FAR WEB
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Re: FAR WEB
SMS PER LUCFIG
COME PUOI CONTROLLARE, CARO LUCFIG, LA BANDA HACKER MANIPOLA ANCHE I NUMERATORI DEI POST.
QUANDO HO ACCESO IL COMPUTER IL NUMERATORE DEL 3D DI ERDING, IL VOTO DEL 4 MARZO, SEGNAVA 17 LETTURE.
IO HO POSTATO 6 ARTICOLI E IL NUMERATORE SEGNAVA 19.
QUANDO 17+6 E' UGUALE A 19???????????????????????
LA BANDA CRIMINALE RENZIANA HA RIPORTATO IL NUMERATORE A POSTO
NON VOTATE IL PARTITO DI RENZI ALTRIMENTI VI TAGLIATE LE PALLE. A MENO DI ESSERE CRIMINALI COME LORO.
COME PUOI CONTROLLARE, CARO LUCFIG, LA BANDA HACKER MANIPOLA ANCHE I NUMERATORI DEI POST.
QUANDO HO ACCESO IL COMPUTER IL NUMERATORE DEL 3D DI ERDING, IL VOTO DEL 4 MARZO, SEGNAVA 17 LETTURE.
IO HO POSTATO 6 ARTICOLI E IL NUMERATORE SEGNAVA 19.
QUANDO 17+6 E' UGUALE A 19???????????????????????
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Re: FAR WEB
Confesso la mia ignoranza tecnica di come funzionano i meccanismi informatici, ma,UncleTom ha scritto:SMS PER LUCFIG
COME PUOI CONTROLLARE, CARO LUCFIG, LA BANDA HACKER MANIPOLA ANCHE I NUMERATORI DEI POST.
QUANDO HO ACCESO IL COMPUTER IL NUMERATORE DEL 3D DI ERDING, IL VOTO DEL 4 MARZO, SEGNAVA 17 LETTURE.
IO HO POSTATO 6 ARTICOLI E IL NUMERATORE SEGNAVA 19.
QUANDO 17+6 E' UGUALE A 19???????????????????????
LA BANDA CRIMINALE RENZIANA HA RIPORTATO IL NUMERATORE A POSTO
NON VOTATE IL PARTITO DI RENZI ALTRIMENTI VI TAGLIATE LE PALLE. A MENO DI ESSERE CRIMINALI COME LORO.
se le ripetute segnalazioni fatte da UncleTom hanno fondamento
ci troviamo di fronte a manipolazioni molto gravi che vanno oltre il fatto stesso e dovrebbe allarmarci non poco.
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Re: FAR WEB
Condivido!!!! Quindi chi di dovere DOVREBBE verificare e darci una risposta! Non vorrei partisse da noi il tutto ;-)erding ha scritto:Confesso la mia ignoranza tecnica di come funzionano i meccanismi informatici, ma,UncleTom ha scritto:SMS PER LUCFIG
COME PUOI CONTROLLARE, CARO LUCFIG, LA BANDA HACKER MANIPOLA ANCHE I NUMERATORI DEI POST.
QUANDO HO ACCESO IL COMPUTER IL NUMERATORE DEL 3D DI ERDING, IL VOTO DEL 4 MARZO, SEGNAVA 17 LETTURE.
IO HO POSTATO 6 ARTICOLI E IL NUMERATORE SEGNAVA 19.
QUANDO 17+6 E' UGUALE A 19???????????????????????
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se le ripetute segnalazioni fatte da UncleTom hanno fondamento
ci troviamo di fronte a manipolazioni molto gravi che vanno oltre il fatto stesso e dovrebbe allarmarci non poco.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: FAR WEB
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Facebook scheda la nostra mente, senza il nostro consenso
Scritto il 23/3/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet
«La stampa italiana sta cercando di “troncare e sopire” quanto è stato fatto da Cambridge Analytica, in una maniera che personalmente trovo indegna: la stanno facendo passare per un furto di dati privati, ovvero per qualche cosa che ha funzionato carpendo dati scritti sul social network». Lo afferma “Böse Büro”, in un post su “Keinpfusch.net” ripreso da “Come Don Chisciotte”. Giornali e televisioni hanno ridotto cioè la cosa ad un fenomeno di privacy, che potrebbe apparentemente essere risolto decidendo cosa scrivere o meno, di sé, su Facebook. «Ma le cose non stanno così: su Facebook non si vedono solo le cose che scrivete, ma anche quelle che non scrivete. Siete trasparenti». Da recenti analisi emerge che i social media sono in grado di classificare con estrema precisione gli orientamenti degli utenti, anche in modo indiretto, grazie ai “like” espressi. Significa che Facebook può rilevare «anche quello che non ci avete scritto su di voi». Cambridge Analytics, sostiene “Büro”, è stato capace di applicare l’algoritmo alla politica. Esempio: quando Trump ha chiesto 200.000 elettori pronti a sostenerlo nel caso si fosse dichiarato “amico di Israele”, il sistema non ha fornito un semplice profilo (“il tuo elettore tipo è bianco, disoccupato, poco scolarizzato”) ma «ha risposto con una serie di nomi e cognomi», nonché «luoghi di residenza pescati su Facebook». Così, «a Trump non è rimasto altro che mandar loro una lettera a casa», lasciando perdere in partenza gli elettori critici con Israele.
Ma c’è di più, avverte “Keinpfusch”, segnalando il problema degli “influencer”. Sono gli opinion leader da mobilitare per convincere gli indecisi, soprattutto gli “early adopters”, cioè «persone che si tuffano su ogni novità, tendendo a salire sui trend Cambridge Analyticavincenti». Vengono computati in base a vari parametri: età, intelligenza, estroversione. Conquistati gli incerti, poi l’effetto è a catena: «Per avere i 200.000 indecisi, Trump ha solo dovuto chiedere i nomi dei primi 200 “early adopters”, i nomi e cognomi estratti dai contatti di Facebook. Magari li hanno contattati personalmente, casa per casa. Duecento non è un numero grande. Ma se il successo sui 200 “early adopters” della zona è stato alto, Trump sapeva benissimo di avere dalla sua parte tutti e 200.000 gli elettori indecisi», sostiene “Büro”. Questo ovviamente apre la porta a scenari orribili, aggiunge il blogger: oggi, scrive, la Gestapo vi verrebbe a prendere prima ancora che possiate ospitare Anna Frank e la sua famiglia, «semplicemente calcolando che la vostra personalità sia quella dell’oppositore politico, anche prima che voi lo diventiate». Attenzione: «Un regime basato su un sistema simile può prendere gli oppositori addirittura prima che decidano di diventarlo».
