativa, quella di offrire un pasto caldo ai migranti del centro di accoglienza di via Mattei, che non è piaciuta ai più.
I dubbi dei parroci sono molti. "Può essere una bella iniziativa, ma bisogna chiedersi quale sia il senso dell'accoglienza di un musulmano in chiesa - spiega al Corriere della Sera don Antonio Rota del Sacro Cuore - non è facile mettere insieme due mondi religiosi". D'altra parte anche per il vicario Giovanni Silvagni è "sbagliata e indebita l'equazione 'poveri uguale, migranti uguale musulmani'". Le stragrande maggioranza delle parrocchie si è infatti messa in gioco invitando a pranzo persone e famiglie con problemi economici. "Non per forza migranti", mette in chiaro il vicario. "Non sono bocche da sfamare - puntualizza - ma vite e storie da accogliere".
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Re: Nazione Marcia
Non è passato neanche un mese e già siamo a quota 2 di indagati nel neo Consiglio Regionale della Sicilia
dal www.ilfattoquotidiano.it
Sicilia, riciclaggio ed evasione fiscale: indagato Genovese jr neoeletto con Forza Italia. Sequestro da 100 milioni
C'è anche il nome del giovane neo consigliere regionale nell'ordinanza di sequestro notificata dagli uomini della Guardia di Finanza di Messina. Le indagini hanno inizialmente consentito di trovare fondi esteri schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Bermuda. Tutto riconducibile a Francantonio Genovese, già condannato in primo grado a 11 anni, accusato di aver intestato parte del suo patrimonio al figlio
dal www.ilfattoquotidiano.it
Sicilia, riciclaggio ed evasione fiscale: indagato Genovese jr neoeletto con Forza Italia. Sequestro da 100 milioni
C'è anche il nome del giovane neo consigliere regionale nell'ordinanza di sequestro notificata dagli uomini della Guardia di Finanza di Messina. Le indagini hanno inizialmente consentito di trovare fondi esteri schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Bermuda. Tutto riconducibile a Francantonio Genovese, già condannato in primo grado a 11 anni, accusato di aver intestato parte del suo patrimonio al figlio
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
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Re: Nazione Marcia
25 nov 2017 17:04
DAVID ROSSI, DUE NUOVE INCHIESTE. E LE 'IENE' ANNUNCIANO ALTRE BOMBE IN ARRIVO
- ANTONINO MONTELEONE: "PIÙ SI SCAVA IN QUESTA STORIA E PIÙ CAPISCO CHE ALLA VERITÀ SIAMO ANCORA LONTANISSIMI", MENTRE LE PROCURE DI SIENA E GENOVA SEQUESTRANO NUOVI DOCUMENTI E ASCOLTANO NUOVI TESTIMONI
Emanuela Longo per http://www.ilsussidiario.net
La procura di Genova si è mobilitata subito, dopo i servizi della trasmissione Le Iene sul caso David Rossi e oggi ha dato il via agli interrogatori, ascoltando Pier Paolo Fiorenzani, azionista di Mps. L'uomo, sentito dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e dal sostituto, Cristina Camaiori ha parlato dei festini asserendo: "era una voce che circolava in città. Si tratta però di mezze parole ma di preciso non c’è niente".
Sulla questione avevano fatto discutere le dichiarazioni dell’ex sindaco della città toscana, Pierluigi Piccini al programma di Italia 1 proprio durante uno dei servizi dedicati al giallo del presunto suicidio del capo della Comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. A detta dell'ex primo cittadino, come riporta il quotidiano Il Secolo XIX, a quei festini, secondo voci diffuse, avevano preso parte importanti esponenti della magistratura toscana e della politica. L'azionista si è poi detto molto perplesso circa la morte di Rossi, "perché ci sono argomenti che portano a pensare una cosa e altri che portano a pensare altro". (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUOVI CLAMOROSI SVILUPPI ALL'ORIZZONTE?
