riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Ma dov’è la decantata solidarietà del governo ?
Vediamo...
- Il vecchio sistema di calcolo con 40 anni di contributi, garantiva l’80% del salario lordo calcolato sulla media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni, ma solo per le retribuzioni fino a 43.000 euro lordi l’anno. Mentre per le cifre superiori, il rendimento calava con diversi scaglioni: 60%, 54%, 44%, fino a toccare il 36% per coloro che avevano redditi superiori ad 82.000 euro l’anno;
- le fasce di reddito alte, pur pagando i contributi INPS su tutto i salario percepito, avevano una pensione decrescete. Era quindi un sistema equo e solidale a favore delle fasce sotto i 43.000 euro, che ora non c’è più;
- A partire dal gennaio 2012, tutte le fasce di reddito, (anche quelle superiori a 43.000 euro l’anno) se raggiungeranno i 42 anni ed un mese di contributi , (41 e un mese per le donne) avranno il 63% della retribuzione. Questo significa che in prospettiva quelli che ci rimetteranno saranno le fasce di reddito più basse dei 43.000 euro l’anno e quelli che invece ci guadagneranno, saranno le fasce di reddito più alte ai 43.000 euro.
- Il sistema di calcolo contributivo che viene attuato a dalla “riforma” , è un sistema tutto individualista e per niente solidale.
Questo sistema contributivo, ha un connotato “classista”, nel senso che le fasce deboli con redditi bassi ed i lavoratori che continueranno ad essere precari senza mai raggiungere i 42 anni ed un mese di contributi, andranno in pensione tra i 67/70 anni con pensioni di fame , mentre a guadagnarci di molto saranno appunto le fasce con redditi alti.
Anche tutta la questione decantata dal governo Monti, che la riforma pensionistica ci veniva chiesta dall’Europa perché la realtà precedente (fino al 31 dicembre 2011) metteva in difficoltà le casse dell’inps con il rischio di non poter pagare le pensioni alle future generazioni , è palesemente falsa:
le casse dell’INPS sono in attivo e garantivano benissimo la prospettiva pensionistica anche alle nuove generazioni.
Quindi qual è il vero motivo della riforma pensionistica volata dal governo Monti?
La logica della riforma pensionistica di Monti, che da una parte alzare l’età pensionabile riducendo le pensioni a chi ha redditi bassi e lavoro precario, e dall’altra l’aumenta a chi ha redditi alti, è finalizzata ad abbassare ulteriormente il rendimento pensionistico della stragrande maggioranza dei pensionati, al fine di non dare sicurezza in merito alla pensione pubblica e favorire così le pensioni private con le assicurazioni.
Anche se non saranno certo i precari che potranno farsi una pensione privata !
Inoltre nella “controriforma” Monti si penalizzano anche tutti quei lavoratori che sono in mobilità lunga e che sarebbero andati in pensione dopo la mobilità, i quali invece si troveranno a dover aspettare ancora anni senza un lavoro e senza una pensione.
Vediamo...
- Il vecchio sistema di calcolo con 40 anni di contributi, garantiva l’80% del salario lordo calcolato sulla media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni, ma solo per le retribuzioni fino a 43.000 euro lordi l’anno. Mentre per le cifre superiori, il rendimento calava con diversi scaglioni: 60%, 54%, 44%, fino a toccare il 36% per coloro che avevano redditi superiori ad 82.000 euro l’anno;
- le fasce di reddito alte, pur pagando i contributi INPS su tutto i salario percepito, avevano una pensione decrescete. Era quindi un sistema equo e solidale a favore delle fasce sotto i 43.000 euro, che ora non c’è più;
- A partire dal gennaio 2012, tutte le fasce di reddito, (anche quelle superiori a 43.000 euro l’anno) se raggiungeranno i 42 anni ed un mese di contributi , (41 e un mese per le donne) avranno il 63% della retribuzione. Questo significa che in prospettiva quelli che ci rimetteranno saranno le fasce di reddito più basse dei 43.000 euro l’anno e quelli che invece ci guadagneranno, saranno le fasce di reddito più alte ai 43.000 euro.
- Il sistema di calcolo contributivo che viene attuato a dalla “riforma” , è un sistema tutto individualista e per niente solidale.
Questo sistema contributivo, ha un connotato “classista”, nel senso che le fasce deboli con redditi bassi ed i lavoratori che continueranno ad essere precari senza mai raggiungere i 42 anni ed un mese di contributi, andranno in pensione tra i 67/70 anni con pensioni di fame , mentre a guadagnarci di molto saranno appunto le fasce con redditi alti.
Anche tutta la questione decantata dal governo Monti, che la riforma pensionistica ci veniva chiesta dall’Europa perché la realtà precedente (fino al 31 dicembre 2011) metteva in difficoltà le casse dell’inps con il rischio di non poter pagare le pensioni alle future generazioni , è palesemente falsa:
le casse dell’INPS sono in attivo e garantivano benissimo la prospettiva pensionistica anche alle nuove generazioni.
Quindi qual è il vero motivo della riforma pensionistica volata dal governo Monti?
La logica della riforma pensionistica di Monti, che da una parte alzare l’età pensionabile riducendo le pensioni a chi ha redditi bassi e lavoro precario, e dall’altra l’aumenta a chi ha redditi alti, è finalizzata ad abbassare ulteriormente il rendimento pensionistico della stragrande maggioranza dei pensionati, al fine di non dare sicurezza in merito alla pensione pubblica e favorire così le pensioni private con le assicurazioni.
Anche se non saranno certo i precari che potranno farsi una pensione privata !