Così per tutto, secondo “Keinpfusch”: «Se siete su Facebook e un tempo avete tradito il partner, non importa che lo diciate o meno. Facebook lo ha calcolato. Se siete su Facebook e siete “closet gay” non importa quanto bene lo nascondiate o se siete addirittura sposati e non avete avuto alcun contatto: Facebook sa di voi. Ha profilato la vostra psiche». Il reato concepito nel profetico romanzo “1984”, cioè lo “psicoreato”, è ormai diagnosticabile: «Ma non mediante microfoni e spionaggio, come pensava Orwell», che in fondo «era un ottimista», perché pensava ancora che in qualche modo ci si dovesse pronunciare, per poter poi essere perseguiti. «Orwell rimaneva cioè convinto che nessuno potesse leggere il vostro pensiero». Ma le cose non stanno più così: «Il vostro pensiero può essere profilato, si possono sapere di voi anche le cose che non dite, che tenete nascoste, che pensavate di avere solo in mente. E lo si può fare – scrive “Keinpfusch” – osservandovi mentre girate su Internet, mentre mettete i vostri “like”: anche cose innocentissime come marche di scarpe e barrette di cioccolato possono dire molto sulle vostre preferenze politiche». La stampa italiana sottovaluta il problema: «Non hanno rubato dati da Facebook, non sono entrati illegalmente su Facebook: hanno rubato dati dalla vostra mente, sono entrati illegalmente nella vostra mente. I grandi social network sono inerentemente malvagi: statene alla larga».
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Facebook scheda la nostra mente, senza il nostro consenso
Scritto il 23/3/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet
«La stampa italiana sta cercando di “troncare e sopire” quanto è stato fatto da Cambridge Analytica, in una maniera che personalmente trovo indegna: la stanno facendo passare per un furto di dati privati, ovvero per qualche cosa che ha funzionato carpendo dati scritti sul social network». Lo afferma “Böse Büro”, in un post su “Keinpfusch.net” ripreso da “Come Don Chisciotte”. Giornali e televisioni hanno ridotto cioè la cosa ad un fenomeno di privacy, che potrebbe apparentemente essere risolto decidendo cosa scrivere o meno, di sé, su Facebook. «Ma le cose non stanno così: su Facebook non si vedono solo le cose che scrivete, ma anche quelle che non scrivete. Siete trasparenti». Da recenti analisi emerge che i social media sono in grado di classificare con estrema precisione gli orientamenti degli utenti, anche in modo indiretto, grazie ai “like” espressi. Significa che Facebook può rilevare «anche quello che non ci avete scritto su di voi». Cambridge Analytics, sostiene “Büro”, è stato capace di applicare l’algoritmo alla politica. Esempio: quando Trump ha chiesto 200.000 elettori pronti a sostenerlo nel caso si fosse dichiarato “amico di Israele”, il sistema non ha fornito un semplice profilo (“il tuo elettore tipo è bianco, disoccupato, poco scolarizzato”) ma «ha risposto con una serie di nomi e cognomi», nonché «luoghi di residenza pescati su Facebook». Così, «a Trump non è rimasto altro che mandar loro una lettera a casa», lasciando perdere in partenza gli elettori critici con Israele.
Ma c’è di più, avverte “Keinpfusch”, segnalando il problema degli “influencer”. Sono gli opinion leader da mobilitare per convincere gli indecisi, soprattutto gli “early adopters”, cioè «persone che si tuffano su ogni novità, tendendo a salire sui trend Cambridge Analyticavincenti». Vengono computati in base a vari parametri: età, intelligenza, estroversione. Conquistati gli incerti, poi l’effetto è a catena: «Per avere i 200.000 indecisi, Trump ha solo dovuto chiedere i nomi dei primi 200 “early adopters”, i nomi e cognomi estratti dai contatti di Facebook. Magari li hanno contattati personalmente, casa per casa. Duecento non è un numero grande. Ma se il successo sui 200 “early adopters” della zona è stato alto, Trump sapeva benissimo di avere dalla sua parte tutti e 200.000 gli elettori indecisi», sostiene “Büro”. Questo ovviamente apre la porta a scenari orribili, aggiunge il blogger: oggi, scrive, la Gestapo vi verrebbe a prendere prima ancora che possiate ospitare Anna Frank e la sua famiglia, «semplicemente calcolando che la vostra personalità sia quella dell’oppositore politico, anche prima che voi lo diventiate». Attenzione: «Un regime basato su un sistema simile può prendere gli oppositori addirittura prima che decidano di diventarlo».
Così per tutto, secondo “Keinpfusch”: «Se siete su Facebook e un tempo avete tradito il partner, non importa che lo diciate o meno. Facebook lo ha calcolato. Se siete su Facebook e siete “closet gay” non importa quanto bene lo nascondiate o se siete addirittura sposati e non avete avuto alcun contatto: Facebook sa di voi. Ha profilato la vostra psiche». Il reato concepito nel profetico romanzo “1984”, cioè lo “psicoreato”, è ormai diagnosticabile: «Ma non mediante microfoni e spionaggio, come pensava Orwell», che in fondo «era un ottimista», perché pensava ancora che in qualche modo ci si dovesse pronunciare, per poter poi essere perseguiti. «Orwell rimaneva cioè convinto che nessuno potesse leggere il vostro pensiero». Ma le cose non stanno più così: «Il vostro pensiero può essere profilato, si possono sapere di voi anche le cose che non dite, che tenete nascoste, che pensavate di avere solo in mente. E lo si può fare – scrive “Keinpfusch” – osservandovi mentre girate su Internet, mentre mettete i vostri “like”: anche cose innocentissime come marche di scarpe e barrette di cioccolato possono dire molto sulle vostre preferenze politiche». La stampa italiana sottovaluta il problema: «Non hanno rubato dati da Facebook, non sono entrati illegalmente su Facebook: hanno rubato dati dalla vostra mente, sono entrati illegalmente nella vostra mente. I grandi social network sono inerentemente malvagi: statene alla larga».