Man mano che si torna a parlare del misterioso (presunto) suicidio di David Rossi, emergono nuovi gialli e dubbi inquietanti. L'ultima notizia, come rivela Tiscali.it, parla di nuovi sequestri da parte degli inquirenti i quali, a distanza di anni, hanno messo le mani su atti e documenti considerati irrilevanti al momento della morte del funzionario del Monte dei Paschi di Siena. Cosa è accaduto da allora? Secondo chi ha studiato tutte le carte del caso, sarebbero in arrivo dei clamorosi sviluppi che potrebbero mutare la direzione finora intrapresa.
A ridare nuova luce al caso Rossi è indubbiamente stata la trasmissione Le Iene che ha evidenziato in modo coerente e chiaro il contesto nel quale si colloca la morte del capo comunicazione di Mps. Tra le tante interviste non si può ignorare quella dell'ex sindaco senese e dirigente della banca, Pierluigi Piccini, il quale tra le tante cose avanza anche racconti su presunti festini a cui avrebbero preso parte esponenti della magistratura. Da qui, secondo l'ex primo cittadino, la rapida archiviazione per suicidio di Rossi.
Un sospetto infamante tanto da portare all'intervento della procura di Genova che ha deciso di acquisire l'intero materiale televisivo legato all'intervista, aprendo presto un fascicolo con procedimento per abuso d'ufficio a
Resta ancora un mistero la morte di David Rossi, capo della Comunicazione di Mps, precipitato dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. Si è trattato realmente di suicidio, come archiviato per ben due volte dalla procura senese, oppure c'è dell'altro dietro quella morte inquietante e ricca di dubbi? La famiglia non ha mai creduto che David avesse deciso di togliersi la vita e fino ad oggi continua a chiedere con forza che venga finalmente fatta luce su uno dei gialli che non è mai stato dimenticato a Siena, sebbene vi sia quasi una sorta di omertà attorno ad esso.
Dopo i numerosi servizi realizzati dalla trasmissione di Italia 1, Le Iene, torna sul giallo del dirigente di Mps anche la trasmissione Quarto Grado, in onda stasera su Rete 4. Il motivo è presto detto: a distanza di quattro anni dalla morte di Rossi, la procura di Genova, dopo i servizi di Antonino Monteleone, ha riaperto il caso avviando due nuove indagini per i fatti riguardanti i magistrati senesi, la prima per diffamazione e la seconda per abuso d'ufficio. Il Secolo XIX ha ripercorso le ultime tappe dell'intricata vicenda ancora irrisolta ma che potrebbe ora portare ad inediti colpi di scena.
Quelle prove considerate "irrilevanti" dai magistrati che per primi si occuparono del caso, sono diventate oggi motivo di sequestro da parte della Procura di Genova la quale ha in corso un'inchiesta sul presunto insabbiamento del giallo compiuto in Toscana. Tutto ciò sarebbe avvenuto dopo che il legale storico della famiglia della vittima ha messo per la prima volta nero su bianco in un verbale, il fatto che la magistratura senese ignorò segnalazioni ritenute da sempre importanti per la soluzione del giallo.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 161628.htm
DAVID ROSSI, DUE NUOVE INCHIESTE. E LE 'IENE' ANNUNCIANO ALTRE BOMBE IN ARRIVO
- ANTONINO MONTELEONE: "PIÙ SI SCAVA IN QUESTA STORIA E PIÙ CAPISCO CHE ALLA VERITÀ SIAMO ANCORA LONTANISSIMI", MENTRE LE PROCURE DI SIENA E GENOVA SEQUESTRANO NUOVI DOCUMENTI E ASCOLTANO NUOVI TESTIMONI
Emanuela Longo per http://www.ilsussidiario.net
La procura di Genova si è mobilitata subito, dopo i servizi della trasmissione Le Iene sul caso David Rossi e oggi ha dato il via agli interrogatori, ascoltando Pier Paolo Fiorenzani, azionista di Mps. L'uomo, sentito dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e dal sostituto, Cristina Camaiori ha parlato dei festini asserendo: "era una voce che circolava in città. Si tratta però di mezze parole ma di preciso non c’è niente".
