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erding
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Messaggio da erding »

La guerra dentro. Ovvero, vincere la sfida della disumanità
Marco Revelli
17.06.2018


«Con gli occhi per terra la gente prepara la guerra». Mi è tornata in mente, quella strofa lontana, in questi giorni feroci dell’odissea dell’Aquarius, da ieri elevata ufficialmente a sistema – con Salvini che reitera la chiusura dei porti alle ultime navi di profughi in arrivo – in cui tutto, ma davvero tutto, sembra perduto: la politica, l’umanità, l’elementare senso di solidarietà, noi stessi, il nostro rispetto di noi e degli altri cancellato da un ministro di polizia che fa della pratica disumana della chiusura dei porti un metodo di governo… Mi è tornata in mente perché è quello che sento nell’aria, che leggo nelle facce, negli sguardi, nei cattivi pensieri di (quasi) tutti. Odore di guerra, e occhi a terra (lo sguardo del rancore che promette sventura).

Alla velocità della luce, in poche mosse da parte di giocatori cinici e spregiudicati, questione migratoria e logica bellica, politica dei flussi e politica delle armi si sono saldate intorno alla coppia nefasta «amico-nemico». E il confronto impari, spaventosamente asimmetrico, tra l’Italia e quel microscopico frammento di nuda vita in balia delle onde nel Canale di Sicilia si è saldato, come le due facce del medesimo foglio, col confronto muscolare, «di potenza» e «tra potenze».
Con la resa dei conti tra il Governo italiano e gli altri Stati coinvolti, Malta, Francia, paesi «alleati» e paesi «ostili».
Mentre si parla sempre più spesso, e con sempre meno pudore, di azioni militari per il controllo diretto delle coste libiche come «soluzione finale» al problema dei profughi.

È BASTATO che un rozzo capopopolo rionale o regionale come Matteo Salvini irrompesse come un bufalo nella cabina di regia governativa di un Paese non di secondo piano in Europa, perché questa saldatura tra demografia e geopolitica (tra «movimenti di popolazione» e «conflitti inter-statali») si coagulasse istantaneamente. Perché il disagio sociale virasse in nazionalismo… E nel contempo perché si rivelasse in tutta la sua estensione e profondità lo «sfondamento antropologico», chiamiamolo così, o «etico-politico» consistente nella diffusa incapacità di riconoscimento «dell’uomo per l’uomo». Nell’evaporazione di ogni pietas, com-patimento, identificazione nel dolore altrui: le basi della socievolezza che ha permesso la sopravvivenza della specie umana sostituita ora da un mortifero atteggiamento di rifiuto, diffidenza, indifferenza ostile. I cattivi sentimenti, appunto, che da sempre preparano la guerra perché dicono che la guerra è già dentro le persone, e le ha fatte proprie.

CERTO COLPISCE, nella via crucis dell’Aquarius – in questo spettacolo crudele messo in piedi per ostentare, sul palcoscenico grande come il mare, la caduta catastrofica dell’umano nel segno della «politica nuova» – la figura dell’attore protagonista: l’uomo che dopo aver assorbito in sé tutti i ruoli di governo (le gouvernement c’est moi) si permette di prendere in ostaggio centinaia di bambini, donne, uomini per giocarseli sulla scacchiera politica (come strumento di negoziazione all’esterno e di consenso all’interno) indifferente alle loro sofferenze, lasciandoli in balia del mare, come fossero cose e non persone («tortura» è stata definita). Ma colpisce ancor di più – se possibile – questo pubblico che balza in piedi ad applaudire a ogni battuta truce, a ogni dichiarazione di disprezzo, che si emoziona per le vessazioni, l’irrisione dei valori di solidarietà e condivisione, addirittura la messa in stato d’accusa della solidarietà, come colpa o reato. E se si guarda quella platea dal di fuori, non potrà sfuggire che solo in pochi, sparsi qua e là, se ne stanno a braccia conserte, senza unirsi all’orgia. E quasi nessuno si alza per fischiare.