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Re: FAR WEB
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Psyops: come ci hanno manipolato e ingannato per 70 anni
Scritto il 11/9/17 • nella Categoria: Recensioni Condividi Tweet
Un percorso da brividi. Proprio così: questo il testo predisposto da Solange Manfredi con la redazione di “Psyops”. Un percorso ben documentato, che suscita ripetutamente il brivido di una conferma lungamente attesa: «Ma allora era proprio così, non ero uscito di senno…». In tanti avevamo sospettato, in parte anche saputo per esperienza diretta, di essere oggetto di trame per condizionarci in certe direzioni di scelta politica. E avevamo compreso che potenze straniere, spesso legate ad oscuri poteri manipolatori, avevano “talvolta” operato per influenzarci. E come sempre tutti i grandi media, gli accademici “riconosciuti” e le persone “sensate”, ribattevano con grande sicurezza che non era così. Che tutto era trasparente, e che questo era il solito “complottismo” privo di fondamento. Un coretto così diffuso e “autorevole” da insinuarci talvolta qualche dubbio… Ma era solo l’antico coretto plaudente degli inconsapevoli condizionati o dei servi del potere. Da questo rigoroso studio di Solange Manfredi emerge invece con forza qualcosa di ben più solido del momentaneo sospetto: la certezza che il disegno di manipolazione delle masse, delle classi politiche e delle dirigenze italiane è un vero e proprio, costante modus operandi.
Sempre in funzione di condizionamento e stravolgimento delle regole e dei principi di democrazia. E per nulla sporadico. E che a questo gioco perverso si sono prestate schiere di traditori del loro paese e della propria coscienza, spesso dentro le strutture dello Stato. Talmente “dentro” da risultare normalmente del tutto, ancora, impuniti. Se i cittadini o i politici si orientano liberamente in certi modi, c’è sempre qualcuno che fa di tutto per porli nelle condizioni di scegliere diversamente, in direzioni che corrispondono non agli interessi o alle autonome opzioni dei cittadini, ma ai disegni schiavizzanti dei grandi poteri di manipolazione che si muovono dietro le quinte. E questo avviene di norma nella pressoché totale impunità e senza badare ai mezzi che freddamente e cinicamente si adoperano: corruzione, stragi, bombe, omicidi, terrorismo… persino guerre. Si creano tensioni e inimicizie che non esistevano, si imbrogliano generazioni di ragazzi, di cittadini e di politici con falsi problemi, false ideologie, falsi leader, falsi profeti, falsi schemi mentali. E ad organizzare queste trame, personaggi spesso oscuri ma insolitamente potenti, una strana commistione tra esoterismo deteriore, capacità di corruzione, affarismo e profili morali bassissimi.
E sono loro a cucire insieme ordini oscuri, servizi segreti, ideologie depravate, ragazzi immaturi, servitori deviati dello Stato, carrieristi politici senza scrupoli, industriali e finanzieri impauriti o affamati, giornalisti venduti, pezzi di logge massoniche e di ordini religiosi. Per eseguire precise strategie di manipolazione che come primo obiettivo hanno quello di ridurre gli spazi di crescita e di libertà delle nostre coscienze. Perché rimangano schiave di quegli stessi antichi poteri che, pur cambiando di epoca in epoca volti e modalità, proprio grazie alle catene psichiche che ci opprimono continuano a dominare il mondo della politica, della scienza, della cultura e dell’economia. Ecco, sono proprio queste “catene psichiche” – che noi normalmente già nutriamo nella nostra vita individuale – che gli stessi poteri amplificano e sfruttano in modo raffinato, freddo e calcolato.
Aggiungendo al momento opportuno paure, ansie, seduzioni, con quegli antichi meccanismi che ora gli anglosassoni – amanti delle sigle e delle abbreviazioni – chiamano Psyops, Psychological Operations. Questo libro documenta con chiarezza come questo sia avvenuto con costanza e pervicacia per settanta anni della nostra storia recente, e getti ancora un’ombra sinistra sul presente e sul futuro, facendo sorgere un’ovvia domanda: lo stanno facendo anche adesso? Nulla è cambiato nelle strutture di potere, che stanno anche ora continuando a manipolare le nostre coscienze con gli stessi intenti, e certamente continueranno a farlo. Basta guardarsi intorno con occhi lucidi e pensiero libero per rendersene conto. Volti e temi nuovi sono solo le maschere aggiornate di vecchissimi poteri. Sia negli schieramenti di maggioranza che nelle opposizioni, che vengono accuratamente selezionate, condizionate o create per alimentare il gioco della manipolazione, come risulta ottimamente documentato dal testo di Solange Manfredi.
E le efficaci manovre occulte dell’ineffabile spia crowleyana Cambareri traggono alimento da una ideologia “mondialista” che si ritrova decenni dopo nelle motivazioni occulte dell’assassinio di Aldo Moro, e tuttora nei pesanti condizionamenti eurocentrici alla sovranità delle democrazie europee. La firma dietro le manovre di Cambareri appare la stessa che è dietro al caso Moro e alle pesanti spinte accentratrici odierne. Esiste una qualche possibilità di difendersi da queste manovre? Certamente, e risiede nelle stesse coscienze che vengono da sempre aggredite per essere schiavizzate e vampirizzate. Quelle stesse coscienze possono informarsi, scoprire le manipolazioni, destarsi, resistere, decidere liberamente del proprio destino… E proprio in questi anni stanno cominciando a farlo in numeri ancora minoritari ma crescenti, sempre più difficili da manipolare. Solo questo renderà “un giorno” le Psyops inutili, e noi più liberi.
(Fausto Carotenuto, “Psyops, un importante libro rivelatore di Solange Manfredi – da leggere”, dal blog “Coscienze in Rete” del 20 giugno 2014. Il libro: Solange Manfredi, “Psyops”, ovvero “70 anni di guerra psicologica in Italia: come ci hanno manipolato, messi l’uno contro l’altro e mandato in guerra, per controllarci meglio”, edito da “Narcissus.me”, disponibile in ebook a euro 9,99 e in versione cartacea a euro 17,30. Propaganda, provocazioni, falsi incidenti e false flag terroristiche: il libro affronta un vasto arco storico, dalla Prima Guerra Mondiale al Trattato di Lisbona, attraverso Rivoluzione Russa e Trattato di Versailles, Seconda Guerra Mondiale, mafia e massoneria, Portella della Ginestra, l’attentato a Togliatti, il Piano Solo e la strategia della tensione, il golpe Borghese e gli opposti estremismi, il golpe Sogno, le Br e il sequestro Moro, Tangentopoli e la fine della Prima Repubblica, fino all’instaurazione dell’Eurozona).