Sulla questione avevano fatto discutere le dichiarazioni dell’ex sindaco della città toscana, Pierluigi Piccini al programma di Italia 1 proprio durante uno dei servizi dedicati al giallo del presunto suicidio del capo della Comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. A detta dell'ex primo cittadino, come riporta il quotidiano Il Secolo XIX, a quei festini, secondo voci diffuse, avevano preso parte importanti esponenti della magistratura toscana e della politica. L'azionista si è poi detto molto perplesso circa la morte di Rossi, "perché ci sono argomenti che portano a pensare una cosa e altri che portano a pensare altro". (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUOVI CLAMOROSI SVILUPPI ALL'ORIZZONTE?
Man mano che si torna a parlare del misterioso (presunto) suicidio di David Rossi, emergono nuovi gialli e dubbi inquietanti. L'ultima notizia, come rivela Tiscali.it, parla di nuovi sequestri da parte degli inquirenti i quali, a distanza di anni, hanno messo le mani su atti e documenti considerati irrilevanti al momento della morte del funzionario del Monte dei Paschi di Siena. Cosa è accaduto da allora? Secondo chi ha studiato tutte le carte del caso, sarebbero in arrivo dei clamorosi sviluppi che potrebbero mutare la direzione finora intrapresa.
A ridare nuova luce al caso Rossi è indubbiamente stata la trasmissione Le Iene che ha evidenziato in modo coerente e chiaro il contesto nel quale si colloca la morte del capo comunicazione di Mps. Tra le tante interviste non si può ignorare quella dell'ex sindaco senese e dirigente della banca, Pierluigi Piccini, il quale tra le tante cose avanza anche racconti su presunti festini a cui avrebbero preso parte esponenti della magistratura. Da qui, secondo l'ex primo cittadino, la rapida archiviazione per suicidio di Rossi.
Un sospetto infamante tanto da portare all'intervento della procura di Genova che ha deciso di acquisire l'intero materiale televisivo legato all'intervista, aprendo presto un fascicolo con procedimento per abuso d'ufficio a
Resta ancora un mistero la morte di David Rossi, capo della Comunicazione di Mps, precipitato dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. Si è trattato realmente di suicidio, come archiviato per ben due volte dalla procura senese, oppure c'è dell'altro dietro quella morte inquietante e ricca di dubbi? La famiglia non ha mai creduto che David avesse deciso di togliersi la vita e fino ad oggi continua a chiedere con forza che venga finalmente fatta luce su uno dei gialli che non è mai stato dimenticato a Siena, sebbene vi sia quasi una sorta di omertà attorno ad esso.
Dopo i numerosi servizi realizzati dalla trasmissione di Italia 1, Le Iene, torna sul giallo del dirigente di Mps anche la trasmissione Quarto Grado, in onda stasera su Rete 4. Il motivo è presto detto: a distanza di quattro anni dalla morte di Rossi, la procura di Genova, dopo i servizi di Antonino Monteleone, ha riaperto il caso avviando due nuove indagini per i fatti riguardanti i magistrati senesi, la prima per diffamazione e la seconda per abuso d'ufficio. Il Secolo XIX ha ripercorso le ultime tappe dell'intricata vicenda ancora irrisolta ma che potrebbe ora portare ad inediti colpi di scena.
Quelle prove considerate "irrilevanti" dai magistrati che per primi si occuparono del caso, sono diventate oggi motivo di sequestro da parte della Procura di Genova la quale ha in corso un'inchiesta sul presunto insabbiamento del giallo compiuto in Toscana. Tutto ciò sarebbe avvenuto dopo che il legale storico della famiglia della vittima ha messo per la prima volta nero su bianco in un verbale, il fatto che la magistratura senese ignorò segnalazioni ritenute da sempre importanti per la soluzione del giallo.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 161628.htm
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Re: Nazione Marcia
INDIFFERENTI O RASSEGNATI??????????????