PRENDIAMONE ATTO. Un argine si è rotto, persino tra noi, di quella comunità non grande che si è definita “sinistra”. Siamo diventati irriconoscibili a noi stessi. O meglio: tra noi stessi. Sempre più spesso, se s’incontra un compagno con cui si è condiviso (quasi) tutto envertiti a un qualche «neo-sovranismo», nell’illusione falsa che ripristinando i confini possa ritornare il welfare di un tempo, le garanzie, i diritti sociali sottratti anche da parte e per colpa di chi oggi, per lavarsi la coscienza, difende a parole l’«apertura». O perché affascinati da quella vera e propria «troiata» (mi si permetta il temine caro a Cesare Pavese) che è la categoria dell’«esercito di riserva»: l’idea che i migranti siano lo strumento occulto di un qualche piano del capitale per sfondare il potere d’acquisto e la forza negoziale dei lavoratori nostrani, ignorando che quello si chiamava, non per nulla «esercito industriale», appartenente cioè a un’altra era geologica, prima che si affermasse il finanz-capitalismo, che lavora e comanda appunto non con i corpi ma col denaro. E che quella «narrativa» serve solo a giustificare la vessazione dei più poveri tra i poveri, non certo a contrastare i più ricchi tra i ricchi.

BASTA D’ALTRA parte uno sguardo alla cronologia per vedere che il vero «sfondamento» della forza del lavoro è avvenuto fin dal passaggio agli anni ’80, ben prima che iniziassero i flussi di popolazione, e ha usato come ariete non i corpi dei poveri ma la tecnologia dei ricchi, elettronica, informatica, smaterializzazione del lavoro, frammentazione della componente «manuale» che sopravviveva. Fu allora che si consumò la «sconfitta storica» del lavoro in Occidente. E il conseguente «disallineamento» tra diritti sociali e diritti umani, che invece il movimento operaio novecentesco, almeno da noi, aveva saputo tenere «in asse». Da allora quelle due famiglie di diritti – questione sociale e questione morale (o «umana») – sono andate divaricandosi sempre più, fino a oggi, quando finiscono per contrapporsi, quasi che per stare vicino ai nostri «proletari» occorresse respingere gli altri riconfigurati per l’occasione come «non-proletari». Col risultato che rischiamo di avere oggi «socialisti senza umanità» (sono quelli che stanno squassando la sinistra in Europa, fin dal cuore della Linke tedesca) e «umanitari senza socialità» (senza solidarietà sociale).

UNA SCISSIONE cui si può rimediare solo con un colpo d’ala. Con la consapevolezza, da una parte, che si possono difendere efficacemente le ragioni universali dell’umanità solo se si dimostra di voler difendere con le unghie e con i denti la ragioni sociali locali di chi, nel proprio territorio, è deprivato di reddito e diritti (se si disinnesca la trappola mortale del «perché a loro sì e a me no»). E dall’altra riuscendo a capire che mai come oggi la difesa dei migranti si salda alla difesa della pace, perché la guerra a loro finirà per trasformarsi in guerra tra noi.

https://ilmanifesto.it/la-guerra-dentro ... isumanita/


Un saluto, a prescindere dall'amarezza
pancho
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da pancho »

erding ha scritto:La guerra dentro. Ovvero, vincere la sfida della disumanità
Marco Revelli
17.06.2018


«Con gli occhi per terra la gente prepara la guerra». Mi è tornata in mente, quella strofa lontana, in questi giorni feroci dell’odissea dell’Aquarius, da ieri elevata ufficialmente a sistema – con Salvini che reitera la chiusura dei porti alle ultime navi di profughi in arrivo – in cui tutto, ma davvero tutto, sembra perduto: la politica, l’umanità, l’elementare senso di solidarietà, noi stessi, il nostro rispetto di noi e degli altri cancellato da un ministro di polizia che fa della pratica disumana della chiusura dei porti un metodo di governo… Mi è tornata in mente perché è quello che sento nell’aria, che leggo nelle facce, negli sguardi, nei cattivi pensieri di (quasi) tutti. Odore di guerra, e occhi a terra (lo sguardo del rancore che promette sventura).