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Psyops: come ci hanno manipolato e ingannato per 70 anni
Scritto il 11/9/17 • nella Categoria: Recensioni Condividi Tweet
Un percorso da brividi. Proprio così: questo il testo predisposto da Solange Manfredi con la redazione di “Psyops”. Un percorso ben documentato, che suscita ripetutamente il brivido di una conferma lungamente attesa: «Ma allora era proprio così, non ero uscito di senno…». In tanti avevamo sospettato, in parte anche saputo per esperienza diretta, di essere oggetto di trame per condizionarci in certe direzioni di scelta politica. E avevamo compreso che potenze straniere, spesso legate ad oscuri poteri manipolatori, avevano “talvolta” operato per influenzarci. E come sempre tutti i grandi media, gli accademici “riconosciuti” e le persone “sensate”, ribattevano con grande sicurezza che non era così. Che tutto era trasparente, e che questo era il solito “complottismo” privo di fondamento. Un coretto così diffuso e “autorevole” da insinuarci talvolta qualche dubbio… Ma era solo l’antico coretto plaudente degli inconsapevoli condizionati o dei servi del potere. Da questo rigoroso studio di Solange Manfredi emerge invece con forza qualcosa di ben più solido del momentaneo sospetto: la certezza che il disegno di manipolazione delle masse, delle classi politiche e delle dirigenze italiane è un vero e proprio, costante modus operandi.
Sempre in funzione di condizionamento e stravolgimento delle regole e dei principi di democrazia. E per nulla sporadico. E che a questo gioco perverso si sono prestate schiere di traditori del loro paese e della propria coscienza, spesso dentro le strutture dello Stato. Talmente “dentro” da risultare normalmente del tutto, ancora, impuniti. Se i cittadini o i politici si orientano liberamente in certi modi, c’è sempre qualcuno che fa di tutto per porli nelle condizioni di scegliere diversamente, in direzioni che corrispondono non agli interessi o alle autonome opzioni dei cittadini, ma ai disegni schiavizzanti dei grandi poteri di manipolazione che si muovono dietro le quinte. E questo avviene di norma nella pressoché totale impunità e senza badare ai mezzi che freddamente e cinicamente si adoperano: corruzione, stragi, bombe, omicidi, terrorismo… persino guerre. Si creano tensioni e inimicizie che non esistevano, si imbrogliano generazioni di ragazzi, di cittadini e di politici con falsi problemi, false ideologie, falsi leader, falsi profeti, falsi schemi mentali. E ad organizzare queste trame, personaggi spesso oscuri ma insolitamente potenti, una strana commistione tra esoterismo deteriore, capacità di corruzione, affarismo e profili morali bassissimi.
E sono loro a cucire insieme ordini oscuri, servizi segreti, ideologie depravate, ragazzi immaturi, servitori deviati dello Stato, carrieristi politici senza scrupoli, industriali e finanzieri impauriti o affamati, giornalisti venduti, pezzi di logge massoniche e di ordini religiosi. Per eseguire precise strategie di manipolazione che come primo obiettivo hanno quello di ridurre gli spazi di crescita e di libertà delle nostre coscienze. Perché rimangano schiave di quegli stessi antichi poteri che, pur cambiando di epoca in epoca volti e modalità, proprio grazie alle catene psichiche che ci opprimono continuano a dominare il mondo della politica, della scienza, della cultura e dell’economia. Ecco, sono proprio queste “catene psichiche” – che noi normalmente già nutriamo nella nostra vita individuale – che gli stessi poteri amplificano e sfruttano in modo raffinato, freddo e calcolato.
Aggiungendo al momento opportuno paure, ansie, seduzioni, con quegli antichi meccanismi che ora gli anglosassoni – amanti delle sigle e delle abbreviazioni – chiamano Psyops, Psychological Operations. Questo libro documenta con chiarezza come questo sia avvenuto con costanza e pervicacia per settanta anni della nostra storia recente, e getti ancora un’ombra sinistra sul presente e sul futuro, facendo sorgere un’ovvia domanda: lo stanno facendo anche adesso? Nulla è cambiato nelle strutture di potere, che stanno anche ora continuando a manipolare le nostre coscienze con gli stessi intenti, e certamente continueranno a farlo. Basta guardarsi intorno con occhi lucidi e pensiero libero per rendersene conto. Volti e temi nuovi sono solo le maschere aggiornate di vecchissimi poteri. Sia negli schieramenti di maggioranza che nelle opposizioni, che vengono accuratamente selezionate, condizionate o create per alimentare il gioco della manipolazione, come risulta ottimamente documentato dal testo di Solange Manfredi.
E le efficaci manovre occulte dell’ineffabile spia crowleyana Cambareri traggono alimento da una ideologia “mondialista” che si ritrova decenni dopo nelle motivazioni occulte dell’assassinio di Aldo Moro, e tuttora nei pesanti condizionamenti eurocentrici alla sovranità delle democrazie europee. La firma dietro le manovre di Cambareri appare la stessa che è dietro al caso Moro e alle pesanti spinte accentratrici odierne. Esiste una qualche possibilità di difendersi da queste manovre? Certamente, e risiede nelle stesse coscienze che vengono da sempre aggredite per essere schiavizzate e vampirizzate. Quelle stesse coscienze possono informarsi, scoprire le manipolazioni, destarsi, resistere, decidere liberamente del proprio destino… E proprio in questi anni stanno cominciando a farlo in numeri ancora minoritari ma crescenti, sempre più difficili da manipolare. Solo questo renderà “un giorno” le Psyops inutili, e noi più liberi.