Di fronte ad una società che esprime questo:
30 nov 2017 19:23
"VICENDA INQUIETANTE"
- RISULTATE POSITIVE ALLA COCA LE DUE BIMBE ABBANDONATE IN AUTO NEL BRESCIANO DAL PADRE CHE ERA ANDATO A GIOCARE ALLE SLOT E DALLA MADRE CHE SI PROSTITUIVA
- RESTA DA CHIARIRE SE LE MINORI ABBIANO INGERITO LA DROGA PER CASO O SE LE SIA STATA DATA VOLONTARIAMENTE DAI GENITORI
Da Ansa.it
"Bisogna capire come sia stato possibile. Non sono valori del sangue compatibili al fumo passivo di cocaina. Se casuale, con le bambine che hanno ingerito cocaina, o volontario da parte di genitori la situazione resta allarmante".
Così il procuratore dei Minori di Brescia Emma Avezzù commenta la positività alla cocaina delle due bambine, di due anni e di otto mesi, abbandonate in auto una settimana fa nel Bresciano dal padre che è poi andato a giocare alle slot machine mentre la madre si prostituiva.
"Siamo davanti ad un caso molto grave" continua il procuratore dei minori di Brescia. "I valori della cocaina sono ancora più inquietanti dell'abbandono", dice Avezzù. La Procura dei Minori, dichiarando l'adottabilità delle minori aveva indicato che le bambine non fossero messe in comunità con la madre.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 162012.htm
^^^^^^^^^^
30 nov 2017 16:33
E POI DICI CHE I GIOVANI NON LAVORANO
- A CATANIA UN BIMBO DI 6 ANNI VENIVA USATO DA UN CLAN MAFIOSO PER LO SPACCIO DELLA DROGA
- SCOPERTO DAI CARABINIERI DURANTE UN’OPERAZIONE ANTI
-DROGA CHE HA PORTATO ALL’ARRESTO DI 36 PERSONE
1 - DROGA: SPACCIO A CATANIA,UTILIZZATO ANCHE BIMBO 6 ANNI
(ANSA) - Anche un bimbo di 6 anni veniva utilizzato per lo spaccio di droga a Catania dall'organizzazione sgominata stamane dai carabinieri che hanno arrestato 36 persone per smercio di cocaina e marijuana nel rione di Librino. E' uno dei particolari resi noti durante la conferenza stampa dell'operazione, denominata "chilometri zero", alla quale ha preso parte, tra gli altri, il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro.
"A questo bambino è stato sottratto il futuro", hanno detto gli investigatori durante la conferenza stampa a Catania. Il bambino veniva utilizzato durante la fase di spaccio con diverse modalità. Gli investigatori hanno sottolineato che si cercherà di "recuperare al più presto" il minorenne.
2 - BLITZ CC NEL 'FORTINO' DELLA DROGA DI CATANIA, 36 ARRESTI
(ANSA) - E' in corso a Catania una imponente operazione antidroga del comando provinciale che vede impegnati oltre 200 carabinieri che stanno eseguendo 36 arresti e oltre 100 perquisizioni. I militari stanno passando al setaccio un intero agglomerato della periferia sud della città, il quartiere Librino, considerato il più redditizio 'supermarket' della droga, a conclusione una imponente e complessa attività investigativa che ha portato all'emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 36 indagati.
L'ordinanza è stata emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania ipotizzando i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese. Particolari sull'operazione saranno resi noti dal procuratore Carmelo Zuccaro durante un incontro con i giornalisti che si terrà alle 10.30 nella sala stampa della Procura.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 162011.htm
Di fronte ad una società che esprime questo:
30 nov 2017 19:23
"VICENDA INQUIETANTE"
- RISULTATE POSITIVE ALLA COCA LE DUE BIMBE ABBANDONATE IN AUTO NEL BRESCIANO DAL PADRE CHE ERA ANDATO A GIOCARE ALLE SLOT E DALLA MADRE CHE SI PROSTITUIVA
- RESTA DA CHIARIRE SE LE MINORI ABBIANO INGERITO LA DROGA PER CASO O SE LE SIA STATA DATA VOLONTARIAMENTE DAI GENITORI
Da Ansa.it
"Bisogna capire come sia stato possibile. Non sono valori del sangue compatibili al fumo passivo di cocaina. Se casuale, con le bambine che hanno ingerito cocaina, o volontario da parte di genitori la situazione resta allarmante".