Inoltre nella “controriforma” Monti si penalizzano anche tutti quei lavoratori che sono in mobilità lunga e che sarebbero andati in pensione dopo la mobilità, i quali invece si troveranno a dover aspettare ancora anni senza un lavoro e senza una pensione.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
--io auspico una totale cancellazione della macelleria sociale Fornero.
con un ritorno ai 40 anni di contribuzione,massimo 41 per il diritto alla pensione a qualsiasi età anagrafica e senza penalizzazioni e la reintroduzione delle quote:
tuttalpiò con un passaggio graduale da quota "97" a quota "100".
period.
faccio anche presente a Bersani,
già che ci sono,
che se Grillo si butta sul ripristino di questo sacrosanto diritto dei lavoratori,
e potrebbe sicuramente farlo,
non fosse altro perchè è un populista,
il M5S rischia di diventare il primo partito alle elezioni del 2013.
segretario avvisato...
con un ritorno ai 40 anni di contribuzione,massimo 41 per il diritto alla pensione a qualsiasi età anagrafica e senza penalizzazioni e la reintroduzione delle quote:
tuttalpiò con un passaggio graduale da quota "97" a quota "100".
period.
faccio anche presente a Bersani,
già che ci sono,
che se Grillo si butta sul ripristino di questo sacrosanto diritto dei lavoratori,
e potrebbe sicuramente farlo,
non fosse altro perchè è un populista,
il M5S rischia di diventare il primo partito alle elezioni del 2013.
segretario avvisato...
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Bastava lasciare le cose come stavano prima.Avendo visto la situazione economica di precarietà del lavoro.I precari quelli che per un motivo o altro non trovano subito il lavoro, arrivavano già a 60 anni e piu.Poi una persona nell'arco della vita può cambiare settori di lavoro dall'industria o pubblico impiego artigiani ecc....
Se vogliono maturare i 40 anni di lavoro o i 35 di una volta.Come il mio esempio avendo lavorato nell'azienda di mio padre per degli anni, alla fine per recuperarli quegli anni ho dovuto pagare dei milioni all'epoca di differenza con quelli dell'industria,altrimenti quei contributi versati andavano persi.E dovevo continuare a lavorare altri anni.
E dei lavori usuranti che cosa ne hanno fatto?
Mandiamo nei tetti persone di 67 anni! oppure nelle catene di montaggio.Oppure quelli che vedi per le strade sotto il sole ad asfaltare le autostrade ecc.....
Certo i nostri politici non hanno questi problemi.Al massimo possono scivolare su una buccia di banana.
Francia vogliono tornare ai 60 anni con il nuovo governo.Noi siamo sempre i piu sfigati.
Ciao
Paolo11
Se vogliono maturare i 40 anni di lavoro o i 35 di una volta.Come il mio esempio avendo lavorato nell'azienda di mio padre per degli anni, alla fine per recuperarli quegli anni ho dovuto pagare dei milioni all'epoca di differenza con quelli dell'industria,altrimenti quei contributi versati andavano persi.E dovevo continuare a lavorare altri anni.
E dei lavori usuranti che cosa ne hanno fatto?
Mandiamo nei tetti persone di 67 anni! oppure nelle catene di montaggio.Oppure quelli che vedi per le strade sotto il sole ad asfaltare le autostrade ecc.....
Certo i nostri politici non hanno questi problemi.Al massimo possono scivolare su una buccia di banana.
Francia vogliono tornare ai 60 anni con il nuovo governo.Noi siamo sempre i piu sfigati.
Ciao
Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
"Anche io non capisco il 'sì vedrà' del ministro Fornero sugli esodati che non rientrano nei 65 mila per cui il Governo adotta subito una soluzione.
bene la proposta sui 65 mila ma non finisce qui.
non possiamo accettare che se una persona ha stabilito dei patti poi se li vede revocati e rimane senza pensione.
I soldi per questo si trovano:
siamo pronti a discutere su dove trovarli.
Quanto al governo, ora nell'esecutivo si vede la consapevolezza che dietro i numeri c'è una realtà sociale e un Paese che soffre terribilmente, ma prima forse c'è stato qualcosa di algido in questo passaggio."
stralcio intervista a Pierluigi Bersani in onda stasera su La7
http://www.unita.it/italia/bersani-in-g ... a-1.409788
**************************************************
psssssssss....Pierluigi,sient'ammè guagliò :
basta con il governo dei Banchieri Mannari,non se ne può più...
bene la proposta sui 65 mila ma non finisce qui.
non possiamo accettare che se una persona ha stabilito dei patti poi se li vede revocati e rimane senza pensione.
I soldi per questo si trovano:
siamo pronti a discutere su dove trovarli.
Quanto al governo, ora nell'esecutivo si vede la consapevolezza che dietro i numeri c'è una realtà sociale e un Paese che soffre terribilmente, ma prima forse c'è stato qualcosa di algido in questo passaggio."
stralcio intervista a Pierluigi Bersani in onda stasera su La7
http://www.unita.it/italia/bersani-in-g ... a-1.409788
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psssssssss....Pierluigi,sient'ammè guagliò :
basta con il governo dei Banchieri Mannari,non se ne può più...
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Roma, 12 mag. (TMNews) – Per 3 milioni di giovani la pensione sarà un po’ una chimera, in un futuro in cui si lavorerà fino a età avanzata.
Secondo un’indagine del patronato Inac (istituto nazionale assistenza cittadini, promosso dalla Cia), lo slittamento dell’età pensionabile, ora a 67 anni e in un futuro prossimo probabilmente a 70, “preoccupa 8 italiani su 10.