Alla velocità della luce, in poche mosse da parte di giocatori cinici e spregiudicati, questione migratoria e logica bellica, politica dei flussi e politica delle armi si sono saldate intorno alla coppia nefasta «amico-nemico». E il confronto impari, spaventosamente asimmetrico, tra l’Italia e quel microscopico frammento di nuda vita in balia delle onde nel Canale di Sicilia si è saldato, come le due facce del medesimo foglio, col confronto muscolare, «di potenza» e «tra potenze».
Con la resa dei conti tra il Governo italiano e gli altri Stati coinvolti, Malta, Francia, paesi «alleati» e paesi «ostili».
Mentre si parla sempre più spesso, e con sempre meno pudore, di azioni militari per il controllo diretto delle coste libiche come «soluzione finale» al problema dei profughi.

È BASTATO che un rozzo capopopolo rionale o regionale come Matteo Salvini irrompesse come un bufalo nella cabina di regia governativa di un Paese non di secondo piano in Europa, perché questa saldatura tra demografia e geopolitica (tra «movimenti di popolazione» e «conflitti inter-statali») si coagulasse istantaneamente. Perché il disagio sociale virasse in nazionalismo… E nel contempo perché si rivelasse in tutta la sua estensione e profondità lo «sfondamento antropologico», chiamiamolo così, o «etico-politico» consistente nella diffusa incapacità di riconoscimento «dell’uomo per l’uomo». Nell’evaporazione di ogni pietas, com-patimento, identificazione nel dolore altrui: le basi della socievolezza che ha permesso la sopravvivenza della specie umana sostituita ora da un mortifero atteggiamento di rifiuto, diffidenza, indifferenza ostile. I cattivi sentimenti, appunto, che da sempre preparano la guerra perché dicono che la guerra è già dentro le persone, e le ha fatte proprie.

CERTO COLPISCE, nella via crucis dell’Aquarius – in questo spettacolo crudele messo in piedi per ostentare, sul palcoscenico grande come il mare, la caduta catastrofica dell’umano nel segno della «politica nuova» – la figura dell’attore protagonista: l’uomo che dopo aver assorbito in sé tutti i ruoli di governo (le gouvernement c’est moi) si permette di prendere in ostaggio centinaia di bambini, donne, uomini per giocarseli sulla scacchiera politica (come strumento di negoziazione all’esterno e di consenso all’interno) indifferente alle loro sofferenze, lasciandoli in balia del mare, come fossero cose e non persone («tortura» è stata definita). Ma colpisce ancor di più – se possibile – questo pubblico che balza in piedi ad applaudire a ogni battuta truce, a ogni dichiarazione di disprezzo, che si emoziona per le vessazioni, l’irrisione dei valori di solidarietà e condivisione, addirittura la messa in stato d’accusa della solidarietà, come colpa o reato. E se si guarda quella platea dal di fuori, non potrà sfuggire che solo in pochi, sparsi qua e là, se ne stanno a braccia conserte, senza unirsi all’orgia. E quasi nessuno si alza per fischiare.

PRENDIAMONE ATTO. Un argine si è rotto, persino tra noi, di quella comunità non grande che si è definita “sinistra”. Siamo diventati irriconoscibili a noi stessi. O meglio: tra noi stessi. Sempre più spesso, se s’incontra un compagno con cui si è condiviso (quasi) tutto envertiti a un qualche «neo-sovranismo», nell’illusione falsa che ripristinando i confini possa ritornare il welfare di un tempo, le garanzie, i diritti sociali sottratti anche da parte e per colpa di chi oggi, per lavarsi la coscienza, difende a parole l’«apertura». O perché affascinati da quella vera e propria «troiata» (mi si permetta il temine caro a Cesare Pavese) che è la categoria dell’«esercito di riserva»: l’idea che i migranti siano lo strumento occulto di un qualche piano del capitale per sfondare il potere d’acquisto e la forza negoziale dei lavoratori nostrani, ignorando che quello si chiamava, non per nulla «esercito industriale», appartenente cioè a un’altra era geologica, prima che si affermasse il finanz-capitalismo, che lavora e comanda appunto non con i corpi ma col denaro. E che quella «narrativa» serve solo a giustificare la vessazione dei più poveri tra i poveri, non certo a contrastare i più ricchi tra i ricchi.