Così il procuratore dei Minori di Brescia Emma Avezzù commenta la positività alla cocaina delle due bambine, di due anni e di otto mesi, abbandonate in auto una settimana fa nel Bresciano dal padre che è poi andato a giocare alle slot machine mentre la madre si prostituiva.
"Siamo davanti ad un caso molto grave" continua il procuratore dei minori di Brescia. "I valori della cocaina sono ancora più inquietanti dell'abbandono", dice Avezzù. La Procura dei Minori, dichiarando l'adottabilità delle minori aveva indicato che le bambine non fossero messe in comunità con la madre.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 162012.htm
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30 nov 2017 16:33
E POI DICI CHE I GIOVANI NON LAVORANO
- A CATANIA UN BIMBO DI 6 ANNI VENIVA USATO DA UN CLAN MAFIOSO PER LO SPACCIO DELLA DROGA
- SCOPERTO DAI CARABINIERI DURANTE UN’OPERAZIONE ANTI
-DROGA CHE HA PORTATO ALL’ARRESTO DI 36 PERSONE
1 - DROGA: SPACCIO A CATANIA,UTILIZZATO ANCHE BIMBO 6 ANNI
(ANSA) - Anche un bimbo di 6 anni veniva utilizzato per lo spaccio di droga a Catania dall'organizzazione sgominata stamane dai carabinieri che hanno arrestato 36 persone per smercio di cocaina e marijuana nel rione di Librino. E' uno dei particolari resi noti durante la conferenza stampa dell'operazione, denominata "chilometri zero", alla quale ha preso parte, tra gli altri, il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro.
"A questo bambino è stato sottratto il futuro", hanno detto gli investigatori durante la conferenza stampa a Catania. Il bambino veniva utilizzato durante la fase di spaccio con diverse modalità. Gli investigatori hanno sottolineato che si cercherà di "recuperare al più presto" il minorenne.
2 - BLITZ CC NEL 'FORTINO' DELLA DROGA DI CATANIA, 36 ARRESTI
(ANSA) - E' in corso a Catania una imponente operazione antidroga del comando provinciale che vede impegnati oltre 200 carabinieri che stanno eseguendo 36 arresti e oltre 100 perquisizioni. I militari stanno passando al setaccio un intero agglomerato della periferia sud della città, il quartiere Librino, considerato il più redditizio 'supermarket' della droga, a conclusione una imponente e complessa attività investigativa che ha portato all'emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 36 indagati.
L'ordinanza è stata emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania ipotizzando i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese. Particolari sull'operazione saranno resi noti dal procuratore Carmelo Zuccaro durante un incontro con i giornalisti che si terrà alle 10.30 nella sala stampa della Procura.
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Re: Nazione Marcia
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Secondo voi è “normale” dover scappare dal proprio paese?
Scritto il 04/12/17 • nella Categoria: idee
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«Già la Bibbia ci rivela la nostra natura errante, a cominciare da Abramo», diceva qualche anno fa Moni Ovadia, di fronte all’agitarsi bellicoso ed elettoralistico di più inquietanti “respingitori”, alcuni dei quali pronti – a parole – persino a sparare sui barconi dei naufraghi, carichi di donne e bambini. Che farci? «L’uomo è migrante per natura», ripete – anni dopo, in televisione – un altro esponente di prestigio della cultura italiana come Gabriele Lavia, di fronte al dilagare dell’esodo, oggi aggravato dalle ultime guerre. Solo in Grecia, languono 40.000 profughi da Siria, Iraq e Afghanistan, paesi dove i migranti li abbiamo “aiutati a casa loro” (a scappare a gambe levate). «Per carità, non voglio mettere la palla al piede a Marco Polo», premette Gianfranco Carpeoro: è sacrosanto che chiunque possa sempre decidere di cambiare aria, reinventandosi la vita dall’altra parte del mondo, «ma a patto che lo faccia per sua scelta, non per disperazione, inseguito dalla guerra e dalla fame». Perché altrimenti il buonismo è ipocrita: «Non scordiamoci che siamo stati noi a rendere impossibile vivere, nei paesi dai quali ora si scappa: per questo, quell’immigrazione è innanzitutto un vergogna, un’ingiustizia». Ma non se ne ricorda nessuno. Anzi: «La cosa più assurda è che ci abbiano ormai abituato all’idea che l’immigrazione sia un fatto perfettamente naturale, pacifico, fisiologico».
Autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo” che rivela l’incubazione di matrice supermassonica del neo-terrorismo targato Isis, Gianfranco Carpeoro (che è appena tornato in libreria con “Il compasso, il fascio e la mitra”, un saggio sui retroscena massonici e vaticani all’origine del fascismo) torna a protestare contro la vulgata mainstream che impone l’accoglienza dei rifugiati in modo acritico, senza alcuna riflessione sulle vere cause di un esodo di massa così imponente e anomalo. Tanto per cominciare, premette Carpeoro – in diretta streaming con Fabio Frabetti di “Border Nights” – evitiamo i trabocchetti della propaganda incrociata – per esempio, il tentativo di sminuire le intimidazioni come quella che gli skinheads veneti hanno rivolto all’associazione solidaristica “Como Senza Frontiere”, penetrando a forza negli uffici per leggere un proclama anti-migranti di fronte agli attivisti intimoriti, per lo più donne. «Quella è violenza privata», taglia corto Carpeoro, che ha alle spalle decenni di attività forense, come avvocato. «Ognuno a casa sua può dire quello che vuole, ma tu non puoi venire a casa mia a impormi quello che pensi, magari dopo aver forzato la porta: io ho tutto il diritto di cacciarti e denunciarti».
Se da un lato le associazioni come quella comasca svolgono una funzione encomiabile di volontariato, dall’altra gli avvoltoi del “politically correct” ci speculano prontamente, fingendo di non sapere perché milioni di persone scappano dall’Africa e dal Medio Oriente: paesi rapinati e devastati dal colonialismo, affidati a corrotte dittature filo-occidentali e, all’occorrenza, bombardati e invasi, senza mai ripristinare condizioni di vita accettabili per i superstiti. Si ribella, Carpeoro, all’idea che sia considerato “normale” affrontare il Mediterraneo a bordo di barconi-colaborodo. «Al contrario – insiste – dovrebbe essere normale poter vivere dignitosamente a casa propria, innanzitutto: non è per niente normale essere costretti a fuggire». Ovviamente, sorvolare sul “movente” (la causa dell’esodo) rende invisibile il “colpevole”: i nostri governi, le nostre multinazionali. «Cosa devono pensare, di noi, gli africani? Sono morti come mosche per il virus Ebola, fino a quando non si è ammalato un occidentale: allora, magicamente, la cura si è trovata». Altra assurdità, la distinzione (un po’ nazista) tra tipologie di migranti: «Non capisco perché uno che muore di fame dovrebbe essere diverso da uno che muore a causa della guerra, o delle malattie». Molto più comodo, in fondo, rifugiarsi nel derby: migranti sì, migranti no. Lasciando indisturbato, come sempre, il sistema che provoca il terremoto al quale stiamo assistendo.
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Secondo voi è “normale” dover scappare dal proprio paese?