Così non c’è turn-over nel mondo produttivo, cresce la disoccupazione giovanile e il lavoratore anziano si ritrova a mantenere figli e nipoti. E dal vocabolario di circa 3 milioni di giovani, tra precari e disoccupati, sparirà la parola pensione”.
Più del 75% dei lavoratori italiani under 35, sostiene lo studio della Confederazione italiana agricoltori, “vede la pensione come un traguardo irraggiungibile, mentre il 5% dice di non pensarci affatto.
Meno del 20% dei giovani conosce strumenti di previdenza complementare, mentre oltre il 50% dei lavoratori di 60 anni si dichiara stanco e preoccupato per il proprio futuro”.
Più info: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/art ... z1upwwn8Nb
Secondo un’indagine del patronato Inac (istituto nazionale assistenza cittadini, promosso dalla Cia), lo slittamento dell’età pensionabile, ora a 67 anni e in un futuro prossimo probabilmente a 70, “preoccupa 8 italiani su 10.
Così non c’è turn-over nel mondo produttivo, cresce la disoccupazione giovanile e il lavoratore anziano si ritrova a mantenere figli e nipoti. E dal vocabolario di circa 3 milioni di giovani, tra precari e disoccupati, sparirà la parola pensione”.
Più del 75% dei lavoratori italiani under 35, sostiene lo studio della Confederazione italiana agricoltori, “vede la pensione come un traguardo irraggiungibile, mentre il 5% dice di non pensarci affatto.
Meno del 20% dei giovani conosce strumenti di previdenza complementare, mentre oltre il 50% dei lavoratori di 60 anni si dichiara stanco e preoccupato per il proprio futuro”.
Più info: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/art ... z1upwwn8Nb
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Caro shiloh.Tanto fra tutti i veleni che respiriamo e quello che mangiamo le prossime generazioni non arriveranno neache a quella età.
Una volta si moriva e si muore per L'amianto Ora sono piu sofisticati i sistemi per farti ammalare nel tempo.
Aspartame Report di qualche settimana addietro.Quel dolcificante è dappertutto nelle bibite nello Jogur ,nelle medicine, nelle bustine di dolcificante per il caffè che sono nei Bar.Mettetevi lo zucchero normale.Hanno fatto degli esperimenti su dei ratti dandone una dose gionaliera.Risultato morivano prima di Quelli non nutriti con aspartame.
Per cui i nostri giovani che dalla nascita cominciano con Yogur bibite ecccc..........gli accorciano gli anni di vita.Gia a Napoli vicino alle discariche c'è un aumento di tumori verificato, e altre zone .E si parla di 67 e 70 anni.Chi ci arriva alla pensione!
Poi mettiamoci pure le basse frequanze dei telefonini che alla fine se adoperati per anni e spesso ti cucinano il cervello.
Ciao
Paolo11
Una volta si moriva e si muore per L'amianto Ora sono piu sofisticati i sistemi per farti ammalare nel tempo.
Aspartame Report di qualche settimana addietro.Quel dolcificante è dappertutto nelle bibite nello Jogur ,nelle medicine, nelle bustine di dolcificante per il caffè che sono nei Bar.Mettetevi lo zucchero normale.Hanno fatto degli esperimenti su dei ratti dandone una dose gionaliera.Risultato morivano prima di Quelli non nutriti con aspartame.
Per cui i nostri giovani che dalla nascita cominciano con Yogur bibite ecccc..........gli accorciano gli anni di vita.Gia a Napoli vicino alle discariche c'è un aumento di tumori verificato, e altre zone .E si parla di 67 e 70 anni.Chi ci arriva alla pensione!
Poi mettiamoci pure le basse frequanze dei telefonini che alla fine se adoperati per anni e spesso ti cucinano il cervello.
Ciao
Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
sergio pelosi, in martedì, 22 maggio 2012 alle 18:19 ha detto:
Gentile Onorevole Damiano , mi chiamo Sergio Pelosi, elettore da sempre del centrosinistra e sono un dipendente statale, della sfortunata classe ’52 che, per 21 giorni, a seguito della brutale ed iniqua recente riforma delle pensioni, ha visto, come innumerevoli altri italiani, incrementare la propria vita lavorativa almeno di altri 5 anni, proprio quando, compiendo 60 anni e maturando 38 anni di contributi, avrebbe potuto a breve ottenere il tanto agognato diritto.
Come Lei sa, un’ ulteriore iniquità è stata poi realizzata con l’ aggiunta del comma 15 bis, all’ art. 24 della c.d. riforma, ove, con noncuranza dei più elementari principi costituzionali di eguaglianza e giustizia sociale, si è limitata la possibilità di uscita a 64 anni unicamente ai dipendenti privati, di tal che un impiegato di banca o una segretaria d’azienda, avranno diritto a diverso trattamento, rispetto ad un collega dipendente ministeriale o di ospedale pubblico !
Tutto ciò è veramente insopportabile, specie se si considera che, per stessa ammissione dell’ Ente previdenziale competente – INPS – i conti erano in ordine.
Quindi ?
Perchè tanto accanimento, se non per nascondere altri intoccabili privilegi ?