BASTA D’ALTRA parte uno sguardo alla cronologia per vedere che il vero «sfondamento» della forza del lavoro è avvenuto fin dal passaggio agli anni ’80, ben prima che iniziassero i flussi di popolazione, e ha usato come ariete non i corpi dei poveri ma la tecnologia dei ricchi, elettronica, informatica, smaterializzazione del lavoro, frammentazione della componente «manuale» che sopravviveva. Fu allora che si consumò la «sconfitta storica» del lavoro in Occidente. E il conseguente «disallineamento» tra diritti sociali e diritti umani, che invece il movimento operaio novecentesco, almeno da noi, aveva saputo tenere «in asse». Da allora quelle due famiglie di diritti – questione sociale e questione morale (o «umana») – sono andate divaricandosi sempre più, fino a oggi, quando finiscono per contrapporsi, quasi che per stare vicino ai nostri «proletari» occorresse respingere gli altri riconfigurati per l’occasione come «non-proletari». Col risultato che rischiamo di avere oggi «socialisti senza umanità» (sono quelli che stanno squassando la sinistra in Europa, fin dal cuore della Linke tedesca) e «umanitari senza socialità» (senza solidarietà sociale).

UNA SCISSIONE cui si può rimediare solo con un colpo d’ala. Con la consapevolezza, da una parte, che si possono difendere efficacemente le ragioni universali dell’umanità solo se si dimostra di voler difendere con le unghie e con i denti la ragioni sociali locali di chi, nel proprio territorio, è deprivato di reddito e diritti (se si disinnesca la trappola mortale del «perché a loro sì e a me no»). E dall’altra riuscendo a capire che mai come oggi la difesa dei migranti si salda alla difesa della pace, perché la guerra a loro finirà per trasformarsi in guerra tra noi.

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Un saluto, a prescindere dall'amarezza
Lungi da me ora fare polemiche su questo tema. Pongo solo delle considerazioni :
1-Da oggi ogni nazione si prende le responsabilità che le spetta tenendo conto di tutte quelle clausole che attualmente ognuno di questi paesi europei va dicendo che pesano più delle altre.
Valutiamo il tutto e poi decidiamo momentaneamente il dividersi di questi profughi. Per fame o anche per guerra?

2-Fatto questo andiamo all'origine di tutto questo perché altrimenti oltre a creare conflitti interni saremmo sempre davanti ad un assistenzialismo e il problema strutturale non lo si risolvera' mai. Lo stesso vale per il pozzo di san patrizio che e' la la sicilia con la sua autonomia e parte del sud.

Chi di voi ci sta su questo programma?

Voglio verdervi qui senza se e senza ma cosa mi rispondete.

Attente pero' che la carita deve essere un fatto momentaneo altrimenti non e' piu carità. E' qualcos'altro. Quel cos'altro che questi popoli non hanno bisogno


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
aaa42
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Iscritto il: 16/03/2018, 23:17

Re: ALLARMI... !

Messaggio da aaa42 »