(Fausto Carotenuto, “Psyops, un importante libro rivelatore di Solange Manfredi – da leggere”, dal blog “Coscienze in Rete” del 20 giugno 2014. Il libro: Solange Manfredi, “Psyops”, ovvero “70 anni di guerra psicologica in Italia: come ci hanno manipolato, messi l’uno contro l’altro e mandato in guerra, per controllarci meglio”, edito da “Narcissus.me”, disponibile in ebook a euro 9,99 e in versione cartacea a euro 17,30. Propaganda, provocazioni, falsi incidenti e false flag terroristiche: il libro affronta un vasto arco storico, dalla Prima Guerra Mondiale al Trattato di Lisbona, attraverso Rivoluzione Russa e Trattato di Versailles, Seconda Guerra Mondiale, mafia e massoneria, Portella della Ginestra, l’attentato a Togliatti, il Piano Solo e la strategia della tensione, il golpe Borghese e gli opposti estremismi, il golpe Sogno, le Br e il sequestro Moro, Tangentopoli e la fine della Prima Repubblica, fino all’instaurazione dell’Eurozona).
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Guénon: macché progresso, scivoliamo verso la barbarie
Scritto il 26/11/17 • nella Categoria: idee Condividi Tweet
René Guenon è un esoterista francese del Novecento. Esoterista è una parola non proprio comune, anzi del tutto fuori moda nell’odierna civiltà. Esoterista è chi si occupa dell’esoterico, cioè di un sapere per pochi iniziati attinente alle cose Nascoste, Ultime, Vere. Ha a che fare con un approccio spirituale, con una venerazione per il ‘Sacro’ collocabile a mille miglia, agli antipodi addirittura, dal greve materialismo, dalla superficialità chiacchierona, dall’agire compulsivo e senza scopi dell’Evo post moderno. In ogni caso, Guenon suggeriva una lettura della Storia umana in totale controtendenza rispetto a quella insegnata nelle scuole, soprattutto occidentali, e di cui molti ‘maestri’ contemporanei sono imbevuti debitori. Parlo dell’idea ‘progressista’ secondo la quale le vicende umane sono paragonabili a una freccia, a un tracciante ben direzionato che va da un prima a un dopo, ma anche da un indietro a un avanti, da un sotto a un sopra, da un meno a un di più. Secondo questa logica, il nostro è il migliore dei mondi possibili proprio perché viene dopo quelli barbari del passato.
Tale logica ha partorito il concetto dei ‘secoli bui’ medievali e il mito illuminista e positivistico di una Ragione Umana tesa a una marcia di ineluttabile miglioramento delle nostre sorti e condizioni. Ebbene, la visione di Guenon cattura perché sovverte la prospettiva. Egli recupera gli insegnamenti di uno dei primi poeti greci, Esiodo, e di molta letteratura indiana antica sui cicli cosmici. Da queste fonti ricava il convincimento di una Storia composta di cicli votati al degrado anziché al progresso, una successione di ere che – da quella dell’oro – scalano a quella dell’argento e poi del bronzo e poi del ferro. Secondo Guenon, l’età in corso (e lui se ne andò prima di assistere allo sfacelo dei decenni successivi alla sua morte) è quella del Kali Yuga, cioè del materialismo trionfante, dell’amnesia spirituale, della solidificazione energetica.
Il metodo suggerito da René asseconda una presa di coscienza oggi detestata dagli ottimisti a cottimo, da quelli che ‘bisogna pensare positivo’, dai cultori dei prodigi futuristi della scienza e della tecnica. Infatti, esorta ad aprire gli occhi e a non farsi illusioni. Derubrica a umana arroganza la pretesa di poter cambiare lo stato delle cose, di voler trovare una via d’uscita dalla crisi morale, politica, economica, sociale dell’Evo Competitivo. Questo, secondo Guenon, è il Tempo del Declino e ogni pulsione prometeica di mutarne il verso, di capovolgere il senso degli eventi, si libra – per ciò stesso – nei cieli dell’utopia. Insomma, Guenon, custode di una Tradizione perduta, ci suggerisce non di lottare per cambiare il mondo esterno, ma di lottare per cambiare il mondo interno, per non spegnere la piccola fiaccola di ‘altezza’, di ‘profondità’, di ‘senso’, di ‘sacro’, ancora accesa in noi, sempre che lo sia. In attesa di una svolta che verrà – questo è certo – ma non grazie all’umanità attuale. Piuttosto, nonostante essa.
(Francesco Carraro, “Magnifiche sorti regressive”, dal blog di Carraro del 29 ottobre 2017).
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Guénon: macché progresso, scivoliamo verso la barbarie
Scritto il 26/11/17 • nella Categoria: idee Condividi Tweet
René Guenon è un esoterista francese del Novecento. Esoterista è una parola non proprio comune, anzi del tutto fuori moda nell’odierna civiltà. Esoterista è chi si occupa dell’esoterico, cioè di un sapere per pochi iniziati attinente alle cose Nascoste, Ultime, Vere. Ha a che fare con un approccio spirituale, con una venerazione per il ‘Sacro’ collocabile a mille miglia, agli antipodi addirittura, dal greve materialismo, dalla superficialità chiacchierona, dall’agire compulsivo e senza scopi dell’Evo post moderno. In ogni caso, Guenon suggeriva una lettura della Storia umana in totale controtendenza rispetto a quella insegnata nelle scuole, soprattutto occidentali, e di cui molti ‘maestri’ contemporanei sono imbevuti debitori. Parlo dell’idea ‘progressista’ secondo la quale le vicende umane sono paragonabili a una freccia, a un tracciante ben direzionato che va da un prima a un dopo, ma anche da un indietro a un avanti, da un sotto a un sopra, da un meno a un di più. Secondo questa logica, il nostro è il migliore dei mondi possibili proprio perché viene dopo quelli barbari del passato.
Tale logica ha partorito il concetto dei ‘secoli bui’ medievali e il mito illuminista e positivistico di una Ragione Umana tesa a una marcia di ineluttabile miglioramento delle nostre sorti e condizioni. Ebbene, la visione di Guenon cattura perché sovverte la prospettiva. Egli recupera gli insegnamenti di uno dei primi poeti greci, Esiodo, e di molta letteratura indiana antica sui cicli cosmici. Da queste fonti ricava il convincimento di una Storia composta di cicli votati al degrado anziché al progresso, una successione di ere che – da quella dell’oro – scalano a quella dell’argento e poi del bronzo e poi del ferro. Secondo Guenon, l’età in corso (e lui se ne andò prima di assistere allo sfacelo dei decenni successivi alla sua morte) è quella del Kali Yuga, cioè del materialismo trionfante, dell’amnesia spirituale, della solidificazione energetica.