Scusi l’ ardire ed il fastidio che Le stiamo forse causando ( so che tanti altri le hanno scritto ) ma abbiamo bisogno che questa problematica venga, una volta per tutte, portata in evidenza, coinvolgendo forze politico/sindacali connotate da onestà intellettuale, per una sensibile modifica dell’ ingiusta normativa,
determinando almeno che 40 ( dico quaranta ! ) anni di contributi debbono essere considerati il sufficiente apporto di una vita di lavoro, che 60/62 anni, uniti ad idoneo quoziente contributivo, debbono essere considerati un’ età adeguata e che condannare chi lascia il lavoro in via anticipata, a vedersi restituito il proprio denaro ( liquidazione ) solo dopo almeno due anni è una pena assolutamente gratuita e senza fondamento.
Credo, con modestia, di poterLe assicurare che un programma che prevedesse il riallineamento ai valori costituzionali della famigerata riforma pensionistica ed una sua rimodulazione secondo principi di maggiore equità e gradualità, sarebbe sicuramente sostenuto dalla totalità degli interessati !
Certo della sensibile attenzione alle problematiche su esposte, Sua e della compagine che Ella rappresenta, riceva vivi sensi di stima.
Sergio Pelosi
http://cesaredamiano.wordpress.com/2012 ... a-fornero/
Gentile Onorevole Damiano , mi chiamo Sergio Pelosi, elettore da sempre del centrosinistra e sono un dipendente statale, della sfortunata classe ’52 che, per 21 giorni, a seguito della brutale ed iniqua recente riforma delle pensioni, ha visto, come innumerevoli altri italiani, incrementare la propria vita lavorativa almeno di altri 5 anni, proprio quando, compiendo 60 anni e maturando 38 anni di contributi, avrebbe potuto a breve ottenere il tanto agognato diritto.
Come Lei sa, un’ ulteriore iniquità è stata poi realizzata con l’ aggiunta del comma 15 bis, all’ art. 24 della c.d. riforma, ove, con noncuranza dei più elementari principi costituzionali di eguaglianza e giustizia sociale, si è limitata la possibilità di uscita a 64 anni unicamente ai dipendenti privati, di tal che un impiegato di banca o una segretaria d’azienda, avranno diritto a diverso trattamento, rispetto ad un collega dipendente ministeriale o di ospedale pubblico !
Tutto ciò è veramente insopportabile, specie se si considera che, per stessa ammissione dell’ Ente previdenziale competente – INPS – i conti erano in ordine.
Quindi ?
Perchè tanto accanimento, se non per nascondere altri intoccabili privilegi ?
Scusi l’ ardire ed il fastidio che Le stiamo forse causando ( so che tanti altri le hanno scritto ) ma abbiamo bisogno che questa problematica venga, una volta per tutte, portata in evidenza, coinvolgendo forze politico/sindacali connotate da onestà intellettuale, per una sensibile modifica dell’ ingiusta normativa,
determinando almeno che 40 ( dico quaranta ! ) anni di contributi debbono essere considerati il sufficiente apporto di una vita di lavoro, che 60/62 anni, uniti ad idoneo quoziente contributivo, debbono essere considerati un’ età adeguata e che condannare chi lascia il lavoro in via anticipata, a vedersi restituito il proprio denaro ( liquidazione ) solo dopo almeno due anni è una pena assolutamente gratuita e senza fondamento.
Credo, con modestia, di poterLe assicurare che un programma che prevedesse il riallineamento ai valori costituzionali della famigerata riforma pensionistica ed una sua rimodulazione secondo principi di maggiore equità e gradualità, sarebbe sicuramente sostenuto dalla totalità degli interessati !
Certo della sensibile attenzione alle problematiche su esposte, Sua e della compagine che Ella rappresenta, riceva vivi sensi di stima.
Sergio Pelosi
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Salvatore Caldarella, in mercoledì, 23 maggio 2012 alle 11:45 ha detto:
Onorevole C. Damiano, sono uno delle migliaia di lavoratori italiani(precisamente pubblico impiego, ma io mi riferisco anche ai lavoratori delle aziende private) dell’anno 1952, e scrivo anche a loro nome, fregati e maltrattati da questo governo di banchieri, spudoratamente ricchi, che per proteggere i loro beni, che sono tanti, e le loro famiglie, con figli, poverini, tutti o docenti universitari, o presidenti e vice presidenti di banche, o qualunque altro impiego remuneratissimo, non come i nostri miseri stipendi o salari, con i quali non riusciamo ad arrivare più nemmeno, al venti di ogni mese, non ci hanno pensato due volte a farci restare al lavoro altri 6 anni, fregandosene altamente dei nostri problemi e dei progetti che ognuno di noi aveva magari programmato, indebitandosi con finanziamenti(visto l’approssimarsi della pensione e quindi della liquidazione) chiesti alle banche e alle finanziarie, magari, proprietà dei nostri bravi ministri o dei loro famigliari. Adesso, che la famigerata liquidazione si è moltissimo allontanata, come facciamo a pagare mensilmente le nostre rate? Dove recuperiamo i soldi per pagarle? Quindi,una brava e programmata mossa dei nostri governanti,contro i poveri lavoratori, perché lei, on. Damiano, come ha già ben capito, non potendo pagare le rate, le banche ci pignoreranno: a chi le