questo è un governo diverso dal solito.
la sinistra deve essere interna non al governo ma INTERNA AI PROCESSI SOCIALI che questo governo innesca.
Una problematica importante è analizzare se le politiche di questo governo sono politiche di processi dialettici , basati su principi contrapposti che procedono in ricerche di sintesi
oppure questo governo è un governo composto da forze contrapposte e quindi un propagandismo fine a se stesso senza un progetto governativo.
al di la dei sondaggi la lega sembra in grave crisi, e in parte Salvini è figlio di questa crisi.
Il movimento 5 stelle che era in grave crisi per errori grossolani di Di Maio ( il principio folle dei 2 forni uguali, poi ovviamente nel forno era finito lui.
In questo momento il movimento 5 stelle è molto piu strutturato della lega.
La lega ha sbagliato su articolo 18 , e si voucher.
Errori gravi commessi dal PD che sta portando il PD in concorrenza con Forza Italia ad uscire dal parlamento.
Anche la lega, dopo il voto europeo ove avrà un risultato del 41% , poi ci sarà il crollo, cose gia viste.
Del resto essere il partito del popolo e partito dei voucher significa perdere i voti operai del veneto, monfalcone , terni .
la questione fondamentale è articolo 18 .
se la lega vuole vivere e consolidarsi deve dire si all' articolo 18.
Che vuol dire si al popolo del basso.
il PD e il Job Act qualcosa deve insegnare.
il movimento 5 stelle è molto forte sul piano sociale ma debole su europa ed euro.
su europa ed euro la lega è piu forte.
anche qui alcune dichiarazione di Di maio sono state completamente fuori luogo.
la riflessione per il governo del popolo è se andare avanti o ritornare al voto.
la legge elettorale è valida e lo ha dimostrato , per i collegi uninominali serve piu partecipazione nella scelta del candidato ponendo fine alla nomina degli amanti. e poi in qualche molto l' introduzione della preferenza , con tutti i problemi che ci sono.
Andare avanti vuol dire proporre giorno per giorno una POLITICA ALTERNATIVA, e quindi portare l' Italia nella terza repubblica.
lo diciamo a Luigi Di Maio che sta lavorando bene come ministro, caro Luigi non stiamo navigando verso la terza repubblica, stiamo cercando di spostare a sinistra la seconda repubblica.
E UNA POLITICA SBAGLIATA !!!
un GOVERNO DEL POPOLO o DEI POPULISTI che è la stessa cosa deve costruire una nuova TECNOSTRUTTURA SOCIALE
una nuova ANTROPOLOGIA SOCIALE prima di tutto i SENZA POTERE.
Per i socialisti marxisti il problema non sono far venire da noi gli sfruttati di altri paesi per sfruttarli nel nostro.
Serve un grande PROGETTO GRAMSCIANO cogestito con il partito comunista cinese per lo SVILUPPO DELL' AGRICOLTURA IN AFRICA.
Il secondo grande PROGETTO GRAMSCIANO è portare in Italia quattro milioni di studenti universitari africani , cinesi e america latina.
a regime sono 20 milioni di studenti proletari stranieri.
L' italia da leonardo vinci a dante alighieri a giuseppe garibaldi a antonio gramsci , a tutta la classe politica nata dalla seconda guerra mondiale deve avere questa missione storica.
Beppe Grillo dice : tutte le auto elettriche , Taranto parco , prigioni chiuse.
sul parco a Taranto non sono d' accordo ma è evidente che la fabbrica non puo stare dove è ora.
era stata progettata in un altra epoca.
dobbiamo costruire 4 citta nel mare per ospitare 20 milioni di studenti , perche non costruiamo 5 citta e ospitiamo la fabbrica di taranto in una citta nel mare ?
insomma caro Luigi il metodo di analisi corretto è quello di Grillo e non il tuo.
certamente va STORICIZZATO e va radicato dentro le masse dei senza potere.
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Questo primo post affronta il problema matteo salvini il secondo sarà il problema Luigi Di Maio
gli altri post il programma fondamentale per la transizione dalla seconda repubblica alla terza repubblica.
chiedo a conte camillo cavour uncletom di non esagerare con i post esterni al forum
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IL GOVERNO DEL POPOLO E LA TRANSIZIONE DALLA SECONDA ALLA TERZA REPUBBLICA.

Abbiamo tanti problemi , ma la vera politica è il CAOS , e se questo è vero per l' Italia si apre
un problematica complessa ma di GRANDE POLITICA.
Un vero LABORATORIO POLITICO.

Abbiamo due personaggi che sono in totale crisi , questi sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Serve una RIFORMA DELLE PERSONE per uscire dalla crisi solipsista di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

PERCHE' FARE LA RIFORMA DELLA PERSONA MATTEO SALVINI ?
E' RIFORMABILE MATEO SALVINI ?
PUO ESISTERE UN UOMO POLITICO MATTEO SALVINI POST RIFORMA ?

Dice Matteo Salvini la FAMIGLIA deve essere di un uomo e una donna.