Il metodo suggerito da René asseconda una presa di coscienza oggi detestata dagli ottimisti a cottimo, da quelli che ‘bisogna pensare positivo’, dai cultori dei prodigi futuristi della scienza e della tecnica. Infatti, esorta ad aprire gli occhi e a non farsi illusioni. Derubrica a umana arroganza la pretesa di poter cambiare lo stato delle cose, di voler trovare una via d’uscita dalla crisi morale, politica, economica, sociale dell’Evo Competitivo. Questo, secondo Guenon, è il Tempo del Declino e ogni pulsione prometeica di mutarne il verso, di capovolgere il senso degli eventi, si libra – per ciò stesso – nei cieli dell’utopia. Insomma, Guenon, custode di una Tradizione perduta, ci suggerisce non di lottare per cambiare il mondo esterno, ma di lottare per cambiare il mondo interno, per non spegnere la piccola fiaccola di ‘altezza’, di ‘profondità’, di ‘senso’, di ‘sacro’, ancora accesa in noi, sempre che lo sia. In attesa di una svolta che verrà – questo è certo – ma non grazie all’umanità attuale. Piuttosto, nonostante essa.
(Francesco Carraro, “Magnifiche sorti regressive”, dal blog di Carraro del 29 ottobre 2017).
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Re: FAR WEB
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Foa: Twitter, utenti “schedati” e poi esclusi a loro insaputa
Scritto il 25/1/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet
Prima hanno inventato la democrazia, lottando per conquistarla. Poi l’hanno svuotata, con le istituzioni-capestro che scavalcano gli Stati e la loro Costituzione. In compenso, con Internet e i social media, hanno trasferito quote di democrazia (virtuale) sulla Rete. Ma adesso si stanno riprendendo, silenziosamente, anche quelle. Lo afferma Marcello Foa, nel suo blog sul “Giornale”, segnalando la colossale retromacia di Twitter: messaggi filtratri e segretamente archiviati, a insaputa dell’utente, che – nel caso veicolasse messaggi scomodi – verrebbe addirittura escluso dal circuito, senza che neppure se ne accorga. E’ una notizia che pochissime testate hanno dato, e che Foa considera «tanto importante quanto inquietante». Pochi giorni fa, scrive, un’inchiesta di “Project Veritas” ha rivelato che Twitter sta lavorando alacremente a misure che, una volta introdotte, limiteranno la nostra libertà di esprimerci. A confessarlo sono stati alcuni ingegneri della società: le loro confidenze sono state captate con una camera nascosta durante le feste natalizie, «un po’ come fa “Report”, per intenderci». Non immaginando di essere registrati, si sono lasciati andare. Pochi ne hanno parlato, in Italia. E chi lo ha fatto (come “Repubblica”) si è soffermato sulle indiscrezioni riguardo la violazione della privacy: ogni contenuto tu Twitter verrebbe monitorato e messo in cassaforte.
Twitter, scrive Foa, «scandaglierebbe i messaggi per raccogliere informazioni private e archivierebbe tutti i messaggi diretti, anche quelli cancellati, per poterli consegnare al Dipartimento di Giustizia qualora li richieda, anche a distanza di anni», naturalmente a insaputa degli utenti. Esploso lo scandalo, la società ha negato tutto: «Facciamo rispettare le nostre regole senza pregiudizi e responsabilizzando ogni voce sulla nostra piattaforma». Ma ben più inquietante, secondo Foa, è l’altro progetto: quello del cosiddetto “shadow banning” ovvero una “censura ombra” (o, più propriamente, invisibile) che permetterà di escludere un utente senza che se ne accorga. «Ovvero: voi continuerete a twittare, ma nessuno vedrà più i vostri “cinguettii”». Progetto a cui si accompagna «l’algoritmo che consente di individuare e di schedare gli utenti in base alle idee politiche, con le conseguenze che potrete facilmente immaginare: quelle gradite all’establishment avranno visibilità, quelle sgradite e anticonformiste saranno confinate in una bolla, private della virtù di Twitter: la viralità».
E’ improbabile che gli ingegneri si siano inventati tutto, aggiunge Foa: questa è la tipica situazione nella quale emerge il fondato sospetto che l’operazione sia stata commissionata a precise strutture di intelligence. «E’ un segnale inquietante che, purtroppo, conferma la tendenza in atto». Quella parola, “shadow banning”, «suona sinistramente profetica del mondo che stanno cercando di costruire, in cui la libertà d’opinione sarà più apparente che reale». E’ il cosiddetto post-umanesimo, la post-democrazia «in cui prevarrà, e di gran lunga, la verità omologata, che non morde, che non fa male, che acquieta le coscienze». Per Foa è «un mondo che bisogna denunciare adesso, con coraggio, per impedire che si realizzi». Vietato stupirsi, però, dopo il terremoto Snowden con le rivelazioni sullo spionaggio digitale di massa realizzato dalla Nsa statunitense, con buona pace della “democrazia della Rete”. Quanto all’altra democrazia, quella pre-digitale delle elezioni, non c’è molto da aggiungere: l’Italia il 4 marzo voterà un Parlamento che, a prescindere dall’esito delle urne, produrrà un governo il cui bilancio dovrà essere prima validato a Bruxelles, dalla Commissione Europea che nessuno ha eletto.
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Foa: Twitter, utenti “schedati” e poi esclusi a loro insaputa
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Prima hanno inventato la democrazia, lottando per conquistarla. Poi l’hanno svuotata, con le istituzioni-capestro che scavalcano gli Stati e la loro Costituzione. In compenso, con Internet e i social media, hanno trasferito quote di democrazia (virtuale) sulla Rete. Ma adesso si stanno riprendendo, silenziosamente, anche quelle. Lo afferma Marcello Foa, nel suo blog sul “Giornale”, segnalando la colossale retromacia di Twitter: messaggi filtratri e segretamente archiviati, a insaputa dell’utente, che – nel caso veicolasse messaggi scomodi – verrebbe addirittura escluso dal circuito, senza che neppure se ne accorga. E’ una notizia che pochissime testate hanno dato, e che Foa considera «tanto importante quanto inquietante». Pochi giorni fa, scrive, un’inchiesta di “Project Veritas” ha rivelato che Twitter sta lavorando alacremente a misure che, una volta introdotte, limiteranno la nostra libertà di esprimerci. A confessarlo sono stati alcuni ingegneri della società: le loro confidenze sono state captate con una camera nascosta durante le feste natalizie, «un po’ come fa “Report”, per intenderci». Non immaginando di essere registrati, si sono lasciati andare. Pochi ne hanno parlato, in Italia. E chi lo ha fatto (come “Repubblica”) si è soffermato sulle indiscrezioni riguardo la violazione della privacy: ogni contenuto tu Twitter verrebbe monitorato e messo in cassaforte.