case che abbiamo comprato, indebitandoci, per i nostri figli, a chi ha ,magari aperto un’attività per il figlio, essendo senza lavoro, e a chiunque altro ha programmato la qualunque cosa. Ora, con la trasformazione totale dell’ articolo 18, vogliono calpestare anche, la nostra dignità, parchè, lei lo sa benissimo che diventeremo schiavi dei ricchi, come una volta , perché saremo costretti ad abbassare la testa e a dire sempre di si, per non rischiare di farci licenziare. Potrei dilungarmi ancora nel problema, come ad esempio,restando al lavoro noi pensionanti per altri sei anni , come faranno ad entrare nel mondo del lavoro i nostri figli? Quanti anni ancora dovranno aspettare? Magari verso i 35 0 i 40 anni riusciranno a trovare un lavoretto, cercare di formarsi una famiglia, e poi raggiunta l’età pensionabile, circa 70 anni, con pochissimi anni di contributi, percepiranno una pensioncina con la quale non possono nemmeno mangiare. On. Damiano, lo scorso anno il Sig. Mastrapasqua, riguardo alle pensioni, si permise di accennare che l’Inps, dopo circa vent’anni era in positivo, ma , subito dopo che il cavaliere gli tirò le orecchie, rimangiò le parole affermando che si era sbagliato. Adesso, dopo sette mesi , il sig. Mastrapasqua si riaccorge e commenta i dati dell’Inps sul crollo delle nuove pensioni nel 2011, e che, nei primi tre mesi del 2012, le pensioni liquidate si sono più che dimezzate rispetto allo stesso periodo del 2011,passando da 93.552 a 43.870, addirittura calati del -53,1%. Questo è ancora lo scalino del 2011 e della finestra mobile, dato che le regole del “SALVA ITALIA”, avranno effetto dal 2013, per cui, continua il presidente dell’Inps, le finestre mobili della riforma “Sacconi – Tremonti hanno funzionato, e che l’Italia sta rispondendo con i dati alle preoccupazioni del fondo monetario internazionale sull’invecchiamento della popolazione, e che questo dato dovrebbe confermarsi anche nel 2012 e avvicinare l’età media di pensionamento italiana a quella europea. Quanto sopra , dimostra che il sistema previdenziale italiano era in equilibrio già prima della riforma Fornero, e che la riforma fatta non serviva a mettere a posto il sistema previdenziale, ma a ridurre il debito dello Stato facendo pagare il prezzo in larga parte ai pensionanti, allungando l’età pensionabile e ai pensionati, bloccando la rivalutazione degli assegni, dimostrando così, quanta cassa sulla previdenza fosse stata già fatta dal governo Berlusconi. Questi dati sarebbero il segnale di quanta la manovra di dicembre sia stata cieca e abbia colpito in maniera brutale e cinica i lavoratori e i pensionati senza che ce ne fosse alcuna necessità reale dal punto di vista sociale. Tutto questo sta a dimostrare che il sistema previdenziale non è più in equilibrio, per cui servirebbe ritornare alla norma Sacconi-Tremonti , ripristinando le pensioni di anzianità con le famose quote. On. Damiano, un altro grosso problema che vorrei mettere a nudo , è il “RICATTO” azzardato ,prima da Monti, poi dalla Fornero. Come potete farvi costringere da questo governo ad accettare tutto quello che viene da loro proposto, anche se sbagliato? Come potete sopportare la Signora ministro che vi intima di approvare la riforma del lavoro, altrimenti se ne vanno a casa? Non vedete come il popolo francese ha già spedito a casa l’ex presidente di destra, alleato con la Germania della Merkel, autrice di tutti i problemi sia italiani che europei(per me questa è la terza guerra mondiale voluta dalla Merkel a livello economico, visto che i tedeschi avevano perso, con le armi, le prime due). On. Damiano , svegli il suo partito politico, non fatevi più ricattare da quattro professori chiamati dal Presidente della Repubblica ad annientare il popolo italiano, la vera classe dei lavoratori, per fare arricchire ancora di più i potenti, i banchieri, che stanno distruggendo le piccole imprese, e quanti altri, proprietari di tutto il patrimonio italiano per il quale non pagano nemmeno le tasse, tanto che non vogliono mettere una patrimoniale, come ordinato a questo governo dal cav. Berlusconi. On. Damiano, questo è il momento giusto di far aprire gli occhi all’on. Bersani e a tutta la Sinistra, mandate a casa questi professori arroganti e presuntuosi, i quali non stanno facendo altro che distruggere la classe medio – bassa, portando all’elemosina il vero popolo, che caricato di tasse e senza lavoro, sta boccheggiando e morendo, con salari e stipendi che non portano più neanche a metà mese, l’alta finanza ci sta inghiottendo e lo spread, come vedete, non accenna a scendere, andate alle elezioni, non vi state accorgendo che il sig. Berlusconi, con la sua degna accozzaglia, vi sta mettendo il GOVERNO ITALIANO NELLE MANI. Tutti gli impiegati e gli operai italiani sono con VOI, perché l’hanno capito che tutta questa distruzione contro il Paese, è opera di Berlusconi. Fate cadere il governo dei banchieri ed andate alle elezioni. VEDRETE. IO STESSO, PRIMA HO SEMPRE VOTATO PER IL CENTRO DESTRA.
On. Damiano, nell’attesa di un suo certo e benevolo riscontro, Le invio i più cordiali saluti.