Dice una cavolata forse voleva dire che una COPPIA deve essere formata da un uomo e una donna.
Questa copia puo diventare una famiglia ( art. 29 cost ) o una Unione Civile ( Legge n. 76 del 2016) o rimanere una copia.

COSA VUOLE IL SALVINI ?

Un convegno nella repubblica di Turatigrad di 5000 persone ha cercato di capire, interrogarsi sulla famiglia di matteo salvini.

La famiglia di salvini è formata da matteo e da orietta berti fin che la barca va , secondo altri la famiglia di salvini è formata da matteo e rita pavone gian burrasca.
In cucina nella famiglia salvini c è una giovane donna che spadella 24 ore su skype.

Insomma questi politici hanno un contratto politico basato sulla famiglia plurale aperta, in progress working.

Insomma il giovane Salvini parla della famiglia per avere i voti dei conservatori, ma i conservatori sono anziani di solito , hanno esperienza e non sono imbecilli.

La GRANDE POLITICA e cosa complessa questo propagandismo salviniano di piccola politica puo mettere in crisi il governo e nel lungo periodo portare la lega sotto il 3% e quindi fuori dal parlamento.

L' assemble plenaria si è posta il mitico CHE FARE ?
O in versione salvini CHE FEMO ?

le analisi sociologiche , le statistiche hanno dimostrato che le GRANDI FAMIGLIE dei politici, UNA FAMIGLIA PER SEMPRE , PER TUTTA LA VITA , PER I POLITICI QUESTE FAMIGLIE SONO ALMENO IN EUROPA TRA UOMINI, SI UN UOMO E UN UOMO.

Perchè ?

La SOFFERENZA, l' ISOLAMENTO , LA CULTURA , LO STUDIO LA CREATIVITA PORTANO GLI UOMINI POLITICI AD ACCOPIARSI CON ALTRI UOMINI.

Cerchiamo di capirci , va diviso la STRUTTURA dalla SOVRASTRUTTURA.

La struttura : quando cammina un essere femminile c è l ' ARMONIA , il BENESSERE quando cammina un uomo magari nudo , c' è DISARMONIA , CACOFONIA, la teoria derwiniana è stata diseguale, mentre dalla gorilla c è stato un netto miglioramento ,dal gorilla c è stato un netto peggioramento.

La sovrastruttura : nelle analisi dei 5000 convegnisti analizzando la sociologia e le inchieste che si sono sviluppate hanno concluso che le copie di politici dello stesso sesso sono INTELLETUALMENTE , CULTURALMENTE superiori, anche perchè sono come abbiamo visto molto stabili.

Per Matteo Salvini il convegno si è interrogato è preferibile la STRUTTURA o la SOVRASTRUTTURA ?

Il 98% dei convegnisti ha votato è preferibile la SOVRASTRUTTURA.

Perche ? Perchè matteo con la struttura non si fa la TERZA REPUBBLICA.
Al massimo una continuazione delle seconda repubblica, un po cacofonica.

Per fare la terza repubblica ci vuole una RIVOLUZIONE CULTURALE che veda il POPOLO ITALICO al potere.
Serve una RIVOLUZIONE DEI COMPORTAMENTI.

Si Matteo è preferibile per te la sovrastruttura, con la struttura tu sei out, sei un simpatico politico , uno dei tanti SENZA FUTURO, l' ultimo politico della seconda repubblica.

Era presente al convegno Melania Knavs che propose un casting international word education per cercare un partener adeguato per matteo salvini .
Con una adeguata borsa di studio per il partner.
Il primo curriculum che arrivo fu dall' Italia ' ciao sono matteo il re dei casting italiani '. Fu scartato.

IL MATTEO SALVINI POST RIFORMA.

Dopo sei mesi il matteo salvini post riforma partecipo ad un progetto , costruire la casa dei silk
VERGOGNOSAMENTE abbattuta , una azione dei FORTI contro gli ultimi e i deboli.
Un operazione vile, FORTI con i DEBOLI e DEBOLI con i FORTI.