Twitter, scrive Foa, «scandaglierebbe i messaggi per raccogliere informazioni private e archivierebbe tutti i messaggi diretti, anche quelli cancellati, per poterli consegnare al Dipartimento di Giustizia qualora li richieda, anche a distanza di anni», naturalmente a insaputa degli utenti. Esploso lo scandalo, la società ha negato tutto: «Facciamo rispettare le nostre regole senza pregiudizi e responsabilizzando ogni voce sulla nostra piattaforma». Ma ben più inquietante, secondo Foa, è l’altro progetto: quello del cosiddetto “shadow banning” ovvero una “censura ombra” (o, più propriamente, invisibile) che permetterà di escludere un utente senza che se ne accorga. «Ovvero: voi continuerete a twittare, ma nessuno vedrà più i vostri “cinguettii”». Progetto a cui si accompagna «l’algoritmo che consente di individuare e di schedare gli utenti in base alle idee politiche, con le conseguenze che potrete facilmente immaginare: quelle gradite all’establishment avranno visibilità, quelle sgradite e anticonformiste saranno confinate in una bolla, private della virtù di Twitter: la viralità».
E’ improbabile che gli ingegneri si siano inventati tutto, aggiunge Foa: questa è la tipica situazione nella quale emerge il fondato sospetto che l’operazione sia stata commissionata a precise strutture di intelligence. «E’ un segnale inquietante che, purtroppo, conferma la tendenza in atto». Quella parola, “shadow banning”, «suona sinistramente profetica del mondo che stanno cercando di costruire, in cui la libertà d’opinione sarà più apparente che reale». E’ il cosiddetto post-umanesimo, la post-democrazia «in cui prevarrà, e di gran lunga, la verità omologata, che non morde, che non fa male, che acquieta le coscienze». Per Foa è «un mondo che bisogna denunciare adesso, con coraggio, per impedire che si realizzi». Vietato stupirsi, però, dopo il terremoto Snowden con le rivelazioni sullo spionaggio digitale di massa realizzato dalla Nsa statunitense, con buona pace della “democrazia della Rete”. Quanto all’altra democrazia, quella pre-digitale delle elezioni, non c’è molto da aggiungere: l’Italia il 4 marzo voterà un Parlamento che, a prescindere dall’esito delle urne, produrrà un governo il cui bilancio dovrà essere prima validato a Bruxelles, dalla Commissione Europea che nessuno ha eletto.
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Re: FAR WEB
Sosteneva Andrea il commesso del negozio di elettronica dove avevo portato il computer a riformattare, rivolto al suo titolare: sono dei ragazzi che gli fanno degli scherzi.
Gli psichiatri consulenti del Tribunale di Milano erano di diverso avviso.
Mettendo a confronto i due pareri, alla luce dell'ultima settimana, ma che poi ricalca il comportamento di sempre, la teoria della schizofrenia sembra prevalere nella banda criminale renziana.
Tanto che avendo digitato SCHIZOFRENIA sulla pagina di Google Crome di due computer, la reazione è stata immediata.
Bloccare la risposta di Google.
Su di un computer si legge:
Connessione Internet assente
Prova a :
. Controllare i cavi di rete, il modem e il router
. Riconnessione alla rete Wi-Fi
. Eseguire lo strumento Diagnostica della rete Windows
ERR_INTERNET_DISCONNECTED
Che siano dei ragazzi o meno, poco importa.
Il comportamento schizofrenico inteso a molestare in continuazione presuppone la presenza della schizofrenia infantile.
Gli psichiatri consulenti del Tribunale di Milano erano di diverso avviso.
Mettendo a confronto i due pareri, alla luce dell'ultima settimana, ma che poi ricalca il comportamento di sempre, la teoria della schizofrenia sembra prevalere nella banda criminale renziana.
Tanto che avendo digitato SCHIZOFRENIA sulla pagina di Google Crome di due computer, la reazione è stata immediata.
Bloccare la risposta di Google.
Su di un computer si legge:
Connessione Internet assente
Prova a :
. Controllare i cavi di rete, il modem e il router
. Riconnessione alla rete Wi-Fi
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Che siano dei ragazzi o meno, poco importa.
Il comportamento schizofrenico inteso a molestare in continuazione presuppone la presenza della schizofrenia infantile.
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Re: FAR WEB
CON FATICA DA UNA POSTAZIONE PUBBLICA
Segni di schizofrenia negli adolescenti
ActiveBeat Italiano
By: ActiveBeat Italiano on Tuesday, January 28th
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La schizofrenia colpisce circa 2,7 milioni di americani, la maggioranza dei quali mostra i primi sintomi di questa malattia durante l’adolescenza. Nelle fasi iniziali, la schizofrenia può passare inosservata poiché i sintomi di questa malattia mentale sono simili a comportamenti tipici dell’età adolescenziale come la stanchezza, il cambio di personalità e l’ostilità. Spesso viene data la colpa agli squilibri ormonali e ai dolori della crescita per giustificare le rapide trasformazioni fisiche, emotive e comportamentali che avvengono prima di entrare nell’età adulta.
Di seguito vi è un elenco di avvisaglie comuni della schizofrenia. È importante ricordare che solo la presenza di molti di questi comportamenti può far pensare a una possibile malattia mentale. Pochi elementi non sono sufficienti. Nel caso vi fosse il sospetto di una possibile schizofrenia, è necessario consultare un operatore sanitario per ricevere una diagnosi accurata.
^^^^
Schizofrenia: grave malattia mentale
Il DSM-IV-TR (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) definisce la schizofrenia come un’alterazione che persiste per almeno 6 mesi e prevede almeno 1 mese di sintomi della fase attiva. Questi sintomi sono: idee deliranti, allucinazioni, linguaggio disorganizzato, comportamento gravemente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi.