Salvatore
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Onorevole C. Damiano, sono uno delle migliaia di lavoratori italiani(precisamente pubblico impiego, ma io mi riferisco anche ai lavoratori delle aziende private) dell’anno 1952, e scrivo anche a loro nome, fregati e maltrattati da questo governo di banchieri, spudoratamente ricchi, che per proteggere i loro beni, che sono tanti, e le loro famiglie, con figli, poverini, tutti o docenti universitari, o presidenti e vice presidenti di banche, o qualunque altro impiego remuneratissimo, non come i nostri miseri stipendi o salari, con i quali non riusciamo ad arrivare più nemmeno, al venti di ogni mese, non ci hanno pensato due volte a farci restare al lavoro altri 6 anni, fregandosene altamente dei nostri problemi e dei progetti che ognuno di noi aveva magari programmato, indebitandosi con finanziamenti(visto l’approssimarsi della pensione e quindi della liquidazione) chiesti alle banche e alle finanziarie, magari, proprietà dei nostri bravi ministri o dei loro famigliari. Adesso, che la famigerata liquidazione si è moltissimo allontanata, come facciamo a pagare mensilmente le nostre rate? Dove recuperiamo i soldi per pagarle? Quindi,una brava e programmata mossa dei nostri governanti,contro i poveri lavoratori, perché lei, on. Damiano, come ha già ben capito, non potendo pagare le rate, le banche ci pignoreranno: a chi le case che abbiamo comprato, indebitandoci, per i nostri figli, a chi ha ,magari aperto un’attività per il figlio, essendo senza lavoro, e a chiunque altro ha programmato la qualunque cosa. Ora, con la trasformazione totale dell’ articolo 18, vogliono calpestare anche, la nostra dignità, parchè, lei lo sa benissimo che diventeremo schiavi dei ricchi, come una volta , perché saremo costretti ad abbassare la testa e a dire sempre di si, per non rischiare di farci licenziare. Potrei dilungarmi ancora nel problema, come ad esempio,restando al lavoro noi pensionanti per altri sei anni , come faranno ad entrare nel mondo del lavoro i nostri figli? Quanti anni ancora dovranno aspettare? Magari verso i 35 0 i 40 anni riusciranno a trovare un lavoretto, cercare di formarsi una famiglia, e poi raggiunta l’età pensionabile, circa 70 anni, con pochissimi anni di contributi, percepiranno una pensioncina con la quale non possono nemmeno mangiare. On. Damiano, lo scorso anno il Sig. Mastrapasqua, riguardo alle pensioni, si permise di accennare che l’Inps, dopo circa vent’anni era in positivo, ma , subito dopo che il cavaliere gli tirò le orecchie, rimangiò le parole affermando che si era sbagliato. Adesso, dopo sette mesi , il sig. Mastrapasqua si riaccorge e commenta i dati dell’Inps sul crollo delle nuove pensioni nel 2011, e che, nei primi tre mesi del 2012, le pensioni liquidate si sono più che dimezzate rispetto allo stesso periodo del 2011,passando da 93.552 a 43.870, addirittura calati del -53,1%. Questo è ancora lo scalino del 2011 e della finestra mobile, dato che le regole del “SALVA ITALIA”, avranno effetto dal 2013, per cui, continua il presidente dell’Inps, le finestre mobili della riforma “Sacconi – Tremonti hanno funzionato, e che l’Italia sta rispondendo con i dati alle preoccupazioni del fondo monetario internazionale sull’invecchiamento della popolazione, e che questo dato dovrebbe confermarsi anche nel 2012 e avvicinare l’età media di pensionamento italiana a quella europea. Quanto sopra , dimostra che il sistema previdenziale italiano era in equilibrio già prima della riforma Fornero, e che la riforma fatta non serviva a mettere a posto il sistema previdenziale, ma a ridurre il debito dello Stato facendo pagare il prezzo in larga parte ai pensionanti, allungando l’età pensionabile e ai pensionati, bloccando la rivalutazione degli assegni, dimostrando così, quanta cassa sulla previdenza fosse stata già fatta dal governo Berlusconi. Questi dati sarebbero il segnale di quanta la manovra di dicembre sia stata cieca e abbia colpito in maniera brutale e cinica i lavoratori e i pensionati senza che ce ne fosse alcuna necessità reale dal punto di vista sociale. Tutto questo sta a dimostrare che il sistema previdenziale non è più in equilibrio, per cui servirebbe ritornare alla norma Sacconi-Tremonti , ripristinando le pensioni di anzianità con le famose quote. On. Damiano, un altro grosso problema che vorrei mettere a nudo , è il “RICATTO” azzardato ,prima da Monti, poi dalla Fornero. Come potete farvi costringere da questo governo ad accettare tutto quello che viene da loro proposto, anche se sbagliato? Come potete sopportare la Signora ministro che vi intima di approvare la riforma del lavoro, altrimenti se ne vanno a casa? Non vedete come il popolo francese ha già spedito a casa l’ex presidente di destra, alleato con la Germania della Merkel, autrice di tutti i problemi sia italiani che europei(per me questa è la terza guerra mondiale voluta dalla Merkel a livello economico, visto che i tedeschi avevano perso, con le armi, le prime due). On. Damiano , svegli il suo partito politico, non fatevi più ricattare da quattro professori chiamati dal Presidente della Repubblica ad annientare il popolo italiano, la vera classe dei lavoratori, per fare arricchire ancora di più i potenti, i banchieri, che stanno distruggendo le piccole imprese, e quanti altri, proprietari di tutto il patrimonio italiano per il quale non pagano nemmeno le tasse, tanto che non vogliono mettere una patrimoniale, come ordinato a questo governo dal cav. Berlusconi. On. Damiano, questo è il momento giusto di far aprire gli occhi all’on. Bersani e a tutta la Sinistra, mandate a casa questi professori arroganti e presuntuosi, i quali non stanno facendo altro che distruggere la classe medio – bassa, portando all’elemosina il vero popolo, che caricato di tasse e senza lavoro, sta boccheggiando e morendo, con salari e stipendi che non portano più neanche a metà mese, l’alta finanza ci sta inghiottendo e lo spread, come vedete, non accenna a scendere, andate alle elezioni, non vi state accorgendo che il sig. Berlusconi, con la sua degna accozzaglia, vi sta mettendo il GOVERNO ITALIANO NELLE MANI. Tutti gli impiegati e gli operai italiani sono con VOI, perché l’hanno capito che tutta questa distruzione contro il Paese, è opera di Berlusconi. Fate cadere il governo dei banchieri ed andate alle elezioni. VEDRETE. IO STESSO, PRIMA HO SEMPRE VOTATO PER IL CENTRO DESTRA.