Scritto il 04/12/17 • nella Categoria: idee
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«Già la Bibbia ci rivela la nostra natura errante, a cominciare da Abramo», diceva qualche anno fa Moni Ovadia, di fronte all’agitarsi bellicoso ed elettoralistico di più inquietanti “respingitori”, alcuni dei quali pronti – a parole – persino a sparare sui barconi dei naufraghi, carichi di donne e bambini. Che farci? «L’uomo è migrante per natura», ripete – anni dopo, in televisione – un altro esponente di prestigio della cultura italiana come Gabriele Lavia, di fronte al dilagare dell’esodo, oggi aggravato dalle ultime guerre. Solo in Grecia, languono 40.000 profughi da Siria, Iraq e Afghanistan, paesi dove i migranti li abbiamo “aiutati a casa loro” (a scappare a gambe levate). «Per carità, non voglio mettere la palla al piede a Marco Polo», premette Gianfranco Carpeoro: è sacrosanto che chiunque possa sempre decidere di cambiare aria, reinventandosi la vita dall’altra parte del mondo, «ma a patto che lo faccia per sua scelta, non per disperazione, inseguito dalla guerra e dalla fame». Perché altrimenti il buonismo è ipocrita: «Non scordiamoci che siamo stati noi a rendere impossibile vivere, nei paesi dai quali ora si scappa: per questo, quell’immigrazione è innanzitutto un vergogna, un’ingiustizia». Ma non se ne ricorda nessuno. Anzi: «La cosa più assurda è che ci abbiano ormai abituato all’idea che l’immigrazione sia un fatto perfettamente naturale, pacifico, fisiologico».
Autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo” che rivela l’incubazione di matrice supermassonica del neo-terrorismo targato Isis, Gianfranco Carpeoro (che è appena tornato in libreria con “Il compasso, il fascio e la mitra”, un saggio sui retroscena massonici e vaticani all’origine del fascismo) torna a protestare contro la vulgata mainstream che impone l’accoglienza dei rifugiati in modo acritico, senza alcuna riflessione sulle vere cause di un esodo di massa così imponente e anomalo. Tanto per cominciare, premette Carpeoro – in diretta streaming con Fabio Frabetti di “Border Nights” – evitiamo i trabocchetti della propaganda incrociata – per esempio, il tentativo di sminuire le intimidazioni come quella che gli skinheads veneti hanno rivolto all’associazione solidaristica “Como Senza Frontiere”, penetrando a forza negli uffici per leggere un proclama anti-migranti di fronte agli attivisti intimoriti, per lo più donne. «Quella è violenza privata», taglia corto Carpeoro, che ha alle spalle decenni di attività forense, come avvocato. «Ognuno a casa sua può dire quello che vuole, ma tu non puoi venire a casa mia a impormi quello che pensi, magari dopo aver forzato la porta: io ho tutto il diritto di cacciarti e denunciarti».
Se da un lato le associazioni come quella comasca svolgono una funzione encomiabile di volontariato, dall’altra gli avvoltoi del “politically correct” ci speculano prontamente, fingendo di non sapere perché milioni di persone scappano dall’Africa e dal Medio Oriente: paesi rapinati e devastati dal colonialismo, affidati a corrotte dittature filo-occidentali e, all’occorrenza, bombardati e invasi, senza mai ripristinare condizioni di vita accettabili per i superstiti. Si ribella, Carpeoro, all’idea che sia considerato “normale” affrontare il Mediterraneo a bordo di barconi-colaborodo. «Al contrario – insiste – dovrebbe essere normale poter vivere dignitosamente a casa propria, innanzitutto: non è per niente normale essere costretti a fuggire». Ovviamente, sorvolare sul “movente” (la causa dell’esodo) rende invisibile il “colpevole”: i nostri governi, le nostre multinazionali. «Cosa devono pensare, di noi, gli africani? Sono morti come mosche per il virus Ebola, fino a quando non si è ammalato un occidentale: allora, magicamente, la cura si è trovata». Altra assurdità, la distinzione (un po’ nazista) tra tipologie di migranti: «Non capisco perché uno che muore di fame dovrebbe essere diverso da uno che muore a causa della guerra, o delle malattie». Molto più comodo, in fondo, rifugiarsi nel derby: migranti sì, migranti no. Lasciando indisturbato, come sempre, il sistema che provoca il terremoto al quale stiamo assistendo.
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