^^^^^
Schizofrenia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La schizofrenia (IPA: [skidzofreˈniːa][1]) è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'affettività, da un decorso superiore ai sei mesi, con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare le normali attività di vita della persona.[2]
Il termine, coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908, deriva dal greco σχίζω (schizo, diviso) e φρήν (phren, cervello), e cioè "scissione della mente". Il termine proposto da Bleuler sostituì quello ottocentesco di Dementia praecox, formulato da Emil Kraepelin. Nonostante l'etimologia del termine, la schizofrenia non implica di per sé alcuna "doppia personalità" o "disturbo di personalità multipla", una condizione con la quale viene però spesso erroneamente confusa nella percezione comune e presente invece in alcune sindromi dissociative.[3] Piuttosto, il termine significa "suddivisione delle funzioni mentali" a causa della presentazione sintomatica della malattia.
Segni di schizofrenia negli adolescenti
ActiveBeat Italiano
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La schizofrenia colpisce circa 2,7 milioni di americani, la maggioranza dei quali mostra i primi sintomi di questa malattia durante l’adolescenza. Nelle fasi iniziali, la schizofrenia può passare inosservata poiché i sintomi di questa malattia mentale sono simili a comportamenti tipici dell’età adolescenziale come la stanchezza, il cambio di personalità e l’ostilità. Spesso viene data la colpa agli squilibri ormonali e ai dolori della crescita per giustificare le rapide trasformazioni fisiche, emotive e comportamentali che avvengono prima di entrare nell’età adulta.
Di seguito vi è un elenco di avvisaglie comuni della schizofrenia. È importante ricordare che solo la presenza di molti di questi comportamenti può far pensare a una possibile malattia mentale. Pochi elementi non sono sufficienti. Nel caso vi fosse il sospetto di una possibile schizofrenia, è necessario consultare un operatore sanitario per ricevere una diagnosi accurata.
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Schizofrenia: grave malattia mentale
Il DSM-IV-TR (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) definisce la schizofrenia come un’alterazione che persiste per almeno 6 mesi e prevede almeno 1 mese di sintomi della fase attiva. Questi sintomi sono: idee deliranti, allucinazioni, linguaggio disorganizzato, comportamento gravemente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi.
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Schizofrenia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La schizofrenia (IPA: [skidzofreˈniːa][1]) è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'affettività, da un decorso superiore ai sei mesi, con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare le normali attività di vita della persona.[2]
Il termine, coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908, deriva dal greco σχίζω (schizo, diviso) e φρήν (phren, cervello), e cioè "scissione della mente". Il termine proposto da Bleuler sostituì quello ottocentesco di Dementia praecox, formulato da Emil Kraepelin. Nonostante l'etimologia del termine, la schizofrenia non implica di per sé alcuna "doppia personalità" o "disturbo di personalità multipla", una condizione con la quale viene però spesso erroneamente confusa nella percezione comune e presente invece in alcune sindromi dissociative.[3] Piuttosto, il termine significa "suddivisione delle funzioni mentali" a causa della presentazione sintomatica della malattia.
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Re: FAR WEB
UncleTom ha scritto:CON FATICA DA UNA POSTAZIONE PUBBLICA
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La schizofrenia colpisce circa 2,7 milioni di americani, la maggioranza dei quali mostra i primi sintomi di questa malattia durante l’adolescenza. Nelle fasi iniziali, la schizofrenia può passare inosservata poiché i sintomi di questa malattia mentale sono simili a comportamenti tipici dell’età adolescenziale come la stanchezza, il cambio di personalità e l’ostilità. Spesso viene data la colpa agli squilibri ormonali e ai dolori della crescita per giustificare le rapide trasformazioni fisiche, emotive e comportamentali che avvengono prima di entrare nell’età adulta.
Di seguito vi è un elenco di avvisaglie comuni della schizofrenia. È importante ricordare che solo la presenza di molti di questi comportamenti può far pensare a una possibile malattia mentale. Pochi elementi non sono sufficienti. Nel caso vi fosse il sospetto di una possibile schizofrenia, è necessario consultare un operatore sanitario per ricevere una diagnosi accurata.
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Schizofrenia: grave malattia mentale
Il DSM-IV-TR (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) definisce la schizofrenia come un’alterazione che persiste per almeno 6 mesi e prevede almeno 1 mese di sintomi della fase attiva. Questi sintomi sono: idee deliranti, allucinazioni, linguaggio disorganizzato, comportamento gravemente disorganizzato o catatonico e sintomi negativi.
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Schizofrenia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La schizofrenia (IPA: [skidzofreˈniːa][1]) è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'affettività, da un decorso superiore ai sei mesi, con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare le normali attività di vita della persona.[2]
Il termine, coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908, deriva dal greco σχίζω (schizo, diviso) e φρήν (phren, cervello), e cioè "scissione della mente". Il termine proposto da Bleuler sostituì quello ottocentesco di Dementia praecox, formulato da Emil Kraepelin. Nonostante l'etimologia del termine, la schizofrenia non implica di per sé alcuna "doppia personalità" o "disturbo di personalità multipla", una condizione con la quale viene però spesso erroneamente confusa nella percezione comune e presente invece in alcune sindromi dissociative.[3] Piuttosto, il termine significa "suddivisione delle funzioni mentali" a causa della presentazione sintomatica della malattia.
Paranoia
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Per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà. Questo sistema di convinzioni si manifesta sovente nel contesto di capacità cognitive e razionali altrimenti integre. La paranoia non è un disturbo d'ansia, bensì una psicosi. Si tratta in sostanza, non di una sensazione di ansia o di paura, ma di disturbi di pensiero (giudizio distorto, sbagliato) di cui il paziente non ha coscienza.
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La paranoia si manifesta nelle psicosi croniche, come il disturbo bipolare, e può presentarsi in alcune forme di schizofrenia. Nell'ambito di questi quadri medico-psichiatrici, le reazioni paranoiche possono: regredire, non subire peggioramenti, cronicizzare o progredire progressivamente.
La paranoia può essere indotta anche da altre condizioni, come l'assunzione di sostanze stimolanti, quali cocaina ed anfetamine.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Sintomi/Paranoia
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