On. Damiano, nell’attesa di un suo certo e benevolo riscontro, Le invio i più cordiali saluti.
Salvatore
http://cesaredamiano.wordpress.com/2012 ... a-fornero/
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Nuova stangata con i coefficienti.
Insostenibili gli effetti della riforma.
“Il Ministro Fornero ha annunciato che sono pronti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica e che il relativo decreto è già pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Il Sole 24 ore di oggi dice che con l'applicazione dei nuovi coefficienti le pensioni liquidate dal 2013 al 2015 diventeranno più leggere del 3%.
Siamo in presenza di una nuova stangata”.
Lo sostiene Vera Lamonica, segretaria confederale della CGIL con delega alla previdenza.
“I nuovi coefficienti verranno emanati senza alcun confronto con le parti sociali
– aggiunge Lamonica -
e senza alcun confronto con il Parlamento.
Anche se ciò è stato espressamente previsto dalla legge,non possiamo non ribadire quanto avevamo già affermato a suo tempo:
si tratta di un provvedimento che va ad incidere sulla vita delle persone e, quindi, sarebbe stato non solo opportuno ma necessario che ci fosse un confronto con le parti sociali e il Parlamento”.
“Le pensioni liquidate nel 2013
– dice la dirigente della CGIL -
oltre alla stangata dei coefficienti, subiranno anche l'ulteriore stangata relativa alla mancata rivalutazione del montante contributivo a causa del PIL negativo dovuto alla profondità della crisi.
I lavori poi non sono certamente tutti uguali e i coefficienti, così come vengono elaborati, non tengono conto delle diverse aspettative di vita collegate ai lavori che vengono svolti”.
“Prima di varare i coefficienti
– conclude Lamonica -
sarebbe opportuno quantomeno un confronto pubblico.
Per quanto ci riguarda pensiamo che vada riaperta la discussione sull'insieme dei problemi provocati dalla riforma, a partire dal fatto che i lavoratori non possono essere gli unici a pagare sempre e per tutti”.
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19095
*****************************
basta con il governo dei Banchieri Mannari,non se ne può più...
Insostenibili gli effetti della riforma.
“Il Ministro Fornero ha annunciato che sono pronti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica e che il relativo decreto è già pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Il Sole 24 ore di oggi dice che con l'applicazione dei nuovi coefficienti le pensioni liquidate dal 2013 al 2015 diventeranno più leggere del 3%.
Siamo in presenza di una nuova stangata”.
Lo sostiene Vera Lamonica, segretaria confederale della CGIL con delega alla previdenza.
“I nuovi coefficienti verranno emanati senza alcun confronto con le parti sociali
– aggiunge Lamonica -
e senza alcun confronto con il Parlamento.
Anche se ciò è stato espressamente previsto dalla legge,non possiamo non ribadire quanto avevamo già affermato a suo tempo:
si tratta di un provvedimento che va ad incidere sulla vita delle persone e, quindi, sarebbe stato non solo opportuno ma necessario che ci fosse un confronto con le parti sociali e il Parlamento”.
“Le pensioni liquidate nel 2013
– dice la dirigente della CGIL -
oltre alla stangata dei coefficienti, subiranno anche l'ulteriore stangata relativa alla mancata rivalutazione del montante contributivo a causa del PIL negativo dovuto alla profondità della crisi.
I lavori poi non sono certamente tutti uguali e i coefficienti, così come vengono elaborati, non tengono conto delle diverse aspettative di vita collegate ai lavori che vengono svolti”.
“Prima di varare i coefficienti
– conclude Lamonica -
sarebbe opportuno quantomeno un confronto pubblico.
Per quanto ci riguarda pensiamo che vada riaperta la discussione sull'insieme dei problemi provocati dalla riforma, a partire dal fatto che i lavoratori non possono essere gli unici a pagare sempre e per tutti”.
http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19095
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basta con il governo dei Banchieri Mannari,non se ne può più...
Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
In che consiste questa proposta? Se ben capisco il problema è di copertura.
E poi, perché una proposta di legge? Non si può emendare in parlamento il decreto Fornero?
Bersani: “Esodati, buco inaccettabile”. Proposta del Pd sfida il governo
Il segretario del Pd annuncia un'iniziativa elaborata dall'ex ministro Damiano per integrare il testo varato ieri dal ministro Fornero: "Ne ho parlato con Monti e aveva detto che avrebbe risolto, ma per molte persone non è così e fosse anche uno solo non è accettabile"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 maggio 2012
Il buco sugli esodati è “inaccettabile”. Così il Pd presenterà in Parlamento una propria proposta per correggere il provvedimento firmato ieri dal ministro del Lavoro Elsa Fornero e in attesa di essere controfirmato dal ministro dell’Economia, cioè il presidente del Consiglio Mario Monti. Il testo elaborato dal governo, infatti, risolve la questione dei lavoratori che hanno scelto di lasciare il lavoro sicuri di andare in pensione (e poi rimasti senza lavoro e senza pensione dopo la riforma previdenziale varata dal governo all’inizio del mandato), ma solo per 65mila persone escludendo una serie di categorie.