Il NUOVO MATTEO SALVINI POST RIFORMA si è presentato in televisione come capo muratore di 100 muratori della LEGA ( con il capello fatto con il giornale e pieno di malta) che ricostruiscono la casetta dei silck . Disse
:' questi 4 archittetti di sinistra ,
sono il vecchio del secolo scorso breve, non siamo qui per fare il museo di Maiaskosky ma per dare un tetto funzionale alle esigenze di questa povera famiglia.
NOI SIAMO PER L' ESSERE E NON PER L' AVERE.'

Non male dopo solo 6 mesi.

Viva la famiglia MA Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: ALLARMI... !

Messaggio da pancho »

Lo trovo interessante ul tuo post aaa42 anche se lo preferivo a "puntate" poche tocchi piu' punti-

Cmq continua cosi e auspicherei che su quanto da te postato ci fosse un' inizio di discussione franca e sencera. Senza giudizi preconcetti


un salutone
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cielo 70
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da cielo 70 »

Sono allarmato che non scrive più nessuno. Spero che non sia un segno dei tempi.
erding
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da erding »

cielo 70 ha scritto:Sono allarmato che non scrive più nessuno. Spero che non sia un segno dei tempi.
Come tutte le cose umane nascono, vivono e muoiono. Fin qui siamo nella normalità ed è inutile
allarmarsene si prende atto ed amen. Poi in natura esiste anche l'agonia.

Agonia:
“L'ultima lotta della vita con la morte, caratterizzata da un progressivo affievolimento delle funzioni vitali”


Se è così,ne ha tutte le caratteristiche, è...un po' più difficile da metabolizzare.

Un saluto erding
.
aaa42
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da aaa42 »

gli argomenti sono molto complessi richiedono tempo.
non è possibile postare in continuità
da una parte abbiamo il governo del popolo d' altra il governo dei voucher.

il governo del popolo non puo essere il governo dei barconi.
abbiamo un tenue razzismo dei popoli ma abbiamo un volgare razzismo
sociale, razzisti contro la classe operaia e razzismo contro i disoccupati, insomma abbiamo il pd.
pancho
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da pancho »

erding ha scritto:
cielo 70 ha scritto:Sono allarmato che non scrive più nessuno. Spero che non sia un segno dei tempi.
Come tutte le cose umane nascono, vivono e muoiono. Fin qui siamo nella normalità ed è inutile
allarmarsene si prende atto ed amen. Poi in natura esiste anche l'agonia.

Agonia:
“L'ultima lotta della vita con la morte, caratterizzata da un progressivo affievolimento delle funzioni vitali”


Se è così,ne ha tutte le caratteristiche, è...un po' più difficile da metabolizzare.

Un saluto erding
.
Hai perfettamente ragione. E' un segno del tempo ma purtroppo su questo esistono le cause

1-Sfiducia totale verso la classe politica e questo sistematicamente porta ad uno sconforto tale che rende la discussione quasi un'inutile prova di un possibile confronto per raggiungere il tuo obiettivo.

2-Questo forum mette in evidenza una mancata regia che possa stimolare il dibattito magari richiamando quegli utenti che poco alla volta non postano più per le loro + svariate motivazioni. Il forum autogestito dai soli utenti non puo durare a lungo. Questo modo ha retto fino a qui mentre altri si son sciolti subito come neve al sole.

Altre ragioni sicuramente ce ne saranno ma penso che quelle che sopra ho scritto siano le più evidenti.

Vogliamo cambiar rotta? Allora prendiamo in considerazioni queste 2 altrimenti proseguiamo fino a che questo sentiero si interrompe per cause naturale visto che x la maggior siamo dei pensionati e questi non sono eterni visto che si posta gia da altre 10 anni.


Un grandissimo e caloroso saluto e...... al prossimo post
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
lilly
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Re: ALLARMI... !

Messaggio da lilly »

ma siamo in estate molti vanno in vacanza con il caldo spesso si preferisce riposare ma è un forum molto utile
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: ALLARMI... !

Messaggio da pancho »

lilly ha scritto:ma siamo in estate molti vanno in vacanza con il caldo spesso si preferisce riposare ma è un forum molto utile
Se lo dici te Lilly allora e' da crederci. Sperem ben allora

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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