La definizione di buco “inaccettabile” è del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani: “Con Damiano – spiega ai cronisti alla Camera – stiamo mettendo a punto una proposta di legge per risolvere la questione degli esodati che è un buco della riforma delle pensioni”. Un buco strutturale nella riforma, dice, ”e questo non è accettabile”. Dunque “stiamo incontrando gli esodati e preparando con Damiano una nostra proposta di legge”. A preparare la proposta è, appunto, Cesare Damiano, ex sindacalista della Cgil e ex ministro del Lavoro nel governo guidato da Romano Prodi dal 2006 al 2008. ”La questione non può essere liquidata dicendo ‘arriviamo fin qui perché le risorse sono queste’ – insiste Bersani – Ne ho parlato con Monti e aveva detto che avrebbe risolto, ma per molte persone non è così e fosse anche uno solo, non è accettabile”.
”Purtroppo abbiamo problemi seri – aveva detto già in mattinata lasciando l’assemblea di Confindustria Bersani – e va respinta ogni faziosità. Il Paese è in guai serissimi, ci vuole senso di responsabilità e concretezza, accelerando i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e risolvendo la questione degli esodati”. “Ci vuole senso di responsabilità e concretezza, più che parole ci vuole qualche fatto. Abbiamo davanti mesi difficili, con decisioni europee che non arrivano e un Paese che è nei guai e in recessione”. Serve dunque qualche segno “che inneschi fiducia”.
Sul tema degli esodati intervengono di nuovo i sindacati che hanno più volte auspicato negli ultimi giorni un intervento correttivo del Parlamento: ”Siamo d’accordo sul fatto che c’è una soluzione per i 65mila – spiega il segretario della Cisl Raffaele Bonanni – ma ci sono anche tanti altri che devono averla e il ministro lo sa”. Rispetto a chi è ancora senza copertura, Bonanni ha riconosciuto che il ministro Fornero “ha dato qualche assicurazione in più rispetto al passato, ma ora si tratta di rendere concreta la decisione di coprire tutti coloro che sono in difficoltà”. Resta in scia il leader della Uil Luigi Angeletti: “Dovremo risolverlo in Parlamento, non credo ci sia un’altra strada. Bisogna che il Parlamento voti una proposta diversa che dia garanzie a tutti”.
E poi, perché una proposta di legge? Non si può emendare in parlamento il decreto Fornero?
Bersani: “Esodati, buco inaccettabile”. Proposta del Pd sfida il governo
Il segretario del Pd annuncia un'iniziativa elaborata dall'ex ministro Damiano per integrare il testo varato ieri dal ministro Fornero: "Ne ho parlato con Monti e aveva detto che avrebbe risolto, ma per molte persone non è così e fosse anche uno solo non è accettabile"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 maggio 2012
Il buco sugli esodati è “inaccettabile”. Così il Pd presenterà in Parlamento una propria proposta per correggere il provvedimento firmato ieri dal ministro del Lavoro Elsa Fornero e in attesa di essere controfirmato dal ministro dell’Economia, cioè il presidente del Consiglio Mario Monti. Il testo elaborato dal governo, infatti, risolve la questione dei lavoratori che hanno scelto di lasciare il lavoro sicuri di andare in pensione (e poi rimasti senza lavoro e senza pensione dopo la riforma previdenziale varata dal governo all’inizio del mandato), ma solo per 65mila persone escludendo una serie di categorie.
La definizione di buco “inaccettabile” è del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani: “Con Damiano – spiega ai cronisti alla Camera – stiamo mettendo a punto una proposta di legge per risolvere la questione degli esodati che è un buco della riforma delle pensioni”. Un buco strutturale nella riforma, dice, ”e questo non è accettabile”. Dunque “stiamo incontrando gli esodati e preparando con Damiano una nostra proposta di legge”. A preparare la proposta è, appunto, Cesare Damiano, ex sindacalista della Cgil e ex ministro del Lavoro nel governo guidato da Romano Prodi dal 2006 al 2008. ”La questione non può essere liquidata dicendo ‘arriviamo fin qui perché le risorse sono queste’ – insiste Bersani – Ne ho parlato con Monti e aveva detto che avrebbe risolto, ma per molte persone non è così e fosse anche uno solo, non è accettabile”.
”Purtroppo abbiamo problemi seri – aveva detto già in mattinata lasciando l’assemblea di Confindustria Bersani – e va respinta ogni faziosità. Il Paese è in guai serissimi, ci vuole senso di responsabilità e concretezza, accelerando i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e risolvendo la questione degli esodati”. “Ci vuole senso di responsabilità e concretezza, più che parole ci vuole qualche fatto. Abbiamo davanti mesi difficili, con decisioni europee che non arrivano e un Paese che è nei guai e in recessione”. Serve dunque qualche segno “che inneschi fiducia”.
Sul tema degli esodati intervengono di nuovo i sindacati che hanno più volte auspicato negli ultimi giorni un intervento correttivo del Parlamento: ”Siamo d’accordo sul fatto che c’è una soluzione per i 65mila – spiega il segretario della Cisl Raffaele Bonanni – ma ci sono anche tanti altri che devono averla e il ministro lo sa”. Rispetto a chi è ancora senza copertura, Bonanni ha riconosciuto che il ministro Fornero “ha dato qualche assicurazione in più rispetto al passato, ma ora si tratta di rendere concreta la decisione di coprire tutti coloro che sono in difficoltà”. Resta in scia il leader della Uil Luigi Angeletti: “Dovremo risolverlo in Parlamento, non credo ci sia un’altra strada. Bisogna che il Parlamento voti una proposta diversa che dia garanzie a tutti”.
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